Canzoni contro la guerra - La Brigata Lolli
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72. 301 GUERRE FA Pierangelo Bertoli Riderebbe anche un mulo a vedere nel 3000 una barca tra le nuvole che va e tu dici i nostri padri lo facevano e sono storie di 300 guerre fa... Dai, raccontami del sole che ti stava tra le mani che di notte rischiarava le tribù senza fare turni ad attizzare il fuoco per paura che poi non si accenda più... Parli bene, vecchio, che quasi potrei crederti davvero se non altro per rispetto alla tua età ma se il mondo era come dici tu spiega come mai adesso non c'è più... Le parole che volavano al di là delle montagne senza fumo e senza colpi di tam tam le parole che ci uniscono e ci dividono e non ci lasciano soli nell'immensità... Dai, raccontaci del tuono che ha bruciato la tua gente e dell'acqua che bevevi tempo fa senza avere mai paura della polvere che sta in agguato e una morte lenta da... Ho paura, amico, che un'altra guerra stia per cominciare fa la punta ai bastoni la tribù vorrei essere fra chi racconterà storie di 301 guerre fa, storie di 301 guerre fa...
73. LA PIANURA DEI SETTE FRATELLI Gang E terra, e acqua, e vento Non c’era tempo per la paura, Nati sotto la stella, Quella più bella della pianura. Avevano una falce E mani grandi da contadini, E prima di dormire Un padrenostro, come da bambini. Sette figlioli, sette, di pane e miele, a chi li do? Sette come le note, Una canzone gli canterò. E pioggia, e neve e gelo e vola il fuoco insieme al vino, e vanno via i pensieri insieme al fumo su per il camino. Avevano un granaio e il passo a tempo di chi sa ballare, di chi per la vita prende il suo amore, e lo sa portare. Sette fratelli, sette, di pane e miele, a chi li do? Non li darò alla guerra, all’uomo nero non li darò. Nuvola, lampo e tuono, non c’e perdono per quella notte che gli squadristi vennero e via li portarono coi calci e le botte. Avevano un saluto e, degli abbracci, quello più forte, avevano lo sguardo, quelle di chi va incontro alla sorte. Sette figlioli, sette, sette fratelli, a chi li do? Ci disse la pianura: Questi miei figli mai li scorderò.
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73. LA PIANURA DEI SETTE FRATELLI<br />
Gang<br />
E terra, e acqua, e vento<br />
Non c’era tempo per <strong>la</strong> paura,<br />
Nati sotto <strong>la</strong> stel<strong>la</strong>,<br />
Quel<strong>la</strong> più bel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> pianura.<br />
Avevano una falce<br />
E mani grandi da contadini,<br />
E prima di dormire<br />
Un padrenostro, come da bambini.<br />
Sette figlioli, sette,<br />
di pane e miele, a chi li do?<br />
Sette come le note,<br />
Una canzone gli canterò.<br />
E pioggia, e neve e gelo<br />
e vo<strong>la</strong> il fuoco insieme al vino,<br />
e vanno via i pensieri<br />
insieme al fumo su per il camino.<br />
Avevano un granaio<br />
e il passo a tempo di chi sa bal<strong>la</strong>re,<br />
di chi per <strong>la</strong> vita<br />
prende il suo amore, e lo sa portare.<br />
Sette fratelli, sette,<br />
di pane e miele, a chi li do?<br />
Non li darò al<strong>la</strong> <strong>guerra</strong>,<br />
all’uomo nero non li darò.<br />
Nuvo<strong>la</strong>, <strong>la</strong>mpo e tuono,<br />
non c’e perdono per quel<strong>la</strong> notte<br />
che gli squadristi vennero<br />
e via li portarono coi calci e le botte.<br />
Avevano un saluto<br />
e, degli abbracci, quello più forte,<br />
avevano lo sguardo,<br />
quelle di chi va in<strong>contro</strong> al<strong>la</strong> sorte.<br />
Sette figlioli, sette,<br />
sette fratelli, a chi li do?<br />
Ci disse <strong>la</strong> pianura:<br />
Questi miei figli mai li scorderò.