Comunicazioni - La Voce del Popolo
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<strong>La</strong> beatificazione<br />
di Karol Wojtyla:<br />
un Papa, un uomo<br />
<br />
Bedizzole.<br />
De Giorgi chiude<br />
il 250° <strong>del</strong>la chiesa<br />
<br />
Beata Cocchetti.<br />
Il carisma che si<br />
rinnova nel tempo<br />
<br />
Ccdc Brescia.<br />
Carcere<br />
per rieducare<br />
<br />
Primo maggio.<br />
Quando c’è il lavoro<br />
è tutto più sicuro<br />
<br />
Profumo di Brescia<br />
nella boutique<br />
di serie A<br />
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È anche una grande festa per<br />
l’Italia e gli italiani la beatificazione<br />
di Giovanni Paolo II. Perché,<br />
primo Papa straniero dopo<br />
secoli, è stato anche un grande<br />
interprete di Roma e <strong>del</strong>l’Italia.<br />
Della città di cui era diventato e si<br />
sentiva fortemente Vescovo aveva<br />
<br />
pienamente raccolto il carattere<br />
insieme universale e familiare,<br />
quasi atemporale, per cui tutti si<br />
possono sentire a casa propria, in<br />
una terra nello stesso tempo molto<br />
marcata dai segni identitari, ma<br />
senza confini. All’Italia ha saputo<br />
parlare, senza retorica, ma con la<br />
credibilità <strong>del</strong> testimone, di patria.<br />
E ha instancabilmente collegato<br />
questo suo appello all’idea che<br />
l’Italia avesse qualcosa di molto<br />
importante da dire e da fare<br />
in una Europa che a sua volta,<br />
riunificandosi, doveva ritrovare<br />
un ruolo di civiltà, a partire<br />
dall’eredità e dall’identità cristiana.<br />
Giovanni Paolo II insomma non<br />
era assolutamente convinto<br />
di un inevitabile destino di<br />
secolarizzazione, per l’Italia e<br />
per l’Europa. E lo dimostra con<br />
il coraggio <strong>del</strong>le opere, nella<br />
certezza <strong>del</strong>la fede. È questa<br />
naturale sintesi, che tutti coloro<br />
che gli sono passati anche solo<br />
per poco accanto, testimoniano<br />
essere fondata sulla realtà<br />
misteriosa e trasparente <strong>del</strong>la<br />
preghiera continua, il grande<br />
messaggio pubblico, politico e<br />
sociale, che Giovanni Paolo II ha<br />
<br />
<br />
Dove incomincia la vita? Dal primo battito o dall’ultimo?<br />
Credo dal primo. Ma l’itinerario è diverso: qui, da questa<br />
parte, siamo tesi da un filo, sentiamo la sete, la fame, soffriamo<br />
la nudità e le nostre braccia, per vivere, talora annaspano,<br />
graffiano, colpiscono anche a morte chi è vicino.<br />
È una vita sudata, dove la felicità è intermittenza di luce.<br />
Tendiamo. Quella dall’altra parte, dopo l’ultimo battito, è<br />
la continuità <strong>del</strong>la gioia: che nessuno ci toglierà (Giovanni<br />
16,22-23). Abbiamo il dono di sperare nella vita; chi sta peggio<br />
ha diritto di sperare in una vita migliore. Il motivo sta nella risurrezione:<br />
salto <strong>del</strong>la mente verso l’impossibile per noi. “Cristo<br />
risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su<br />
di lui” (Romani 6,9). Enzo Bianchi sottolinea che il proprium <strong>del</strong> cristianesimo<br />
è questa “speranza <strong>del</strong>la vita più forte <strong>del</strong>la morte” (cfr. “Per<br />
un’etica condivisa”); e tuttavia rimane un salto, “fede” appunto, frutto di<br />
un dono e al tempo stesso di una scelta libera.<br />
<br />
<br />
<br />
lanciato. Nell’Italia e nella stessa<br />
Chiesa italiana <strong>del</strong>la fine degli<br />
anni Settanta, alle prese con una<br />
stagione di crisi e contemplazione<br />
<strong>del</strong>la crisi, questo messaggio,<br />
così semplice e diretto, provoca<br />
effetti dirompenti e fragorosi,<br />
getta semi inediti, destinati a<br />
fruttificare nel corso <strong>del</strong> decennio<br />
successivo e molto oltre.<br />
Alla stagione <strong>del</strong>la crisi, che tocca<br />
il suo apogeo proprio durante<br />
gli anni Settanta, succede così<br />
quella <strong>del</strong>la “riconfigurazione”<br />
<strong>del</strong> mondo cattolico.
uel “santo subito” che si<br />
levò da piazza San Pietro<br />
in occasione dei funerali<br />
di Giovanni Paolo II diventa<br />
domenica 1° maggio<br />
realtà. A poco più di sei anni dalla<br />
morte Karol Wojtyla viene elevato<br />
agli onori degli altari. Sarà Benedetto<br />
XVI, suo stretto collaboratore prima<br />
e successore poi, a presiedere la beatificazione<br />
di Giovanni Paolo II. Negli<br />
ultimi 33 anni molto è stato scritto<br />
su Giovanni Paolo II. Dal giorno <strong>del</strong>la<br />
sua morte, il 2 aprile 2006, tanto altro<br />
è stato raccontato sul Papa venuto<br />
dalla Polonia. Difficile, dunque, in occasione<br />
<strong>del</strong>la beatificazione tracciarne<br />
un ritratto originale. Operazione<br />
praticamente impossibile senza ricorrere<br />
a chi Giovanni Paolo II ha avuto<br />
modo di conoscerlo anche al di fuori<br />
<strong>del</strong>l’ufficialità <strong>del</strong> suo ministero. Tra<br />
questi c’è anche il vaticanista Gianfranco<br />
Svidercoschi, dal 1983 al 1985<br />
vicedirettore de “L’Osservatore Romano”,<br />
che con Karol Wojtyla ha avuto<br />
modo di intessere un intenso rapporto.<br />
Con Giovanni Paolo II ha anche<br />
collaborato al libro “Dono e mistero”<br />
e lo ha seguito in tanti dei suoi viaggi<br />
in giro per il mondo. Dopo la morte di<br />
Giovanni Paolo II, proprio in virtù di<br />
queste frequentazioni, ha messo mano<br />
a “Storia di Karol Wojtyla” che ha<br />
fatto da filo conduttore per le sceneggiature<br />
dei due film per la televisione<br />
“Un uomo diventato Papa” e “Un<br />
Papa rimasto uomo”. Svidercoschi ha<br />
dedicato gli ultimi anni <strong>del</strong>la sua vita<br />
a raccontare, da diversi punti di vista<br />
e confrontandosi con altre figure che<br />
lo hanno conosciuto, il Papa giunto<br />
<strong>del</strong>la Polonia. Così se gli si chiede,<br />
come avvenuto per questa intervista,<br />
un ricordo di Karol Wojtyla il giornalista<br />
non ha dubbi. “Il ricordo di Giovanni<br />
Paolo II che mi porto nel cuore<br />
non è quello <strong>del</strong>le adunate oceaniche<br />
di persone a ogni latitudine. Penso<br />
con nostalgia all’uomo <strong>del</strong>la preghiera,<br />
all’uomo che mi ha insegnato cosa<br />
significasse vivere di Dio”. Molte<br />
volte Svidercoschi ha avuto modo<br />
di pregare con Giovanni Paolo II, in<br />
circostanze gioiose e in altre drammatiche,<br />
come la sera in cui durante<br />
una cena con il direttore de “L’Osservatore<br />
Romano” Mario Agnes, venne<br />
comunicata al Papa la notizia <strong>del</strong> ritrovamento<br />
<strong>del</strong> cadavere di padre Popieluskzo.<br />
“Giovanni Paolo II – ricorda<br />
il giornalista – ci invitò a seguirlo<br />
nella sua cappella privata e a metterci<br />
in preghiera con lui. Vidi un uomo<br />
totalmente perso in questa dimensio-<br />
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Nelle ore che precedono la beatificazione<br />
di Giovanni Paolo II c’è anche<br />
spazio per il ricordo <strong>del</strong> dolore e <strong>del</strong>la<br />
commozione con cui il mondo intero<br />
seguì l’agonia <strong>del</strong> Papa e per come la<br />
gente, sponteamente o in forma organizzata<br />
si mosse per rendere l’ultimo<br />
omaggio al Papa. Moltissimi furono<br />
anche i bresciani che si mossero alla<br />
volta di Roma e tra questi mons. Francesco<br />
Beschi (nella foto), oggi vescovo<br />
di Bergamo. “Quando Giovanni Pa-<br />
ne, capace di un intimo contatto con<br />
Dio”. Fra i ricordi che si affastellano<br />
nel cuore di Gianfranco Svidercoschi<br />
c’è anche quello <strong>del</strong>la grande umanità<br />
di Karol Wojtyla. “Ancora oggi – ricorda<br />
– provo una grande nostalgia<br />
per l’umorismo <strong>del</strong> Papa, per la sua<br />
capacità durante i viaggi o in qualche<br />
momento conviviale, di saper ridere,<br />
di essere sereno. Era un uomo rimasto<br />
semplice, capace di chiedere<br />
scusa anche all’ultimo dei suoi collaboratori<br />
se pensava di avere torto o<br />
di avere sbagliato”. Ma c’è anche un<br />
Giovanni Paolo II pubblico che Svidercoschi<br />
vuole ricordare, un Papa<br />
su cui apparentemente è stato detto<br />
già tutto. “Eppure – afferma – ogni<br />
volta che mi devo confrontare con<br />
la sua figura mi trovo a meravigliarmi<br />
<strong>del</strong> grande fascino che continua a<br />
esercitare, un fascino che paradossalmente<br />
è più forte oggi <strong>del</strong> giorno<br />
<strong>del</strong>la sua morte”. È una meraviglia,<br />
quella ricordata dal giornalista, che<br />
lo coglie ogni volta che osserva la<br />
gente in sosta davanti alla tomba di<br />
Giovanni Paolo II. “<strong>La</strong> loro – afferma<br />
– non è una semplice preghiera,<br />
è invece un dialogo con un Papa che<br />
sentono ancora vivo, perché ha permesso<br />
loro di vivere un’esperienza<br />
generatrice di Dio”. Tutti i papi hanno<br />
avuto questo “mandato”, ma ciò<br />
che per Svidercoschi rende unica<br />
e ancora straordinariamente viva<br />
l’esperienza di Giovanni Paolo II è<br />
l’essere stato realmente percepito<br />
come il Papa <strong>del</strong>l’incarnazione, capace<br />
di mostrare il volto umano di<br />
Dio. “Con la sua vita, con la sua sofferenza,<br />
con la sua passione, con il<br />
suo modo di vivere il rapporto con<br />
Dio – continua ancora Svidercoschi<br />
– Giovanni Paolo II ha colmato quello<br />
che nel Concilio Vaticano II era<br />
stato definito come lo scandalo <strong>del</strong>la<br />
separazione tra fede e vita”.<br />
<br />
<br />
“Giovanni Paolo II. Tra cielo e terra”<br />
è il titolo <strong>del</strong> magazine che “<strong>Voce</strong>”<br />
ha realizzato per la beatificazione<br />
di Karol Wojtyla. Si tratta di 72<br />
pagine in cui sono state raccolte<br />
testimonianze sul Papa beato. È<br />
stato dato spazio al racconto di chi<br />
Giovanni Paolo II ha avuto modo<br />
di conoscerlo da vicino, come il<br />
vaticanista Gianfranco Svidercoschi<br />
a cui è stato chiesto un ritratto<br />
al di fuori degli schemi ormai<br />
conosciuti. Nel magazine ci sono<br />
anche i racconti di chi a Giovanni<br />
<br />
Paolo II è stato legato per altri<br />
motivi. Mons. Francesco Beschi,<br />
oggi vescovo di Bergamo, racconta i<br />
suoi sentimenti e quelli <strong>del</strong>la Chiesa<br />
bresciana, nei giorni <strong>del</strong> lutto e<br />
<strong>del</strong> dolore per la morte <strong>del</strong> Papa.<br />
Molte altre sono le voci sentite<br />
per comporre la pubblicazione.<br />
Radio<strong>Voce</strong> ha invece curato un cd<br />
in cui sono stati raccolti i discorsi<br />
pronunciati dal Papa a Brescia nel<br />
1982 e nel 1998. Copie <strong>del</strong> magazine<br />
e <strong>del</strong> cd possono essere prenotate<br />
chiamando lo 030/44250.<br />
<br />
olo II è morto – ricorda mons. Beschi<br />
– ero in casa e, dopo essermi raccolto<br />
un momento in preghiera, ho seguito<br />
in televisione gli eventi. Sono stato<br />
colpito da un episodio in particolare.<br />
<strong>La</strong> tv locale, Teletutto, nel raccogliere<br />
le impressioni <strong>del</strong>la gente ha intervistato<br />
una signora che dichiarava il<br />
suo disappunto per essersi recata in<br />
Duomo trovando la porta d’ingresso<br />
chiusa. Da questo e da altri fatti<br />
mi sono reso conto di quanto in quel<br />
momento <strong>del</strong>la storia, <strong>del</strong> mondo e<br />
<strong>del</strong>la Chiesa, il Papa rappresentasse<br />
un punto di riferimento importante<br />
per tutti, anche per persone lontane<br />
dalla Chiesa”. Il giorno successivo, in<br />
tutta fretta, insieme con altri e con il<br />
consenso <strong>del</strong> vescovo mons. Giulio<br />
Sanguineti, si decise di promuovere<br />
un pellegrinaggio a Roma per portare<br />
l’omaggio dei bresciani a Giovanni<br />
Paolo II. “Sapevano – ricorda ancora il<br />
Vescovo di Bergamo – che già si erano<br />
messi in moto in tanti e ignoravamo<br />
invece che tipo di risposta avrebbe<br />
raccolto la nostra proposta. Il nostro<br />
non era il desiderio di esserci per esserci,<br />
ma piuttosto di cogliere il senso<br />
di quello che stava avvenendo intorno<br />
alla figura <strong>del</strong> Papa”. Il giorno dopo la<br />
sua morte Brescia si mosse con a capo<br />
proprio mons. Francesco Beschi.<br />
“Fui colpito – continua nel suo ricordo<br />
– dall’adesione di giovani e di<br />
anziani, di persone con motivazioni
profonde, soprattutto da parte dei<br />
giovani legati a Giovanni Paolo II da<br />
sentimenti di affetto e di riconoscenza.<br />
Viaggiammo in treno di notte dormendo<br />
poco perché eravamo coinvolti<br />
dai ricordi di un pontificato così<br />
lungo, quindi ricco di momenti significativi,<br />
comprese le sue indimenticabili<br />
visite a Brescia”. Molti, proprio a<br />
partire da mons. Beschi, durante quel<br />
viaggio (nella foto a destra) si interrogarono<br />
sulle ragioni di quel pellegri-<br />
naggio. “Prevaleva – continua mons.<br />
Beschi – il tema <strong>del</strong>la riconoscenza.<br />
Devo dire che se c’è un criterio al<br />
quale posso riferire quel viaggio, anche<br />
in termini personali, è stato proprio<br />
il senso <strong>del</strong>la riconoscenza”. Un<br />
senso che nell’animo <strong>del</strong> Vescovo di<br />
Bergamo si alimenta anche <strong>del</strong> ricordo<br />
<strong>del</strong>l’incontro avuto con Giovanni<br />
Paolo II nel corso <strong>del</strong>la visita bresciana<br />
<strong>del</strong> 1998 e <strong>del</strong>le parole che il Papa<br />
ebbe per il Centro pastorale Paolo VI.<br />
<br />
<br />
Un oratorio, una piazza e un<br />
centro sportivo. Sono questi i<br />
tre luoghi simbolo con cui le<br />
comunità bresciane hanno voluto<br />
ricordare e rinnovare la memoria di<br />
Giovanni Paolo II. Nave, Gavardo e<br />
Gargnano sono le realtà che hanno<br />
legato la memoria <strong>del</strong> Papa polacco<br />
ad alcune opere. A Gargnano il<br />
curato di allora, don Francesco<br />
Mattanza, si mise in ascolto <strong>del</strong>le<br />
richieste di giovani, che avevano<br />
fatto visita a Roma alla salma di<br />
Giovanni Paolo II perché l’oratorio<br />
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fosse dedicato al “loro papa”. Nei<br />
due anni intecorsi tra la morte di<br />
Giovanni Paolo II e l’intitolazione<br />
<strong>del</strong>l’oratorio (10 novembre 2007,<br />
nella foto) fu approfondita la<br />
figura di Wojtyla negli organi di<br />
comunione (consiglio pastorale e<br />
consiglio <strong>del</strong>l’oratorio) e in alcuni<br />
incontri appositi con i giornalisti<br />
Luigi Accattoli e Gianfranco<br />
Svidercoschi, con padre Antonio<br />
Sicari e con il filosofo Rocco<br />
Buttiglione sull’enciclica Veritatis<br />
splendor. Nave, invece, ha<br />
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scelto di ricordare Karol Wojtyla<br />
dedicandogli la piazza cittadina il<br />
22 novembre 2009. Per la cerimonia<br />
è stato chiamato il card. Giovanni<br />
Battista Re che insieme a mons.<br />
Lorenzo Ceresoli ha benedetto<br />
la piazza e il monumento “Alla<br />
famiglia” <strong>del</strong>l’artista locale Luigi<br />
Bertoli. Gavardo, infine, ha pensato<br />
di dedicare al Papa, amante <strong>del</strong>lo<br />
sport, il complesso sportivo<br />
costruito nei primi anni Ottanta.<br />
L’intitolazione a Karol Wojtyla<br />
risale al 3 settembre <strong>del</strong> 2006.
o spettro di un altro Viet-<br />
nam si affaccia nel Mediterraneo.<br />
È quanto affermato<br />
dall’agenzia online<br />
Asianews in un articolo a<br />
firma di Maurizio D’Orlando. Quello<br />
che fino a un mese fa veniva chiamato<br />
“intervento umanitario” per salvare<br />
i libici dalle violenze di Gheddafi<br />
è ormai divenuta una guerra. Nonostante<br />
gli appelli di Benedetto XVI<br />
(anche il giorno di Pasqua) a favorire<br />
la diplomazia sulle armi, l’Italia ha ormai<br />
deciso un’escalation, offrendosi<br />
di bombardare “obbiettivi in Libia”,<br />
rispondendo a una specifica richiesta<br />
avanzata al premier Berlusconi<br />
dal presidente Usa Barack Obama.<br />
Il punto di svolta, però, risale al 20<br />
aprile scorso. In un incontro a Roma<br />
tra i ministri <strong>del</strong>la Difesa di Gran Bretagna<br />
ed Italia, secondo la ricostruzione<br />
operata da Asianews.it, è stata<br />
ufficializzata la decisione di inviare<br />
in Libia, a sostegno dei ribelli, 10<br />
istruttori militari da parte di ciascuno<br />
dei due Paesi. Questi istruttori militari<br />
si aggiungono a quelli francesi già<br />
presenti in maniera ufficiale, dopo<br />
che già agli inizi di marzo la Francia<br />
ha riconosciuto il Consiglio nazionale<br />
libico di Bengasi, il Comitato degli<br />
insorti, come unico organo di governo<br />
in rappresentanza <strong>del</strong>la Libia. Gli<br />
istruttori italiani ed inglesi andranno<br />
così ad aggiungersi alle unità di truppe<br />
<strong>del</strong>le forze speciali inglesi e fran-<br />
<br />
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<br />
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<br />
cesi già da mesi in territorio libico in<br />
maniera non ufficiale. <strong>La</strong> decisione,<br />
che ha scatenato la dura reazione libica<br />
che ha minacciato di scatenare<br />
l’inferno nei Paesi degli istruttori, è<br />
stata presa dopo che il giorno pre-<br />
<br />
cedente, il 19 aprile, il ministro italiano<br />
<strong>del</strong>la difesa, Ignazio <strong>La</strong> Russa,<br />
era stato convocato a Washington a<br />
colloquio con il ministro <strong>del</strong>la Difesa<br />
americano Robert Gates. Con tale<br />
decisione la guerra in Libia è ad<br />
un punto di svolta, in preparazione<br />
<strong>del</strong>l’operazione Eufor Libya, spiegata<br />
ufficialmente dal ministro finlandese<br />
degli esteri Alexander Stubb. Si tratta<br />
<strong>del</strong>l’invio in Libia di forze militari<br />
terrestri, ufficialmente per formare<br />
un corridoio umanitario per l’evacuazione<br />
<strong>del</strong>la popolazione civile<br />
di Misurata. Secondo Stubb la decisione<br />
europea dipende solo da una<br />
<br />
<br />
Doveva essere l’incontro <strong>del</strong> redde<br />
rationem sul tema <strong>del</strong>la gestione<br />
dei flussi migratori dal Nord Africa<br />
all’Europa che tanta tensione aveva<br />
creato nelle scorse settimane tra Italia<br />
e Francia. In realtà il vertice (nella<br />
foto) tra il premier Berlusconi e il presidente<br />
francesce Sarkozy è stato, per<br />
usare una semplificazione tanto cara<br />
al mondo <strong>del</strong> giornalismo ma di fatto<br />
senza alcun preciso signifiato, “interlocutorio”.<br />
Una sola parola per dire,<br />
<br />
<br />
“<strong>La</strong> brutale reazione <strong>del</strong> governo<br />
siriano alle manifestazioni popolari<br />
che chiedono un cambiamento ha<br />
raggiunto un nuovo vergognoso<br />
picco coi bombardamenti<br />
<strong>del</strong>l’esercito contro gli edifici civili<br />
di Dera’a, nel sud <strong>del</strong>la Siria”. Lo<br />
dichiara Amnesty international,<br />
che ha ricevuto i nomi di 23<br />
persone uccise domenica 25<br />
marzo, molte <strong>del</strong>le quali a causa<br />
dei bombardamenti, ma ritiene<br />
che il totale <strong>del</strong>le vittime sia<br />
molto più alto. Dall’inizio <strong>del</strong>le<br />
in sostanza, che l’atteso incontro (se<br />
ne parlava da settimane) non ha cavato<br />
un ragno dal buco. Si è glissato<br />
sul tema dei permessi di soggiorno<br />
temporanei concessi dall’Italia agli<br />
immigrato giunti a <strong>La</strong>mpedusa, si è<br />
glissato sul tema <strong>del</strong>la gestione di probabili<br />
nuovi arrivi futuri, rimandando<br />
tutto alle sedi <strong>del</strong>l’Unione europea, altro<br />
luogo che in questo momento non<br />
brilla per capacità di sintesi. L’incontro<br />
si è concluso tra sorrisi e strette di<br />
proteste, cinque settimane fa, i<br />
manifestanti uccisi sono almeno<br />
393. “Utilizzando l’artiglieria contro<br />
la sua gente, il governo di Damasco<br />
ha mostrato l’intenzione di<br />
stroncare le proteste praticamente<br />
a ogni costo, qualunque sia il<br />
prezzo in termini di vite umane – ha<br />
detto Malcolm Smart, direttore di<br />
Amnesty international per il Medio<br />
Oriente e l’Africa <strong>del</strong> Nord -. Il<br />
presidente Bashar al-Assad deve<br />
fermare tutto questo, ritirare il suo<br />
esercito da Dera’a, assicurare la<br />
richiesta <strong>del</strong>l’Onu o <strong>del</strong>la Ocha, l’Ufficio<br />
<strong>del</strong>le Nazioni Unite di coordinamento<br />
degli affari umanitari. Qualora<br />
tale ipotesi si concretizzasse sarebbe<br />
estremamente difficile continuare a<br />
configurare l’azione internazionale<br />
come intervento umanitario. Si trattarebbe,<br />
invece, di una vera e propria<br />
guerra di tipo neo-coloniale. <strong>La</strong> Libia<br />
sembra perciò avviarsi a diventare<br />
un nuovo teatro di guerriglia come lo<br />
fu il Vietnam per gli americani. L’invio<br />
di istruttori fa perciò riaffiorare<br />
ricordi sinistri, sembra preannunciare<br />
un nuovo “Vietnam”, questa volta<br />
europeo.<br />
mano di rito. Unico punto di contatto<br />
tra Berlusconi e Sarkozy l’ammissione<br />
che il trattato di Schengen (quello<br />
che consente la libera circolazione nei<br />
confini <strong>del</strong>l’Ue, ndr) non è un dogma<br />
e dunque, in determinate circostanze<br />
può essere anche disatteso. Più interesse,<br />
stando allo spazio che le questioni<br />
hanno conquistato sui media,<br />
sembrano aver suscitato altri temi:<br />
il via libera francese per la candidatura<br />
di Mario Draghi alla presidenza<br />
ripresa <strong>del</strong>le forniture di acqua ed<br />
elettricità e consentire l’arrivo dei<br />
soccorsi alle vittime di quest’ultimo,<br />
totalmente inaccettabile, massacro”.<br />
Secondo fonti <strong>del</strong>l’organizzazione, il<br />
governo siriano ha anche disposto<br />
l’impiego di cecchini che hanno<br />
sparato su coloro che cercavano<br />
di prestare soccorso ai feriti. Il<br />
governo avrebbe usato tattiche<br />
pesanti anche ad al-Muadamiya,<br />
nella periferia di Damasco e altri<br />
manifestanti sarebbero stati uccisi<br />
anche a Douma.<br />
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<strong>del</strong>la Banca centrale europea, e il sostanziale<br />
nullaosta italiano alla scalata<br />
di <strong>La</strong>ctalis all’italiana Parmalat<br />
(in sostanziale contrasto con alcune<br />
scelte operate nelle scorse settimane<br />
dall’Esecutivo per impedire di fatto<br />
l’operazione e salvaguardare l’italianità<br />
<strong>del</strong>l’industria). Ciliegina sulla torta<br />
l’ammissione <strong>del</strong> Premier che sul nucleare<br />
il Governo ha inteso evitare un<br />
voto referendario “viziato” dall’onda<br />
emotiva di Fukushima.
A margine <strong>del</strong>le celebrazioni indette<br />
per ricordare il 25° anniversario<br />
al reattore <strong>del</strong>la centrale nucleare<br />
di Chernobyl, il presidente russo<br />
Dimitrij Medvedev (nella foto)<br />
ha affermato che intende porre<br />
all’attenzione <strong>del</strong> prossimo vertice<br />
<strong>del</strong> G8 una serie di proposte<br />
per migliorare la sicurezza degli<br />
impianti. “È necessario – ha<br />
affermato il Presidente russo<br />
– che le nuove strutture siano<br />
realizzate con le massime barriere<br />
di sicurezza, che i principi<br />
<br />
<strong>del</strong>l’apertura informativa e <strong>del</strong>la<br />
trasparenza diventino una norma<br />
per il funzionamento di tutte le<br />
centrali atomiche <strong>del</strong> mondo”.<br />
Medvedev ha anche ricordato che<br />
è stata avviata una raccolta di fondi<br />
per la costruzione di un nuovo<br />
sarcofago per il reattore esploso il<br />
26 aprile <strong>del</strong> 1986. Quello costruito<br />
per contenere la fuoriuscita di<br />
materiale radioattivo mostrerebbe,<br />
a 25 anni di distanza, alcuni<br />
preoccupanti segnali di cedimento<br />
strutturale.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ono passati esattamente 25<br />
anni dalla tragedia di Chernobyl.<br />
Era la notte tra il 25<br />
e il 26 aprile <strong>del</strong> 1986 quando<br />
il reattore numero 4 <strong>del</strong>la<br />
centrale nucleare ucraina fu sventrato<br />
da un’esplosione. Le autorità russe<br />
mantennero il silenzio e cominciarono<br />
ad allontanare la popolazione dopo<br />
almeno 36 ore dall’incidente. <strong>La</strong><br />
nube radioattiva si estese per centinaia<br />
di chilometri e si spostò verso<br />
l’Europa. Nel 25° anniversario <strong>del</strong> disastro<br />
nucleare il patriarca di Mosca e<br />
di tutte le Russie, Kirill, ha presieduto<br />
un solenne atto commemorativo nella<br />
chiesa di San Michele Arcangelo – nella<br />
regione di Kiev dove è stato eretto<br />
un monumento in onore degli “eroi<br />
di Chernobyl” – in memoria <strong>del</strong>le vittime<br />
<strong>del</strong>la centrale nucleare. Giunto<br />
in Ucraina per rendere omaggio alle<br />
vittime e ai sopravvissuti, il patriarca<br />
Kirill ha guidato un corteo funebre<br />
fino al memoriale dove sono state<br />
depositate ghirlande di fiori. “Sono<br />
passati 25 anni – ha ricordato rivolgendosi<br />
alle persone convenute per la<br />
commemorazione – da quel terribile<br />
momento, quando nel silenzio <strong>del</strong>la<br />
notte ci fu un’esplosione che ha scoperto<br />
il nucleo mortale di un reattore<br />
nucleare”. “Gli scienziati – ha proseguito<br />
– dicono che i danni provocati<br />
alle persone e all’ambiente sono pari<br />
a quello che avrebbero provocato<br />
500 bombe come quella sganciata su<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Hiroshima”. Il Patriarca ha quindi ricordato<br />
l’eroismo di vigili <strong>del</strong> fuoco e<br />
tecnici, che cercarono in tutti i modi<br />
di limitare le conseguenze <strong>del</strong>la catastrofe.<br />
“È difficile dire come sarebbe<br />
finita questa terribile catastrofe senza<br />
l’intervento di quelle persone, i cui<br />
nomi sono oggi ricordati in preghiera.<br />
Non sono più con noi. Sono nell’eternità,<br />
dimorano presso Dio”. Il Patriarca<br />
ha concluso il suo discorso con un<br />
appello a non dimenticare “in fretta”<br />
quanto avvenuto 25 anni fa e di mantenere<br />
invece “viva la memoria”. Al<br />
termine <strong>del</strong>la celebrazione, all’una,<br />
23 minuti e 40 secondi (l’ora esatta<br />
<strong>del</strong>l’esplosione nello stabilimento),<br />
uno dei tecnici ha suonato 25 rintocchi<br />
di campana, il numero di anni<br />
che sono trascorsi dalla tragedia. Alla<br />
commemorazione hanno partecipato<br />
700 persone tra cui numerosi tecnici,<br />
il premier ucraino Mykola Azarov e il<br />
metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina<br />
Vladimir. Molti hanno portato fiori e<br />
acceso can<strong>del</strong>e. Alla fine dei rintocchi<br />
<strong>del</strong>la campana il metropolita Vladimir<br />
ha detto: “Grazie, Santità, per le<br />
vostre preghiere sante, in cui commemoriamo<br />
oggi gli eroi di Chernobyl”.<br />
L’anniversario <strong>del</strong>la tragedia è stato<br />
ricordato pure dall’Unione europea.<br />
“Celebriamo il 25° anniversario <strong>del</strong><br />
più grave incidente nucleare <strong>del</strong>la storia<br />
umana – ha affermato Jerzy Buzek,<br />
presidente <strong>del</strong>l’Europarlamento –.<br />
Chernobyl è stata una tragedia umana<br />
inimmaginabile, ma anche una lezione<br />
sull’importanza <strong>del</strong>la prevenzione,<br />
<strong>del</strong>la trasparenza e <strong>del</strong>la vigilanza adeguata”.<br />
Una lezione di grande attualità<br />
alla luce <strong>del</strong> dramma in corso alla<br />
centrale nucleare di Fukushima duramente<br />
colpita dal sisma che l’11 marzo<br />
scorso ha devastato il Giappone.
Ci sono dei fatti che a prima<br />
vista appaiono incoerenti, ma<br />
che in realtà nascondono coerenze<br />
inconfessabili, o quasi.<br />
Nucleare. Era un fiore all’occhiello<br />
<strong>del</strong> governo. <strong>La</strong> tragedia<br />
giapponese ha provocato un<br />
rinvio. Incoerenza? Percezione<br />
<strong>del</strong> rischio sicurezza? No, paura<br />
<strong>del</strong> referendum. Lo avevano<br />
capito tutti, ma il signor B lo ha<br />
detto papale papale. È stato un<br />
evento epocale perché le volte in<br />
cui il signor B ha detto la verità<br />
si possono contare su un dito<br />
(una mano sarebbe troppo). Ma<br />
la vera paura <strong>del</strong> signor B e dei<br />
suoi compari di merende sono<br />
i referendum in generale. Così,<br />
dopo aver buttato al vento denaro<br />
pubblico (300 milioni di euro)<br />
per evitare l’accorpamento con<br />
le elezioni amministrative, non<br />
sono tranquilli e ne inventano una<br />
al giorno per non correre rischi.<br />
Tutto questo da parte di gente che<br />
non perde occasione per dire che la<br />
Costituzione deve essere riformata<br />
perché non rispetta l’unico vero<br />
potere, quello <strong>del</strong> popolo. Già detto,<br />
ma è bene ripeterlo: quelli che<br />
parlano ogni giorno in nome <strong>del</strong><br />
popolo, possono farlo a patto che il<br />
popolo taccia.<br />
<br />
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<br />
Giustizia sequestrata. Mentre la<br />
grande riforma resta uno slogan, il<br />
Parlamento sta varando in fretta e<br />
furia provvedimenti isolati. Come<br />
quello sulla prescrizione breve<br />
che, secondo la versione ufficiale<br />
<strong>del</strong>la maggioranza, dovrebbe<br />
portare al processo breve. Però<br />
al Senato si sta discutendo un<br />
altro provvedimento sul processo<br />
lungo. Infatti si vuole cambiare la<br />
regola vigente secondo la quale il<br />
Tribunale decide quali testimoni<br />
ammettere al processo e quali<br />
no. Secondo la nuova norma la<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Questo mondo, privo ormai<br />
di complessi in ordine ad una<br />
modernità di cui è pienamente<br />
partecipe, diviene il terreno di<br />
quella che il Papa definisce “nuova<br />
evangelizzazione”, sempre nel<br />
quadro di una realtà di popolo.<br />
Una Chiesa di popolo in una vita<br />
di popolo, il popolo italiano, che<br />
Giovanni Paolo II accompagna<br />
in tanti frangenti, dalle pulsioni<br />
secessioniste dei primi anni<br />
Novanta al passaggio <strong>del</strong> Giubileo,<br />
alle scelte di politica internazionale,<br />
<br />
<br />
di fronte alla pace ed alla guerra,<br />
nei Balcani e nel Medio Oriente.<br />
“Sono convinto che l’Italia<br />
come nazione ha moltissimo<br />
da offrire a tutta l’Europa”. Lo<br />
ha scritto in una famosa lettera<br />
<strong>del</strong>l’Epifania 1994, al culmine<br />
<strong>del</strong>la “crisi italiana”. Può valere<br />
anche oggi come indicazione,<br />
per tutti. E nello stesso tempo<br />
può rappresentare anche il<br />
trait d’union con l’appello che<br />
Benedetto XVI ha fatto risuonare<br />
e il presidente <strong>del</strong>la Cei cardinal<br />
<br />
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<br />
Bagnasco ha ripreso per una<br />
“nuova generazione di cattolici<br />
impegnati in politica”. Vino nuovo<br />
in otri nuovi, viene da dire, per il<br />
movimento dei cattolici in Italia,<br />
così da mettere a frutto quel<br />
patrimonio e quell’eredità, che<br />
Giovanni Paolo II ha rinvigorito,<br />
in termini nuovi e persuasivi. A<br />
partire e sempre ritornando ad<br />
uno dei segreti di Karol Wojtyla,<br />
il coraggio <strong>del</strong>le opere sulla<br />
base <strong>del</strong>la certezza <strong>del</strong>la fede.<br />
(Francesco Bonini)<br />
<br />
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<br />
difesa potrà presentare tutti i<br />
testimoni che vuole. Il che può<br />
allungare i processi all’infinito.<br />
Allora, processo breve o processo<br />
lungo? <strong>La</strong> risposta è semplice:<br />
processo lungo con prescrizione<br />
breve significa cancellazione <strong>del</strong>le<br />
sentenze. Le subiranno solo quei<br />
disperati che non hanno rubato<br />
a sufficienza per pagarsi un<br />
avvocato di quelli giusti (meglio<br />
se parlamentare) per prolungare<br />
all’infinito la sfilata dei testimoni.<br />
Intanto saranno purificati molti<br />
peccatori. Chi sarà il primo dei<br />
miracolati? Niente premi a chi<br />
indovina. Troppo facile.<br />
Brigatisti. Roberto <strong>La</strong>ssini,<br />
candidato alle prossime elezioni<br />
comunali di Milano per il<br />
<strong>Popolo</strong> <strong>del</strong>la libertà, ha affisso<br />
abusivamente dei manifesti<br />
rossi con la scritta a carattere<br />
cubitali: “Via le Br dalle Procure”.<br />
Il presidente <strong>del</strong>la Repubblica<br />
Napolitano li ha definiti una<br />
“ignobile provocazione”. <strong>La</strong><br />
Moratti ha detto: via lui o via<br />
io. <strong>La</strong>ssini si è giustificato<br />
dicendo che aveva messo sui<br />
muri quello che il signor B ripete<br />
da tempo, ma ha anche scritto<br />
a Napolitano una lettera per<br />
scusarsi e per assicurare che<br />
nel caso venisse eletto (il suo<br />
nome non può essere cancellato<br />
dalle liste) si sarebbe dimesso.<br />
Proposito che non è durato 48<br />
ore, perché il signor B (condivide<br />
le provocazioni ignobili, anzi<br />
è socio di maggioranza) si è<br />
schierato dalla sua parte e adesso<br />
ci sono dei fan che stanno facendo<br />
propaganda elettorale per lui.<br />
Resterà e la Moratti non se ne<br />
andrà. Scommettiamo? Anche qui<br />
senza premi.<br />
Cambiamento <strong>del</strong> primo articolo<br />
<strong>del</strong>la Costituzione proposto da<br />
uno <strong>del</strong> Pdl. Il 10 ottobre 2008,<br />
concludevo un corsivo dedicato<br />
ad alcuni interventi <strong>del</strong> signor<br />
B sulla Costituzione con queste<br />
parole: “… avrei una proposta da<br />
fare. Una riforma radicale <strong>del</strong>la<br />
Costituzione, così risolviamo<br />
un sacco di problemi una volta<br />
per tutte. Suggerisco di varare<br />
una nuova Costituzione con un<br />
solo brevissimo articolo: ‘L’Italia<br />
è un Paese fondato su Silvio<br />
Berlusconi’...”. <strong>La</strong> realtà supera<br />
spesso la fantasia: ci stiamo<br />
arrivando.
a parrocchia di Bedizzole,<br />
a conclusione <strong>del</strong>l’anno<br />
giubilare per fare memoria<br />
<strong>del</strong> 250° <strong>del</strong>la Consacrazione<br />
<strong>del</strong> suo tempio<br />
eretto in onore di S. Stefano, vive<br />
dall’1 all’8 maggio alcuni momenti<br />
intensi di spiritualità. Il tema è “Dio<br />
celebra oggi la salvezza con il dono<br />
dei sacramenti nella Chiesa”. Per riscoprire<br />
qual è il compito principale<br />
<strong>del</strong>l’essere Chiesa, è fondamentale<br />
ricordare che attraverso i sacramenti<br />
la comunità celebra la salvezza: “Il<br />
battesimo – scrive su ‘Vita Nostra’ il<br />
parroco don Francesco Dagani – ci<br />
fa Chiesa, ci offre la vita di Dio, ci fa<br />
parte <strong>del</strong> popolo di Dio; la riconciliazione<br />
ci restituisce quella grazia che<br />
abbiamo rifiutato con il peccato; l’eucaristia<br />
e la confermazione, obiettivi<br />
<strong>del</strong>l’iniziazione cristiana, sono il pane<br />
di vita e la forza <strong>del</strong>lo Spirito per<br />
vivere in pieno la nostra vocazione<br />
battesimale; il matrimonio consacra<br />
il nostro amore, l’Ordine conferisce<br />
ad alcuni fratelli scelti il servizio sacerdotale;<br />
l’unzione degli infermi è la<br />
medicina degli ammalati”. Ecco allora<br />
che è stata pensata una settimana liturgica<br />
per rivivere i sette sacramenti<br />
e rendere lode a Dio “presente nella<br />
nostra Chiesa locale”. <strong>La</strong> settimana,<br />
che si apre l’1 maggio con la Messa<br />
presieduta nella parrocchiale alle<br />
18.30 da mons. Olmi, si conclude l’8<br />
maggio (festa dei compatroni Ermo-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
lao e Acacio) con la concelebrazione<br />
alle 17.30 <strong>del</strong> card. Salvatore De Giorgi<br />
con la benedizione papale e l’indulgenza<br />
concessa dalla Penitenzieria<br />
apostolica. Saranno presenti i sacerdoti<br />
nativi e quelli che hanno operato<br />
<br />
a Bedizzole. De Giorgi, 80 anni, attualmente<br />
è membro <strong>del</strong>la Congregazione<br />
per il clero, <strong>del</strong> Pontificio consiglio<br />
per i laici, <strong>del</strong> Pontificio consiglio<br />
per la famiglia e <strong>del</strong>la Congregazione<br />
per il culto divino e la disciplina dei<br />
sacramenti. Dal dicembre 2006, per<br />
raggiunti limiti di età, è arcivescovo<br />
emerito di Palermo; nel 2007 è stato<br />
nominato dalla Cei presidente <strong>del</strong>la<br />
Federazione italiana esercizi spirituali.<br />
L’anno giubilare si era aperto<br />
nell’aprile 2010 con mons. Monari.<br />
Tornando alla settimana, sono stati<br />
pensati alcuni appuntamenti con inizio<br />
alle 20.30 nella parrocchiale: lune-<br />
<br />
<br />
I bersaglieri di Bedizzole con il loro<br />
presidente Gianfranco Amicabile<br />
stanno allestendo un appuntamento<br />
importante per ricordare i 150 anni<br />
<strong>del</strong>l’Unità d’Italia e il 25° di fondazione<br />
<strong>del</strong>la fanfara bersaglieri “A.<br />
Caretto” di Bedizzole. Si inizia il 2<br />
giugno alle 10 con l’apertura <strong>del</strong>la<br />
mostra dedicata ai 150 anni <strong>del</strong>l’Unità<br />
d’Italia e alla storia dei bersaglieri<br />
con cartoline, fotografie, poesie<br />
e cimeli storici legati al mondo dei<br />
<br />
<br />
Non solo monumenti per ricordare<br />
la sosta di Garibaldi a Bedizzole,<br />
ma c’è anche un bedizzolese –<br />
Giuseppe Capuzzi – tra i mille<br />
a fianco <strong>del</strong>l’eroe di Caprera.<br />
All’inizio <strong>del</strong> centro storico, per<br />
chi arriva da Brescia, c’è una via<br />
in località Valpiana dedicata al<br />
garibaldino dei Mille Giuseppe<br />
Capuzzi. Capuzzi era nato a<br />
Bedizzole il 27 novembre <strong>del</strong> 1825;<br />
si formò negli studi <strong>del</strong> collegio<br />
di Desenzano per poi passare<br />
all’Ateneo di Padova. Si arruolò<br />
bersaglieri. Sarà l’occasione per<br />
presentare anche il nuovo cd <strong>del</strong>la<br />
Fanfara e il numero unico sulla<br />
storia <strong>del</strong> sodalizio che conterrà le<br />
immagini <strong>del</strong> gruppo e alcuni cenni<br />
storici. Se il 3 giugno sarà dedicato<br />
al torneo di calcio, il 4 giugno alle<br />
18.30 c’è la Santa Messa nella chiesa<br />
parrocchiale per commemorare<br />
tutti i Caduti <strong>del</strong>le guerre; alle<br />
21 in piazza Europa si esibisce in<br />
concerto la fanfara di Bedizzole. <strong>La</strong><br />
volontario alla prima campagna<br />
<strong>del</strong> Risorgimento, mentre nel<br />
decennio 1849-1859 pubblicò<br />
articoli sui giornali di Brescia e<br />
Milano. Partecipò alla battaglia di<br />
San Fermo e l’anno dopo, cioè nel<br />
1860, si distinse subito a Quarto con<br />
i Mille nella campagna di Sicilia.<br />
Durante una sosta <strong>del</strong>le operazioni<br />
militari, a Palermo, scrisse note<br />
importanti che poi servirono a<br />
pubblicare il libro dal titolo “<strong>La</strong><br />
spedizione di Garibaldi in Sicilia<br />
– memorie di un volontario”. Poi<br />
dì 2 maggio il vicario generale, mons.<br />
Gianfranco Mascher, fa memoria <strong>del</strong><br />
battesimo; il 3 mons. Carlo Bresciani<br />
presiede l’adorazione eucaristica<br />
sull’ordine sacro; il 4 don Angelo Treccani<br />
affronta il tema <strong>del</strong> matrimonio<br />
per una “famiglia frammento vivo <strong>del</strong>la<br />
Chiesa”; il 5 maggio la celebrazione<br />
e l’invocazione <strong>del</strong>lo Spirito Santo è<br />
presieduta da don Adriano Bianchi; il<br />
6 maggio alle 15 don Maurizio Funazzi<br />
incontra gli ammalati, mentre alle<br />
20.30 mons. Franco Bertoni guida una<br />
celebrazione penitenziale; sabato 7<br />
maggio, alle 15, don Diego Facchetti<br />
fa una celebrazione mariana.<br />
conclusione <strong>del</strong>la manifestazione è<br />
affidata, domenica 5 giugno alle 9,<br />
al raduno dei bersaglieri provinciali<br />
(nella foto la sezione di Desenzano)<br />
e saranno presenti anche bersaglieri<br />
provenienti da tutto il Nord Italia,<br />
in particolare sfileranno al passo di<br />
corsa per le vie di Bedizzole quattro<br />
<strong>del</strong>le migliori fanfare. <strong>La</strong> giornata<br />
terminerà con il pranzo presso il<br />
ristorante “Due Cigni”. Bedizzole è<br />
pronta a esporre il tricolore.<br />
<br />
<br />
nel 1866, giovane sposo, accorse<br />
con Garibaldi nel Trentino dove<br />
venne promosso capitano. Tornò<br />
poi in famiglia, riprendendo il<br />
suo posto di vicesegretario <strong>del</strong><br />
Comune di Brescia, e di segretario<br />
amministrativo <strong>del</strong>la Biblioteca<br />
Queriniana. Nel 1882 Capuzzi fondò<br />
e diresse il giornale democratico<br />
“L’Avamposto”, mentre per parecchi<br />
anni lavorò come redattore <strong>del</strong><br />
giornale ”<strong>La</strong> Provincia di Brescia”.<br />
Si spense a Brescia il 28 giugno <strong>del</strong><br />
1891. (Carlo Bresciani)
nel giorno <strong>del</strong>la commemorazione<br />
<strong>del</strong> 25 aprile non sono<br />
certo una novità, ma sono<br />
quasi (purtroppo) una costan-<br />
fischi<br />
te degli ultimi anni. Non solo in<br />
Italia, ma anche a Brescia: nella Leonessa<br />
il sindaco Paroli e il presidente<br />
<strong>del</strong>l’Anpi provinciale Fenaroli sono<br />
stati oggetto di urla e insulti. Non sono<br />
segnali positivi. Un sistema democratico<br />
deve avere gli anticorpi per far<br />
fronte alle manifestazioni legittime di<br />
dissenso, ma deve allo stesso tempo<br />
fare quadrato di fronte alla violenza<br />
fisica e verbale. Non si può continuare<br />
a minimizzare i fatti. Più volte il<br />
presidente Napolitano ha ricordato<br />
alla classe politica l’importanza di<br />
una parola non urlata nei confronti<br />
<strong>del</strong>l’avversario di turno. Il messaggio<br />
di una maggiore sobrietà nei toni<br />
andrebbe rivolto anche alla politica<br />
di casa nostra dove le dichiarazioni<br />
giorno dopo giorno si sprecano in una<br />
rincorsa continua con accuse da una<br />
parte e dall’altra. Ma le parole hanno<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Chi ha figli dagli zero ai tre anni<br />
sa che questa è un’età difficile<br />
da gestire e necessita di un<br />
confronto continuo con degli<br />
operatori qualificati. Prosegue<br />
il ciclo di incontri e lo sportello<br />
di consulenza educativa a<br />
supporto <strong>del</strong> ruolo genitoriale<br />
e il benessere complessivo<br />
<strong>del</strong>le famiglie con bambini da<br />
zero a tre anni. “Genitori Più”<br />
è un’iniziativa <strong>del</strong> Comune di<br />
Brescia in collaborazione con<br />
l’Asl di Brescia e il Forum<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
un peso. L’ultima vicenda cittadina fa<br />
riferimento alla questione <strong>del</strong>le carte<br />
di credito utilizzate dal sindaco e da<br />
alcuni assessori <strong>del</strong>la Loggia: dopo<br />
l’indagine <strong>del</strong>la magistratura il caso<br />
è stato chiuso, ma c’è chi come l’assessore<br />
<strong>La</strong>bolani minaccia di adire le<br />
vie legali. Proviamo a fare chiarezza.<br />
Il giudice <strong>del</strong>le indagini preliminari di<br />
Brescia ha accolto la richiesta d’archiviazione<br />
<strong>del</strong>l’inchiesta sull’uso illecito<br />
di carte di credito comunali<br />
da parte <strong>del</strong> sindaco Paroli e di nove<br />
assessori. Secondo quanto emerso,<br />
ammontavano a circa 43 mila euro le<br />
spese che non potevano considerarsi<br />
<br />
Quanti siamo? Quanto siamo aumentati<br />
o diminuiti? Quali le etnie<br />
prevalenti o le zone a più alta densità<br />
abitativa?<br />
A ottobre 2011 prenderà il via il 15°<br />
Censimento generale <strong>del</strong>la popolazione<br />
e <strong>del</strong>le abitazioni: si tratta<br />
di un importante impegno che si<br />
realizza, con cadenza decennale,<br />
contemporaneamente su tutto il<br />
territorio nazionale. Il Censimento<br />
è l’occasione per fornire una fotografia<br />
dettagliata di tutti i Comuni<br />
italiani, per acquisire informazioni<br />
sul numero e le caratteristiche<br />
<strong>del</strong>la popolazione, <strong>del</strong>le abitazioni<br />
e degli edifici.<br />
Novità <strong>del</strong> 15° Censimento generale,<br />
introdotte allo scopo di agevolare<br />
i cittadini: le famiglie riceveranno<br />
il questionario per posta; i que-<br />
<strong>del</strong>le Associazioni familiari. Si<br />
rivolge ai genitori dei bambini<br />
frequentanti i nidi d’infanzia<br />
<strong>del</strong>la città di Brescia e ha come<br />
obiettivo prioritario quello di<br />
supportare la famiglia nei compiti<br />
educativi e di crescita dei propri<br />
figli attraverso occasioni di<br />
riflessione, confronto, dialogo<br />
e arricchimento reciproco tra<br />
genitori, coadiuvati dall’interno<br />
di un esperto. Il 28 aprile, presso<br />
l’asilo nido Primavera di via<br />
Micheli 2 (tel. 0303533314) alle<br />
di rappresentanza, compiute da nove<br />
assessori su dieci e dal sindaco. L’inchiesta<br />
si era chiusa con l’ipotesi di<br />
reato di peculato per tutti gli indagati.<br />
Nella maggior parte dei casi l’utilizzo<br />
contestato riguardava le cene. Per il<br />
giudice Bonamartini gli amministratori<br />
<strong>del</strong>la città – tranne l’assessore allo<br />
Sport Massimo Bianchini che non è<br />
mai stato indagato – hanno utilizzato<br />
gli strumenti di pagamento “in maniera<br />
difforme dalle previsioni <strong>del</strong> regolamento<br />
comunale, ma i pagamenti non<br />
possono considerarsi posti in essere<br />
per finalità strettamente personali’’.<br />
Sarà difficile, però, svelenire il clima<br />
creatosi fra maggioranza e opposizione.<br />
Paroli, che aveva rimborsato<br />
i 49mila euro spesi dalla giunta, ha<br />
parlato apertamente di una frattura<br />
nei rapporti. Dal punto di vista giudiziario<br />
la vicenda è chiusa, ma restano<br />
– senza cadere nella retorica – <strong>del</strong>le<br />
forti perplessità <strong>del</strong>la gente <strong>del</strong>la strada<br />
per <strong>del</strong>le spese di rappresentanza<br />
non sempre necessarie (ci sono anche<br />
<br />
<br />
stionari potranno essere compilati<br />
ed inviati via web, oppure spediti<br />
per posta o riconsegnati all’Ufficio<br />
comunale di Censimento, o ai<br />
centri di raccolta autorizzati, o restituiti<br />
al rilevatore incaricato dal<br />
Comune.<br />
<strong>La</strong> data di riferimento <strong>del</strong> Censimento<br />
è fissata al 9 ottobre 2011:<br />
la popolazione residente e quella<br />
presente sono individuate con riferimento<br />
alla mezzanotte tra l’8<br />
e il 9 ottobre 2011. Nel Comune di<br />
Brescia i cittadini potranno recarsi<br />
presso le sedi di numerose realtà<br />
associative <strong>del</strong> territorio, quali ad<br />
esempio i Caaf – il cui elenco verrà<br />
successivamente pubblicato - dove<br />
saranno aiutati nella compilazione<br />
e restituzione telematica dei questionari.<br />
20.30 viene affrontato il tema:<br />
“Le patologie pediatriche più<br />
diffuse nei bambini da zero a<br />
tre anni”. Conduce la dr.ssa<br />
Concetta Forino <strong>del</strong> Forum<br />
<strong>del</strong>le Associazioni familiari. Il 5<br />
maggio alle 18, presso l’asilo nido<br />
“Cucciolo” di via Raffaello 200<br />
si parla di “<strong>La</strong> prevenzione degli<br />
incidenti domestici”; la relazione<br />
è tenuta da un operatore <strong>del</strong>l’Asl.<br />
Il 12 maggio, sempre alle 20.30,<br />
presso l’asilo nido “Mondo <strong>del</strong><br />
colore” di via Panigada si discute<br />
<br />
i pranzi con i giornalisti) e che come<br />
ha ripetuto anche l’opposizione potevano<br />
essere utilizzate per fare altre<br />
scelte. <strong>La</strong> sensazione è che questa ennesima<br />
querelle non faccia altro che<br />
allontanare i cittadini dai loro rappresentanti.<br />
Sul tavolo restano alcuni<br />
problemi da risolvere, più preferibilmente<br />
insieme. Il tema <strong>del</strong>la viabilità,<br />
la territorialità di A2A, la riqualificazione<br />
<strong>del</strong>la zona di San Polo, l’esodo<br />
<strong>del</strong>le coppie bresciane verso l’hinterland<br />
cittadino, il campus universitario<br />
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di “Sarà pronto per andare alla<br />
scuola <strong>del</strong>l’infanzia?”. I dubbi, le<br />
perplessità e le preoccupazioni<br />
dei genitori. Conduce la psicologa<br />
dr.ssa Anna Cossandi.<br />
È attivo anche lo sportello<br />
di consulenza educativa<br />
completamente gratuito messo<br />
al servizio <strong>del</strong>le famiglie i cui<br />
bambini frequentano gli asili<br />
nido comunali. Si riceve previo<br />
appuntamento telefonico alla<br />
segreteria <strong>del</strong> servizio prima<br />
infanzia: telefono 030/2977850.<br />
alla Randaccio (la caserma è passata<br />
dal Viminale alla Loggia), il prolungamento<br />
<strong>del</strong>la metropolitana e la qualità<br />
<strong>del</strong>l’aria (i tumori, fonte Istat, sono<br />
la prima causa di decessi a Brescia),<br />
solo per fare alcuni esempi. C’è poi il<br />
grande capitolo <strong>del</strong> Piano di governo<br />
<strong>del</strong> territorio che interroga i politici<br />
di oggi, ma soprattutto avrà ricadute<br />
sulla città di domani. L’importante è<br />
che il tutto non rientri nell’agone elettorale<br />
con una campagna lunga due<br />
anni. Sarebbero troppi.
I corsi di autodifesa dedicati alle<br />
donne proliferano e, soprattutto,<br />
riscuotono ampi consensi in termini<br />
di pubblico. L’assessorato allo<br />
Sport e la Circoscrizione Ovest<br />
organizzano a cura <strong>del</strong>la Windrei<br />
Academy un corso di autodifesa<br />
dedicato alle donne. Il programma<br />
affronta ogni aspetto <strong>del</strong>la<br />
sicurezza. L’arma numero uno è la<br />
prevenzione. Vengono analizzate<br />
le situazioni di rischio, dati consigli<br />
su come comportarsi in auto, in<br />
treno, a piedi. L’iniziativa ha luogo<br />
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presso la palestra comunale Violino<br />
in via <strong>del</strong>la Trisia nelle domeniche<br />
dall’1 maggio al 12 giugno dalle 10<br />
alle 11.30. Le iscrizioni sono aperte<br />
presso la Circoscrizione Ovest di<br />
via Farfengo, 69 tel. 030318007 dal<br />
lunedi al venerdi dalle 9.30 alle<br />
12.15. Per la partecipazione al corso<br />
gratuito è richiesto un certificato<br />
di buona salute e la sottoscrizione<br />
di un’assicurazione <strong>del</strong> costo di 12<br />
euro da versare durante la prima<br />
lezione. Il numero massimo di<br />
iscrizioni è di 25 persone.<br />
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a festa di S. Gottardo sui<br />
ronchi è una <strong>del</strong>le più antiche:<br />
si celebra, infatti,<br />
ininterrottamente dal 1469,<br />
anno <strong>del</strong>la costruzione <strong>del</strong><br />
convento e <strong>del</strong>la chiesa di S. Gottardo.<br />
Il santo vescovo tedesco già venerato<br />
e conosciuto in città per la presenza<br />
<strong>del</strong>le monache di S. Salvatore, tra cui<br />
molte principesse germaniche, la più<br />
famosa tra tutte Ermengarda, figlia<br />
<strong>del</strong> re longobardo Desiderio, moglie<br />
ripudiata <strong>del</strong>l’imperatore Carlo Magno<br />
che si rifugiò a Brescia nel monastero<br />
retto dalla sorella badessa<br />
Anselperga. Da approfondite ricerche,<br />
sostenute dal prevosto don Arnaldo<br />
Morandi si è potuta ricostruire<br />
la storia <strong>del</strong>la reliquia e reliquiario<br />
<strong>del</strong> dito di San Gottardo. <strong>La</strong> reliquia<br />
fu concessa alla parrocchia di San<br />
Gottardo con decreto. S. Gottardo si<br />
distingue per una devozione a Padre<br />
Pio di cui si può ammirare nel chiostro<br />
una scultura bronzea a grandezza<br />
naturale. Venerato il Beato Carlo<br />
d’Austria, ultimo imperatore asburgico.<br />
<strong>La</strong> parrocchia di S. Gottardo è<br />
sede regionale <strong>del</strong>la Gebets-liga (lega<br />
<strong>del</strong> Beato Imperatore), associazione<br />
di devozione e solidarietà, che si rifà<br />
alla spiritualità laicale e famigliare di<br />
Carlo I. <strong>La</strong> parrocchia è sede <strong>del</strong>la<br />
rappresentanza provinciale <strong>del</strong> Sacro<br />
militare ordine costantiniano di San<br />
Giorgio. Ogni anno viene sottolineato<br />
<br />
<br />
Luci e musiche nelle piazze e nei<br />
musei <strong>del</strong>la città fino a notte fonda<br />
per prepararsi all’evento che ha<br />
portato la tradizione bresciana nel<br />
mondo: la Mille Miglia. Sabato 7<br />
maggio arriva la Notte Bianca <strong>del</strong>la<br />
Mille Miglia con ospite d’eccezione<br />
la cantante Anna Tatangelo.<br />
In piazza <strong>del</strong>la Loggia alle 21.30 la<br />
fanfara dei bersaglieri apre la festa;<br />
alle 22.30 interviene Anna Tatangelo,<br />
alle 24 tocca a Micaela e<br />
all’una di notte a Davide Carone.<br />
In piazza Vittoria, invece, dalle 21<br />
all’una vengono esposte le vetture<br />
d’epoca <strong>del</strong>la Mille Miglia; in piazza<br />
Paolo VI dalle 22.30 la fanfara<br />
bersaglieri ariete di Circenico; alle<br />
23 la musica latina riscalda l’atmosfera<br />
con “Luna de Tango”, una serata<br />
danzante con Marco Palladino<br />
e Virginia Pandolfi; a mezzanotte<br />
e mezza tocca a dj Musicallzador<br />
<br />
<br />
Il Comune di Brescia e Ant Brescia<br />
– Associazione nazionale tumori<br />
–, in collaborazione con Music<br />
Association festival di Ghedi e<br />
provincia di Brescia, presentano<br />
Art for ant 2011 “Donne in<br />
cANTo”, concerto finalizzato alla<br />
raccolta fondi utili per esercitare<br />
e implementare l’assistenza<br />
domiciliare gratuita ai malati<br />
di tumore. Il concerto si terrà<br />
venerdì 6 maggio al PalaBrescia.<br />
Ingresso 10 euro. Tra le cantanti si<br />
esibiranno anche Anna Oxa, Alexia,<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
un particolare intervento di restauro<br />
e miglioria <strong>del</strong> complesso monastico,<br />
quest’anno è stato restaurato il<br />
pavimento <strong>del</strong>la chiesa riportando<br />
alla luce le tombe dei monaci. <strong>La</strong> festa<br />
inizia mercoledì 4 maggio, festa<br />
liturgica dei Santi Gottardo e Floriano;<br />
le Messe saranno celebrate alle<br />
<br />
“Andy”. Piazza Tebaldo Brusato<br />
ospita dalle 22 l’esibizione Skaters<br />
- Writers all’opera dal vivo.<br />
In via Dieci Giornate, dalle 22.30<br />
a mezzanotte, si rende omaggio ai<br />
150 <strong>del</strong>l’Unità d’Italia con “Caleidoscopio”,<br />
una performance artistica.<br />
Anche il Museo Mille Miglia apre le<br />
porte dalle 21 all’una; alle 21 viene<br />
aperto il Beatles Museum con<br />
la presentazione <strong>del</strong>la leggendaria<br />
Aston Martin di Paul McCartney<br />
(a cura di Beatlesiani d’italia Associati<br />
e Aston Martin Italy); alle<br />
21.30 il concerto BeatBox; alle 23<br />
“Gli Italiani cantano i Beatles”, un<br />
karaoke con Rolando Giambelli.<br />
In piazza <strong>del</strong> Mercato risuonano<br />
le musiche di Charlie Rock (alle<br />
22) e di dj Sir Heavy Soul (a mezzanotte).<br />
Si possono mirar le stelle<br />
in piazza <strong>del</strong> foro con la “Notte<br />
<br />
Maya, L’Aura Abela, Loredana<br />
Errore (nella foto), Nathalie e<br />
tanti altri. Info su www.antbrescia.<br />
it. Prevendita biglietti www.<br />
greenticket.it. Per informazioni:<br />
348-5130147 e-mail: andrea.longo@<br />
antitalia.org. L’attività <strong>del</strong>l’Ant<br />
prosegue dopo la sede in viale<br />
Stazione con l’ambulatorio per la<br />
diagnosi preventiva di melanomi<br />
e tumore alla tiroide. I pazienti<br />
aumentano: 160 quelli seguiti dallo<br />
staff medico e oltre 1600 le famiglie<br />
assistite dal 2002 in 30 Comuni.<br />
8, alle 11 e alle 17. Sabato 5 maggio la<br />
Messa si celebrerà alle 17. Domenica<br />
8 maggio le celebrazioni saranno alle<br />
9, alle 11 la Messa presieduta dal cancelliere<br />
vescovile mons. Marco Alba e<br />
condecorata dalla corale S. Cecilia di<br />
Flero. Nel pomeriggio alle 17 la Messa<br />
solenne condecorata dalla corale S.<br />
Maria Assunta di Gussago cui segue<br />
la processione in chiostro e la benedizione<br />
con la reliquia <strong>del</strong> dito di San<br />
Gottardo. I visitatori saranno accolti<br />
con stand gastronomici. Nel chiostro<br />
si potrà ammirare la mostra, patrocinata<br />
dall’Associazione artisti “Martino<br />
Dolci”, di Fausto Redaelli, Loredana<br />
Mor, Gianluigi Magri, Angelo Gavezzoli,<br />
Giuliano Magri, Milly Turlini.<br />
Bianca con i telescopi”: dalle 22 a<br />
mezzanotte e mezza l’osservazioni<br />
di corpi celesti a cura <strong>del</strong>l’Unione<br />
astrofili bresciani.<br />
Gli artisti di strada conquistano,<br />
invece, la scena tra corso Zanar<strong>del</strong>li<br />
e via Dieci Giornate (di fronte<br />
al Grande) dalle 22 a mezzanotte.<br />
In parallelo sono state pensate anche<br />
<strong>del</strong>le iniziative museali. Si può<br />
entrare gratuitamente al Museo di<br />
Santa Giulia dalle 20 alle 24 (ultimo<br />
ingresso alle ore 23); all’interno<br />
<strong>del</strong> Museo sono esposte le<br />
Mostre “Matisse. <strong>La</strong> seduzione di<br />
Michelangelo” ed “Ercole. Il Fondatore”:<br />
il biglietto ridotto costa<br />
6 euro dalle 20 alle 24 (ultimo ingresso<br />
alle ore 23). Notte Bianca,<br />
quindi, che oltre alla musica offre<br />
anche la possibilità di vedere da<br />
vicino l’invidiabile patrimonio artistico<br />
<strong>del</strong>la Leonessa d’Italia.
’edizione 2011 di Seridò<br />
si svolgerà dal 29 aprile<br />
all’8 maggio nei giorni<br />
29, 30 aprile e 1, 6, 7 e 8<br />
maggio. Seridò si svolge<br />
presso il Centro Fiera <strong>del</strong> Garda di<br />
Montichiari, ed è aperto dalle 9.30<br />
alle 19 con orario continuato. A Seridò<br />
giochi con tutto e con tutti gratuitamente.<br />
Per chi ha meno di 12<br />
anni, l’ingresso è gratuito. Gli adulti<br />
invece pagano 9 euro ma all’interno<br />
anche per loro spettacoli, attrazioni<br />
e burattini sono gratis. A Seridò<br />
i bambini non sono mai semplici<br />
spettatori, ma giocano liberamente<br />
negli oltre 100 spazi gioco: aree<br />
attrezzate dove divertirsi, costruire,<br />
disegnare, saltare, giocare… A Seridò<br />
si può anche assistere ad uno<br />
spettacolo teatrale, leggere un libro,<br />
saltare sui gonfiabili, salire sul treno<br />
di Seridò e tanto altro in oltre<br />
35mila mq coperti. A Seridò tutto<br />
è a misura di bambino e all’interno<br />
si può giocare gratuitamente con<br />
tutto e con tutti aiutati da oltre 300<br />
animatori. Vi si possono trovare i<br />
laboratori creativi: stencil, taglia e<br />
incolla, timbri, tempere e cavalletti,<br />
pongo, maschere, sale colorato,<br />
gessi lavagnette, tutti i colori, creta,<br />
pastelli a cera, acquerelli, mosaico.<br />
Ci sono anche i giochi all’esterno:<br />
i gonfiabili giganti, le barchette a<br />
pedali, l’area equitazione. Lo spazio<br />
libri con “Libera un libro” e l’angolo<br />
lettura con i migliori libri per<br />
bambini.<br />
<strong>La</strong> struttura ospita tre teatri con 400<br />
posti a sedere: per vedere in tutta<br />
<br />
<br />
Vigili <strong>del</strong> fuoco per il territorio<br />
con il distaccamento dei<br />
volontari di Verolanuova ai<br />
quali è affidata un’area <strong>del</strong>la<br />
pianura bresciana con perimetro<br />
<strong>del</strong>imitato sul percorso:<br />
Verolavecchia, Offlaga, Leno,<br />
Isorella, Gambara, Pralboino,<br />
Seniga, Pontevico, Verolanuova.<br />
Responsabile <strong>del</strong> distaccamento<br />
è il vigile capo squadra Giuseppe<br />
<strong>La</strong>binelli, in carica da un anno,<br />
succeduto a Imerio Pizzamiglio.<br />
Per il distaccamento, il 3<br />
<br />
<br />
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<br />
<br />
comodità spettacoli teatrali, burattini,<br />
clown, animazioni. C’è anche la<br />
stazione con Nello il capostazione<br />
e due trenini sempre in giro per Seridò.<br />
I maxi gonfiabili: il pesce rosso,<br />
il galeone, la montagna d’aria, la<br />
foresta incantata, il percorso ostacoli<br />
e lo scivolone. E i mini gonfiabili<br />
per i piccoli: il dinosauro verde,<br />
il castello <strong>del</strong> re, il playsground, il<br />
serpentone e la casetta mille colori.<br />
Per gli appassionati di sport, ci sono<br />
aprile 2004, si è costituita<br />
l’associazione “Amici dei Vigili<br />
<strong>del</strong> fuoco di Verolanuova”.<br />
“In sette anni – informa il<br />
presidente ing. Giambattista Zani<br />
– abbiamo raggiunto obiettivi<br />
significativi, compreso l’acquisto<br />
di un nuovo automezzo col<br />
contributo <strong>del</strong>l’Amministrazione<br />
comunale da sempre attenta<br />
verso le associazioni di<br />
volontariato”. Ogni anno a<br />
primavera è organizzata la<br />
Festa che sarà di richiamo da<br />
le aree sportive dove giocare a calcio<br />
e basket o provare per la prima<br />
volta il climbing, il nordic walking,<br />
l’atletica leggera, il golf, il tiro con<br />
l’arco. E ancora: monopattini, biciclette,<br />
automobiline, sabbionaia.<br />
A Seridò si può trovare anche tre<br />
aree pic-nic con 4.500 posti a sedere<br />
coperti, self service, bar, gelateria,<br />
zucchero filato, quattro nursery per<br />
le mamme ed i più piccoli.<br />
Fra le novità, nel teatro <strong>del</strong> padiglione<br />
8, il 29-30 aprile e 1-6 maggio gli<br />
animatori de “<strong>La</strong> nuvola nel sacco”<br />
presenteranno un inedito intervento<br />
di animazione teatrale dal titolo<br />
“Italiani Sì Diventa”, dedicato ai 150<br />
anni <strong>del</strong>l’Unità d’Italia.<br />
Come sempre il pubblico sarà invitato<br />
a partecipare con animazioni<br />
originali e divertenti. Sempre nel<br />
teatro <strong>del</strong> padiglione 8, il 7-8 maggio,<br />
direttamente da Rai Yoyo, lo<br />
spettacolo “Ma che bel castello”<br />
tratto dall’omonimo programma.<br />
Un castello con tracce di fantasia<br />
e colore. Il biglietto d’ingresso vale<br />
per l’intera giornata. Seridò si svolge<br />
presso il Centro fiera <strong>del</strong> garda di<br />
Montichiari, ed è aperto dalle 9.30<br />
alle 19 con orario continuato. Le<br />
scuole <strong>del</strong>l’infanzia che desiderano<br />
organizzare una gita con i bambini<br />
e i genitori a Seridò possono prenotare<br />
i biglietti telefonando alla<br />
segreteria di Seridò (030.3751978 –<br />
rif. Denise). Per le scuole associate<br />
alla Fism è prevista una riduzione<br />
sul costo dei biglietti d’ingresso.<br />
Radio <strong>Voce</strong> anche quest’anno è la<br />
radio ufficiale <strong>del</strong>l’evento.<br />
giovedì 28 aprile a domenica<br />
1° maggio nell’area <strong>del</strong>la sede,<br />
in via Lenzi. Durante la Festa<br />
un particolare ricordo sarà per<br />
Michele Zanoli, vigile <strong>del</strong> fuoco<br />
volontario vittima a soli 21<br />
anni di un incidente stradale. Il<br />
programma <strong>del</strong>la festa apre alle<br />
18.30 <strong>del</strong> giovedì con la Messa<br />
in basilica; a seguire cena e<br />
musica <strong>del</strong> festival Verola. Ogni<br />
mattina al suono <strong>del</strong>la sirena il<br />
“buongiorno”, mentre le serate<br />
saranno caratterizzate dalla cena<br />
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in compagnia e dalla musica per<br />
stare insieme. Domenica: ore<br />
5 accensione degli spiedi; ore<br />
9 ritrovo associazioni in piazza<br />
Libertà per la Messa <strong>del</strong>le 9,30;<br />
ore 10 corteo aperto dal corpo<br />
bandistico Stella Polare; ore<br />
11 l’alzabandiera; ore 12 arrivo<br />
dei ferraristi per l’esposizione<br />
di auto d’epoca; 14.45<br />
manifestazione in collaborazione<br />
con gli allievi di Riva <strong>del</strong> Garda;<br />
ore 20 cena, musica in attesa<br />
<strong>del</strong>lo spettacolo pirotecnico.
a situazione <strong>del</strong> Morcelliano<br />
non è stata ancora<br />
assorbita nella città clarense.<br />
Molto si è discusso<br />
a Chiari, recentemente,<br />
<strong>del</strong>la Fondazione istituto morcelliano<br />
e molto, probabilmente<br />
si discuterà. Soprattutto a seguito<br />
<strong>del</strong>le dimissioni <strong>del</strong> presidente don<br />
Alberto Boscaglia, dopo un parere<br />
<strong>del</strong>l’Asl che contestava la legittimità<br />
<strong>del</strong>la sua carica, mancandogli il<br />
requisito <strong>del</strong>la residenza a Chiari<br />
da 10 anni previsto dallo statuto.<br />
Molte sono state le polemiche che<br />
hanno seguito queste dimissioni,<br />
così come molte sono state le polemiche<br />
che negli ultimi anni hanno<br />
accompagnato la vita <strong>del</strong>l’istituto,<br />
che proprio sotto la presidenza di<br />
don Alberto aveva ritrovato una<br />
nuova vitalità, dopo che nel 2003<br />
era stato approvato il nuovo statuto<br />
che innalzava a tre il numero<br />
dei curatori, uno nominato dal<br />
parroco, uno dal sindaco e il terzo<br />
nominato di comune accordo.<br />
Proprio la nomina congiunta portò<br />
l’istituto ad una fase di stallo, che<br />
si risolse nel 2007 con la nomina<br />
di don Boscaglia a presidente. Da<br />
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Il Comune <strong>del</strong>la Bassa si prepara<br />
alla 12ª edizione di “Artisti<br />
in strada”, la manifestazione<br />
organizzata da Comune e<br />
Biblioteca che ogni anno, per<br />
due giorni, trasforma il volto <strong>del</strong><br />
paese: la provinciale 235 viene<br />
chiusa al traffico prima e dopo il<br />
centro. Libero dalle auto, lo spazio<br />
ricavato ospita i laboratori di<br />
numerosi artisti, pittori e scultori,<br />
lavoratori <strong>del</strong> legno e decoratori<br />
di ceramica, che realizzeranno<br />
le proprie opere davanti agli<br />
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<br />
allora l’istituto è diventato un attore<br />
fondamentale nelle politiche<br />
giovanili <strong>del</strong> Comune, riunendo<br />
in sé i due Cag fino ad allora presenti,<br />
quello parrocchiale e quello<br />
comunale, in un nuovo progetto<br />
educativo che coinvolge ancora<br />
Comune e parrocchia, che offrono<br />
contributi e ambienti. L’attività<br />
<strong>del</strong>l’istituto è sostenuta anche<br />
dalle rendite <strong>del</strong> suo patrimonio,<br />
prima quasi esclusivamente legata<br />
agli affitti di terreni agricoli, ora<br />
comprendente anche un campo fotovoltaico<br />
e presto un’ampia zona<br />
da affittare per uso residenziale<br />
con la possibile realizzazione di<br />
un campo da golf.<br />
“L’aver scelto di sperimentare an-<br />
occhi <strong>del</strong> pubblico. Quest’anno<br />
la manifestazione incomincia<br />
la sera di sabato 14 maggio con<br />
ristorazione, antipasto <strong>del</strong> più<br />
ricco programma che durerà tutta<br />
la giornata di domenica 15. Alle<br />
10 dopo le formalità necessarie<br />
per l’iscrizione, partirà la sfilata di<br />
auto e moto d’epoca, giunta alla<br />
sua sesta edizione, che nel suo<br />
percorso toccherà le province di<br />
Bergamo e Cremona. L’altro pezzo<br />
forte <strong>del</strong>la giornata è l’apertura<br />
<strong>del</strong>la chiesa <strong>del</strong>la Disciplina.<br />
che altre forme di rendita, oltre a<br />
quella degli affitti agricoli – sottolinea<br />
don Alberto, non più presidente,<br />
ma ancora legato all’attività<br />
<strong>del</strong>l’istituto come direttore <strong>del</strong><br />
Centro Giovanile 2000, dove opera<br />
il Cag – ha permesso di ottenere<br />
rendite più alte, quella <strong>del</strong> fotovoltaico<br />
per esempio si attesta sui<br />
300 mila euro annui, da utilizzare<br />
a favore dei ragazzi. Questo senza<br />
di fatto intaccare il patrimonio<br />
<strong>del</strong>l’istituto, ma anzi creando le<br />
condizioni per accrescerlo in futuro”.<br />
Molto si è discusso anche <strong>del</strong>la<br />
“donazione modale”, che l’attuale<br />
CdA, come il precedente, avrebbe<br />
intenzione di introdurre nello statuto.<br />
“Come sacerdote e direttore<br />
<strong>del</strong>l’oratorio, prosegue don Boscaglia<br />
– la possibilità che parte<br />
<strong>del</strong>le rendite <strong>del</strong>l’Istituto, e non<br />
<strong>del</strong> patrimonio come sostenuto da<br />
alcuni, possa essere destinata anche<br />
ad altri progetti parrocchiali<br />
o comunali coerenti con le finalità<br />
<strong>del</strong>l’Istituto, come la costruzione<br />
di scuole o il potenziamento <strong>del</strong>le<br />
attività <strong>del</strong>l’oratorio, credo possa<br />
essere solo un bene per tutta la<br />
comunità”.<br />
<br />
<br />
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<br />
<strong>La</strong> scultura per immortalare<br />
ricorrenze importanti, per fissare<br />
nella pietra idee e ricordi. Questo<br />
l’intento <strong>del</strong> “Primo simposio<br />
internazionale di scultura su<br />
marmo” organizzato dal comune<br />
di Comezzano-Cizzago. Dal 9 al 21<br />
maggio ben sei artisti di caratura<br />
internazionale si ritroveranno nel<br />
Comune per realizzare altrettante<br />
sculture: si tratta di Ktham Abdul<br />
Hamid dalla Siria, <strong>del</strong>lo spagnolo<br />
Miguel Isla, di Damjan Komel dalla<br />
Slovenia, <strong>del</strong> nostro connazionale<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Voto unanime <strong>del</strong>la giunta comunale<br />
di Bassano Bresciano per l’intitolazione<br />
di una nuova strada a padre Lorenzo<br />
Scaglia (nella foto), missionario<br />
saveriano d’origini bassanesi. <strong>La</strong> nuova<br />
denominazione è attribuita alla via<br />
all’ingresso sud <strong>del</strong> paese che collega<br />
via Mazzini a via Galanti, partendo<br />
dalla rotonda che verrà realizzata su<br />
via Mazzini, passando vicino alla zona<br />
sud <strong>del</strong> centro sportivo e collegandosi<br />
all’altra rotonda di intersezione con<br />
via Galanti. “L’aver dedicato una via a<br />
padre Lorenzo Scaglia è l’espressione<br />
<strong>del</strong> senso di profonda gratitudine che<br />
la nostra comunità intende attribuire<br />
ad uno dei suoi figli più illustri, mentre<br />
rappresenta l’esempio e la testimonianza<br />
di un servizio totale reso<br />
al prossimo fondato su nobili valori<br />
umani e cristiani che restano il riferimento<br />
per l’intero nostro territorio”<br />
è il commento <strong>del</strong> sindaco Giovanni<br />
Paolo Seniga nell’aggiungere<br />
che padre Lorenzo Scaglia è stato<br />
allievo di mons. Giovanni Migliorati,<br />
comboniano vescovo di Hawassa in<br />
Etiopia, e fu amico di padre Savino<br />
Mombelli, missionario nelle favelas<br />
di Belem do Parà in Amazzonia. Sono<br />
altri due bassanesi che nel mondo<br />
diffondono la parola <strong>del</strong> Vangelo. In<br />
gioventù padre Scaglia aveva frequentato<br />
la scuola elementare a Bassano<br />
Bresciano negli anni dal 1942 al 1947,<br />
nel periodo 1947-48 fu allievo <strong>del</strong>l’Isituto<br />
tecnico per l’avviamento al lavoro<br />
di Manerbio. Era nato a Bettegno<br />
di Pontevico il 6 maggio <strong>del</strong> 1936, fu<br />
ordinato sacerdote a Parma, il 15 ottobre<br />
1961, in seguito fu destinato alla<br />
<br />
Francesco Panceri, di Hwang<br />
Seoung Woo dalla Corea <strong>del</strong> Sud<br />
e <strong>del</strong>l’albanese Genti Tavanxhiu.<br />
L’iniziativa verrà realizzata con il<br />
patrocinio di regione e provincia<br />
e grazie al contributo di molti<br />
sponsor. Tra di essi le cave<br />
Marangoni di Nuvolera che hanno<br />
offerto i blocchi di marmo. Si<br />
colloca nelle celebrazioni <strong>del</strong>l’Unità<br />
d’Italia, unità che verrà riproposta<br />
in chiave locale poiché il Comune è<br />
costituito di due comunità distinte,<br />
unite amministrativamente nel 1927.<br />
missione in Indonesia, che raggiunse<br />
il 27 luglio <strong>del</strong> 1962 dov’è rimasto per<br />
l’intera sua vita, conclusa il 3 agosto<br />
2004 a Padang, città <strong>del</strong>l’Indonesia,<br />
capoluogo <strong>del</strong>la provincia di Sumatra<br />
Occidentale. In passato la città è stata<br />
colpita da un sisma, che ha distrutto<br />
diversi edifici e infrastrutture. In quel<br />
disastro padre Scaglia fu attivamente<br />
presente nei soccorsi alla popolazione<br />
così duramente colpita. (f.pio.)
abato 30 aprile 2011, alle<br />
16, a Bienno, nella chiesa<br />
di Santa Maria Annunciata<br />
è prevista l’inaugurazione<br />
<strong>del</strong> restauro conservativo<br />
sui dipinti murali <strong>del</strong> pittore Girolamo<br />
Romanino (circa 1486/’87-circa<br />
1566) Il ciclo degli affreschi di Bienno<br />
– com’è noto è stato datato intorno<br />
al 1541. “Con questa operazione<br />
– sottolinea il sindaco Germano Pini<br />
– si porta a compimento un provvedimento<br />
di notevole importanza per<br />
una valorizzazione <strong>del</strong> capolavoro<br />
non solo in ambito locale. Quello di<br />
Bienno è uno dei più importanti cicli<br />
<strong>del</strong> pittore bresciano ancora integralmente<br />
conservato sulle pareti<br />
<strong>del</strong> presbiterio”. “I lavori realizzati –<br />
spiega il vice-sindaco Clemente Morandini<br />
– possono essere definiti come<br />
completamento di un intervento<br />
di valorizzazione iniziato dal Comune<br />
più di vent’anni fa grazie all’aiuto<br />
<strong>del</strong>la Soprintendenza per i beni architettonici<br />
e paesaggistici di Brescia,<br />
Cremona e Mantova, che finanziò<br />
e diresse un provvedimento radicale<br />
sul sacro immobile”. <strong>La</strong> direzione<br />
dei lavori è stata affidata alla biennese<br />
Lucia Morandini; la supervisione<br />
tecnico-scientifica a Vincenzo Gheroldi,<br />
docente all’Università di Bologna;<br />
la consulenza tecnico-scientifica<br />
a Sara Marazzani; le analisi chimicofisiche<br />
ad Antonietta Gallone, <strong>del</strong> dipartimento<br />
di Fisica <strong>del</strong> Politecnico<br />
<br />
<br />
L’Oglio a Darfo Boario determina<br />
la suddivisione in due aree<br />
viabilisticamente collegate<br />
attraverso il ponte romanico<br />
di Montecchio, che risulta<br />
transitabile dai mezzi leggeri, a<br />
senso unico alternato e quello<br />
posto nel cuore <strong>del</strong> centro storico<br />
tra Darfo e Corna. L’ingresso <strong>del</strong><br />
traffico verso l’abitato, o verso<br />
i poli turistico-commerciale,<br />
sportivo-ricreatico, archeologicoambientale,<br />
culturale e turisticotermale,<br />
si svolge attraverso due<br />
sole uscite: una in corrispondenza<br />
<strong>del</strong>la zona detta <strong>del</strong> Cappellino<br />
ed una in corrispondenza <strong>del</strong>la<br />
frazione di Boario. <strong>La</strong> collocazione<br />
di queste uscite rende difficoltoso<br />
e caotico il traffico nel centro,<br />
con conseguente aumento<br />
<strong>del</strong>l’inquinamento, <strong>del</strong>la<br />
pericolosità per i pedoni e <strong>del</strong>le<br />
difficoltà di transito dei veicoli.<br />
“Da qui – spiega il sindaco<br />
Francesco Abondio – la necessità<br />
<strong>del</strong> nuovo asse, progetto che<br />
prevede tra l’altro un ponte. I<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
www.scuolainmontagna.it<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
di Milano. Bienno ha avuto, per questa<br />
iniziativa, il sostegno economico<br />
<strong>del</strong>la Regione Lombardia (progetto<br />
Ecomusei), <strong>del</strong>la fondazione “Cari-<br />
A Spiazzi di Gromo, tra le Alpi Orobie, <strong>del</strong>l’alta Val<br />
Seriana, nella rigogliosa foresta di abeti bianchi e rossi,<br />
si snoda il “Parco sospeso nel bosco”, il divertente ed<br />
istruttivo per corso che, attraverso le piattaforme abbraccianti<br />
i fusti degli alberi e i 123 diversi giochi aerei<br />
che le collegano, nei 9 percorsi, permette a chiunque si<br />
cimenti, di vivere una giornata a diretto con tatto con<br />
il bosco, tra le fronde degli alberi, utilizzando corde,<br />
ponti, liane, reti e sceglien do i percorsi in base alle<br />
proprie capacità ed esigenze. I percorsi sono differenziati<br />
per grado di difficoltà con colorazioni diverse, a<br />
partire dal “baby azzurro” ampliato per i piccolissimi,<br />
il “giallo” per bambini e ragazzi dotati di minime abilità<br />
e preparazione, il “giallo-verde”, per un discreto<br />
grado di abilità, il “ giallo-rosso”- “giallo blu”, per<br />
un’abilità media. Con buone abilità e preparazione, si<br />
può affrontare il percorso “verde”; se l’abilità è più che<br />
buona il “rosso” è, per chi possiede preparazione atletica,<br />
il percorso “blu”. Naturalmente al progredire <strong>del</strong>le<br />
difficoltà corrisponde l’elevamento in altezza, verso le<br />
plo” (progetto “Borghi più belli d’Italia”)<br />
e di alcune associazioni locali. Il<br />
restauro vero e proprio è stato eseguito<br />
dallo “Studio tecnico Renato<br />
Gianguaino”, che ha garantito un intervento<br />
rispettoso ed estremamente<br />
conservativo, mantenendo appieno<br />
l’integrità <strong>del</strong>l’opera. Un impianto<br />
di illuminazione <strong>del</strong>la “Luminae studio<br />
di progettazione illuminotecnica”<br />
valorizzerà gli straordinari dipinti<br />
murali sparsi su tutte le pareti <strong>del</strong>la<br />
chiesa. Il ciclo romaniniano di Bienno<br />
– sostiene Francesco De Leonardis<br />
nel volume “<strong>La</strong> via <strong>del</strong> Romanino:<br />
dal Sebino alla Valcamonica” (Grafo,<br />
Brescia, 1996) – è ispirato ai Vangeli<br />
apocrifi. Nella parete di destra è raffigurato<br />
lo sposalizio <strong>del</strong>la Vergine; sul<br />
fondo l’Annunciazione; nella parete<br />
sinistra è la presentazione di Maria<br />
al tempio. “Il tema <strong>del</strong>lo sposalizio –<br />
sottolinea De Leonardis nel saggio<br />
già citato – è particolarmente caro<br />
al Romanino, che lo ha affrontato diverse<br />
volte sia nella fortunata tavola<br />
giovanile di San Giovanni di Brescia,<br />
che ebbe numerose repliche, sia nelle<br />
ante d’organo <strong>del</strong> Duomo Nuovo di<br />
Brescia, che con la tela <strong>del</strong>lo stesso<br />
soggetto di Crema”. Quello di Bienno<br />
(dopo Pisogne e Breno) è un Romanino<br />
più misurato, senza più eccessi,<br />
controllato. Sempre il già citato Leonardis<br />
scrive: “A Bienno, il pittore<br />
chiude una stagione felicissima <strong>del</strong>la<br />
sua arte”.<br />
lavori cominceranno quanto<br />
prima. Il manufatto fa parte <strong>del</strong><br />
progetto <strong>del</strong>l’asse viario che,<br />
partendo da via Quarteroni,<br />
prevede la realizzazione <strong>del</strong> nuovo<br />
tratto”. <strong>La</strong> via, larga 12 metri,<br />
transiterà nei pressi <strong>del</strong> polo<br />
sportivo. <strong>La</strong> strada si collegherà<br />
poi a Boario col ponte ed una<br />
successiva rotatoria consentirà lo<br />
smistamento <strong>del</strong> traffico diretto<br />
al centro commerciale, al centro<br />
congressi ed alla stazione termale.<br />
Il viadotto, realizzato con una<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
cime degli alberi, là dove osano solo gli scoiattoli! Per<br />
affrontare questa indimenticabile esperienza si partirà<br />
con un “Percorso prova” durante il quale gli istruttori<br />
illustreranno l’utilizzo <strong>del</strong>le indicazioni cartellonistiche<br />
e <strong>del</strong>l’attrezzatura messa a disposizione per avviare il<br />
nostro “barone rampante” ai percorsi. Successivamente<br />
il personale specializzato seguirà da terra, pronto ad<br />
intervenire per consigliare e controllare affinché tutto si<br />
svolga nella massima sicurezza. É in allestimento il Percorso<br />
Nero, abilità e preparazione ad altissimo livello.<br />
Fruibili, all’interno <strong>del</strong> Parco Sospeso: il campo di tiro<br />
con l’arco, il persorso Parkour, la palestra di arrampicata<br />
sportivae il bikepark.<br />
Raggiungerci è facile: da Bergamo si prende per la Val<br />
Seriana, che percorsa nella sua lunghezza, ci porterà<br />
fino allo storico borgo medioevale di Gromo. Ai piedi<br />
<strong>del</strong>la rocca <strong>del</strong> castello, si svolta a destra per Spiazzi<br />
di Gromo fino a raggiungere il grande piazzale <strong>del</strong> parcheggio<br />
<strong>del</strong>l’Hotel Spiazzi. Qui lasciata l’automobile,<br />
si raggiunge il parco a piedi, a 20 metri di distanza.<br />
<br />
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0346-44648<br />
struttura ad arco ribassato in<br />
acciaio, avrà un’unica campata di<br />
66 metri di luce ed una larghezza<br />
pari a otto metri per la carreggiata<br />
stradale, ai cui lati è prevista<br />
una pista pedonale di due metri.<br />
Per la realizzazione <strong>del</strong> ponte il<br />
Comune prevede una spesa di<br />
euro 1 milione e 950mila euro;<br />
per la strada 400mila euro; per la<br />
rotonda 200mila; 50mila euro sono<br />
poi ipotizzati per l’attuazione dei<br />
piani di sicurezza. Il totale è di 2<br />
milioni e 600mila euro.
Il Gruppo Folk di Niardo organizza<br />
dal 29 aprile al 1° maggio la festa<br />
patronale di Sant’Obizio. Venerdì<br />
29 aprile alle 17 l’inaugurazione<br />
dei pannelli fotovoltaici presso il<br />
piazzale <strong>del</strong>le scuole medie; sempre<br />
alle 17 l’apertura <strong>del</strong> percorso<br />
“Sapori nel Borgo”; alle 17.30 la gara<br />
podistica “Du pass per digerì”; alla<br />
21 la serata danzante, mentre alle 22<br />
il concerto <strong>del</strong>la rock band Frutto<br />
Acerbo. Sabato e domenica alle 10<br />
l’apertura <strong>del</strong> percorso “Sapori nel<br />
Borgo”; alle 10.30 la Santa Messa in<br />
<br />
onore di San Costanzo e <strong>del</strong> Beato<br />
Innocenzo; alle 14 l’inaugurazione<br />
<strong>del</strong>la Sede <strong>del</strong>le “Guardie D’Onore<br />
di Sant’Obizio” presso la Casa<br />
<strong>del</strong> Beato Innocenzo; alle 15 la<br />
consegna <strong>del</strong> Premio di Sant’Obizio<br />
presso la Casa <strong>del</strong> Beato Innocenzo.<br />
Alle 19 la Santa Messa presso il<br />
Campo Sportivo <strong>del</strong> Crist. la serata<br />
è in muisca. <strong>La</strong> celebrazione solenne<br />
è alle 10.30 di domenica, mentre<br />
alle 15 c’è la processione. Sabato e<br />
domenica pomeriggio ci sono dei<br />
momenti di gioco per i più piccoli.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ne sanitaria ha organizzato<br />
arte all’insegna <strong>del</strong>la salute<br />
a tutto campo la nuova<br />
stagione <strong>del</strong>le Terme di<br />
Boario. Infatti la Direzio-<br />
una serie di appuntamenti, puntando<br />
al massimo al concetto di “medicina<br />
termale”, secondo i criteri <strong>del</strong>la clinica<br />
termale italiana e <strong>del</strong>la clinica in<br />
generale. L’attività clinico-scientifica<br />
da quest’anno riprende i contatti con<br />
le Università di riferimento nel grande<br />
mondo <strong>del</strong>l’idrologia e idroclimatologia<br />
medica. Si inizia con l’Università<br />
di Pavia, in particolare con la<br />
cattedra di Farmacologia e Idrologia<br />
Medica, che ha organizzato a Boario<br />
Terme con un modulo master di Medicina<br />
termale, da venerdì 29 aprile<br />
a domenica 1° maggio. Si tratta di un<br />
nuovo percorso all’interno <strong>del</strong>le specializzazioni<br />
universitarie, tramite il<br />
quale i futuri “medici termali” vengono<br />
a conoscenza dei temi legati al<br />
termalismo italiano, alle prospettive<br />
cliniche e soprattutto alle metodiche<br />
specifiche utilizzate dai centri termali<br />
italiani. Boario si pone come uno<br />
dei riferimenti nazionali di maggior<br />
prestigio: infatti le quattro acque di<br />
Boario (Antica Fonte, Fausta, Igea e<br />
Boario) sono utilizzate nelle pratiche<br />
curative e riabilitative secondo i principi<br />
stabiliti dalla clinica medica, di<br />
cui la Medicina termale fa parte. Nel<br />
Master di II livello di questo fine settimana,<br />
cui partecipare anno alcuni<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
specializzandi, in Idrologia medica e<br />
Medicina termale, si parlerà soprattutto<br />
di “Fanghi e percorsi vascolari”.<br />
Si tratta di un importante riconoscimento<br />
che l’Università di Pavia tributa<br />
a Boario e alla sua storia: le acque,<br />
infatti, nel tempo sono state utilizzate<br />
per bibita termale, per attività inala-<br />
<br />
<br />
Si tiene martedì 3 maggio alle 20.30<br />
presso la Biblioteca civica di Borno,<br />
il primo appuntamento <strong>del</strong> “Corso<br />
di Scrittura Creativa in 4 serate”<br />
organizzato dal Circolo culturale<br />
“<strong>La</strong> Gazza” e dalla Biblioteca.<br />
Un’occasione per imparare le regole<br />
fondamentali per sviluppare la<br />
creatività e raccontare una storia<br />
avvincente. Il corso sarà tenuto da<br />
Annalisa Baisotti, master in scrittura<br />
e sceneggiatura per il cinema e la<br />
televisione. Per info, contattare<br />
Fabio Scalvini al 3395332517.<br />
torie e irrigatore, ma dagli anni Cinquanta<br />
sempre più anche per attività<br />
curative globali nel vasto settore<br />
<strong>del</strong>l’artrosi e nelle patologie venose.<br />
Si tratta di medicina dolce, naturale<br />
e molto efficace, per nulla invasiva e<br />
soprattutto con buon sollievo generale<br />
per le funzioni di alcuni organi<br />
e apparati. Se ne parlerà dunque da<br />
parte di cattedratici universitari, quali<br />
il prof. Plinio Richelmi, farmacologo<br />
di Pavia; il prof. Marco Pedrinazzi,<br />
reumatologo; la prof.ssa Cesarina<br />
Gregotti, responsabile <strong>del</strong> Master; e<br />
da parte <strong>del</strong> dott. Sergio De Giacomi,<br />
direttore sanitario <strong>del</strong>le Terme,<br />
che è stato incaricato <strong>del</strong>l’attività di<br />
docenza da parte <strong>del</strong>l’Università di<br />
Pavia. Due saranno i temi fondamentali<br />
<strong>del</strong> modulo: il trattamento <strong>del</strong>le<br />
patologie venose con acqua termale,<br />
sia con bagni che con piscina termale<br />
vascolare; e il grande capitolo<br />
<strong>del</strong>la deambulazione <strong>del</strong>l’anziano, la<br />
cui prevenzione passa attraverso il<br />
sistema <strong>del</strong>la “fango-balneoterapia”<br />
e <strong>del</strong>la riabilitazione classica e moderna.<br />
Parteciperanno al Master i 15<br />
medici, provenienti da tutta Italia,<br />
che hanno vinto la borsa di studio e<br />
quindi hanno diritto all’accesso alle<br />
lezioni ed alla successiva specializzazione.<br />
Le lezioni saranno in aula e al<br />
centro cure <strong>del</strong>le Terme per lo stage.<br />
Il Master rappresenta per Boario Terme<br />
il ritorno al mondo universitario<br />
di alto livello.<br />
<br />
<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
<br />
Dall’1 al 6 maggio la comunità di<br />
Ponte Di Legno è in festa per la<br />
beatificazione di Giovanni Paolo<br />
II. Una <strong>del</strong>egazione parteciperà<br />
alla cerimonia di beatificazione.<br />
Il 6, in particolare, il vescovo<br />
Monari presiederà una Santa<br />
Messa al termine <strong>del</strong>la quale verrà<br />
benedetta la statua di Giovanni<br />
Paolo II in legno policromo, opera<br />
<strong>del</strong>lo scultore dalignese Antonio<br />
Sandrini. <strong>La</strong> statua verrà posizionata<br />
all’interno <strong>del</strong>l’oratorio (nella foto)<br />
dedicato a Giovanni Paolo II.
n pomeriggio diverso,<br />
con la possibilità di<br />
degustare i vini fermi,<br />
bianchi e rossi, prodotti<br />
sulle colline <strong>del</strong>la<br />
Franciacorta, terra universalmente<br />
conosciuta per la produzione vitivinicola<br />
di bollicine. I Curtefranca<br />
Doc e Sebino Igt prodotti da 23<br />
aziende <strong>del</strong>la Franciacorta saranno,<br />
il prossimo 2 maggio, lunedì, i<br />
protagonisti <strong>del</strong>l’evento “Curtefranca<br />
una Doc da scoprire”, alla sua<br />
seconda edizione dopo il successo<br />
<strong>del</strong> 2009 al Convento <strong>del</strong>l’Annunciata<br />
di Rovato e per la prima volta<br />
a Brescia, nella splendida cornice<br />
<strong>del</strong> Museo Mille Miglia di Sant’Eufemia.<br />
Qui il Consorzio per la tutela<br />
<strong>del</strong> Franciacorta, organizzatore<br />
<strong>del</strong>l’evento, allestirà i banchi d’assaggio<br />
dove i presenti potranno<br />
conoscere oltre 70 fra le migliori<br />
etichette di vini bianchi e rossi prodotti<br />
nel territorio. Il Curtefranca è<br />
una giovane denominazione appena<br />
nata, ma che si sta già facendo<br />
conoscere fra gli appassionati <strong>del</strong><br />
settore: il compito, ora, è quello di<br />
allargare l’appetibilità <strong>del</strong>la nuova<br />
doc, facendola conoscere e apprezzare<br />
anche dal grande pubblico.<br />
Che, comunque, ha già dimostrato<br />
di conoscere per bene il Curtefranca<br />
doc: erede <strong>del</strong>la tradizione dei<br />
vini fermi prodotti in Franciacorta,<br />
la denominazione rappresenta<br />
<br />
<br />
Decima edizione, domenica<br />
1°maggio, per “Lo Sbarazzo” di<br />
Rovato. Il mercato degli sconti e<br />
degli affari vedrà in piazza Cavour,<br />
dalle 10 <strong>del</strong> mattino fino al tardo<br />
pomeriggio, poco meno di una<br />
cinquantina di commercianti<br />
rovatesi: dai gioielli ai libri,<br />
dall’abbigliamento ai vini <strong>del</strong>la<br />
Franciacorta, fino ad arrivare<br />
alla biancheria, all’arredo, ai fiori<br />
e molto altro. A organizzare il<br />
tutto l’assessorato al Commercio<br />
<strong>del</strong> Comune di Rovato, guidato<br />
<br />
dalla 25enne Diomira Ramera, e<br />
il sodalizio di esercenti “Centro<br />
Storico”, coordinato da Gianluigi<br />
Piva. In caso di pioggia la<br />
manifestazione si terrà comunque:<br />
non più ovviamente sull’acciottolato<br />
di piazza Cavour, ma all’interno dei<br />
negozi <strong>del</strong> centro, sotto i portici<br />
di <strong>del</strong>l’architetto Rodolfo Vantini e<br />
nella galleria di corso Bonomelli. Le<br />
previsioni, però, promettono bene,<br />
e quindi vale la pena prendere carta<br />
e penna per appuntarsi le iniziative<br />
collaterali: dai diversi appuntamenti<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ancora oggi il 20% <strong>del</strong>la produzione<br />
vinicola. Sono state 2milioni e<br />
600mila le bottiglie di Curtefranca<br />
imbottigliate nel 2010, con una su-<br />
perficie rivendicata complessiva<br />
di oltre 300 ettari. Il nome Curtefranca<br />
è nato con l’introduzione,<br />
nel 2008, <strong>del</strong> nuovo disciplinare di<br />
produzione che ne ha modificato la<br />
denominazione, sostituendola alla<br />
precedente Terre di Franciacorta. Il<br />
nuovo disciplinare è nato con l’intento<br />
di valorizzare il Carmenère,<br />
vitigno storicamente presente in<br />
Franciacorta, e ha introdotto una<br />
serie di nuovi regolamenti per favorire<br />
la crescita qualitativa. “Grazie<br />
alla continua crescita, il successo<br />
di critica e il continuo pubblico riscontrato<br />
in questi anni dal Franciacorta<br />
– spiega Maurizio Zanella<br />
(nella foto), presidente <strong>del</strong> Consorzio<br />
per la tutela <strong>del</strong> Franciacorta – i<br />
vini fermi <strong>del</strong> nostro territorio contraddistinti<br />
dalla Doc Curtefranca<br />
continuano a rappresentare una<br />
solida realtà che riscuote il gradimento<br />
dei consumatori e offre vette<br />
qualitative d’eccellenza”. L’evento<br />
“Curtefranca una Doc da scoprire”<br />
si svolgerà dalle ore 15 alle 20 di lunedì<br />
2 maggio Museo Mille Miglia<br />
di Sant’Eufemia. Il costo d’ingresso<br />
è di 5 euro. Ad ogni visitatore sarà<br />
consegnato un calice per la degustazione,<br />
previo versamento di una<br />
cauzione, sempre di 5 euro. Ogni<br />
altra informazione è consultabile<br />
sul sito internet <strong>del</strong> Consorzio per<br />
la tutela <strong>del</strong> Franciacorta: www.<br />
franciacorta.net.<br />
musicali <strong>del</strong>la giornata, in giro<br />
per il centro, alla possibilità di<br />
assaggiare i prodotti tipici <strong>del</strong><br />
territorio, ad esempio attraverso i<br />
“Menu <strong>del</strong>lo Sbarazzo”, iniziativa<br />
promossa dai ristoratori di Rovato<br />
in collaborazione col Comune per<br />
poter gustare menù a base <strong>del</strong> piatto<br />
tradizionale di Rovato, il manzo<br />
all’olio a prezzi vantaggiosi (info e<br />
prenotazioni: 030/7713251 o www.<br />
comunedirovato.it ). Sarà possibile<br />
visitare Rovato e i suoi monumenti<br />
grazie all’iniziativa ScopriRovato,<br />
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visita turistica guidata che alle ore<br />
14.30 (con partenza dallo stand <strong>del</strong><br />
Comune in piazza Cavour) andrà<br />
alla scoperta dei monumenti e <strong>del</strong>le<br />
vestigia storiche di Rovato: le Mura<br />
venete, l’antico castello, il Palazzo<br />
municipale, la parrocchiale di Santa<br />
Maria Assunta con gli importanti<br />
dipinti di scuola lombarda e veneta,<br />
l’annessa Cappella <strong>del</strong> Sacro<br />
Cuore e l’oratorio <strong>del</strong>la Disciplina.<br />
<strong>La</strong> partecipazione è gratuita,<br />
prenotazioni all’Ufficio commercio<br />
(030 7713225). (i.z.)
ntensi giorni di programmazione<br />
culturale quelli che si<br />
appresta a vivere Palazzolo.<br />
Numerose sono le proposte<br />
messe in calendario e fitti gli<br />
impegni di alcune fra le importanti<br />
associazioni culturali <strong>del</strong> territorio.<br />
Particolarmente denso è il<br />
calendario <strong>del</strong> coro polifonico “<strong>La</strong><br />
Rocchetta” che domenica 1° maggio<br />
alle ore 16.30 diretto dal maestro<br />
Renzo Pagani, sarà impegnata<br />
in un concerto celebrativo dei<br />
200 anni dalla fondazione <strong>del</strong>l’Istituzione<br />
Madonna <strong>del</strong> Boldesico di<br />
Grumello <strong>del</strong> Monte (Bg), costituito<br />
da una elevazione spirituale con<br />
brani scelti dal repertorio mariano<br />
(Bach, Mozart, Haydin, Palestrina,<br />
Frisina e altri).<br />
Il 1° maggio 1811 infatti veniva<br />
fondato, con atto di donazione <strong>del</strong><br />
sacerdote locale don Luigi Belotti,<br />
l’Ospedale di S. Maria <strong>del</strong> Boldèsico,<br />
con lo scopo di “ricoverare e<br />
curare i poveri ammalati di ambo<br />
i sessi dei Comuni di Grumello <strong>del</strong><br />
Monte e di Tagliuno (ora Castelli<br />
Calepio)”; dalla sua origine ad oggi<br />
l’Ente ha ininterrottamente operato<br />
nel campo <strong>del</strong>l’assistenza sociosanitaria<br />
che continua tuttora con<br />
particolare riferimento alla tutela<br />
degli anziani, dei disabili e dei minori,<br />
oltre a promuovere ed effettuare<br />
opera di formazione e ricerca<br />
scientifica, in questa zona situata<br />
sulla sponda destra <strong>del</strong>l’Oglio<br />
confinante con Palazzolo.<br />
L’occasione vuole anche solennizzare<br />
e unirsi alla gioia per la beati-<br />
<br />
<br />
I lunghi lavori sono<br />
definitivamente terminati, le porte<br />
sono state con soddisfazione<br />
riaperte ai fe<strong>del</strong>i e, giusto in<br />
tempo per le solennità pasquali,<br />
ad ornare le ormai da tre anni<br />
derubate colonne interne è<br />
giunta anche la serie completa di<br />
preziose via crucis.<br />
A sancire però a tutti gli effetti la<br />
“rinascita” <strong>del</strong>l’antica Parrocchiale<br />
Santi Gervasio e Protasio<br />
di Cologne, completamente<br />
restaurata, arriverà puntuale<br />
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ficazione di Giovanni Paolo II, alla<br />
cui presenza il Coro <strong>del</strong>la Rocchetta<br />
ha pure cantato nel 2003.<br />
Il programma <strong>del</strong>l’elevazione mariana<br />
verrà replicato sabato 7 maggio<br />
nella Chiesa parrocchiale di S.<br />
Lorenzo a Palosco, domenica 15<br />
maggio alle ore 15,45 presso il Santuario<br />
di Caravaggio, giovedì 26<br />
maggio alle ore 21 presso la Basilica<br />
di Santa Maria <strong>del</strong>le Grazie in<br />
Brescia e domenica 5 giugno a Ve-<br />
domenica 1° maggio anche la<br />
solenne benedizione affidata<br />
niente di meno che alle mani <strong>del</strong><br />
Vescovo di Brescia, mons. Luciano<br />
Monari.<br />
In quella giornata, le celebrazioni<br />
liturgiche domenicali <strong>del</strong>la mattina<br />
saranno infatti agglomerate<br />
nell’unica Santa Messa <strong>del</strong>le 10.30<br />
presieduta proprio dal Vescovo<br />
che compirà il rito di benedizione<br />
<strong>del</strong>la chiesa.<br />
L’accoglienza da parte <strong>del</strong>l’intera<br />
comunità, alla presenza <strong>del</strong>le<br />
rona nella Basilica di S. Anastasia.<br />
Nell’ambito di un nutrito calendario<br />
di iniziative che fanno capo ai<br />
tre Centri gestiti dall’Associazione<br />
Pensionati di Palazzolo (Centro<br />
diurno “G. Orsatti” di Via Zanar<strong>del</strong>li,<br />
Centro diurno di S. Pancrazio, e<br />
Circolo di Mura, il “Centro diurno<br />
G. Orsatti”, in collaborazione con<br />
l’Associazione Culturale “Il Maestrale”,<br />
organizza una Rassegna di<br />
pittura e scultura con il tema: “<strong>La</strong><br />
mamma” vista attraverso gli occhi<br />
<strong>del</strong>l’artista.<br />
Si tratta di una raccolta di opere<br />
realizzate dagli allievi dei corso<br />
d’arte di Cologne e di Palazzolo.<br />
<strong>La</strong> rassegna si terrà i giorni<br />
6-7-8-maggio presso la sede<br />
<strong>del</strong>l’Associazione Pensionati di Via<br />
Zanar<strong>del</strong>li, 35 al primo piano con<br />
il seguente programma: venerdì 6<br />
maggio ore 14,30 - inaugurazione,<br />
segue visita fino alle ore 18, sabato<br />
7 maggio - visite dalle ore 14.30<br />
alle ore 18; domenica 8 maggio -<br />
visite dalle ore 14.30 e alle 18 premiazione<br />
con rinfresco. Per finire<br />
il Circolo filatelico e numismatico<br />
di Palazzolo, in occasione <strong>del</strong> 150°<br />
anniversario <strong>del</strong>l’Unità d’Italia organizza<br />
presso il Salone Bordogna<br />
<strong>del</strong>la Fondazione Cicogna Rampana<br />
in Via Garibaldi, 24 una mostra<br />
filatelico-numismatica che aprirà<br />
i battenti alle 9.30 di domenica 8<br />
maggio.<br />
Proseguono anche le visite ai monumenti<br />
cittadini, su tutti spiccano<br />
la Torre <strong>del</strong> <strong>Popolo</strong> (nella foto) e<br />
l’auditorium San Fe<strong>del</strong>e.<br />
varie autorità, ma anche di tutte<br />
le associazioni con tanto di labari<br />
e simboli in vista e atleti <strong>del</strong>le<br />
varie società sportive in divisa,<br />
è prevista nella centrale piazza<br />
Garibaldi appena prima <strong>del</strong>la<br />
messa.<br />
Per garantire la massima<br />
partecipazione scenderanno in<br />
campo anche i volontari <strong>del</strong>la<br />
Protezione civile (impegnati<br />
in logistica, viabilità e<br />
sicurezza) e quelli <strong>del</strong> soccorso<br />
e <strong>del</strong>l’Associazione Anziani<br />
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che garantiranno il servizio<br />
trasporto per persone disagiate<br />
o in difficoltà. Per maggiori<br />
informazioni è possibile telefonare<br />
ai numeri: 030/7050795 - 850.<br />
Un appuntamento significativo<br />
che ben s’inserisce nell’ambito<br />
dei festeggiamenti promossi nella<br />
comunità colognese in occasione<br />
<strong>del</strong>la ricorrenza <strong>del</strong> centenario di<br />
presenza <strong>del</strong>le suore francescane<br />
in paese e che vedrà il suo clou<br />
nelle giornate di sabato 28 e<br />
domenica 29 maggio. (a.s.)
pesso facciamo fatica a<br />
riconoscere l’esistenza di<br />
quel che non vediamo e così<br />
è per il lavoro <strong>del</strong>l’Ecomuseo<br />
di Valle Trompia,<br />
non un luogo preciso e identificabile<br />
ma diffuso sul territorio. Un<br />
ecomuseo che è la Valtrompia stessa,<br />
con i suoi monti, i suoi boschi, i<br />
suoi saperi, le sue memorie, la sua<br />
popolazione. “L’Ecomuseo di Valle<br />
Trompia ‘<strong>La</strong> montagna e l’industria’<br />
– dice il coordinatore Ocildo<br />
Stival – è il più esteso <strong>del</strong>la Lombardia<br />
ed è stato riconosciuto dall’ente<br />
regionale nel 2009, sulla base <strong>del</strong>la<br />
l.r. 12/2007. Non è un ente di per sé<br />
ma un progetto integrato, riferibile<br />
e coinvolgente la comunità locale,<br />
con capofila la Comunità montana<br />
e vari partner fra cui tredici Comuni<br />
(Irma, Marmentino, Pezzaze, Tavernole,<br />
Lodrino, Gardone Valtrompia,<br />
Sarezzo, Brione, Villa Carcina, Bovezzo,<br />
Nave, Caino) e 10 associazioni<br />
culturali (Consorzio Alta Val<br />
Trompia, Cooperativa Monte Muffetto,<br />
Cooperativa Arca, Treatro,<br />
Associazione Versanti, Associazione<br />
Atlantide, Museo etnografico di<br />
Lodrino, Associazione Amici <strong>del</strong>la<br />
Mitria, Azienda agricola Catena Rossa,<br />
Progetto Atlantide)”. E proprio in<br />
questi mesi che ci separano dall’estate<br />
si sta finalizzando un progetto di<br />
grande portata, il cui primo passo va<br />
sotto il nome di “<strong>La</strong> strada nel bosco”.<br />
<br />
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Continua anche quest’anno la rassegna “Viaggi e<br />
Miraggi” che la Biblioteca comunale di Concesio<br />
ha proposto in questi ultimi anni. Cominciata<br />
lo scorso 5 aprile con uno spettacolo a cura di<br />
Flora Zanetti e proseguita con due appuntamenti<br />
di cineforum (“Mars: dove nascono i sogni”<br />
e “Nostalghia”), l’edizione 2011 si appresta a<br />
entrare nel mese di maggio con altri tre eventi.<br />
“Anche quest’anno – dice Enrica Rizzini,<br />
assessore alla Cultura – la Commissione <strong>del</strong>la<br />
biblioteca ha ritenuto opportuno e interessante<br />
continuare l’esperienza <strong>del</strong>la rassegna che,<br />
lungo un percorso fatto di testimonianze,<br />
immagini, musica, cultura, cibo e cinema cerca<br />
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“Da un anno a questa parte – spiega<br />
Ocildo Stival – stiamo lavorando allo<br />
sviluppo di una dettagliata mappa di<br />
comunità <strong>del</strong>la Valtrompia. Si tratta<br />
di una mappa tematica elaborata<br />
sul mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong>le Parish Maps inglesi,<br />
sia cartacea sia multimediale, che<br />
intende rappresentare in modo omogeneo<br />
e strutturato le zone boschive<br />
rilevanti, sovrapponendovi nel corso<br />
degli anni altre tematiche (foraggio e<br />
latte, industria e ferro, acqua, culto)<br />
e costituendo così uno strumento didattico<br />
globale <strong>del</strong>la Valle denominato<br />
‘Paesaggio racconta’”. Una mappa<br />
di comunità che nelle intenzioni deve<br />
realizzarsi con il contributo di alcuni<br />
esperti, ma soprattutto con la collaborazione<br />
<strong>del</strong>la gente che abita i paesi e<br />
negli anni ha custodito saperi e storie<br />
legati a oggetti ed elementi naturali.<br />
“Il senso <strong>del</strong>la mappa – spiega Ocildo<br />
Stival – sta proprio nella ricostruzione<br />
cartografica di elementi rilevanti <strong>del</strong><br />
territorio che possono rivivere legandosi<br />
a doppio filo a una storia, una<br />
leggenda, una tradizione. Quest’anno<br />
di riunire l’interesse <strong>del</strong>le persone verso aree<br />
geografiche lontane, con l’auspicio di incontrare<br />
la curiosità <strong>del</strong>la gente e offrire il piacere di<br />
nuove scoperte”.<br />
Una scelta che quest’anno è ricaduta sulla<br />
Russia, Paese di grandi città, grandi paesaggi e<br />
vasta arte culinaria. Proprio il cibo è al centro di<br />
“Cene russe”, due pranzi nella casa Alberina di<br />
via Mattei (a fianco <strong>del</strong>la biblioteca) con menu<br />
tipici <strong>del</strong>la tradizione gastronomica russa: il<br />
primo martedì 3 maggio, il secondo martedì 10<br />
maggio con un massimo di 54 posti disponibili<br />
per ogni pranzo (quota di partecipazione 8<br />
euro, per iscrizioni telefonare allo 030.2184141<br />
siamo partiti con ‘<strong>La</strong> strada <strong>del</strong> bosco’,<br />
cercando di sollecitare contributi riguardo<br />
un ambiente che ha scandito<br />
la vita quotidiana dei valligiani: in sostanza,<br />
vogliamo raccogliere il maggior<br />
numero possibile di contributi su<br />
piante, un fiumi, edifici, grotte o qualsiasi<br />
altro bene appartenente all’ambiente<br />
<strong>del</strong> bosco al quale sia associata<br />
una storia, che ha segnato nel tempo<br />
la mutua presenza <strong>del</strong>la natura e degli<br />
uomini in un luogo preciso <strong>del</strong>la<br />
Valtrompia. Per fare questo abbiamo<br />
svolto laboratori con i ragazzi <strong>del</strong>le<br />
scuole, abbiamo cercato la collaborazione<br />
<strong>del</strong>le biblioteche e sollecitiamo<br />
continuamente le singole persone<br />
a prendere contatti con l’Ecomuseo,<br />
perché la mappa possa divenire un<br />
prezioso strumento in continua evoluzione”.<br />
Già affidata a un tecnico, la<br />
progettazione <strong>del</strong>la mappa interattiva<br />
dovrebbe essere online entro l’estate,<br />
ospitata all’interno <strong>del</strong>la sezione Ecomuseo<br />
sul portale <strong>del</strong> Sistema culturale<br />
(http://cultura.valletrompia.it),<br />
con lo scopo di divenire un punto di<br />
riferimento multimediale che possa<br />
tramandare saperi e pratiche di quelle<br />
attività che in passato hanno scandito<br />
la vita di tutta la Valle. Per avere<br />
maggiori informazioni sul progetto o<br />
inviare eventuali contributi, rivolgersi<br />
alle biblioteche <strong>del</strong>la Valtrompia, contattare<br />
l’area Cultura allo 030.8337490<br />
oppure inviare un’e-mail a ecomuseo@cm.valletrompia.it.<br />
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In occasione <strong>del</strong>la beatificazione di Giovanni Paolo II la redazione<br />
de “<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong> <strong>Popolo</strong>“ ha preparato un magazine dedicato<br />
alla figura <strong>del</strong> Papa polacco.<br />
Viene distribuito gratuitamente alle parrocchie che ne fanno<br />
richiesta fino ad esaurimento copie: telefonare allo 030 44250<br />
all’Ufficio Cultura). Giovedì 5 maggio, invece,<br />
saranno gli spazi <strong>del</strong>la biblioteca a ospitare<br />
alle 20.45 “Viaggio letterario”, un recital a<br />
cura di Beppe Valenti con musiche di Nicola<br />
Panteghini. Infine, chiusura <strong>del</strong>la manifestazione<br />
venerdì 13 maggio sempre alle 20.45 presso la<br />
biblioteca comunale con un concerto di musica<br />
folklorica russa e <strong>del</strong>l’Europa orientale. “Una<br />
serie di iniziative – aggiunge Enrica Rizzini – che<br />
speriamo possano incuriosire, appassionare,<br />
suscitare desiderio di conoscenza e di viaggio<br />
nei partecipanti, confermando l’importante<br />
ruolo <strong>del</strong>la biblioteca come centro attivo di vita<br />
culturale e di socialità”. (a.a.)<br />
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“<strong>La</strong> Costituzione, storia di persone”<br />
è il titolo <strong>del</strong>la serata che va in<br />
scena venerdì 29 aprile presso la<br />
Biblioteca comunale di Concesio<br />
Intervengono la giornalista<br />
Benedetta Tobagi e Mario<br />
Gorlani, prof. di Diritto pubblico<br />
<strong>del</strong>l’Università degli Studi di<br />
Brescia. <strong>La</strong> Tobagi è la figlia minore<br />
<strong>del</strong> giornalista Walter Tobagi,<br />
assassinato dalla “Brigata XXVIII<br />
marzo” il 28 maggio 1980.<br />
Il suo primo libro “Come mi<br />
batte forte il tuo cuore” (Einaudi<br />
2009), dedicato alla memoria <strong>del</strong><br />
padre, ha vinto numerosi premi.<br />
L’appuntamento è alle ore 20.45.<br />
Segue le attività di associazioni e<br />
centri di documentazione dedicati<br />
ai terrorismi e alle mafie (Rete degli<br />
archivi per non dimenticare). Per<br />
informazioni: Biblioteca comunale:<br />
tel. 0302751668.
occhia sta completando<br />
Cesovo sono ripresi i restauri<br />
nella chiesa dedicata<br />
a S. Giacomo il<br />
Maggiore: la piccola par-<br />
un intervento di fatto iniziato 20 anni<br />
fa. Hanno fama di gente sparagnina<br />
ma per la loro comunità sono sempre<br />
stati generosi, con l’orgoglio di<br />
secoli di storia: il borgo arroccato su<br />
un poggio che domina la Valle Trompia<br />
verso Lodrino e Marmentino era<br />
posizione strategica di controllo <strong>del</strong>la<br />
zona. Comune fino al 1810, dal 1606 è<br />
parrocchia a sé retta ora da don Maurizio<br />
Rinaldi con quella dei SS. Pietro<br />
e Paolo di Marcheno. L’edificio sacro,<br />
è a una navata con sulla volta pregevoli<br />
stucchi e presbiterio con abside<br />
terminale, sormontato da una piccola<br />
cupola. Un cartiglio all’interno<br />
<strong>del</strong>la chiesa sulla controfacciata, la<br />
dichiara conclusa nel 1776, ricostruzione<br />
di una antecedente la visita di<br />
S.Carlo Borromeo (1580). Ricorda anche<br />
un completamento <strong>del</strong> 1847 e un<br />
restauro <strong>del</strong> 1954, parroco (dal 1932<br />
al 1964) l’indimenticato don Bernardo<br />
Butturini. Era il 1992 quando con don<br />
Luigi Bellini veniva sistemato il campanile<br />
e restaurata la notevole pala<br />
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Nell’era di una società civile sempre<br />
più proiettata nella produzione di<br />
servizi, l’iniziativa “Internet per tutti”<br />
promossa dal Comune di Sarezzo<br />
diventa un’occasione preziosa<br />
anche per chi non ha familiarità<br />
alcuna con le nuove tecnologie.<br />
“Internet per tutti” è strutturato<br />
in un corso con durata di 20 ore,<br />
organizzato in 10 incontri da due<br />
ore ciascuno e volto ad acquisire<br />
tutta una serie di competenze:<br />
sapersi relazionare a utenti più<br />
esperti; comprendere e utilizzare le<br />
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sopra l’altare maggiore <strong>del</strong>la Trasfigurazione<br />
firmata Grazio Cossali 1662.<br />
Nel 1997 arrivava don Roberto Zanini.<br />
Alcuni interventi urgenti (a sanare le<br />
infiltrazioni d’acqua, ecc.), il recupero<br />
di alcune tele, poi il progetto organico<br />
concordato con la Sovrintendenza<br />
vicino al traguardo. Prima <strong>del</strong>la sua<br />
partenza per Brescia (ottobre 2008,<br />
prevosto alla Volta Bresciana), don<br />
Roberto inaugurò il primo blocco,<br />
presbiterio (bellissimi i medaglioni<br />
dei quattro Evangelisti) e organo datato<br />
1791 che era stato letteralmente<br />
mangiato dai topi, smontato e recuperato<br />
a Ponteranica nella bottega di<br />
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funzioni di base <strong>del</strong> pc; compiere le<br />
operazioni fondamentali per entrare<br />
in internet, ricercare informazioni in<br />
rete e saperle adattare alle esigenze;<br />
essere in grado di utilizzare in<br />
maniera sicura e protetta internet;<br />
saper navigare sul web e utilizzare<br />
i servizi disponibili online.<br />
Per informazioni e iscrizioni<br />
rivolgersi ai Servizi di<br />
comunicazione <strong>del</strong> Comune di<br />
Sarezzo (piazza Cesare Battisti,<br />
2° piano – tel. 030.8936201,<br />
030.8936217, 030.8936218).<br />
Alessandro Piccinelli. In contemporanea<br />
c’era il rifacimento <strong>del</strong> sagrato<br />
esterno a cura <strong>del</strong>l’amministrazione.<br />
Don Maurizio a S. Giacomo nel 2009<br />
benedisse il secondo blocco di lavori:<br />
il recupero <strong>del</strong>la navata e <strong>del</strong>la sua<br />
volta. <strong>La</strong> bottega Bonali e Fasser che<br />
aveva già lavorato nel presbiterio, era<br />
intervenuta su sfondati e stucchi, capitelli<br />
e cornicioni. Ora, sempre Bonali<br />
e Fasser stanno lavorando sui due<br />
altari <strong>del</strong>la navata, entrambi <strong>del</strong>l’inizio<br />
<strong>del</strong>l’800: quello di sinistra rispetto<br />
al presbiterio dedicato alla Madonna<br />
<strong>del</strong> Rosario, quello a destra dedicato<br />
al Sacro Cuore. Polvere e nero fumo<br />
deturpavano la soasa dei Misteri in<br />
legno policromo e dorato. Interventi<br />
di restauro eseguiti in passato, ne avevano<br />
modificato la lettura: la <strong>del</strong>icata<br />
ripulitura <strong>del</strong>la porporina usata, sta<br />
riportando alla luce una doratura in<br />
oro zecchino lucida e brillante in ottime<br />
condizioni. Lo stesso viene fatto<br />
sulla parte decorata a finto marmo<br />
che ha risentito <strong>del</strong>l’umidità. <strong>La</strong> soasa<br />
<strong>del</strong> Sacro Cuore, più austera nelle<br />
forme, è realizzata in stucco dorato in<br />
oro zecchino e in marmorino tirato a<br />
lucido con tecnica raffinata da sembrare<br />
marmo vero.<br />
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“Gòi de cöntala” è la serata<br />
organizzata presso il cinema<br />
parrocchiale di Lodrino il 7 maggio<br />
alle ore 21 in occasione <strong>del</strong>la<br />
decima edizione e pubblicazione<br />
<strong>del</strong>la raccolta musicale in dialetto<br />
“Gòi de Cöntala”.<br />
L’iniziativa è promossa dalla<br />
Commissione cultura in<br />
collaborazione con l’associazione<br />
Palco Giovani. “Gòi de cöntala”<br />
è un’iniziativa ormai collaudata,<br />
promossa dall’associazione<br />
PalcoGiovani di Brescia; si tratta<br />
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In occasione <strong>del</strong>la festa <strong>del</strong> Primo<br />
Maggio sono tante le iniziative che in<br />
tutta la Valtrompia intendono ricordare<br />
l’impegno <strong>del</strong> movimento sindacale<br />
e i traguardi raggiunti in campo economico<br />
e sociale dai lavoratori. Così<br />
anche a Nave va in scena la “Festa <strong>del</strong><br />
lavoro”, manifestazione musicale organizzata<br />
dalle sezioni navensi di Cgil,<br />
Cisl e Uil col patrocinio di Comunità<br />
montana e Comune di Nave. Un evento<br />
che comincerà giovedì 28 aprile<br />
con lo spettacolo “Da le sés a le dò -<br />
da le dò a le dés (un ensòme de Nedàl<br />
en ferriera) realizzato su testi di Enrico<br />
Re e Silvio Gan<strong>del</strong>lini <strong>del</strong>l’associazione<br />
culturale Movente per la rassegna<br />
“Natale nelle Pievi” e pronto a<br />
riproporsi al pubblico giovedì alle ore<br />
20.30 sul palco <strong>del</strong> teatro S. Costanzo<br />
(nella foto) di Nave. Domenica 1°<br />
maggio, invece, il programma in piazza<br />
Martiri <strong>del</strong>la Libertà comincerà alle<br />
ore 15 all’insegna <strong>del</strong>la musica rock e<br />
blues dei “Whiskyin’Blu” con pezzi di<br />
Aerosmith, Police, Led Zeppelin, Eric<br />
Clapton, Steve Ray Vaughan; a seguire<br />
le cover rock italiane e straniere <strong>del</strong>la<br />
giovanissima formazione bresciana<br />
dei “Dust’Soul”, mentre alle 17 toccherà<br />
ai “Coast to Coast” intrattenere il<br />
pubblico con un tributo ai grandi <strong>del</strong>la<br />
musica rock, blues, pop. Una lunga<br />
giornata di musica che vedrà poi<br />
avvicendarsi la poliedrica band “The<br />
Runtz” (www.runtz.it), con un repertorio<br />
che spazia da Gianni Morandi<br />
ai Beatles, Jannacci e i Doors, seguiti<br />
dal rock’n’ roll <strong>del</strong>l’emergente “Back<br />
to the Cavern”. Dalla musica al teatro<br />
con lo spettacolo “Refrain” program-<br />
<br />
<br />
<br />
di una raccolta di brani dialettali,<br />
composti da artisti bresciani. Ci<br />
sono i maestri, i “pezzi da novanta”<br />
<strong>del</strong> panorama provinciale e ci<br />
sono i nuovi, che si affacciano per<br />
dare il proprio contributo a un bel<br />
progetto che vuole conservare il<br />
prezioso patrimonio culturale <strong>del</strong>la<br />
nostra terra e <strong>del</strong>la nostra gente.<br />
Partecipano alla serata “I Luf” e<br />
“Bepi the Prismas”, protagonisti<br />
anche <strong>del</strong> cd musicale dedicato al<br />
dialetto. L’ingresso costa 5 euro,<br />
ridotto 4 euro.<br />
mato per le ore 20 a cura <strong>del</strong> “Teatro<br />
<strong>del</strong>le Misticanze” diretto da Beatrice<br />
Faedi e nato nel 2004 su iniziativa <strong>del</strong>la<br />
cooperativa Futura per coinvolgere<br />
persone diversamente abili. Infine, a<br />
chiudere la serata ancora musica con<br />
le canzoni dei Nomadi interpretate dagli<br />
“Utopia” e le note tutte al femminile<br />
degli “Beibisrock”. Il ricavato andrà<br />
a sostegno di iniziative di solidarietà<br />
sociale. Info a naviter@alice.it.
8XMILLE ALLA CHIESA CATTOLICA<br />
Anche quest’anno l’importante è firmare<br />
Se non ci credi,<br />
chiedilo a loro<br />
Ormai da 20 anni, quando si parla di<br />
“sostegno economico alla Chiesa<br />
cattolica”, si evocano valori di grande<br />
importanza: comunione, trasparenza,<br />
libertà, partecipazione e corresponsabilità<br />
alla vita e missione <strong>del</strong>la Chiesa in Italia e<br />
nel Terzo mondo. E anche l’8xmille ha<br />
contribuito a dare, fin dall’inizio,<br />
un’occasione preziosa per promuovere nei<br />
cattolici questi valori, proponendo la sfida<br />
per una nuova mentalità capace<br />
d’affrontare i problemi <strong>del</strong>le comunità<br />
ecclesiali con una partecipazione e<br />
corresponsabilità <strong>del</strong> tutto nuove. Infatti<br />
anche con una semplice firma,<br />
consapevole e motivata, ma soprattutto<br />
confermata ogni anno, molti cattolici si<br />
sono presi carico di tante difficili<br />
situazioni <strong>del</strong>le nostre comunità ecclesiali,<br />
difficoltà alle quali hanno contribuito a<br />
dare <strong>del</strong>le risposte concrete, tangibili,<br />
risolutive. “Se non ci credi, chiedilo a<br />
loro” sottolinea il messaggio di<br />
sensibilizzazione <strong>del</strong>la campagna<br />
d’informazione 8xmille 2011, invitando<br />
a proseguire su internet<br />
l’approfondimento di temi e vicende visti<br />
in tv, per essere informati a 360 gradi su<br />
progetti locali, ma rappresentativi di una<br />
visione più vasta <strong>del</strong>la missione <strong>del</strong>la<br />
Chiesa oggi. “Dai rivoli di storie<br />
evidenziate negli spot tv si potrà risalire<br />
all’impegno concreto <strong>del</strong>la Chiesa oggi in<br />
Italia, in prima fila con l’8xmille per far<br />
fronte alla crisi economica” spiega Matteo<br />
Calabresi, responsabile <strong>del</strong> Servizio<br />
promozione C.E.I. per il sostegno<br />
economico alla Chiesa. “Negli oratori <strong>del</strong>le<br />
periferie urbane a rischio, accanto agli<br />
anziani con iniziative pastorali, oltre che<br />
a favore <strong>del</strong>le famiglie, con microcredito e<br />
fondi anti-crisi diocesani -prosegue<br />
Calabresi- spesso è un aiuto che va oltre<br />
l’emergenza, e sostiene tanti nel<br />
riprendere in mano la propria vita”.<br />
MARIA GRAZIA BAMBINO<br />
Ecco le 9 storie, rappresentative <strong>del</strong>le destinazioni 8xmille,<br />
che vedremo negli spot in onda in questi mesi.<br />
IN ITALIA<br />
A Bari, quartiere San Paolo, è nata la coo-<br />
1| perativa Campo di Fragole per la formazione<br />
dei minori <strong>del</strong> quartiere. Riduzione <strong>del</strong>l’abbandono<br />
scolastico e attività ludiche rappresentano<br />
un’alternativa efficace a pomeriggi<br />
solo televisivi e al rischio devianza.<br />
A Pantelleria suor Patrizia, con l’aiuto di<br />
2| volontari locali e giovani in servizio civile,<br />
si occupa degli anziani che non hanno alcun<br />
aiuto familiare. Li visita casa per casa, consegna<br />
loro i pasti quotidiani, provvede alle pulizie<br />
<strong>del</strong>l’abitazione, dedica loro attenzione e<br />
ascolto.<br />
A Roma il progetto Borgo Amigò,realiz-<br />
3| zato da padre Gaetano Greco nella diocesi<br />
di Porto-Santa Rufina, si rivolge ai giovani che<br />
vengono ammessi a misure alternative alla detenzione.<br />
Qui la giornata è scandita dai compiti<br />
domestici, agricoli, di manutenzione, di studio<br />
o lavoro.<br />
A Forlì dal 1987 donne in difficoltà, mol-<br />
4| te in gravidanza o con bambini, hanno trovato<br />
alla Tenda un posto sicuro dove ricostruire<br />
la propria vita.<br />
Ad Andria don Geremia Acri, responsa-<br />
5| bile diocesano <strong>del</strong>la Fondazione Migrantes,<br />
ha aperto un centro d’accoglienza multi-<br />
funzionale. Una risposta alla nuova emergenza<br />
caritativa <strong>del</strong> capoluogo con mensa, docce, ambulatorio,<br />
distribuzione abiti. Il 50% degli<br />
utenti registrati è straniero, italiano l’altra<br />
metà.<br />
A Padova le Cucine popolari arrivano a<br />
Anche quest’anno per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica si può usare:<br />
uil mo<strong>del</strong>lo 730-1 allegato al mo<strong>del</strong>lo 730 da presentare entro il 31 maggio<br />
2011 per chi si rivolge ad un CAF o ad un professionista abilitato;<br />
uil mo<strong>del</strong>lo Unico da consegnare entro il 30 settembre 2011 direttamente via<br />
internet oppure ad intermediario fiscale. Chi invece non è obbligato all’invio<br />
telematico può effettuare la consegna dal 2 maggio al 30 giugno presso qualsiasi<br />
ufficio postale;<br />
ula scheda allegata al mo<strong>del</strong>lo CUD. Chi non è più obbligato a presentare la<br />
dichiarazione dei redditi (pensionati e lavoratori dipendenti senza altri redditi<br />
né oneri deducibili), può comunque destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica<br />
attraverso la scheda allegata al CUD. Questa può essere consegnata gratuitamente entro il 30<br />
luglio 2011 in busta chiusa presso tutti gli uffici postali oppure ad un intermediario fiscale (CAF)<br />
che può chiedere un corrispettivo per il servizio. Per maggiori informazioni sulle modalità da seguire<br />
per partecipare alla scelta <strong>del</strong>l’8xmille con il proprio mo<strong>del</strong>lo CUD si può telefonare al numero<br />
verde 800 348 348 (i giorni feriali dalle 9.00 alle 18.00).<br />
Il 5xmille si affianca anche quest’anno all’8xmille. Il contribuente può firmare per tutti e due<br />
perché l’uno non esclude l’altro, ed entrambi non costano nulla in più.<br />
6|<br />
servire 3 mila pasti. Oltre alla mensa fun-<br />
zionano, nella stessa struttura, anche un<br />
centro ascolto e di orientamento, docce, lavanderia,<br />
servizi di abiti usati. In ambulatorio<br />
25 medici volontari.<br />
E ALL’ESTERO<br />
In India a Mumbai, l’Holy Spirit Hospital<br />
7| alla periferia <strong>del</strong>la città mette a disposizione<br />
degli ultimi cure mediche d’eccellenza.<br />
EaCalcutta Suor Lizy Muthirakala e le<br />
8|<br />
sue consorelle <strong>del</strong>la Provvidenza danno<br />
rifugio e formazione alle bambine di strada nella<br />
Casa d’accoglienza, salvandole da un destino<br />
di sfruttamento, accattonaggio e prostituzione<br />
infantile.<br />
In Uganda la scuola professionale Daniel<br />
9|<br />
Comboni, aperta poco fuori dalla città di<br />
Gulu, dona una seconda vita ai bambini-soldato,<br />
sottratti per anni ai loro villaggi e oggi tra<br />
aule di teoria e officine di falegnameria, meccanica<br />
ed edilizia.<br />
www.chiediloaloro.it
Giovedì 28 aprile alle 15 si tiene<br />
a Gavardo il taglio <strong>del</strong> nastro <strong>del</strong><br />
Centro servizi Apaie, presso il<br />
quale saranno inaugurati i primi<br />
sportelli in provincia di Brescia di<br />
FederTerziario, FondItalia (Fondo<br />
per la formazione Italia) e Cenai<br />
(Cassa edile nazionale artigianato<br />
e industria), oltre alla sede Ugl <strong>del</strong><br />
territorio valsabbino. Un connubio<br />
tra parti datoriali e sindacali dove<br />
confluiranno le competenze dei<br />
professionisti <strong>del</strong> territorio uniti<br />
nell’ambizioso progetto di offrire<br />
<br />
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<br />
er non dimenticare. Lunedì<br />
25 aprile è stato inaugurato<br />
l’allestimento <strong>del</strong> Museo<br />
<strong>del</strong>la Resistenza e <strong>del</strong> folklore<br />
valsabbino a Pertica<br />
Bassa, più precisamente nella frazione<br />
di Forno d’Ono. Il museo, situato<br />
in via Roma 7 all’interno <strong>del</strong>l’edificio<br />
comunale, è stato presentato ai numerosi<br />
presenti dopo il saluto e i diversi<br />
discorsi tenuti dal sindaco <strong>del</strong> paese,<br />
Manuel Bacchetti, e, fra gli altri, dal<br />
presidente <strong>del</strong>la Comunità montana<br />
di Valle Sabbia Ermano Pasini e dallo<br />
storico Alfredo Bonomi. Dopo il taglio<br />
<strong>del</strong> nastro di rito, è stata poi la volta<br />
<strong>del</strong>lo spettacolo teatrale “L’ultimo inverno”<br />
a cura <strong>del</strong> Teatro Poetico di<br />
Gavardo. Un museo dove la Resistenza<br />
e l’etnografia si uniscono dando<br />
una bella panoramica sul periodo storico<br />
sia dalla parte di chi combatteva,<br />
sia dalla parte di chi aiutava. Anche la<br />
storia stessa <strong>del</strong> museo in sé è interessante<br />
ed è legata alla figura poliedrica<br />
di Dimitrjie Paramendic, insegnante,<br />
pittore e scultore, rifugiatosi proprio<br />
nelle Pertiche durante la Resistenza.<br />
Dopo la fine <strong>del</strong>la guerra l’artista ritorna<br />
in patria per poi ritornare negli<br />
anni Settanta nei luoghi dove era stato<br />
accolto e tenuto nascosto. Una volta<br />
arrivato, decide di donare all’Amministrazione<br />
Comunale <strong>del</strong>l’epoca diverse<br />
sue opere fra quadri, sculture<br />
e bozzetti e propone di realizzare un<br />
museo sul periodo. Come si può leg-<br />
servizi di alta qualità alle piccole<br />
e medie aziende <strong>del</strong> territorio:<br />
consulenze in materia di lavoro,<br />
finanza, formazione e ambiente,<br />
sicurezza a tariffe contenute.<br />
Giovanni Giannini, coordinatore<br />
regionale Federterziario e<br />
responsabile <strong>del</strong> nuovo sportello, è<br />
soddisfatto: “Si tratta di un progetto<br />
al quale abbiamo molto lavorato e di<br />
cui andiamo orgogliosi. Un mo<strong>del</strong>lo<br />
che crediamo possa divenire un<br />
polo di riferimento per le aziende<br />
<strong>del</strong> territorio.<br />
<br />
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<br />
<br />
gere all’entrata, l’esposizione dal 1974<br />
mostra volti e reperti a fianco di oggetti<br />
di vita di montagna ormai scomparsa<br />
per non dimenticare, “per raccontare<br />
la vita dei partigiani e quella<br />
<strong>del</strong>la popolazione che li ha accolti per<br />
ritrovare lo spirito di condivisione, di<br />
mal sopportazione <strong>del</strong>le vessazioni, di<br />
solidarietà sociale che da sempre ha<br />
caratterizzato la gente di montagna”.<br />
Durante la visita si possono ammirare<br />
reperti bellici e strumenti di lavoro<br />
utilizzati per i mestieri <strong>del</strong>l’epoca.<br />
Seguendo poi i pannelli esplicativi, si<br />
arriva, dopo un breve inquadramento<br />
storico sulla situazione <strong>del</strong>l’Italia<br />
dopo l’8 settembre 1943, alla storia<br />
valsabbina, con riferimenti alla storia<br />
<strong>del</strong>la caserma Chiassi a Vestone<br />
(prima convento, poi caserma e oggi<br />
museo <strong>del</strong> lavoro), alla vita di partigiani<br />
come Giacomo Perlasca ed<br />
Emiliano Rinaldini, fino ai rastrellamenti<br />
di Mura (21 agosto 1944), <strong>del</strong>la<br />
Corna Blacca (26 agosto 1944) e <strong>del</strong><br />
Monte Visone (5-6 settembre 1944).<br />
Viene prestata un’attenzione alle coraggiose<br />
donne <strong>del</strong>le Pertiche che,<br />
mettendo a rischio la loro vita, hanno<br />
aiutato i partigiani, come si può<br />
capire dalla testimonianza di Maria<br />
Boschi: “Ricordo importante è il giuramento,<br />
un fatto di fe<strong>del</strong>tà: fe<strong>del</strong>tà<br />
o morte, piuttosto che parlare essere<br />
uccisi”. Il Museo è aperto ogni prima<br />
e terza domenica <strong>del</strong> mese, dalle 15 alle<br />
18, con possibilità di visite guidate<br />
su prenotazione. Sono previste altre<br />
aperture all’interno <strong>del</strong> progetto “Luoghi<br />
di cultura, luoghi di incontro”, fra<br />
queste, domenica 22 maggio, il concerto<br />
“Voci di montagna, di guerra e<br />
d’amore”.<br />
2/5 giugno 2011<br />
Isola <strong>del</strong> Giglio<br />
€ 500,00 a persona<br />
1/5 giugno 2011<br />
Parigi<br />
€ 585,00 a persona<br />
<br />
<br />
Sabato 30 aprile alle ore 10<br />
presso la piazza Marconi inizia<br />
la cerimonia di inaugurazione<br />
<strong>del</strong>la 55ª edizione <strong>del</strong>la Fiera di<br />
Gavardo e Valle Sabbia. Dopo le<br />
spettacolo degli sbandieratori<br />
e il discorso <strong>del</strong>le autorità c’èla<br />
tradizionale sfilata verso il<br />
Centro sportivo Giovanni Paolo<br />
II dove si svolge la cerimonia<br />
ufficiale e la benedizione. <strong>La</strong><br />
fiera rimarrà aperta sabato 30<br />
aprile e domenica 1° maggio<br />
dalle ore 9.30 alle ore 22. Durante<br />
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<br />
lo svolgimento <strong>del</strong>la Fiera si<br />
esibiscono in gruppi folkloristici<br />
<strong>del</strong>le Valli bresciane presentando<br />
territori affascinanti e ricchi di<br />
storia e di passione nei quali<br />
la tradizione si intreccia con la<br />
ruralità. All’interno <strong>del</strong>la Fiera<br />
c’è un’ampia zona espositiva<br />
e commerciale con lo stand<br />
gastronomico gestito dagli<br />
Alpini; c’è anche il luna park<br />
con i percorsi sensoriali, la<br />
fattoria didattica e le esibizioni<br />
folkloristiche e tradizionali.<br />
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2/5 giugno 2011<br />
Parigi<br />
€ 390,00 a persona<br />
Richiedi senza impegno i programmi dettagliati in agenzia. VOUS ALLEZ Viaggi e Autonoleggio LOSIO,<br />
che da sempre si distinguomo per cortesia e competenza, sono un sicuro punto di riferimento per gruppi, parrocchie, oratori, ecc.
n appuntamento importante,<br />
una iniziativa<br />
unica. Così è stato<br />
definito il “Protocollo<br />
d’intesa tra le Confartigianato<br />
<strong>del</strong> Garda” siglato dai<br />
rappresentanti di Brescia, Mantova,<br />
Verona e Trento. “Un accordo<br />
– ha spiegato Eugenio Massetti, presidente<br />
di Confartigianato imprese<br />
unione di Brescia – sullo sviluppo<br />
<strong>del</strong>l’economia e <strong>del</strong>le infrastrutture<br />
<strong>del</strong>la regione gardesana, affinché<br />
le 40mila imprese associate, artigiane<br />
e piccole, <strong>del</strong>le quattro province<br />
che si affacciano al Benaco possano<br />
esporre con un’unica voce problematiche<br />
comuni”. Si parla di fare rete,<br />
di mettere in comune informazioni.<br />
“Non si tratta di un discorso politico,<br />
si tratta invece di un modo concreto<br />
per affrontare i tanti problemi sul<br />
tappeto, per riprendersi il ruolo di<br />
rappresentare l’intero territorio e per<br />
richiedere legittimamente agli attori<br />
ed interlocutori politici un più forte<br />
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<br />
È in distribuzione gratuita il<br />
nuovo numero de “<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong><br />
Garda e Valsabbia”. Il primo<br />
piano è dedicato alle elezioni<br />
amministrative <strong>del</strong> 15 e 16 maggio<br />
che interessano 29 Comuni<br />
bresciani. Di questi, tre sono sul<br />
Garda, Moniga, Polpenazze e<br />
Soiano e due in Valle Sabbia, Anfo<br />
e Barghe. Diversi i temi affrontati<br />
nelle pagine dedicate al Garda. A<br />
partire dallo speciale su Desenzano,<br />
la sua ‘capitale’, dove ha riaperto<br />
con un nuovo allestimento il museo<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
impegno per lo sviluppo <strong>del</strong>l’area”.<br />
Carlo Piccinato, segretario generale<br />
<strong>del</strong>l’associazione bresciana, ha ipotizzato<br />
che anche grazie al protocollo<br />
d’intesa siglato tra le Confartigianato<br />
<strong>del</strong>la regione gardesana le migliaia di<br />
piccole imprese che costituiscono da<br />
sempre l’ossatura <strong>del</strong> tessuto produttivo<br />
italiano potranno diventare<br />
il nuovo centro di sviluppo <strong>del</strong> nord<br />
Italia. “Perché ciò possa diventare<br />
realtà è però necessario che i grandi<br />
progetti infrastrutturali, come il<br />
sistema aeroportuale <strong>del</strong> Garda, la<br />
realizzazione <strong>del</strong> “corridoio 5” e <strong>del</strong>le<br />
strutture <strong>del</strong>l’alta velocità e capa-<br />
<br />
Nella mattinata di martedì 19 aprile<br />
gli studenti <strong>del</strong> triennio <strong>del</strong> liceo<br />
“Paola di Rosa” di Lonato <strong>del</strong> Garda<br />
hanno potuto assistere ad una conferenza<br />
di rilievo tenuta da una personalità<br />
di spicco nel panorama <strong>del</strong>la<br />
ricerca scientifica italiana in ambito<br />
medico-biologico. Accogliendo l’invito<br />
<strong>del</strong>la prof.ssa Stefania Pozzi è<br />
stata ospite gradita <strong>del</strong> Liceo Francesca<br />
Pasinelli, direttore generale <strong>del</strong>la<br />
Fondazione Telethon dal settembre<br />
2009 e già suo direttore scientifico<br />
dal 1997. Telethon, come noto, è una<br />
fondazione no-profit che si occupa<br />
di raccogliere fondi da destinare alla<br />
ricerca nel campo <strong>del</strong>le malattie<br />
genetiche rare. Perfettamente a suo<br />
agio anche con gli studenti, la dott.<br />
ssa Pasinelli, nota al grande pubblico<br />
per le sue frequenti apparizioni<br />
Rambotti che conserva l’aratro<br />
preistorico più antico al mondo. Il<br />
Garda è osservato speciale <strong>del</strong>la<br />
Confartigianato con un protocollo<br />
d’intesa siglato tra Brescia,<br />
Mantova, Verona e Trento, le<br />
quattro province che si affacciano<br />
al Benaco, per lo sviluppo <strong>del</strong>la<br />
sua economia. In Valtenesi sono ai<br />
nastri di partenza due importanti<br />
kermesse dedicate al frutto di<br />
Bacco. Vengono presentate le<br />
anticipazioni <strong>del</strong>la Fiera <strong>del</strong> vino<br />
doc di Polpenazze e di Italia in rosa<br />
cità ferroviaria, non si incaglino nei<br />
meandri <strong>del</strong>la politica, ma diventino<br />
occasioni storiche di rilancio e di<br />
sviluppo a sostegno <strong>del</strong>la competitività<br />
<strong>del</strong>le imprese”. Sul sistema aeroportuale<br />
<strong>del</strong> Garda, comprendente<br />
gli scali di Villafranca e di Montichiari,<br />
le Confartigianato <strong>del</strong> Garda<br />
confermano che tale infrastruttura<br />
rappresenta un elemento di eccellenza<br />
indispensabile al sostegno<br />
<strong>del</strong>la competitività <strong>del</strong> sistema economico<br />
<strong>del</strong>le quattro ‘province gardesane’,<br />
sia sul versante <strong>del</strong> traffico<br />
passeggeri che su quello dei cargo. Il<br />
protocollo potrà servire alle associazioni<br />
imprenditoriali per compartecipare<br />
alla stesura dei piani di sviluppo<br />
turistico <strong>del</strong>la regione gardesana, ai<br />
primi posti in Europa per ricettività<br />
e posti letto, favorendo una promozione<br />
turistica unitaria, sollecitando<br />
l’attuazione di politiche e la messa a<br />
disposizione di risorse che garantiscano<br />
la crescita <strong>del</strong>le attività collegate.<br />
Sull’importanza e la necessità<br />
<br />
<br />
televisive, ha catturato l’attenzione<br />
<strong>del</strong>l’uditorio tratteggiando in breve<br />
la storia <strong>del</strong>la fondazione, gli scopi<br />
<strong>del</strong>la stessa e gli straordinari traguardi<br />
raggiunti negli ultimi anni. Si<br />
è soffermata su alcuni casi specifici,<br />
intervallando sapientemente complesse<br />
tematiche scientifiche con<br />
storie di vita ad esse disperatamente<br />
collegate. Al termine <strong>del</strong>la presentazione<br />
gli studenti, visibilmente sensibilizzati<br />
dalle toccanti tematiche<br />
affrontate, si sono cimentati in osservazioni<br />
e quesiti che, a detta <strong>del</strong>la<br />
stessa relatrice, hanno consentito di<br />
rilevare una valida interiorizzazione<br />
da parte degli stessi <strong>del</strong> messaggio<br />
proposto. Un incontro qualificante<br />
per la scuola e arricchente per gli<br />
studenti, al quale si spera di dare un<br />
seguito in futuro.<br />
di Moniga che tra la fine di maggio<br />
e l’inizio di giugno, richiameranno,<br />
sul basso lago, migliaia di<br />
appassionati enogastronauti.<br />
Anche la Valle Sabbia propone<br />
numerosi spunti. A partire dal<br />
convegno svoltosi a Barghe e<br />
dedicato al turismo “Vallesabbia<br />
gelosamente tua: storia, cultura,<br />
sport 365 giorni l’anno” per cogliere<br />
le tante opportunità offerte dal<br />
territorio. A Gavardo è tempo di<br />
Fiera. <strong>La</strong> rassegna valsabbina, che<br />
quest’anno taglia il significativo<br />
<br />
<strong>del</strong>la collaborazione tra le imprese si<br />
sono espressi all’unisono i presidenti<br />
<strong>del</strong>le altre tre province coinvolte, Roberto<br />
de <strong>La</strong>urentis <strong>del</strong>l’associazione<br />
artigiani e piccole imprese di Trento,<br />
Lorenzo Capelli di Confartigianato<br />
imprese Mantova e Andrea Bissoli<br />
<strong>del</strong>l’Unione provinciale artigiani di<br />
Verona, convinti che l’aggregazione<br />
e la sinergia rappresentino l’arma<br />
vincente per affrontare in modo<br />
concreto le sfide di un mercato che<br />
non ha più confini, né linee di bordo.<br />
<br />
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traguardo <strong>del</strong>le 55 edizioni, tenendo<br />
fede alla sua vocazione avrà una<br />
forte componente merceologica<br />
e commerciale, ma, nel segno <strong>del</strong><br />
rinnovamento, promette due giorni<br />
fra tradizione, folklore genuino<br />
<strong>del</strong>le valli bresciane, artigianato e<br />
arte, storia e genuinità. Il free-press<br />
è ricco di altri spunti interessanti<br />
dedicati alla solidarietà, alla<br />
salute, alla cultura, allo sport<br />
e all’economia ed è distribuito<br />
in alcune edicole <strong>del</strong> territorio<br />
gardesano e valsabbino.<br />
E qualcosa di concreto “Creiamo gli<br />
imprenditori <strong>del</strong> Garda” già partirà<br />
nei prossimi mesi. “Si tratta di un<br />
progetto pilota di formazione – ha<br />
spiegato Piccinato – rivolto a imprenditori,<br />
collaboratori e dipendenti, a<br />
supporto <strong>del</strong>lo sviluppo locale <strong>del</strong>la<br />
comunità interprovinciale <strong>del</strong> Garda.<br />
Un progetto volto ad aprire una<br />
fase di acquisizione <strong>del</strong>le competenze<br />
più operative e tecnico-gestionali<br />
per creare una grande imprenditoria<br />
giovane e moderna”.
–<br />
–<br />
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<br />
a sua storia è abbastanza<br />
recente perché ha inizio<br />
nel 2009 con il “Mercato<br />
contadino terre bresciane”<br />
di Ghedi, ma è una<br />
storia improntata sulla qualità e sulla<br />
genuinità dei prodotti. Ad oggi, una<br />
volta alla settimana, il mercato contadino<br />
approda a Ghedi (in piazza<br />
Roma il sabato dalle 8 alle 12.30), a<br />
Montichiari (in piazza Santa Maria il<br />
martedì dalle 8 alle 12.30), a Iseo (la<br />
seconda domenica <strong>del</strong> mese dalle 9<br />
alle 19 in viale Repubblica), a Castel<br />
Mella (in piazza Nuova il mercoledì<br />
dalle 8 alle 12.30) e a Paratico (da poco<br />
più di due settimane il giovedì sul<br />
lungolago dalle 8 alle 12.30). Vi partecipano<br />
a rotazione circa 60 agricoltori<br />
<strong>del</strong>la provincia di Brescia, anche<br />
se i Comuni di Montichiari, Iseo e<br />
Paratico hanno aperto anche a 5/6<br />
agricoltori <strong>del</strong>le province limitrofe<br />
per aumentare l’offerta dei prodotti<br />
esposti. Il mercato contadino non si<br />
lega a nessuna sigla sindacale e ha il<br />
vantaggio <strong>del</strong>la continuità sul territorio<br />
data dalla cadenza settimana-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
le. Da una parte c’è il contadino che<br />
vuole farsi conoscere, dall’altra c’è<br />
il consumatore che ricerca prodotti<br />
genuini e di stagione. <strong>La</strong> regia è di<br />
“Bevilatte”, azienda leader e apripista<br />
in provincia nella gestione dei<br />
distributori automatici di latte, che<br />
si incontra con il singolo Comune,<br />
allestisce fisicamente il mercato<br />
con i riconoscibili gazebo arancioni<br />
e controlla il rispetto <strong>del</strong>le norme<br />
igienico-sanitarie. Bevilatte, come si<br />
diceva in precedenza, è un’organizzazione<br />
partita con la vendita diretta<br />
dei distributori di latte crudo che<br />
offre anche consulenze aziendali e<br />
controlli di gestione per avere una<br />
sistema di qualità. All’interno vi lavorano<br />
tre persone, una di queste –<br />
l’agronomo Fausto Cavalli – spiega<br />
che l’intento è anche quello di “far<br />
diversificare le produzioni agricole”.<br />
Il principio <strong>del</strong>la vendita <strong>del</strong> latte<br />
crudo (il piccolo coltivatore incassa<br />
un euro al litro rispetto ai 40 centesimi<br />
che prendeva dalla grande distribuzione,<br />
mentre il cliente spende un<br />
euro rispetto a 1,70 euro <strong>del</strong> supermercato)<br />
si ripete anche nella vendita<br />
diretta di frutta, verdura, salumi e<br />
formaggi. “Il nostro mercato – prosegue<br />
Cavalli – è frequentato non solo<br />
dalle massaie e da ogni categoria di<br />
consumatori, ma sempre più anche<br />
dai professionisti <strong>del</strong>la ristorazione<br />
e <strong>del</strong>la pasticceria, alla ricerca di<br />
quei sapori e di quella freschezza,<br />
che ben difficilmente si trova presso<br />
un normale supermercato”. Di fatto<br />
“Bevilatte” ha avuto l’intuizione di<br />
riproporre quanto avveniva 50/100<br />
anni fa, quando praticamente tutto<br />
era mercato contadino. <strong>La</strong> regia organizzativa<br />
consiste anche nel dare<br />
un equilibrio al mercato, cercando<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
di proporre produzioni diversificate.<br />
Fra le particolarità, si segnalano la<br />
produzione <strong>del</strong> formaggio di pecora<br />
o <strong>del</strong> violino (prosciutto di pecora o<br />
di capra); ma perfino gli ortaggi tipici<br />
<strong>del</strong> continente indiano, come il<br />
karela, l’ocra e il coriandolo coltivati<br />
proprio a pochi passi da Ghedi. Viene<br />
fatta una statistica sulle presenze<br />
per capire come va il mercato e<br />
sui prezzi dei prodotti: in generale i<br />
prezzi <strong>del</strong> mercato contadino sono<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
–<br />
–<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
inferiori <strong>del</strong> 40% rispetto al prezzo<br />
medio lombardo (raffronto eseguito<br />
con il supporto <strong>del</strong> servizio sms consumatori).<br />
“Quale proposito futuro<br />
– conclude Cavalli – diffonderemo<br />
sempre più la conoscenza di questa<br />
realtà presso i produttori agricoli,<br />
con l’intento di ampliare la gamma<br />
dei prodotti, in modo da interessare<br />
un numero sempre maggiore di<br />
consumatori”. Per info, www.terrebresciane.it.
L’introduzione di un marchio di<br />
qualità che identifichi il gelato<br />
artigianale europeo e la proposta<br />
di una confederazione mondiale<br />
dei gelatieri artigiani. Lo chiede<br />
Artglace, la Confederazione<br />
<strong>del</strong>le associazioni dei gelatieri<br />
artigianali Ue in occasione <strong>del</strong>la<br />
Fiera ‘Intergelat’ di Alicante. ”Da<br />
tre anni chiediamo al Parlamento<br />
europeo un riconoscimento<br />
che aiuti a distinguere il gelato<br />
artigianale da quello industriale<br />
– spiega Ferdinando Buonocore,<br />
<br />
presidente Artglace – per tutelare<br />
i consumatori e promuovere un<br />
prodotto genuino, senza limitare<br />
la creatività dei gelatieri. Stiamo<br />
cercando di sensibilizzare anche le<br />
autorita’ nazionali ad introdurre un<br />
codice di autoregolamentazione,<br />
di concerto con le associazioni<br />
dei consumatori, per garantire<br />
l’utilizzo di materie prime e prodotti<br />
semilavorati di qualità”.<br />
Per Artglace è giunto inoltre<br />
il momento di realizzare una<br />
confederazione a livello mondiale,<br />
“anche per arrivare a maggiore<br />
trasparenza – osserva Buonocore<br />
– in un settore in cui si registra<br />
una totale mancanza di statistiche<br />
ufficiali”. “In Europa non esiste<br />
un censimento ufficiale – afferma<br />
José Luis Gisbert Valls, presidente<br />
<strong>del</strong>l’associazione Anhcea – e non<br />
c’è la volontà politica di rimediare.<br />
Fino a quando non sarà introdotta<br />
una licenza esclusiva di gelateria,<br />
non riusciremo mai a sapere quante<br />
gelaterie artigianali ci sono nel<br />
mondo”.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
stato un raduno “gustoso”<br />
quello <strong>del</strong>lo scorso<br />
4 aprile a Padernello,<br />
dove i gelatieri lombardi<br />
e gli operatori <strong>del</strong><br />
settore si sono trovati per il consueto<br />
summit annuale dedicato<br />
alle esperienze, consigli, ricette,<br />
formazione e collaborazione tra<br />
artigiani.<br />
Il momento conviviale è stato anche<br />
occasione per presentare alcune<br />
iniziative alimentari e tecnologiche<br />
<strong>del</strong>la categoria ad opera<br />
<strong>del</strong>l’Associazione gelatieri artigiani<br />
presieduta da Claudio Zani e<br />
<strong>del</strong>la “Centrale <strong>del</strong> latte di Brescia”<br />
<strong>del</strong> direttore generale Andrea Bartolozzi.<br />
Tra gli invitati erano presenti<br />
lavoratori <strong>del</strong> prelibato cibo<br />
provenienti da Brescia, Bergamo e<br />
Lecco, oltre ad opinionisti <strong>del</strong> settore<br />
come Arnaldo Minetti, giornalista<br />
e presidente di Puntogel,<br />
la società che ha messo a disposizione<br />
i prodotti per la gustosa<br />
serata enogastronomica. Rispetto<br />
alle scorse edizioni, quando in<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
tavola venivano proposti assaggi<br />
di gelato con cibi tipici <strong>del</strong>la cucina<br />
locale, stavolta l’occhio è finito<br />
sulla tradizione, anche se la dolce<br />
sorpresa per il pubblico è stato<br />
soprattutto il gelato micronizzato<br />
che, grazie a questo trattamento,<br />
si mantiene più cremoso.<br />
L’innovazione ha contagiato tutto<br />
il menù, non mancando accenni<br />
anche ai 150 anni <strong>del</strong>l’Unità d’Italia.<br />
Tra un piatto e l’altro, poi, si è<br />
parlato <strong>del</strong> nuovo magazine online<br />
di portata regionale, ma che ambisce<br />
al resto d’Italia: si tratta di GelatieriArtigiani.com,<br />
in rete tra poche<br />
settimane, ideato e fortemente<br />
voluto da Claudio Zani, con il progetto<br />
grafico e piattaforma web di<br />
Ivan Agliardi, come area di contatto<br />
tra gli operatori per eventi e<br />
rassegne sul mestiere, esperienze,<br />
opinioni, consigli e punti di vista,<br />
ma anche forum, newsletter e, in<br />
futuro, una webtv.<br />
Al tavolo il dg <strong>del</strong>la Centrale <strong>del</strong><br />
latte Bartolozzi ha riproposto l’iniziativa<br />
<strong>del</strong> “Circolo di qualità”, un<br />
marchio visibile sulle vetrine di<br />
bar, gelaterie e pasticcerie che si<br />
riforniscono proprio dall’azienda<br />
di via <strong>La</strong>marmora. “È un patto che<br />
il commerciante stipula con i consumatori<br />
– ha spiegato – dicendo<br />
loro che i prodotti in vendita sono<br />
certificati dalla ricerca <strong>del</strong>l’eccellenza”.<br />
Il prossimo appuntamento<br />
di richiamo sarà il convegno <strong>del</strong><br />
23 maggio alla Confartigianato<br />
di Brescia, dove saranno presenti<br />
i dirigenti <strong>del</strong>le regioni italiane<br />
e <strong>del</strong>l’istituto zooprofilattico per<br />
informare sulle ultime notizie sanitarie,<br />
come l’haccp, in materia<br />
di alimenti.<br />
<strong>La</strong> nostra trentennale esperienza e l’utilizzo di<br />
frutta, uova biologiche, latte, panna, yougurt<br />
freschi e di alta qualità nocciole <strong>del</strong>le <strong>La</strong>nghe IGP,<br />
pistacchio di Bronte, Cru di pregiati cacao... fanno<br />
<strong>del</strong> nostro gelato un alimento genuino privo di<br />
grassi idrogenati coloranti, conservanti e glutine.<br />
E come disse O. WIlde:<br />
“Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre<br />
<strong>del</strong> meglio”<br />
AL POLO - Brescia - Via Amendola 31( Traversa<br />
V.Duca degli Abruzzi ) - Tel 030 9900668<br />
...<br />
AL POLO L’ALTRO - Mairano - P.zza I. Calini 30b<br />
Tel 030 975860
Via Mazzini, 17 - Brescia<br />
<br />
<br />
Il gelato è un alimento fresco<br />
che contiene alimenti facilmente<br />
deperibili come le uova e il latte.<br />
Tuttavia dal momento <strong>del</strong>la<br />
produzione a quello <strong>del</strong>la<br />
commercializzazione il prodotto<br />
viene sempre mantenuto a<br />
temperature molto basse, che<br />
bloccano la riproduzione degli<br />
agenti patogeni. Inoltre quasi tutte<br />
le gelaterie che non utilizzano<br />
preparati industriali pastorizzano<br />
la miscela prima di lavorarla<br />
nella gelatiera, il che aumenta<br />
<br />
<br />
<br />
Il gelato è un alimento che può compromettere<br />
il bilancio <strong>del</strong>le calorie<br />
giornaliere. Per questo è necessario<br />
seguire alcuni consigli per gustare<br />
questa <strong>del</strong>izia senza dover litigare<br />
con la bilancia. Per quanto riguarda<br />
il gelato artigianale, è sempre<br />
meglio comprare una cestina piuttosto<br />
che un vassoio da 500 grammi<br />
da mangiare a casa, per evitare<br />
di eccedere con le calorie. Se il gelato<br />
è eccessivamente dolce o troppo<br />
“pesante” (vi sentite molto appesantiti<br />
dopo che lo avete mangiato),<br />
probabilmente la scarsa qualità è<br />
stata mascherata caricando con lo<br />
zucchero e i grassi e quindi con le<br />
calorie. Questo è un criterio di valutazione<br />
molto empirico che va preso<br />
con le molle, ma stando attenti<br />
e con un po’ di esperienza può essere<br />
utilizzato. Per riconoscere un<br />
gelato di qualità, infatti, il migliore<br />
ulteriormente la sicurezza <strong>del</strong><br />
gelato stesso. Nel caso dei prodotti<br />
industriali (le vaschette che si<br />
acquistano nel banco freezer dei<br />
supermercati), bisogna avere<br />
l’accortezza non far scongelare<br />
il gelato durante il tragitto fino<br />
al congelatore di casa, né far<br />
scongelare il prodotto, consumarlo<br />
parzialmente e poi ricongelarlo.<br />
Parlando di gelato occorre fare<br />
una distinzione molto importante<br />
tra gelato artigianale e industriale.<br />
Tali differenze riguardano sia<br />
metodo è affidarsi alla propria esperienza<br />
affinando sempre più il gusto<br />
e quindi la capacità di riconoscere<br />
un buon gelato, sempre partendo<br />
dal fatto che non conviene mangiare<br />
un gelato senza aver prima letto<br />
gli ingredienti che per legge, ormai,<br />
ogni gelateria artigianale è obbligata<br />
a esporre. Ad oggi, invece, non è<br />
obbligatorio esporre le calorie e i<br />
valori nutrizionali <strong>del</strong> gelato in ogni<br />
suo gusto. Il gelato, infatti, è un alimento<br />
decisamente calorico, se si<br />
considera che una porzione media<br />
(una coppetta da 2-2,50 euro) è pari<br />
a circa due etti e contiene dalle 300<br />
alle 500 calorie. Se si vuole gustare<br />
questa <strong>del</strong>izia senza avere sgradevoli<br />
conseguenze sottoforma di chili<br />
di troppo, è bene adottare alcuni<br />
accorgimenti che consentano di far<br />
quadrare il bilancio calorico giornaliero,<br />
senza fare la fame.<br />
<br />
i metodi di produzione che gli<br />
ingredienti utilizzati.Il gelato<br />
artigianale di qualità è composto<br />
da materie prime fresche, la fase<br />
di incorporatura <strong>del</strong>l’aria è lenta e<br />
raggiunge il 30-50% <strong>del</strong> volume <strong>del</strong><br />
composto. Non è possibile produrre<br />
gelato di qualità senza utilizzare<br />
alcuni additivi (peraltro innocui),<br />
prima fra tutte la farina di semi di<br />
carrube come addensante.<br />
Il gelato industriale contiene latte in<br />
polvere, oli vegetali, e additivi come<br />
coloranti e altro ancora.<br />
<br />
<br />
<br />
SEMIFREDDI E GELATO<br />
DI PRODUZIONE PROPRIA
<strong>La</strong> sera di quel giorno, il primo <strong>del</strong>la settimana, mentre<br />
erano chiuse le porte <strong>del</strong> luogo dove si trovavano i<br />
discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in<br />
mezzo e disse loro: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò<br />
loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere<br />
il Signore. Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come<br />
il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Detto<br />
questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A<br />
coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati;<br />
a coloro a cui non perdonerete, non saranno<br />
perdonati”. Tommaso, uno dei Dodici, chiamato<br />
Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli<br />
dicevano gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”.<br />
Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il<br />
segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei<br />
chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non<br />
credo”. Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo<br />
in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù,<br />
a porte chiuse, stette in mezzo e disse: “Pace a voi!”.<br />
Poi disse a Tommaso: “Metti qui il tuo dito e guarda le<br />
mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco;<br />
e non essere incredulo, ma credente!”. Gli rispose<br />
Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse:<br />
“Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che<br />
non hanno visto e hanno creduto!”. Gesù, in presenza<br />
dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono<br />
stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti<br />
perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e<br />
perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.<br />
<br />
<br />
osa si riesce a comunicare<br />
di quello che non<br />
è comunicabile? Come<br />
costringere le parole a<br />
correre dietro all’esperienza<br />
di un momento che diventa<br />
certezza per mezzo di un incontro<br />
insieme assoluto e inspiegabile?<br />
A Tommaso non basta la parola<br />
degli altri: vuole anche lui vedere,<br />
anzi, vuole arrivare perfino a toccare.<br />
Incredulo perché non può<br />
credere soltanto a quello che gli<br />
viene detto. È lontano. Immagine<br />
di luogo per dire più <strong>del</strong>la lontananza<br />
fisica: Tommaso non sta con<br />
la comunità, preferisce seguire le<br />
sue strade. Così le parole convinte<br />
di quelli che sono rimasti discepoli<br />
non lo convincono. Ha bisogno<br />
di toccare. Atto estremo di sfida<br />
e, credo, sentimento ultimo <strong>del</strong>la<br />
nostalgia per il corpo che non c’è<br />
più. Non ha vissuto le corse <strong>del</strong>la<br />
mattina presto e la giornata terribile<br />
con le notizie che si inseguivano.<br />
Non ha visto. Ma perché lui<br />
non deve vedere e gli altri sì? Per-<br />
<br />
<br />
<br />
“Quanto è assurda in generale l’idea<br />
che abbiamo <strong>del</strong>la preghiera! Un trappista,<br />
un certosino si applicheranno<br />
anni e anni per diventare uomini di<br />
preghiera, ma il primo sconsiderato<br />
che si fa avanti pretenderà giudicare<br />
lo sforzo di un’intera vita! Gli uomini<br />
di scienza parlano di suggestione.<br />
Deve essere perché non hanno mai<br />
visto quei vecchi monaci, saggi e avveduti,<br />
splendenti di comprensione<br />
e compassione, di una così amorosa<br />
umanità. Per quale miracolo questi<br />
semipazzi, sembrano addentrarsi ogni<br />
giorno di più nella comprensione <strong>del</strong>le<br />
altrui miserie? Strano sogno davvero,<br />
oppio mai visto quello che invece<br />
di chiudere su se stesso l’individuo,<br />
lo rende solidale con tutti, nello spirito<br />
<strong>del</strong>l’universale carità”. Mi è stato<br />
ché lui solo dovrebbe fidarsi mentre<br />
gli altri hanno potuto vedere?<br />
Perché le parole devono sostituire<br />
la concretezza di quello che non<br />
può più esserci?<br />
Sono i primi passi di una comunità<br />
orfana di un corpo, che deve imparare<br />
a credere senza vedere. E<br />
Tommaso è il primo di quelli che<br />
devono soffrire questo passaggio.<br />
Non è pronto. Ha bisogno di vedere<br />
e di toccare. E di sentire –<br />
come quando Gesù era in vita – il<br />
rimprovero per non essere stato<br />
capace di arrivare dove avrebbe<br />
dovuto, di andare per quella via<br />
che sa di dover seguire e che è<br />
stata smarrita così in fretta. Non<br />
gli bastano la pace e lo Spirito. Ha<br />
bisogno <strong>del</strong> corpo. Deve verificare<br />
che tutto sia vero. E la sua mente<br />
deve comporre, ordinare tutte le<br />
informazioni. Ha bisogno di prove<br />
davanti all’assenza e non gli bastano<br />
le parole di fede per credere.<br />
È insieme testardo e impaurito,<br />
razionale e smarrito. Ma è il passaggio<br />
necessario di una comunità<br />
chiesto di iniziare una rubrica sulla<br />
preghiera. Non sono né un certosino<br />
né un trappista; non sono giovane<br />
e nemmeno tanto anziano da poter<br />
parlare con saggezza <strong>del</strong>la preghiera.<br />
Semmai sono lo sconsiderato che<br />
accetta il rischio cercando di fornire<br />
suggestioni agli altri e a se stesso per<br />
migliorare la propria vita spirituale.<br />
<strong>La</strong> citazione, presa dal “Diario di un<br />
curato di campagna” di Georges Bernanos,<br />
ci offre alcuni spunti interessanti.<br />
Primo tra tutti ci insegna che<br />
la preghiera è uno sforzo di un’intera<br />
vita, durato anni ed anni. <strong>La</strong> preghiera<br />
richiede costanza e fe<strong>del</strong>tà e l’immagine<br />
<strong>del</strong>l’uomo di preghiera è simile a<br />
quella <strong>del</strong> contadino, il quale si affatica<br />
ogni giorno a coltivare la propria<br />
anima di terra, per renderla feconda<br />
quello che si compie in Tommaso:<br />
è il passaggio dal vedere al credere<br />
che si consuma nel ricevere lo<br />
Spirito. E la pace.<br />
Che dono strano questa pace <strong>del</strong><br />
Risorto. Antidoto alla paura dei<br />
Giudei ma, soprattutto, antidoto alla<br />
paura di credere, cioè di fidarsi<br />
di quella storia che sta accadendo<br />
e che costringe a cambiare nonostante<br />
non ci siano altre prove che<br />
la gioia provata senza motivo. Così<br />
è la pace <strong>del</strong> Risorto: una gioia senza<br />
motivo. Ma solo per chi vuole<br />
fermarsi alle prove e al vedere tutto<br />
chiaro, al misurare i destini e il<br />
tempo. Imparare a credere è esporsi<br />
al rischio di sentire una gioia che<br />
non ha motivo, un dono <strong>del</strong>lo Spirito<br />
che costringe a diventare comunità<br />
cioè a cercare un percorso<br />
comune per imparare a credere, a<br />
capire, a tuffarsi in questo mistero.<br />
E sopportarne il rischio, lo scandalo<br />
e l’incertezza. Perché quella<br />
felicità senza motivo sia la porta<br />
dalla quale passa l’unica possibile<br />
speranza per il futuro. Di Dio.<br />
attraverso l’azione <strong>del</strong>lo Spirito, perché<br />
un giorno, questa terra possa produrre<br />
i frutti <strong>del</strong>l’amore. I<br />
l passo di Bernanos ci suggerisce uno<br />
degli effetti dai quali possiamo giudicare<br />
se la nostra è, o no, una buona<br />
preghiera: “...invece di chiudere su<br />
se stesso l’individuo, lo rende solidale<br />
con tutti, nello spirito <strong>del</strong>l’universale<br />
carità”.<br />
Se la nostra vita di preghiera ci apre<br />
al mondo, ai suoi gemiti, alle sue angosce;<br />
se non ci richiude nello spiritualismo<br />
o nella semplice ricerca<br />
<strong>del</strong>l’armonia interiore, se ci permette<br />
di gettare uno sguardo amoroso sulle<br />
miserie altrui allora significa che stiamo<br />
pregando nel modo giusto. <strong>La</strong> preghiera<br />
insegna alla persona ad amare<br />
nello spirito <strong>del</strong>l’universale carità.
urrexit Dominus vere! Alleluja!”.<br />
Con queste parole, il<br />
lunedì <strong>del</strong>l’Angelo, Benedetto<br />
XVI ha introdotto la preghiera<br />
mariana <strong>del</strong> Regina<br />
Cæli, che per tutto il tempo pasquale<br />
sostituisce l’Angelus, dal Cortile <strong>del</strong><br />
Palazzo apostolico di Castel Gandolfo,<br />
dove si è recato per un breve periodo<br />
di riposo.<br />
“<strong>La</strong> risurrezione <strong>del</strong> Signore – ha detto<br />
segna il rinnovamento <strong>del</strong>la nostra<br />
condizione umana. Cristo ha sconfitto<br />
la morte, causata dal nostro peccato,<br />
e ci riporta alla vita immortale.<br />
Da tale evento promana l’intera vita<br />
<strong>del</strong>la Chiesa e l’esistenza stessa dei<br />
cristiani”. Lo leggiamo proprio il lunedì<br />
<strong>del</strong>l’Angelo, ha ricordato il Papa,<br />
nel primo discorso missionario<br />
<strong>del</strong>la Chiesa nascente: “Questo Gesù<br />
– proclama l’apostolo Pietro – Dio lo<br />
ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni.<br />
Innalzato dunque alla destra<br />
di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre<br />
lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso,<br />
come voi stessi potete vedere<br />
e udire”. Uno dei segni caratteristici<br />
<strong>del</strong>la fede nella risurrezione, ha osservato,<br />
“è il saluto tra i cristiani nel<br />
tempo pasquale, ispirato dall’antico<br />
inno liturgico: ‘Cristo è risorto! È veramente<br />
risorto!’”. È “una professione<br />
di fede e un impegno di vita”, proprio<br />
come è accaduto alle donne descritte<br />
nel Vangelo di San Matteo: “Ed ecco,<br />
Gesù venne loro incontro e disse: ‘Sa-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
lute a voi!’. Ed esse si avvicinarono, gli<br />
abbracciarono i piedi e lo adorarono.<br />
Allora Gesù disse loro: ‘Non temete;<br />
andate ad annunciare ai miei fratelli<br />
che vadano in Galilea: là mi vedranno’”.<br />
Tutta la Chiesa, ha affermato il<br />
<br />
<br />
Quest’anno ricorre il 10° anniversario<br />
<strong>del</strong>la Charta Oecumenica firmata<br />
a Strasburgo il 22 aprile 2001 dai<br />
presidenti <strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong>le Conferenze<br />
episcopali d’Europa (Ccee) e<br />
<strong>del</strong>la Conferenza <strong>del</strong>le Chiese europee<br />
(Kek) di allora, rispettivamente<br />
il card. Miloslav Vlk e il metropolita<br />
Geremia Caligiorgis, al termine di<br />
un incontro ecumenico europeo e di<br />
un lungo percorso di dialogo che ha<br />
coinvolto tutte le Chiese in Europa.<br />
<br />
<br />
Si svolgerà dal 19 al 21 maggio, a<br />
Macerata, il convegno nazionale<br />
“Abitanti digitali” promosso<br />
dall’Ufficio nazionale per le<br />
comunicazioni sociali (Unics)<br />
e dal Servizio informatico <strong>del</strong>la<br />
Conferenza episcopale italiana<br />
(Sicei). Destinatari <strong>del</strong>l’iniziativa i<br />
direttori diocesani degli uffici per le<br />
comunicazioni sociali, i responsabili<br />
informatici diocesani con gli staff<br />
dei web master, gli animatori e<br />
gli incaricati <strong>del</strong>la cultura e <strong>del</strong>la<br />
comunicazione di aggregazioni,<br />
<br />
Pontefice riprendendo le parole di<br />
Paolo VI, “riceve la missione di evangelizzare,<br />
e l’opera di ciascuno è importante<br />
per il tutto. Essa resta come<br />
un segno insieme opaco e luminoso di<br />
una nuova presenza di Gesù, <strong>del</strong>la sua<br />
dipartita e <strong>del</strong>la sua permanenza. Essa<br />
la prolunga e lo continua”. “In che<br />
modo possiamo incontrare il Signore<br />
e diventare sempre più suoi autentici<br />
testimoni?”, ha chiesto il Santo Padre.<br />
Riprendendo le parole di San Massimo<br />
di Torino, ha sostenuto: “Chiunque<br />
vuole raggiungere il Salvatore,<br />
per prima cosa lo deve porre con la<br />
propria fede alla destra <strong>del</strong>la divinità<br />
<br />
Il 12 aprile scorso l’Assemblea parlamentare<br />
<strong>del</strong> Consiglio d’Europa ha<br />
approvato una raccomandazione su<br />
“<strong>La</strong> dimensione religiosa <strong>del</strong> dialogo<br />
interculturale”. Nel dibattito sono intervenuti<br />
cinque leader rappresentanti<br />
<strong>del</strong>le religioni, tra cui il presidente<br />
<strong>del</strong> Pontificio consiglio per il dialogo<br />
interreligioso, il cardinal Jean-Louis<br />
Tauran, e il patriarca <strong>del</strong>la Chiesa ortodossa<br />
di Romania Daniel. Il tema è<br />
risultato di grande attualità: più di 50<br />
istituzioni e altre realtà ecclesiali.<br />
<strong>La</strong> prima giornata di lavori, aperti<br />
da mons. Claudio Giuliodori,<br />
vescovo di Macerata e presidente<br />
<strong>del</strong>la Commissione episcopale<br />
per la cultura e la comunicazione,<br />
sarà dedicata all’approfondimento<br />
teorico con le relazioni di mons.<br />
Domenico Pompili, direttore<br />
<strong>del</strong>l’Unics, e di Ruggero Eugeni e<br />
Massimo Scaglioni <strong>del</strong>l’Università<br />
Cattolica di Milano. <strong>La</strong> seconda<br />
giornata sarà dedicata soprattutto<br />
all’approfondimento dei dati<br />
e collocarlo con la persuasione <strong>del</strong><br />
cuore nei cieli”.<br />
“Deve cioè imparare – ha chiarito<br />
Benedetto XVI a rivolgere costantemente<br />
lo sguardo <strong>del</strong>la mente e<br />
<strong>del</strong> cuore verso l’altezza di Dio, dove<br />
è il Cristo risorto. Nella preghiera,<br />
nell’adorazione, dunque, Dio incontra<br />
l’uomo”. Il Papa ha ricordato anche<br />
il teologo Romano Guardini: “L’adorazione<br />
non è qualcosa di accessorio,<br />
secondario … si tratta <strong>del</strong>l’interesse<br />
ultimo, <strong>del</strong> senso e <strong>del</strong>l’essere.<br />
Nell’adorazione l’uomo riconosce<br />
ciò che vale in senso puro e semplice<br />
e santo”.<br />
parlamentari hanno chiesto in seguito<br />
la parola. Nel memorandum che<br />
spiega le motivazioni <strong>del</strong>la raccomandazione<br />
viene ampiamente citata la<br />
Charta Oecumenica. <strong>La</strong> Charta è vista<br />
come un fatto esemplare per dire l’impegno<br />
comune dei cristiani <strong>del</strong> nostro<br />
continente nel salvare e promuovere i<br />
valori che sono alla base <strong>del</strong>la costruzione<br />
europea e per dire la possibilità<br />
di collaborazione tra religioni e res<br />
publica per il bene comune.<br />
esperienziali e alla loro condivisione,<br />
a cominciare dalla presentazione<br />
<strong>del</strong>la ricerca quantitativa “Identità<br />
digitali: la costruzione <strong>del</strong> sé e<br />
<strong>del</strong>le relazioni tra online e offline”,<br />
curata da Chiara Giaccardi, per poi<br />
passare alle novità che i nuovi media<br />
possono introdurre nella formazione<br />
(dall’e-learning ai social network),<br />
con il contributo di Pier Cesare<br />
Rivoltella. <strong>La</strong> giornata conclusiva<br />
approfondirà le possibilità di una<br />
maggiore “convergenza digitale” per<br />
i media ecclesiali.<br />
<br />
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<br />
Nella Charta è chiaro che il dialogo<br />
interreligioso e il dialogo tra le religioni<br />
e le altre convinzioni sono mezzi<br />
di riconciliazione e di promozione<br />
dei valori fondamentali. Nel prologo<br />
si dichiara: “Nel nostro continente europeo,<br />
dall’Atlantico agli Urali, da Capo<br />
Nord al Mediterraneo, oggi più che<br />
mai caratterizzato da un pluralismo<br />
culturale, noi vogliamo (…) contribuire<br />
insieme come Chiese alla riconciliazione<br />
dei popoli e <strong>del</strong>le culture”.
ogliamo dalle celebrazioni<br />
pasquali <strong>del</strong> Vescovo<br />
alcuni passaggi <strong>del</strong>le sue<br />
meditazioni sulla Parola.<br />
Nell’omelia <strong>del</strong>la Messa<br />
crismale <strong>del</strong> Giovedì Santo, a partire<br />
dalle letture proposte ha osservato fra<br />
l’altro: “Dio è il difensore <strong>del</strong>l’umanità<br />
<strong>del</strong>l’uomo: la fonda con la tenerezza e<br />
la fe<strong>del</strong>tà <strong>del</strong> suo amore; la ristabilisce<br />
con la forza sanante <strong>del</strong> suo perdono;<br />
la dilata con la grandezza <strong>del</strong>la sua<br />
promessa. Noi, uomini poveri e deboli,<br />
afferrati però da Dio attraverso il<br />
fascino <strong>del</strong>la parola e <strong>del</strong>la vita di Gesù,<br />
abbiamo la responsabilità di tenere<br />
viva, nel mondo, la presenza <strong>del</strong>la<br />
sua parola, l’azione <strong>del</strong> suo Spirito, la<br />
speranza <strong>del</strong>la sua risurrezione. Questo<br />
significa essere preti. Ma vale per<br />
noi quello che vale per tutti: dobbiamo<br />
diventare, con un impegno attento<br />
e perseverante, quello che siamo per<br />
dono immeritato. Preti lo siamo a motivo<br />
<strong>del</strong>l’ordinazione sacerdotale; ma<br />
sarebbe illusione stolta ritenere che<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
Sabato 30 aprile è in programma il<br />
Convegno diocesano <strong>del</strong>le Caritas<br />
parrocchiali che ha come titolo<br />
“Chiesa, profumo di relazioni”. Il<br />
convegno si svolgerà presso i locali<br />
<strong>del</strong>l’oratorio San Filippo Neri di<br />
Nave (via Monteclana, 3). Questo il<br />
programma: ore 9 accoglienza,<br />
ore 9.30 preghiera dedicata<br />
all’icona <strong>del</strong>la Trinità (immagini,<br />
musica, parole); ore 11 Sostare.<br />
Piccoli gruppi; 12.30<br />
agape fraterna; ore 14 con il<br />
vescovo Luciano “Consegnati<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
l’ordinazione abbia già completato<br />
in noi ogni cosa. <strong>La</strong> verità <strong>del</strong> nostro<br />
ministero è legata all’esperienza personale<br />
di Dio, alla misura in cui l’amore<br />
e la misericordia di Dio prendono<br />
possesso <strong>del</strong>la nostra anima, al posto<br />
che effettivamente diamo a Dio nella<br />
nostra vita”. Mons. Monari ha poi<br />
sottolineato che la “fede è sempre in<br />
pericolo, non fosse altro a motivo <strong>del</strong>la<br />
nostra esistenza nel mondo”. E ha<br />
posto l’accento sul pericolo <strong>del</strong>l’abitudine<br />
e e su quello <strong>del</strong>la mentalità<br />
mondana; in positivo ha ricordato<br />
invece due atteggiamenti: un amore<br />
appassionato per l’uomo, per ogni<br />
<br />
Ricordiamo ai sacerdoti e alla parrocchie<br />
che l’Ufficio amministrativo<br />
e quello degli oratori organizzano<br />
il 2° incontro nel programma<br />
di formazione e di aggiornamento<br />
pensato per gli amministratori<br />
<strong>del</strong>le parrocchie e degli enti ecclesiastici.<br />
Il tema “<strong>La</strong> gestione <strong>del</strong>le attività<br />
<strong>del</strong>la parrocchia e degli enti ecclesiastici”,<br />
circa le attività istituzionali<br />
e quelle commerciali.<br />
Obiettivi <strong>del</strong>l’iniziativa sono: rendere<br />
coscienti <strong>del</strong> nesso esistente<br />
tra la legalità e la testimonianza<br />
cristiana; favorire la conoscenza<br />
<strong>del</strong>le modalità e procedure canoniche<br />
e civili per una amministrazione<br />
trasparente; aggiornare<br />
circa il progressivo cambiamento<br />
dei riferimenti legislativi in ordi-<br />
alla parola. In dialogo”; ore 16<br />
Profumo di carità; ore 16.30<br />
conclusione. Come ha scritto il<br />
diacono Giorgio: “Il 30 aprile ci<br />
reincontreremo e son certo che<br />
anche volti nuovi si affacceranno<br />
al nostro convegno annuale. In<br />
questi anni il ‘farci convegno’ ha<br />
permesso di intensificare i fili di<br />
una comunione viva, dispiegata<br />
nella ‘bacheca di ricordi, eventi e<br />
concrete attenzioni’ nei confronti<br />
dei fratelli più fragili. Nel cammino<br />
intrapreso cresce in me e nei miei<br />
uomo, in particolare per l’uomo che<br />
soffre e la gioia. “Si può anche insegnare<br />
matematica con il muso lungo;<br />
ma certo non possiamo insegnare il<br />
Vangelo”, ha detto il Vescovo. E ha<br />
così concluso: “L’importante è che<br />
ciascuno si prenda il tempo di riflettere<br />
sulla sua vita, sulle cose che fa, sul<br />
perché le fa, sul come le fa. (...) Siamo<br />
noi a decidere <strong>del</strong>la nostra vita; dare<br />
la colpa a qualcosa di esterno è solo<br />
un modo per giustificare noi stessi,<br />
per non assumerci la responsabilità<br />
di rettificare la nostra vita”.<br />
Nelle omelie <strong>del</strong>la Veglia pasquale e<br />
<strong>del</strong> giorno di Pasqua, mons. Monari<br />
ha incentrato la sua attenzione sul<br />
tema <strong>del</strong>la risurrezione. Ha ricordato<br />
che “la risurrezione di Gesù manifesta<br />
l’azione di Dio in modo unico e<br />
definitivo. Risuscitando l’uomo Gesù<br />
dai morti, Dio ha accolto dentro<br />
di sé, dentro il mistero <strong>del</strong>la sua vita<br />
eterna e incorruttibile, un frammento<br />
<strong>del</strong> nostro mondo. C’è ora in Dio un<br />
frammento di mondo che non è più<br />
<br />
<br />
ne alla gestione dei beni degli enti<br />
ecclesiastici. I destinatari <strong>del</strong>la<br />
poposta sono: sacerdoti, membri<br />
dei Consigli di amministrazione<br />
degli enti ecclesiastici, membri dei<br />
Cpae, collaboratori amministrativi<br />
e commercialisti, responsabili<br />
dei bar e dei Consigli <strong>del</strong>l’oratorio.<br />
L’incontro si terrà a Brescia sabato<br />
14 maggio dalle ore 9 alle 12.30<br />
presso il Centro pastorale Paolo<br />
VI e sarà ripetuto a Bienno sabato<br />
21 maggio, sempre dalle ore 9<br />
alle 12.30 presso l’Eremo dei SS.<br />
Pietro e Paolo. Info: Ufficio amministrativo<br />
Tel. 030.3722.221 - Fax<br />
030.3722.292 ufficio.amministrativo@diocesi.brescia.it<br />
Ufficio Oratori<br />
e Pastorale Giovanile<br />
Tel. 030.3722.244 - Fax 030.3722.250<br />
oratori@diocesi.brescia.it<br />
collaboratori la consapevolezza<br />
che gli uomini e le donne che noi<br />
incontriamo profumano i nostri<br />
passi quotidiani. Il convegno<br />
esprime la gioia <strong>del</strong>la fraterna<br />
amicizia fiorita tra noi: è lo stupore<br />
di una fede che incontra la vita,<br />
è riconoscenza per ciò che fate,<br />
è intenso affetto che ci lega<br />
riconsegnandoci a Lui, Dio Amore.<br />
Ho avuto modo, anche quest’anno,<br />
di far visita a molti di voi provando<br />
in ogni incontro l’emozione, il<br />
calore e il profumo dei vostri<br />
<br />
sottomesso alla disgregazione <strong>del</strong><br />
tempo e alla morte; il tempo corrode<br />
tutte le cose, anche le più tenaci,<br />
ma a questa azione è sottratta per<br />
sempre l’umanità di Gesù. Questo<br />
significa l’annuncio pasquale. (…)<br />
<strong>La</strong> risurrezione è l’azione con cui<br />
Dio presenta Gesù al mondo unito<br />
intimamente a Lui, partecipe <strong>del</strong>la<br />
sua vita; e, nello stesso tempo, lo<br />
propone come anticipo <strong>del</strong>la sua<br />
promessa e quindi oggetto <strong>del</strong>la<br />
speranza <strong>del</strong>l’uomo”. “Noi facciamo<br />
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<br />
<br />
gesti di carità. Chi sostiene il<br />
prossimo, costruisce un ponte e<br />
rinnova l’alleanza con il Cielo! Che<br />
bella testimonianza sapete dare<br />
al mondo, carissimi! Nelle vostre<br />
attività ‘samaritane’ ricordatevi<br />
anche di noi, perché a voi ci<br />
sentiamo consegnati. Ritornando<br />
al nostro appuntamento <strong>del</strong> 30<br />
aprile, chiedo a Gesù che sia un<br />
avvenimento, “una parola” che<br />
ci dice “Dio Amore”: ogni nostro<br />
lavoro, i minuti <strong>del</strong>la nostra vita,<br />
sono per ‘dire’ che Dio è Amore”.<br />
memoria di Gesù – ha detto ancora<br />
il Vescovo – non come di un uomo<br />
<strong>del</strong> passato da conoscere, ma come<br />
di un vivente da incontrare. Non parliamo<br />
solo di Lui, parliamo a Lui: lo<br />
ascoltiamo con attenzione mentre ci<br />
rivolge alcune parole, gli parliamo<br />
con desiderio per dirgli la nostra fede<br />
e la nostra dedizione. Attraverso<br />
di Lui passa ormai il nostro rapporto<br />
con Dio, cioè con quel Creatore dal<br />
quale viene la nostra vita e al quale<br />
è diretta la nostra speranza”.<br />
<br />
<br />
<br />
°
l nostro Istituto religioso è uno<br />
dei molti nati nell’800, in terra<br />
bresciana, con un carisma educativo.<br />
Il tempo che attraversiamo,<br />
a distanza di quasi due secoli,<br />
ci interpella e chiede come possa<br />
sopravvivere una struttura caratterizzata<br />
dalla convivenza di donne<br />
che scelgono di non sposarsi, di non<br />
avere un ‘proprio’ personale, familiare,<br />
economico, professionale, per dedicarsi<br />
all’educazione dei più piccoli,<br />
secondo il Vangelo di Cristo. Oggi la<br />
ricerca di chi come noi si trova insieme<br />
a guardare e a vivere in ‘questo’<br />
mondo parte anzitutto dall’interno:<br />
non solo dall’interiorità <strong>del</strong> nostro<br />
rapporto con Dio, che è e rimane perno<br />
attorno a cui ogni vocazione ruota<br />
e danza, ma anche dall’interiorità<br />
<strong>del</strong>le nostre stesse attività apostoliche.<br />
Immaginiamo per un attimo di<br />
non “avere” le strutture scolastiche,<br />
le realtà ricettive come i centri culturali<br />
e di spiritualità, le comunità<br />
parrocchiali in cui siamo inserite…<br />
che cosa ci renderebbe ‘suore dorotee<br />
di Cemmo’? Immaginiamo ancora<br />
di non indossare neppure questo<br />
abito, conosciuto come nostro dalla<br />
gente che frequentiamo: che cosa rimarrebbe<br />
di caratterizzante? Il nocciolo<br />
<strong>del</strong> carisma (‘dono spirituale’<br />
dato in origine all’anima stessa <strong>del</strong><br />
fondatore, <strong>del</strong>la fondatrice) sembra<br />
essere una sorta di tratto: è vero, ogni<br />
persona è diversa e presenta pregi e<br />
limiti propri, tuttavia la nostra ricerca<br />
<strong>del</strong> ‘proprium’ che ci connota ha<br />
condotto a rilevare una modalità più<br />
che un’attività, la familiarità semplice<br />
che noi chiamiamo ‘amicizia<br />
evangelica’. Significa accostamento<br />
alle persone guardando il loro nucleo<br />
positivo incondizionatamente,<br />
senza cioè lasciarsi troppo scandalizzare<br />
dalla scorza un poco grezza,<br />
come un amico guarda l’amico, gratuitamente.<br />
Allora la ricetta facile, la<br />
verità in tasca, devono rimanere un<br />
po’ lì, fortunatamente inutili, poichè<br />
è più urgente l’ascolto, la vicinanza,<br />
la comprensione, la presenza silenziosa,<br />
la parola autentica. Poi (solo<br />
poi) verranno le opere, i progetti, gli<br />
insegnamenti, i precetti, i gruppi, le<br />
appartenenze, i ruoli, i territori.<br />
Questa era la madre fondatrice, An-<br />
Sabato 30 aprile<br />
Ore 14 – Nave – Partecipa<br />
al convegno diocesano<br />
<strong>del</strong>le Caritas parrocchiali.<br />
Domenica 1° maggio<br />
Ore 10.30 – Cologne – S. Messa<br />
di inaugurazione per i restauri<br />
<strong>del</strong>la chiesa parrocchiale.<br />
Ore 15.45 - Rovato - S. Messa<br />
<br />
nella festa dei lavoratori presso<br />
la ditta Valdigrano.<br />
Martedì 3 maggio<br />
Ore 7 – Mompiano – S. Messa<br />
presso le suore <strong>del</strong> Buon Pastore.<br />
Mercolesdì 4 e giovedì 5 maggio<br />
Visita ai scerdoti<br />
<strong>del</strong>la zona XXX Brescia ovest.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
nunciata Cocchetti, come emerge<br />
dalle testimonianze, scarse, che ci<br />
hanno formato: una donna, prima di<br />
tutto, con occhi profondi, capaci di<br />
vedere le persone. Intuire, credere,<br />
che nell’altro ci sia un quid di bontà<br />
primordiale, assoluta, prima di ogni<br />
errore o scelta o lontananza. È elemento<br />
educativo imprescindibile per<br />
l’arte maieutica che ogni madre spirituale<br />
deve esercitare. Se vedo il buono-bello,<br />
lo posso far venire alla luce.<br />
E come potremmo ‘guardare così’ se i<br />
nostri occhi non fossero ‘abitati’? Abitati<br />
precisamente da altri occhi, quelli<br />
di Chi per primo ci ha amato e guardato.<br />
Da questo sguardo primordiale,<br />
che la fede e la grazia ci hanno fatto<br />
incrociare, parte la nostra scelta. Se<br />
aggiungiamo a ciò il fatto che Istituto<br />
religioso è formula altisonante per<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
dire ‘vita insieme’, entriamo in un’altra<br />
dimensione specifica: la scelta-sfida di<br />
vivere il cristianesimo come comunità,<br />
in gruppo, vivendo insieme e lavorando<br />
insieme. È bello e avvincente,<br />
malgrado la difficoltà oggettiva <strong>del</strong>la<br />
convivenza, poiché ciascuna si arricchisce<br />
<strong>del</strong>l’altra: <strong>del</strong>le sue risorse e<br />
<strong>del</strong>le sue stesse debolezze, che sempre<br />
fanno crescere. È dunque a seguito<br />
di una ‘radiografia interna’, operata<br />
a livello spirituale, comunitario e apostolico,<br />
che l’Istituto in quanto struttura<br />
può poi confrontarsi con la realtà<br />
esterna in modo sereno, senza correre<br />
troppo il pericolo di scoraggiarsi.<br />
Realtà esterna che sfida, che chiede<br />
ragioni, che ignora, che punta il dito<br />
su piaghe effettive, che non capisce<br />
più il simbolo che indossiamo. Che<br />
non stima nemmeno necessaria l’esistenza<br />
di una struttura per poter vivere.<br />
<strong>La</strong> ricorrenza <strong>del</strong>la Beatificazione<br />
<strong>del</strong>la Madre fondatrice ci invita ad approfondire<br />
anzitutto che è necessario<br />
‘cercare’ e chiedersi i ‘perché’ fondamentali,<br />
senza il timore di far crollare<br />
i castelli <strong>del</strong> tempo: anzi, proprio la<br />
domanda coraggiosa rende più salda<br />
la risposta che emerge dal cercare.
Dal 3 al 9 maggio, il gruppo<br />
“Mater Christi” San Padre<br />
Pio di Brescia propone un<br />
pellegrinaggio ai Santuari di<br />
Francia (Ars, Parigi, Lisieux-<br />
nella foto-, Alençon, Tours,<br />
Nevers, Paray-le-Monial,<br />
Annecy) di sette giorni e sei<br />
notti, in pullman. Partenza da<br />
Brescia martedì 3 maggio in<br />
via dei Mille e da Castenedolo.<br />
Info: Luciano 03027311010 (ora<br />
pasti), Carla 3484208785, Renata<br />
030395060.20.15.<br />
<br />
<br />
<br />
uest’anno la celebrazione<br />
<strong>del</strong> mese mariano per<br />
eccellenza si apre con<br />
la beatificazione di Giovanni<br />
Paolo II che era un<br />
grande devoto <strong>del</strong>la Madonna, tanto<br />
da porre nel suo stemma l’espressione<br />
rivolta a Maria “Totus tuus”. Nelle<br />
nostre comunità è diffuso e si mantiene<br />
questa tradizione molto antica. <strong>La</strong><br />
storia <strong>del</strong> mese mariano è tratteggiata<br />
molto bene dallo scrittore Alfredo<br />
Cattabiani nel suo interessantissimo<br />
lavoro “Il Calendario”. Incomincia nel<br />
medioevo con il tentativo di cristianizzare<br />
le feste pagane in onore <strong>del</strong>la<br />
natura e <strong>del</strong>la dea Maia che in onore<br />
<strong>del</strong>la natura in fiore vi regnava nel rituale<br />
pagano. Evocando la Madonna,<br />
la creatura più alta, si potevano unire<br />
insieme i temi <strong>del</strong>la natura e <strong>del</strong>la<br />
Santa Vergine. Fin dal secolo XII i filosofi<br />
di Chartres avevano rielaborato<br />
il concetto di natura incarnandolo<br />
in una allegoria che per molti aspetti,<br />
ricordava la Magna Mater.<br />
Il primo ad associare la Madonna al<br />
mese di maggio fu Alfonso X, detto<br />
il Saggio Re di Castiglia e Leon (secolo<br />
XIII), che la celebrava in <strong>La</strong>s<br />
Cantigas de Santa Maria: Rosa <strong>del</strong>le<br />
<br />
<br />
<br />
rose, fiore dei fiori, donna fra le donne,<br />
unica signora, tu luce dei santi e<br />
dei cieli via. In una cantiga dedicata<br />
alle feste di maggio, vede nella devozione<br />
a Maria il modo per coronarlo<br />
e santificarle nella gioia. <strong>La</strong> pratica<br />
<strong>del</strong>le prime devozioni risale tuttavia<br />
al secolo XVI quando si cominciò a<br />
reagire allo spirito rinascimentale<br />
giudicato troppo paganeggiante: sicché<br />
il mese di maggio assunse anche<br />
carattere riparatore. A Roma fu San<br />
Filippo Neri a <strong>del</strong>ineare il futuro mese<br />
mariano insegnando ai giovani a<br />
ornare di fiori l’immagine <strong>del</strong>la Vergine<br />
nel mese di maggio, a cantar lodi<br />
in suo onore e a compiere atti di virtù<br />
e mortificazione. Un secolo dopo, e<br />
precisamente nel 1677, il movimento<br />
di Fiesole, in una terra dove era<br />
vivissima la tradizione <strong>del</strong> Calendi-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
I coordinamenti dei “Summorum<br />
pontificum” di Brescia e<br />
Piacenza invitano giovedì 5<br />
maggio alle ore 20.30 presso<br />
il Convitto universitario <strong>del</strong>le<br />
Missionarie laiche (via <strong>del</strong>le<br />
Razziche, 4 a Brescia) alla<br />
presentazione <strong>del</strong> libro di don<br />
Nicola Bux “Come andare a<br />
Messa e non perdere la fede”.<br />
Introduce Vittorio Messori.<br />
Precede alle ore 20 la recita<br />
<strong>del</strong> Rosario nella cappella <strong>del</strong><br />
Convitto.<br />
maggio, fondò una specie di confraternita<br />
detta Comunella.<br />
“Essendo giunte le feste di maggio”,<br />
riferisce la cronaca <strong>del</strong>l’archivio di<br />
San Domenico, e sentendo noi il<br />
giorno avanti molti secolari che incominciavano<br />
a cantar maggio e far<br />
festa alle creature da loro amate,<br />
stabilimmo di volerlo cantare anche<br />
noi alla santissima Vergine. Si incominciò<br />
con il Calendimaggio, poi si<br />
aggiunsero le domeniche e infine<br />
tutti i giorni <strong>del</strong> mese. Si cantavano<br />
le litanie lauretane, s’incoronava la<br />
statua <strong>del</strong>la Vergine con rose e le si<br />
offriva, alla fine <strong>del</strong> mese, un cuore<br />
d’argento. Sicché alla “regina <strong>del</strong>la<br />
Primavera” si contrappose la “Regina<br />
<strong>del</strong> cielo”.<br />
Queste pratiche fiorirono in tutta la<br />
penisola e la devozione a Maria cresceva.<br />
<strong>La</strong> formalizzazione <strong>del</strong> mese di<br />
maggio è dovuta però al padre gesuita<br />
Dionisi con il suo mese di Maria,<br />
pubblicato nel 1725 a Verona, dove<br />
si suggerisce di compiere le pratiche<br />
devozionali in casa o in luogo di lavoro,<br />
davanti ad un altarino <strong>del</strong>la Madonna,<br />
con preghiere, rosario e litanie<br />
e con l’offerta alla fine <strong>del</strong> mese,<br />
<strong>del</strong> proprio cuore alla Madre di Dio.<br />
<br />
<br />
Letture per lo spirito. Pagine<br />
scelte da testi di narrativa, poesia<br />
e saggistica diventano spunti per<br />
nutrire lo spirito, per riflettere sulla<br />
vita e per gustare l’arte <strong>del</strong>la parola.<br />
Mercoledì 4, Alzaia di Erri De Luca.<br />
Mercoledì 11, Del buon uso <strong>del</strong>le<br />
crisi di Cristiane Singer. Mercoledì<br />
18, <strong>La</strong> leggenda <strong>del</strong> santo bevitore<br />
di Joseph Roth. Mercoledì 25, Per<br />
un’etica condivisa di Enzo Bianchi.<br />
Gli incontri si svolgono dalle ore 18<br />
alle ore 19 presso la Biblioteca <strong>del</strong><br />
Mater Divinae Gratiae. Coordinano:<br />
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suor Francesca Bernacchia<br />
(dorotea) e Betty Cattaneo<br />
(Radio<strong>Voce</strong> Brescia).<br />
Esercizi spirituali per religiose/i,<br />
sacerdoti e laici. Dall’11 al 18,<br />
“Beati voi… perché vostro è il<br />
Regno” con don G. Luigi Corti<br />
(diocesi di Pavia).<br />
Informazioni e/o iscrizioni: Centro<br />
Mater Divinae Gratiae, via S.<br />
Emiliano 30 - Brescia<br />
tel. 030.3847212-210 – info@<br />
materdivinaegratiae.it – www.<br />
materdivinaegratiae.it
Di seguito si riporta la preghiera<br />
composta appositamente per<br />
la canonizzazione <strong>del</strong> Beato<br />
Federico Ozanam.<br />
“Dio fe<strong>del</strong>e, noi ti ringraziamo<br />
per aver ispirato al Beato<br />
Federico Ozanam e ai suoi amici<br />
la fondazione <strong>del</strong>la Società di<br />
San Vincenzo<br />
De Paoli. Dio d’amore, noi<br />
ti imploriamo di aiutarci a<br />
custodire e tramandare, nella<br />
loro autenticità originale,<br />
lo spirito e l’idea <strong>del</strong> Beato<br />
<br />
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<br />
on capita di rado sentire<br />
far riferimento, erroneamente,<br />
a San Vincenzo<br />
come al fondatore<br />
<strong>del</strong>la Società di San<br />
Vincenzo de’ Paoli.<br />
L’equivoco nasce dalla scelta, consapevole<br />
e precisa, di averlo come<br />
patrono, ed anche questo è un indizio<br />
che aiuta a capire meglio il<br />
vero ideatore ed iniziatore <strong>del</strong>la<br />
Società, il Beato Federico Ozanam.<br />
Cercare di capirlo, studiando in<br />
particolare i suoi innumerevoli<br />
scritti, non è esercizio fine a se<br />
stesso. Se si vuole capire veramente<br />
una religione, un movimento,<br />
un’iniziativa umana se ne devono<br />
indagare le origini.<br />
Come potremmo capire veramente<br />
il Cristianesimo senza tenere conto<br />
di Gesù Cristo?<br />
Federico era un ragazzo pieno di<br />
ardore, di zelo per la Chiesa e per<br />
la Carità, ma anche un fine pensatore<br />
e divenne, crescendo, un<br />
Federico, affinché ci guidino<br />
nella continuazione <strong>del</strong> suo<br />
sogno di stringere tutto<br />
il mondo in un’unica rete<br />
di carità.<br />
Dio <strong>del</strong>la luce, rischiara<br />
il nostro cammino terrestre,<br />
e riempici di un senso profondo<br />
di gratitudine<br />
per tutte le grazie che abbiamo<br />
ricevuto a motivo <strong>del</strong>la nostra<br />
appartenenza alla Società.<br />
Dio ricco di grazia,<br />
noi ti domandiamo di benedire<br />
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famoso e brillante professore di<br />
letteratura all’università Sorbona<br />
di Parigi, un appassionato medievalista,<br />
autore di importanti opere<br />
scientifiche di storia <strong>del</strong>le letterature<br />
europee.<br />
Fede e cultura, un binomio da<br />
qualcuno spesso considerato un<br />
ossimoro, che in lui si incarnano,<br />
divenendo una il nutrimento<br />
<strong>del</strong>l’altra. Un uomo di grande fede<br />
che seppe vivere nel mondo da<br />
laico impegnato nel sociale e nella<br />
politica, professore innamorato<br />
<strong>del</strong> proprio lavoro e dei propri<br />
studenti, padre e marito attento<br />
la causa di canonizzazione <strong>del</strong><br />
Beato Federico,<br />
e preghiamo Federico<br />
d’intercedere presso di Te<br />
per la guarigione dei nostri<br />
fratelli sofferenti.<br />
Padre, Figlio e Spirito Santo,<br />
colmate i nostri cuori di<br />
speranza;<br />
e possa la grazia <strong>del</strong>la vostra<br />
presenza<br />
renderci Vincenziani autentici<br />
in tutti i molteplici aspetti <strong>del</strong>la<br />
nostra vita”.<br />
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e tenerissimo. È il 23 aprile 1833<br />
(giorno <strong>del</strong> suo ventesimo compleanno)<br />
quando, con un piccolo<br />
gruppo di studenti <strong>del</strong>la Sorbona,<br />
dà inizio alla prima “Conferenza di<br />
carità”. Lo scopo è di garantire la<br />
loro amicizia sotto il segno <strong>del</strong>la<br />
fede e <strong>del</strong>la carità e di testimoniare<br />
in modo personale ed autentico<br />
il loro cristianesimo attraverso la<br />
visita ai poveri a domicilio, contro<br />
coloro che affermavano che la<br />
Chiesa cattolica era ormai superata<br />
e non aveva più nulla da dire agli<br />
uomini moderni. Nel 1840 ottiene<br />
la nomina alla Sorbona di Parigi di<br />
professore di Letterature straniere<br />
e l’anno successivo, superate le<br />
incertezze sulla sua scelta vocazionale,<br />
sposa Amelia, dalla quale<br />
nasce la figlia Maria. Considerava<br />
per i giovani come fondamentale<br />
preparazione alla loro vita sociale:<br />
“Avvicinarsi alla miseria, toccarla<br />
con le mani, discernerne le<br />
cause conoscendone gli effetti dal<br />
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vivo, in una familiarità affettuosa<br />
con quelli che ne sono oppressi”.<br />
Conobbe molto bene l’Italia, alla<br />
quale fu sempre molto affezionato<br />
e dove compì vari viaggi in periodi<br />
diversi, sia per motivi di studio, sia<br />
di carattere personale e religioso.<br />
Questa vita così fortemente e cristianamente<br />
impegnata, è accompagnata<br />
da una vita intima e familiare<br />
di grande sensibilità e <strong>del</strong>icatezza,<br />
come anche da sentimenti<br />
di amicizia con molte persone <strong>del</strong><br />
suo ambiente e <strong>del</strong> suo lavoro, che<br />
furono vera condivisione di fede e<br />
di opere. <strong>La</strong> sua vita fu breve; morì<br />
a soli 40 anni, l’8 settembre 1853.<br />
L’accettazione <strong>del</strong>la malattia sublimò<br />
quasi la sua vita, quale consapevole<br />
offerta a Dio <strong>del</strong>la rinuncia<br />
a tutto quanto avrebbe ancora<br />
potuto fare ed accompagnò in una<br />
significativa sintesi il suo interessamento<br />
per la cultura, la società<br />
politica e per la Società San Vincenzo.
esare Beccaria, nel 1764,<br />
con il suo capolavoro<br />
“Dei <strong>del</strong>itti e <strong>del</strong>le pene”,<br />
pone la questione <strong>del</strong>la<br />
pena giusta, che sia corrispondente<br />
al reato ma che, nello<br />
stesso tempo, non mortifichi i diritti<br />
basilari <strong>del</strong>l’uomo.<br />
Oggi, possiamo affermare che i nostri<br />
codici e la nostra Costituzione<br />
sono tra i più evoluti <strong>del</strong> mondo.<br />
Eppure, esistono ancora gravi problemi,<br />
legati alla detenzione e al rispetto<br />
dei detenuti, alle strutture e<br />
al sovraffollamento <strong>del</strong>le carceri. Ne<br />
hanno parlato Carlo Alberto Romano,<br />
docente di Criminologia presso<br />
l’Università di Brescia, che ha introdotto<br />
l’argomento, e Luigi Pagano,<br />
provveditore regionale per le carceri<br />
lombarde, nel corso <strong>del</strong>l’incontro<br />
organizzato dalla Cooperativa cattolico-democratica<br />
di cultura, dal titolo<br />
“Carcere e diritti umani”.<br />
Romano, usando le statistiche ufficiali<br />
<strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>la giustizia,<br />
ha fatto emergere un quadro drammatico:<br />
le carceri lombarde potrebbero<br />
ospitare circa 5000 detenuti,<br />
ma attualmente ne ospitano più di<br />
9000; più <strong>del</strong>la metà di questi, deve<br />
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scontare una pena inferiore ai tre<br />
anni; il numero degli stranieri è elevato<br />
e molti di loro sono in attesa<br />
di giudizio.<br />
Secondo l’analisi di Pagano, in Italia<br />
sono state fatte ottime leggi: quella<br />
<strong>del</strong> 1975, con una riforma <strong>del</strong> sistema<br />
giudiziario, la legge Gozzini <strong>del</strong><br />
1986, la Simeoni-Saraceni <strong>del</strong> 1998,<br />
che prevede forme alternative al<br />
carcere, volte alla rieducazione dei<br />
detenuti. Purtroppo, non sempre si<br />
riesce a seguirne lo spirito e così<br />
tali leggi vengono applicate male o<br />
solo parzialmente. Secondo il Provveditore,<br />
gli stessi Padri costituenti,<br />
con l’articolo 27, hanno voluto indicare<br />
un percorso di inserimento <strong>del</strong>le<br />
persone condannate: la pena, in<br />
questo senso, non deve emarginare<br />
i detenuti dal contesto sociale, ma<br />
dovrebbe favorire la loro “correzione”,<br />
la loro formazione morale, la<br />
loro rinascita umana.<br />
A tale proposito, è opportuno lavorare<br />
per rendere gli istituti penitenziari<br />
più adatti al reinserimento dei<br />
detenuti, come è stato fatto a Bollate<br />
e a Padova, dove sono state create<br />
occasioni di lavoro, che permettono<br />
il passaggio dalla pena alla vita sociale.<br />
Pagano vorrebbe ridurre l’uso<br />
<strong>del</strong> carcere puro ai casi di criminalità<br />
più gravi, estendendo le forme alternative<br />
di punizione, quali il lavoro<br />
e le attività sociali. Secondo lui, non<br />
dobbiamo dimenticarci <strong>del</strong> fatto che<br />
molti detenuti, in particolare i tossicodipendenti,<br />
non hanno bisogno<br />
di strumenti punitivi, ma devono<br />
essere “guariti”, con cure adeguate.<br />
Allora dobbiamo riflettere su questi<br />
problemi, che riguardano la nostra<br />
civiltà. <strong>La</strong> pena deve, sì, corrispondere<br />
al reato, per un principio<br />
di giustizia, ma, nello stesso tempo,<br />
deve rispettare la persona, sia il suo<br />
corpo sia la sua anima, avendo come<br />
fine ultimo la morte <strong>del</strong> “vecchio”<br />
uomo ferito e la nascita di un uomo<br />
“nuovo”, sanato nella sua coscienza<br />
e quindi veramente libero.
Aladino e il Genio, una coppia<br />
che fin dal Settecento, epoca<br />
<strong>del</strong>la prima apparizione in Europa<br />
<strong>del</strong>la traduzione de “Le mille e<br />
una notte”, non ha mancato di<br />
esaltare l’immaginario legato<br />
all’avventura, diventando<br />
protagonisti di innumerevoli<br />
riduzioni e trasposizioni sia teatrali<br />
che cinematografiche. Il gusto per<br />
l’esotico, il magico e i luoghi lontani<br />
in voga durante tutto l’Ottocento,<br />
hanno poi contribuito a tenere<br />
sempre viva la fama di Aladino e <strong>del</strong><br />
<br />
<br />
Genio <strong>del</strong>la lampada. Ma la favola<br />
di Aladino è anche una storia di<br />
iniziazione, in cui Aladino non solo<br />
scopre il mondo e le sue insidie<br />
ma viene portato anche a scoprire<br />
se stesso nel <strong>del</strong>icato passaggio<br />
dall’adolescenza alla maturità. Il<br />
genio funge in questo senso da<br />
nume tutelare accompagnando<br />
Aladino in tutto il percorso.<br />
Sabato 30 aprile, ore 21 al Teatro<br />
parrocchiale San Michele di<br />
Desenzano <strong>del</strong> Garda (Fraz.<br />
Rivoltella). Info: www.ilnodo.com<br />
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na era commessa e<br />
l’altra baby-sitter. Comincia<br />
così la storia di<br />
Katia Follesa e Valeria<br />
Graci, la storia reale di<br />
due donne o, come amano scherzare,<br />
due metà di donne divenute attrici<br />
comiche. Ora sono volti famosi e<br />
di successo <strong>del</strong>la televisione italiana<br />
e di “Zelig”.<br />
Katia e Valeria si esibiranno mercoledì<br />
4 maggio alle 21 al PalaBrescia<br />
con lo spetta colo “Base per altezza<br />
diviso due”.<br />
Nello spettacolo non mancheranno<br />
i personaggi e le gag comiche che le<br />
hanno rese famose. <strong>La</strong> campanella<br />
suona ed ecco le buffe scolarette che<br />
si divertono sui banchi di scuola giocando<br />
al gioco di nomi, cose e città.<br />
Accanto a queste compariranno le<br />
miss più divertenti d’Italia, o le immancabili<br />
e famose protagoniste<br />
<strong>del</strong>la trasmissione “Uomini e donne”<br />
Katiana e Valeriana che cercano<br />
di conquistare il tronista di turno, a<br />
colpi di poca femminilità e riprendendosi<br />
a vicenda al motto “Brava,<br />
brava, brava”, diventato un tormentone<br />
di quelli che la gente dice in ogni<br />
occasione.<br />
<br />
<br />
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<br />
Simpatiche, esilaranti, reali, vere e<br />
brave con l’ironia di prendere spunto<br />
da quanto succede nella quotidianità<br />
<strong>del</strong>la gente e mettendolo su un<br />
palcoscenico. Lo sketch <strong>del</strong>le zitel-<br />
le parte da lì. Katia, fasciata in un<br />
abito fucsia adornato di tulle, con<br />
esuberante cappello rosa, e Valeria,<br />
intrappolata in un tubino arancio<br />
arricchito da una stola, tono su tono.<br />
Le due prenderanno posto nella<br />
Basilica addobbata a festa, come in<br />
ogni cerimonia che si rispetti, inizierà<br />
il turbine di pettegolezzi e sul look<br />
e sugli invitati. Persino il sacerdote<br />
non sarà risparmiato.<br />
Il duo comico nasce artisticamente<br />
nel 2001 e, dopo studi e laboratori<br />
teatrali, arriva la volta <strong>del</strong>la televisione.<br />
È il 2003 quando in “Bigodini”<br />
fanno la loro comparsa; nel 2004 “Colorado<br />
Cafè”, “Sformat” e “Comedy<br />
<strong>La</strong>b”. Nel 2005 le scolarette arrivano<br />
a “Zelig Off” e a “Zelig Circus”. Da lì<br />
la carriera è in continua ascesa sia in<br />
coppia che da sole come la partecipazione<br />
di Valeria al telefilm “Don Luca<br />
c’è” e Katia ha recitato in “Buona la<br />
prima” con Ale e Franz o in conduzione<br />
di trasmissioni di altro genere.<br />
“Base per altezza diviso due” è l’esordio<br />
sul palcoscenico <strong>del</strong> PalaBrescia<br />
di Katia e Valeria. Prezzi dei biglietti<br />
da 10 a 29 euro (maggiorati di un<br />
euro la sera <strong>del</strong>lo spettacolo). Info:<br />
www.palabrescia.it.<br />
<br />
<br />
Teresa Mannino, siciliana trapiantata<br />
a Milano, fa parte <strong>del</strong>la squadra<br />
di Zelig, la vetrina <strong>del</strong>le comicità<br />
che va in tv ma nasce e vive in<br />
teatro. Una scuola che la Mannino<br />
considera determinante per la sua<br />
carriera: “Sono stata fortunata – dice<br />
– perché Zelig è una parte singolare<br />
<strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>lo spettacolo.<br />
Non è come la tv classica che dà<br />
molto peso all’estetica. A Zelig conta<br />
la capacità. Il pubblico è lì e se<br />
non fai ridere non funziona. Inoltre<br />
a Zelig, come nel resto nell’ambiente<br />
dei comici, le donne sono poche,<br />
per cui vengono offerte molte chance<br />
per crescere a quelle che ci arrivano.<br />
Siamo addirittura coccolate”.<br />
Teresa Mannino con il suo spettacolo<br />
“Terrybilmente divagante” ha<br />
chiuso la stagione teatrale all’Odeon<br />
di Lumezzane mercoledì 13 aprile.<br />
Per un’ora e quaranta minuti ha<br />
<br />
<br />
Più di 10mila persone in poche ore<br />
lunedì 25 aprile hanno rivissuto le<br />
atmosfere e le sensazioni legate al<br />
mondo fantasy de “Il Signore degli<br />
anelli” di J.R.R. Tolkien. <strong>La</strong> location<br />
è stato il castello di Soncino, come<br />
già negli anni scorsi. Una giornata<br />
all’insegna <strong>del</strong>l’animazione per<br />
i bambini e i ragazzi che si sono<br />
trovati a rivestire i panni di elfi,<br />
nani, hobbit e per gioco combattere<br />
contro orde di orchi e Uruk-hai<br />
con archi e spade o con Gandalf<br />
provare magie. Cantastorie e musici<br />
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hanno animato l’intera giornata<br />
per gli adulti, e per ciascuno era<br />
vero il rischio di trovarsi invischiati<br />
nelle vicende raccontate da un<br />
rubicondo cantastorie o ammaliati<br />
dalle magie di un giovane mago o<br />
dalle sembianze elfiche o, peggio,<br />
trovarsi faccia a faccia con un Uruk.<br />
Attorno accampamenti, bancarelle<br />
e tende gastronomiche con cibi e<br />
bevande tipiche come l’idromele. Il<br />
denaro in uso era la moneta elfica;<br />
niente acquisti senza di essa, recarsi<br />
al banco <strong>del</strong> cambio. (m.t.)<br />
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tenuto la scena con piacevole leggerezza.<br />
Ad un certo punto ho controllato<br />
l’ora e mi sono stupito nel<br />
constatare che era passata un’ora<br />
dall’inizio perché lo spettacolo era<br />
scivolato via con scioltezza. (Potrei<br />
fare un paio di nomi di maschi<br />
famosi che non reggono più di una<br />
mezz’ora). <strong>La</strong> sensazione che offre<br />
la Mannino è quella di essere seduti<br />
con lei in un salotto ad ascoltare<br />
il racconto <strong>del</strong> vissuto quotidiano<br />
con ironia. Anche perché interloquisce<br />
ripetutamente con il pubblico.<br />
Al termine le ho chiesto se<br />
si diverte nella vita come sul palcoscenico.<br />
“Di più – mi ha risposto –. Mi diverto<br />
molto con le mie amiche, con i<br />
miei familiari, con le persone che<br />
incontro, a sottolineare il lato comico<br />
<strong>del</strong>la vita. Anche perché sul<br />
palcoscenico, come nella vita, cer-<br />
<br />
co di essere vera, senza protesi né<br />
fisiche né mentali”. In effetti nel<br />
suo racconto hanno un peso determinante,<br />
insieme a lei, la figlia<br />
Giuditta che ha quasi due anni, la<br />
mamma, la parentela siciliana, il<br />
padre di sua figlia che lei chiama<br />
fidanzato (alla Bignardi che le chiese,<br />
in un’intervista <strong>del</strong> marzo 2009<br />
per “L’era glaciale”, come mai lo<br />
definiva tale, rispose: “perché non<br />
si allarghi troppo”) e anche l’exmarito,<br />
sposato e seguito a Milano<br />
a 27 anni nel 1997, 10 giorni dopo<br />
essersi laureata in filosofia. E noi<br />
tutti facciamo corona, con i nostri<br />
tic, le nostre ansie al clan siculomilanese<br />
(i milanesi sono “una categoria<br />
<strong>del</strong>lo spirito”, secondo lei)<br />
che Teresa Mannino descrive con<br />
la grande abilità di un’attrice che<br />
conserva in quello che recita il carattere<br />
<strong>del</strong>la naturalezza.
aranno più di 200 tra gallerie,<br />
artisti, fotolaboratori,<br />
case editrici, fondazioni,<br />
archivi e istituti di formazione,<br />
gli operatori partecipanti<br />
alla prima edizione <strong>del</strong> Mia-<br />
Milano image art fair, l’unica fiera in<br />
Italia dedicata alla fotografia e alla<br />
videoarte.<br />
Dal 13 al 15 maggio, lo spazio polifunzionale<br />
di Superstudio Più in via<br />
Tortona ospiterà un evento espositivo<br />
di respiro internazionale, fortemente<br />
voluto dal suo ideatore<br />
Fabio Castelli, collezionista d’arte<br />
e fotografia, coadiuvato da un comitato<br />
scientifico composto da Gigliola<br />
Foschi, Elio Grazioli, Roberto<br />
Mutti, Enrica Viganò e lo studio<br />
3/3. Ogni stand esporrà le opere di<br />
un solo artista, dando la possibilità<br />
al pubblico di vedere tante piccole<br />
mostre e di comprendere meglio<br />
il lavoro di ogni singola personalità.<br />
Sarà un’occasione importante<br />
sia per gli artisti, resi visibili in un<br />
contesto internazionale, sia per gli<br />
operatori <strong>del</strong> settore che potranno<br />
giudicare le novità e il valore <strong>del</strong>le<br />
opere. Mia si prospetta inoltre come<br />
un laboratorio creativo grazie ai nu-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
merosi incontri, workshop e presentazioni<br />
in programma.<br />
Tra gli espositori partecipanti, spiccano<br />
i nomi di cinque gallerie bresciane:<br />
Wave Photogallery, Maurer<br />
Zilioli, Massimo Minini, PaciArte e<br />
Allegrini arte contemporanea. Insieme<br />
alla fotografa-architetto bresciana<br />
Alessandra Dosselli, presso<br />
gli stand <strong>del</strong>la Wave Photogallery<br />
esporrà Yossi Loloi, dal 2006 impegnato<br />
nel suo “The Full Beauty<br />
Project”, nel quale immortala i corpi<br />
di donne over-size in aperta critica<br />
alla perfezione imposta dai mass<br />
media. Bruno Sorlini e Stefania<br />
Beretta saranno protagonisti degli<br />
spazi <strong>del</strong>la Maurer Zilioli: il primo<br />
approda al mondo <strong>del</strong>la videoarte<br />
scomponendo le immagini televisive<br />
in pixel vibranti, mentre la fotografa<br />
svizzera è nota a Brescia per l’esposizione<br />
“In Memoriam”, dedicata ai<br />
paesaggi devastati dagli incendi. <strong>La</strong><br />
galleria Massimo Minini dedicherà<br />
i suoi stand a George e Francesca<br />
Woodman: George, poliedrico<br />
artista, si è dedicato alla fotografia<br />
in bianco e nero e alla raccolta<br />
dei materiali <strong>del</strong>la figlia Francesca,<br />
morta suicida, inquieta fotografa di<br />
corpi femminili surreali e disinibiti.<br />
Un ulteriore stand <strong>del</strong>la Minini verrà<br />
dedicato a Paul Thorel, artista<br />
che Brescia ha già avuto modo di<br />
apprezzare lo scorso autunno con i<br />
suoi “quasi-ritratti” ritmati da fasci<br />
di linee e ondulazioni. PaciArte lascerà<br />
spazio all’ironia e alla satira<br />
spregiudicata di Leslie Krims che<br />
dagli anni Sessanta mette in ridicolo<br />
i miti e i riti <strong>del</strong>la società americana.<br />
Presso lo stand <strong>del</strong>la Allegrini arte<br />
contemporanea esporrà Maurizio<br />
Galimberti, fotografo noto per i suoi<br />
scatti Polaroid scomposti in modo<br />
quasi futurista.<br />
Il ricco appuntamento milanese<br />
conferma dunque l’alta qualità <strong>del</strong>le<br />
proposte <strong>del</strong>le gallerie bresciane e<br />
il loro ruolo di primo piano nel panorama<br />
espositivo contemporaneo.
andi cuori colorati, uccelli,<br />
vestaglie, burattini<br />
e veneri: sono questi gli<br />
elementi <strong>del</strong>la poetica di<br />
Jim Dine, artista statunitense<br />
che ha goduto di un immediato<br />
successo sin dagli esordi negli anni<br />
Sessanta e che la Galleria Agnellini arte<br />
moderna ospiterà fino a settembre.<br />
L’importante mostra monografica, curata<br />
da Dominique Stella, ripercorre<br />
la carriera di Dine attraverso 25 opere<br />
rappresentative <strong>del</strong> suo percorso artistico<br />
nato negli anni <strong>del</strong>la Pop Art.<br />
Dopo la laurea in Belle arti alla Ohio<br />
University nel 1957, Dine esplora il<br />
mondo <strong>del</strong>la performance ed espone<br />
nelle principali gallerie newyorkesi<br />
(Ruben, Martha Jackson, Sidney<br />
Janis Gallery). Oltre a numerose<br />
mostre in giro per il mondo, l’artista<br />
realizza diversi allestimenti scenici,<br />
come quello per l’Actor’s Workshop<br />
di San Francisco (1965) e per il teatro<br />
Houston Grand Opera (1986). <strong>La</strong><br />
mostra bresciana passa in rassegna i<br />
soggetti ricorrenti nella sua carriera:<br />
il burattino Pinocchio diventa scultura<br />
in “The Grey Short (Böras)” e<br />
da simbolo <strong>del</strong>la cultura Pop si trasforma<br />
in elemento intimo e affetti-<br />
<br />
vo, come spiega lo stesso Dine: “Avevo<br />
sei anni e come la maggior parte<br />
dei bambini mi capitava naturalmente<br />
di mentire, per cui dal momento che<br />
anche Pinocchio mentiva, mi immedesimai<br />
in lui. Diversi anni dopo, nel<br />
1964, a un mercatino <strong>del</strong>le pulci trovai<br />
un piccolo Pinocchio che risaliva<br />
all’epoca <strong>del</strong> film (…) se un soggetto<br />
simile era così impressionante sia per<br />
un bambino che per un adulto, si trattava<br />
di sicuro di un ottimo soggetto.<br />
Da quel momento non ho mai smesso<br />
di esplorarlo, soprattutto in scultura”.<br />
I grandi cuori da gadget compaiono<br />
acquerellati in “Double Hearts” (1972)<br />
e ritornano poi in formato gigante in<br />
“Blue Sun” (2008), moltiplicati e punteggiati<br />
di colore o fanno da trespolo<br />
in “Colorful Parrot at Home”. L’esposizione<br />
è accompagnata da un catalogo<br />
bilingue (italiano-inglese) con testi<br />
di Dominique Stella, Claude Lorent e<br />
Gérard-Georges Lemaire. Fino al 24<br />
settembre, da martedì a sabato dalle<br />
10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30.
andi cuori colorati, uccelli,<br />
vestaglie, burattini<br />
e veneri: sono questi gli<br />
elementi <strong>del</strong>la poetica di<br />
Jim Dine, artista statunitense<br />
che ha goduto di un immediato<br />
successo sin dagli esordi negli anni<br />
Sessanta e che la Galleria Agnellini arte<br />
moderna ospiterà fino a settembre.<br />
L’importante mostra monografica, curata<br />
da Dominique Stella, ripercorre<br />
la carriera di Dine attraverso 25 opere<br />
rappresentative <strong>del</strong> suo percorso artistico<br />
nato negli anni <strong>del</strong>la Pop Art.<br />
Dopo la laurea in Belle arti alla Ohio<br />
University nel 1957, Dine esplora il<br />
mondo <strong>del</strong>la performance ed espone<br />
nelle principali gallerie newyorkesi<br />
(Ruben, Martha Jackson, Sidney<br />
Janis Gallery). Oltre a numerose<br />
mostre in giro per il mondo, l’artista<br />
realizza diversi allestimenti scenici,<br />
come quello per l’Actor’s Workshop<br />
di San Francisco (1965) e per il teatro<br />
Houston Grand Opera (1986). <strong>La</strong><br />
mostra bresciana passa in rassegna i<br />
soggetti ricorrenti nella sua carriera:<br />
il burattino Pinocchio diventa scultura<br />
in “The Grey Short (Böras)” e<br />
da simbolo <strong>del</strong>la cultura Pop si trasforma<br />
in elemento intimo e affetti-<br />
<br />
vo, come spiega lo stesso Dine: “Avevo<br />
sei anni e come la maggior parte<br />
dei bambini mi capitava naturalmente<br />
di mentire, per cui dal momento che<br />
anche Pinocchio mentiva, mi immedesimai<br />
in lui. Diversi anni dopo, nel<br />
1964, a un mercatino <strong>del</strong>le pulci trovai<br />
un piccolo Pinocchio che risaliva<br />
all’epoca <strong>del</strong> film (…) se un soggetto<br />
simile era così impressionante sia per<br />
un bambino che per un adulto, si trattava<br />
di sicuro di un ottimo soggetto.<br />
Da quel momento non ho mai smesso<br />
di esplorarlo, soprattutto in scultura”.<br />
I grandi cuori da gadget compaiono<br />
acquerellati in “Double Hearts” (1972)<br />
e ritornano poi in formato gigante in<br />
“Blue Sun” (2008), moltiplicati e punteggiati<br />
di colore o fanno da trespolo<br />
in “Colorful Parrot at Home”. L’esposizione<br />
è accompagnata da un catalogo<br />
bilingue (italiano-inglese) con testi<br />
di Dominique Stella, Claude Lorent e<br />
Gérard-Georges Lemaire. Fino al 24<br />
settembre, da martedì a sabato dalle<br />
10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30.
Una bionda mozzafiato che ci insegna<br />
come fare per appiattire le nostre<br />
imperfezioni fisiche? Gli italiani non<br />
la bevono. <strong>La</strong> tecnica <strong>del</strong> “Purché se<br />
ne parli” questa volta non ha aiutato<br />
il nuovo programma di Mediaset, il<br />
docu-reality “Plastik-Ultrabellezza”,<br />
condotto su Italia 1 da Elena Santarelli<br />
ogni martedì sera. Nel bene o nel<br />
male, attraverso la pubblicità a favore<br />
e quella contraria, la prima puntata<br />
ha totalizzato un magro risultato<br />
di ascolti: 1 milione e 600mila telespettatori,<br />
per una produzione che<br />
punterebbe a numeri ben più rassicuranti.<br />
Del resto, viste le premesse,<br />
i produttori potevano aspettarselo:<br />
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le critiche sollevate al programma<br />
ancor prima <strong>del</strong>la puntata d’esordio<br />
non hanno creato curiosità nei telespettatori,<br />
al contrario hanno scremato<br />
il pubblico. E chi nonostante<br />
tutto ha deciso di fidarsi <strong>del</strong>la nuova<br />
proposta di Italia 1, ha dovuto sopportare<br />
immagini obiettivamente inguardabili,<br />
soprattutto nella fascia<br />
oraria <strong>del</strong> grande pubblico.<br />
“Plastik Ultrabellezza” si occupa di<br />
chirurgia estetica: attraverso brevi<br />
reportage da tutto il mondo impariamo<br />
quanto sia utile e di moda l’intervento<br />
chirurgico per rimo<strong>del</strong>lare<br />
il nostro corpo secondo i più moderni<br />
canoni di bellezza. Una pubblicità<br />
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esasperata agli “artisti” <strong>del</strong> bisturi<br />
che mettono le mani su signore attempate<br />
per farle ringiovanire di 20<br />
anni. Esternamente, s’intende.<br />
<strong>La</strong> Santarelli, mo<strong>del</strong>la e attrice, con<br />
le sue forme da prima pagina risulta<br />
subito inadeguata al ruolo di madrina<br />
<strong>del</strong> “ritocco”: si fa fatica ad affezionarsi<br />
a un venditore che per primo<br />
non ha bisogno <strong>del</strong> prodotto che<br />
pubblicizza. Regina di uno studio allestito<br />
come una casa <strong>del</strong>le bambole,<br />
in cui lei è l’ennesima versione di<br />
Barbie animata, è la dimostrazione<br />
vivente che la bellezza e la giovinezza<br />
non sono per tutti. <strong>La</strong> sua presenza<br />
piatta e stereotipata ci fa piuttosto ri-<br />
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flettere sul rischio di restare pupazzi<br />
e pupazze. Altro che bellezza a tutti<br />
i costi: problema fondamentale <strong>del</strong><br />
programma è la mancanza di personalità.<br />
Ma ciò che da più fastidio è dover assistere<br />
alle scene girate in sala operatoria:<br />
interventi chirurgici invasivi<br />
dei quali non è risparmiata nessuna<br />
inquadratura. Uno spettacolo raccapricciante<br />
che non si sposa affatto<br />
con la digestione serale degli spettatori.<br />
“Plastik” è la voce <strong>del</strong> pensiero comune<br />
che decide chi è bello e chi è brutto,<br />
chi è giovane e chi è vecchio, chi è<br />
grasso e chi è magro. Come in un cir-<br />
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colo vizioso, questo problema sociale<br />
deriva da decenni di spettacolo forzato<br />
e marcato attorno ai soliti canoni<br />
di bellezza. Un’esca avvelenata per i<br />
telespettatori più insicuri e soli, soprattutto<br />
giovani, che abboccano alla<br />
falsità televisiva e cominciano a mettere<br />
da parte i soldi per l’intervento.<br />
È però confortante sapere che “Plastik-Ultrabellezza”<br />
abbia perso il confronto<br />
auditel con un film interpretato<br />
da Bud Spencer, che ha totalizzato<br />
2 milioni e 200mila telespettatori: il<br />
programma <strong>del</strong> corpo “perfetto” viene<br />
sbeffeggiato da un celebre attore<br />
che <strong>del</strong> suo corpo “imperfetto” ha<br />
fatto la sua fortuna.
arà anche una manifestazione<br />
in declino, ma l’effetto<br />
Sanremo continua a esercitare<br />
un fascino unico, oltre<br />
che a determinare le sorti<br />
<strong>del</strong>la canzone italiana. Questa settimana<br />
parliamo di Nathalie (Giannitrapani<br />
di cognome) nata a Roma nel<br />
1979 ma dalle origini italo-belghe, il<br />
cui concerto previsto al PalaBrescia il<br />
29 aprile è stato annullato (chi avesse<br />
già acquistato il biglietto potrà chiedere<br />
il rimborso integrale <strong>del</strong>lo stesso,<br />
recandosi entro e non oltre il 14<br />
maggio presso il punto vendita dove<br />
è stato effettuato l’acquisto). Nathalie<br />
cresce assaporando il profumo<br />
di cantautori italiani come De André<br />
e De Gregori, subendo il fascino di<br />
band e cantautori anglo-americani<br />
tendenzialmente crepuscolari come<br />
Radiohead, Tori Amos, PJ Harvey e<br />
gustando il sapore di chansonnier<br />
francofoni come Serge Reggiani. <strong>La</strong><br />
sua gavetta è fatta di diversi concorsi<br />
e di molti palchi calcati con differenti<br />
cover band, ma anche di aperture di<br />
concerti di artisti già affermati come<br />
Marco Parente, i <strong>La</strong> Crus (da lei incontrati<br />
quest’anno come concorrenti<br />
sul palco sanremese), Andrea Mirò e<br />
Max Gazzè. Nathalie partecipa come<br />
cantante e coautrice al progetto Damage<br />
Done, band nu-metal con testi<br />
<br />
in inglese, con cui ha all’attivo il demo<br />
cd “Thorns”. Collabora anche con la<br />
compagnia teatrale i Ghirigori e nel<br />
2010, superate le selezioni, partecipa<br />
a X Factor con la squadra capitanata<br />
da Elio, affermandosi nella quarta edizione<br />
<strong>del</strong> concorso con l’inedito “In<br />
punta di piedi”. <strong>La</strong> canzone dà titolo al<br />
suo primo ep ufficiale, uscito lo scorso<br />
anno, che comprende anche alcune<br />
tra le cover più significative da lei<br />
interpretate. Grazie a questo mini cd<br />
Nathalie si fa apprezzare per la grinta<br />
e la personalità e per il carattere<br />
cosmopolita <strong>del</strong>la sua musica. Sono<br />
queste le sue doti principali, che convincono<br />
il direttore artistico di Sanremo<br />
Gianmarco Mazzi e il conduttore<br />
e direttore artistico Gianni Morandi a<br />
inserire la cantate romana nella lista<br />
dei big. Al Festival presenta “Vivo sospesa”,<br />
canzone dal taglio neo romantico,<br />
melodica e decadente. Un brano<br />
<br />
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che le consente di evidenziarsi come<br />
una <strong>del</strong>le promesse più interessanti<br />
<strong>del</strong>la canzone italiana, grazie soprattutto<br />
alla sua capacità di non rompere<br />
con la tradizione ma allo stesso tempo<br />
di adeguarsi al suono contemporaneo<br />
italiano, aggiungendo allo stesso un<br />
respiro europeo.<br />
Per un concerto annullato ce n’è subito<br />
un altro in arrivo, anch’esso accattivante,<br />
soprattutto per la fascia<br />
pre-adolescenziale. Sempre al Pala-<br />
Brescia, l’1 maggio alle ore 16, si esibirà<br />
Brenda Asnicar, cantante italiana<br />
di origini argentine, meglio nota come<br />
Antonella, <strong>del</strong>la serie tv ‘’Il mondo di<br />
Patty’’. Un concerto molto atteso e imperdibile<br />
per chi reclamava da tempo<br />
a gran voce di poterla vedere dal vivo<br />
in Italia. Brenda, alias Antonella, idolo<br />
per migliaia di fan, è la carismatica<br />
leader <strong>del</strong> gruppo <strong>del</strong>le Divine e<br />
pungente antagonista di Patty e <strong>del</strong><br />
gruppo <strong>del</strong>le Popolari. Una cantante<br />
giovane ma già molto amata in Sudamerica<br />
grazie alla fiction ma anche<br />
ai numerosi concerti sostenuti con<br />
l’intero cast de “Il mondo di Patty”.<br />
Al PalaBrescia si esibirà cantando<br />
le celebri canzoni <strong>del</strong> telefilm e alcuni<br />
brani inediti scritti ad hoc per il<br />
concerto, oltre a regalare divertenti<br />
e preziosi consigli di stile per tutte le<br />
aspiranti Divine!<br />
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<br />
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<br />
<br />
Portano il conflitto iracheno nel<br />
cuore <strong>del</strong>l’Inghilterra i protagonisti<br />
di “L’altra verità”, il film di Ken<br />
Loach dedicato alle figure ambigue<br />
dei “contractors”: mercenari ben armati<br />
– in Iraq parecchie migliaia, stipendiati<br />
da società che grazie a loro<br />
hanno accumulato lauti guadagni –<br />
con il compito di tutelare la sicurezza<br />
degli occidentali che operano in<br />
quel Paese. Senza avere altrettanta<br />
attenzione per l’incolumità dei civili<br />
iracheni: dal 2003 fino agli inizi <strong>del</strong>
2009 ai contractors è stata garantita<br />
l’immunità dalle leggi interne, lasciando<br />
una porta aperta a possibili<br />
abusi e violenze impunite.<br />
<strong>La</strong> guerra che Loach racconta, però,<br />
non si svolge tanto in Iraq, quanto<br />
nelle menti e nei cuori di chi ha<br />
vissuto quell’esperienza e, tornato<br />
a casa, non riesce a ricominciare a<br />
vivere come prima. È il caso di Fergus<br />
(Mark Womack, doppiato da Luca<br />
Zingaretti). Rientrato a Liverpool<br />
nel 2007, viene a sapere <strong>del</strong>la mor-<br />
<br />
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te di Frankie, il suo amico inseparabile,<br />
durante una missione lungo<br />
la Route Irish, la pericolosissima<br />
strada che conduce dall’aeroporto<br />
alla Green Zone protetta nel centro<br />
di Baghdad. Era stato Fergus a convincere<br />
il compagno ad avventurarsi<br />
con lui in quel mondo.<br />
Spinto dal sospetto e dal rimorso –<br />
Frankie l’aveva cercato invano poco<br />
prima di morire – Fergus indaga<br />
ora sui motivi <strong>del</strong>la sua morte, convinto<br />
che le spiegazioni ufficiali na-<br />
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scondano qualcosa. A lui si unisce<br />
Rachel (Andrea Lowe), la vedova<br />
di Frankie, attratta dal mistero <strong>del</strong><br />
legame esclusivo che ha unito i due<br />
uomini fin dagli anni <strong>del</strong>la scuola.<br />
<strong>La</strong> vita a fior di pelle di Fergus non<br />
è destinata a trovare risposte pacifiche.<br />
Con la sua esistenza sbanda<br />
anche il film, che parte da ambientazioni<br />
e personaggi realistici, e dalle<br />
buone intenzioni civili che sostengono<br />
tutto il cinema di Loach, ma<br />
si sviluppa con una trama “gialla”<br />
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che lascia sempre più spazio alla<br />
rabbia; fino a sfociare in un’esplosione<br />
inverosimile di violenza nella<br />
quale si annulla l’abituale affetto<br />
<strong>del</strong> regista inglese per i suoi “ultimi”.<br />
Le ingiustizie sono in genere<br />
controbilanciate da un umanesimo<br />
caldo e solidale: qui invece anche<br />
il protagonista affonda nel vortice<br />
<strong>del</strong>la vendetta, trasformandosi in<br />
un carnefice sempre più esagitato,<br />
smarrito e – a dirla tutta – anche un<br />
po’ stupido.
li ultimi dati comunicati<br />
non inducono all’ottimismo.<br />
Quello <strong>del</strong> lavoro<br />
è un tema ancora caldo<br />
nel Bresciano, per troppi.<br />
I numeri relativi al ricorso alla cassa<br />
integrazione nel Bresciano, anche se<br />
aggiornati al 28 febbraio scorso, sono<br />
di quelli che non ammettono repliche:<br />
evidenziano la situazione di difficoltà<br />
nella quale si dibatte il manifatturiero<br />
nella provincia. Anche se i dati<br />
diffusi “certificano” una contrazione<br />
<strong>del</strong> ricorso a questo ammortizzatore<br />
sociale, ciononostante continuano a<br />
essere il principale indice di un mondo<br />
che ancora fa fatica a risollevarsi<br />
dalla crisi. Senza dimenticare che<br />
quella <strong>del</strong>la cassa integrazione (ordinaria<br />
o straordinaria) non è l’unica<br />
voce che racconta lo stato di salute<br />
<strong>del</strong> lavoro nel Bresciano. Il monte<br />
ore <strong>del</strong>la cassa integrazione, infatti,<br />
andrebbe completato con i dati sulla<br />
disoccupazione sia in termini di composizione<br />
che percentuali. Purtroppo<br />
<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> festa diocesana <strong>del</strong> lavoro viene<br />
celebrata quest’anno nella zona<br />
pastorale IV <strong>del</strong>la Franciacorta.<br />
Il programma <strong>del</strong>la giornata è<br />
stato messo a punto dall’Ufficio<br />
diocesano per la pastorale sociale e<br />
le parrocchie <strong>del</strong>la zona.<br />
Tema scelto per la giornata <strong>del</strong><br />
Primo maggio è “Sicurezza <strong>del</strong><br />
lavoro, sicurezza <strong>del</strong>le famiglie,<br />
coesione sociale”. Mons. Luciano<br />
Monari presiederà alle 16<br />
presso la ditta “Valdigrano srl”<br />
di via Borsellino 35 a Rovato<br />
una celebrazione liturgica a cui<br />
parteciperanno anche i parroci<br />
<strong>del</strong>la zona. <strong>La</strong> celebrazione è stata<br />
preparata a livello locale dalla<br />
commissione che si occupa dei temi<br />
legati alla pastorale sociale e <strong>del</strong><br />
lavoro. Una particolare attenzione,<br />
proprio in considerazione <strong>del</strong>la<br />
concomitanza tra la festa <strong>del</strong> 1°<br />
Primo maggio e la beatificazione di<br />
Giovanni Paolo II, è stata dedicata<br />
ai 30 anni <strong>del</strong>la <strong>La</strong>borem exercens.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
si tratta di dati non immediatamente<br />
disponibili e ogni analisi di settore<br />
deve comunque muoversi nel campo<br />
<strong>del</strong>le ipotesi e <strong>del</strong>l’approssimazione.<br />
Possono servire quanto meno ad inquadrare<br />
la situazione i dati comunicati<br />
dalla Regione sulla disoccupazione<br />
giovanile che in Lombardia è<br />
<strong>del</strong> 20% (un giovane su cinque non ha<br />
lavoro) contro una media nazionale<br />
<strong>del</strong> 29%. Secondo stime sufficientemente<br />
attendibili, nel Bresciano sarebbero<br />
complessivamente 30mila i<br />
disoccupati.<br />
Già presi voce per voce di tratta<br />
di dati decisamente allarmanti. Se<br />
<br />
<br />
Il Cupla (Coordinamento unitario<br />
pensionati lavoro autonomo) al<br />
quale aderiscono le associazioni<br />
e i sindacati pensionati di<br />
Confartigianato, Cna, Casartigiani,<br />
Coldiretti, Cia, Confagricoltura,<br />
Confcommercio e Confesercenti,<br />
rappresentativo di 5 milioni di<br />
pensionati, ha indetto una giornata<br />
di mobilitazione nazionale per il<br />
29 aprile a Milano. Cresce infatti<br />
il malcontento degli anziani e dei<br />
pensionati che debbono fare i<br />
conti con uno stato sociale sempre<br />
messi in relazione l’uno all’altro danno<br />
un quadro di riferimento estremamente<br />
precario.<br />
Un quadro che, evidentemente, ha<br />
guidato la diocesi di Brescia, tramite<br />
il suo ufficio per la pastorale sociale,<br />
nell’individuazione <strong>del</strong> tema<br />
per l’ormai imminente festa <strong>del</strong> lavoro<br />
<strong>del</strong> 1° maggio. “Girando per le<br />
parrocchie, incontrando tanta gente<br />
– afferma don Mario Benedini,<br />
direttore <strong>del</strong>l’ufficio diocesano per<br />
la pastorale sociale – mi capita ogni<br />
giorno di riscontrare questa situazione<br />
di difficoltà che è sempre più<br />
condizionante”. Sono molti i parroci<br />
che confidano a don Benedini la<br />
crisi in cui versano tante famiglie<br />
alle prese con il lavoro che manca<br />
e, anche quando c’è, non è poi così<br />
sicuro. “Cassa integrazione, mobilità,<br />
licenziamenti e dissoccupazione<br />
– ricorda ancora il sacerdote –<br />
sono termini che negli ultimi anni<br />
hanno fatto violentemente irruzione<br />
in un numero sempre maggiore di<br />
<br />
<br />
meno attento ai loro bisogni e<br />
con le difficoltà quotidiane per<br />
condurre una vita dignitosa, mentre<br />
l’inflazione ha ripreso a falcidiare i<br />
loro trattamenti.<br />
<strong>La</strong> drastica riduzione <strong>del</strong> 30% <strong>del</strong><br />
potere di acquisto <strong>del</strong>le pensioni, i<br />
recenti tagli apportati dalla “legge di<br />
stabilità” che hanno ridimensionato<br />
<strong>del</strong> 76% gli stanziamenti per le<br />
politiche sociali negli ultimi tre<br />
anni, l’azzeramento <strong>del</strong> Fondo per<br />
la non autosufficienza, sono solo<br />
alcuni dei temi rappresentati nella<br />
piattaforma propositiva che il 29<br />
aprile prossimo, attraverso una<br />
grande manifestazione nazionale<br />
articolata anche a livello regionale<br />
e provinciale, i coordinamenti<br />
territoriali <strong>del</strong> Cupla intendono<br />
portare all’attenzione <strong>del</strong> mondo<br />
politico e <strong>del</strong>le Istituzioni di<br />
tutti i livelli. Nel corso <strong>del</strong>la<br />
manifestazione milanese i<br />
manifestanti chiederanno garanzie<br />
per il potere d’acquisto <strong>del</strong>le<br />
pensioni e l’integrazione tra servizi<br />
sanitari e socio-assistenziali.<br />
<br />
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<br />
<br />
famiglie bresciane, causando preoccupazioni<br />
e stendendo sul futuro<br />
un’ombra minacciosa”. Si tratta<br />
di una crisi intergenerazionale, ma<br />
che fa sentire i suoi effetti più duri<br />
soprattutto sui giovani. “Non deve<br />
meravigliare – sono ancora considerazioni<br />
<strong>del</strong> responsabile diocesano<br />
per la pastorale sociale – che un<br />
numero sempre maggiore di giovani<br />
faccia fatica ad immaginare una propria<br />
famiglia quando il lavoro continua<br />
a mancare”. Da tutte queste<br />
considerazioni è germogliato il tema<br />
scelto per la festa diocesana <strong>del</strong> lavoro<br />
che quest’anno viene celebrata<br />
in una azienda di Rovato. “Sicurezza<br />
<strong>del</strong> lavoro, sicurezza <strong>del</strong>le famiglie,<br />
coesione sociale è un tema che riassume<br />
il travaglio di questi tempi – afferma<br />
don Benedini –. Un tema che<br />
è stato oggetto di approfondimento<br />
da parte <strong>del</strong>le parrocchie <strong>del</strong>la zona<br />
pastorale IV <strong>del</strong>la Franciacorta che,<br />
insieme all’Ufficio per la pastorale<br />
diocesana, associazioni e movimen-<br />
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<br />
to <strong>del</strong> territorio hanno organizzato<br />
la festa che ha il suo momento centrale<br />
nella celebrazione presieduta<br />
dal vescovo Luciano Monari”. <strong>La</strong><br />
giornata di domenica rappresenta<br />
anche un debutto per Enzo Torri,<br />
da pochi mesi succeduto a Renato<br />
Zaltieri alla segreteria generale <strong>del</strong>la<br />
Cisl bresciana. “Anche questo Primo<br />
maggio come quelli degli ultimi anni<br />
– afferma Torri – viene celebrato<br />
sotto il segno di una crisi che ancora<br />
pesa, che ancora non riesce a<br />
trasformare timidi segnali di ripresa<br />
(la contrazione <strong>del</strong> ricorso alla cas-
Nei giorni scorsi è stata firmata per<br />
la prima volta da azienda e sindacati<br />
la cassa integrazione straordinaria<br />
di 24 mesi per 72 i lavoratori <strong>del</strong><br />
D’Annunzio di Montichiari.<br />
<strong>La</strong> misura, che riguarderà anche i<br />
lavoratori con contratto a termine<br />
e, a breve, gli ex interinali oggi<br />
denominati somministrati, certifica,<br />
come affermato dalla Cgil in un<br />
comunicato stampa, uno stato di<br />
crisi ormai noto. “Tutti sanno – si<br />
legge nella nota a firma di Stefano<br />
Malorgio, segretario <strong>del</strong>la Filt<br />
sa integrazione prima ricordato) in<br />
occupazione”. Anche per Torri sono<br />
i giovani a pagare il prezzo di una situazione<br />
che sembra essersi attorcigliata<br />
su sé stessa. “Sono tantissimi i<br />
giovani che non trovano uno sbocco<br />
occupazionale – conferma il segretario<br />
generale <strong>del</strong>la Cisl di Brescia<br />
– e tantissimi altri che hanno un lavoro<br />
non conforme alla loro preparazione<br />
specifica”. Difficile credere<br />
che questi giovani possano maturare<br />
un atteggiamento positivo e progettuale<br />
verso il futuro. “Ancora una<br />
volta ci troviamo a celebrare la festa<br />
<strong>del</strong> Primo maggio sottolineando il<br />
lavoro che manca - continua Torri -<br />
e a denunciare la situazione di stallo<br />
in cui il Paese si trova”. Non mitigano<br />
più di tanto le considerazioni <strong>del</strong><br />
segretario Cisl i dati <strong>del</strong> ricorso agli<br />
ammortizzatori sociali che nei primi<br />
mesi <strong>del</strong> 2011 sembrano un po’<br />
meno pesanti di quelli <strong>del</strong>l’anno precedente.<br />
“Pur prendendo atto <strong>del</strong>la<br />
riduzione <strong>del</strong> ricorso alla cassa inte-<br />
<br />
Cgil di Brescia – che l’aeroporto<br />
non funziona, che non ha traffico<br />
e che questo avviene nonostante<br />
gli investimenti fatti. <strong>La</strong> realtà è<br />
che, se il traffico passeggeri non<br />
c’è mai stato e lo stesso piano<br />
industriale parla ormai solo di<br />
traffico merci, gli aeroporti vicini<br />
stanno portando via il poco traffico<br />
cargo che c’è a Montichiari”. Sono<br />
queste le situazioni che, secondo<br />
la Cigl, dovrebbero indurre a una<br />
riflessione, a partire dalle resistenze<br />
alla formazione di un’unica società<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
grazione rispetto ai picchi degli anni<br />
precedenti – sottolinea il leader<br />
<strong>del</strong>la Cisl bresciana – non possiamo<br />
nascondere che la situazione è ancora<br />
terribilmente precaria e rischia di<br />
generare un effetto domino”. È proprio<br />
su questo versante che le riflessioni<br />
di Enzo Torri convergono con<br />
quelle che hanno portato la diocesi<br />
alla scelta <strong>del</strong> tema per la festa <strong>del</strong><br />
lavoro 2011 perché la mancanza di<br />
tranquillità e di sicurezza occupazionale<br />
fa sentire i suoi effetti prima<br />
sulla famiglia e poi sulla stessa società.<br />
E in un contesto tanto critico<br />
non giovano nemmeno le incrinature<br />
nei rapporti tra le diverse sigle<br />
sindacali. I ripetuti distinguo che da<br />
tempo segnano le posizioni di Cgil,<br />
Cisl e Uil stanno rendendo difficoltosa<br />
anche a Brescia l’organizzazione<br />
di una manifestazione unitaria<br />
per la festa <strong>del</strong> Primo maggio che<br />
non dovrebbe, invece, vedere fratture<br />
tra chi vuole rappresentare gli<br />
interessi dei lavoratori.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
tra Brescia e Verona, propedeutica<br />
a un sistema di alleanza serio<br />
con l’intero sistema aeroportuale<br />
lombardo e <strong>del</strong> Nord Italia. “<strong>La</strong><br />
nostra impressione – continua<br />
il segretatio <strong>del</strong>la Filt Cgil – è<br />
che queste resistenze non siano<br />
utili all’aeroporto bresciano, che<br />
potrebbe al contrario intraprendere<br />
la strada di uno sviluppo possibile<br />
all’interno di un sistema di alleanze<br />
più allargato. Con beneficio per il<br />
territorio, l’economia bresciana, i<br />
lavoratori e le lavoratrici”.<br />
<br />
n paese che non si rinnova<br />
è destinato alla deindustrializzazione.<br />
È con<br />
questa amara considerazione<br />
che il presidente<br />
<strong>del</strong>l’Associazione Artigiani, Enrico<br />
Mattinzoli, ha aperto l’annuale assemblea<br />
dei soci <strong>del</strong>l’organizzazione<br />
di Via Cefalonia che, il 26 aprile scorso,<br />
ha approvato il bilancio consuntivo<br />
2010 e quello preventivo 2011.<br />
Una posizione, quella di Mattinzoli,<br />
maturata alla luce <strong>del</strong>la attuale<br />
situazione: “Stiamo faticosamente<br />
cercando di recuperare quello che<br />
è stato perso nel 2008 e soprattutto<br />
nel 2009. Non possiamo ancora parlare<br />
di una vera e propria ripresa e il<br />
segnale più evidente di questo è che<br />
l’occupazione, neppure nelle piccole<br />
imprese, ha fatto segnare significativi<br />
miglioramenti”. Il Presidente<br />
<strong>del</strong>l’Associazione artigiani proprio<br />
sul tema <strong>del</strong>l’occupazione ha voluto<br />
rispondere a quanto espresso nei<br />
giorni scorsi da esponenti <strong>del</strong>la politica<br />
e <strong>del</strong>le organizzazioni: “Non è<br />
vero che non si trova personale. Il<br />
problema è che non si trova personale<br />
qualificato oppure disposto a<br />
lavorare per stipendi modesti”. Una<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
questione che secondo Mattinzoli<br />
riporta in primo piano il tema <strong>del</strong>la<br />
formazione: “Oggi chi esce dalla<br />
scuola non è nella condizione di<br />
essere impiegato in azienda e l’apprendistato,<br />
così come è strutturato<br />
oggi, non è sostenibile per le piccole<br />
e medie imprese”. Sarebbe invece<br />
auspicabile “ispirarsi al mo<strong>del</strong>lo<br />
francese in cui sono previsti sulla<br />
settimana tre giorni a scuola e due<br />
giorni in azienda, con la possibilità<br />
che il ragazzo abbia un piccolo<br />
stipendio, ma senza che l’impresa<br />
debba caricarsi di tutti i contributi<br />
come per un dipendente. Un mo<strong>del</strong>lo<br />
che permette di avere il 98% degli<br />
occupati alla fine <strong>del</strong>la formazione”.<br />
Ma l’analisi di Mattinzoli è più ampia:<br />
“Il mercato interno è fermo e<br />
la piccola crescita <strong>del</strong> Pil è figlia<br />
<br />
<br />
Nel primo trimestre <strong>del</strong> 2011, l’economia<br />
bresciana consolida il leggero<br />
recupero rilevato nell’ultima<br />
parte <strong>del</strong>lo scorso anno. È questo il<br />
dato che emerge dall’indagine congiunturale<br />
trimestrale elaborata dal<br />
Centro studi <strong>del</strong>l’Associazione industriale<br />
bresciana.<br />
<strong>La</strong> produzione industriale registra<br />
un incremento <strong>del</strong>l’1,7% sul trimestre<br />
precedente e <strong>del</strong> 3,4% sul primo<br />
trimestre <strong>del</strong> 2010. Il tasso acquisito,<br />
cioè la variazione media annua<br />
che si avrebbe se l’indice <strong>del</strong>la produzione<br />
non subisse variazioni fino<br />
alla fine <strong>del</strong> 2011, è pari a più 1,8%.<br />
Il livello <strong>del</strong>l’attività industriale, ancora<br />
debole, è condizionato, nelle<br />
attese a breve termine, da una serie<br />
di incognite. Tra le altre, il rialzo dei<br />
prezzi <strong>del</strong>le materie prime, l’aumen-<br />
to <strong>del</strong> costo <strong>del</strong> denaro, il clima di<br />
incertezza determinato dalle tensioni<br />
politiche in Nord Africa e nel<br />
Medio Oriente, le conseguenze <strong>del</strong><br />
terremoto e <strong>del</strong>l’incidente nucleare<br />
in Giappone, le difficoltà nella gestione<br />
di alcuni debiti sovrani.<br />
<strong>La</strong> leggera ripresa <strong>del</strong>la produzione<br />
incorpora qualche segnale positivo<br />
sul versante <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong> lavoro,<br />
anche se non si <strong>del</strong>inea ancora<br />
un’inversione di tendenza.<br />
Il ricorso alla cassa integrazione<br />
guadagni, nel primo trimestre <strong>del</strong><br />
2011, con un totale di 13 milioni di<br />
ore autorizzate, è sceso <strong>del</strong> 35% rispetto<br />
allo stesso periodo <strong>del</strong> 2010.<br />
<strong>La</strong> componente ordinaria, con 3<br />
milioni di ore, è diminuita <strong>del</strong> 60%<br />
rispetto al primo trimestre <strong>del</strong>lo<br />
scorso anno.<br />
<br />
<br />
<strong>del</strong>le esportazioni. Nel nostro settore<br />
per fare realmente export è<br />
necessario fare sistema, ma anche<br />
poter contare sulle istituzioni. I nostri<br />
competitor europei che hanno<br />
fatto profitti all’estero non hanno<br />
prodotti migliori, ma strutture che<br />
sostengono anche le piccole imprese,<br />
che organizzano reali occasioni<br />
di promozione”.
oseguono i lavori<br />
all’Ospedale di Gavardo<br />
(nella foto), che fa parte<br />
dei presidi <strong>del</strong>l’Azienda<br />
ospedaliera di Desenzano,<br />
dove è stato avviato, nel marzo<br />
2010, il cantiere che ridisegnerà<br />
completamente la struttura. “In seguito<br />
al recente incontro con la stazione<br />
appaltante Infrastrutture Lombarde<br />
Spa promosso dalla nuova direzione<br />
<strong>del</strong>l’azienda ospedaliera di<br />
Desenzano – ha dichiarato il direttore<br />
generale Fabio Russo – l’attività<br />
<strong>del</strong> cantiere è ripresa in maniera intensiva<br />
e si prevede di arrivare, entro<br />
la fine <strong>del</strong> 2011, alla realizzazione<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
di almeno il 50% dei lavori. Questo<br />
ampliamento porterà ad una ulteriore<br />
riqualificazione di tutta la struttura<br />
a beneficio dei nostri utenti e<br />
per prestazioni sanitarie sempre più<br />
all’avanguardia consentendo di rior-<br />
ganizzare i servizi offerti e le nuove<br />
attività sulla base <strong>del</strong>le esigenze dei<br />
cittadini superando, per esempio, il<br />
concetto di “reparto tradizionale”<br />
per cui le funzioni specifiche non<br />
saranno più legate alla peculiarità<br />
<strong>del</strong>le singole discipline specialistiche<br />
ma consentiranno degenze<br />
flessibili e intercambiabili.” I lavori<br />
porteranno ad un ampliamento di<br />
11mila metri quadrati di superficie<br />
lorda passando dall’attuale volume<br />
di 66mila a 99mila metri cubi con<br />
un investimento previsto di 31milioni<br />
533mila euro completamente<br />
finanziato con risorse pubbliche di<br />
cui 29milioni da Regione e Stato e<br />
<br />
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<br />
<br />
2milioni 533mila euro attinti dal bilancio<br />
aziendale. Verrà realizzato<br />
un nuovo Pronto Soccorso di 1200<br />
metri quadrati fruibile direttamente<br />
dalla strada e collegato funzionalmente<br />
alla radiologia già esistente,<br />
100 posti letto distribuiti su quattro<br />
piani (secondo, terzo, quarto e quinto),<br />
un nuovo ingresso per i visitatori<br />
che servirà anche da collegamento<br />
tra i Poliambulatori e i Servizi-Reparti<br />
di diagnosi e cura, nuove camere<br />
mortuarie accessibili dalla strada<br />
e verrà predisposta un’area idonea<br />
all’installazione <strong>del</strong> servizio di emodinamica.<br />
Inoltre la realizzazione dei<br />
100 posti letto nella nuova struttura<br />
<br />
<br />
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<br />
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<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
consentirà di liberare spazi nell’attuale<br />
Ospedale che permetteranno<br />
la ridistribuzione e il potenziamento<br />
di attività sanitarie, tra le quali è<br />
ipotizzata anche l’installazione <strong>del</strong>la<br />
risonanza magnetica. L’Azienda ospedaliera<br />
ha, da qualche settimana, inoltrato<br />
richiesta a Regione Lombardia<br />
per il riconoscimento <strong>del</strong>l’ospedale di<br />
Gavardo quale sede di Dipartimento<br />
emergenza accettazione (Dea) che<br />
permetterà alla struttura di poter diventare<br />
riferimento per il 118 anche<br />
per pazienti che necessitano di terapie<br />
medico-chirurgiche urgenti di tipo<br />
interventistico che ora vengono dirottati<br />
verso altre strutture.
l laboratorio di analisi chimicocliniche<br />
costituisce uno dei fiori<br />
all’occhiello <strong>del</strong> presidio ospedaliero<br />
di Gardone Valtrompia<br />
per efficienza e qualità. È il dott.<br />
Riccardo Negrini (nella foto), responsabile<br />
<strong>del</strong> laboratorio, a illustrare il<br />
servizio offerto dalla struttura.<br />
Quali sono le caratteristiche generali<br />
<strong>del</strong> laboratorio e quali le<br />
finalità?<br />
Il nostro laboratorio è parte <strong>del</strong> dipartimento<br />
di medicina di laboratorio,<br />
cioè l’insieme dei laboratori di<br />
patologia clinica e di microbiologia<br />
<strong>del</strong>l’Azienda Spedali Civili di Brescia.<br />
L’obiettivo principale è quel-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
lo di fornire un servizio affidabile<br />
e rapido al cliente, sia ai pazienti<br />
interni che agli utenti esterni. Oltre<br />
alla consueta attività di analisi,<br />
la struttura è impegnata ad ottimizzare<br />
la collaborazione sul territorio<br />
<br />
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<br />
tra cittadini, ospedale, Asl, medici<br />
di base e associazioni di volontariato.<br />
Quest’attività è indispensabile<br />
considerando anche l’affluenza:<br />
al laboratorio che dirigo da un anno,<br />
infatti, afferiscono una media di<br />
250 utenti al giorno, un numero veramente<br />
notevole.<br />
Quali sono le modalità e i tempi<br />
d’accesso al servizio?<br />
Le accettazioni e i prelievi si effettuano<br />
secondo gli orari indicati nella<br />
carta dei servizi. Per la maggior<br />
parte <strong>del</strong>le analisi è possibile accedere<br />
al servizio dal lunedì al sabato<br />
senza prenotazione dalle 7 alle 10,<br />
presentando presso l’accettazione<br />
<br />
<br />
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<br />
la tessera sanitaria e l’impegnativa<br />
<strong>del</strong> medico. Esiste uno sportello di<br />
precedenza per i bambini al di sotto<br />
degli otto anni e per le persone<br />
in precarie condizioni di salute. Il ritiro<br />
dei referti si effettua dal lunedì<br />
al venerdì dalle 8 alle 19 presso la<br />
portineria <strong>del</strong> presidio. C’è anche la<br />
possibilità di visualizzare il referto<br />
senza recarsi all’ospedale ma direttamente<br />
da casa dal proprio computer,<br />
usando la carta dei servizi attraverso<br />
un lettore di smart card ed<br />
inserendo il codice Pin comunicato<br />
dal Comune o dall’Asl.<br />
Qualità e rapidità <strong>del</strong> servizio sono<br />
allora due caratteristiche prin-<br />
<br />
<br />
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<br />
<br />
cipali <strong>del</strong> vostro laboratorio?<br />
Sì, il nostro laboratorio è certificato<br />
En Iso 9001:2008 e, al fine di mantenere<br />
e migliorare continuamente l’attendibilità<br />
dei risultati forniti al cliente, il<br />
laboratorio esegue tutti i giorni controlli<br />
di qualità interni e si fa sottoporre<br />
a periodici riesami di valutazione<br />
esterna come ulteriore garanzia. Inoltre<br />
vi è un continuo aggiornamento<br />
<strong>del</strong> personale, tramite appositi corsi<br />
di aggiornamento.<br />
L’altro aspetto è la rapidità: siamo<br />
molto orgogliosi <strong>del</strong> servizio che permette<br />
di ritirare la maggior parte dei<br />
referti nello stesso giorno <strong>del</strong>l’esecuzione<br />
<strong>del</strong>l’esame.
ofumo di Brescia. Nel perfetto<br />
stile inglese di William<br />
e Kate, anche il club di via<br />
Bazoli approfitta <strong>del</strong>l’evento<br />
<strong>del</strong>l’anno (in questo caso<br />
il Centenario) per fare marketing o –<br />
per dirlo senza peli sulla lingua – per<br />
rimpinguare le casse societarie. Peccato,<br />
però, che il futuro non si giochi<br />
in profumeria o in qualsiasi altro shop,<br />
boutique ed esercizio commerciale.<br />
Le vendite potranno anche decollare<br />
(in concomitanza è stata presentata<br />
anche la nuova linea di abbigliamento)<br />
ma i risultati sportivi si conquistano<br />
innanzitutto sul campo. E, allora,<br />
fra il sacro e il profano la dirigenza<br />
<strong>del</strong> Brescia prova a risollevarsi il morale<br />
inebriandosi di profumo. Al momento,<br />
però, l’unica fragranza (aromatica)<br />
che aleggia dalle parti di via<br />
Bazoli, <strong>del</strong> Rigamonti e in Saniplast è<br />
quella acre <strong>del</strong>la retrocessione, <strong>del</strong>la<br />
serie B. B come Brescia, B come baratro,<br />
B come basta! Perché i tifosi<br />
non ci stanno a retrocedere proprio<br />
nell’anno <strong>del</strong> Centenario e dopo aver<br />
passato le pene <strong>del</strong>l’inferno per cinque<br />
anni prima di risalire. Mettiamoci<br />
pure l’intenzione di Gino Corioni a<br />
mollare la baracca e i burattini a fine<br />
stagione e la distruzione sportiva <strong>del</strong><br />
Brescia Calcio è pronta e servita. Che<br />
tristezza, quanta amarezza. Altro che<br />
profumo, una bottiglietta non sarebbe<br />
sufficiente a rendere più gradevole<br />
l’aspetto di questa squadra. Che in-<br />
<br />
cassa gol a raffica in difesa e in avanti,<br />
che non segna nemmeno con la porta<br />
spalancata. E sarà un caso che domenica<br />
a Marassi, sponda Sampdoria, le<br />
Rondinelle debbano vedersela con<br />
l’ex di turno? Che stavolta si chiama<br />
Cavasin, cacciato e richiamato e cacciato<br />
nuovamente nelle passate due<br />
stagioni dal mangia-allenatori Corioni.<br />
Solo la vittoria consentirebbe<br />
all’undici di Iachini tornare in corsa,<br />
In attesa <strong>del</strong> derby di sabato contro i<br />
cugini <strong>del</strong> Calvisano, il Rugby Brescia<br />
ha ufficializzato l’avvio di un nuovo<br />
corso sportivo. Partendo dalla nomina<br />
<strong>del</strong> nuovo direttore generale e<br />
<strong>del</strong> direttore sportivo. Beppe <strong>La</strong>nzi,<br />
già team manager <strong>del</strong>la prima squadra,<br />
assume il più ampio ruolo di dg<br />
a supporto <strong>del</strong> presidente Remo Pola<br />
e di Roberto Colosio, amministratore<br />
<strong>del</strong> club cittadino. Il ruolo di direttore<br />
sportivo è stato invece assegnato<br />
altrimenti sarà serie B con tre giornate<br />
d’anticipo. In difesa tornerà Zoboli,<br />
a centrocampo mancherà Zanetti ancora<br />
una volta bloccato da un infortunio<br />
muscolare. In avanti spazio alla<br />
coppia Eder-Caracciolo con l’aggiunta<br />
di Diamanti che, speriamo, faccia<br />
vedere qualche giocata che giustifichi<br />
il suo lauto stipendio e renda giustizia<br />
all’appellativo di “fantasista”. A Marassi<br />
il Brescia renderà visita ad una<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Smaltite le vacanze pasquali,<br />
torna domenica il campionato con<br />
gara 1 <strong>del</strong>le semifinali scudetto.<br />
Centrale <strong>del</strong> <strong>La</strong>tte Brescia che alle<br />
18 riceve al San Filippo per il primo<br />
di cinque incontri con Perugia. I<br />
precedenti, nella stagione regolare,<br />
non sono confortanti visto che gli<br />
umbri hanno vinto entrambi gli<br />
scontri. Ma adesso è diverso, si<br />
azzera tutto e – per passare il turno<br />
– bisognerà vincere tre dei cinque<br />
scontri previsti. Oltre a domenica<br />
1° maggio, il San Filippo ospiterà<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Sampdoria epurata dal mercato di riparazione<br />
di gennaio, in frantumi, allo<br />
sbando e che rischia anche lei la serie<br />
B. In più non ci saranno gli squalificati<br />
Poli e Volta mentre quel Martinez, ceduto<br />
in prestito a gennaio, al Brescia<br />
di questi tempi avrebbe fatto davvero<br />
comodo. Insomma, sarà una sfida fra<br />
disperati, con i blucerchiati, però, che<br />
avranno a favore il fattore campo e a<br />
+5 dalle Rondinelle penultime. E che<br />
dire dei numeri per gli amanti <strong>del</strong>la<br />
statistica? Sampdoria che non vince<br />
in casa dal mese di febbraio, biancoazzurri<br />
che in trasferta ha vinto una<br />
sola gara e, addirittura, lo scorso settembre<br />
(Chievo-Brescia 0-1 gol di Diamanti<br />
su punizione). In 90’ le rondinelle<br />
si giocheranno un’intera stagione<br />
e, soprattutto, la sopravvivenza per<br />
i prossimi anni visto che un ritorno<br />
agli inferi equivarrebbe a far saltare<br />
una polveriera. <strong>La</strong> miccia è accesa,<br />
meglio spegnerla con una spruzzata<br />
di buon profumo. Ma che sia rigorosamente<br />
di serie A.<br />
anche gara 2 martedì 3 maggio alle<br />
21. Poi si andrà a Perugia venerdì<br />
6 alle 21 e – se servirà – il Pala<br />
Evangelisti resterà a disposizione<br />
anche domenica 8 alle 18.<br />
L’eventuale bella, invece, si tornerà<br />
a giocarla fra le mura amiche <strong>del</strong><br />
San Filippo mercoledì 11 alle 21.<br />
Tutte le gare verranno seguite in<br />
diretta da Radio <strong>Voce</strong> Fm 88.3-88.5<br />
e radiovoce.it. Nell’altra semifinale<br />
Piacenza se la vedrà con Treviglio<br />
avendo a favore il fattore campo.<br />
(al.an.)<br />
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a Fabrizio Arici che durante questa<br />
stagione ha già coordinato lo stesso<br />
settore. Potenziamento <strong>del</strong> reclutamento<br />
e <strong>del</strong>la divulgazione <strong>del</strong> gioco<br />
presso i giovani, sviluppo <strong>del</strong> settore<br />
formativo <strong>del</strong> club e valorizzazione<br />
nel settore seniores <strong>del</strong>le risorse bresciane<br />
rimangono i punti cardine <strong>del</strong><br />
disegno <strong>del</strong> club di via <strong>del</strong>la Maggia.<br />
“Sono felice ed orgoglioso di questo<br />
nuovo incarico – spiega Beppe <strong>La</strong>nzi<br />
(foto a lato) – gli obiettivi che ci sia-<br />
mo proposti sono ambiziosi e si articolano<br />
in un programma di 4-5 anni.<br />
Ci saranno cambiamenti, riassetti,<br />
su tutti i fronti: sportivo, societario<br />
e <strong>del</strong>la struttura tecnica. Stiamo già<br />
lavorando per inserire nell’organico,<br />
a tutti i livelli, tecnici di qualità:<br />
ci vogliono persone di spessore per<br />
un rugby di alto livello. È un lavoro<br />
imponente e impegnativo, vogliamo<br />
prima di tutto far crescere sempre di<br />
più le giovanili perché siano un ve-<br />
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ro e proprio vivaio e, naturalmente,<br />
mettere tutta l’energia e le risorse necessarie<br />
per migliorare la prima squadra<br />
per ottenere risultati consoni al<br />
blasone <strong>del</strong> Rugby Banco di Brescia.<br />
Ringrazio i dirigenti <strong>del</strong> Brescia per<br />
questa opportunità e assicuro tutta<br />
la disponibilità a lavorare con il nuovo<br />
direttore sportivo ed i futuri staff<br />
tecnici”. Intanto, però, bisognerà concludere<br />
una sofferta stagione con la<br />
conquista <strong>del</strong>la salvezza.
Mentre a Roma avrà luogo la<br />
beatificazione di Karol Wojtyla<br />
le squadre dei campionati Csi<br />
sono state invitate dal comitato<br />
nazionale a dar vita – prima <strong>del</strong>le<br />
gare – ad un comune momento di<br />
commemorazione in ricordo <strong>del</strong><br />
“papa <strong>del</strong>lo sport”, che nel corso<br />
<strong>del</strong> suo pontificato si è sempre<br />
dimostrato vicino all’associazione.<br />
Nella memoria arancioblù è<br />
ancora vivo l’ultimo, commovente<br />
incontro avvenuto in aula Nervi,<br />
in Vaticano, nel 2004, in occasione<br />
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a piramide <strong>del</strong> potere provinciale<br />
sta iniziando a<br />
prendere forma nel mondo<br />
<strong>del</strong>la pallavolo. Le palestre<br />
di Montichiari e Vighizzolo<br />
sono la meta ambita da un’intera stagione.<br />
Sui loro parquet si disputeranno<br />
le partite <strong>del</strong>l’anno e qualcuno ha<br />
già staccato il pass per la sfida che regalerà<br />
gli scudetti arancioblù. Si tratta<br />
<strong>del</strong> San Giacinto, certo di prendere<br />
parte alla finalissima juniores <strong>del</strong> 14<br />
maggio. <strong>La</strong> formazione cittadina ha<br />
conquistato con una giornata di anticipo<br />
il primato nel girone Y dei playoff,<br />
dove Castegnato ed Essegi Software<br />
si contenderanno un posto per<br />
accedere alla finalina valevole per il<br />
bronzo. San Giacinto osserva con attenzione<br />
ciò che accade nel gruppo<br />
X, dove Franciacorta è la candidata<br />
principale alla vittoria nonostante la<br />
pressione ravvicinata di Ponte Zanano<br />
e S. Martino, rispettivamente a -1<br />
e -2. Nell’open femminile Consorzio<br />
Vela Carpenedolo ha timbrato il cartellino<br />
dominando il girone X e agguantando<br />
l’ennesima finale <strong>del</strong>la sua<br />
storia. <strong>La</strong> sua avversaria, a meno di un<br />
totale black out all’ultima giornata, sarà<br />
Resto <strong>del</strong> Maury. <strong>La</strong> lunga stagione<br />
<strong>del</strong>l’open maschile ha proclamato<br />
le sue quattro regine. Volley Rudiano<br />
1992 conquista un posto in semifinale<br />
da favorita dopo essersi aggiudicata<br />
la regular season con due lunghezze<br />
di vantaggio su Serafica San Carlo. <strong>La</strong><br />
capolista dovrà affrontare Gioielleria<br />
Cropelli 1 in una gara secca tra le mu-<br />
<strong>del</strong> sessantesimo anniversario di<br />
fondazione <strong>del</strong> Csi. Il Pontefice<br />
spronò l’associazione a restare<br />
sempre fe<strong>del</strong>e al compito di<br />
promuovere lo sport come<br />
esperienza formativa nelle<br />
parrocchie, nella scuola e sul<br />
territorio per aiutare le nuove<br />
generazioni a scegliere e coltivare<br />
i valori autentici <strong>del</strong>la vita:<br />
l’amore per la verità e la giustizia,<br />
il gusto <strong>del</strong>la bellezza e <strong>del</strong>la<br />
bontà, la ricerca <strong>del</strong>l’autentica<br />
libertà e <strong>del</strong>la pace.<br />
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<br />
ra amiche. Stesso discorso per la formazione<br />
dei Cappuccini, opposta alla<br />
terza forza <strong>del</strong> girone, ovvero Nuove<br />
Legioni Calcinatesi 2004. Nell’open<br />
misto Olimpia Paitone godrà dei favori<br />
<strong>del</strong>la prima <strong>del</strong>la classe e affronterà<br />
le medaglie di legno <strong>del</strong>l’All Star.<br />
Anche Provaglio – campione in carica<br />
– e Somain Cortefranca sognano<br />
un posto in finale. Contenderselo in<br />
“Un piccolo gesto per te. Un grande<br />
aiuto per crescere con lo sport”.<br />
Donare il cinque per mille alla Presidenza<br />
nazionale <strong>del</strong> Centro Sportivo<br />
italiano è facile e non costa<br />
nulla. Consente però a tante piccole<br />
associazioni e parrocchie sul<br />
territorio di continuare a praticare<br />
una sana educazione sportiva a<br />
piccoli, adulti ed anziani, soprattutto<br />
in questo momento in cui la<br />
crisi economica ha ridotto note-<br />
un derby avrà un sapore speciale. Anche<br />
la Coppa Leonessa entra nel vivo<br />
sebbene il percorso necessario per<br />
alzare al cielo il trofeo arancioblù sia<br />
ancora lungo. Nell’open femminile, al<br />
momento, i ruggiti più convinti sono<br />
stati quelli di Inzino Aido (capolista a<br />
punteggio pieno <strong>del</strong> girone A) e Volley<br />
96 Gottolengo, che ha collezionato<br />
sette punti in tre gare nel gruppo B.<br />
Spostando lo sguardo sulle juniores<br />
spicca il nome di S. Angela Merici,<br />
senza dubbio la squadra più in forma<br />
<strong>del</strong> momento, ma è partita con il piede<br />
giusto anche Berlingo Volley, autrice<br />
si una sestina vincente nelle prime<br />
due gare disputate in cui non ha concesso<br />
set alle avversarie.<br />
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volmente le risorse pubbliche a<br />
disposizione <strong>del</strong>lo sport. Così tu e<br />
i tuoi figli potrete continuare a praticare<br />
l’attività sportiva dilettantistica<br />
e a godere dei tanti benefici,<br />
in termini di salute, benessere ed<br />
educazione che la nostra associazione<br />
da sempre coltiva.<br />
Per donare il cinque per mille alla<br />
Presidenza Nazionale <strong>del</strong> Csi,<br />
è sufficiente apporre la tua firma,<br />
nel Cud, nel 730 oppure nella di-<br />
chiarazione Unico 2010, sul riquadro<br />
dedicato alle Onlus e alle Associazioni<br />
di Promozione Sociale,<br />
unitamente al codice fiscale<br />
80059280588.<br />
Educare attraverso lo sport è la<br />
mission <strong>del</strong> Csi.<br />
Compito <strong>del</strong>la formazione è ricordare<br />
sempre che il Csi non organizza<br />
sport, ma promuove itinerari<br />
educativi, attraverso uno sport fatto<br />
bene, di qualità, accessibile, per<br />
tutti, in particolare per i più giovani.<br />
L’attività <strong>del</strong> Csi è da sempre<br />
improntata all’educazione dei più<br />
piccoli e soprattutto alla crescita<br />
e alla formazione degli allenatori.<br />
L’importante non è solo giocare<br />
bene, ma crescere in un ambiente<br />
sano che sappia essere un luogo<br />
formativo. Certo c’è bisogno <strong>del</strong><br />
sostegno di tutti, anche di chi con<br />
un piccolo gesto può donare un<br />
contributo importante.
Vale solo il Vangelo<br />
Egr. direttore,<br />
la lettura <strong>del</strong> testo <strong>del</strong>la lettera a firma<br />
di Renato Longhi sulla “<strong>Voce</strong>”<br />
<strong>del</strong> 7 aprile ha dato il via a una lunga<br />
riflessione personale sul significato<br />
cristiano di alcuni termini da<br />
noi usati quotidianamente: straniero,<br />
prossimo, nemico, cattolico, ecc.<br />
Non posso non apprezzare la citazione<br />
<strong>del</strong> passo di Matteo di cui orgogliosamente<br />
io porto il nome che<br />
preannuncia il giudizio finale a cui<br />
tutti saremo sottoposti. Nelle Scritture<br />
l’amore anche per il “nemico” è<br />
spesso auspicato, ma, sempre nelle<br />
stesse, spesso s’invoca l’intervento<br />
divino perché ci salvi e sconfigga<br />
il “nemico”, in alcuni casi per porlo<br />
come sgabello dei suoi piedi. Chi è,<br />
dunque, questo “nemico”? Non mi<br />
risulta che la Lega istighi <strong>del</strong>iberatamente<br />
all’odio verso lo straniero. <strong>La</strong><br />
Lega, in particolare di fronte a certi<br />
fenomeni e considerando l’attuale<br />
<strong>del</strong>icata situazione socio-economica<br />
<strong>del</strong> nostro Paese, cerca di porre un<br />
argine ricorrendo alla pratica <strong>del</strong>la<br />
legalità, una pratica che nel passato<br />
recente è stata spesso trascurata. Gli<br />
stranieri giunti illegalmente sul suolo<br />
nazionale sono stati accolti, curati,<br />
sfamati e alloggiati con un notevole<br />
sforzo e impiego di mezzi, uomini e<br />
risorse. Che si potesse fare meglio è<br />
indubbio, ma di fronte all’emergenza<br />
non sempre tutto riesce subito perfettamente.<br />
Tante sono sempre le<br />
critiche, ma molto poche le proposte<br />
risolutive. Questi stranieri sono stati<br />
immediatamente divisi in due gruppi<br />
con differenti destini: coloro che<br />
chiedono asilo politico in fuga da<br />
guerre, persecuzioni, tirannie, ecc. <br />
e quelli che tentano l’avventura per<br />
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migliorare la loro condizione economica<br />
o all’estremo per sfuggire alla<br />
giustizia <strong>del</strong> loro Paese. Nessuno<br />
accusa specificamente l’immigrato<br />
di evadere il dovere di corrispondere<br />
i propri tributi. Questa immoralità,<br />
che il mio movimento ha sempre<br />
criticato, combattuto e denunciato,<br />
è ancora molto radicata nel costume<br />
dì molti nostri concittadini e accentuata<br />
dal crescente individualismo<br />
ed egoismo che fanno ritenere<br />
il bene comune di cui loro stessi<br />
approfittano cosa a loro estranea.<br />
Purtroppo devo constatare che non<br />
sono moltissimi pur dicendosi cristiani,<br />
sia all’interno <strong>del</strong>la classe politica<br />
sia di destra che di sinistra o<br />
in altre istituzioni, quelli che seguono<br />
o almeno tentano di seguire i<br />
consigli evangelici. Non si nega che<br />
l’attuale trend porti ad una sempre<br />
maggiore multietnicità <strong>del</strong>le società<br />
occidentali, tuttavia sarebbe auspicabile<br />
che questi nuclei etnici<br />
(si vedano i diversi casi di Svizzera,<br />
Germania o Stati Uniti) pur non perdendo<br />
la loro originalità, si integrino<br />
nella società ospitante fino ad arrivare,<br />
come avvenuto da noi nei secoli<br />
passati, all’assimilazione. Ritengo<br />
che uno straniero possa diventare<br />
cittadino italiano possedendone i<br />
requisiti legali soprattutto perché<br />
lo desidera sinceramente e non per<br />
un mero atto d’ufficio. Da quello che<br />
io comprendo, “cattolico” significa<br />
universale nel senso che chiunque<br />
veramente voglia sarà accolto nella<br />
Chiesa, senza distinzione di sesso,<br />
ceto, censo, casta, classe, etnia, ecc.<br />
I membri <strong>del</strong>la Chiesa, ritenendo io<br />
di farne parte come battezzato e fe<strong>del</strong>e,<br />
li considero come miei fratelli.<br />
Mi pongo, quindi, la domanda se<br />
sono loro il mio vero prossimo o se<br />
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la prossimità - oltre al dovuto amore<br />
per ogni essere - si estende nello<br />
stesso modo ad ogni uomo, anche<br />
al “nemico” Luca, in Atti 4, 32-37 e<br />
2, 42-47, ci descrive la comunità cristiana<br />
ideale e ci aiuta a capire chi<br />
possa essere il fratello e il prossimo.<br />
Ritengo, inoltre, che l’originale istituzione<br />
<strong>del</strong> diaconato si rivolgesse ai<br />
soli membri <strong>del</strong>la comunità cristiana<br />
e solamente di riflesso ai bisognosi<br />
che ancora non ne facevano parte. Se<br />
per essere accolto in seno alla Chiesa<br />
pongo il caso di un adulto non battezzato<br />
ci si deve sottoporre ‘ad un<br />
serio e intenso addestramento (catecumenato)<br />
così, per essere accolto<br />
a pieno diritto in seno ad una ben<br />
precisa comunità nazionale, perché<br />
uno straniero non deve sottostare a<br />
chiare regole di ammissione? Potrei<br />
io, illegalmente, varcare i confini di<br />
uno Stato sovrano, di una respubblica,<br />
solo per godere <strong>del</strong>la vera o supposta<br />
ricchezza dei legittimi cittadini<br />
ivi residenti solo perché lo desidero?<br />
Accampare diritti e pretese come se<br />
fossi uno di loro senza ancora averne<br />
titolo? Quanti secoli abbiamo dovuto<br />
lottare noi “indigeni” per avere<br />
quello che abbiamo? Quanti martiri,<br />
quante vessazioni, quante lotte, quanto<br />
dolore hanno portato all’esistenza<br />
<strong>del</strong>la respubblica in cui viviamo e a<br />
cui apparteniamo? Infine, condivido<br />
pienamente l’affermazione che se<br />
si vuole tirare in ballo l’identità cristiana<br />
vale solo il Vangelo (e annessi).<br />
Cosa debbo pensare di quei “cristiani”<br />
che continuano a fare di tutta<br />
un’erba un fascio? Ovvero quelli che<br />
pongono sullo stesso piano tutte le<br />
religioni? Lungi da me il non auspicare<br />
un buon rapporto con tutti, ma<br />
con i dovuti distinguo e cautele! Non<br />
dimentichiamo Giovanni (Gv 14, 6)<br />
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che ci riporta le ipsissima verba di<br />
nostro Signore: “lo sono la via, la verità<br />
e la vita. Nessuno viene al Padre<br />
se non per mezzo di me”. Riflettiamo<br />
bene a queste parole: non dicono io<br />
sono una <strong>del</strong>le vie, una <strong>del</strong>le verità...<br />
Detto questo ritengo, che il “dialogo”<br />
sia attuabile solo a livello umano,<br />
tra “religioni” si può attuare solo un<br />
confronto. Condivido anche l’accusa<br />
generalizzata di ignoranza <strong>del</strong>la<br />
Parola di Dio, di cui tutti, chi più chi<br />
meno, siamo responsabili. Sarebbe<br />
tempo che se veramente crediamo<br />
in quello che spesso affermiamo solo<br />
a parole si tornasse tutti ad essere<br />
missionari ed evangelizzatori, anche<br />
solo partendo dalla semplice difesa<br />
<strong>del</strong>la tanto disprezzata secolare “devozione<br />
popolare” o da quella <strong>del</strong>la<br />
presenza <strong>del</strong> crocifisso essenziale<br />
e non sempre compreso simbolo <strong>del</strong>la<br />
nostra millenaria fede nei luoghi<br />
pubblici e altrove.<br />
Matteo Rinaldi<br />
Lettera aperta<br />
sull’accoglienza<br />
Egr. direttore,<br />
ho piacere di diffondere la bella notizia<br />
che, alcuni sacerdoti, nonostante<br />
la loro condizione umana, come noi<br />
laici, riescono a rendersi autentici testimoni<br />
di fede cristiana. Ho avuto come<br />
parroco, per 12 anni, il sacerdote<br />
don Giuseppe Tomasoni, presbitero<br />
<strong>del</strong>la parrocchia di San Gottardo a<br />
Paderno Franciacorta. Tra me e don<br />
Giuseppe, si è instaurato sin dal 1997,<br />
anno <strong>del</strong> suo ingresso in parrocchia,<br />
un rapporto di vicinanza apprezzato<br />
da ambo le parti. Lo ritengo una persona<br />
molto equilibrata di carattere,<br />
in grado di farsi apprezzare per il suo<br />
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continuo operare bene per ogni attività<br />
pastorale e per le iniziative caritative<br />
pro-missioni estere a favore di<br />
missionari laici e consacrati originari<br />
<strong>del</strong>la comunità cristiana di Paderno<br />
Franciacorta. Il mio vissuto da cristiano<br />
cattolico forestiero parla bene<br />
<strong>del</strong>l’esperienza di figlio di Dio e trova<br />
in essa ampio spazio l’intervento di<br />
don Giuseppe Tomasoni. Don Giuseppe<br />
mi ha accolto con benevolenza nella<br />
Parola di Dio, nei quotidiani consigli<br />
e catechesi, incoraggiamenti nella<br />
forza ad andare avanti rimanendo saldo<br />
nella fede, valorizzando il presente<br />
e le piccole cose, condizione di base<br />
per ringraziare il Signore guardando<br />
con altrettanta fiducia alla speranza<br />
che ci spetta e aspetta da, con e per<br />
Maria madre nostra. Don Giuseppe ha<br />
integrato la mia formazione umana e<br />
cristiana, lui missionario autentico di<br />
pazienza e dedizione, e di speranza,<br />
mi ha sempre offerto la sua disponibilità<br />
con la sua vicinanza umana in<br />
qualsiasi momento <strong>del</strong>la giornata. Un<br />
compito diverso e altrettanto importante<br />
per la mia formazione ha avuto il<br />
parroco don Gianpietro Forbice <strong>del</strong>le<br />
chiese di San Rocco e di Cristo Risorto<br />
a Padergnone. Di indole giovanile e<br />
solare, sorridente, ho instaurato con<br />
lui un rapporto di amicizia molto confidenziale.<br />
Ha sempre favorito il mio<br />
accesso nella chiesa di San Rocco<br />
nelle ore notturne per adorare Gesù<br />
Eucaristico. È un sacerdote sensibile<br />
e responsabile e, nello stesso tempo,<br />
alla mano. Ricordo con piacere le<br />
Sante Messe quotidiane celebrate alle<br />
16 e alle 19.30 nell’abbazia olivetana<br />
di Rodengo Saiano. Ringrazio il rettore<br />
padre Alfonso e tutti gli altri Padri<br />
che celebravano a turno la Santissima<br />
eucaristia, tra i quali ricordo con tanta<br />
simpatia il defunto don Antonio Ma-
iani. Ringrazio don Giuseppe Zamboni<br />
<strong>del</strong>la parrocchia di San Zenone<br />
di Passirano che celebrava le Sante<br />
Messe alle 7 e alle 19 di ogni giorno<br />
feriale. Un cenno di ringraziamento<br />
va pure alla diocesi di Brescia che<br />
ha preposto il defunto don Abramo<br />
Putelli per la comunità parrocchiale<br />
di Fantecolo di Provaglio d’Iseo. <strong>La</strong><br />
parrocchia di Sant’Apollonio si presta<br />
molto al silenzio e al verde e, quindi,<br />
alla preghiera nella natura di Dio. Ringrazio<br />
don Abramo per essersi reso<br />
innumerevoli volte angelo custode<br />
che presentava le mie intenzioni alla<br />
Madonna di Lourdes e di Fatima<br />
e in Terra Santa durante i suoi innumerevoli<br />
pellegrinaggi. E continua a<br />
intercedere...<br />
Rocco Caronte<br />
Il gigante <strong>del</strong>la storia<br />
Egr. direttore,<br />
quest’anno, il 1° maggio oltre ad essere<br />
la festa <strong>del</strong> lavoro è pure la Domenica<br />
dopo Pasqua, dedicata alla<br />
Divina misericordia, ed in tale circostanza<br />
sarà beatificato Giovanni<br />
Paolo II. In merito a questo grande<br />
evento, sia per la Chiesa che per<br />
tutta la cristianità, non si avvertano<br />
quel grande entusiasmo e quella<br />
voglia di partecipazione ai quali eravamo<br />
abituati durante il lungo pontificato<br />
di papa Wojtyla. I mezzi di<br />
informazione, in particolare quelli<br />
cattolici, ne parlano, ma, ad esempio,<br />
non trovo lettere di lettori e/o<br />
commenti per esprimere la gioia di<br />
vedere questo Papa, che fu definito<br />
“il gigante <strong>del</strong>la storia” <strong>del</strong> secolo<br />
scorso, proposto alla venerazione<br />
dei fe<strong>del</strong>i. È soltanto una perdita<br />
collettiva di memoria? Con questa<br />
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<br />
mia lettera vorrei evidenziare, tra<br />
le altre caratteristiche <strong>del</strong> Papa polacco,<br />
la sua costante attenzione per<br />
le grandi questioni sociali <strong>del</strong> nostro<br />
tempo. Si pensi alle encicliche <strong>La</strong>borem<br />
exercens, <strong>del</strong> 1981 sull’esercizio<br />
<strong>del</strong> lavoro umano, e Sollicitudo<br />
rei socialis <strong>del</strong> 1987, ossia la<br />
sollecitudine <strong>del</strong>la Chiesa nel porre<br />
attenzione alla evoluzione sociale.<br />
Da ultimo la Centesimus annus <strong>del</strong><br />
15 maggio 1991, con la quale, prendendo<br />
atto <strong>del</strong>la caduta <strong>del</strong> comunismo<br />
(a cui Lui aveva contribuito),<br />
metteva in guardia dai pericoli di un<br />
capitalismo senza regole e privo di<br />
alternative. A me pare che, almeno<br />
nell’ultimo decennio, stiamo sperimentando<br />
cosa significhi rinunciare<br />
al governo <strong>del</strong>l’economia, la quale<br />
impone le sue ferree leggi, senza<br />
considerare le finalità sociali <strong>del</strong> lavoro<br />
e <strong>del</strong>le risorse in genere.<br />
Con queste considerazioni, auspico<br />
una integrale riscoperta <strong>del</strong>la figura<br />
<strong>del</strong> nuovo Beato, dal quale, numerosi<br />
milioni di lavoratori e lavoratrici<br />
ricevettero un grande impulso e sostegno<br />
per la promozione <strong>del</strong>la loro<br />
dignità umana.<br />
Giuseppe Delfrate<br />
<strong>La</strong> Chiesa e la Lega Nord<br />
Egr. direttore<br />
nelle ultime settimane su varie testate<br />
è apparsa la lettera <strong>del</strong> segretario<br />
cittadino di Lega Nord, Matteo Rinaldi,<br />
a commento <strong>del</strong>la Lettera sulla pastorale<br />
dei migranti inviata dal Vescovo<br />
di Brescia alle comunità <strong>del</strong>la diocesi.<br />
Assoggettare a critica puntuale<br />
tutto quanto affermato da Rinaldi sarebbe<br />
un compito assai agevole, ma<br />
lo scritto risulterebbe tedioso alla<br />
lettura. È quindi preferibile proporre<br />
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un più ampio giudizio sull’atteggiamento<br />
assunto da Lega Nord riguardo<br />
alla religione cristiana. In tutta<br />
l’Europa è in atto un cambiamento<br />
dovuto alla massiccia presenza di un<br />
gran numero di fe<strong>del</strong>i di religioni non<br />
cristiane che non vogliono seguire le<br />
regole <strong>del</strong>la laicità <strong>del</strong>lo Stato. Ciò<br />
sta spingendo a una rivalutazione,<br />
nella maggioranza <strong>del</strong>la popolazione,<br />
<strong>del</strong>le radici cristiane dei “valori<br />
europei”. Detto per inciso, i “valori<br />
europei” affondano le proprie radici<br />
prima di tutto nella cultura classica,<br />
nel diritto romano, e soprattutto nella<br />
filosofia greco-romana, nella quale<br />
San Paolo ha voluto che il pensiero<br />
cristiano venisse innestato. Tornando<br />
al tema <strong>del</strong> presente scritto, Lega<br />
Nord ripropone (a scopi elettorali,<br />
teniamolo sempre ben presente) un<br />
concetto superato, sorto nel Medioevo<br />
dominato dalle guerre di religione:<br />
l’idea di identità tra Chiesa,<br />
territorio e nazione. Tale principio<br />
è racchiuso nell’espressione “cuius<br />
regio, eius religio”. Un forte legame<br />
tra religione e identità nazionale non<br />
dá spazio alle comunità di diverso<br />
credo religioso, con la conseguente<br />
tendenza a concedere libertà limitate<br />
alle fedi minoritarie. Questa pretesa<br />
di Chiesa “nazionale” ha portato al<br />
disastro nei Balcani durante gli anni<br />
‘90, quando le chiese si sono lasciate<br />
strumentalizzare in conflitti che hanno<br />
portato a violenze e distruzioni in<br />
nome <strong>del</strong>la religione. <strong>La</strong> Chiesa cui<br />
Lega Nord intende rifarsi è una Chiesa<br />
non “cattolica” nel senso etimologico,<br />
ossia non rivolta, non aperta a<br />
tutti. Una Chiesa siffatta tradirebbe<br />
il messaggio cristiano, e rischierebbe<br />
di entrare in aperto conflitto con gli<br />
appartenenti alle altre religioni. Ne<br />
deriverebbe un atteggiamento oppo-<br />
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sto all’integrazione invocata da Lega<br />
Nord a parole ma ostacolata nei fatti,<br />
come testimoniato quotidianamente<br />
da provvedimenti amministrativi locali<br />
e nazionali.<br />
L’etnoreligione cui Lega Nord vorrebbe<br />
tendere ha visto di recente una<br />
affermazione clamorosa nell’Europa<br />
centrale, con legami rinnovati con lo<br />
Stato. Mi riferisco alla nuova Costituzione<br />
<strong>del</strong>la Repubblica ungherese,<br />
religiosamente connotata, imposta<br />
dal partito unico di governo, il “Fidesz”<br />
(nomen omen?), un partito populista<br />
di centro-destra. Il testo <strong>del</strong>la<br />
nuova Costituzione ungherese fa riferimento<br />
a Dio, e al cristianesimo come<br />
elemento fondante <strong>del</strong>la nazione<br />
ungherese, sovrapponendo nazione<br />
politica e nazione etnica.<br />
Lega Nord si pone nella scia di questo<br />
e di altri partiti europei nazionalisti,<br />
antieuropeisti, xenofobi e razzisti,<br />
che mietono successi elettorali a<br />
causa <strong>del</strong>la crisi economica e <strong>del</strong>l’immigrazione,<br />
fenomeni che però essi<br />
non sanno né contrastare né governare.<br />
L’auspicio è che la Chiesa non<br />
accetti di farsi stringere da quell’abbraccio<br />
soffocante che Lega Nord le<br />
sta offrendo.<br />
Emanuele Formosa<br />
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