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Comunicazioni - La Voce del Popolo

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<strong>La</strong> beatificazione<br />

di Karol Wojtyla:<br />

un Papa, un uomo<br />

<br />

Bedizzole.<br />

De Giorgi chiude<br />

il 250° <strong>del</strong>la chiesa<br />

<br />

Beata Cocchetti.<br />

Il carisma che si<br />

rinnova nel tempo<br />

<br />

Ccdc Brescia.<br />

Carcere<br />

per rieducare<br />

<br />

Primo maggio.<br />

Quando c’è il lavoro<br />

è tutto più sicuro<br />

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Profumo di Brescia<br />

nella boutique<br />

di serie A<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

È anche una grande festa per<br />

l’Italia e gli italiani la beatificazione<br />

di Giovanni Paolo II. Perché,<br />

primo Papa straniero dopo<br />

secoli, è stato anche un grande<br />

interprete di Roma e <strong>del</strong>l’Italia.<br />

Della città di cui era diventato e si<br />

sentiva fortemente Vescovo aveva<br />

<br />

pienamente raccolto il carattere<br />

insieme universale e familiare,<br />

quasi atemporale, per cui tutti si<br />

possono sentire a casa propria, in<br />

una terra nello stesso tempo molto<br />

marcata dai segni identitari, ma<br />

senza confini. All’Italia ha saputo<br />

parlare, senza retorica, ma con la<br />

credibilità <strong>del</strong> testimone, di patria.<br />

E ha instancabilmente collegato<br />

questo suo appello all’idea che<br />

l’Italia avesse qualcosa di molto<br />

importante da dire e da fare<br />

in una Europa che a sua volta,<br />

riunificandosi, doveva ritrovare<br />

un ruolo di civiltà, a partire<br />

dall’eredità e dall’identità cristiana.<br />

Giovanni Paolo II insomma non<br />

era assolutamente convinto<br />

di un inevitabile destino di<br />

secolarizzazione, per l’Italia e<br />

per l’Europa. E lo dimostra con<br />

il coraggio <strong>del</strong>le opere, nella<br />

certezza <strong>del</strong>la fede. È questa<br />

naturale sintesi, che tutti coloro<br />

che gli sono passati anche solo<br />

per poco accanto, testimoniano<br />

essere fondata sulla realtà<br />

misteriosa e trasparente <strong>del</strong>la<br />

preghiera continua, il grande<br />

messaggio pubblico, politico e<br />

sociale, che Giovanni Paolo II ha<br />

<br />

<br />

Dove incomincia la vita? Dal primo battito o dall’ultimo?<br />

Credo dal primo. Ma l’itinerario è diverso: qui, da questa<br />

parte, siamo tesi da un filo, sentiamo la sete, la fame, soffriamo<br />

la nudità e le nostre braccia, per vivere, talora annaspano,<br />

graffiano, colpiscono anche a morte chi è vicino.<br />

È una vita sudata, dove la felicità è intermittenza di luce.<br />

Tendiamo. Quella dall’altra parte, dopo l’ultimo battito, è<br />

la continuità <strong>del</strong>la gioia: che nessuno ci toglierà (Giovanni<br />

16,22-23). Abbiamo il dono di sperare nella vita; chi sta peggio<br />

ha diritto di sperare in una vita migliore. Il motivo sta nella risurrezione:<br />

salto <strong>del</strong>la mente verso l’impossibile per noi. “Cristo<br />

risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su<br />

di lui” (Romani 6,9). Enzo Bianchi sottolinea che il proprium <strong>del</strong> cristianesimo<br />

è questa “speranza <strong>del</strong>la vita più forte <strong>del</strong>la morte” (cfr. “Per<br />

un’etica condivisa”); e tuttavia rimane un salto, “fede” appunto, frutto di<br />

un dono e al tempo stesso di una scelta libera.<br />

<br />

<br />

<br />

lanciato. Nell’Italia e nella stessa<br />

Chiesa italiana <strong>del</strong>la fine degli<br />

anni Settanta, alle prese con una<br />

stagione di crisi e contemplazione<br />

<strong>del</strong>la crisi, questo messaggio,<br />

così semplice e diretto, provoca<br />

effetti dirompenti e fragorosi,<br />

getta semi inediti, destinati a<br />

fruttificare nel corso <strong>del</strong> decennio<br />

successivo e molto oltre.<br />

Alla stagione <strong>del</strong>la crisi, che tocca<br />

il suo apogeo proprio durante<br />

gli anni Settanta, succede così<br />

quella <strong>del</strong>la “riconfigurazione”<br />

<strong>del</strong> mondo cattolico.


uel “santo subito” che si<br />

levò da piazza San Pietro<br />

in occasione dei funerali<br />

di Giovanni Paolo II diventa<br />

domenica 1° maggio<br />

realtà. A poco più di sei anni dalla<br />

morte Karol Wojtyla viene elevato<br />

agli onori degli altari. Sarà Benedetto<br />

XVI, suo stretto collaboratore prima<br />

e successore poi, a presiedere la beatificazione<br />

di Giovanni Paolo II. Negli<br />

ultimi 33 anni molto è stato scritto<br />

su Giovanni Paolo II. Dal giorno <strong>del</strong>la<br />

sua morte, il 2 aprile 2006, tanto altro<br />

è stato raccontato sul Papa venuto<br />

dalla Polonia. Difficile, dunque, in occasione<br />

<strong>del</strong>la beatificazione tracciarne<br />

un ritratto originale. Operazione<br />

praticamente impossibile senza ricorrere<br />

a chi Giovanni Paolo II ha avuto<br />

modo di conoscerlo anche al di fuori<br />

<strong>del</strong>l’ufficialità <strong>del</strong> suo ministero. Tra<br />

questi c’è anche il vaticanista Gianfranco<br />

Svidercoschi, dal 1983 al 1985<br />

vicedirettore de “L’Osservatore Romano”,<br />

che con Karol Wojtyla ha avuto<br />

modo di intessere un intenso rapporto.<br />

Con Giovanni Paolo II ha anche<br />

collaborato al libro “Dono e mistero”<br />

e lo ha seguito in tanti dei suoi viaggi<br />

in giro per il mondo. Dopo la morte di<br />

Giovanni Paolo II, proprio in virtù di<br />

queste frequentazioni, ha messo mano<br />

a “Storia di Karol Wojtyla” che ha<br />

fatto da filo conduttore per le sceneggiature<br />

dei due film per la televisione<br />

“Un uomo diventato Papa” e “Un<br />

Papa rimasto uomo”. Svidercoschi ha<br />

dedicato gli ultimi anni <strong>del</strong>la sua vita<br />

a raccontare, da diversi punti di vista<br />

e confrontandosi con altre figure che<br />

lo hanno conosciuto, il Papa giunto<br />

<strong>del</strong>la Polonia. Così se gli si chiede,<br />

come avvenuto per questa intervista,<br />

un ricordo di Karol Wojtyla il giornalista<br />

non ha dubbi. “Il ricordo di Giovanni<br />

Paolo II che mi porto nel cuore<br />

non è quello <strong>del</strong>le adunate oceaniche<br />

di persone a ogni latitudine. Penso<br />

con nostalgia all’uomo <strong>del</strong>la preghiera,<br />

all’uomo che mi ha insegnato cosa<br />

significasse vivere di Dio”. Molte<br />

volte Svidercoschi ha avuto modo<br />

di pregare con Giovanni Paolo II, in<br />

circostanze gioiose e in altre drammatiche,<br />

come la sera in cui durante<br />

una cena con il direttore de “L’Osservatore<br />

Romano” Mario Agnes, venne<br />

comunicata al Papa la notizia <strong>del</strong> ritrovamento<br />

<strong>del</strong> cadavere di padre Popieluskzo.<br />

“Giovanni Paolo II – ricorda<br />

il giornalista – ci invitò a seguirlo<br />

nella sua cappella privata e a metterci<br />

in preghiera con lui. Vidi un uomo<br />

totalmente perso in questa dimensio-<br />

<br />

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<br />

Nelle ore che precedono la beatificazione<br />

di Giovanni Paolo II c’è anche<br />

spazio per il ricordo <strong>del</strong> dolore e <strong>del</strong>la<br />

commozione con cui il mondo intero<br />

seguì l’agonia <strong>del</strong> Papa e per come la<br />

gente, sponteamente o in forma organizzata<br />

si mosse per rendere l’ultimo<br />

omaggio al Papa. Moltissimi furono<br />

anche i bresciani che si mossero alla<br />

volta di Roma e tra questi mons. Francesco<br />

Beschi (nella foto), oggi vescovo<br />

di Bergamo. “Quando Giovanni Pa-<br />

ne, capace di un intimo contatto con<br />

Dio”. Fra i ricordi che si affastellano<br />

nel cuore di Gianfranco Svidercoschi<br />

c’è anche quello <strong>del</strong>la grande umanità<br />

di Karol Wojtyla. “Ancora oggi – ricorda<br />

– provo una grande nostalgia<br />

per l’umorismo <strong>del</strong> Papa, per la sua<br />

capacità durante i viaggi o in qualche<br />

momento conviviale, di saper ridere,<br />

di essere sereno. Era un uomo rimasto<br />

semplice, capace di chiedere<br />

scusa anche all’ultimo dei suoi collaboratori<br />

se pensava di avere torto o<br />

di avere sbagliato”. Ma c’è anche un<br />

Giovanni Paolo II pubblico che Svidercoschi<br />

vuole ricordare, un Papa<br />

su cui apparentemente è stato detto<br />

già tutto. “Eppure – afferma – ogni<br />

volta che mi devo confrontare con<br />

la sua figura mi trovo a meravigliarmi<br />

<strong>del</strong> grande fascino che continua a<br />

esercitare, un fascino che paradossalmente<br />

è più forte oggi <strong>del</strong> giorno<br />

<strong>del</strong>la sua morte”. È una meraviglia,<br />

quella ricordata dal giornalista, che<br />

lo coglie ogni volta che osserva la<br />

gente in sosta davanti alla tomba di<br />

Giovanni Paolo II. “<strong>La</strong> loro – afferma<br />

– non è una semplice preghiera,<br />

è invece un dialogo con un Papa che<br />

sentono ancora vivo, perché ha permesso<br />

loro di vivere un’esperienza<br />

generatrice di Dio”. Tutti i papi hanno<br />

avuto questo “mandato”, ma ciò<br />

che per Svidercoschi rende unica<br />

e ancora straordinariamente viva<br />

l’esperienza di Giovanni Paolo II è<br />

l’essere stato realmente percepito<br />

come il Papa <strong>del</strong>l’incarnazione, capace<br />

di mostrare il volto umano di<br />

Dio. “Con la sua vita, con la sua sofferenza,<br />

con la sua passione, con il<br />

suo modo di vivere il rapporto con<br />

Dio – continua ancora Svidercoschi<br />

– Giovanni Paolo II ha colmato quello<br />

che nel Concilio Vaticano II era<br />

stato definito come lo scandalo <strong>del</strong>la<br />

separazione tra fede e vita”.<br />

<br />

<br />

“Giovanni Paolo II. Tra cielo e terra”<br />

è il titolo <strong>del</strong> magazine che “<strong>Voce</strong>”<br />

ha realizzato per la beatificazione<br />

di Karol Wojtyla. Si tratta di 72<br />

pagine in cui sono state raccolte<br />

testimonianze sul Papa beato. È<br />

stato dato spazio al racconto di chi<br />

Giovanni Paolo II ha avuto modo<br />

di conoscerlo da vicino, come il<br />

vaticanista Gianfranco Svidercoschi<br />

a cui è stato chiesto un ritratto<br />

al di fuori degli schemi ormai<br />

conosciuti. Nel magazine ci sono<br />

anche i racconti di chi a Giovanni<br />

<br />

Paolo II è stato legato per altri<br />

motivi. Mons. Francesco Beschi,<br />

oggi vescovo di Bergamo, racconta i<br />

suoi sentimenti e quelli <strong>del</strong>la Chiesa<br />

bresciana, nei giorni <strong>del</strong> lutto e<br />

<strong>del</strong> dolore per la morte <strong>del</strong> Papa.<br />

Molte altre sono le voci sentite<br />

per comporre la pubblicazione.<br />

Radio<strong>Voce</strong> ha invece curato un cd<br />

in cui sono stati raccolti i discorsi<br />

pronunciati dal Papa a Brescia nel<br />

1982 e nel 1998. Copie <strong>del</strong> magazine<br />

e <strong>del</strong> cd possono essere prenotate<br />

chiamando lo 030/44250.<br />

<br />

olo II è morto – ricorda mons. Beschi<br />

– ero in casa e, dopo essermi raccolto<br />

un momento in preghiera, ho seguito<br />

in televisione gli eventi. Sono stato<br />

colpito da un episodio in particolare.<br />

<strong>La</strong> tv locale, Teletutto, nel raccogliere<br />

le impressioni <strong>del</strong>la gente ha intervistato<br />

una signora che dichiarava il<br />

suo disappunto per essersi recata in<br />

Duomo trovando la porta d’ingresso<br />

chiusa. Da questo e da altri fatti<br />

mi sono reso conto di quanto in quel<br />

momento <strong>del</strong>la storia, <strong>del</strong> mondo e<br />

<strong>del</strong>la Chiesa, il Papa rappresentasse<br />

un punto di riferimento importante<br />

per tutti, anche per persone lontane<br />

dalla Chiesa”. Il giorno successivo, in<br />

tutta fretta, insieme con altri e con il<br />

consenso <strong>del</strong> vescovo mons. Giulio<br />

Sanguineti, si decise di promuovere<br />

un pellegrinaggio a Roma per portare<br />

l’omaggio dei bresciani a Giovanni<br />

Paolo II. “Sapevano – ricorda ancora il<br />

Vescovo di Bergamo – che già si erano<br />

messi in moto in tanti e ignoravamo<br />

invece che tipo di risposta avrebbe<br />

raccolto la nostra proposta. Il nostro<br />

non era il desiderio di esserci per esserci,<br />

ma piuttosto di cogliere il senso<br />

di quello che stava avvenendo intorno<br />

alla figura <strong>del</strong> Papa”. Il giorno dopo la<br />

sua morte Brescia si mosse con a capo<br />

proprio mons. Francesco Beschi.<br />

“Fui colpito – continua nel suo ricordo<br />

– dall’adesione di giovani e di<br />

anziani, di persone con motivazioni


profonde, soprattutto da parte dei<br />

giovani legati a Giovanni Paolo II da<br />

sentimenti di affetto e di riconoscenza.<br />

Viaggiammo in treno di notte dormendo<br />

poco perché eravamo coinvolti<br />

dai ricordi di un pontificato così<br />

lungo, quindi ricco di momenti significativi,<br />

comprese le sue indimenticabili<br />

visite a Brescia”. Molti, proprio a<br />

partire da mons. Beschi, durante quel<br />

viaggio (nella foto a destra) si interrogarono<br />

sulle ragioni di quel pellegri-<br />

naggio. “Prevaleva – continua mons.<br />

Beschi – il tema <strong>del</strong>la riconoscenza.<br />

Devo dire che se c’è un criterio al<br />

quale posso riferire quel viaggio, anche<br />

in termini personali, è stato proprio<br />

il senso <strong>del</strong>la riconoscenza”. Un<br />

senso che nell’animo <strong>del</strong> Vescovo di<br />

Bergamo si alimenta anche <strong>del</strong> ricordo<br />

<strong>del</strong>l’incontro avuto con Giovanni<br />

Paolo II nel corso <strong>del</strong>la visita bresciana<br />

<strong>del</strong> 1998 e <strong>del</strong>le parole che il Papa<br />

ebbe per il Centro pastorale Paolo VI.<br />

<br />

<br />

Un oratorio, una piazza e un<br />

centro sportivo. Sono questi i<br />

tre luoghi simbolo con cui le<br />

comunità bresciane hanno voluto<br />

ricordare e rinnovare la memoria di<br />

Giovanni Paolo II. Nave, Gavardo e<br />

Gargnano sono le realtà che hanno<br />

legato la memoria <strong>del</strong> Papa polacco<br />

ad alcune opere. A Gargnano il<br />

curato di allora, don Francesco<br />

Mattanza, si mise in ascolto <strong>del</strong>le<br />

richieste di giovani, che avevano<br />

fatto visita a Roma alla salma di<br />

Giovanni Paolo II perché l’oratorio<br />

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fosse dedicato al “loro papa”. Nei<br />

due anni intecorsi tra la morte di<br />

Giovanni Paolo II e l’intitolazione<br />

<strong>del</strong>l’oratorio (10 novembre 2007,<br />

nella foto) fu approfondita la<br />

figura di Wojtyla negli organi di<br />

comunione (consiglio pastorale e<br />

consiglio <strong>del</strong>l’oratorio) e in alcuni<br />

incontri appositi con i giornalisti<br />

Luigi Accattoli e Gianfranco<br />

Svidercoschi, con padre Antonio<br />

Sicari e con il filosofo Rocco<br />

Buttiglione sull’enciclica Veritatis<br />

splendor. Nave, invece, ha<br />

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scelto di ricordare Karol Wojtyla<br />

dedicandogli la piazza cittadina il<br />

22 novembre 2009. Per la cerimonia<br />

è stato chiamato il card. Giovanni<br />

Battista Re che insieme a mons.<br />

Lorenzo Ceresoli ha benedetto<br />

la piazza e il monumento “Alla<br />

famiglia” <strong>del</strong>l’artista locale Luigi<br />

Bertoli. Gavardo, infine, ha pensato<br />

di dedicare al Papa, amante <strong>del</strong>lo<br />

sport, il complesso sportivo<br />

costruito nei primi anni Ottanta.<br />

L’intitolazione a Karol Wojtyla<br />

risale al 3 settembre <strong>del</strong> 2006.


o spettro di un altro Viet-<br />

nam si affaccia nel Mediterraneo.<br />

È quanto affermato<br />

dall’agenzia online<br />

Asianews in un articolo a<br />

firma di Maurizio D’Orlando. Quello<br />

che fino a un mese fa veniva chiamato<br />

“intervento umanitario” per salvare<br />

i libici dalle violenze di Gheddafi<br />

è ormai divenuta una guerra. Nonostante<br />

gli appelli di Benedetto XVI<br />

(anche il giorno di Pasqua) a favorire<br />

la diplomazia sulle armi, l’Italia ha ormai<br />

deciso un’escalation, offrendosi<br />

di bombardare “obbiettivi in Libia”,<br />

rispondendo a una specifica richiesta<br />

avanzata al premier Berlusconi<br />

dal presidente Usa Barack Obama.<br />

Il punto di svolta, però, risale al 20<br />

aprile scorso. In un incontro a Roma<br />

tra i ministri <strong>del</strong>la Difesa di Gran Bretagna<br />

ed Italia, secondo la ricostruzione<br />

operata da Asianews.it, è stata<br />

ufficializzata la decisione di inviare<br />

in Libia, a sostegno dei ribelli, 10<br />

istruttori militari da parte di ciascuno<br />

dei due Paesi. Questi istruttori militari<br />

si aggiungono a quelli francesi già<br />

presenti in maniera ufficiale, dopo<br />

che già agli inizi di marzo la Francia<br />

ha riconosciuto il Consiglio nazionale<br />

libico di Bengasi, il Comitato degli<br />

insorti, come unico organo di governo<br />

in rappresentanza <strong>del</strong>la Libia. Gli<br />

istruttori italiani ed inglesi andranno<br />

così ad aggiungersi alle unità di truppe<br />

<strong>del</strong>le forze speciali inglesi e fran-<br />

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cesi già da mesi in territorio libico in<br />

maniera non ufficiale. <strong>La</strong> decisione,<br />

che ha scatenato la dura reazione libica<br />

che ha minacciato di scatenare<br />

l’inferno nei Paesi degli istruttori, è<br />

stata presa dopo che il giorno pre-<br />

<br />

cedente, il 19 aprile, il ministro italiano<br />

<strong>del</strong>la difesa, Ignazio <strong>La</strong> Russa,<br />

era stato convocato a Washington a<br />

colloquio con il ministro <strong>del</strong>la Difesa<br />

americano Robert Gates. Con tale<br />

decisione la guerra in Libia è ad<br />

un punto di svolta, in preparazione<br />

<strong>del</strong>l’operazione Eufor Libya, spiegata<br />

ufficialmente dal ministro finlandese<br />

degli esteri Alexander Stubb. Si tratta<br />

<strong>del</strong>l’invio in Libia di forze militari<br />

terrestri, ufficialmente per formare<br />

un corridoio umanitario per l’evacuazione<br />

<strong>del</strong>la popolazione civile<br />

di Misurata. Secondo Stubb la decisione<br />

europea dipende solo da una<br />

<br />

<br />

Doveva essere l’incontro <strong>del</strong> redde<br />

rationem sul tema <strong>del</strong>la gestione<br />

dei flussi migratori dal Nord Africa<br />

all’Europa che tanta tensione aveva<br />

creato nelle scorse settimane tra Italia<br />

e Francia. In realtà il vertice (nella<br />

foto) tra il premier Berlusconi e il presidente<br />

francesce Sarkozy è stato, per<br />

usare una semplificazione tanto cara<br />

al mondo <strong>del</strong> giornalismo ma di fatto<br />

senza alcun preciso signifiato, “interlocutorio”.<br />

Una sola parola per dire,<br />

<br />

<br />

“<strong>La</strong> brutale reazione <strong>del</strong> governo<br />

siriano alle manifestazioni popolari<br />

che chiedono un cambiamento ha<br />

raggiunto un nuovo vergognoso<br />

picco coi bombardamenti<br />

<strong>del</strong>l’esercito contro gli edifici civili<br />

di Dera’a, nel sud <strong>del</strong>la Siria”. Lo<br />

dichiara Amnesty international,<br />

che ha ricevuto i nomi di 23<br />

persone uccise domenica 25<br />

marzo, molte <strong>del</strong>le quali a causa<br />

dei bombardamenti, ma ritiene<br />

che il totale <strong>del</strong>le vittime sia<br />

molto più alto. Dall’inizio <strong>del</strong>le<br />

in sostanza, che l’atteso incontro (se<br />

ne parlava da settimane) non ha cavato<br />

un ragno dal buco. Si è glissato<br />

sul tema dei permessi di soggiorno<br />

temporanei concessi dall’Italia agli<br />

immigrato giunti a <strong>La</strong>mpedusa, si è<br />

glissato sul tema <strong>del</strong>la gestione di probabili<br />

nuovi arrivi futuri, rimandando<br />

tutto alle sedi <strong>del</strong>l’Unione europea, altro<br />

luogo che in questo momento non<br />

brilla per capacità di sintesi. L’incontro<br />

si è concluso tra sorrisi e strette di<br />

proteste, cinque settimane fa, i<br />

manifestanti uccisi sono almeno<br />

393. “Utilizzando l’artiglieria contro<br />

la sua gente, il governo di Damasco<br />

ha mostrato l’intenzione di<br />

stroncare le proteste praticamente<br />

a ogni costo, qualunque sia il<br />

prezzo in termini di vite umane – ha<br />

detto Malcolm Smart, direttore di<br />

Amnesty international per il Medio<br />

Oriente e l’Africa <strong>del</strong> Nord -. Il<br />

presidente Bashar al-Assad deve<br />

fermare tutto questo, ritirare il suo<br />

esercito da Dera’a, assicurare la<br />

richiesta <strong>del</strong>l’Onu o <strong>del</strong>la Ocha, l’Ufficio<br />

<strong>del</strong>le Nazioni Unite di coordinamento<br />

degli affari umanitari. Qualora<br />

tale ipotesi si concretizzasse sarebbe<br />

estremamente difficile continuare a<br />

configurare l’azione internazionale<br />

come intervento umanitario. Si trattarebbe,<br />

invece, di una vera e propria<br />

guerra di tipo neo-coloniale. <strong>La</strong> Libia<br />

sembra perciò avviarsi a diventare<br />

un nuovo teatro di guerriglia come lo<br />

fu il Vietnam per gli americani. L’invio<br />

di istruttori fa perciò riaffiorare<br />

ricordi sinistri, sembra preannunciare<br />

un nuovo “Vietnam”, questa volta<br />

europeo.<br />

mano di rito. Unico punto di contatto<br />

tra Berlusconi e Sarkozy l’ammissione<br />

che il trattato di Schengen (quello<br />

che consente la libera circolazione nei<br />

confini <strong>del</strong>l’Ue, ndr) non è un dogma<br />

e dunque, in determinate circostanze<br />

può essere anche disatteso. Più interesse,<br />

stando allo spazio che le questioni<br />

hanno conquistato sui media,<br />

sembrano aver suscitato altri temi:<br />

il via libera francese per la candidatura<br />

di Mario Draghi alla presidenza<br />

ripresa <strong>del</strong>le forniture di acqua ed<br />

elettricità e consentire l’arrivo dei<br />

soccorsi alle vittime di quest’ultimo,<br />

totalmente inaccettabile, massacro”.<br />

Secondo fonti <strong>del</strong>l’organizzazione, il<br />

governo siriano ha anche disposto<br />

l’impiego di cecchini che hanno<br />

sparato su coloro che cercavano<br />

di prestare soccorso ai feriti. Il<br />

governo avrebbe usato tattiche<br />

pesanti anche ad al-Muadamiya,<br />

nella periferia di Damasco e altri<br />

manifestanti sarebbero stati uccisi<br />

anche a Douma.<br />

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<strong>del</strong>la Banca centrale europea, e il sostanziale<br />

nullaosta italiano alla scalata<br />

di <strong>La</strong>ctalis all’italiana Parmalat<br />

(in sostanziale contrasto con alcune<br />

scelte operate nelle scorse settimane<br />

dall’Esecutivo per impedire di fatto<br />

l’operazione e salvaguardare l’italianità<br />

<strong>del</strong>l’industria). Ciliegina sulla torta<br />

l’ammissione <strong>del</strong> Premier che sul nucleare<br />

il Governo ha inteso evitare un<br />

voto referendario “viziato” dall’onda<br />

emotiva di Fukushima.


A margine <strong>del</strong>le celebrazioni indette<br />

per ricordare il 25° anniversario<br />

al reattore <strong>del</strong>la centrale nucleare<br />

di Chernobyl, il presidente russo<br />

Dimitrij Medvedev (nella foto)<br />

ha affermato che intende porre<br />

all’attenzione <strong>del</strong> prossimo vertice<br />

<strong>del</strong> G8 una serie di proposte<br />

per migliorare la sicurezza degli<br />

impianti. “È necessario – ha<br />

affermato il Presidente russo<br />

– che le nuove strutture siano<br />

realizzate con le massime barriere<br />

di sicurezza, che i principi<br />

<br />

<strong>del</strong>l’apertura informativa e <strong>del</strong>la<br />

trasparenza diventino una norma<br />

per il funzionamento di tutte le<br />

centrali atomiche <strong>del</strong> mondo”.<br />

Medvedev ha anche ricordato che<br />

è stata avviata una raccolta di fondi<br />

per la costruzione di un nuovo<br />

sarcofago per il reattore esploso il<br />

26 aprile <strong>del</strong> 1986. Quello costruito<br />

per contenere la fuoriuscita di<br />

materiale radioattivo mostrerebbe,<br />

a 25 anni di distanza, alcuni<br />

preoccupanti segnali di cedimento<br />

strutturale.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ono passati esattamente 25<br />

anni dalla tragedia di Chernobyl.<br />

Era la notte tra il 25<br />

e il 26 aprile <strong>del</strong> 1986 quando<br />

il reattore numero 4 <strong>del</strong>la<br />

centrale nucleare ucraina fu sventrato<br />

da un’esplosione. Le autorità russe<br />

mantennero il silenzio e cominciarono<br />

ad allontanare la popolazione dopo<br />

almeno 36 ore dall’incidente. <strong>La</strong><br />

nube radioattiva si estese per centinaia<br />

di chilometri e si spostò verso<br />

l’Europa. Nel 25° anniversario <strong>del</strong> disastro<br />

nucleare il patriarca di Mosca e<br />

di tutte le Russie, Kirill, ha presieduto<br />

un solenne atto commemorativo nella<br />

chiesa di San Michele Arcangelo – nella<br />

regione di Kiev dove è stato eretto<br />

un monumento in onore degli “eroi<br />

di Chernobyl” – in memoria <strong>del</strong>le vittime<br />

<strong>del</strong>la centrale nucleare. Giunto<br />

in Ucraina per rendere omaggio alle<br />

vittime e ai sopravvissuti, il patriarca<br />

Kirill ha guidato un corteo funebre<br />

fino al memoriale dove sono state<br />

depositate ghirlande di fiori. “Sono<br />

passati 25 anni – ha ricordato rivolgendosi<br />

alle persone convenute per la<br />

commemorazione – da quel terribile<br />

momento, quando nel silenzio <strong>del</strong>la<br />

notte ci fu un’esplosione che ha scoperto<br />

il nucleo mortale di un reattore<br />

nucleare”. “Gli scienziati – ha proseguito<br />

– dicono che i danni provocati<br />

alle persone e all’ambiente sono pari<br />

a quello che avrebbero provocato<br />

500 bombe come quella sganciata su<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Hiroshima”. Il Patriarca ha quindi ricordato<br />

l’eroismo di vigili <strong>del</strong> fuoco e<br />

tecnici, che cercarono in tutti i modi<br />

di limitare le conseguenze <strong>del</strong>la catastrofe.<br />

“È difficile dire come sarebbe<br />

finita questa terribile catastrofe senza<br />

l’intervento di quelle persone, i cui<br />

nomi sono oggi ricordati in preghiera.<br />

Non sono più con noi. Sono nell’eternità,<br />

dimorano presso Dio”. Il Patriarca<br />

ha concluso il suo discorso con un<br />

appello a non dimenticare “in fretta”<br />

quanto avvenuto 25 anni fa e di mantenere<br />

invece “viva la memoria”. Al<br />

termine <strong>del</strong>la celebrazione, all’una,<br />

23 minuti e 40 secondi (l’ora esatta<br />

<strong>del</strong>l’esplosione nello stabilimento),<br />

uno dei tecnici ha suonato 25 rintocchi<br />

di campana, il numero di anni<br />

che sono trascorsi dalla tragedia. Alla<br />

commemorazione hanno partecipato<br />

700 persone tra cui numerosi tecnici,<br />

il premier ucraino Mykola Azarov e il<br />

metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina<br />

Vladimir. Molti hanno portato fiori e<br />

acceso can<strong>del</strong>e. Alla fine dei rintocchi<br />

<strong>del</strong>la campana il metropolita Vladimir<br />

ha detto: “Grazie, Santità, per le<br />

vostre preghiere sante, in cui commemoriamo<br />

oggi gli eroi di Chernobyl”.<br />

L’anniversario <strong>del</strong>la tragedia è stato<br />

ricordato pure dall’Unione europea.<br />

“Celebriamo il 25° anniversario <strong>del</strong><br />

più grave incidente nucleare <strong>del</strong>la storia<br />

umana – ha affermato Jerzy Buzek,<br />

presidente <strong>del</strong>l’Europarlamento –.<br />

Chernobyl è stata una tragedia umana<br />

inimmaginabile, ma anche una lezione<br />

sull’importanza <strong>del</strong>la prevenzione,<br />

<strong>del</strong>la trasparenza e <strong>del</strong>la vigilanza adeguata”.<br />

Una lezione di grande attualità<br />

alla luce <strong>del</strong> dramma in corso alla<br />

centrale nucleare di Fukushima duramente<br />

colpita dal sisma che l’11 marzo<br />

scorso ha devastato il Giappone.


Ci sono dei fatti che a prima<br />

vista appaiono incoerenti, ma<br />

che in realtà nascondono coerenze<br />

inconfessabili, o quasi.<br />

Nucleare. Era un fiore all’occhiello<br />

<strong>del</strong> governo. <strong>La</strong> tragedia<br />

giapponese ha provocato un<br />

rinvio. Incoerenza? Percezione<br />

<strong>del</strong> rischio sicurezza? No, paura<br />

<strong>del</strong> referendum. Lo avevano<br />

capito tutti, ma il signor B lo ha<br />

detto papale papale. È stato un<br />

evento epocale perché le volte in<br />

cui il signor B ha detto la verità<br />

si possono contare su un dito<br />

(una mano sarebbe troppo). Ma<br />

la vera paura <strong>del</strong> signor B e dei<br />

suoi compari di merende sono<br />

i referendum in generale. Così,<br />

dopo aver buttato al vento denaro<br />

pubblico (300 milioni di euro)<br />

per evitare l’accorpamento con<br />

le elezioni amministrative, non<br />

sono tranquilli e ne inventano una<br />

al giorno per non correre rischi.<br />

Tutto questo da parte di gente che<br />

non perde occasione per dire che la<br />

Costituzione deve essere riformata<br />

perché non rispetta l’unico vero<br />

potere, quello <strong>del</strong> popolo. Già detto,<br />

ma è bene ripeterlo: quelli che<br />

parlano ogni giorno in nome <strong>del</strong><br />

popolo, possono farlo a patto che il<br />

popolo taccia.<br />

<br />

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<br />

Giustizia sequestrata. Mentre la<br />

grande riforma resta uno slogan, il<br />

Parlamento sta varando in fretta e<br />

furia provvedimenti isolati. Come<br />

quello sulla prescrizione breve<br />

che, secondo la versione ufficiale<br />

<strong>del</strong>la maggioranza, dovrebbe<br />

portare al processo breve. Però<br />

al Senato si sta discutendo un<br />

altro provvedimento sul processo<br />

lungo. Infatti si vuole cambiare la<br />

regola vigente secondo la quale il<br />

Tribunale decide quali testimoni<br />

ammettere al processo e quali<br />

no. Secondo la nuova norma la<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

Questo mondo, privo ormai<br />

di complessi in ordine ad una<br />

modernità di cui è pienamente<br />

partecipe, diviene il terreno di<br />

quella che il Papa definisce “nuova<br />

evangelizzazione”, sempre nel<br />

quadro di una realtà di popolo.<br />

Una Chiesa di popolo in una vita<br />

di popolo, il popolo italiano, che<br />

Giovanni Paolo II accompagna<br />

in tanti frangenti, dalle pulsioni<br />

secessioniste dei primi anni<br />

Novanta al passaggio <strong>del</strong> Giubileo,<br />

alle scelte di politica internazionale,<br />

<br />

<br />

di fronte alla pace ed alla guerra,<br />

nei Balcani e nel Medio Oriente.<br />

“Sono convinto che l’Italia<br />

come nazione ha moltissimo<br />

da offrire a tutta l’Europa”. Lo<br />

ha scritto in una famosa lettera<br />

<strong>del</strong>l’Epifania 1994, al culmine<br />

<strong>del</strong>la “crisi italiana”. Può valere<br />

anche oggi come indicazione,<br />

per tutti. E nello stesso tempo<br />

può rappresentare anche il<br />

trait d’union con l’appello che<br />

Benedetto XVI ha fatto risuonare<br />

e il presidente <strong>del</strong>la Cei cardinal<br />

<br />

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<br />

Bagnasco ha ripreso per una<br />

“nuova generazione di cattolici<br />

impegnati in politica”. Vino nuovo<br />

in otri nuovi, viene da dire, per il<br />

movimento dei cattolici in Italia,<br />

così da mettere a frutto quel<br />

patrimonio e quell’eredità, che<br />

Giovanni Paolo II ha rinvigorito,<br />

in termini nuovi e persuasivi. A<br />

partire e sempre ritornando ad<br />

uno dei segreti di Karol Wojtyla,<br />

il coraggio <strong>del</strong>le opere sulla<br />

base <strong>del</strong>la certezza <strong>del</strong>la fede.<br />

(Francesco Bonini)<br />

<br />

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<br />

difesa potrà presentare tutti i<br />

testimoni che vuole. Il che può<br />

allungare i processi all’infinito.<br />

Allora, processo breve o processo<br />

lungo? <strong>La</strong> risposta è semplice:<br />

processo lungo con prescrizione<br />

breve significa cancellazione <strong>del</strong>le<br />

sentenze. Le subiranno solo quei<br />

disperati che non hanno rubato<br />

a sufficienza per pagarsi un<br />

avvocato di quelli giusti (meglio<br />

se parlamentare) per prolungare<br />

all’infinito la sfilata dei testimoni.<br />

Intanto saranno purificati molti<br />

peccatori. Chi sarà il primo dei<br />

miracolati? Niente premi a chi<br />

indovina. Troppo facile.<br />

Brigatisti. Roberto <strong>La</strong>ssini,<br />

candidato alle prossime elezioni<br />

comunali di Milano per il<br />

<strong>Popolo</strong> <strong>del</strong>la libertà, ha affisso<br />

abusivamente dei manifesti<br />

rossi con la scritta a carattere<br />

cubitali: “Via le Br dalle Procure”.<br />

Il presidente <strong>del</strong>la Repubblica<br />

Napolitano li ha definiti una<br />

“ignobile provocazione”. <strong>La</strong><br />

Moratti ha detto: via lui o via<br />

io. <strong>La</strong>ssini si è giustificato<br />

dicendo che aveva messo sui<br />

muri quello che il signor B ripete<br />

da tempo, ma ha anche scritto<br />

a Napolitano una lettera per<br />

scusarsi e per assicurare che<br />

nel caso venisse eletto (il suo<br />

nome non può essere cancellato<br />

dalle liste) si sarebbe dimesso.<br />

Proposito che non è durato 48<br />

ore, perché il signor B (condivide<br />

le provocazioni ignobili, anzi<br />

è socio di maggioranza) si è<br />

schierato dalla sua parte e adesso<br />

ci sono dei fan che stanno facendo<br />

propaganda elettorale per lui.<br />

Resterà e la Moratti non se ne<br />

andrà. Scommettiamo? Anche qui<br />

senza premi.<br />

Cambiamento <strong>del</strong> primo articolo<br />

<strong>del</strong>la Costituzione proposto da<br />

uno <strong>del</strong> Pdl. Il 10 ottobre 2008,<br />

concludevo un corsivo dedicato<br />

ad alcuni interventi <strong>del</strong> signor<br />

B sulla Costituzione con queste<br />

parole: “… avrei una proposta da<br />

fare. Una riforma radicale <strong>del</strong>la<br />

Costituzione, così risolviamo<br />

un sacco di problemi una volta<br />

per tutte. Suggerisco di varare<br />

una nuova Costituzione con un<br />

solo brevissimo articolo: ‘L’Italia<br />

è un Paese fondato su Silvio<br />

Berlusconi’...”. <strong>La</strong> realtà supera<br />

spesso la fantasia: ci stiamo<br />

arrivando.


a parrocchia di Bedizzole,<br />

a conclusione <strong>del</strong>l’anno<br />

giubilare per fare memoria<br />

<strong>del</strong> 250° <strong>del</strong>la Consacrazione<br />

<strong>del</strong> suo tempio<br />

eretto in onore di S. Stefano, vive<br />

dall’1 all’8 maggio alcuni momenti<br />

intensi di spiritualità. Il tema è “Dio<br />

celebra oggi la salvezza con il dono<br />

dei sacramenti nella Chiesa”. Per riscoprire<br />

qual è il compito principale<br />

<strong>del</strong>l’essere Chiesa, è fondamentale<br />

ricordare che attraverso i sacramenti<br />

la comunità celebra la salvezza: “Il<br />

battesimo – scrive su ‘Vita Nostra’ il<br />

parroco don Francesco Dagani – ci<br />

fa Chiesa, ci offre la vita di Dio, ci fa<br />

parte <strong>del</strong> popolo di Dio; la riconciliazione<br />

ci restituisce quella grazia che<br />

abbiamo rifiutato con il peccato; l’eucaristia<br />

e la confermazione, obiettivi<br />

<strong>del</strong>l’iniziazione cristiana, sono il pane<br />

di vita e la forza <strong>del</strong>lo Spirito per<br />

vivere in pieno la nostra vocazione<br />

battesimale; il matrimonio consacra<br />

il nostro amore, l’Ordine conferisce<br />

ad alcuni fratelli scelti il servizio sacerdotale;<br />

l’unzione degli infermi è la<br />

medicina degli ammalati”. Ecco allora<br />

che è stata pensata una settimana liturgica<br />

per rivivere i sette sacramenti<br />

e rendere lode a Dio “presente nella<br />

nostra Chiesa locale”. <strong>La</strong> settimana,<br />

che si apre l’1 maggio con la Messa<br />

presieduta nella parrocchiale alle<br />

18.30 da mons. Olmi, si conclude l’8<br />

maggio (festa dei compatroni Ermo-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

lao e Acacio) con la concelebrazione<br />

alle 17.30 <strong>del</strong> card. Salvatore De Giorgi<br />

con la benedizione papale e l’indulgenza<br />

concessa dalla Penitenzieria<br />

apostolica. Saranno presenti i sacerdoti<br />

nativi e quelli che hanno operato<br />

<br />

a Bedizzole. De Giorgi, 80 anni, attualmente<br />

è membro <strong>del</strong>la Congregazione<br />

per il clero, <strong>del</strong> Pontificio consiglio<br />

per i laici, <strong>del</strong> Pontificio consiglio<br />

per la famiglia e <strong>del</strong>la Congregazione<br />

per il culto divino e la disciplina dei<br />

sacramenti. Dal dicembre 2006, per<br />

raggiunti limiti di età, è arcivescovo<br />

emerito di Palermo; nel 2007 è stato<br />

nominato dalla Cei presidente <strong>del</strong>la<br />

Federazione italiana esercizi spirituali.<br />

L’anno giubilare si era aperto<br />

nell’aprile 2010 con mons. Monari.<br />

Tornando alla settimana, sono stati<br />

pensati alcuni appuntamenti con inizio<br />

alle 20.30 nella parrocchiale: lune-<br />

<br />

<br />

I bersaglieri di Bedizzole con il loro<br />

presidente Gianfranco Amicabile<br />

stanno allestendo un appuntamento<br />

importante per ricordare i 150 anni<br />

<strong>del</strong>l’Unità d’Italia e il 25° di fondazione<br />

<strong>del</strong>la fanfara bersaglieri “A.<br />

Caretto” di Bedizzole. Si inizia il 2<br />

giugno alle 10 con l’apertura <strong>del</strong>la<br />

mostra dedicata ai 150 anni <strong>del</strong>l’Unità<br />

d’Italia e alla storia dei bersaglieri<br />

con cartoline, fotografie, poesie<br />

e cimeli storici legati al mondo dei<br />

<br />

<br />

Non solo monumenti per ricordare<br />

la sosta di Garibaldi a Bedizzole,<br />

ma c’è anche un bedizzolese –<br />

Giuseppe Capuzzi – tra i mille<br />

a fianco <strong>del</strong>l’eroe di Caprera.<br />

All’inizio <strong>del</strong> centro storico, per<br />

chi arriva da Brescia, c’è una via<br />

in località Valpiana dedicata al<br />

garibaldino dei Mille Giuseppe<br />

Capuzzi. Capuzzi era nato a<br />

Bedizzole il 27 novembre <strong>del</strong> 1825;<br />

si formò negli studi <strong>del</strong> collegio<br />

di Desenzano per poi passare<br />

all’Ateneo di Padova. Si arruolò<br />

bersaglieri. Sarà l’occasione per<br />

presentare anche il nuovo cd <strong>del</strong>la<br />

Fanfara e il numero unico sulla<br />

storia <strong>del</strong> sodalizio che conterrà le<br />

immagini <strong>del</strong> gruppo e alcuni cenni<br />

storici. Se il 3 giugno sarà dedicato<br />

al torneo di calcio, il 4 giugno alle<br />

18.30 c’è la Santa Messa nella chiesa<br />

parrocchiale per commemorare<br />

tutti i Caduti <strong>del</strong>le guerre; alle<br />

21 in piazza Europa si esibisce in<br />

concerto la fanfara di Bedizzole. <strong>La</strong><br />

volontario alla prima campagna<br />

<strong>del</strong> Risorgimento, mentre nel<br />

decennio 1849-1859 pubblicò<br />

articoli sui giornali di Brescia e<br />

Milano. Partecipò alla battaglia di<br />

San Fermo e l’anno dopo, cioè nel<br />

1860, si distinse subito a Quarto con<br />

i Mille nella campagna di Sicilia.<br />

Durante una sosta <strong>del</strong>le operazioni<br />

militari, a Palermo, scrisse note<br />

importanti che poi servirono a<br />

pubblicare il libro dal titolo “<strong>La</strong><br />

spedizione di Garibaldi in Sicilia<br />

– memorie di un volontario”. Poi<br />

dì 2 maggio il vicario generale, mons.<br />

Gianfranco Mascher, fa memoria <strong>del</strong><br />

battesimo; il 3 mons. Carlo Bresciani<br />

presiede l’adorazione eucaristica<br />

sull’ordine sacro; il 4 don Angelo Treccani<br />

affronta il tema <strong>del</strong> matrimonio<br />

per una “famiglia frammento vivo <strong>del</strong>la<br />

Chiesa”; il 5 maggio la celebrazione<br />

e l’invocazione <strong>del</strong>lo Spirito Santo è<br />

presieduta da don Adriano Bianchi; il<br />

6 maggio alle 15 don Maurizio Funazzi<br />

incontra gli ammalati, mentre alle<br />

20.30 mons. Franco Bertoni guida una<br />

celebrazione penitenziale; sabato 7<br />

maggio, alle 15, don Diego Facchetti<br />

fa una celebrazione mariana.<br />

conclusione <strong>del</strong>la manifestazione è<br />

affidata, domenica 5 giugno alle 9,<br />

al raduno dei bersaglieri provinciali<br />

(nella foto la sezione di Desenzano)<br />

e saranno presenti anche bersaglieri<br />

provenienti da tutto il Nord Italia,<br />

in particolare sfileranno al passo di<br />

corsa per le vie di Bedizzole quattro<br />

<strong>del</strong>le migliori fanfare. <strong>La</strong> giornata<br />

terminerà con il pranzo presso il<br />

ristorante “Due Cigni”. Bedizzole è<br />

pronta a esporre il tricolore.<br />

<br />

<br />

nel 1866, giovane sposo, accorse<br />

con Garibaldi nel Trentino dove<br />

venne promosso capitano. Tornò<br />

poi in famiglia, riprendendo il<br />

suo posto di vicesegretario <strong>del</strong><br />

Comune di Brescia, e di segretario<br />

amministrativo <strong>del</strong>la Biblioteca<br />

Queriniana. Nel 1882 Capuzzi fondò<br />

e diresse il giornale democratico<br />

“L’Avamposto”, mentre per parecchi<br />

anni lavorò come redattore <strong>del</strong><br />

giornale ”<strong>La</strong> Provincia di Brescia”.<br />

Si spense a Brescia il 28 giugno <strong>del</strong><br />

1891. (Carlo Bresciani)


nel giorno <strong>del</strong>la commemorazione<br />

<strong>del</strong> 25 aprile non sono<br />

certo una novità, ma sono<br />

quasi (purtroppo) una costan-<br />

fischi<br />

te degli ultimi anni. Non solo in<br />

Italia, ma anche a Brescia: nella Leonessa<br />

il sindaco Paroli e il presidente<br />

<strong>del</strong>l’Anpi provinciale Fenaroli sono<br />

stati oggetto di urla e insulti. Non sono<br />

segnali positivi. Un sistema democratico<br />

deve avere gli anticorpi per far<br />

fronte alle manifestazioni legittime di<br />

dissenso, ma deve allo stesso tempo<br />

fare quadrato di fronte alla violenza<br />

fisica e verbale. Non si può continuare<br />

a minimizzare i fatti. Più volte il<br />

presidente Napolitano ha ricordato<br />

alla classe politica l’importanza di<br />

una parola non urlata nei confronti<br />

<strong>del</strong>l’avversario di turno. Il messaggio<br />

di una maggiore sobrietà nei toni<br />

andrebbe rivolto anche alla politica<br />

di casa nostra dove le dichiarazioni<br />

giorno dopo giorno si sprecano in una<br />

rincorsa continua con accuse da una<br />

parte e dall’altra. Ma le parole hanno<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Chi ha figli dagli zero ai tre anni<br />

sa che questa è un’età difficile<br />

da gestire e necessita di un<br />

confronto continuo con degli<br />

operatori qualificati. Prosegue<br />

il ciclo di incontri e lo sportello<br />

di consulenza educativa a<br />

supporto <strong>del</strong> ruolo genitoriale<br />

e il benessere complessivo<br />

<strong>del</strong>le famiglie con bambini da<br />

zero a tre anni. “Genitori Più”<br />

è un’iniziativa <strong>del</strong> Comune di<br />

Brescia in collaborazione con<br />

l’Asl di Brescia e il Forum<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

un peso. L’ultima vicenda cittadina fa<br />

riferimento alla questione <strong>del</strong>le carte<br />

di credito utilizzate dal sindaco e da<br />

alcuni assessori <strong>del</strong>la Loggia: dopo<br />

l’indagine <strong>del</strong>la magistratura il caso<br />

è stato chiuso, ma c’è chi come l’assessore<br />

<strong>La</strong>bolani minaccia di adire le<br />

vie legali. Proviamo a fare chiarezza.<br />

Il giudice <strong>del</strong>le indagini preliminari di<br />

Brescia ha accolto la richiesta d’archiviazione<br />

<strong>del</strong>l’inchiesta sull’uso illecito<br />

di carte di credito comunali<br />

da parte <strong>del</strong> sindaco Paroli e di nove<br />

assessori. Secondo quanto emerso,<br />

ammontavano a circa 43 mila euro le<br />

spese che non potevano considerarsi<br />

<br />

Quanti siamo? Quanto siamo aumentati<br />

o diminuiti? Quali le etnie<br />

prevalenti o le zone a più alta densità<br />

abitativa?<br />

A ottobre 2011 prenderà il via il 15°<br />

Censimento generale <strong>del</strong>la popolazione<br />

e <strong>del</strong>le abitazioni: si tratta<br />

di un importante impegno che si<br />

realizza, con cadenza decennale,<br />

contemporaneamente su tutto il<br />

territorio nazionale. Il Censimento<br />

è l’occasione per fornire una fotografia<br />

dettagliata di tutti i Comuni<br />

italiani, per acquisire informazioni<br />

sul numero e le caratteristiche<br />

<strong>del</strong>la popolazione, <strong>del</strong>le abitazioni<br />

e degli edifici.<br />

Novità <strong>del</strong> 15° Censimento generale,<br />

introdotte allo scopo di agevolare<br />

i cittadini: le famiglie riceveranno<br />

il questionario per posta; i que-<br />

<strong>del</strong>le Associazioni familiari. Si<br />

rivolge ai genitori dei bambini<br />

frequentanti i nidi d’infanzia<br />

<strong>del</strong>la città di Brescia e ha come<br />

obiettivo prioritario quello di<br />

supportare la famiglia nei compiti<br />

educativi e di crescita dei propri<br />

figli attraverso occasioni di<br />

riflessione, confronto, dialogo<br />

e arricchimento reciproco tra<br />

genitori, coadiuvati dall’interno<br />

di un esperto. Il 28 aprile, presso<br />

l’asilo nido Primavera di via<br />

Micheli 2 (tel. 0303533314) alle<br />

di rappresentanza, compiute da nove<br />

assessori su dieci e dal sindaco. L’inchiesta<br />

si era chiusa con l’ipotesi di<br />

reato di peculato per tutti gli indagati.<br />

Nella maggior parte dei casi l’utilizzo<br />

contestato riguardava le cene. Per il<br />

giudice Bonamartini gli amministratori<br />

<strong>del</strong>la città – tranne l’assessore allo<br />

Sport Massimo Bianchini che non è<br />

mai stato indagato – hanno utilizzato<br />

gli strumenti di pagamento “in maniera<br />

difforme dalle previsioni <strong>del</strong> regolamento<br />

comunale, ma i pagamenti non<br />

possono considerarsi posti in essere<br />

per finalità strettamente personali’’.<br />

Sarà difficile, però, svelenire il clima<br />

creatosi fra maggioranza e opposizione.<br />

Paroli, che aveva rimborsato<br />

i 49mila euro spesi dalla giunta, ha<br />

parlato apertamente di una frattura<br />

nei rapporti. Dal punto di vista giudiziario<br />

la vicenda è chiusa, ma restano<br />

– senza cadere nella retorica – <strong>del</strong>le<br />

forti perplessità <strong>del</strong>la gente <strong>del</strong>la strada<br />

per <strong>del</strong>le spese di rappresentanza<br />

non sempre necessarie (ci sono anche<br />

<br />

<br />

stionari potranno essere compilati<br />

ed inviati via web, oppure spediti<br />

per posta o riconsegnati all’Ufficio<br />

comunale di Censimento, o ai<br />

centri di raccolta autorizzati, o restituiti<br />

al rilevatore incaricato dal<br />

Comune.<br />

<strong>La</strong> data di riferimento <strong>del</strong> Censimento<br />

è fissata al 9 ottobre 2011:<br />

la popolazione residente e quella<br />

presente sono individuate con riferimento<br />

alla mezzanotte tra l’8<br />

e il 9 ottobre 2011. Nel Comune di<br />

Brescia i cittadini potranno recarsi<br />

presso le sedi di numerose realtà<br />

associative <strong>del</strong> territorio, quali ad<br />

esempio i Caaf – il cui elenco verrà<br />

successivamente pubblicato - dove<br />

saranno aiutati nella compilazione<br />

e restituzione telematica dei questionari.<br />

20.30 viene affrontato il tema:<br />

“Le patologie pediatriche più<br />

diffuse nei bambini da zero a<br />

tre anni”. Conduce la dr.ssa<br />

Concetta Forino <strong>del</strong> Forum<br />

<strong>del</strong>le Associazioni familiari. Il 5<br />

maggio alle 18, presso l’asilo nido<br />

“Cucciolo” di via Raffaello 200<br />

si parla di “<strong>La</strong> prevenzione degli<br />

incidenti domestici”; la relazione<br />

è tenuta da un operatore <strong>del</strong>l’Asl.<br />

Il 12 maggio, sempre alle 20.30,<br />

presso l’asilo nido “Mondo <strong>del</strong><br />

colore” di via Panigada si discute<br />

<br />

i pranzi con i giornalisti) e che come<br />

ha ripetuto anche l’opposizione potevano<br />

essere utilizzate per fare altre<br />

scelte. <strong>La</strong> sensazione è che questa ennesima<br />

querelle non faccia altro che<br />

allontanare i cittadini dai loro rappresentanti.<br />

Sul tavolo restano alcuni<br />

problemi da risolvere, più preferibilmente<br />

insieme. Il tema <strong>del</strong>la viabilità,<br />

la territorialità di A2A, la riqualificazione<br />

<strong>del</strong>la zona di San Polo, l’esodo<br />

<strong>del</strong>le coppie bresciane verso l’hinterland<br />

cittadino, il campus universitario<br />

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di “Sarà pronto per andare alla<br />

scuola <strong>del</strong>l’infanzia?”. I dubbi, le<br />

perplessità e le preoccupazioni<br />

dei genitori. Conduce la psicologa<br />

dr.ssa Anna Cossandi.<br />

È attivo anche lo sportello<br />

di consulenza educativa<br />

completamente gratuito messo<br />

al servizio <strong>del</strong>le famiglie i cui<br />

bambini frequentano gli asili<br />

nido comunali. Si riceve previo<br />

appuntamento telefonico alla<br />

segreteria <strong>del</strong> servizio prima<br />

infanzia: telefono 030/2977850.<br />

alla Randaccio (la caserma è passata<br />

dal Viminale alla Loggia), il prolungamento<br />

<strong>del</strong>la metropolitana e la qualità<br />

<strong>del</strong>l’aria (i tumori, fonte Istat, sono<br />

la prima causa di decessi a Brescia),<br />

solo per fare alcuni esempi. C’è poi il<br />

grande capitolo <strong>del</strong> Piano di governo<br />

<strong>del</strong> territorio che interroga i politici<br />

di oggi, ma soprattutto avrà ricadute<br />

sulla città di domani. L’importante è<br />

che il tutto non rientri nell’agone elettorale<br />

con una campagna lunga due<br />

anni. Sarebbero troppi.


I corsi di autodifesa dedicati alle<br />

donne proliferano e, soprattutto,<br />

riscuotono ampi consensi in termini<br />

di pubblico. L’assessorato allo<br />

Sport e la Circoscrizione Ovest<br />

organizzano a cura <strong>del</strong>la Windrei<br />

Academy un corso di autodifesa<br />

dedicato alle donne. Il programma<br />

affronta ogni aspetto <strong>del</strong>la<br />

sicurezza. L’arma numero uno è la<br />

prevenzione. Vengono analizzate<br />

le situazioni di rischio, dati consigli<br />

su come comportarsi in auto, in<br />

treno, a piedi. L’iniziativa ha luogo<br />

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presso la palestra comunale Violino<br />

in via <strong>del</strong>la Trisia nelle domeniche<br />

dall’1 maggio al 12 giugno dalle 10<br />

alle 11.30. Le iscrizioni sono aperte<br />

presso la Circoscrizione Ovest di<br />

via Farfengo, 69 tel. 030318007 dal<br />

lunedi al venerdi dalle 9.30 alle<br />

12.15. Per la partecipazione al corso<br />

gratuito è richiesto un certificato<br />

di buona salute e la sottoscrizione<br />

di un’assicurazione <strong>del</strong> costo di 12<br />

euro da versare durante la prima<br />

lezione. Il numero massimo di<br />

iscrizioni è di 25 persone.<br />

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<br />

a festa di S. Gottardo sui<br />

ronchi è una <strong>del</strong>le più antiche:<br />

si celebra, infatti,<br />

ininterrottamente dal 1469,<br />

anno <strong>del</strong>la costruzione <strong>del</strong><br />

convento e <strong>del</strong>la chiesa di S. Gottardo.<br />

Il santo vescovo tedesco già venerato<br />

e conosciuto in città per la presenza<br />

<strong>del</strong>le monache di S. Salvatore, tra cui<br />

molte principesse germaniche, la più<br />

famosa tra tutte Ermengarda, figlia<br />

<strong>del</strong> re longobardo Desiderio, moglie<br />

ripudiata <strong>del</strong>l’imperatore Carlo Magno<br />

che si rifugiò a Brescia nel monastero<br />

retto dalla sorella badessa<br />

Anselperga. Da approfondite ricerche,<br />

sostenute dal prevosto don Arnaldo<br />

Morandi si è potuta ricostruire<br />

la storia <strong>del</strong>la reliquia e reliquiario<br />

<strong>del</strong> dito di San Gottardo. <strong>La</strong> reliquia<br />

fu concessa alla parrocchia di San<br />

Gottardo con decreto. S. Gottardo si<br />

distingue per una devozione a Padre<br />

Pio di cui si può ammirare nel chiostro<br />

una scultura bronzea a grandezza<br />

naturale. Venerato il Beato Carlo<br />

d’Austria, ultimo imperatore asburgico.<br />

<strong>La</strong> parrocchia di S. Gottardo è<br />

sede regionale <strong>del</strong>la Gebets-liga (lega<br />

<strong>del</strong> Beato Imperatore), associazione<br />

di devozione e solidarietà, che si rifà<br />

alla spiritualità laicale e famigliare di<br />

Carlo I. <strong>La</strong> parrocchia è sede <strong>del</strong>la<br />

rappresentanza provinciale <strong>del</strong> Sacro<br />

militare ordine costantiniano di San<br />

Giorgio. Ogni anno viene sottolineato<br />

<br />

<br />

Luci e musiche nelle piazze e nei<br />

musei <strong>del</strong>la città fino a notte fonda<br />

per prepararsi all’evento che ha<br />

portato la tradizione bresciana nel<br />

mondo: la Mille Miglia. Sabato 7<br />

maggio arriva la Notte Bianca <strong>del</strong>la<br />

Mille Miglia con ospite d’eccezione<br />

la cantante Anna Tatangelo.<br />

In piazza <strong>del</strong>la Loggia alle 21.30 la<br />

fanfara dei bersaglieri apre la festa;<br />

alle 22.30 interviene Anna Tatangelo,<br />

alle 24 tocca a Micaela e<br />

all’una di notte a Davide Carone.<br />

In piazza Vittoria, invece, dalle 21<br />

all’una vengono esposte le vetture<br />

d’epoca <strong>del</strong>la Mille Miglia; in piazza<br />

Paolo VI dalle 22.30 la fanfara<br />

bersaglieri ariete di Circenico; alle<br />

23 la musica latina riscalda l’atmosfera<br />

con “Luna de Tango”, una serata<br />

danzante con Marco Palladino<br />

e Virginia Pandolfi; a mezzanotte<br />

e mezza tocca a dj Musicallzador<br />

<br />

<br />

Il Comune di Brescia e Ant Brescia<br />

– Associazione nazionale tumori<br />

–, in collaborazione con Music<br />

Association festival di Ghedi e<br />

provincia di Brescia, presentano<br />

Art for ant 2011 “Donne in<br />

cANTo”, concerto finalizzato alla<br />

raccolta fondi utili per esercitare<br />

e implementare l’assistenza<br />

domiciliare gratuita ai malati<br />

di tumore. Il concerto si terrà<br />

venerdì 6 maggio al PalaBrescia.<br />

Ingresso 10 euro. Tra le cantanti si<br />

esibiranno anche Anna Oxa, Alexia,<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

un particolare intervento di restauro<br />

e miglioria <strong>del</strong> complesso monastico,<br />

quest’anno è stato restaurato il<br />

pavimento <strong>del</strong>la chiesa riportando<br />

alla luce le tombe dei monaci. <strong>La</strong> festa<br />

inizia mercoledì 4 maggio, festa<br />

liturgica dei Santi Gottardo e Floriano;<br />

le Messe saranno celebrate alle<br />

<br />

“Andy”. Piazza Tebaldo Brusato<br />

ospita dalle 22 l’esibizione Skaters<br />

- Writers all’opera dal vivo.<br />

In via Dieci Giornate, dalle 22.30<br />

a mezzanotte, si rende omaggio ai<br />

150 <strong>del</strong>l’Unità d’Italia con “Caleidoscopio”,<br />

una performance artistica.<br />

Anche il Museo Mille Miglia apre le<br />

porte dalle 21 all’una; alle 21 viene<br />

aperto il Beatles Museum con<br />

la presentazione <strong>del</strong>la leggendaria<br />

Aston Martin di Paul McCartney<br />

(a cura di Beatlesiani d’italia Associati<br />

e Aston Martin Italy); alle<br />

21.30 il concerto BeatBox; alle 23<br />

“Gli Italiani cantano i Beatles”, un<br />

karaoke con Rolando Giambelli.<br />

In piazza <strong>del</strong> Mercato risuonano<br />

le musiche di Charlie Rock (alle<br />

22) e di dj Sir Heavy Soul (a mezzanotte).<br />

Si possono mirar le stelle<br />

in piazza <strong>del</strong> foro con la “Notte<br />

<br />

Maya, L’Aura Abela, Loredana<br />

Errore (nella foto), Nathalie e<br />

tanti altri. Info su www.antbrescia.<br />

it. Prevendita biglietti www.<br />

greenticket.it. Per informazioni:<br />

348-5130147 e-mail: andrea.longo@<br />

antitalia.org. L’attività <strong>del</strong>l’Ant<br />

prosegue dopo la sede in viale<br />

Stazione con l’ambulatorio per la<br />

diagnosi preventiva di melanomi<br />

e tumore alla tiroide. I pazienti<br />

aumentano: 160 quelli seguiti dallo<br />

staff medico e oltre 1600 le famiglie<br />

assistite dal 2002 in 30 Comuni.<br />

8, alle 11 e alle 17. Sabato 5 maggio la<br />

Messa si celebrerà alle 17. Domenica<br />

8 maggio le celebrazioni saranno alle<br />

9, alle 11 la Messa presieduta dal cancelliere<br />

vescovile mons. Marco Alba e<br />

condecorata dalla corale S. Cecilia di<br />

Flero. Nel pomeriggio alle 17 la Messa<br />

solenne condecorata dalla corale S.<br />

Maria Assunta di Gussago cui segue<br />

la processione in chiostro e la benedizione<br />

con la reliquia <strong>del</strong> dito di San<br />

Gottardo. I visitatori saranno accolti<br />

con stand gastronomici. Nel chiostro<br />

si potrà ammirare la mostra, patrocinata<br />

dall’Associazione artisti “Martino<br />

Dolci”, di Fausto Redaelli, Loredana<br />

Mor, Gianluigi Magri, Angelo Gavezzoli,<br />

Giuliano Magri, Milly Turlini.<br />

Bianca con i telescopi”: dalle 22 a<br />

mezzanotte e mezza l’osservazioni<br />

di corpi celesti a cura <strong>del</strong>l’Unione<br />

astrofili bresciani.<br />

Gli artisti di strada conquistano,<br />

invece, la scena tra corso Zanar<strong>del</strong>li<br />

e via Dieci Giornate (di fronte<br />

al Grande) dalle 22 a mezzanotte.<br />

In parallelo sono state pensate anche<br />

<strong>del</strong>le iniziative museali. Si può<br />

entrare gratuitamente al Museo di<br />

Santa Giulia dalle 20 alle 24 (ultimo<br />

ingresso alle ore 23); all’interno<br />

<strong>del</strong> Museo sono esposte le<br />

Mostre “Matisse. <strong>La</strong> seduzione di<br />

Michelangelo” ed “Ercole. Il Fondatore”:<br />

il biglietto ridotto costa<br />

6 euro dalle 20 alle 24 (ultimo ingresso<br />

alle ore 23). Notte Bianca,<br />

quindi, che oltre alla musica offre<br />

anche la possibilità di vedere da<br />

vicino l’invidiabile patrimonio artistico<br />

<strong>del</strong>la Leonessa d’Italia.


’edizione 2011 di Seridò<br />

si svolgerà dal 29 aprile<br />

all’8 maggio nei giorni<br />

29, 30 aprile e 1, 6, 7 e 8<br />

maggio. Seridò si svolge<br />

presso il Centro Fiera <strong>del</strong> Garda di<br />

Montichiari, ed è aperto dalle 9.30<br />

alle 19 con orario continuato. A Seridò<br />

giochi con tutto e con tutti gratuitamente.<br />

Per chi ha meno di 12<br />

anni, l’ingresso è gratuito. Gli adulti<br />

invece pagano 9 euro ma all’interno<br />

anche per loro spettacoli, attrazioni<br />

e burattini sono gratis. A Seridò<br />

i bambini non sono mai semplici<br />

spettatori, ma giocano liberamente<br />

negli oltre 100 spazi gioco: aree<br />

attrezzate dove divertirsi, costruire,<br />

disegnare, saltare, giocare… A Seridò<br />

si può anche assistere ad uno<br />

spettacolo teatrale, leggere un libro,<br />

saltare sui gonfiabili, salire sul treno<br />

di Seridò e tanto altro in oltre<br />

35mila mq coperti. A Seridò tutto<br />

è a misura di bambino e all’interno<br />

si può giocare gratuitamente con<br />

tutto e con tutti aiutati da oltre 300<br />

animatori. Vi si possono trovare i<br />

laboratori creativi: stencil, taglia e<br />

incolla, timbri, tempere e cavalletti,<br />

pongo, maschere, sale colorato,<br />

gessi lavagnette, tutti i colori, creta,<br />

pastelli a cera, acquerelli, mosaico.<br />

Ci sono anche i giochi all’esterno:<br />

i gonfiabili giganti, le barchette a<br />

pedali, l’area equitazione. Lo spazio<br />

libri con “Libera un libro” e l’angolo<br />

lettura con i migliori libri per<br />

bambini.<br />

<strong>La</strong> struttura ospita tre teatri con 400<br />

posti a sedere: per vedere in tutta<br />

<br />

<br />

Vigili <strong>del</strong> fuoco per il territorio<br />

con il distaccamento dei<br />

volontari di Verolanuova ai<br />

quali è affidata un’area <strong>del</strong>la<br />

pianura bresciana con perimetro<br />

<strong>del</strong>imitato sul percorso:<br />

Verolavecchia, Offlaga, Leno,<br />

Isorella, Gambara, Pralboino,<br />

Seniga, Pontevico, Verolanuova.<br />

Responsabile <strong>del</strong> distaccamento<br />

è il vigile capo squadra Giuseppe<br />

<strong>La</strong>binelli, in carica da un anno,<br />

succeduto a Imerio Pizzamiglio.<br />

Per il distaccamento, il 3<br />

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<br />

comodità spettacoli teatrali, burattini,<br />

clown, animazioni. C’è anche la<br />

stazione con Nello il capostazione<br />

e due trenini sempre in giro per Seridò.<br />

I maxi gonfiabili: il pesce rosso,<br />

il galeone, la montagna d’aria, la<br />

foresta incantata, il percorso ostacoli<br />

e lo scivolone. E i mini gonfiabili<br />

per i piccoli: il dinosauro verde,<br />

il castello <strong>del</strong> re, il playsground, il<br />

serpentone e la casetta mille colori.<br />

Per gli appassionati di sport, ci sono<br />

aprile 2004, si è costituita<br />

l’associazione “Amici dei Vigili<br />

<strong>del</strong> fuoco di Verolanuova”.<br />

“In sette anni – informa il<br />

presidente ing. Giambattista Zani<br />

– abbiamo raggiunto obiettivi<br />

significativi, compreso l’acquisto<br />

di un nuovo automezzo col<br />

contributo <strong>del</strong>l’Amministrazione<br />

comunale da sempre attenta<br />

verso le associazioni di<br />

volontariato”. Ogni anno a<br />

primavera è organizzata la<br />

Festa che sarà di richiamo da<br />

le aree sportive dove giocare a calcio<br />

e basket o provare per la prima<br />

volta il climbing, il nordic walking,<br />

l’atletica leggera, il golf, il tiro con<br />

l’arco. E ancora: monopattini, biciclette,<br />

automobiline, sabbionaia.<br />

A Seridò si può trovare anche tre<br />

aree pic-nic con 4.500 posti a sedere<br />

coperti, self service, bar, gelateria,<br />

zucchero filato, quattro nursery per<br />

le mamme ed i più piccoli.<br />

Fra le novità, nel teatro <strong>del</strong> padiglione<br />

8, il 29-30 aprile e 1-6 maggio gli<br />

animatori de “<strong>La</strong> nuvola nel sacco”<br />

presenteranno un inedito intervento<br />

di animazione teatrale dal titolo<br />

“Italiani Sì Diventa”, dedicato ai 150<br />

anni <strong>del</strong>l’Unità d’Italia.<br />

Come sempre il pubblico sarà invitato<br />

a partecipare con animazioni<br />

originali e divertenti. Sempre nel<br />

teatro <strong>del</strong> padiglione 8, il 7-8 maggio,<br />

direttamente da Rai Yoyo, lo<br />

spettacolo “Ma che bel castello”<br />

tratto dall’omonimo programma.<br />

Un castello con tracce di fantasia<br />

e colore. Il biglietto d’ingresso vale<br />

per l’intera giornata. Seridò si svolge<br />

presso il Centro fiera <strong>del</strong> garda di<br />

Montichiari, ed è aperto dalle 9.30<br />

alle 19 con orario continuato. Le<br />

scuole <strong>del</strong>l’infanzia che desiderano<br />

organizzare una gita con i bambini<br />

e i genitori a Seridò possono prenotare<br />

i biglietti telefonando alla<br />

segreteria di Seridò (030.3751978 –<br />

rif. Denise). Per le scuole associate<br />

alla Fism è prevista una riduzione<br />

sul costo dei biglietti d’ingresso.<br />

Radio <strong>Voce</strong> anche quest’anno è la<br />

radio ufficiale <strong>del</strong>l’evento.<br />

giovedì 28 aprile a domenica<br />

1° maggio nell’area <strong>del</strong>la sede,<br />

in via Lenzi. Durante la Festa<br />

un particolare ricordo sarà per<br />

Michele Zanoli, vigile <strong>del</strong> fuoco<br />

volontario vittima a soli 21<br />

anni di un incidente stradale. Il<br />

programma <strong>del</strong>la festa apre alle<br />

18.30 <strong>del</strong> giovedì con la Messa<br />

in basilica; a seguire cena e<br />

musica <strong>del</strong> festival Verola. Ogni<br />

mattina al suono <strong>del</strong>la sirena il<br />

“buongiorno”, mentre le serate<br />

saranno caratterizzate dalla cena<br />

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in compagnia e dalla musica per<br />

stare insieme. Domenica: ore<br />

5 accensione degli spiedi; ore<br />

9 ritrovo associazioni in piazza<br />

Libertà per la Messa <strong>del</strong>le 9,30;<br />

ore 10 corteo aperto dal corpo<br />

bandistico Stella Polare; ore<br />

11 l’alzabandiera; ore 12 arrivo<br />

dei ferraristi per l’esposizione<br />

di auto d’epoca; 14.45<br />

manifestazione in collaborazione<br />

con gli allievi di Riva <strong>del</strong> Garda;<br />

ore 20 cena, musica in attesa<br />

<strong>del</strong>lo spettacolo pirotecnico.


a situazione <strong>del</strong> Morcelliano<br />

non è stata ancora<br />

assorbita nella città clarense.<br />

Molto si è discusso<br />

a Chiari, recentemente,<br />

<strong>del</strong>la Fondazione istituto morcelliano<br />

e molto, probabilmente<br />

si discuterà. Soprattutto a seguito<br />

<strong>del</strong>le dimissioni <strong>del</strong> presidente don<br />

Alberto Boscaglia, dopo un parere<br />

<strong>del</strong>l’Asl che contestava la legittimità<br />

<strong>del</strong>la sua carica, mancandogli il<br />

requisito <strong>del</strong>la residenza a Chiari<br />

da 10 anni previsto dallo statuto.<br />

Molte sono state le polemiche che<br />

hanno seguito queste dimissioni,<br />

così come molte sono state le polemiche<br />

che negli ultimi anni hanno<br />

accompagnato la vita <strong>del</strong>l’istituto,<br />

che proprio sotto la presidenza di<br />

don Alberto aveva ritrovato una<br />

nuova vitalità, dopo che nel 2003<br />

era stato approvato il nuovo statuto<br />

che innalzava a tre il numero<br />

dei curatori, uno nominato dal<br />

parroco, uno dal sindaco e il terzo<br />

nominato di comune accordo.<br />

Proprio la nomina congiunta portò<br />

l’istituto ad una fase di stallo, che<br />

si risolse nel 2007 con la nomina<br />

di don Boscaglia a presidente. Da<br />

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Il Comune <strong>del</strong>la Bassa si prepara<br />

alla 12ª edizione di “Artisti<br />

in strada”, la manifestazione<br />

organizzata da Comune e<br />

Biblioteca che ogni anno, per<br />

due giorni, trasforma il volto <strong>del</strong><br />

paese: la provinciale 235 viene<br />

chiusa al traffico prima e dopo il<br />

centro. Libero dalle auto, lo spazio<br />

ricavato ospita i laboratori di<br />

numerosi artisti, pittori e scultori,<br />

lavoratori <strong>del</strong> legno e decoratori<br />

di ceramica, che realizzeranno<br />

le proprie opere davanti agli<br />

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<br />

allora l’istituto è diventato un attore<br />

fondamentale nelle politiche<br />

giovanili <strong>del</strong> Comune, riunendo<br />

in sé i due Cag fino ad allora presenti,<br />

quello parrocchiale e quello<br />

comunale, in un nuovo progetto<br />

educativo che coinvolge ancora<br />

Comune e parrocchia, che offrono<br />

contributi e ambienti. L’attività<br />

<strong>del</strong>l’istituto è sostenuta anche<br />

dalle rendite <strong>del</strong> suo patrimonio,<br />

prima quasi esclusivamente legata<br />

agli affitti di terreni agricoli, ora<br />

comprendente anche un campo fotovoltaico<br />

e presto un’ampia zona<br />

da affittare per uso residenziale<br />

con la possibile realizzazione di<br />

un campo da golf.<br />

“L’aver scelto di sperimentare an-<br />

occhi <strong>del</strong> pubblico. Quest’anno<br />

la manifestazione incomincia<br />

la sera di sabato 14 maggio con<br />

ristorazione, antipasto <strong>del</strong> più<br />

ricco programma che durerà tutta<br />

la giornata di domenica 15. Alle<br />

10 dopo le formalità necessarie<br />

per l’iscrizione, partirà la sfilata di<br />

auto e moto d’epoca, giunta alla<br />

sua sesta edizione, che nel suo<br />

percorso toccherà le province di<br />

Bergamo e Cremona. L’altro pezzo<br />

forte <strong>del</strong>la giornata è l’apertura<br />

<strong>del</strong>la chiesa <strong>del</strong>la Disciplina.<br />

che altre forme di rendita, oltre a<br />

quella degli affitti agricoli – sottolinea<br />

don Alberto, non più presidente,<br />

ma ancora legato all’attività<br />

<strong>del</strong>l’istituto come direttore <strong>del</strong><br />

Centro Giovanile 2000, dove opera<br />

il Cag – ha permesso di ottenere<br />

rendite più alte, quella <strong>del</strong> fotovoltaico<br />

per esempio si attesta sui<br />

300 mila euro annui, da utilizzare<br />

a favore dei ragazzi. Questo senza<br />

di fatto intaccare il patrimonio<br />

<strong>del</strong>l’istituto, ma anzi creando le<br />

condizioni per accrescerlo in futuro”.<br />

Molto si è discusso anche <strong>del</strong>la<br />

“donazione modale”, che l’attuale<br />

CdA, come il precedente, avrebbe<br />

intenzione di introdurre nello statuto.<br />

“Come sacerdote e direttore<br />

<strong>del</strong>l’oratorio, prosegue don Boscaglia<br />

– la possibilità che parte<br />

<strong>del</strong>le rendite <strong>del</strong>l’Istituto, e non<br />

<strong>del</strong> patrimonio come sostenuto da<br />

alcuni, possa essere destinata anche<br />

ad altri progetti parrocchiali<br />

o comunali coerenti con le finalità<br />

<strong>del</strong>l’Istituto, come la costruzione<br />

di scuole o il potenziamento <strong>del</strong>le<br />

attività <strong>del</strong>l’oratorio, credo possa<br />

essere solo un bene per tutta la<br />

comunità”.<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<strong>La</strong> scultura per immortalare<br />

ricorrenze importanti, per fissare<br />

nella pietra idee e ricordi. Questo<br />

l’intento <strong>del</strong> “Primo simposio<br />

internazionale di scultura su<br />

marmo” organizzato dal comune<br />

di Comezzano-Cizzago. Dal 9 al 21<br />

maggio ben sei artisti di caratura<br />

internazionale si ritroveranno nel<br />

Comune per realizzare altrettante<br />

sculture: si tratta di Ktham Abdul<br />

Hamid dalla Siria, <strong>del</strong>lo spagnolo<br />

Miguel Isla, di Damjan Komel dalla<br />

Slovenia, <strong>del</strong> nostro connazionale<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Voto unanime <strong>del</strong>la giunta comunale<br />

di Bassano Bresciano per l’intitolazione<br />

di una nuova strada a padre Lorenzo<br />

Scaglia (nella foto), missionario<br />

saveriano d’origini bassanesi. <strong>La</strong> nuova<br />

denominazione è attribuita alla via<br />

all’ingresso sud <strong>del</strong> paese che collega<br />

via Mazzini a via Galanti, partendo<br />

dalla rotonda che verrà realizzata su<br />

via Mazzini, passando vicino alla zona<br />

sud <strong>del</strong> centro sportivo e collegandosi<br />

all’altra rotonda di intersezione con<br />

via Galanti. “L’aver dedicato una via a<br />

padre Lorenzo Scaglia è l’espressione<br />

<strong>del</strong> senso di profonda gratitudine che<br />

la nostra comunità intende attribuire<br />

ad uno dei suoi figli più illustri, mentre<br />

rappresenta l’esempio e la testimonianza<br />

di un servizio totale reso<br />

al prossimo fondato su nobili valori<br />

umani e cristiani che restano il riferimento<br />

per l’intero nostro territorio”<br />

è il commento <strong>del</strong> sindaco Giovanni<br />

Paolo Seniga nell’aggiungere<br />

che padre Lorenzo Scaglia è stato<br />

allievo di mons. Giovanni Migliorati,<br />

comboniano vescovo di Hawassa in<br />

Etiopia, e fu amico di padre Savino<br />

Mombelli, missionario nelle favelas<br />

di Belem do Parà in Amazzonia. Sono<br />

altri due bassanesi che nel mondo<br />

diffondono la parola <strong>del</strong> Vangelo. In<br />

gioventù padre Scaglia aveva frequentato<br />

la scuola elementare a Bassano<br />

Bresciano negli anni dal 1942 al 1947,<br />

nel periodo 1947-48 fu allievo <strong>del</strong>l’Isituto<br />

tecnico per l’avviamento al lavoro<br />

di Manerbio. Era nato a Bettegno<br />

di Pontevico il 6 maggio <strong>del</strong> 1936, fu<br />

ordinato sacerdote a Parma, il 15 ottobre<br />

1961, in seguito fu destinato alla<br />

<br />

Francesco Panceri, di Hwang<br />

Seoung Woo dalla Corea <strong>del</strong> Sud<br />

e <strong>del</strong>l’albanese Genti Tavanxhiu.<br />

L’iniziativa verrà realizzata con il<br />

patrocinio di regione e provincia<br />

e grazie al contributo di molti<br />

sponsor. Tra di essi le cave<br />

Marangoni di Nuvolera che hanno<br />

offerto i blocchi di marmo. Si<br />

colloca nelle celebrazioni <strong>del</strong>l’Unità<br />

d’Italia, unità che verrà riproposta<br />

in chiave locale poiché il Comune è<br />

costituito di due comunità distinte,<br />

unite amministrativamente nel 1927.<br />

missione in Indonesia, che raggiunse<br />

il 27 luglio <strong>del</strong> 1962 dov’è rimasto per<br />

l’intera sua vita, conclusa il 3 agosto<br />

2004 a Padang, città <strong>del</strong>l’Indonesia,<br />

capoluogo <strong>del</strong>la provincia di Sumatra<br />

Occidentale. In passato la città è stata<br />

colpita da un sisma, che ha distrutto<br />

diversi edifici e infrastrutture. In quel<br />

disastro padre Scaglia fu attivamente<br />

presente nei soccorsi alla popolazione<br />

così duramente colpita. (f.pio.)


abato 30 aprile 2011, alle<br />

16, a Bienno, nella chiesa<br />

di Santa Maria Annunciata<br />

è prevista l’inaugurazione<br />

<strong>del</strong> restauro conservativo<br />

sui dipinti murali <strong>del</strong> pittore Girolamo<br />

Romanino (circa 1486/’87-circa<br />

1566) Il ciclo degli affreschi di Bienno<br />

– com’è noto è stato datato intorno<br />

al 1541. “Con questa operazione<br />

– sottolinea il sindaco Germano Pini<br />

– si porta a compimento un provvedimento<br />

di notevole importanza per<br />

una valorizzazione <strong>del</strong> capolavoro<br />

non solo in ambito locale. Quello di<br />

Bienno è uno dei più importanti cicli<br />

<strong>del</strong> pittore bresciano ancora integralmente<br />

conservato sulle pareti<br />

<strong>del</strong> presbiterio”. “I lavori realizzati –<br />

spiega il vice-sindaco Clemente Morandini<br />

– possono essere definiti come<br />

completamento di un intervento<br />

di valorizzazione iniziato dal Comune<br />

più di vent’anni fa grazie all’aiuto<br />

<strong>del</strong>la Soprintendenza per i beni architettonici<br />

e paesaggistici di Brescia,<br />

Cremona e Mantova, che finanziò<br />

e diresse un provvedimento radicale<br />

sul sacro immobile”. <strong>La</strong> direzione<br />

dei lavori è stata affidata alla biennese<br />

Lucia Morandini; la supervisione<br />

tecnico-scientifica a Vincenzo Gheroldi,<br />

docente all’Università di Bologna;<br />

la consulenza tecnico-scientifica<br />

a Sara Marazzani; le analisi chimicofisiche<br />

ad Antonietta Gallone, <strong>del</strong> dipartimento<br />

di Fisica <strong>del</strong> Politecnico<br />

<br />

<br />

L’Oglio a Darfo Boario determina<br />

la suddivisione in due aree<br />

viabilisticamente collegate<br />

attraverso il ponte romanico<br />

di Montecchio, che risulta<br />

transitabile dai mezzi leggeri, a<br />

senso unico alternato e quello<br />

posto nel cuore <strong>del</strong> centro storico<br />

tra Darfo e Corna. L’ingresso <strong>del</strong><br />

traffico verso l’abitato, o verso<br />

i poli turistico-commerciale,<br />

sportivo-ricreatico, archeologicoambientale,<br />

culturale e turisticotermale,<br />

si svolge attraverso due<br />

sole uscite: una in corrispondenza<br />

<strong>del</strong>la zona detta <strong>del</strong> Cappellino<br />

ed una in corrispondenza <strong>del</strong>la<br />

frazione di Boario. <strong>La</strong> collocazione<br />

di queste uscite rende difficoltoso<br />

e caotico il traffico nel centro,<br />

con conseguente aumento<br />

<strong>del</strong>l’inquinamento, <strong>del</strong>la<br />

pericolosità per i pedoni e <strong>del</strong>le<br />

difficoltà di transito dei veicoli.<br />

“Da qui – spiega il sindaco<br />

Francesco Abondio – la necessità<br />

<strong>del</strong> nuovo asse, progetto che<br />

prevede tra l’altro un ponte. I<br />

<br />

<br />

<br />

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<br />

www.scuolainmontagna.it<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

di Milano. Bienno ha avuto, per questa<br />

iniziativa, il sostegno economico<br />

<strong>del</strong>la Regione Lombardia (progetto<br />

Ecomusei), <strong>del</strong>la fondazione “Cari-<br />

A Spiazzi di Gromo, tra le Alpi Orobie, <strong>del</strong>l’alta Val<br />

Seriana, nella rigogliosa foresta di abeti bianchi e rossi,<br />

si snoda il “Parco sospeso nel bosco”, il divertente ed<br />

istruttivo per corso che, attraverso le piattaforme abbraccianti<br />

i fusti degli alberi e i 123 diversi giochi aerei<br />

che le collegano, nei 9 percorsi, permette a chiunque si<br />

cimenti, di vivere una giornata a diretto con tatto con<br />

il bosco, tra le fronde degli alberi, utilizzando corde,<br />

ponti, liane, reti e sceglien do i percorsi in base alle<br />

proprie capacità ed esigenze. I percorsi sono differenziati<br />

per grado di difficoltà con colorazioni diverse, a<br />

partire dal “baby azzurro” ampliato per i piccolissimi,<br />

il “giallo” per bambini e ragazzi dotati di minime abilità<br />

e preparazione, il “giallo-verde”, per un discreto<br />

grado di abilità, il “ giallo-rosso”- “giallo blu”, per<br />

un’abilità media. Con buone abilità e preparazione, si<br />

può affrontare il percorso “verde”; se l’abilità è più che<br />

buona il “rosso” è, per chi possiede preparazione atletica,<br />

il percorso “blu”. Naturalmente al progredire <strong>del</strong>le<br />

difficoltà corrisponde l’elevamento in altezza, verso le<br />

plo” (progetto “Borghi più belli d’Italia”)<br />

e di alcune associazioni locali. Il<br />

restauro vero e proprio è stato eseguito<br />

dallo “Studio tecnico Renato<br />

Gianguaino”, che ha garantito un intervento<br />

rispettoso ed estremamente<br />

conservativo, mantenendo appieno<br />

l’integrità <strong>del</strong>l’opera. Un impianto<br />

di illuminazione <strong>del</strong>la “Luminae studio<br />

di progettazione illuminotecnica”<br />

valorizzerà gli straordinari dipinti<br />

murali sparsi su tutte le pareti <strong>del</strong>la<br />

chiesa. Il ciclo romaniniano di Bienno<br />

– sostiene Francesco De Leonardis<br />

nel volume “<strong>La</strong> via <strong>del</strong> Romanino:<br />

dal Sebino alla Valcamonica” (Grafo,<br />

Brescia, 1996) – è ispirato ai Vangeli<br />

apocrifi. Nella parete di destra è raffigurato<br />

lo sposalizio <strong>del</strong>la Vergine; sul<br />

fondo l’Annunciazione; nella parete<br />

sinistra è la presentazione di Maria<br />

al tempio. “Il tema <strong>del</strong>lo sposalizio –<br />

sottolinea De Leonardis nel saggio<br />

già citato – è particolarmente caro<br />

al Romanino, che lo ha affrontato diverse<br />

volte sia nella fortunata tavola<br />

giovanile di San Giovanni di Brescia,<br />

che ebbe numerose repliche, sia nelle<br />

ante d’organo <strong>del</strong> Duomo Nuovo di<br />

Brescia, che con la tela <strong>del</strong>lo stesso<br />

soggetto di Crema”. Quello di Bienno<br />

(dopo Pisogne e Breno) è un Romanino<br />

più misurato, senza più eccessi,<br />

controllato. Sempre il già citato Leonardis<br />

scrive: “A Bienno, il pittore<br />

chiude una stagione felicissima <strong>del</strong>la<br />

sua arte”.<br />

lavori cominceranno quanto<br />

prima. Il manufatto fa parte <strong>del</strong><br />

progetto <strong>del</strong>l’asse viario che,<br />

partendo da via Quarteroni,<br />

prevede la realizzazione <strong>del</strong> nuovo<br />

tratto”. <strong>La</strong> via, larga 12 metri,<br />

transiterà nei pressi <strong>del</strong> polo<br />

sportivo. <strong>La</strong> strada si collegherà<br />

poi a Boario col ponte ed una<br />

successiva rotatoria consentirà lo<br />

smistamento <strong>del</strong> traffico diretto<br />

al centro commerciale, al centro<br />

congressi ed alla stazione termale.<br />

Il viadotto, realizzato con una<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

cime degli alberi, là dove osano solo gli scoiattoli! Per<br />

affrontare questa indimenticabile esperienza si partirà<br />

con un “Percorso prova” durante il quale gli istruttori<br />

illustreranno l’utilizzo <strong>del</strong>le indicazioni cartellonistiche<br />

e <strong>del</strong>l’attrezzatura messa a disposizione per avviare il<br />

nostro “barone rampante” ai percorsi. Successivamente<br />

il personale specializzato seguirà da terra, pronto ad<br />

intervenire per consigliare e controllare affinché tutto si<br />

svolga nella massima sicurezza. É in allestimento il Percorso<br />

Nero, abilità e preparazione ad altissimo livello.<br />

Fruibili, all’interno <strong>del</strong> Parco Sospeso: il campo di tiro<br />

con l’arco, il persorso Parkour, la palestra di arrampicata<br />

sportivae il bikepark.<br />

Raggiungerci è facile: da Bergamo si prende per la Val<br />

Seriana, che percorsa nella sua lunghezza, ci porterà<br />

fino allo storico borgo medioevale di Gromo. Ai piedi<br />

<strong>del</strong>la rocca <strong>del</strong> castello, si svolta a destra per Spiazzi<br />

di Gromo fino a raggiungere il grande piazzale <strong>del</strong> parcheggio<br />

<strong>del</strong>l’Hotel Spiazzi. Qui lasciata l’automobile,<br />

si raggiunge il parco a piedi, a 20 metri di distanza.<br />

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0346-44648<br />

struttura ad arco ribassato in<br />

acciaio, avrà un’unica campata di<br />

66 metri di luce ed una larghezza<br />

pari a otto metri per la carreggiata<br />

stradale, ai cui lati è prevista<br />

una pista pedonale di due metri.<br />

Per la realizzazione <strong>del</strong> ponte il<br />

Comune prevede una spesa di<br />

euro 1 milione e 950mila euro;<br />

per la strada 400mila euro; per la<br />

rotonda 200mila; 50mila euro sono<br />

poi ipotizzati per l’attuazione dei<br />

piani di sicurezza. Il totale è di 2<br />

milioni e 600mila euro.


Il Gruppo Folk di Niardo organizza<br />

dal 29 aprile al 1° maggio la festa<br />

patronale di Sant’Obizio. Venerdì<br />

29 aprile alle 17 l’inaugurazione<br />

dei pannelli fotovoltaici presso il<br />

piazzale <strong>del</strong>le scuole medie; sempre<br />

alle 17 l’apertura <strong>del</strong> percorso<br />

“Sapori nel Borgo”; alle 17.30 la gara<br />

podistica “Du pass per digerì”; alla<br />

21 la serata danzante, mentre alle 22<br />

il concerto <strong>del</strong>la rock band Frutto<br />

Acerbo. Sabato e domenica alle 10<br />

l’apertura <strong>del</strong> percorso “Sapori nel<br />

Borgo”; alle 10.30 la Santa Messa in<br />

<br />

onore di San Costanzo e <strong>del</strong> Beato<br />

Innocenzo; alle 14 l’inaugurazione<br />

<strong>del</strong>la Sede <strong>del</strong>le “Guardie D’Onore<br />

di Sant’Obizio” presso la Casa<br />

<strong>del</strong> Beato Innocenzo; alle 15 la<br />

consegna <strong>del</strong> Premio di Sant’Obizio<br />

presso la Casa <strong>del</strong> Beato Innocenzo.<br />

Alle 19 la Santa Messa presso il<br />

Campo Sportivo <strong>del</strong> Crist. la serata<br />

è in muisca. <strong>La</strong> celebrazione solenne<br />

è alle 10.30 di domenica, mentre<br />

alle 15 c’è la processione. Sabato e<br />

domenica pomeriggio ci sono dei<br />

momenti di gioco per i più piccoli.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ne sanitaria ha organizzato<br />

arte all’insegna <strong>del</strong>la salute<br />

a tutto campo la nuova<br />

stagione <strong>del</strong>le Terme di<br />

Boario. Infatti la Direzio-<br />

una serie di appuntamenti, puntando<br />

al massimo al concetto di “medicina<br />

termale”, secondo i criteri <strong>del</strong>la clinica<br />

termale italiana e <strong>del</strong>la clinica in<br />

generale. L’attività clinico-scientifica<br />

da quest’anno riprende i contatti con<br />

le Università di riferimento nel grande<br />

mondo <strong>del</strong>l’idrologia e idroclimatologia<br />

medica. Si inizia con l’Università<br />

di Pavia, in particolare con la<br />

cattedra di Farmacologia e Idrologia<br />

Medica, che ha organizzato a Boario<br />

Terme con un modulo master di Medicina<br />

termale, da venerdì 29 aprile<br />

a domenica 1° maggio. Si tratta di un<br />

nuovo percorso all’interno <strong>del</strong>le specializzazioni<br />

universitarie, tramite il<br />

quale i futuri “medici termali” vengono<br />

a conoscenza dei temi legati al<br />

termalismo italiano, alle prospettive<br />

cliniche e soprattutto alle metodiche<br />

specifiche utilizzate dai centri termali<br />

italiani. Boario si pone come uno<br />

dei riferimenti nazionali di maggior<br />

prestigio: infatti le quattro acque di<br />

Boario (Antica Fonte, Fausta, Igea e<br />

Boario) sono utilizzate nelle pratiche<br />

curative e riabilitative secondo i principi<br />

stabiliti dalla clinica medica, di<br />

cui la Medicina termale fa parte. Nel<br />

Master di II livello di questo fine settimana,<br />

cui partecipare anno alcuni<br />

<br />

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<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

specializzandi, in Idrologia medica e<br />

Medicina termale, si parlerà soprattutto<br />

di “Fanghi e percorsi vascolari”.<br />

Si tratta di un importante riconoscimento<br />

che l’Università di Pavia tributa<br />

a Boario e alla sua storia: le acque,<br />

infatti, nel tempo sono state utilizzate<br />

per bibita termale, per attività inala-<br />

<br />

<br />

Si tiene martedì 3 maggio alle 20.30<br />

presso la Biblioteca civica di Borno,<br />

il primo appuntamento <strong>del</strong> “Corso<br />

di Scrittura Creativa in 4 serate”<br />

organizzato dal Circolo culturale<br />

“<strong>La</strong> Gazza” e dalla Biblioteca.<br />

Un’occasione per imparare le regole<br />

fondamentali per sviluppare la<br />

creatività e raccontare una storia<br />

avvincente. Il corso sarà tenuto da<br />

Annalisa Baisotti, master in scrittura<br />

e sceneggiatura per il cinema e la<br />

televisione. Per info, contattare<br />

Fabio Scalvini al 3395332517.<br />

torie e irrigatore, ma dagli anni Cinquanta<br />

sempre più anche per attività<br />

curative globali nel vasto settore<br />

<strong>del</strong>l’artrosi e nelle patologie venose.<br />

Si tratta di medicina dolce, naturale<br />

e molto efficace, per nulla invasiva e<br />

soprattutto con buon sollievo generale<br />

per le funzioni di alcuni organi<br />

e apparati. Se ne parlerà dunque da<br />

parte di cattedratici universitari, quali<br />

il prof. Plinio Richelmi, farmacologo<br />

di Pavia; il prof. Marco Pedrinazzi,<br />

reumatologo; la prof.ssa Cesarina<br />

Gregotti, responsabile <strong>del</strong> Master; e<br />

da parte <strong>del</strong> dott. Sergio De Giacomi,<br />

direttore sanitario <strong>del</strong>le Terme,<br />

che è stato incaricato <strong>del</strong>l’attività di<br />

docenza da parte <strong>del</strong>l’Università di<br />

Pavia. Due saranno i temi fondamentali<br />

<strong>del</strong> modulo: il trattamento <strong>del</strong>le<br />

patologie venose con acqua termale,<br />

sia con bagni che con piscina termale<br />

vascolare; e il grande capitolo<br />

<strong>del</strong>la deambulazione <strong>del</strong>l’anziano, la<br />

cui prevenzione passa attraverso il<br />

sistema <strong>del</strong>la “fango-balneoterapia”<br />

e <strong>del</strong>la riabilitazione classica e moderna.<br />

Parteciperanno al Master i 15<br />

medici, provenienti da tutta Italia,<br />

che hanno vinto la borsa di studio e<br />

quindi hanno diritto all’accesso alle<br />

lezioni ed alla successiva specializzazione.<br />

Le lezioni saranno in aula e al<br />

centro cure <strong>del</strong>le Terme per lo stage.<br />

Il Master rappresenta per Boario Terme<br />

il ritorno al mondo universitario<br />

di alto livello.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Dall’1 al 6 maggio la comunità di<br />

Ponte Di Legno è in festa per la<br />

beatificazione di Giovanni Paolo<br />

II. Una <strong>del</strong>egazione parteciperà<br />

alla cerimonia di beatificazione.<br />

Il 6, in particolare, il vescovo<br />

Monari presiederà una Santa<br />

Messa al termine <strong>del</strong>la quale verrà<br />

benedetta la statua di Giovanni<br />

Paolo II in legno policromo, opera<br />

<strong>del</strong>lo scultore dalignese Antonio<br />

Sandrini. <strong>La</strong> statua verrà posizionata<br />

all’interno <strong>del</strong>l’oratorio (nella foto)<br />

dedicato a Giovanni Paolo II.


n pomeriggio diverso,<br />

con la possibilità di<br />

degustare i vini fermi,<br />

bianchi e rossi, prodotti<br />

sulle colline <strong>del</strong>la<br />

Franciacorta, terra universalmente<br />

conosciuta per la produzione vitivinicola<br />

di bollicine. I Curtefranca<br />

Doc e Sebino Igt prodotti da 23<br />

aziende <strong>del</strong>la Franciacorta saranno,<br />

il prossimo 2 maggio, lunedì, i<br />

protagonisti <strong>del</strong>l’evento “Curtefranca<br />

una Doc da scoprire”, alla sua<br />

seconda edizione dopo il successo<br />

<strong>del</strong> 2009 al Convento <strong>del</strong>l’Annunciata<br />

di Rovato e per la prima volta<br />

a Brescia, nella splendida cornice<br />

<strong>del</strong> Museo Mille Miglia di Sant’Eufemia.<br />

Qui il Consorzio per la tutela<br />

<strong>del</strong> Franciacorta, organizzatore<br />

<strong>del</strong>l’evento, allestirà i banchi d’assaggio<br />

dove i presenti potranno<br />

conoscere oltre 70 fra le migliori<br />

etichette di vini bianchi e rossi prodotti<br />

nel territorio. Il Curtefranca è<br />

una giovane denominazione appena<br />

nata, ma che si sta già facendo<br />

conoscere fra gli appassionati <strong>del</strong><br />

settore: il compito, ora, è quello di<br />

allargare l’appetibilità <strong>del</strong>la nuova<br />

doc, facendola conoscere e apprezzare<br />

anche dal grande pubblico.<br />

Che, comunque, ha già dimostrato<br />

di conoscere per bene il Curtefranca<br />

doc: erede <strong>del</strong>la tradizione dei<br />

vini fermi prodotti in Franciacorta,<br />

la denominazione rappresenta<br />

<br />

<br />

Decima edizione, domenica<br />

1°maggio, per “Lo Sbarazzo” di<br />

Rovato. Il mercato degli sconti e<br />

degli affari vedrà in piazza Cavour,<br />

dalle 10 <strong>del</strong> mattino fino al tardo<br />

pomeriggio, poco meno di una<br />

cinquantina di commercianti<br />

rovatesi: dai gioielli ai libri,<br />

dall’abbigliamento ai vini <strong>del</strong>la<br />

Franciacorta, fino ad arrivare<br />

alla biancheria, all’arredo, ai fiori<br />

e molto altro. A organizzare il<br />

tutto l’assessorato al Commercio<br />

<strong>del</strong> Comune di Rovato, guidato<br />

<br />

dalla 25enne Diomira Ramera, e<br />

il sodalizio di esercenti “Centro<br />

Storico”, coordinato da Gianluigi<br />

Piva. In caso di pioggia la<br />

manifestazione si terrà comunque:<br />

non più ovviamente sull’acciottolato<br />

di piazza Cavour, ma all’interno dei<br />

negozi <strong>del</strong> centro, sotto i portici<br />

di <strong>del</strong>l’architetto Rodolfo Vantini e<br />

nella galleria di corso Bonomelli. Le<br />

previsioni, però, promettono bene,<br />

e quindi vale la pena prendere carta<br />

e penna per appuntarsi le iniziative<br />

collaterali: dai diversi appuntamenti<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ancora oggi il 20% <strong>del</strong>la produzione<br />

vinicola. Sono state 2milioni e<br />

600mila le bottiglie di Curtefranca<br />

imbottigliate nel 2010, con una su-<br />

perficie rivendicata complessiva<br />

di oltre 300 ettari. Il nome Curtefranca<br />

è nato con l’introduzione,<br />

nel 2008, <strong>del</strong> nuovo disciplinare di<br />

produzione che ne ha modificato la<br />

denominazione, sostituendola alla<br />

precedente Terre di Franciacorta. Il<br />

nuovo disciplinare è nato con l’intento<br />

di valorizzare il Carmenère,<br />

vitigno storicamente presente in<br />

Franciacorta, e ha introdotto una<br />

serie di nuovi regolamenti per favorire<br />

la crescita qualitativa. “Grazie<br />

alla continua crescita, il successo<br />

di critica e il continuo pubblico riscontrato<br />

in questi anni dal Franciacorta<br />

– spiega Maurizio Zanella<br />

(nella foto), presidente <strong>del</strong> Consorzio<br />

per la tutela <strong>del</strong> Franciacorta – i<br />

vini fermi <strong>del</strong> nostro territorio contraddistinti<br />

dalla Doc Curtefranca<br />

continuano a rappresentare una<br />

solida realtà che riscuote il gradimento<br />

dei consumatori e offre vette<br />

qualitative d’eccellenza”. L’evento<br />

“Curtefranca una Doc da scoprire”<br />

si svolgerà dalle ore 15 alle 20 di lunedì<br />

2 maggio Museo Mille Miglia<br />

di Sant’Eufemia. Il costo d’ingresso<br />

è di 5 euro. Ad ogni visitatore sarà<br />

consegnato un calice per la degustazione,<br />

previo versamento di una<br />

cauzione, sempre di 5 euro. Ogni<br />

altra informazione è consultabile<br />

sul sito internet <strong>del</strong> Consorzio per<br />

la tutela <strong>del</strong> Franciacorta: www.<br />

franciacorta.net.<br />

musicali <strong>del</strong>la giornata, in giro<br />

per il centro, alla possibilità di<br />

assaggiare i prodotti tipici <strong>del</strong><br />

territorio, ad esempio attraverso i<br />

“Menu <strong>del</strong>lo Sbarazzo”, iniziativa<br />

promossa dai ristoratori di Rovato<br />

in collaborazione col Comune per<br />

poter gustare menù a base <strong>del</strong> piatto<br />

tradizionale di Rovato, il manzo<br />

all’olio a prezzi vantaggiosi (info e<br />

prenotazioni: 030/7713251 o www.<br />

comunedirovato.it ). Sarà possibile<br />

visitare Rovato e i suoi monumenti<br />

grazie all’iniziativa ScopriRovato,<br />

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visita turistica guidata che alle ore<br />

14.30 (con partenza dallo stand <strong>del</strong><br />

Comune in piazza Cavour) andrà<br />

alla scoperta dei monumenti e <strong>del</strong>le<br />

vestigia storiche di Rovato: le Mura<br />

venete, l’antico castello, il Palazzo<br />

municipale, la parrocchiale di Santa<br />

Maria Assunta con gli importanti<br />

dipinti di scuola lombarda e veneta,<br />

l’annessa Cappella <strong>del</strong> Sacro<br />

Cuore e l’oratorio <strong>del</strong>la Disciplina.<br />

<strong>La</strong> partecipazione è gratuita,<br />

prenotazioni all’Ufficio commercio<br />

(030 7713225). (i.z.)


ntensi giorni di programmazione<br />

culturale quelli che si<br />

appresta a vivere Palazzolo.<br />

Numerose sono le proposte<br />

messe in calendario e fitti gli<br />

impegni di alcune fra le importanti<br />

associazioni culturali <strong>del</strong> territorio.<br />

Particolarmente denso è il<br />

calendario <strong>del</strong> coro polifonico “<strong>La</strong><br />

Rocchetta” che domenica 1° maggio<br />

alle ore 16.30 diretto dal maestro<br />

Renzo Pagani, sarà impegnata<br />

in un concerto celebrativo dei<br />

200 anni dalla fondazione <strong>del</strong>l’Istituzione<br />

Madonna <strong>del</strong> Boldesico di<br />

Grumello <strong>del</strong> Monte (Bg), costituito<br />

da una elevazione spirituale con<br />

brani scelti dal repertorio mariano<br />

(Bach, Mozart, Haydin, Palestrina,<br />

Frisina e altri).<br />

Il 1° maggio 1811 infatti veniva<br />

fondato, con atto di donazione <strong>del</strong><br />

sacerdote locale don Luigi Belotti,<br />

l’Ospedale di S. Maria <strong>del</strong> Boldèsico,<br />

con lo scopo di “ricoverare e<br />

curare i poveri ammalati di ambo<br />

i sessi dei Comuni di Grumello <strong>del</strong><br />

Monte e di Tagliuno (ora Castelli<br />

Calepio)”; dalla sua origine ad oggi<br />

l’Ente ha ininterrottamente operato<br />

nel campo <strong>del</strong>l’assistenza sociosanitaria<br />

che continua tuttora con<br />

particolare riferimento alla tutela<br />

degli anziani, dei disabili e dei minori,<br />

oltre a promuovere ed effettuare<br />

opera di formazione e ricerca<br />

scientifica, in questa zona situata<br />

sulla sponda destra <strong>del</strong>l’Oglio<br />

confinante con Palazzolo.<br />

L’occasione vuole anche solennizzare<br />

e unirsi alla gioia per la beati-<br />

<br />

<br />

I lunghi lavori sono<br />

definitivamente terminati, le porte<br />

sono state con soddisfazione<br />

riaperte ai fe<strong>del</strong>i e, giusto in<br />

tempo per le solennità pasquali,<br />

ad ornare le ormai da tre anni<br />

derubate colonne interne è<br />

giunta anche la serie completa di<br />

preziose via crucis.<br />

A sancire però a tutti gli effetti la<br />

“rinascita” <strong>del</strong>l’antica Parrocchiale<br />

Santi Gervasio e Protasio<br />

di Cologne, completamente<br />

restaurata, arriverà puntuale<br />

<br />

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<br />

ficazione di Giovanni Paolo II, alla<br />

cui presenza il Coro <strong>del</strong>la Rocchetta<br />

ha pure cantato nel 2003.<br />

Il programma <strong>del</strong>l’elevazione mariana<br />

verrà replicato sabato 7 maggio<br />

nella Chiesa parrocchiale di S.<br />

Lorenzo a Palosco, domenica 15<br />

maggio alle ore 15,45 presso il Santuario<br />

di Caravaggio, giovedì 26<br />

maggio alle ore 21 presso la Basilica<br />

di Santa Maria <strong>del</strong>le Grazie in<br />

Brescia e domenica 5 giugno a Ve-<br />

domenica 1° maggio anche la<br />

solenne benedizione affidata<br />

niente di meno che alle mani <strong>del</strong><br />

Vescovo di Brescia, mons. Luciano<br />

Monari.<br />

In quella giornata, le celebrazioni<br />

liturgiche domenicali <strong>del</strong>la mattina<br />

saranno infatti agglomerate<br />

nell’unica Santa Messa <strong>del</strong>le 10.30<br />

presieduta proprio dal Vescovo<br />

che compirà il rito di benedizione<br />

<strong>del</strong>la chiesa.<br />

L’accoglienza da parte <strong>del</strong>l’intera<br />

comunità, alla presenza <strong>del</strong>le<br />

rona nella Basilica di S. Anastasia.<br />

Nell’ambito di un nutrito calendario<br />

di iniziative che fanno capo ai<br />

tre Centri gestiti dall’Associazione<br />

Pensionati di Palazzolo (Centro<br />

diurno “G. Orsatti” di Via Zanar<strong>del</strong>li,<br />

Centro diurno di S. Pancrazio, e<br />

Circolo di Mura, il “Centro diurno<br />

G. Orsatti”, in collaborazione con<br />

l’Associazione Culturale “Il Maestrale”,<br />

organizza una Rassegna di<br />

pittura e scultura con il tema: “<strong>La</strong><br />

mamma” vista attraverso gli occhi<br />

<strong>del</strong>l’artista.<br />

Si tratta di una raccolta di opere<br />

realizzate dagli allievi dei corso<br />

d’arte di Cologne e di Palazzolo.<br />

<strong>La</strong> rassegna si terrà i giorni<br />

6-7-8-maggio presso la sede<br />

<strong>del</strong>l’Associazione Pensionati di Via<br />

Zanar<strong>del</strong>li, 35 al primo piano con<br />

il seguente programma: venerdì 6<br />

maggio ore 14,30 - inaugurazione,<br />

segue visita fino alle ore 18, sabato<br />

7 maggio - visite dalle ore 14.30<br />

alle ore 18; domenica 8 maggio -<br />

visite dalle ore 14.30 e alle 18 premiazione<br />

con rinfresco. Per finire<br />

il Circolo filatelico e numismatico<br />

di Palazzolo, in occasione <strong>del</strong> 150°<br />

anniversario <strong>del</strong>l’Unità d’Italia organizza<br />

presso il Salone Bordogna<br />

<strong>del</strong>la Fondazione Cicogna Rampana<br />

in Via Garibaldi, 24 una mostra<br />

filatelico-numismatica che aprirà<br />

i battenti alle 9.30 di domenica 8<br />

maggio.<br />

Proseguono anche le visite ai monumenti<br />

cittadini, su tutti spiccano<br />

la Torre <strong>del</strong> <strong>Popolo</strong> (nella foto) e<br />

l’auditorium San Fe<strong>del</strong>e.<br />

varie autorità, ma anche di tutte<br />

le associazioni con tanto di labari<br />

e simboli in vista e atleti <strong>del</strong>le<br />

varie società sportive in divisa,<br />

è prevista nella centrale piazza<br />

Garibaldi appena prima <strong>del</strong>la<br />

messa.<br />

Per garantire la massima<br />

partecipazione scenderanno in<br />

campo anche i volontari <strong>del</strong>la<br />

Protezione civile (impegnati<br />

in logistica, viabilità e<br />

sicurezza) e quelli <strong>del</strong> soccorso<br />

e <strong>del</strong>l’Associazione Anziani<br />

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che garantiranno il servizio<br />

trasporto per persone disagiate<br />

o in difficoltà. Per maggiori<br />

informazioni è possibile telefonare<br />

ai numeri: 030/7050795 - 850.<br />

Un appuntamento significativo<br />

che ben s’inserisce nell’ambito<br />

dei festeggiamenti promossi nella<br />

comunità colognese in occasione<br />

<strong>del</strong>la ricorrenza <strong>del</strong> centenario di<br />

presenza <strong>del</strong>le suore francescane<br />

in paese e che vedrà il suo clou<br />

nelle giornate di sabato 28 e<br />

domenica 29 maggio. (a.s.)


pesso facciamo fatica a<br />

riconoscere l’esistenza di<br />

quel che non vediamo e così<br />

è per il lavoro <strong>del</strong>l’Ecomuseo<br />

di Valle Trompia,<br />

non un luogo preciso e identificabile<br />

ma diffuso sul territorio. Un<br />

ecomuseo che è la Valtrompia stessa,<br />

con i suoi monti, i suoi boschi, i<br />

suoi saperi, le sue memorie, la sua<br />

popolazione. “L’Ecomuseo di Valle<br />

Trompia ‘<strong>La</strong> montagna e l’industria’<br />

– dice il coordinatore Ocildo<br />

Stival – è il più esteso <strong>del</strong>la Lombardia<br />

ed è stato riconosciuto dall’ente<br />

regionale nel 2009, sulla base <strong>del</strong>la<br />

l.r. 12/2007. Non è un ente di per sé<br />

ma un progetto integrato, riferibile<br />

e coinvolgente la comunità locale,<br />

con capofila la Comunità montana<br />

e vari partner fra cui tredici Comuni<br />

(Irma, Marmentino, Pezzaze, Tavernole,<br />

Lodrino, Gardone Valtrompia,<br />

Sarezzo, Brione, Villa Carcina, Bovezzo,<br />

Nave, Caino) e 10 associazioni<br />

culturali (Consorzio Alta Val<br />

Trompia, Cooperativa Monte Muffetto,<br />

Cooperativa Arca, Treatro,<br />

Associazione Versanti, Associazione<br />

Atlantide, Museo etnografico di<br />

Lodrino, Associazione Amici <strong>del</strong>la<br />

Mitria, Azienda agricola Catena Rossa,<br />

Progetto Atlantide)”. E proprio in<br />

questi mesi che ci separano dall’estate<br />

si sta finalizzando un progetto di<br />

grande portata, il cui primo passo va<br />

sotto il nome di “<strong>La</strong> strada nel bosco”.<br />

<br />

<br />

Continua anche quest’anno la rassegna “Viaggi e<br />

Miraggi” che la Biblioteca comunale di Concesio<br />

ha proposto in questi ultimi anni. Cominciata<br />

lo scorso 5 aprile con uno spettacolo a cura di<br />

Flora Zanetti e proseguita con due appuntamenti<br />

di cineforum (“Mars: dove nascono i sogni”<br />

e “Nostalghia”), l’edizione 2011 si appresta a<br />

entrare nel mese di maggio con altri tre eventi.<br />

“Anche quest’anno – dice Enrica Rizzini,<br />

assessore alla Cultura – la Commissione <strong>del</strong>la<br />

biblioteca ha ritenuto opportuno e interessante<br />

continuare l’esperienza <strong>del</strong>la rassegna che,<br />

lungo un percorso fatto di testimonianze,<br />

immagini, musica, cultura, cibo e cinema cerca<br />

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“Da un anno a questa parte – spiega<br />

Ocildo Stival – stiamo lavorando allo<br />

sviluppo di una dettagliata mappa di<br />

comunità <strong>del</strong>la Valtrompia. Si tratta<br />

di una mappa tematica elaborata<br />

sul mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong>le Parish Maps inglesi,<br />

sia cartacea sia multimediale, che<br />

intende rappresentare in modo omogeneo<br />

e strutturato le zone boschive<br />

rilevanti, sovrapponendovi nel corso<br />

degli anni altre tematiche (foraggio e<br />

latte, industria e ferro, acqua, culto)<br />

e costituendo così uno strumento didattico<br />

globale <strong>del</strong>la Valle denominato<br />

‘Paesaggio racconta’”. Una mappa<br />

di comunità che nelle intenzioni deve<br />

realizzarsi con il contributo di alcuni<br />

esperti, ma soprattutto con la collaborazione<br />

<strong>del</strong>la gente che abita i paesi e<br />

negli anni ha custodito saperi e storie<br />

legati a oggetti ed elementi naturali.<br />

“Il senso <strong>del</strong>la mappa – spiega Ocildo<br />

Stival – sta proprio nella ricostruzione<br />

cartografica di elementi rilevanti <strong>del</strong><br />

territorio che possono rivivere legandosi<br />

a doppio filo a una storia, una<br />

leggenda, una tradizione. Quest’anno<br />

di riunire l’interesse <strong>del</strong>le persone verso aree<br />

geografiche lontane, con l’auspicio di incontrare<br />

la curiosità <strong>del</strong>la gente e offrire il piacere di<br />

nuove scoperte”.<br />

Una scelta che quest’anno è ricaduta sulla<br />

Russia, Paese di grandi città, grandi paesaggi e<br />

vasta arte culinaria. Proprio il cibo è al centro di<br />

“Cene russe”, due pranzi nella casa Alberina di<br />

via Mattei (a fianco <strong>del</strong>la biblioteca) con menu<br />

tipici <strong>del</strong>la tradizione gastronomica russa: il<br />

primo martedì 3 maggio, il secondo martedì 10<br />

maggio con un massimo di 54 posti disponibili<br />

per ogni pranzo (quota di partecipazione 8<br />

euro, per iscrizioni telefonare allo 030.2184141<br />

siamo partiti con ‘<strong>La</strong> strada <strong>del</strong> bosco’,<br />

cercando di sollecitare contributi riguardo<br />

un ambiente che ha scandito<br />

la vita quotidiana dei valligiani: in sostanza,<br />

vogliamo raccogliere il maggior<br />

numero possibile di contributi su<br />

piante, un fiumi, edifici, grotte o qualsiasi<br />

altro bene appartenente all’ambiente<br />

<strong>del</strong> bosco al quale sia associata<br />

una storia, che ha segnato nel tempo<br />

la mutua presenza <strong>del</strong>la natura e degli<br />

uomini in un luogo preciso <strong>del</strong>la<br />

Valtrompia. Per fare questo abbiamo<br />

svolto laboratori con i ragazzi <strong>del</strong>le<br />

scuole, abbiamo cercato la collaborazione<br />

<strong>del</strong>le biblioteche e sollecitiamo<br />

continuamente le singole persone<br />

a prendere contatti con l’Ecomuseo,<br />

perché la mappa possa divenire un<br />

prezioso strumento in continua evoluzione”.<br />

Già affidata a un tecnico, la<br />

progettazione <strong>del</strong>la mappa interattiva<br />

dovrebbe essere online entro l’estate,<br />

ospitata all’interno <strong>del</strong>la sezione Ecomuseo<br />

sul portale <strong>del</strong> Sistema culturale<br />

(http://cultura.valletrompia.it),<br />

con lo scopo di divenire un punto di<br />

riferimento multimediale che possa<br />

tramandare saperi e pratiche di quelle<br />

attività che in passato hanno scandito<br />

la vita di tutta la Valle. Per avere<br />

maggiori informazioni sul progetto o<br />

inviare eventuali contributi, rivolgersi<br />

alle biblioteche <strong>del</strong>la Valtrompia, contattare<br />

l’area Cultura allo 030.8337490<br />

oppure inviare un’e-mail a ecomuseo@cm.valletrompia.it.<br />

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In occasione <strong>del</strong>la beatificazione di Giovanni Paolo II la redazione<br />

de “<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong> <strong>Popolo</strong>“ ha preparato un magazine dedicato<br />

alla figura <strong>del</strong> Papa polacco.<br />

Viene distribuito gratuitamente alle parrocchie che ne fanno<br />

richiesta fino ad esaurimento copie: telefonare allo 030 44250<br />

all’Ufficio Cultura). Giovedì 5 maggio, invece,<br />

saranno gli spazi <strong>del</strong>la biblioteca a ospitare<br />

alle 20.45 “Viaggio letterario”, un recital a<br />

cura di Beppe Valenti con musiche di Nicola<br />

Panteghini. Infine, chiusura <strong>del</strong>la manifestazione<br />

venerdì 13 maggio sempre alle 20.45 presso la<br />

biblioteca comunale con un concerto di musica<br />

folklorica russa e <strong>del</strong>l’Europa orientale. “Una<br />

serie di iniziative – aggiunge Enrica Rizzini – che<br />

speriamo possano incuriosire, appassionare,<br />

suscitare desiderio di conoscenza e di viaggio<br />

nei partecipanti, confermando l’importante<br />

ruolo <strong>del</strong>la biblioteca come centro attivo di vita<br />

culturale e di socialità”. (a.a.)<br />

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“<strong>La</strong> Costituzione, storia di persone”<br />

è il titolo <strong>del</strong>la serata che va in<br />

scena venerdì 29 aprile presso la<br />

Biblioteca comunale di Concesio<br />

Intervengono la giornalista<br />

Benedetta Tobagi e Mario<br />

Gorlani, prof. di Diritto pubblico<br />

<strong>del</strong>l’Università degli Studi di<br />

Brescia. <strong>La</strong> Tobagi è la figlia minore<br />

<strong>del</strong> giornalista Walter Tobagi,<br />

assassinato dalla “Brigata XXVIII<br />

marzo” il 28 maggio 1980.<br />

Il suo primo libro “Come mi<br />

batte forte il tuo cuore” (Einaudi<br />

2009), dedicato alla memoria <strong>del</strong><br />

padre, ha vinto numerosi premi.<br />

L’appuntamento è alle ore 20.45.<br />

Segue le attività di associazioni e<br />

centri di documentazione dedicati<br />

ai terrorismi e alle mafie (Rete degli<br />

archivi per non dimenticare). Per<br />

informazioni: Biblioteca comunale:<br />

tel. 0302751668.


occhia sta completando<br />

Cesovo sono ripresi i restauri<br />

nella chiesa dedicata<br />

a S. Giacomo il<br />

Maggiore: la piccola par-<br />

un intervento di fatto iniziato 20 anni<br />

fa. Hanno fama di gente sparagnina<br />

ma per la loro comunità sono sempre<br />

stati generosi, con l’orgoglio di<br />

secoli di storia: il borgo arroccato su<br />

un poggio che domina la Valle Trompia<br />

verso Lodrino e Marmentino era<br />

posizione strategica di controllo <strong>del</strong>la<br />

zona. Comune fino al 1810, dal 1606 è<br />

parrocchia a sé retta ora da don Maurizio<br />

Rinaldi con quella dei SS. Pietro<br />

e Paolo di Marcheno. L’edificio sacro,<br />

è a una navata con sulla volta pregevoli<br />

stucchi e presbiterio con abside<br />

terminale, sormontato da una piccola<br />

cupola. Un cartiglio all’interno<br />

<strong>del</strong>la chiesa sulla controfacciata, la<br />

dichiara conclusa nel 1776, ricostruzione<br />

di una antecedente la visita di<br />

S.Carlo Borromeo (1580). Ricorda anche<br />

un completamento <strong>del</strong> 1847 e un<br />

restauro <strong>del</strong> 1954, parroco (dal 1932<br />

al 1964) l’indimenticato don Bernardo<br />

Butturini. Era il 1992 quando con don<br />

Luigi Bellini veniva sistemato il campanile<br />

e restaurata la notevole pala<br />

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Nell’era di una società civile sempre<br />

più proiettata nella produzione di<br />

servizi, l’iniziativa “Internet per tutti”<br />

promossa dal Comune di Sarezzo<br />

diventa un’occasione preziosa<br />

anche per chi non ha familiarità<br />

alcuna con le nuove tecnologie.<br />

“Internet per tutti” è strutturato<br />

in un corso con durata di 20 ore,<br />

organizzato in 10 incontri da due<br />

ore ciascuno e volto ad acquisire<br />

tutta una serie di competenze:<br />

sapersi relazionare a utenti più<br />

esperti; comprendere e utilizzare le<br />

<br />

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sopra l’altare maggiore <strong>del</strong>la Trasfigurazione<br />

firmata Grazio Cossali 1662.<br />

Nel 1997 arrivava don Roberto Zanini.<br />

Alcuni interventi urgenti (a sanare le<br />

infiltrazioni d’acqua, ecc.), il recupero<br />

di alcune tele, poi il progetto organico<br />

concordato con la Sovrintendenza<br />

vicino al traguardo. Prima <strong>del</strong>la sua<br />

partenza per Brescia (ottobre 2008,<br />

prevosto alla Volta Bresciana), don<br />

Roberto inaugurò il primo blocco,<br />

presbiterio (bellissimi i medaglioni<br />

dei quattro Evangelisti) e organo datato<br />

1791 che era stato letteralmente<br />

mangiato dai topi, smontato e recuperato<br />

a Ponteranica nella bottega di<br />

<br />

<br />

<br />

funzioni di base <strong>del</strong> pc; compiere le<br />

operazioni fondamentali per entrare<br />

in internet, ricercare informazioni in<br />

rete e saperle adattare alle esigenze;<br />

essere in grado di utilizzare in<br />

maniera sicura e protetta internet;<br />

saper navigare sul web e utilizzare<br />

i servizi disponibili online.<br />

Per informazioni e iscrizioni<br />

rivolgersi ai Servizi di<br />

comunicazione <strong>del</strong> Comune di<br />

Sarezzo (piazza Cesare Battisti,<br />

2° piano – tel. 030.8936201,<br />

030.8936217, 030.8936218).<br />

Alessandro Piccinelli. In contemporanea<br />

c’era il rifacimento <strong>del</strong> sagrato<br />

esterno a cura <strong>del</strong>l’amministrazione.<br />

Don Maurizio a S. Giacomo nel 2009<br />

benedisse il secondo blocco di lavori:<br />

il recupero <strong>del</strong>la navata e <strong>del</strong>la sua<br />

volta. <strong>La</strong> bottega Bonali e Fasser che<br />

aveva già lavorato nel presbiterio, era<br />

intervenuta su sfondati e stucchi, capitelli<br />

e cornicioni. Ora, sempre Bonali<br />

e Fasser stanno lavorando sui due<br />

altari <strong>del</strong>la navata, entrambi <strong>del</strong>l’inizio<br />

<strong>del</strong>l’800: quello di sinistra rispetto<br />

al presbiterio dedicato alla Madonna<br />

<strong>del</strong> Rosario, quello a destra dedicato<br />

al Sacro Cuore. Polvere e nero fumo<br />

deturpavano la soasa dei Misteri in<br />

legno policromo e dorato. Interventi<br />

di restauro eseguiti in passato, ne avevano<br />

modificato la lettura: la <strong>del</strong>icata<br />

ripulitura <strong>del</strong>la porporina usata, sta<br />

riportando alla luce una doratura in<br />

oro zecchino lucida e brillante in ottime<br />

condizioni. Lo stesso viene fatto<br />

sulla parte decorata a finto marmo<br />

che ha risentito <strong>del</strong>l’umidità. <strong>La</strong> soasa<br />

<strong>del</strong> Sacro Cuore, più austera nelle<br />

forme, è realizzata in stucco dorato in<br />

oro zecchino e in marmorino tirato a<br />

lucido con tecnica raffinata da sembrare<br />

marmo vero.<br />

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“Gòi de cöntala” è la serata<br />

organizzata presso il cinema<br />

parrocchiale di Lodrino il 7 maggio<br />

alle ore 21 in occasione <strong>del</strong>la<br />

decima edizione e pubblicazione<br />

<strong>del</strong>la raccolta musicale in dialetto<br />

“Gòi de Cöntala”.<br />

L’iniziativa è promossa dalla<br />

Commissione cultura in<br />

collaborazione con l’associazione<br />

Palco Giovani. “Gòi de cöntala”<br />

è un’iniziativa ormai collaudata,<br />

promossa dall’associazione<br />

PalcoGiovani di Brescia; si tratta<br />

<br />

<br />

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<br />

In occasione <strong>del</strong>la festa <strong>del</strong> Primo<br />

Maggio sono tante le iniziative che in<br />

tutta la Valtrompia intendono ricordare<br />

l’impegno <strong>del</strong> movimento sindacale<br />

e i traguardi raggiunti in campo economico<br />

e sociale dai lavoratori. Così<br />

anche a Nave va in scena la “Festa <strong>del</strong><br />

lavoro”, manifestazione musicale organizzata<br />

dalle sezioni navensi di Cgil,<br />

Cisl e Uil col patrocinio di Comunità<br />

montana e Comune di Nave. Un evento<br />

che comincerà giovedì 28 aprile<br />

con lo spettacolo “Da le sés a le dò -<br />

da le dò a le dés (un ensòme de Nedàl<br />

en ferriera) realizzato su testi di Enrico<br />

Re e Silvio Gan<strong>del</strong>lini <strong>del</strong>l’associazione<br />

culturale Movente per la rassegna<br />

“Natale nelle Pievi” e pronto a<br />

riproporsi al pubblico giovedì alle ore<br />

20.30 sul palco <strong>del</strong> teatro S. Costanzo<br />

(nella foto) di Nave. Domenica 1°<br />

maggio, invece, il programma in piazza<br />

Martiri <strong>del</strong>la Libertà comincerà alle<br />

ore 15 all’insegna <strong>del</strong>la musica rock e<br />

blues dei “Whiskyin’Blu” con pezzi di<br />

Aerosmith, Police, Led Zeppelin, Eric<br />

Clapton, Steve Ray Vaughan; a seguire<br />

le cover rock italiane e straniere <strong>del</strong>la<br />

giovanissima formazione bresciana<br />

dei “Dust’Soul”, mentre alle 17 toccherà<br />

ai “Coast to Coast” intrattenere il<br />

pubblico con un tributo ai grandi <strong>del</strong>la<br />

musica rock, blues, pop. Una lunga<br />

giornata di musica che vedrà poi<br />

avvicendarsi la poliedrica band “The<br />

Runtz” (www.runtz.it), con un repertorio<br />

che spazia da Gianni Morandi<br />

ai Beatles, Jannacci e i Doors, seguiti<br />

dal rock’n’ roll <strong>del</strong>l’emergente “Back<br />

to the Cavern”. Dalla musica al teatro<br />

con lo spettacolo “Refrain” program-<br />

<br />

<br />

<br />

di una raccolta di brani dialettali,<br />

composti da artisti bresciani. Ci<br />

sono i maestri, i “pezzi da novanta”<br />

<strong>del</strong> panorama provinciale e ci<br />

sono i nuovi, che si affacciano per<br />

dare il proprio contributo a un bel<br />

progetto che vuole conservare il<br />

prezioso patrimonio culturale <strong>del</strong>la<br />

nostra terra e <strong>del</strong>la nostra gente.<br />

Partecipano alla serata “I Luf” e<br />

“Bepi the Prismas”, protagonisti<br />

anche <strong>del</strong> cd musicale dedicato al<br />

dialetto. L’ingresso costa 5 euro,<br />

ridotto 4 euro.<br />

mato per le ore 20 a cura <strong>del</strong> “Teatro<br />

<strong>del</strong>le Misticanze” diretto da Beatrice<br />

Faedi e nato nel 2004 su iniziativa <strong>del</strong>la<br />

cooperativa Futura per coinvolgere<br />

persone diversamente abili. Infine, a<br />

chiudere la serata ancora musica con<br />

le canzoni dei Nomadi interpretate dagli<br />

“Utopia” e le note tutte al femminile<br />

degli “Beibisrock”. Il ricavato andrà<br />

a sostegno di iniziative di solidarietà<br />

sociale. Info a naviter@alice.it.


8XMILLE ALLA CHIESA CATTOLICA<br />

Anche quest’anno l’importante è firmare<br />

Se non ci credi,<br />

chiedilo a loro<br />

Ormai da 20 anni, quando si parla di<br />

“sostegno economico alla Chiesa<br />

cattolica”, si evocano valori di grande<br />

importanza: comunione, trasparenza,<br />

libertà, partecipazione e corresponsabilità<br />

alla vita e missione <strong>del</strong>la Chiesa in Italia e<br />

nel Terzo mondo. E anche l’8xmille ha<br />

contribuito a dare, fin dall’inizio,<br />

un’occasione preziosa per promuovere nei<br />

cattolici questi valori, proponendo la sfida<br />

per una nuova mentalità capace<br />

d’affrontare i problemi <strong>del</strong>le comunità<br />

ecclesiali con una partecipazione e<br />

corresponsabilità <strong>del</strong> tutto nuove. Infatti<br />

anche con una semplice firma,<br />

consapevole e motivata, ma soprattutto<br />

confermata ogni anno, molti cattolici si<br />

sono presi carico di tante difficili<br />

situazioni <strong>del</strong>le nostre comunità ecclesiali,<br />

difficoltà alle quali hanno contribuito a<br />

dare <strong>del</strong>le risposte concrete, tangibili,<br />

risolutive. “Se non ci credi, chiedilo a<br />

loro” sottolinea il messaggio di<br />

sensibilizzazione <strong>del</strong>la campagna<br />

d’informazione 8xmille 2011, invitando<br />

a proseguire su internet<br />

l’approfondimento di temi e vicende visti<br />

in tv, per essere informati a 360 gradi su<br />

progetti locali, ma rappresentativi di una<br />

visione più vasta <strong>del</strong>la missione <strong>del</strong>la<br />

Chiesa oggi. “Dai rivoli di storie<br />

evidenziate negli spot tv si potrà risalire<br />

all’impegno concreto <strong>del</strong>la Chiesa oggi in<br />

Italia, in prima fila con l’8xmille per far<br />

fronte alla crisi economica” spiega Matteo<br />

Calabresi, responsabile <strong>del</strong> Servizio<br />

promozione C.E.I. per il sostegno<br />

economico alla Chiesa. “Negli oratori <strong>del</strong>le<br />

periferie urbane a rischio, accanto agli<br />

anziani con iniziative pastorali, oltre che<br />

a favore <strong>del</strong>le famiglie, con microcredito e<br />

fondi anti-crisi diocesani -prosegue<br />

Calabresi- spesso è un aiuto che va oltre<br />

l’emergenza, e sostiene tanti nel<br />

riprendere in mano la propria vita”.<br />

MARIA GRAZIA BAMBINO<br />

Ecco le 9 storie, rappresentative <strong>del</strong>le destinazioni 8xmille,<br />

che vedremo negli spot in onda in questi mesi.<br />

IN ITALIA<br />

A Bari, quartiere San Paolo, è nata la coo-<br />

1| perativa Campo di Fragole per la formazione<br />

dei minori <strong>del</strong> quartiere. Riduzione <strong>del</strong>l’abbandono<br />

scolastico e attività ludiche rappresentano<br />

un’alternativa efficace a pomeriggi<br />

solo televisivi e al rischio devianza.<br />

A Pantelleria suor Patrizia, con l’aiuto di<br />

2| volontari locali e giovani in servizio civile,<br />

si occupa degli anziani che non hanno alcun<br />

aiuto familiare. Li visita casa per casa, consegna<br />

loro i pasti quotidiani, provvede alle pulizie<br />

<strong>del</strong>l’abitazione, dedica loro attenzione e<br />

ascolto.<br />

A Roma il progetto Borgo Amigò,realiz-<br />

3| zato da padre Gaetano Greco nella diocesi<br />

di Porto-Santa Rufina, si rivolge ai giovani che<br />

vengono ammessi a misure alternative alla detenzione.<br />

Qui la giornata è scandita dai compiti<br />

domestici, agricoli, di manutenzione, di studio<br />

o lavoro.<br />

A Forlì dal 1987 donne in difficoltà, mol-<br />

4| te in gravidanza o con bambini, hanno trovato<br />

alla Tenda un posto sicuro dove ricostruire<br />

la propria vita.<br />

Ad Andria don Geremia Acri, responsa-<br />

5| bile diocesano <strong>del</strong>la Fondazione Migrantes,<br />

ha aperto un centro d’accoglienza multi-<br />

funzionale. Una risposta alla nuova emergenza<br />

caritativa <strong>del</strong> capoluogo con mensa, docce, ambulatorio,<br />

distribuzione abiti. Il 50% degli<br />

utenti registrati è straniero, italiano l’altra<br />

metà.<br />

A Padova le Cucine popolari arrivano a<br />

Anche quest’anno per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica si può usare:<br />

uil mo<strong>del</strong>lo 730-1 allegato al mo<strong>del</strong>lo 730 da presentare entro il 31 maggio<br />

2011 per chi si rivolge ad un CAF o ad un professionista abilitato;<br />

uil mo<strong>del</strong>lo Unico da consegnare entro il 30 settembre 2011 direttamente via<br />

internet oppure ad intermediario fiscale. Chi invece non è obbligato all’invio<br />

telematico può effettuare la consegna dal 2 maggio al 30 giugno presso qualsiasi<br />

ufficio postale;<br />

ula scheda allegata al mo<strong>del</strong>lo CUD. Chi non è più obbligato a presentare la<br />

dichiarazione dei redditi (pensionati e lavoratori dipendenti senza altri redditi<br />

né oneri deducibili), può comunque destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica<br />

attraverso la scheda allegata al CUD. Questa può essere consegnata gratuitamente entro il 30<br />

luglio 2011 in busta chiusa presso tutti gli uffici postali oppure ad un intermediario fiscale (CAF)<br />

che può chiedere un corrispettivo per il servizio. Per maggiori informazioni sulle modalità da seguire<br />

per partecipare alla scelta <strong>del</strong>l’8xmille con il proprio mo<strong>del</strong>lo CUD si può telefonare al numero<br />

verde 800 348 348 (i giorni feriali dalle 9.00 alle 18.00).<br />

Il 5xmille si affianca anche quest’anno all’8xmille. Il contribuente può firmare per tutti e due<br />

perché l’uno non esclude l’altro, ed entrambi non costano nulla in più.<br />

6|<br />

servire 3 mila pasti. Oltre alla mensa fun-<br />

zionano, nella stessa struttura, anche un<br />

centro ascolto e di orientamento, docce, lavanderia,<br />

servizi di abiti usati. In ambulatorio<br />

25 medici volontari.<br />

E ALL’ESTERO<br />

In India a Mumbai, l’Holy Spirit Hospital<br />

7| alla periferia <strong>del</strong>la città mette a disposizione<br />

degli ultimi cure mediche d’eccellenza.<br />

EaCalcutta Suor Lizy Muthirakala e le<br />

8|<br />

sue consorelle <strong>del</strong>la Provvidenza danno<br />

rifugio e formazione alle bambine di strada nella<br />

Casa d’accoglienza, salvandole da un destino<br />

di sfruttamento, accattonaggio e prostituzione<br />

infantile.<br />

In Uganda la scuola professionale Daniel<br />

9|<br />

Comboni, aperta poco fuori dalla città di<br />

Gulu, dona una seconda vita ai bambini-soldato,<br />

sottratti per anni ai loro villaggi e oggi tra<br />

aule di teoria e officine di falegnameria, meccanica<br />

ed edilizia.<br />

www.chiediloaloro.it


Giovedì 28 aprile alle 15 si tiene<br />

a Gavardo il taglio <strong>del</strong> nastro <strong>del</strong><br />

Centro servizi Apaie, presso il<br />

quale saranno inaugurati i primi<br />

sportelli in provincia di Brescia di<br />

FederTerziario, FondItalia (Fondo<br />

per la formazione Italia) e Cenai<br />

(Cassa edile nazionale artigianato<br />

e industria), oltre alla sede Ugl <strong>del</strong><br />

territorio valsabbino. Un connubio<br />

tra parti datoriali e sindacali dove<br />

confluiranno le competenze dei<br />

professionisti <strong>del</strong> territorio uniti<br />

nell’ambizioso progetto di offrire<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

er non dimenticare. Lunedì<br />

25 aprile è stato inaugurato<br />

l’allestimento <strong>del</strong> Museo<br />

<strong>del</strong>la Resistenza e <strong>del</strong> folklore<br />

valsabbino a Pertica<br />

Bassa, più precisamente nella frazione<br />

di Forno d’Ono. Il museo, situato<br />

in via Roma 7 all’interno <strong>del</strong>l’edificio<br />

comunale, è stato presentato ai numerosi<br />

presenti dopo il saluto e i diversi<br />

discorsi tenuti dal sindaco <strong>del</strong> paese,<br />

Manuel Bacchetti, e, fra gli altri, dal<br />

presidente <strong>del</strong>la Comunità montana<br />

di Valle Sabbia Ermano Pasini e dallo<br />

storico Alfredo Bonomi. Dopo il taglio<br />

<strong>del</strong> nastro di rito, è stata poi la volta<br />

<strong>del</strong>lo spettacolo teatrale “L’ultimo inverno”<br />

a cura <strong>del</strong> Teatro Poetico di<br />

Gavardo. Un museo dove la Resistenza<br />

e l’etnografia si uniscono dando<br />

una bella panoramica sul periodo storico<br />

sia dalla parte di chi combatteva,<br />

sia dalla parte di chi aiutava. Anche la<br />

storia stessa <strong>del</strong> museo in sé è interessante<br />

ed è legata alla figura poliedrica<br />

di Dimitrjie Paramendic, insegnante,<br />

pittore e scultore, rifugiatosi proprio<br />

nelle Pertiche durante la Resistenza.<br />

Dopo la fine <strong>del</strong>la guerra l’artista ritorna<br />

in patria per poi ritornare negli<br />

anni Settanta nei luoghi dove era stato<br />

accolto e tenuto nascosto. Una volta<br />

arrivato, decide di donare all’Amministrazione<br />

Comunale <strong>del</strong>l’epoca diverse<br />

sue opere fra quadri, sculture<br />

e bozzetti e propone di realizzare un<br />

museo sul periodo. Come si può leg-<br />

servizi di alta qualità alle piccole<br />

e medie aziende <strong>del</strong> territorio:<br />

consulenze in materia di lavoro,<br />

finanza, formazione e ambiente,<br />

sicurezza a tariffe contenute.<br />

Giovanni Giannini, coordinatore<br />

regionale Federterziario e<br />

responsabile <strong>del</strong> nuovo sportello, è<br />

soddisfatto: “Si tratta di un progetto<br />

al quale abbiamo molto lavorato e di<br />

cui andiamo orgogliosi. Un mo<strong>del</strong>lo<br />

che crediamo possa divenire un<br />

polo di riferimento per le aziende<br />

<strong>del</strong> territorio.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

gere all’entrata, l’esposizione dal 1974<br />

mostra volti e reperti a fianco di oggetti<br />

di vita di montagna ormai scomparsa<br />

per non dimenticare, “per raccontare<br />

la vita dei partigiani e quella<br />

<strong>del</strong>la popolazione che li ha accolti per<br />

ritrovare lo spirito di condivisione, di<br />

mal sopportazione <strong>del</strong>le vessazioni, di<br />

solidarietà sociale che da sempre ha<br />

caratterizzato la gente di montagna”.<br />

Durante la visita si possono ammirare<br />

reperti bellici e strumenti di lavoro<br />

utilizzati per i mestieri <strong>del</strong>l’epoca.<br />

Seguendo poi i pannelli esplicativi, si<br />

arriva, dopo un breve inquadramento<br />

storico sulla situazione <strong>del</strong>l’Italia<br />

dopo l’8 settembre 1943, alla storia<br />

valsabbina, con riferimenti alla storia<br />

<strong>del</strong>la caserma Chiassi a Vestone<br />

(prima convento, poi caserma e oggi<br />

museo <strong>del</strong> lavoro), alla vita di partigiani<br />

come Giacomo Perlasca ed<br />

Emiliano Rinaldini, fino ai rastrellamenti<br />

di Mura (21 agosto 1944), <strong>del</strong>la<br />

Corna Blacca (26 agosto 1944) e <strong>del</strong><br />

Monte Visone (5-6 settembre 1944).<br />

Viene prestata un’attenzione alle coraggiose<br />

donne <strong>del</strong>le Pertiche che,<br />

mettendo a rischio la loro vita, hanno<br />

aiutato i partigiani, come si può<br />

capire dalla testimonianza di Maria<br />

Boschi: “Ricordo importante è il giuramento,<br />

un fatto di fe<strong>del</strong>tà: fe<strong>del</strong>tà<br />

o morte, piuttosto che parlare essere<br />

uccisi”. Il Museo è aperto ogni prima<br />

e terza domenica <strong>del</strong> mese, dalle 15 alle<br />

18, con possibilità di visite guidate<br />

su prenotazione. Sono previste altre<br />

aperture all’interno <strong>del</strong> progetto “Luoghi<br />

di cultura, luoghi di incontro”, fra<br />

queste, domenica 22 maggio, il concerto<br />

“Voci di montagna, di guerra e<br />

d’amore”.<br />

2/5 giugno 2011<br />

Isola <strong>del</strong> Giglio<br />

€ 500,00 a persona<br />

1/5 giugno 2011<br />

Parigi<br />

€ 585,00 a persona<br />

<br />

<br />

Sabato 30 aprile alle ore 10<br />

presso la piazza Marconi inizia<br />

la cerimonia di inaugurazione<br />

<strong>del</strong>la 55ª edizione <strong>del</strong>la Fiera di<br />

Gavardo e Valle Sabbia. Dopo le<br />

spettacolo degli sbandieratori<br />

e il discorso <strong>del</strong>le autorità c’èla<br />

tradizionale sfilata verso il<br />

Centro sportivo Giovanni Paolo<br />

II dove si svolge la cerimonia<br />

ufficiale e la benedizione. <strong>La</strong><br />

fiera rimarrà aperta sabato 30<br />

aprile e domenica 1° maggio<br />

dalle ore 9.30 alle ore 22. Durante<br />

<br />

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<br />

lo svolgimento <strong>del</strong>la Fiera si<br />

esibiscono in gruppi folkloristici<br />

<strong>del</strong>le Valli bresciane presentando<br />

territori affascinanti e ricchi di<br />

storia e di passione nei quali<br />

la tradizione si intreccia con la<br />

ruralità. All’interno <strong>del</strong>la Fiera<br />

c’è un’ampia zona espositiva<br />

e commerciale con lo stand<br />

gastronomico gestito dagli<br />

Alpini; c’è anche il luna park<br />

con i percorsi sensoriali, la<br />

fattoria didattica e le esibizioni<br />

folkloristiche e tradizionali.<br />

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2/5 giugno 2011<br />

Parigi<br />

€ 390,00 a persona<br />

Richiedi senza impegno i programmi dettagliati in agenzia. VOUS ALLEZ Viaggi e Autonoleggio LOSIO,<br />

che da sempre si distinguomo per cortesia e competenza, sono un sicuro punto di riferimento per gruppi, parrocchie, oratori, ecc.


n appuntamento importante,<br />

una iniziativa<br />

unica. Così è stato<br />

definito il “Protocollo<br />

d’intesa tra le Confartigianato<br />

<strong>del</strong> Garda” siglato dai<br />

rappresentanti di Brescia, Mantova,<br />

Verona e Trento. “Un accordo<br />

– ha spiegato Eugenio Massetti, presidente<br />

di Confartigianato imprese<br />

unione di Brescia – sullo sviluppo<br />

<strong>del</strong>l’economia e <strong>del</strong>le infrastrutture<br />

<strong>del</strong>la regione gardesana, affinché<br />

le 40mila imprese associate, artigiane<br />

e piccole, <strong>del</strong>le quattro province<br />

che si affacciano al Benaco possano<br />

esporre con un’unica voce problematiche<br />

comuni”. Si parla di fare rete,<br />

di mettere in comune informazioni.<br />

“Non si tratta di un discorso politico,<br />

si tratta invece di un modo concreto<br />

per affrontare i tanti problemi sul<br />

tappeto, per riprendersi il ruolo di<br />

rappresentare l’intero territorio e per<br />

richiedere legittimamente agli attori<br />

ed interlocutori politici un più forte<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

È in distribuzione gratuita il<br />

nuovo numero de “<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong><br />

Garda e Valsabbia”. Il primo<br />

piano è dedicato alle elezioni<br />

amministrative <strong>del</strong> 15 e 16 maggio<br />

che interessano 29 Comuni<br />

bresciani. Di questi, tre sono sul<br />

Garda, Moniga, Polpenazze e<br />

Soiano e due in Valle Sabbia, Anfo<br />

e Barghe. Diversi i temi affrontati<br />

nelle pagine dedicate al Garda. A<br />

partire dallo speciale su Desenzano,<br />

la sua ‘capitale’, dove ha riaperto<br />

con un nuovo allestimento il museo<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

impegno per lo sviluppo <strong>del</strong>l’area”.<br />

Carlo Piccinato, segretario generale<br />

<strong>del</strong>l’associazione bresciana, ha ipotizzato<br />

che anche grazie al protocollo<br />

d’intesa siglato tra le Confartigianato<br />

<strong>del</strong>la regione gardesana le migliaia di<br />

piccole imprese che costituiscono da<br />

sempre l’ossatura <strong>del</strong> tessuto produttivo<br />

italiano potranno diventare<br />

il nuovo centro di sviluppo <strong>del</strong> nord<br />

Italia. “Perché ciò possa diventare<br />

realtà è però necessario che i grandi<br />

progetti infrastrutturali, come il<br />

sistema aeroportuale <strong>del</strong> Garda, la<br />

realizzazione <strong>del</strong> “corridoio 5” e <strong>del</strong>le<br />

strutture <strong>del</strong>l’alta velocità e capa-<br />

<br />

Nella mattinata di martedì 19 aprile<br />

gli studenti <strong>del</strong> triennio <strong>del</strong> liceo<br />

“Paola di Rosa” di Lonato <strong>del</strong> Garda<br />

hanno potuto assistere ad una conferenza<br />

di rilievo tenuta da una personalità<br />

di spicco nel panorama <strong>del</strong>la<br />

ricerca scientifica italiana in ambito<br />

medico-biologico. Accogliendo l’invito<br />

<strong>del</strong>la prof.ssa Stefania Pozzi è<br />

stata ospite gradita <strong>del</strong> Liceo Francesca<br />

Pasinelli, direttore generale <strong>del</strong>la<br />

Fondazione Telethon dal settembre<br />

2009 e già suo direttore scientifico<br />

dal 1997. Telethon, come noto, è una<br />

fondazione no-profit che si occupa<br />

di raccogliere fondi da destinare alla<br />

ricerca nel campo <strong>del</strong>le malattie<br />

genetiche rare. Perfettamente a suo<br />

agio anche con gli studenti, la dott.<br />

ssa Pasinelli, nota al grande pubblico<br />

per le sue frequenti apparizioni<br />

Rambotti che conserva l’aratro<br />

preistorico più antico al mondo. Il<br />

Garda è osservato speciale <strong>del</strong>la<br />

Confartigianato con un protocollo<br />

d’intesa siglato tra Brescia,<br />

Mantova, Verona e Trento, le<br />

quattro province che si affacciano<br />

al Benaco, per lo sviluppo <strong>del</strong>la<br />

sua economia. In Valtenesi sono ai<br />

nastri di partenza due importanti<br />

kermesse dedicate al frutto di<br />

Bacco. Vengono presentate le<br />

anticipazioni <strong>del</strong>la Fiera <strong>del</strong> vino<br />

doc di Polpenazze e di Italia in rosa<br />

cità ferroviaria, non si incaglino nei<br />

meandri <strong>del</strong>la politica, ma diventino<br />

occasioni storiche di rilancio e di<br />

sviluppo a sostegno <strong>del</strong>la competitività<br />

<strong>del</strong>le imprese”. Sul sistema aeroportuale<br />

<strong>del</strong> Garda, comprendente<br />

gli scali di Villafranca e di Montichiari,<br />

le Confartigianato <strong>del</strong> Garda<br />

confermano che tale infrastruttura<br />

rappresenta un elemento di eccellenza<br />

indispensabile al sostegno<br />

<strong>del</strong>la competitività <strong>del</strong> sistema economico<br />

<strong>del</strong>le quattro ‘province gardesane’,<br />

sia sul versante <strong>del</strong> traffico<br />

passeggeri che su quello dei cargo. Il<br />

protocollo potrà servire alle associazioni<br />

imprenditoriali per compartecipare<br />

alla stesura dei piani di sviluppo<br />

turistico <strong>del</strong>la regione gardesana, ai<br />

primi posti in Europa per ricettività<br />

e posti letto, favorendo una promozione<br />

turistica unitaria, sollecitando<br />

l’attuazione di politiche e la messa a<br />

disposizione di risorse che garantiscano<br />

la crescita <strong>del</strong>le attività collegate.<br />

Sull’importanza e la necessità<br />

<br />

<br />

televisive, ha catturato l’attenzione<br />

<strong>del</strong>l’uditorio tratteggiando in breve<br />

la storia <strong>del</strong>la fondazione, gli scopi<br />

<strong>del</strong>la stessa e gli straordinari traguardi<br />

raggiunti negli ultimi anni. Si<br />

è soffermata su alcuni casi specifici,<br />

intervallando sapientemente complesse<br />

tematiche scientifiche con<br />

storie di vita ad esse disperatamente<br />

collegate. Al termine <strong>del</strong>la presentazione<br />

gli studenti, visibilmente sensibilizzati<br />

dalle toccanti tematiche<br />

affrontate, si sono cimentati in osservazioni<br />

e quesiti che, a detta <strong>del</strong>la<br />

stessa relatrice, hanno consentito di<br />

rilevare una valida interiorizzazione<br />

da parte degli stessi <strong>del</strong> messaggio<br />

proposto. Un incontro qualificante<br />

per la scuola e arricchente per gli<br />

studenti, al quale si spera di dare un<br />

seguito in futuro.<br />

di Moniga che tra la fine di maggio<br />

e l’inizio di giugno, richiameranno,<br />

sul basso lago, migliaia di<br />

appassionati enogastronauti.<br />

Anche la Valle Sabbia propone<br />

numerosi spunti. A partire dal<br />

convegno svoltosi a Barghe e<br />

dedicato al turismo “Vallesabbia<br />

gelosamente tua: storia, cultura,<br />

sport 365 giorni l’anno” per cogliere<br />

le tante opportunità offerte dal<br />

territorio. A Gavardo è tempo di<br />

Fiera. <strong>La</strong> rassegna valsabbina, che<br />

quest’anno taglia il significativo<br />

<br />

<strong>del</strong>la collaborazione tra le imprese si<br />

sono espressi all’unisono i presidenti<br />

<strong>del</strong>le altre tre province coinvolte, Roberto<br />

de <strong>La</strong>urentis <strong>del</strong>l’associazione<br />

artigiani e piccole imprese di Trento,<br />

Lorenzo Capelli di Confartigianato<br />

imprese Mantova e Andrea Bissoli<br />

<strong>del</strong>l’Unione provinciale artigiani di<br />

Verona, convinti che l’aggregazione<br />

e la sinergia rappresentino l’arma<br />

vincente per affrontare in modo<br />

concreto le sfide di un mercato che<br />

non ha più confini, né linee di bordo.<br />

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traguardo <strong>del</strong>le 55 edizioni, tenendo<br />

fede alla sua vocazione avrà una<br />

forte componente merceologica<br />

e commerciale, ma, nel segno <strong>del</strong><br />

rinnovamento, promette due giorni<br />

fra tradizione, folklore genuino<br />

<strong>del</strong>le valli bresciane, artigianato e<br />

arte, storia e genuinità. Il free-press<br />

è ricco di altri spunti interessanti<br />

dedicati alla solidarietà, alla<br />

salute, alla cultura, allo sport<br />

e all’economia ed è distribuito<br />

in alcune edicole <strong>del</strong> territorio<br />

gardesano e valsabbino.<br />

E qualcosa di concreto “Creiamo gli<br />

imprenditori <strong>del</strong> Garda” già partirà<br />

nei prossimi mesi. “Si tratta di un<br />

progetto pilota di formazione – ha<br />

spiegato Piccinato – rivolto a imprenditori,<br />

collaboratori e dipendenti, a<br />

supporto <strong>del</strong>lo sviluppo locale <strong>del</strong>la<br />

comunità interprovinciale <strong>del</strong> Garda.<br />

Un progetto volto ad aprire una<br />

fase di acquisizione <strong>del</strong>le competenze<br />

più operative e tecnico-gestionali<br />

per creare una grande imprenditoria<br />

giovane e moderna”.


–<br />

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<br />

a sua storia è abbastanza<br />

recente perché ha inizio<br />

nel 2009 con il “Mercato<br />

contadino terre bresciane”<br />

di Ghedi, ma è una<br />

storia improntata sulla qualità e sulla<br />

genuinità dei prodotti. Ad oggi, una<br />

volta alla settimana, il mercato contadino<br />

approda a Ghedi (in piazza<br />

Roma il sabato dalle 8 alle 12.30), a<br />

Montichiari (in piazza Santa Maria il<br />

martedì dalle 8 alle 12.30), a Iseo (la<br />

seconda domenica <strong>del</strong> mese dalle 9<br />

alle 19 in viale Repubblica), a Castel<br />

Mella (in piazza Nuova il mercoledì<br />

dalle 8 alle 12.30) e a Paratico (da poco<br />

più di due settimane il giovedì sul<br />

lungolago dalle 8 alle 12.30). Vi partecipano<br />

a rotazione circa 60 agricoltori<br />

<strong>del</strong>la provincia di Brescia, anche<br />

se i Comuni di Montichiari, Iseo e<br />

Paratico hanno aperto anche a 5/6<br />

agricoltori <strong>del</strong>le province limitrofe<br />

per aumentare l’offerta dei prodotti<br />

esposti. Il mercato contadino non si<br />

lega a nessuna sigla sindacale e ha il<br />

vantaggio <strong>del</strong>la continuità sul territorio<br />

data dalla cadenza settimana-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

le. Da una parte c’è il contadino che<br />

vuole farsi conoscere, dall’altra c’è<br />

il consumatore che ricerca prodotti<br />

genuini e di stagione. <strong>La</strong> regia è di<br />

“Bevilatte”, azienda leader e apripista<br />

in provincia nella gestione dei<br />

distributori automatici di latte, che<br />

si incontra con il singolo Comune,<br />

allestisce fisicamente il mercato<br />

con i riconoscibili gazebo arancioni<br />

e controlla il rispetto <strong>del</strong>le norme<br />

igienico-sanitarie. Bevilatte, come si<br />

diceva in precedenza, è un’organizzazione<br />

partita con la vendita diretta<br />

dei distributori di latte crudo che<br />

offre anche consulenze aziendali e<br />

controlli di gestione per avere una<br />

sistema di qualità. All’interno vi lavorano<br />

tre persone, una di queste –<br />

l’agronomo Fausto Cavalli – spiega<br />

che l’intento è anche quello di “far<br />

diversificare le produzioni agricole”.<br />

Il principio <strong>del</strong>la vendita <strong>del</strong> latte<br />

crudo (il piccolo coltivatore incassa<br />

un euro al litro rispetto ai 40 centesimi<br />

che prendeva dalla grande distribuzione,<br />

mentre il cliente spende un<br />

euro rispetto a 1,70 euro <strong>del</strong> supermercato)<br />

si ripete anche nella vendita<br />

diretta di frutta, verdura, salumi e<br />

formaggi. “Il nostro mercato – prosegue<br />

Cavalli – è frequentato non solo<br />

dalle massaie e da ogni categoria di<br />

consumatori, ma sempre più anche<br />

dai professionisti <strong>del</strong>la ristorazione<br />

e <strong>del</strong>la pasticceria, alla ricerca di<br />

quei sapori e di quella freschezza,<br />

che ben difficilmente si trova presso<br />

un normale supermercato”. Di fatto<br />

“Bevilatte” ha avuto l’intuizione di<br />

riproporre quanto avveniva 50/100<br />

anni fa, quando praticamente tutto<br />

era mercato contadino. <strong>La</strong> regia organizzativa<br />

consiste anche nel dare<br />

un equilibrio al mercato, cercando<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

di proporre produzioni diversificate.<br />

Fra le particolarità, si segnalano la<br />

produzione <strong>del</strong> formaggio di pecora<br />

o <strong>del</strong> violino (prosciutto di pecora o<br />

di capra); ma perfino gli ortaggi tipici<br />

<strong>del</strong> continente indiano, come il<br />

karela, l’ocra e il coriandolo coltivati<br />

proprio a pochi passi da Ghedi. Viene<br />

fatta una statistica sulle presenze<br />

per capire come va il mercato e<br />

sui prezzi dei prodotti: in generale i<br />

prezzi <strong>del</strong> mercato contadino sono<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

–<br />

–<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

inferiori <strong>del</strong> 40% rispetto al prezzo<br />

medio lombardo (raffronto eseguito<br />

con il supporto <strong>del</strong> servizio sms consumatori).<br />

“Quale proposito futuro<br />

– conclude Cavalli – diffonderemo<br />

sempre più la conoscenza di questa<br />

realtà presso i produttori agricoli,<br />

con l’intento di ampliare la gamma<br />

dei prodotti, in modo da interessare<br />

un numero sempre maggiore di<br />

consumatori”. Per info, www.terrebresciane.it.


L’introduzione di un marchio di<br />

qualità che identifichi il gelato<br />

artigianale europeo e la proposta<br />

di una confederazione mondiale<br />

dei gelatieri artigiani. Lo chiede<br />

Artglace, la Confederazione<br />

<strong>del</strong>le associazioni dei gelatieri<br />

artigianali Ue in occasione <strong>del</strong>la<br />

Fiera ‘Intergelat’ di Alicante. ”Da<br />

tre anni chiediamo al Parlamento<br />

europeo un riconoscimento<br />

che aiuti a distinguere il gelato<br />

artigianale da quello industriale<br />

– spiega Ferdinando Buonocore,<br />

<br />

presidente Artglace – per tutelare<br />

i consumatori e promuovere un<br />

prodotto genuino, senza limitare<br />

la creatività dei gelatieri. Stiamo<br />

cercando di sensibilizzare anche le<br />

autorita’ nazionali ad introdurre un<br />

codice di autoregolamentazione,<br />

di concerto con le associazioni<br />

dei consumatori, per garantire<br />

l’utilizzo di materie prime e prodotti<br />

semilavorati di qualità”.<br />

Per Artglace è giunto inoltre<br />

il momento di realizzare una<br />

confederazione a livello mondiale,<br />

“anche per arrivare a maggiore<br />

trasparenza – osserva Buonocore<br />

– in un settore in cui si registra<br />

una totale mancanza di statistiche<br />

ufficiali”. “In Europa non esiste<br />

un censimento ufficiale – afferma<br />

José Luis Gisbert Valls, presidente<br />

<strong>del</strong>l’associazione Anhcea – e non<br />

c’è la volontà politica di rimediare.<br />

Fino a quando non sarà introdotta<br />

una licenza esclusiva di gelateria,<br />

non riusciremo mai a sapere quante<br />

gelaterie artigianali ci sono nel<br />

mondo”.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

stato un raduno “gustoso”<br />

quello <strong>del</strong>lo scorso<br />

4 aprile a Padernello,<br />

dove i gelatieri lombardi<br />

e gli operatori <strong>del</strong><br />

settore si sono trovati per il consueto<br />

summit annuale dedicato<br />

alle esperienze, consigli, ricette,<br />

formazione e collaborazione tra<br />

artigiani.<br />

Il momento conviviale è stato anche<br />

occasione per presentare alcune<br />

iniziative alimentari e tecnologiche<br />

<strong>del</strong>la categoria ad opera<br />

<strong>del</strong>l’Associazione gelatieri artigiani<br />

presieduta da Claudio Zani e<br />

<strong>del</strong>la “Centrale <strong>del</strong> latte di Brescia”<br />

<strong>del</strong> direttore generale Andrea Bartolozzi.<br />

Tra gli invitati erano presenti<br />

lavoratori <strong>del</strong> prelibato cibo<br />

provenienti da Brescia, Bergamo e<br />

Lecco, oltre ad opinionisti <strong>del</strong> settore<br />

come Arnaldo Minetti, giornalista<br />

e presidente di Puntogel,<br />

la società che ha messo a disposizione<br />

i prodotti per la gustosa<br />

serata enogastronomica. Rispetto<br />

alle scorse edizioni, quando in<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

tavola venivano proposti assaggi<br />

di gelato con cibi tipici <strong>del</strong>la cucina<br />

locale, stavolta l’occhio è finito<br />

sulla tradizione, anche se la dolce<br />

sorpresa per il pubblico è stato<br />

soprattutto il gelato micronizzato<br />

che, grazie a questo trattamento,<br />

si mantiene più cremoso.<br />

L’innovazione ha contagiato tutto<br />

il menù, non mancando accenni<br />

anche ai 150 anni <strong>del</strong>l’Unità d’Italia.<br />

Tra un piatto e l’altro, poi, si è<br />

parlato <strong>del</strong> nuovo magazine online<br />

di portata regionale, ma che ambisce<br />

al resto d’Italia: si tratta di GelatieriArtigiani.com,<br />

in rete tra poche<br />

settimane, ideato e fortemente<br />

voluto da Claudio Zani, con il progetto<br />

grafico e piattaforma web di<br />

Ivan Agliardi, come area di contatto<br />

tra gli operatori per eventi e<br />

rassegne sul mestiere, esperienze,<br />

opinioni, consigli e punti di vista,<br />

ma anche forum, newsletter e, in<br />

futuro, una webtv.<br />

Al tavolo il dg <strong>del</strong>la Centrale <strong>del</strong><br />

latte Bartolozzi ha riproposto l’iniziativa<br />

<strong>del</strong> “Circolo di qualità”, un<br />

marchio visibile sulle vetrine di<br />

bar, gelaterie e pasticcerie che si<br />

riforniscono proprio dall’azienda<br />

di via <strong>La</strong>marmora. “È un patto che<br />

il commerciante stipula con i consumatori<br />

– ha spiegato – dicendo<br />

loro che i prodotti in vendita sono<br />

certificati dalla ricerca <strong>del</strong>l’eccellenza”.<br />

Il prossimo appuntamento<br />

di richiamo sarà il convegno <strong>del</strong><br />

23 maggio alla Confartigianato<br />

di Brescia, dove saranno presenti<br />

i dirigenti <strong>del</strong>le regioni italiane<br />

e <strong>del</strong>l’istituto zooprofilattico per<br />

informare sulle ultime notizie sanitarie,<br />

come l’haccp, in materia<br />

di alimenti.<br />

<strong>La</strong> nostra trentennale esperienza e l’utilizzo di<br />

frutta, uova biologiche, latte, panna, yougurt<br />

freschi e di alta qualità nocciole <strong>del</strong>le <strong>La</strong>nghe IGP,<br />

pistacchio di Bronte, Cru di pregiati cacao... fanno<br />

<strong>del</strong> nostro gelato un alimento genuino privo di<br />

grassi idrogenati coloranti, conservanti e glutine.<br />

E come disse O. WIlde:<br />

“Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre<br />

<strong>del</strong> meglio”<br />

AL POLO - Brescia - Via Amendola 31( Traversa<br />

V.Duca degli Abruzzi ) - Tel 030 9900668<br />

...<br />

AL POLO L’ALTRO - Mairano - P.zza I. Calini 30b<br />

Tel 030 975860


Via Mazzini, 17 - Brescia<br />

<br />

<br />

Il gelato è un alimento fresco<br />

che contiene alimenti facilmente<br />

deperibili come le uova e il latte.<br />

Tuttavia dal momento <strong>del</strong>la<br />

produzione a quello <strong>del</strong>la<br />

commercializzazione il prodotto<br />

viene sempre mantenuto a<br />

temperature molto basse, che<br />

bloccano la riproduzione degli<br />

agenti patogeni. Inoltre quasi tutte<br />

le gelaterie che non utilizzano<br />

preparati industriali pastorizzano<br />

la miscela prima di lavorarla<br />

nella gelatiera, il che aumenta<br />

<br />

<br />

<br />

Il gelato è un alimento che può compromettere<br />

il bilancio <strong>del</strong>le calorie<br />

giornaliere. Per questo è necessario<br />

seguire alcuni consigli per gustare<br />

questa <strong>del</strong>izia senza dover litigare<br />

con la bilancia. Per quanto riguarda<br />

il gelato artigianale, è sempre<br />

meglio comprare una cestina piuttosto<br />

che un vassoio da 500 grammi<br />

da mangiare a casa, per evitare<br />

di eccedere con le calorie. Se il gelato<br />

è eccessivamente dolce o troppo<br />

“pesante” (vi sentite molto appesantiti<br />

dopo che lo avete mangiato),<br />

probabilmente la scarsa qualità è<br />

stata mascherata caricando con lo<br />

zucchero e i grassi e quindi con le<br />

calorie. Questo è un criterio di valutazione<br />

molto empirico che va preso<br />

con le molle, ma stando attenti<br />

e con un po’ di esperienza può essere<br />

utilizzato. Per riconoscere un<br />

gelato di qualità, infatti, il migliore<br />

ulteriormente la sicurezza <strong>del</strong><br />

gelato stesso. Nel caso dei prodotti<br />

industriali (le vaschette che si<br />

acquistano nel banco freezer dei<br />

supermercati), bisogna avere<br />

l’accortezza non far scongelare<br />

il gelato durante il tragitto fino<br />

al congelatore di casa, né far<br />

scongelare il prodotto, consumarlo<br />

parzialmente e poi ricongelarlo.<br />

Parlando di gelato occorre fare<br />

una distinzione molto importante<br />

tra gelato artigianale e industriale.<br />

Tali differenze riguardano sia<br />

metodo è affidarsi alla propria esperienza<br />

affinando sempre più il gusto<br />

e quindi la capacità di riconoscere<br />

un buon gelato, sempre partendo<br />

dal fatto che non conviene mangiare<br />

un gelato senza aver prima letto<br />

gli ingredienti che per legge, ormai,<br />

ogni gelateria artigianale è obbligata<br />

a esporre. Ad oggi, invece, non è<br />

obbligatorio esporre le calorie e i<br />

valori nutrizionali <strong>del</strong> gelato in ogni<br />

suo gusto. Il gelato, infatti, è un alimento<br />

decisamente calorico, se si<br />

considera che una porzione media<br />

(una coppetta da 2-2,50 euro) è pari<br />

a circa due etti e contiene dalle 300<br />

alle 500 calorie. Se si vuole gustare<br />

questa <strong>del</strong>izia senza avere sgradevoli<br />

conseguenze sottoforma di chili<br />

di troppo, è bene adottare alcuni<br />

accorgimenti che consentano di far<br />

quadrare il bilancio calorico giornaliero,<br />

senza fare la fame.<br />

<br />

i metodi di produzione che gli<br />

ingredienti utilizzati.Il gelato<br />

artigianale di qualità è composto<br />

da materie prime fresche, la fase<br />

di incorporatura <strong>del</strong>l’aria è lenta e<br />

raggiunge il 30-50% <strong>del</strong> volume <strong>del</strong><br />

composto. Non è possibile produrre<br />

gelato di qualità senza utilizzare<br />

alcuni additivi (peraltro innocui),<br />

prima fra tutte la farina di semi di<br />

carrube come addensante.<br />

Il gelato industriale contiene latte in<br />

polvere, oli vegetali, e additivi come<br />

coloranti e altro ancora.<br />

<br />

<br />

<br />

SEMIFREDDI E GELATO<br />

DI PRODUZIONE PROPRIA


<strong>La</strong> sera di quel giorno, il primo <strong>del</strong>la settimana, mentre<br />

erano chiuse le porte <strong>del</strong> luogo dove si trovavano i<br />

discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in<br />

mezzo e disse loro: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò<br />

loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere<br />

il Signore. Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come<br />

il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Detto<br />

questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A<br />

coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati;<br />

a coloro a cui non perdonerete, non saranno<br />

perdonati”. Tommaso, uno dei Dodici, chiamato<br />

Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli<br />

dicevano gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”.<br />

Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il<br />

segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei<br />

chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non<br />

credo”. Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo<br />

in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù,<br />

a porte chiuse, stette in mezzo e disse: “Pace a voi!”.<br />

Poi disse a Tommaso: “Metti qui il tuo dito e guarda le<br />

mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco;<br />

e non essere incredulo, ma credente!”. Gli rispose<br />

Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse:<br />

“Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che<br />

non hanno visto e hanno creduto!”. Gesù, in presenza<br />

dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono<br />

stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti<br />

perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e<br />

perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.<br />

<br />

<br />

osa si riesce a comunicare<br />

di quello che non<br />

è comunicabile? Come<br />

costringere le parole a<br />

correre dietro all’esperienza<br />

di un momento che diventa<br />

certezza per mezzo di un incontro<br />

insieme assoluto e inspiegabile?<br />

A Tommaso non basta la parola<br />

degli altri: vuole anche lui vedere,<br />

anzi, vuole arrivare perfino a toccare.<br />

Incredulo perché non può<br />

credere soltanto a quello che gli<br />

viene detto. È lontano. Immagine<br />

di luogo per dire più <strong>del</strong>la lontananza<br />

fisica: Tommaso non sta con<br />

la comunità, preferisce seguire le<br />

sue strade. Così le parole convinte<br />

di quelli che sono rimasti discepoli<br />

non lo convincono. Ha bisogno<br />

di toccare. Atto estremo di sfida<br />

e, credo, sentimento ultimo <strong>del</strong>la<br />

nostalgia per il corpo che non c’è<br />

più. Non ha vissuto le corse <strong>del</strong>la<br />

mattina presto e la giornata terribile<br />

con le notizie che si inseguivano.<br />

Non ha visto. Ma perché lui<br />

non deve vedere e gli altri sì? Per-<br />

<br />

<br />

<br />

“Quanto è assurda in generale l’idea<br />

che abbiamo <strong>del</strong>la preghiera! Un trappista,<br />

un certosino si applicheranno<br />

anni e anni per diventare uomini di<br />

preghiera, ma il primo sconsiderato<br />

che si fa avanti pretenderà giudicare<br />

lo sforzo di un’intera vita! Gli uomini<br />

di scienza parlano di suggestione.<br />

Deve essere perché non hanno mai<br />

visto quei vecchi monaci, saggi e avveduti,<br />

splendenti di comprensione<br />

e compassione, di una così amorosa<br />

umanità. Per quale miracolo questi<br />

semipazzi, sembrano addentrarsi ogni<br />

giorno di più nella comprensione <strong>del</strong>le<br />

altrui miserie? Strano sogno davvero,<br />

oppio mai visto quello che invece<br />

di chiudere su se stesso l’individuo,<br />

lo rende solidale con tutti, nello spirito<br />

<strong>del</strong>l’universale carità”. Mi è stato<br />

ché lui solo dovrebbe fidarsi mentre<br />

gli altri hanno potuto vedere?<br />

Perché le parole devono sostituire<br />

la concretezza di quello che non<br />

può più esserci?<br />

Sono i primi passi di una comunità<br />

orfana di un corpo, che deve imparare<br />

a credere senza vedere. E<br />

Tommaso è il primo di quelli che<br />

devono soffrire questo passaggio.<br />

Non è pronto. Ha bisogno di vedere<br />

e di toccare. E di sentire –<br />

come quando Gesù era in vita – il<br />

rimprovero per non essere stato<br />

capace di arrivare dove avrebbe<br />

dovuto, di andare per quella via<br />

che sa di dover seguire e che è<br />

stata smarrita così in fretta. Non<br />

gli bastano la pace e lo Spirito. Ha<br />

bisogno <strong>del</strong> corpo. Deve verificare<br />

che tutto sia vero. E la sua mente<br />

deve comporre, ordinare tutte le<br />

informazioni. Ha bisogno di prove<br />

davanti all’assenza e non gli bastano<br />

le parole di fede per credere.<br />

È insieme testardo e impaurito,<br />

razionale e smarrito. Ma è il passaggio<br />

necessario di una comunità<br />

chiesto di iniziare una rubrica sulla<br />

preghiera. Non sono né un certosino<br />

né un trappista; non sono giovane<br />

e nemmeno tanto anziano da poter<br />

parlare con saggezza <strong>del</strong>la preghiera.<br />

Semmai sono lo sconsiderato che<br />

accetta il rischio cercando di fornire<br />

suggestioni agli altri e a se stesso per<br />

migliorare la propria vita spirituale.<br />

<strong>La</strong> citazione, presa dal “Diario di un<br />

curato di campagna” di Georges Bernanos,<br />

ci offre alcuni spunti interessanti.<br />

Primo tra tutti ci insegna che<br />

la preghiera è uno sforzo di un’intera<br />

vita, durato anni ed anni. <strong>La</strong> preghiera<br />

richiede costanza e fe<strong>del</strong>tà e l’immagine<br />

<strong>del</strong>l’uomo di preghiera è simile a<br />

quella <strong>del</strong> contadino, il quale si affatica<br />

ogni giorno a coltivare la propria<br />

anima di terra, per renderla feconda<br />

quello che si compie in Tommaso:<br />

è il passaggio dal vedere al credere<br />

che si consuma nel ricevere lo<br />

Spirito. E la pace.<br />

Che dono strano questa pace <strong>del</strong><br />

Risorto. Antidoto alla paura dei<br />

Giudei ma, soprattutto, antidoto alla<br />

paura di credere, cioè di fidarsi<br />

di quella storia che sta accadendo<br />

e che costringe a cambiare nonostante<br />

non ci siano altre prove che<br />

la gioia provata senza motivo. Così<br />

è la pace <strong>del</strong> Risorto: una gioia senza<br />

motivo. Ma solo per chi vuole<br />

fermarsi alle prove e al vedere tutto<br />

chiaro, al misurare i destini e il<br />

tempo. Imparare a credere è esporsi<br />

al rischio di sentire una gioia che<br />

non ha motivo, un dono <strong>del</strong>lo Spirito<br />

che costringe a diventare comunità<br />

cioè a cercare un percorso<br />

comune per imparare a credere, a<br />

capire, a tuffarsi in questo mistero.<br />

E sopportarne il rischio, lo scandalo<br />

e l’incertezza. Perché quella<br />

felicità senza motivo sia la porta<br />

dalla quale passa l’unica possibile<br />

speranza per il futuro. Di Dio.<br />

attraverso l’azione <strong>del</strong>lo Spirito, perché<br />

un giorno, questa terra possa produrre<br />

i frutti <strong>del</strong>l’amore. I<br />

l passo di Bernanos ci suggerisce uno<br />

degli effetti dai quali possiamo giudicare<br />

se la nostra è, o no, una buona<br />

preghiera: “...invece di chiudere su<br />

se stesso l’individuo, lo rende solidale<br />

con tutti, nello spirito <strong>del</strong>l’universale<br />

carità”.<br />

Se la nostra vita di preghiera ci apre<br />

al mondo, ai suoi gemiti, alle sue angosce;<br />

se non ci richiude nello spiritualismo<br />

o nella semplice ricerca<br />

<strong>del</strong>l’armonia interiore, se ci permette<br />

di gettare uno sguardo amoroso sulle<br />

miserie altrui allora significa che stiamo<br />

pregando nel modo giusto. <strong>La</strong> preghiera<br />

insegna alla persona ad amare<br />

nello spirito <strong>del</strong>l’universale carità.


urrexit Dominus vere! Alleluja!”.<br />

Con queste parole, il<br />

lunedì <strong>del</strong>l’Angelo, Benedetto<br />

XVI ha introdotto la preghiera<br />

mariana <strong>del</strong> Regina<br />

Cæli, che per tutto il tempo pasquale<br />

sostituisce l’Angelus, dal Cortile <strong>del</strong><br />

Palazzo apostolico di Castel Gandolfo,<br />

dove si è recato per un breve periodo<br />

di riposo.<br />

“<strong>La</strong> risurrezione <strong>del</strong> Signore – ha detto<br />

segna il rinnovamento <strong>del</strong>la nostra<br />

condizione umana. Cristo ha sconfitto<br />

la morte, causata dal nostro peccato,<br />

e ci riporta alla vita immortale.<br />

Da tale evento promana l’intera vita<br />

<strong>del</strong>la Chiesa e l’esistenza stessa dei<br />

cristiani”. Lo leggiamo proprio il lunedì<br />

<strong>del</strong>l’Angelo, ha ricordato il Papa,<br />

nel primo discorso missionario<br />

<strong>del</strong>la Chiesa nascente: “Questo Gesù<br />

– proclama l’apostolo Pietro – Dio lo<br />

ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni.<br />

Innalzato dunque alla destra<br />

di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre<br />

lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso,<br />

come voi stessi potete vedere<br />

e udire”. Uno dei segni caratteristici<br />

<strong>del</strong>la fede nella risurrezione, ha osservato,<br />

“è il saluto tra i cristiani nel<br />

tempo pasquale, ispirato dall’antico<br />

inno liturgico: ‘Cristo è risorto! È veramente<br />

risorto!’”. È “una professione<br />

di fede e un impegno di vita”, proprio<br />

come è accaduto alle donne descritte<br />

nel Vangelo di San Matteo: “Ed ecco,<br />

Gesù venne loro incontro e disse: ‘Sa-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

lute a voi!’. Ed esse si avvicinarono, gli<br />

abbracciarono i piedi e lo adorarono.<br />

Allora Gesù disse loro: ‘Non temete;<br />

andate ad annunciare ai miei fratelli<br />

che vadano in Galilea: là mi vedranno’”.<br />

Tutta la Chiesa, ha affermato il<br />

<br />

<br />

Quest’anno ricorre il 10° anniversario<br />

<strong>del</strong>la Charta Oecumenica firmata<br />

a Strasburgo il 22 aprile 2001 dai<br />

presidenti <strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong>le Conferenze<br />

episcopali d’Europa (Ccee) e<br />

<strong>del</strong>la Conferenza <strong>del</strong>le Chiese europee<br />

(Kek) di allora, rispettivamente<br />

il card. Miloslav Vlk e il metropolita<br />

Geremia Caligiorgis, al termine di<br />

un incontro ecumenico europeo e di<br />

un lungo percorso di dialogo che ha<br />

coinvolto tutte le Chiese in Europa.<br />

<br />

<br />

Si svolgerà dal 19 al 21 maggio, a<br />

Macerata, il convegno nazionale<br />

“Abitanti digitali” promosso<br />

dall’Ufficio nazionale per le<br />

comunicazioni sociali (Unics)<br />

e dal Servizio informatico <strong>del</strong>la<br />

Conferenza episcopale italiana<br />

(Sicei). Destinatari <strong>del</strong>l’iniziativa i<br />

direttori diocesani degli uffici per le<br />

comunicazioni sociali, i responsabili<br />

informatici diocesani con gli staff<br />

dei web master, gli animatori e<br />

gli incaricati <strong>del</strong>la cultura e <strong>del</strong>la<br />

comunicazione di aggregazioni,<br />

<br />

Pontefice riprendendo le parole di<br />

Paolo VI, “riceve la missione di evangelizzare,<br />

e l’opera di ciascuno è importante<br />

per il tutto. Essa resta come<br />

un segno insieme opaco e luminoso di<br />

una nuova presenza di Gesù, <strong>del</strong>la sua<br />

dipartita e <strong>del</strong>la sua permanenza. Essa<br />

la prolunga e lo continua”. “In che<br />

modo possiamo incontrare il Signore<br />

e diventare sempre più suoi autentici<br />

testimoni?”, ha chiesto il Santo Padre.<br />

Riprendendo le parole di San Massimo<br />

di Torino, ha sostenuto: “Chiunque<br />

vuole raggiungere il Salvatore,<br />

per prima cosa lo deve porre con la<br />

propria fede alla destra <strong>del</strong>la divinità<br />

<br />

Il 12 aprile scorso l’Assemblea parlamentare<br />

<strong>del</strong> Consiglio d’Europa ha<br />

approvato una raccomandazione su<br />

“<strong>La</strong> dimensione religiosa <strong>del</strong> dialogo<br />

interculturale”. Nel dibattito sono intervenuti<br />

cinque leader rappresentanti<br />

<strong>del</strong>le religioni, tra cui il presidente<br />

<strong>del</strong> Pontificio consiglio per il dialogo<br />

interreligioso, il cardinal Jean-Louis<br />

Tauran, e il patriarca <strong>del</strong>la Chiesa ortodossa<br />

di Romania Daniel. Il tema è<br />

risultato di grande attualità: più di 50<br />

istituzioni e altre realtà ecclesiali.<br />

<strong>La</strong> prima giornata di lavori, aperti<br />

da mons. Claudio Giuliodori,<br />

vescovo di Macerata e presidente<br />

<strong>del</strong>la Commissione episcopale<br />

per la cultura e la comunicazione,<br />

sarà dedicata all’approfondimento<br />

teorico con le relazioni di mons.<br />

Domenico Pompili, direttore<br />

<strong>del</strong>l’Unics, e di Ruggero Eugeni e<br />

Massimo Scaglioni <strong>del</strong>l’Università<br />

Cattolica di Milano. <strong>La</strong> seconda<br />

giornata sarà dedicata soprattutto<br />

all’approfondimento dei dati<br />

e collocarlo con la persuasione <strong>del</strong><br />

cuore nei cieli”.<br />

“Deve cioè imparare – ha chiarito<br />

Benedetto XVI a rivolgere costantemente<br />

lo sguardo <strong>del</strong>la mente e<br />

<strong>del</strong> cuore verso l’altezza di Dio, dove<br />

è il Cristo risorto. Nella preghiera,<br />

nell’adorazione, dunque, Dio incontra<br />

l’uomo”. Il Papa ha ricordato anche<br />

il teologo Romano Guardini: “L’adorazione<br />

non è qualcosa di accessorio,<br />

secondario … si tratta <strong>del</strong>l’interesse<br />

ultimo, <strong>del</strong> senso e <strong>del</strong>l’essere.<br />

Nell’adorazione l’uomo riconosce<br />

ciò che vale in senso puro e semplice<br />

e santo”.<br />

parlamentari hanno chiesto in seguito<br />

la parola. Nel memorandum che<br />

spiega le motivazioni <strong>del</strong>la raccomandazione<br />

viene ampiamente citata la<br />

Charta Oecumenica. <strong>La</strong> Charta è vista<br />

come un fatto esemplare per dire l’impegno<br />

comune dei cristiani <strong>del</strong> nostro<br />

continente nel salvare e promuovere i<br />

valori che sono alla base <strong>del</strong>la costruzione<br />

europea e per dire la possibilità<br />

di collaborazione tra religioni e res<br />

publica per il bene comune.<br />

esperienziali e alla loro condivisione,<br />

a cominciare dalla presentazione<br />

<strong>del</strong>la ricerca quantitativa “Identità<br />

digitali: la costruzione <strong>del</strong> sé e<br />

<strong>del</strong>le relazioni tra online e offline”,<br />

curata da Chiara Giaccardi, per poi<br />

passare alle novità che i nuovi media<br />

possono introdurre nella formazione<br />

(dall’e-learning ai social network),<br />

con il contributo di Pier Cesare<br />

Rivoltella. <strong>La</strong> giornata conclusiva<br />

approfondirà le possibilità di una<br />

maggiore “convergenza digitale” per<br />

i media ecclesiali.<br />

<br />

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<br />

<br />

Nella Charta è chiaro che il dialogo<br />

interreligioso e il dialogo tra le religioni<br />

e le altre convinzioni sono mezzi<br />

di riconciliazione e di promozione<br />

dei valori fondamentali. Nel prologo<br />

si dichiara: “Nel nostro continente europeo,<br />

dall’Atlantico agli Urali, da Capo<br />

Nord al Mediterraneo, oggi più che<br />

mai caratterizzato da un pluralismo<br />

culturale, noi vogliamo (…) contribuire<br />

insieme come Chiese alla riconciliazione<br />

dei popoli e <strong>del</strong>le culture”.


ogliamo dalle celebrazioni<br />

pasquali <strong>del</strong> Vescovo<br />

alcuni passaggi <strong>del</strong>le sue<br />

meditazioni sulla Parola.<br />

Nell’omelia <strong>del</strong>la Messa<br />

crismale <strong>del</strong> Giovedì Santo, a partire<br />

dalle letture proposte ha osservato fra<br />

l’altro: “Dio è il difensore <strong>del</strong>l’umanità<br />

<strong>del</strong>l’uomo: la fonda con la tenerezza e<br />

la fe<strong>del</strong>tà <strong>del</strong> suo amore; la ristabilisce<br />

con la forza sanante <strong>del</strong> suo perdono;<br />

la dilata con la grandezza <strong>del</strong>la sua<br />

promessa. Noi, uomini poveri e deboli,<br />

afferrati però da Dio attraverso il<br />

fascino <strong>del</strong>la parola e <strong>del</strong>la vita di Gesù,<br />

abbiamo la responsabilità di tenere<br />

viva, nel mondo, la presenza <strong>del</strong>la<br />

sua parola, l’azione <strong>del</strong> suo Spirito, la<br />

speranza <strong>del</strong>la sua risurrezione. Questo<br />

significa essere preti. Ma vale per<br />

noi quello che vale per tutti: dobbiamo<br />

diventare, con un impegno attento<br />

e perseverante, quello che siamo per<br />

dono immeritato. Preti lo siamo a motivo<br />

<strong>del</strong>l’ordinazione sacerdotale; ma<br />

sarebbe illusione stolta ritenere che<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Sabato 30 aprile è in programma il<br />

Convegno diocesano <strong>del</strong>le Caritas<br />

parrocchiali che ha come titolo<br />

“Chiesa, profumo di relazioni”. Il<br />

convegno si svolgerà presso i locali<br />

<strong>del</strong>l’oratorio San Filippo Neri di<br />

Nave (via Monteclana, 3). Questo il<br />

programma: ore 9 accoglienza,<br />

ore 9.30 preghiera dedicata<br />

all’icona <strong>del</strong>la Trinità (immagini,<br />

musica, parole); ore 11 Sostare.<br />

Piccoli gruppi; 12.30<br />

agape fraterna; ore 14 con il<br />

vescovo Luciano “Consegnati<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

l’ordinazione abbia già completato<br />

in noi ogni cosa. <strong>La</strong> verità <strong>del</strong> nostro<br />

ministero è legata all’esperienza personale<br />

di Dio, alla misura in cui l’amore<br />

e la misericordia di Dio prendono<br />

possesso <strong>del</strong>la nostra anima, al posto<br />

che effettivamente diamo a Dio nella<br />

nostra vita”. Mons. Monari ha poi<br />

sottolineato che la “fede è sempre in<br />

pericolo, non fosse altro a motivo <strong>del</strong>la<br />

nostra esistenza nel mondo”. E ha<br />

posto l’accento sul pericolo <strong>del</strong>l’abitudine<br />

e e su quello <strong>del</strong>la mentalità<br />

mondana; in positivo ha ricordato<br />

invece due atteggiamenti: un amore<br />

appassionato per l’uomo, per ogni<br />

<br />

Ricordiamo ai sacerdoti e alla parrocchie<br />

che l’Ufficio amministrativo<br />

e quello degli oratori organizzano<br />

il 2° incontro nel programma<br />

di formazione e di aggiornamento<br />

pensato per gli amministratori<br />

<strong>del</strong>le parrocchie e degli enti ecclesiastici.<br />

Il tema “<strong>La</strong> gestione <strong>del</strong>le attività<br />

<strong>del</strong>la parrocchia e degli enti ecclesiastici”,<br />

circa le attività istituzionali<br />

e quelle commerciali.<br />

Obiettivi <strong>del</strong>l’iniziativa sono: rendere<br />

coscienti <strong>del</strong> nesso esistente<br />

tra la legalità e la testimonianza<br />

cristiana; favorire la conoscenza<br />

<strong>del</strong>le modalità e procedure canoniche<br />

e civili per una amministrazione<br />

trasparente; aggiornare<br />

circa il progressivo cambiamento<br />

dei riferimenti legislativi in ordi-<br />

alla parola. In dialogo”; ore 16<br />

Profumo di carità; ore 16.30<br />

conclusione. Come ha scritto il<br />

diacono Giorgio: “Il 30 aprile ci<br />

reincontreremo e son certo che<br />

anche volti nuovi si affacceranno<br />

al nostro convegno annuale. In<br />

questi anni il ‘farci convegno’ ha<br />

permesso di intensificare i fili di<br />

una comunione viva, dispiegata<br />

nella ‘bacheca di ricordi, eventi e<br />

concrete attenzioni’ nei confronti<br />

dei fratelli più fragili. Nel cammino<br />

intrapreso cresce in me e nei miei<br />

uomo, in particolare per l’uomo che<br />

soffre e la gioia. “Si può anche insegnare<br />

matematica con il muso lungo;<br />

ma certo non possiamo insegnare il<br />

Vangelo”, ha detto il Vescovo. E ha<br />

così concluso: “L’importante è che<br />

ciascuno si prenda il tempo di riflettere<br />

sulla sua vita, sulle cose che fa, sul<br />

perché le fa, sul come le fa. (...) Siamo<br />

noi a decidere <strong>del</strong>la nostra vita; dare<br />

la colpa a qualcosa di esterno è solo<br />

un modo per giustificare noi stessi,<br />

per non assumerci la responsabilità<br />

di rettificare la nostra vita”.<br />

Nelle omelie <strong>del</strong>la Veglia pasquale e<br />

<strong>del</strong> giorno di Pasqua, mons. Monari<br />

ha incentrato la sua attenzione sul<br />

tema <strong>del</strong>la risurrezione. Ha ricordato<br />

che “la risurrezione di Gesù manifesta<br />

l’azione di Dio in modo unico e<br />

definitivo. Risuscitando l’uomo Gesù<br />

dai morti, Dio ha accolto dentro<br />

di sé, dentro il mistero <strong>del</strong>la sua vita<br />

eterna e incorruttibile, un frammento<br />

<strong>del</strong> nostro mondo. C’è ora in Dio un<br />

frammento di mondo che non è più<br />

<br />

<br />

ne alla gestione dei beni degli enti<br />

ecclesiastici. I destinatari <strong>del</strong>la<br />

poposta sono: sacerdoti, membri<br />

dei Consigli di amministrazione<br />

degli enti ecclesiastici, membri dei<br />

Cpae, collaboratori amministrativi<br />

e commercialisti, responsabili<br />

dei bar e dei Consigli <strong>del</strong>l’oratorio.<br />

L’incontro si terrà a Brescia sabato<br />

14 maggio dalle ore 9 alle 12.30<br />

presso il Centro pastorale Paolo<br />

VI e sarà ripetuto a Bienno sabato<br />

21 maggio, sempre dalle ore 9<br />

alle 12.30 presso l’Eremo dei SS.<br />

Pietro e Paolo. Info: Ufficio amministrativo<br />

Tel. 030.3722.221 - Fax<br />

030.3722.292 ufficio.amministrativo@diocesi.brescia.it<br />

Ufficio Oratori<br />

e Pastorale Giovanile<br />

Tel. 030.3722.244 - Fax 030.3722.250<br />

oratori@diocesi.brescia.it<br />

collaboratori la consapevolezza<br />

che gli uomini e le donne che noi<br />

incontriamo profumano i nostri<br />

passi quotidiani. Il convegno<br />

esprime la gioia <strong>del</strong>la fraterna<br />

amicizia fiorita tra noi: è lo stupore<br />

di una fede che incontra la vita,<br />

è riconoscenza per ciò che fate,<br />

è intenso affetto che ci lega<br />

riconsegnandoci a Lui, Dio Amore.<br />

Ho avuto modo, anche quest’anno,<br />

di far visita a molti di voi provando<br />

in ogni incontro l’emozione, il<br />

calore e il profumo dei vostri<br />

<br />

sottomesso alla disgregazione <strong>del</strong><br />

tempo e alla morte; il tempo corrode<br />

tutte le cose, anche le più tenaci,<br />

ma a questa azione è sottratta per<br />

sempre l’umanità di Gesù. Questo<br />

significa l’annuncio pasquale. (…)<br />

<strong>La</strong> risurrezione è l’azione con cui<br />

Dio presenta Gesù al mondo unito<br />

intimamente a Lui, partecipe <strong>del</strong>la<br />

sua vita; e, nello stesso tempo, lo<br />

propone come anticipo <strong>del</strong>la sua<br />

promessa e quindi oggetto <strong>del</strong>la<br />

speranza <strong>del</strong>l’uomo”. “Noi facciamo<br />

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<br />

gesti di carità. Chi sostiene il<br />

prossimo, costruisce un ponte e<br />

rinnova l’alleanza con il Cielo! Che<br />

bella testimonianza sapete dare<br />

al mondo, carissimi! Nelle vostre<br />

attività ‘samaritane’ ricordatevi<br />

anche di noi, perché a voi ci<br />

sentiamo consegnati. Ritornando<br />

al nostro appuntamento <strong>del</strong> 30<br />

aprile, chiedo a Gesù che sia un<br />

avvenimento, “una parola” che<br />

ci dice “Dio Amore”: ogni nostro<br />

lavoro, i minuti <strong>del</strong>la nostra vita,<br />

sono per ‘dire’ che Dio è Amore”.<br />

memoria di Gesù – ha detto ancora<br />

il Vescovo – non come di un uomo<br />

<strong>del</strong> passato da conoscere, ma come<br />

di un vivente da incontrare. Non parliamo<br />

solo di Lui, parliamo a Lui: lo<br />

ascoltiamo con attenzione mentre ci<br />

rivolge alcune parole, gli parliamo<br />

con desiderio per dirgli la nostra fede<br />

e la nostra dedizione. Attraverso<br />

di Lui passa ormai il nostro rapporto<br />

con Dio, cioè con quel Creatore dal<br />

quale viene la nostra vita e al quale<br />

è diretta la nostra speranza”.<br />

<br />

<br />

<br />

°


l nostro Istituto religioso è uno<br />

dei molti nati nell’800, in terra<br />

bresciana, con un carisma educativo.<br />

Il tempo che attraversiamo,<br />

a distanza di quasi due secoli,<br />

ci interpella e chiede come possa<br />

sopravvivere una struttura caratterizzata<br />

dalla convivenza di donne<br />

che scelgono di non sposarsi, di non<br />

avere un ‘proprio’ personale, familiare,<br />

economico, professionale, per dedicarsi<br />

all’educazione dei più piccoli,<br />

secondo il Vangelo di Cristo. Oggi la<br />

ricerca di chi come noi si trova insieme<br />

a guardare e a vivere in ‘questo’<br />

mondo parte anzitutto dall’interno:<br />

non solo dall’interiorità <strong>del</strong> nostro<br />

rapporto con Dio, che è e rimane perno<br />

attorno a cui ogni vocazione ruota<br />

e danza, ma anche dall’interiorità<br />

<strong>del</strong>le nostre stesse attività apostoliche.<br />

Immaginiamo per un attimo di<br />

non “avere” le strutture scolastiche,<br />

le realtà ricettive come i centri culturali<br />

e di spiritualità, le comunità<br />

parrocchiali in cui siamo inserite…<br />

che cosa ci renderebbe ‘suore dorotee<br />

di Cemmo’? Immaginiamo ancora<br />

di non indossare neppure questo<br />

abito, conosciuto come nostro dalla<br />

gente che frequentiamo: che cosa rimarrebbe<br />

di caratterizzante? Il nocciolo<br />

<strong>del</strong> carisma (‘dono spirituale’<br />

dato in origine all’anima stessa <strong>del</strong><br />

fondatore, <strong>del</strong>la fondatrice) sembra<br />

essere una sorta di tratto: è vero, ogni<br />

persona è diversa e presenta pregi e<br />

limiti propri, tuttavia la nostra ricerca<br />

<strong>del</strong> ‘proprium’ che ci connota ha<br />

condotto a rilevare una modalità più<br />

che un’attività, la familiarità semplice<br />

che noi chiamiamo ‘amicizia<br />

evangelica’. Significa accostamento<br />

alle persone guardando il loro nucleo<br />

positivo incondizionatamente,<br />

senza cioè lasciarsi troppo scandalizzare<br />

dalla scorza un poco grezza,<br />

come un amico guarda l’amico, gratuitamente.<br />

Allora la ricetta facile, la<br />

verità in tasca, devono rimanere un<br />

po’ lì, fortunatamente inutili, poichè<br />

è più urgente l’ascolto, la vicinanza,<br />

la comprensione, la presenza silenziosa,<br />

la parola autentica. Poi (solo<br />

poi) verranno le opere, i progetti, gli<br />

insegnamenti, i precetti, i gruppi, le<br />

appartenenze, i ruoli, i territori.<br />

Questa era la madre fondatrice, An-<br />

Sabato 30 aprile<br />

Ore 14 – Nave – Partecipa<br />

al convegno diocesano<br />

<strong>del</strong>le Caritas parrocchiali.<br />

Domenica 1° maggio<br />

Ore 10.30 – Cologne – S. Messa<br />

di inaugurazione per i restauri<br />

<strong>del</strong>la chiesa parrocchiale.<br />

Ore 15.45 - Rovato - S. Messa<br />

<br />

nella festa dei lavoratori presso<br />

la ditta Valdigrano.<br />

Martedì 3 maggio<br />

Ore 7 – Mompiano – S. Messa<br />

presso le suore <strong>del</strong> Buon Pastore.<br />

Mercolesdì 4 e giovedì 5 maggio<br />

Visita ai scerdoti<br />

<strong>del</strong>la zona XXX Brescia ovest.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

nunciata Cocchetti, come emerge<br />

dalle testimonianze, scarse, che ci<br />

hanno formato: una donna, prima di<br />

tutto, con occhi profondi, capaci di<br />

vedere le persone. Intuire, credere,<br />

che nell’altro ci sia un quid di bontà<br />

primordiale, assoluta, prima di ogni<br />

errore o scelta o lontananza. È elemento<br />

educativo imprescindibile per<br />

l’arte maieutica che ogni madre spirituale<br />

deve esercitare. Se vedo il buono-bello,<br />

lo posso far venire alla luce.<br />

E come potremmo ‘guardare così’ se i<br />

nostri occhi non fossero ‘abitati’? Abitati<br />

precisamente da altri occhi, quelli<br />

di Chi per primo ci ha amato e guardato.<br />

Da questo sguardo primordiale,<br />

che la fede e la grazia ci hanno fatto<br />

incrociare, parte la nostra scelta. Se<br />

aggiungiamo a ciò il fatto che Istituto<br />

religioso è formula altisonante per<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

dire ‘vita insieme’, entriamo in un’altra<br />

dimensione specifica: la scelta-sfida di<br />

vivere il cristianesimo come comunità,<br />

in gruppo, vivendo insieme e lavorando<br />

insieme. È bello e avvincente,<br />

malgrado la difficoltà oggettiva <strong>del</strong>la<br />

convivenza, poiché ciascuna si arricchisce<br />

<strong>del</strong>l’altra: <strong>del</strong>le sue risorse e<br />

<strong>del</strong>le sue stesse debolezze, che sempre<br />

fanno crescere. È dunque a seguito<br />

di una ‘radiografia interna’, operata<br />

a livello spirituale, comunitario e apostolico,<br />

che l’Istituto in quanto struttura<br />

può poi confrontarsi con la realtà<br />

esterna in modo sereno, senza correre<br />

troppo il pericolo di scoraggiarsi.<br />

Realtà esterna che sfida, che chiede<br />

ragioni, che ignora, che punta il dito<br />

su piaghe effettive, che non capisce<br />

più il simbolo che indossiamo. Che<br />

non stima nemmeno necessaria l’esistenza<br />

di una struttura per poter vivere.<br />

<strong>La</strong> ricorrenza <strong>del</strong>la Beatificazione<br />

<strong>del</strong>la Madre fondatrice ci invita ad approfondire<br />

anzitutto che è necessario<br />

‘cercare’ e chiedersi i ‘perché’ fondamentali,<br />

senza il timore di far crollare<br />

i castelli <strong>del</strong> tempo: anzi, proprio la<br />

domanda coraggiosa rende più salda<br />

la risposta che emerge dal cercare.


Dal 3 al 9 maggio, il gruppo<br />

“Mater Christi” San Padre<br />

Pio di Brescia propone un<br />

pellegrinaggio ai Santuari di<br />

Francia (Ars, Parigi, Lisieux-<br />

nella foto-, Alençon, Tours,<br />

Nevers, Paray-le-Monial,<br />

Annecy) di sette giorni e sei<br />

notti, in pullman. Partenza da<br />

Brescia martedì 3 maggio in<br />

via dei Mille e da Castenedolo.<br />

Info: Luciano 03027311010 (ora<br />

pasti), Carla 3484208785, Renata<br />

030395060.20.15.<br />

<br />

<br />

<br />

uest’anno la celebrazione<br />

<strong>del</strong> mese mariano per<br />

eccellenza si apre con<br />

la beatificazione di Giovanni<br />

Paolo II che era un<br />

grande devoto <strong>del</strong>la Madonna, tanto<br />

da porre nel suo stemma l’espressione<br />

rivolta a Maria “Totus tuus”. Nelle<br />

nostre comunità è diffuso e si mantiene<br />

questa tradizione molto antica. <strong>La</strong><br />

storia <strong>del</strong> mese mariano è tratteggiata<br />

molto bene dallo scrittore Alfredo<br />

Cattabiani nel suo interessantissimo<br />

lavoro “Il Calendario”. Incomincia nel<br />

medioevo con il tentativo di cristianizzare<br />

le feste pagane in onore <strong>del</strong>la<br />

natura e <strong>del</strong>la dea Maia che in onore<br />

<strong>del</strong>la natura in fiore vi regnava nel rituale<br />

pagano. Evocando la Madonna,<br />

la creatura più alta, si potevano unire<br />

insieme i temi <strong>del</strong>la natura e <strong>del</strong>la<br />

Santa Vergine. Fin dal secolo XII i filosofi<br />

di Chartres avevano rielaborato<br />

il concetto di natura incarnandolo<br />

in una allegoria che per molti aspetti,<br />

ricordava la Magna Mater.<br />

Il primo ad associare la Madonna al<br />

mese di maggio fu Alfonso X, detto<br />

il Saggio Re di Castiglia e Leon (secolo<br />

XIII), che la celebrava in <strong>La</strong>s<br />

Cantigas de Santa Maria: Rosa <strong>del</strong>le<br />

<br />

<br />

<br />

rose, fiore dei fiori, donna fra le donne,<br />

unica signora, tu luce dei santi e<br />

dei cieli via. In una cantiga dedicata<br />

alle feste di maggio, vede nella devozione<br />

a Maria il modo per coronarlo<br />

e santificarle nella gioia. <strong>La</strong> pratica<br />

<strong>del</strong>le prime devozioni risale tuttavia<br />

al secolo XVI quando si cominciò a<br />

reagire allo spirito rinascimentale<br />

giudicato troppo paganeggiante: sicché<br />

il mese di maggio assunse anche<br />

carattere riparatore. A Roma fu San<br />

Filippo Neri a <strong>del</strong>ineare il futuro mese<br />

mariano insegnando ai giovani a<br />

ornare di fiori l’immagine <strong>del</strong>la Vergine<br />

nel mese di maggio, a cantar lodi<br />

in suo onore e a compiere atti di virtù<br />

e mortificazione. Un secolo dopo, e<br />

precisamente nel 1677, il movimento<br />

di Fiesole, in una terra dove era<br />

vivissima la tradizione <strong>del</strong> Calendi-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

I coordinamenti dei “Summorum<br />

pontificum” di Brescia e<br />

Piacenza invitano giovedì 5<br />

maggio alle ore 20.30 presso<br />

il Convitto universitario <strong>del</strong>le<br />

Missionarie laiche (via <strong>del</strong>le<br />

Razziche, 4 a Brescia) alla<br />

presentazione <strong>del</strong> libro di don<br />

Nicola Bux “Come andare a<br />

Messa e non perdere la fede”.<br />

Introduce Vittorio Messori.<br />

Precede alle ore 20 la recita<br />

<strong>del</strong> Rosario nella cappella <strong>del</strong><br />

Convitto.<br />

maggio, fondò una specie di confraternita<br />

detta Comunella.<br />

“Essendo giunte le feste di maggio”,<br />

riferisce la cronaca <strong>del</strong>l’archivio di<br />

San Domenico, e sentendo noi il<br />

giorno avanti molti secolari che incominciavano<br />

a cantar maggio e far<br />

festa alle creature da loro amate,<br />

stabilimmo di volerlo cantare anche<br />

noi alla santissima Vergine. Si incominciò<br />

con il Calendimaggio, poi si<br />

aggiunsero le domeniche e infine<br />

tutti i giorni <strong>del</strong> mese. Si cantavano<br />

le litanie lauretane, s’incoronava la<br />

statua <strong>del</strong>la Vergine con rose e le si<br />

offriva, alla fine <strong>del</strong> mese, un cuore<br />

d’argento. Sicché alla “regina <strong>del</strong>la<br />

Primavera” si contrappose la “Regina<br />

<strong>del</strong> cielo”.<br />

Queste pratiche fiorirono in tutta la<br />

penisola e la devozione a Maria cresceva.<br />

<strong>La</strong> formalizzazione <strong>del</strong> mese di<br />

maggio è dovuta però al padre gesuita<br />

Dionisi con il suo mese di Maria,<br />

pubblicato nel 1725 a Verona, dove<br />

si suggerisce di compiere le pratiche<br />

devozionali in casa o in luogo di lavoro,<br />

davanti ad un altarino <strong>del</strong>la Madonna,<br />

con preghiere, rosario e litanie<br />

e con l’offerta alla fine <strong>del</strong> mese,<br />

<strong>del</strong> proprio cuore alla Madre di Dio.<br />

<br />

<br />

Letture per lo spirito. Pagine<br />

scelte da testi di narrativa, poesia<br />

e saggistica diventano spunti per<br />

nutrire lo spirito, per riflettere sulla<br />

vita e per gustare l’arte <strong>del</strong>la parola.<br />

Mercoledì 4, Alzaia di Erri De Luca.<br />

Mercoledì 11, Del buon uso <strong>del</strong>le<br />

crisi di Cristiane Singer. Mercoledì<br />

18, <strong>La</strong> leggenda <strong>del</strong> santo bevitore<br />

di Joseph Roth. Mercoledì 25, Per<br />

un’etica condivisa di Enzo Bianchi.<br />

Gli incontri si svolgono dalle ore 18<br />

alle ore 19 presso la Biblioteca <strong>del</strong><br />

Mater Divinae Gratiae. Coordinano:<br />

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suor Francesca Bernacchia<br />

(dorotea) e Betty Cattaneo<br />

(Radio<strong>Voce</strong> Brescia).<br />

Esercizi spirituali per religiose/i,<br />

sacerdoti e laici. Dall’11 al 18,<br />

“Beati voi… perché vostro è il<br />

Regno” con don G. Luigi Corti<br />

(diocesi di Pavia).<br />

Informazioni e/o iscrizioni: Centro<br />

Mater Divinae Gratiae, via S.<br />

Emiliano 30 - Brescia<br />

tel. 030.3847212-210 – info@<br />

materdivinaegratiae.it – www.<br />

materdivinaegratiae.it


Di seguito si riporta la preghiera<br />

composta appositamente per<br />

la canonizzazione <strong>del</strong> Beato<br />

Federico Ozanam.<br />

“Dio fe<strong>del</strong>e, noi ti ringraziamo<br />

per aver ispirato al Beato<br />

Federico Ozanam e ai suoi amici<br />

la fondazione <strong>del</strong>la Società di<br />

San Vincenzo<br />

De Paoli. Dio d’amore, noi<br />

ti imploriamo di aiutarci a<br />

custodire e tramandare, nella<br />

loro autenticità originale,<br />

lo spirito e l’idea <strong>del</strong> Beato<br />

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on capita di rado sentire<br />

far riferimento, erroneamente,<br />

a San Vincenzo<br />

come al fondatore<br />

<strong>del</strong>la Società di San<br />

Vincenzo de’ Paoli.<br />

L’equivoco nasce dalla scelta, consapevole<br />

e precisa, di averlo come<br />

patrono, ed anche questo è un indizio<br />

che aiuta a capire meglio il<br />

vero ideatore ed iniziatore <strong>del</strong>la<br />

Società, il Beato Federico Ozanam.<br />

Cercare di capirlo, studiando in<br />

particolare i suoi innumerevoli<br />

scritti, non è esercizio fine a se<br />

stesso. Se si vuole capire veramente<br />

una religione, un movimento,<br />

un’iniziativa umana se ne devono<br />

indagare le origini.<br />

Come potremmo capire veramente<br />

il Cristianesimo senza tenere conto<br />

di Gesù Cristo?<br />

Federico era un ragazzo pieno di<br />

ardore, di zelo per la Chiesa e per<br />

la Carità, ma anche un fine pensatore<br />

e divenne, crescendo, un<br />

Federico, affinché ci guidino<br />

nella continuazione <strong>del</strong> suo<br />

sogno di stringere tutto<br />

il mondo in un’unica rete<br />

di carità.<br />

Dio <strong>del</strong>la luce, rischiara<br />

il nostro cammino terrestre,<br />

e riempici di un senso profondo<br />

di gratitudine<br />

per tutte le grazie che abbiamo<br />

ricevuto a motivo <strong>del</strong>la nostra<br />

appartenenza alla Società.<br />

Dio ricco di grazia,<br />

noi ti domandiamo di benedire<br />

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famoso e brillante professore di<br />

letteratura all’università Sorbona<br />

di Parigi, un appassionato medievalista,<br />

autore di importanti opere<br />

scientifiche di storia <strong>del</strong>le letterature<br />

europee.<br />

Fede e cultura, un binomio da<br />

qualcuno spesso considerato un<br />

ossimoro, che in lui si incarnano,<br />

divenendo una il nutrimento<br />

<strong>del</strong>l’altra. Un uomo di grande fede<br />

che seppe vivere nel mondo da<br />

laico impegnato nel sociale e nella<br />

politica, professore innamorato<br />

<strong>del</strong> proprio lavoro e dei propri<br />

studenti, padre e marito attento<br />

la causa di canonizzazione <strong>del</strong><br />

Beato Federico,<br />

e preghiamo Federico<br />

d’intercedere presso di Te<br />

per la guarigione dei nostri<br />

fratelli sofferenti.<br />

Padre, Figlio e Spirito Santo,<br />

colmate i nostri cuori di<br />

speranza;<br />

e possa la grazia <strong>del</strong>la vostra<br />

presenza<br />

renderci Vincenziani autentici<br />

in tutti i molteplici aspetti <strong>del</strong>la<br />

nostra vita”.<br />

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e tenerissimo. È il 23 aprile 1833<br />

(giorno <strong>del</strong> suo ventesimo compleanno)<br />

quando, con un piccolo<br />

gruppo di studenti <strong>del</strong>la Sorbona,<br />

dà inizio alla prima “Conferenza di<br />

carità”. Lo scopo è di garantire la<br />

loro amicizia sotto il segno <strong>del</strong>la<br />

fede e <strong>del</strong>la carità e di testimoniare<br />

in modo personale ed autentico<br />

il loro cristianesimo attraverso la<br />

visita ai poveri a domicilio, contro<br />

coloro che affermavano che la<br />

Chiesa cattolica era ormai superata<br />

e non aveva più nulla da dire agli<br />

uomini moderni. Nel 1840 ottiene<br />

la nomina alla Sorbona di Parigi di<br />

professore di Letterature straniere<br />

e l’anno successivo, superate le<br />

incertezze sulla sua scelta vocazionale,<br />

sposa Amelia, dalla quale<br />

nasce la figlia Maria. Considerava<br />

per i giovani come fondamentale<br />

preparazione alla loro vita sociale:<br />

“Avvicinarsi alla miseria, toccarla<br />

con le mani, discernerne le<br />

cause conoscendone gli effetti dal<br />

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vivo, in una familiarità affettuosa<br />

con quelli che ne sono oppressi”.<br />

Conobbe molto bene l’Italia, alla<br />

quale fu sempre molto affezionato<br />

e dove compì vari viaggi in periodi<br />

diversi, sia per motivi di studio, sia<br />

di carattere personale e religioso.<br />

Questa vita così fortemente e cristianamente<br />

impegnata, è accompagnata<br />

da una vita intima e familiare<br />

di grande sensibilità e <strong>del</strong>icatezza,<br />

come anche da sentimenti<br />

di amicizia con molte persone <strong>del</strong><br />

suo ambiente e <strong>del</strong> suo lavoro, che<br />

furono vera condivisione di fede e<br />

di opere. <strong>La</strong> sua vita fu breve; morì<br />

a soli 40 anni, l’8 settembre 1853.<br />

L’accettazione <strong>del</strong>la malattia sublimò<br />

quasi la sua vita, quale consapevole<br />

offerta a Dio <strong>del</strong>la rinuncia<br />

a tutto quanto avrebbe ancora<br />

potuto fare ed accompagnò in una<br />

significativa sintesi il suo interessamento<br />

per la cultura, la società<br />

politica e per la Società San Vincenzo.


esare Beccaria, nel 1764,<br />

con il suo capolavoro<br />

“Dei <strong>del</strong>itti e <strong>del</strong>le pene”,<br />

pone la questione <strong>del</strong>la<br />

pena giusta, che sia corrispondente<br />

al reato ma che, nello<br />

stesso tempo, non mortifichi i diritti<br />

basilari <strong>del</strong>l’uomo.<br />

Oggi, possiamo affermare che i nostri<br />

codici e la nostra Costituzione<br />

sono tra i più evoluti <strong>del</strong> mondo.<br />

Eppure, esistono ancora gravi problemi,<br />

legati alla detenzione e al rispetto<br />

dei detenuti, alle strutture e<br />

al sovraffollamento <strong>del</strong>le carceri. Ne<br />

hanno parlato Carlo Alberto Romano,<br />

docente di Criminologia presso<br />

l’Università di Brescia, che ha introdotto<br />

l’argomento, e Luigi Pagano,<br />

provveditore regionale per le carceri<br />

lombarde, nel corso <strong>del</strong>l’incontro<br />

organizzato dalla Cooperativa cattolico-democratica<br />

di cultura, dal titolo<br />

“Carcere e diritti umani”.<br />

Romano, usando le statistiche ufficiali<br />

<strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>la giustizia,<br />

ha fatto emergere un quadro drammatico:<br />

le carceri lombarde potrebbero<br />

ospitare circa 5000 detenuti,<br />

ma attualmente ne ospitano più di<br />

9000; più <strong>del</strong>la metà di questi, deve<br />

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scontare una pena inferiore ai tre<br />

anni; il numero degli stranieri è elevato<br />

e molti di loro sono in attesa<br />

di giudizio.<br />

Secondo l’analisi di Pagano, in Italia<br />

sono state fatte ottime leggi: quella<br />

<strong>del</strong> 1975, con una riforma <strong>del</strong> sistema<br />

giudiziario, la legge Gozzini <strong>del</strong><br />

1986, la Simeoni-Saraceni <strong>del</strong> 1998,<br />

che prevede forme alternative al<br />

carcere, volte alla rieducazione dei<br />

detenuti. Purtroppo, non sempre si<br />

riesce a seguirne lo spirito e così<br />

tali leggi vengono applicate male o<br />

solo parzialmente. Secondo il Provveditore,<br />

gli stessi Padri costituenti,<br />

con l’articolo 27, hanno voluto indicare<br />

un percorso di inserimento <strong>del</strong>le<br />

persone condannate: la pena, in<br />

questo senso, non deve emarginare<br />

i detenuti dal contesto sociale, ma<br />

dovrebbe favorire la loro “correzione”,<br />

la loro formazione morale, la<br />

loro rinascita umana.<br />

A tale proposito, è opportuno lavorare<br />

per rendere gli istituti penitenziari<br />

più adatti al reinserimento dei<br />

detenuti, come è stato fatto a Bollate<br />

e a Padova, dove sono state create<br />

occasioni di lavoro, che permettono<br />

il passaggio dalla pena alla vita sociale.<br />

Pagano vorrebbe ridurre l’uso<br />

<strong>del</strong> carcere puro ai casi di criminalità<br />

più gravi, estendendo le forme alternative<br />

di punizione, quali il lavoro<br />

e le attività sociali. Secondo lui, non<br />

dobbiamo dimenticarci <strong>del</strong> fatto che<br />

molti detenuti, in particolare i tossicodipendenti,<br />

non hanno bisogno<br />

di strumenti punitivi, ma devono<br />

essere “guariti”, con cure adeguate.<br />

Allora dobbiamo riflettere su questi<br />

problemi, che riguardano la nostra<br />

civiltà. <strong>La</strong> pena deve, sì, corrispondere<br />

al reato, per un principio<br />

di giustizia, ma, nello stesso tempo,<br />

deve rispettare la persona, sia il suo<br />

corpo sia la sua anima, avendo come<br />

fine ultimo la morte <strong>del</strong> “vecchio”<br />

uomo ferito e la nascita di un uomo<br />

“nuovo”, sanato nella sua coscienza<br />

e quindi veramente libero.


Aladino e il Genio, una coppia<br />

che fin dal Settecento, epoca<br />

<strong>del</strong>la prima apparizione in Europa<br />

<strong>del</strong>la traduzione de “Le mille e<br />

una notte”, non ha mancato di<br />

esaltare l’immaginario legato<br />

all’avventura, diventando<br />

protagonisti di innumerevoli<br />

riduzioni e trasposizioni sia teatrali<br />

che cinematografiche. Il gusto per<br />

l’esotico, il magico e i luoghi lontani<br />

in voga durante tutto l’Ottocento,<br />

hanno poi contribuito a tenere<br />

sempre viva la fama di Aladino e <strong>del</strong><br />

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Genio <strong>del</strong>la lampada. Ma la favola<br />

di Aladino è anche una storia di<br />

iniziazione, in cui Aladino non solo<br />

scopre il mondo e le sue insidie<br />

ma viene portato anche a scoprire<br />

se stesso nel <strong>del</strong>icato passaggio<br />

dall’adolescenza alla maturità. Il<br />

genio funge in questo senso da<br />

nume tutelare accompagnando<br />

Aladino in tutto il percorso.<br />

Sabato 30 aprile, ore 21 al Teatro<br />

parrocchiale San Michele di<br />

Desenzano <strong>del</strong> Garda (Fraz.<br />

Rivoltella). Info: www.ilnodo.com<br />

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na era commessa e<br />

l’altra baby-sitter. Comincia<br />

così la storia di<br />

Katia Follesa e Valeria<br />

Graci, la storia reale di<br />

due donne o, come amano scherzare,<br />

due metà di donne divenute attrici<br />

comiche. Ora sono volti famosi e<br />

di successo <strong>del</strong>la televisione italiana<br />

e di “Zelig”.<br />

Katia e Valeria si esibiranno mercoledì<br />

4 maggio alle 21 al PalaBrescia<br />

con lo spetta colo “Base per altezza<br />

diviso due”.<br />

Nello spettacolo non mancheranno<br />

i personaggi e le gag comiche che le<br />

hanno rese famose. <strong>La</strong> campanella<br />

suona ed ecco le buffe scolarette che<br />

si divertono sui banchi di scuola giocando<br />

al gioco di nomi, cose e città.<br />

Accanto a queste compariranno le<br />

miss più divertenti d’Italia, o le immancabili<br />

e famose protagoniste<br />

<strong>del</strong>la trasmissione “Uomini e donne”<br />

Katiana e Valeriana che cercano<br />

di conquistare il tronista di turno, a<br />

colpi di poca femminilità e riprendendosi<br />

a vicenda al motto “Brava,<br />

brava, brava”, diventato un tormentone<br />

di quelli che la gente dice in ogni<br />

occasione.<br />

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Simpatiche, esilaranti, reali, vere e<br />

brave con l’ironia di prendere spunto<br />

da quanto succede nella quotidianità<br />

<strong>del</strong>la gente e mettendolo su un<br />

palcoscenico. Lo sketch <strong>del</strong>le zitel-<br />

le parte da lì. Katia, fasciata in un<br />

abito fucsia adornato di tulle, con<br />

esuberante cappello rosa, e Valeria,<br />

intrappolata in un tubino arancio<br />

arricchito da una stola, tono su tono.<br />

Le due prenderanno posto nella<br />

Basilica addobbata a festa, come in<br />

ogni cerimonia che si rispetti, inizierà<br />

il turbine di pettegolezzi e sul look<br />

e sugli invitati. Persino il sacerdote<br />

non sarà risparmiato.<br />

Il duo comico nasce artisticamente<br />

nel 2001 e, dopo studi e laboratori<br />

teatrali, arriva la volta <strong>del</strong>la televisione.<br />

È il 2003 quando in “Bigodini”<br />

fanno la loro comparsa; nel 2004 “Colorado<br />

Cafè”, “Sformat” e “Comedy<br />

<strong>La</strong>b”. Nel 2005 le scolarette arrivano<br />

a “Zelig Off” e a “Zelig Circus”. Da lì<br />

la carriera è in continua ascesa sia in<br />

coppia che da sole come la partecipazione<br />

di Valeria al telefilm “Don Luca<br />

c’è” e Katia ha recitato in “Buona la<br />

prima” con Ale e Franz o in conduzione<br />

di trasmissioni di altro genere.<br />

“Base per altezza diviso due” è l’esordio<br />

sul palcoscenico <strong>del</strong> PalaBrescia<br />

di Katia e Valeria. Prezzi dei biglietti<br />

da 10 a 29 euro (maggiorati di un<br />

euro la sera <strong>del</strong>lo spettacolo). Info:<br />

www.palabrescia.it.<br />

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Teresa Mannino, siciliana trapiantata<br />

a Milano, fa parte <strong>del</strong>la squadra<br />

di Zelig, la vetrina <strong>del</strong>le comicità<br />

che va in tv ma nasce e vive in<br />

teatro. Una scuola che la Mannino<br />

considera determinante per la sua<br />

carriera: “Sono stata fortunata – dice<br />

– perché Zelig è una parte singolare<br />

<strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>lo spettacolo.<br />

Non è come la tv classica che dà<br />

molto peso all’estetica. A Zelig conta<br />

la capacità. Il pubblico è lì e se<br />

non fai ridere non funziona. Inoltre<br />

a Zelig, come nel resto nell’ambiente<br />

dei comici, le donne sono poche,<br />

per cui vengono offerte molte chance<br />

per crescere a quelle che ci arrivano.<br />

Siamo addirittura coccolate”.<br />

Teresa Mannino con il suo spettacolo<br />

“Terrybilmente divagante” ha<br />

chiuso la stagione teatrale all’Odeon<br />

di Lumezzane mercoledì 13 aprile.<br />

Per un’ora e quaranta minuti ha<br />

<br />

<br />

Più di 10mila persone in poche ore<br />

lunedì 25 aprile hanno rivissuto le<br />

atmosfere e le sensazioni legate al<br />

mondo fantasy de “Il Signore degli<br />

anelli” di J.R.R. Tolkien. <strong>La</strong> location<br />

è stato il castello di Soncino, come<br />

già negli anni scorsi. Una giornata<br />

all’insegna <strong>del</strong>l’animazione per<br />

i bambini e i ragazzi che si sono<br />

trovati a rivestire i panni di elfi,<br />

nani, hobbit e per gioco combattere<br />

contro orde di orchi e Uruk-hai<br />

con archi e spade o con Gandalf<br />

provare magie. Cantastorie e musici<br />

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hanno animato l’intera giornata<br />

per gli adulti, e per ciascuno era<br />

vero il rischio di trovarsi invischiati<br />

nelle vicende raccontate da un<br />

rubicondo cantastorie o ammaliati<br />

dalle magie di un giovane mago o<br />

dalle sembianze elfiche o, peggio,<br />

trovarsi faccia a faccia con un Uruk.<br />

Attorno accampamenti, bancarelle<br />

e tende gastronomiche con cibi e<br />

bevande tipiche come l’idromele. Il<br />

denaro in uso era la moneta elfica;<br />

niente acquisti senza di essa, recarsi<br />

al banco <strong>del</strong> cambio. (m.t.)<br />

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tenuto la scena con piacevole leggerezza.<br />

Ad un certo punto ho controllato<br />

l’ora e mi sono stupito nel<br />

constatare che era passata un’ora<br />

dall’inizio perché lo spettacolo era<br />

scivolato via con scioltezza. (Potrei<br />

fare un paio di nomi di maschi<br />

famosi che non reggono più di una<br />

mezz’ora). <strong>La</strong> sensazione che offre<br />

la Mannino è quella di essere seduti<br />

con lei in un salotto ad ascoltare<br />

il racconto <strong>del</strong> vissuto quotidiano<br />

con ironia. Anche perché interloquisce<br />

ripetutamente con il pubblico.<br />

Al termine le ho chiesto se<br />

si diverte nella vita come sul palcoscenico.<br />

“Di più – mi ha risposto –. Mi diverto<br />

molto con le mie amiche, con i<br />

miei familiari, con le persone che<br />

incontro, a sottolineare il lato comico<br />

<strong>del</strong>la vita. Anche perché sul<br />

palcoscenico, come nella vita, cer-<br />

<br />

co di essere vera, senza protesi né<br />

fisiche né mentali”. In effetti nel<br />

suo racconto hanno un peso determinante,<br />

insieme a lei, la figlia<br />

Giuditta che ha quasi due anni, la<br />

mamma, la parentela siciliana, il<br />

padre di sua figlia che lei chiama<br />

fidanzato (alla Bignardi che le chiese,<br />

in un’intervista <strong>del</strong> marzo 2009<br />

per “L’era glaciale”, come mai lo<br />

definiva tale, rispose: “perché non<br />

si allarghi troppo”) e anche l’exmarito,<br />

sposato e seguito a Milano<br />

a 27 anni nel 1997, 10 giorni dopo<br />

essersi laureata in filosofia. E noi<br />

tutti facciamo corona, con i nostri<br />

tic, le nostre ansie al clan siculomilanese<br />

(i milanesi sono “una categoria<br />

<strong>del</strong>lo spirito”, secondo lei)<br />

che Teresa Mannino descrive con<br />

la grande abilità di un’attrice che<br />

conserva in quello che recita il carattere<br />

<strong>del</strong>la naturalezza.


aranno più di 200 tra gallerie,<br />

artisti, fotolaboratori,<br />

case editrici, fondazioni,<br />

archivi e istituti di formazione,<br />

gli operatori partecipanti<br />

alla prima edizione <strong>del</strong> Mia-<br />

Milano image art fair, l’unica fiera in<br />

Italia dedicata alla fotografia e alla<br />

videoarte.<br />

Dal 13 al 15 maggio, lo spazio polifunzionale<br />

di Superstudio Più in via<br />

Tortona ospiterà un evento espositivo<br />

di respiro internazionale, fortemente<br />

voluto dal suo ideatore<br />

Fabio Castelli, collezionista d’arte<br />

e fotografia, coadiuvato da un comitato<br />

scientifico composto da Gigliola<br />

Foschi, Elio Grazioli, Roberto<br />

Mutti, Enrica Viganò e lo studio<br />

3/3. Ogni stand esporrà le opere di<br />

un solo artista, dando la possibilità<br />

al pubblico di vedere tante piccole<br />

mostre e di comprendere meglio<br />

il lavoro di ogni singola personalità.<br />

Sarà un’occasione importante<br />

sia per gli artisti, resi visibili in un<br />

contesto internazionale, sia per gli<br />

operatori <strong>del</strong> settore che potranno<br />

giudicare le novità e il valore <strong>del</strong>le<br />

opere. Mia si prospetta inoltre come<br />

un laboratorio creativo grazie ai nu-<br />

<br />

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merosi incontri, workshop e presentazioni<br />

in programma.<br />

Tra gli espositori partecipanti, spiccano<br />

i nomi di cinque gallerie bresciane:<br />

Wave Photogallery, Maurer<br />

Zilioli, Massimo Minini, PaciArte e<br />

Allegrini arte contemporanea. Insieme<br />

alla fotografa-architetto bresciana<br />

Alessandra Dosselli, presso<br />

gli stand <strong>del</strong>la Wave Photogallery<br />

esporrà Yossi Loloi, dal 2006 impegnato<br />

nel suo “The Full Beauty<br />

Project”, nel quale immortala i corpi<br />

di donne over-size in aperta critica<br />

alla perfezione imposta dai mass<br />

media. Bruno Sorlini e Stefania<br />

Beretta saranno protagonisti degli<br />

spazi <strong>del</strong>la Maurer Zilioli: il primo<br />

approda al mondo <strong>del</strong>la videoarte<br />

scomponendo le immagini televisive<br />

in pixel vibranti, mentre la fotografa<br />

svizzera è nota a Brescia per l’esposizione<br />

“In Memoriam”, dedicata ai<br />

paesaggi devastati dagli incendi. <strong>La</strong><br />

galleria Massimo Minini dedicherà<br />

i suoi stand a George e Francesca<br />

Woodman: George, poliedrico<br />

artista, si è dedicato alla fotografia<br />

in bianco e nero e alla raccolta<br />

dei materiali <strong>del</strong>la figlia Francesca,<br />

morta suicida, inquieta fotografa di<br />

corpi femminili surreali e disinibiti.<br />

Un ulteriore stand <strong>del</strong>la Minini verrà<br />

dedicato a Paul Thorel, artista<br />

che Brescia ha già avuto modo di<br />

apprezzare lo scorso autunno con i<br />

suoi “quasi-ritratti” ritmati da fasci<br />

di linee e ondulazioni. PaciArte lascerà<br />

spazio all’ironia e alla satira<br />

spregiudicata di Leslie Krims che<br />

dagli anni Sessanta mette in ridicolo<br />

i miti e i riti <strong>del</strong>la società americana.<br />

Presso lo stand <strong>del</strong>la Allegrini arte<br />

contemporanea esporrà Maurizio<br />

Galimberti, fotografo noto per i suoi<br />

scatti Polaroid scomposti in modo<br />

quasi futurista.<br />

Il ricco appuntamento milanese<br />

conferma dunque l’alta qualità <strong>del</strong>le<br />

proposte <strong>del</strong>le gallerie bresciane e<br />

il loro ruolo di primo piano nel panorama<br />

espositivo contemporaneo.


andi cuori colorati, uccelli,<br />

vestaglie, burattini<br />

e veneri: sono questi gli<br />

elementi <strong>del</strong>la poetica di<br />

Jim Dine, artista statunitense<br />

che ha goduto di un immediato<br />

successo sin dagli esordi negli anni<br />

Sessanta e che la Galleria Agnellini arte<br />

moderna ospiterà fino a settembre.<br />

L’importante mostra monografica, curata<br />

da Dominique Stella, ripercorre<br />

la carriera di Dine attraverso 25 opere<br />

rappresentative <strong>del</strong> suo percorso artistico<br />

nato negli anni <strong>del</strong>la Pop Art.<br />

Dopo la laurea in Belle arti alla Ohio<br />

University nel 1957, Dine esplora il<br />

mondo <strong>del</strong>la performance ed espone<br />

nelle principali gallerie newyorkesi<br />

(Ruben, Martha Jackson, Sidney<br />

Janis Gallery). Oltre a numerose<br />

mostre in giro per il mondo, l’artista<br />

realizza diversi allestimenti scenici,<br />

come quello per l’Actor’s Workshop<br />

di San Francisco (1965) e per il teatro<br />

Houston Grand Opera (1986). <strong>La</strong><br />

mostra bresciana passa in rassegna i<br />

soggetti ricorrenti nella sua carriera:<br />

il burattino Pinocchio diventa scultura<br />

in “The Grey Short (Böras)” e<br />

da simbolo <strong>del</strong>la cultura Pop si trasforma<br />

in elemento intimo e affetti-<br />

<br />

vo, come spiega lo stesso Dine: “Avevo<br />

sei anni e come la maggior parte<br />

dei bambini mi capitava naturalmente<br />

di mentire, per cui dal momento che<br />

anche Pinocchio mentiva, mi immedesimai<br />

in lui. Diversi anni dopo, nel<br />

1964, a un mercatino <strong>del</strong>le pulci trovai<br />

un piccolo Pinocchio che risaliva<br />

all’epoca <strong>del</strong> film (…) se un soggetto<br />

simile era così impressionante sia per<br />

un bambino che per un adulto, si trattava<br />

di sicuro di un ottimo soggetto.<br />

Da quel momento non ho mai smesso<br />

di esplorarlo, soprattutto in scultura”.<br />

I grandi cuori da gadget compaiono<br />

acquerellati in “Double Hearts” (1972)<br />

e ritornano poi in formato gigante in<br />

“Blue Sun” (2008), moltiplicati e punteggiati<br />

di colore o fanno da trespolo<br />

in “Colorful Parrot at Home”. L’esposizione<br />

è accompagnata da un catalogo<br />

bilingue (italiano-inglese) con testi<br />

di Dominique Stella, Claude Lorent e<br />

Gérard-Georges Lemaire. Fino al 24<br />

settembre, da martedì a sabato dalle<br />

10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30.


andi cuori colorati, uccelli,<br />

vestaglie, burattini<br />

e veneri: sono questi gli<br />

elementi <strong>del</strong>la poetica di<br />

Jim Dine, artista statunitense<br />

che ha goduto di un immediato<br />

successo sin dagli esordi negli anni<br />

Sessanta e che la Galleria Agnellini arte<br />

moderna ospiterà fino a settembre.<br />

L’importante mostra monografica, curata<br />

da Dominique Stella, ripercorre<br />

la carriera di Dine attraverso 25 opere<br />

rappresentative <strong>del</strong> suo percorso artistico<br />

nato negli anni <strong>del</strong>la Pop Art.<br />

Dopo la laurea in Belle arti alla Ohio<br />

University nel 1957, Dine esplora il<br />

mondo <strong>del</strong>la performance ed espone<br />

nelle principali gallerie newyorkesi<br />

(Ruben, Martha Jackson, Sidney<br />

Janis Gallery). Oltre a numerose<br />

mostre in giro per il mondo, l’artista<br />

realizza diversi allestimenti scenici,<br />

come quello per l’Actor’s Workshop<br />

di San Francisco (1965) e per il teatro<br />

Houston Grand Opera (1986). <strong>La</strong><br />

mostra bresciana passa in rassegna i<br />

soggetti ricorrenti nella sua carriera:<br />

il burattino Pinocchio diventa scultura<br />

in “The Grey Short (Böras)” e<br />

da simbolo <strong>del</strong>la cultura Pop si trasforma<br />

in elemento intimo e affetti-<br />

<br />

vo, come spiega lo stesso Dine: “Avevo<br />

sei anni e come la maggior parte<br />

dei bambini mi capitava naturalmente<br />

di mentire, per cui dal momento che<br />

anche Pinocchio mentiva, mi immedesimai<br />

in lui. Diversi anni dopo, nel<br />

1964, a un mercatino <strong>del</strong>le pulci trovai<br />

un piccolo Pinocchio che risaliva<br />

all’epoca <strong>del</strong> film (…) se un soggetto<br />

simile era così impressionante sia per<br />

un bambino che per un adulto, si trattava<br />

di sicuro di un ottimo soggetto.<br />

Da quel momento non ho mai smesso<br />

di esplorarlo, soprattutto in scultura”.<br />

I grandi cuori da gadget compaiono<br />

acquerellati in “Double Hearts” (1972)<br />

e ritornano poi in formato gigante in<br />

“Blue Sun” (2008), moltiplicati e punteggiati<br />

di colore o fanno da trespolo<br />

in “Colorful Parrot at Home”. L’esposizione<br />

è accompagnata da un catalogo<br />

bilingue (italiano-inglese) con testi<br />

di Dominique Stella, Claude Lorent e<br />

Gérard-Georges Lemaire. Fino al 24<br />

settembre, da martedì a sabato dalle<br />

10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30.


Una bionda mozzafiato che ci insegna<br />

come fare per appiattire le nostre<br />

imperfezioni fisiche? Gli italiani non<br />

la bevono. <strong>La</strong> tecnica <strong>del</strong> “Purché se<br />

ne parli” questa volta non ha aiutato<br />

il nuovo programma di Mediaset, il<br />

docu-reality “Plastik-Ultrabellezza”,<br />

condotto su Italia 1 da Elena Santarelli<br />

ogni martedì sera. Nel bene o nel<br />

male, attraverso la pubblicità a favore<br />

e quella contraria, la prima puntata<br />

ha totalizzato un magro risultato<br />

di ascolti: 1 milione e 600mila telespettatori,<br />

per una produzione che<br />

punterebbe a numeri ben più rassicuranti.<br />

Del resto, viste le premesse,<br />

i produttori potevano aspettarselo:<br />

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le critiche sollevate al programma<br />

ancor prima <strong>del</strong>la puntata d’esordio<br />

non hanno creato curiosità nei telespettatori,<br />

al contrario hanno scremato<br />

il pubblico. E chi nonostante<br />

tutto ha deciso di fidarsi <strong>del</strong>la nuova<br />

proposta di Italia 1, ha dovuto sopportare<br />

immagini obiettivamente inguardabili,<br />

soprattutto nella fascia<br />

oraria <strong>del</strong> grande pubblico.<br />

“Plastik Ultrabellezza” si occupa di<br />

chirurgia estetica: attraverso brevi<br />

reportage da tutto il mondo impariamo<br />

quanto sia utile e di moda l’intervento<br />

chirurgico per rimo<strong>del</strong>lare<br />

il nostro corpo secondo i più moderni<br />

canoni di bellezza. Una pubblicità<br />

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esasperata agli “artisti” <strong>del</strong> bisturi<br />

che mettono le mani su signore attempate<br />

per farle ringiovanire di 20<br />

anni. Esternamente, s’intende.<br />

<strong>La</strong> Santarelli, mo<strong>del</strong>la e attrice, con<br />

le sue forme da prima pagina risulta<br />

subito inadeguata al ruolo di madrina<br />

<strong>del</strong> “ritocco”: si fa fatica ad affezionarsi<br />

a un venditore che per primo<br />

non ha bisogno <strong>del</strong> prodotto che<br />

pubblicizza. Regina di uno studio allestito<br />

come una casa <strong>del</strong>le bambole,<br />

in cui lei è l’ennesima versione di<br />

Barbie animata, è la dimostrazione<br />

vivente che la bellezza e la giovinezza<br />

non sono per tutti. <strong>La</strong> sua presenza<br />

piatta e stereotipata ci fa piuttosto ri-<br />

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flettere sul rischio di restare pupazzi<br />

e pupazze. Altro che bellezza a tutti<br />

i costi: problema fondamentale <strong>del</strong><br />

programma è la mancanza di personalità.<br />

Ma ciò che da più fastidio è dover assistere<br />

alle scene girate in sala operatoria:<br />

interventi chirurgici invasivi<br />

dei quali non è risparmiata nessuna<br />

inquadratura. Uno spettacolo raccapricciante<br />

che non si sposa affatto<br />

con la digestione serale degli spettatori.<br />

“Plastik” è la voce <strong>del</strong> pensiero comune<br />

che decide chi è bello e chi è brutto,<br />

chi è giovane e chi è vecchio, chi è<br />

grasso e chi è magro. Come in un cir-<br />

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colo vizioso, questo problema sociale<br />

deriva da decenni di spettacolo forzato<br />

e marcato attorno ai soliti canoni<br />

di bellezza. Un’esca avvelenata per i<br />

telespettatori più insicuri e soli, soprattutto<br />

giovani, che abboccano alla<br />

falsità televisiva e cominciano a mettere<br />

da parte i soldi per l’intervento.<br />

È però confortante sapere che “Plastik-Ultrabellezza”<br />

abbia perso il confronto<br />

auditel con un film interpretato<br />

da Bud Spencer, che ha totalizzato<br />

2 milioni e 200mila telespettatori: il<br />

programma <strong>del</strong> corpo “perfetto” viene<br />

sbeffeggiato da un celebre attore<br />

che <strong>del</strong> suo corpo “imperfetto” ha<br />

fatto la sua fortuna.


arà anche una manifestazione<br />

in declino, ma l’effetto<br />

Sanremo continua a esercitare<br />

un fascino unico, oltre<br />

che a determinare le sorti<br />

<strong>del</strong>la canzone italiana. Questa settimana<br />

parliamo di Nathalie (Giannitrapani<br />

di cognome) nata a Roma nel<br />

1979 ma dalle origini italo-belghe, il<br />

cui concerto previsto al PalaBrescia il<br />

29 aprile è stato annullato (chi avesse<br />

già acquistato il biglietto potrà chiedere<br />

il rimborso integrale <strong>del</strong>lo stesso,<br />

recandosi entro e non oltre il 14<br />

maggio presso il punto vendita dove<br />

è stato effettuato l’acquisto). Nathalie<br />

cresce assaporando il profumo<br />

di cantautori italiani come De André<br />

e De Gregori, subendo il fascino di<br />

band e cantautori anglo-americani<br />

tendenzialmente crepuscolari come<br />

Radiohead, Tori Amos, PJ Harvey e<br />

gustando il sapore di chansonnier<br />

francofoni come Serge Reggiani. <strong>La</strong><br />

sua gavetta è fatta di diversi concorsi<br />

e di molti palchi calcati con differenti<br />

cover band, ma anche di aperture di<br />

concerti di artisti già affermati come<br />

Marco Parente, i <strong>La</strong> Crus (da lei incontrati<br />

quest’anno come concorrenti<br />

sul palco sanremese), Andrea Mirò e<br />

Max Gazzè. Nathalie partecipa come<br />

cantante e coautrice al progetto Damage<br />

Done, band nu-metal con testi<br />

<br />

in inglese, con cui ha all’attivo il demo<br />

cd “Thorns”. Collabora anche con la<br />

compagnia teatrale i Ghirigori e nel<br />

2010, superate le selezioni, partecipa<br />

a X Factor con la squadra capitanata<br />

da Elio, affermandosi nella quarta edizione<br />

<strong>del</strong> concorso con l’inedito “In<br />

punta di piedi”. <strong>La</strong> canzone dà titolo al<br />

suo primo ep ufficiale, uscito lo scorso<br />

anno, che comprende anche alcune<br />

tra le cover più significative da lei<br />

interpretate. Grazie a questo mini cd<br />

Nathalie si fa apprezzare per la grinta<br />

e la personalità e per il carattere<br />

cosmopolita <strong>del</strong>la sua musica. Sono<br />

queste le sue doti principali, che convincono<br />

il direttore artistico di Sanremo<br />

Gianmarco Mazzi e il conduttore<br />

e direttore artistico Gianni Morandi a<br />

inserire la cantate romana nella lista<br />

dei big. Al Festival presenta “Vivo sospesa”,<br />

canzone dal taglio neo romantico,<br />

melodica e decadente. Un brano<br />

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che le consente di evidenziarsi come<br />

una <strong>del</strong>le promesse più interessanti<br />

<strong>del</strong>la canzone italiana, grazie soprattutto<br />

alla sua capacità di non rompere<br />

con la tradizione ma allo stesso tempo<br />

di adeguarsi al suono contemporaneo<br />

italiano, aggiungendo allo stesso un<br />

respiro europeo.<br />

Per un concerto annullato ce n’è subito<br />

un altro in arrivo, anch’esso accattivante,<br />

soprattutto per la fascia<br />

pre-adolescenziale. Sempre al Pala-<br />

Brescia, l’1 maggio alle ore 16, si esibirà<br />

Brenda Asnicar, cantante italiana<br />

di origini argentine, meglio nota come<br />

Antonella, <strong>del</strong>la serie tv ‘’Il mondo di<br />

Patty’’. Un concerto molto atteso e imperdibile<br />

per chi reclamava da tempo<br />

a gran voce di poterla vedere dal vivo<br />

in Italia. Brenda, alias Antonella, idolo<br />

per migliaia di fan, è la carismatica<br />

leader <strong>del</strong> gruppo <strong>del</strong>le Divine e<br />

pungente antagonista di Patty e <strong>del</strong><br />

gruppo <strong>del</strong>le Popolari. Una cantante<br />

giovane ma già molto amata in Sudamerica<br />

grazie alla fiction ma anche<br />

ai numerosi concerti sostenuti con<br />

l’intero cast de “Il mondo di Patty”.<br />

Al PalaBrescia si esibirà cantando<br />

le celebri canzoni <strong>del</strong> telefilm e alcuni<br />

brani inediti scritti ad hoc per il<br />

concerto, oltre a regalare divertenti<br />

e preziosi consigli di stile per tutte le<br />

aspiranti Divine!<br />

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Portano il conflitto iracheno nel<br />

cuore <strong>del</strong>l’Inghilterra i protagonisti<br />

di “L’altra verità”, il film di Ken<br />

Loach dedicato alle figure ambigue<br />

dei “contractors”: mercenari ben armati<br />

– in Iraq parecchie migliaia, stipendiati<br />

da società che grazie a loro<br />

hanno accumulato lauti guadagni –<br />

con il compito di tutelare la sicurezza<br />

degli occidentali che operano in<br />

quel Paese. Senza avere altrettanta<br />

attenzione per l’incolumità dei civili<br />

iracheni: dal 2003 fino agli inizi <strong>del</strong>


2009 ai contractors è stata garantita<br />

l’immunità dalle leggi interne, lasciando<br />

una porta aperta a possibili<br />

abusi e violenze impunite.<br />

<strong>La</strong> guerra che Loach racconta, però,<br />

non si svolge tanto in Iraq, quanto<br />

nelle menti e nei cuori di chi ha<br />

vissuto quell’esperienza e, tornato<br />

a casa, non riesce a ricominciare a<br />

vivere come prima. È il caso di Fergus<br />

(Mark Womack, doppiato da Luca<br />

Zingaretti). Rientrato a Liverpool<br />

nel 2007, viene a sapere <strong>del</strong>la mor-<br />

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te di Frankie, il suo amico inseparabile,<br />

durante una missione lungo<br />

la Route Irish, la pericolosissima<br />

strada che conduce dall’aeroporto<br />

alla Green Zone protetta nel centro<br />

di Baghdad. Era stato Fergus a convincere<br />

il compagno ad avventurarsi<br />

con lui in quel mondo.<br />

Spinto dal sospetto e dal rimorso –<br />

Frankie l’aveva cercato invano poco<br />

prima di morire – Fergus indaga<br />

ora sui motivi <strong>del</strong>la sua morte, convinto<br />

che le spiegazioni ufficiali na-<br />

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scondano qualcosa. A lui si unisce<br />

Rachel (Andrea Lowe), la vedova<br />

di Frankie, attratta dal mistero <strong>del</strong><br />

legame esclusivo che ha unito i due<br />

uomini fin dagli anni <strong>del</strong>la scuola.<br />

<strong>La</strong> vita a fior di pelle di Fergus non<br />

è destinata a trovare risposte pacifiche.<br />

Con la sua esistenza sbanda<br />

anche il film, che parte da ambientazioni<br />

e personaggi realistici, e dalle<br />

buone intenzioni civili che sostengono<br />

tutto il cinema di Loach, ma<br />

si sviluppa con una trama “gialla”<br />

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che lascia sempre più spazio alla<br />

rabbia; fino a sfociare in un’esplosione<br />

inverosimile di violenza nella<br />

quale si annulla l’abituale affetto<br />

<strong>del</strong> regista inglese per i suoi “ultimi”.<br />

Le ingiustizie sono in genere<br />

controbilanciate da un umanesimo<br />

caldo e solidale: qui invece anche<br />

il protagonista affonda nel vortice<br />

<strong>del</strong>la vendetta, trasformandosi in<br />

un carnefice sempre più esagitato,<br />

smarrito e – a dirla tutta – anche un<br />

po’ stupido.


li ultimi dati comunicati<br />

non inducono all’ottimismo.<br />

Quello <strong>del</strong> lavoro<br />

è un tema ancora caldo<br />

nel Bresciano, per troppi.<br />

I numeri relativi al ricorso alla cassa<br />

integrazione nel Bresciano, anche se<br />

aggiornati al 28 febbraio scorso, sono<br />

di quelli che non ammettono repliche:<br />

evidenziano la situazione di difficoltà<br />

nella quale si dibatte il manifatturiero<br />

nella provincia. Anche se i dati<br />

diffusi “certificano” una contrazione<br />

<strong>del</strong> ricorso a questo ammortizzatore<br />

sociale, ciononostante continuano a<br />

essere il principale indice di un mondo<br />

che ancora fa fatica a risollevarsi<br />

dalla crisi. Senza dimenticare che<br />

quella <strong>del</strong>la cassa integrazione (ordinaria<br />

o straordinaria) non è l’unica<br />

voce che racconta lo stato di salute<br />

<strong>del</strong> lavoro nel Bresciano. Il monte<br />

ore <strong>del</strong>la cassa integrazione, infatti,<br />

andrebbe completato con i dati sulla<br />

disoccupazione sia in termini di composizione<br />

che percentuali. Purtroppo<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> festa diocesana <strong>del</strong> lavoro viene<br />

celebrata quest’anno nella zona<br />

pastorale IV <strong>del</strong>la Franciacorta.<br />

Il programma <strong>del</strong>la giornata è<br />

stato messo a punto dall’Ufficio<br />

diocesano per la pastorale sociale e<br />

le parrocchie <strong>del</strong>la zona.<br />

Tema scelto per la giornata <strong>del</strong><br />

Primo maggio è “Sicurezza <strong>del</strong><br />

lavoro, sicurezza <strong>del</strong>le famiglie,<br />

coesione sociale”. Mons. Luciano<br />

Monari presiederà alle 16<br />

presso la ditta “Valdigrano srl”<br />

di via Borsellino 35 a Rovato<br />

una celebrazione liturgica a cui<br />

parteciperanno anche i parroci<br />

<strong>del</strong>la zona. <strong>La</strong> celebrazione è stata<br />

preparata a livello locale dalla<br />

commissione che si occupa dei temi<br />

legati alla pastorale sociale e <strong>del</strong><br />

lavoro. Una particolare attenzione,<br />

proprio in considerazione <strong>del</strong>la<br />

concomitanza tra la festa <strong>del</strong> 1°<br />

Primo maggio e la beatificazione di<br />

Giovanni Paolo II, è stata dedicata<br />

ai 30 anni <strong>del</strong>la <strong>La</strong>borem exercens.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

si tratta di dati non immediatamente<br />

disponibili e ogni analisi di settore<br />

deve comunque muoversi nel campo<br />

<strong>del</strong>le ipotesi e <strong>del</strong>l’approssimazione.<br />

Possono servire quanto meno ad inquadrare<br />

la situazione i dati comunicati<br />

dalla Regione sulla disoccupazione<br />

giovanile che in Lombardia è<br />

<strong>del</strong> 20% (un giovane su cinque non ha<br />

lavoro) contro una media nazionale<br />

<strong>del</strong> 29%. Secondo stime sufficientemente<br />

attendibili, nel Bresciano sarebbero<br />

complessivamente 30mila i<br />

disoccupati.<br />

Già presi voce per voce di tratta<br />

di dati decisamente allarmanti. Se<br />

<br />

<br />

Il Cupla (Coordinamento unitario<br />

pensionati lavoro autonomo) al<br />

quale aderiscono le associazioni<br />

e i sindacati pensionati di<br />

Confartigianato, Cna, Casartigiani,<br />

Coldiretti, Cia, Confagricoltura,<br />

Confcommercio e Confesercenti,<br />

rappresentativo di 5 milioni di<br />

pensionati, ha indetto una giornata<br />

di mobilitazione nazionale per il<br />

29 aprile a Milano. Cresce infatti<br />

il malcontento degli anziani e dei<br />

pensionati che debbono fare i<br />

conti con uno stato sociale sempre<br />

messi in relazione l’uno all’altro danno<br />

un quadro di riferimento estremamente<br />

precario.<br />

Un quadro che, evidentemente, ha<br />

guidato la diocesi di Brescia, tramite<br />

il suo ufficio per la pastorale sociale,<br />

nell’individuazione <strong>del</strong> tema<br />

per l’ormai imminente festa <strong>del</strong> lavoro<br />

<strong>del</strong> 1° maggio. “Girando per le<br />

parrocchie, incontrando tanta gente<br />

– afferma don Mario Benedini,<br />

direttore <strong>del</strong>l’ufficio diocesano per<br />

la pastorale sociale – mi capita ogni<br />

giorno di riscontrare questa situazione<br />

di difficoltà che è sempre più<br />

condizionante”. Sono molti i parroci<br />

che confidano a don Benedini la<br />

crisi in cui versano tante famiglie<br />

alle prese con il lavoro che manca<br />

e, anche quando c’è, non è poi così<br />

sicuro. “Cassa integrazione, mobilità,<br />

licenziamenti e dissoccupazione<br />

– ricorda ancora il sacerdote –<br />

sono termini che negli ultimi anni<br />

hanno fatto violentemente irruzione<br />

in un numero sempre maggiore di<br />

<br />

<br />

meno attento ai loro bisogni e<br />

con le difficoltà quotidiane per<br />

condurre una vita dignitosa, mentre<br />

l’inflazione ha ripreso a falcidiare i<br />

loro trattamenti.<br />

<strong>La</strong> drastica riduzione <strong>del</strong> 30% <strong>del</strong><br />

potere di acquisto <strong>del</strong>le pensioni, i<br />

recenti tagli apportati dalla “legge di<br />

stabilità” che hanno ridimensionato<br />

<strong>del</strong> 76% gli stanziamenti per le<br />

politiche sociali negli ultimi tre<br />

anni, l’azzeramento <strong>del</strong> Fondo per<br />

la non autosufficienza, sono solo<br />

alcuni dei temi rappresentati nella<br />

piattaforma propositiva che il 29<br />

aprile prossimo, attraverso una<br />

grande manifestazione nazionale<br />

articolata anche a livello regionale<br />

e provinciale, i coordinamenti<br />

territoriali <strong>del</strong> Cupla intendono<br />

portare all’attenzione <strong>del</strong> mondo<br />

politico e <strong>del</strong>le Istituzioni di<br />

tutti i livelli. Nel corso <strong>del</strong>la<br />

manifestazione milanese i<br />

manifestanti chiederanno garanzie<br />

per il potere d’acquisto <strong>del</strong>le<br />

pensioni e l’integrazione tra servizi<br />

sanitari e socio-assistenziali.<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

famiglie bresciane, causando preoccupazioni<br />

e stendendo sul futuro<br />

un’ombra minacciosa”. Si tratta<br />

di una crisi intergenerazionale, ma<br />

che fa sentire i suoi effetti più duri<br />

soprattutto sui giovani. “Non deve<br />

meravigliare – sono ancora considerazioni<br />

<strong>del</strong> responsabile diocesano<br />

per la pastorale sociale – che un<br />

numero sempre maggiore di giovani<br />

faccia fatica ad immaginare una propria<br />

famiglia quando il lavoro continua<br />

a mancare”. Da tutte queste<br />

considerazioni è germogliato il tema<br />

scelto per la festa diocesana <strong>del</strong> lavoro<br />

che quest’anno viene celebrata<br />

in una azienda di Rovato. “Sicurezza<br />

<strong>del</strong> lavoro, sicurezza <strong>del</strong>le famiglie,<br />

coesione sociale è un tema che riassume<br />

il travaglio di questi tempi – afferma<br />

don Benedini –. Un tema che<br />

è stato oggetto di approfondimento<br />

da parte <strong>del</strong>le parrocchie <strong>del</strong>la zona<br />

pastorale IV <strong>del</strong>la Franciacorta che,<br />

insieme all’Ufficio per la pastorale<br />

diocesana, associazioni e movimen-<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

to <strong>del</strong> territorio hanno organizzato<br />

la festa che ha il suo momento centrale<br />

nella celebrazione presieduta<br />

dal vescovo Luciano Monari”. <strong>La</strong><br />

giornata di domenica rappresenta<br />

anche un debutto per Enzo Torri,<br />

da pochi mesi succeduto a Renato<br />

Zaltieri alla segreteria generale <strong>del</strong>la<br />

Cisl bresciana. “Anche questo Primo<br />

maggio come quelli degli ultimi anni<br />

– afferma Torri – viene celebrato<br />

sotto il segno di una crisi che ancora<br />

pesa, che ancora non riesce a<br />

trasformare timidi segnali di ripresa<br />

(la contrazione <strong>del</strong> ricorso alla cas-


Nei giorni scorsi è stata firmata per<br />

la prima volta da azienda e sindacati<br />

la cassa integrazione straordinaria<br />

di 24 mesi per 72 i lavoratori <strong>del</strong><br />

D’Annunzio di Montichiari.<br />

<strong>La</strong> misura, che riguarderà anche i<br />

lavoratori con contratto a termine<br />

e, a breve, gli ex interinali oggi<br />

denominati somministrati, certifica,<br />

come affermato dalla Cgil in un<br />

comunicato stampa, uno stato di<br />

crisi ormai noto. “Tutti sanno – si<br />

legge nella nota a firma di Stefano<br />

Malorgio, segretario <strong>del</strong>la Filt<br />

sa integrazione prima ricordato) in<br />

occupazione”. Anche per Torri sono<br />

i giovani a pagare il prezzo di una situazione<br />

che sembra essersi attorcigliata<br />

su sé stessa. “Sono tantissimi i<br />

giovani che non trovano uno sbocco<br />

occupazionale – conferma il segretario<br />

generale <strong>del</strong>la Cisl di Brescia<br />

– e tantissimi altri che hanno un lavoro<br />

non conforme alla loro preparazione<br />

specifica”. Difficile credere<br />

che questi giovani possano maturare<br />

un atteggiamento positivo e progettuale<br />

verso il futuro. “Ancora una<br />

volta ci troviamo a celebrare la festa<br />

<strong>del</strong> Primo maggio sottolineando il<br />

lavoro che manca - continua Torri -<br />

e a denunciare la situazione di stallo<br />

in cui il Paese si trova”. Non mitigano<br />

più di tanto le considerazioni <strong>del</strong><br />

segretario Cisl i dati <strong>del</strong> ricorso agli<br />

ammortizzatori sociali che nei primi<br />

mesi <strong>del</strong> 2011 sembrano un po’<br />

meno pesanti di quelli <strong>del</strong>l’anno precedente.<br />

“Pur prendendo atto <strong>del</strong>la<br />

riduzione <strong>del</strong> ricorso alla cassa inte-<br />

<br />

Cgil di Brescia – che l’aeroporto<br />

non funziona, che non ha traffico<br />

e che questo avviene nonostante<br />

gli investimenti fatti. <strong>La</strong> realtà è<br />

che, se il traffico passeggeri non<br />

c’è mai stato e lo stesso piano<br />

industriale parla ormai solo di<br />

traffico merci, gli aeroporti vicini<br />

stanno portando via il poco traffico<br />

cargo che c’è a Montichiari”. Sono<br />

queste le situazioni che, secondo<br />

la Cigl, dovrebbero indurre a una<br />

riflessione, a partire dalle resistenze<br />

alla formazione di un’unica società<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

grazione rispetto ai picchi degli anni<br />

precedenti – sottolinea il leader<br />

<strong>del</strong>la Cisl bresciana – non possiamo<br />

nascondere che la situazione è ancora<br />

terribilmente precaria e rischia di<br />

generare un effetto domino”. È proprio<br />

su questo versante che le riflessioni<br />

di Enzo Torri convergono con<br />

quelle che hanno portato la diocesi<br />

alla scelta <strong>del</strong> tema per la festa <strong>del</strong><br />

lavoro 2011 perché la mancanza di<br />

tranquillità e di sicurezza occupazionale<br />

fa sentire i suoi effetti prima<br />

sulla famiglia e poi sulla stessa società.<br />

E in un contesto tanto critico<br />

non giovano nemmeno le incrinature<br />

nei rapporti tra le diverse sigle<br />

sindacali. I ripetuti distinguo che da<br />

tempo segnano le posizioni di Cgil,<br />

Cisl e Uil stanno rendendo difficoltosa<br />

anche a Brescia l’organizzazione<br />

di una manifestazione unitaria<br />

per la festa <strong>del</strong> Primo maggio che<br />

non dovrebbe, invece, vedere fratture<br />

tra chi vuole rappresentare gli<br />

interessi dei lavoratori.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

tra Brescia e Verona, propedeutica<br />

a un sistema di alleanza serio<br />

con l’intero sistema aeroportuale<br />

lombardo e <strong>del</strong> Nord Italia. “<strong>La</strong><br />

nostra impressione – continua<br />

il segretatio <strong>del</strong>la Filt Cgil – è<br />

che queste resistenze non siano<br />

utili all’aeroporto bresciano, che<br />

potrebbe al contrario intraprendere<br />

la strada di uno sviluppo possibile<br />

all’interno di un sistema di alleanze<br />

più allargato. Con beneficio per il<br />

territorio, l’economia bresciana, i<br />

lavoratori e le lavoratrici”.<br />

<br />

n paese che non si rinnova<br />

è destinato alla deindustrializzazione.<br />

È con<br />

questa amara considerazione<br />

che il presidente<br />

<strong>del</strong>l’Associazione Artigiani, Enrico<br />

Mattinzoli, ha aperto l’annuale assemblea<br />

dei soci <strong>del</strong>l’organizzazione<br />

di Via Cefalonia che, il 26 aprile scorso,<br />

ha approvato il bilancio consuntivo<br />

2010 e quello preventivo 2011.<br />

Una posizione, quella di Mattinzoli,<br />

maturata alla luce <strong>del</strong>la attuale<br />

situazione: “Stiamo faticosamente<br />

cercando di recuperare quello che<br />

è stato perso nel 2008 e soprattutto<br />

nel 2009. Non possiamo ancora parlare<br />

di una vera e propria ripresa e il<br />

segnale più evidente di questo è che<br />

l’occupazione, neppure nelle piccole<br />

imprese, ha fatto segnare significativi<br />

miglioramenti”. Il Presidente<br />

<strong>del</strong>l’Associazione artigiani proprio<br />

sul tema <strong>del</strong>l’occupazione ha voluto<br />

rispondere a quanto espresso nei<br />

giorni scorsi da esponenti <strong>del</strong>la politica<br />

e <strong>del</strong>le organizzazioni: “Non è<br />

vero che non si trova personale. Il<br />

problema è che non si trova personale<br />

qualificato oppure disposto a<br />

lavorare per stipendi modesti”. Una<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

questione che secondo Mattinzoli<br />

riporta in primo piano il tema <strong>del</strong>la<br />

formazione: “Oggi chi esce dalla<br />

scuola non è nella condizione di<br />

essere impiegato in azienda e l’apprendistato,<br />

così come è strutturato<br />

oggi, non è sostenibile per le piccole<br />

e medie imprese”. Sarebbe invece<br />

auspicabile “ispirarsi al mo<strong>del</strong>lo<br />

francese in cui sono previsti sulla<br />

settimana tre giorni a scuola e due<br />

giorni in azienda, con la possibilità<br />

che il ragazzo abbia un piccolo<br />

stipendio, ma senza che l’impresa<br />

debba caricarsi di tutti i contributi<br />

come per un dipendente. Un mo<strong>del</strong>lo<br />

che permette di avere il 98% degli<br />

occupati alla fine <strong>del</strong>la formazione”.<br />

Ma l’analisi di Mattinzoli è più ampia:<br />

“Il mercato interno è fermo e<br />

la piccola crescita <strong>del</strong> Pil è figlia<br />

<br />

<br />

Nel primo trimestre <strong>del</strong> 2011, l’economia<br />

bresciana consolida il leggero<br />

recupero rilevato nell’ultima<br />

parte <strong>del</strong>lo scorso anno. È questo il<br />

dato che emerge dall’indagine congiunturale<br />

trimestrale elaborata dal<br />

Centro studi <strong>del</strong>l’Associazione industriale<br />

bresciana.<br />

<strong>La</strong> produzione industriale registra<br />

un incremento <strong>del</strong>l’1,7% sul trimestre<br />

precedente e <strong>del</strong> 3,4% sul primo<br />

trimestre <strong>del</strong> 2010. Il tasso acquisito,<br />

cioè la variazione media annua<br />

che si avrebbe se l’indice <strong>del</strong>la produzione<br />

non subisse variazioni fino<br />

alla fine <strong>del</strong> 2011, è pari a più 1,8%.<br />

Il livello <strong>del</strong>l’attività industriale, ancora<br />

debole, è condizionato, nelle<br />

attese a breve termine, da una serie<br />

di incognite. Tra le altre, il rialzo dei<br />

prezzi <strong>del</strong>le materie prime, l’aumen-<br />

to <strong>del</strong> costo <strong>del</strong> denaro, il clima di<br />

incertezza determinato dalle tensioni<br />

politiche in Nord Africa e nel<br />

Medio Oriente, le conseguenze <strong>del</strong><br />

terremoto e <strong>del</strong>l’incidente nucleare<br />

in Giappone, le difficoltà nella gestione<br />

di alcuni debiti sovrani.<br />

<strong>La</strong> leggera ripresa <strong>del</strong>la produzione<br />

incorpora qualche segnale positivo<br />

sul versante <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong> lavoro,<br />

anche se non si <strong>del</strong>inea ancora<br />

un’inversione di tendenza.<br />

Il ricorso alla cassa integrazione<br />

guadagni, nel primo trimestre <strong>del</strong><br />

2011, con un totale di 13 milioni di<br />

ore autorizzate, è sceso <strong>del</strong> 35% rispetto<br />

allo stesso periodo <strong>del</strong> 2010.<br />

<strong>La</strong> componente ordinaria, con 3<br />

milioni di ore, è diminuita <strong>del</strong> 60%<br />

rispetto al primo trimestre <strong>del</strong>lo<br />

scorso anno.<br />

<br />

<br />

<strong>del</strong>le esportazioni. Nel nostro settore<br />

per fare realmente export è<br />

necessario fare sistema, ma anche<br />

poter contare sulle istituzioni. I nostri<br />

competitor europei che hanno<br />

fatto profitti all’estero non hanno<br />

prodotti migliori, ma strutture che<br />

sostengono anche le piccole imprese,<br />

che organizzano reali occasioni<br />

di promozione”.


oseguono i lavori<br />

all’Ospedale di Gavardo<br />

(nella foto), che fa parte<br />

dei presidi <strong>del</strong>l’Azienda<br />

ospedaliera di Desenzano,<br />

dove è stato avviato, nel marzo<br />

2010, il cantiere che ridisegnerà<br />

completamente la struttura. “In seguito<br />

al recente incontro con la stazione<br />

appaltante Infrastrutture Lombarde<br />

Spa promosso dalla nuova direzione<br />

<strong>del</strong>l’azienda ospedaliera di<br />

Desenzano – ha dichiarato il direttore<br />

generale Fabio Russo – l’attività<br />

<strong>del</strong> cantiere è ripresa in maniera intensiva<br />

e si prevede di arrivare, entro<br />

la fine <strong>del</strong> 2011, alla realizzazione<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

di almeno il 50% dei lavori. Questo<br />

ampliamento porterà ad una ulteriore<br />

riqualificazione di tutta la struttura<br />

a beneficio dei nostri utenti e<br />

per prestazioni sanitarie sempre più<br />

all’avanguardia consentendo di rior-<br />

ganizzare i servizi offerti e le nuove<br />

attività sulla base <strong>del</strong>le esigenze dei<br />

cittadini superando, per esempio, il<br />

concetto di “reparto tradizionale”<br />

per cui le funzioni specifiche non<br />

saranno più legate alla peculiarità<br />

<strong>del</strong>le singole discipline specialistiche<br />

ma consentiranno degenze<br />

flessibili e intercambiabili.” I lavori<br />

porteranno ad un ampliamento di<br />

11mila metri quadrati di superficie<br />

lorda passando dall’attuale volume<br />

di 66mila a 99mila metri cubi con<br />

un investimento previsto di 31milioni<br />

533mila euro completamente<br />

finanziato con risorse pubbliche di<br />

cui 29milioni da Regione e Stato e<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

2milioni 533mila euro attinti dal bilancio<br />

aziendale. Verrà realizzato<br />

un nuovo Pronto Soccorso di 1200<br />

metri quadrati fruibile direttamente<br />

dalla strada e collegato funzionalmente<br />

alla radiologia già esistente,<br />

100 posti letto distribuiti su quattro<br />

piani (secondo, terzo, quarto e quinto),<br />

un nuovo ingresso per i visitatori<br />

che servirà anche da collegamento<br />

tra i Poliambulatori e i Servizi-Reparti<br />

di diagnosi e cura, nuove camere<br />

mortuarie accessibili dalla strada<br />

e verrà predisposta un’area idonea<br />

all’installazione <strong>del</strong> servizio di emodinamica.<br />

Inoltre la realizzazione dei<br />

100 posti letto nella nuova struttura<br />

<br />

<br />

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<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

consentirà di liberare spazi nell’attuale<br />

Ospedale che permetteranno<br />

la ridistribuzione e il potenziamento<br />

di attività sanitarie, tra le quali è<br />

ipotizzata anche l’installazione <strong>del</strong>la<br />

risonanza magnetica. L’Azienda ospedaliera<br />

ha, da qualche settimana, inoltrato<br />

richiesta a Regione Lombardia<br />

per il riconoscimento <strong>del</strong>l’ospedale di<br />

Gavardo quale sede di Dipartimento<br />

emergenza accettazione (Dea) che<br />

permetterà alla struttura di poter diventare<br />

riferimento per il 118 anche<br />

per pazienti che necessitano di terapie<br />

medico-chirurgiche urgenti di tipo<br />

interventistico che ora vengono dirottati<br />

verso altre strutture.


l laboratorio di analisi chimicocliniche<br />

costituisce uno dei fiori<br />

all’occhiello <strong>del</strong> presidio ospedaliero<br />

di Gardone Valtrompia<br />

per efficienza e qualità. È il dott.<br />

Riccardo Negrini (nella foto), responsabile<br />

<strong>del</strong> laboratorio, a illustrare il<br />

servizio offerto dalla struttura.<br />

Quali sono le caratteristiche generali<br />

<strong>del</strong> laboratorio e quali le<br />

finalità?<br />

Il nostro laboratorio è parte <strong>del</strong> dipartimento<br />

di medicina di laboratorio,<br />

cioè l’insieme dei laboratori di<br />

patologia clinica e di microbiologia<br />

<strong>del</strong>l’Azienda Spedali Civili di Brescia.<br />

L’obiettivo principale è quel-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

lo di fornire un servizio affidabile<br />

e rapido al cliente, sia ai pazienti<br />

interni che agli utenti esterni. Oltre<br />

alla consueta attività di analisi,<br />

la struttura è impegnata ad ottimizzare<br />

la collaborazione sul territorio<br />

<br />

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<br />

tra cittadini, ospedale, Asl, medici<br />

di base e associazioni di volontariato.<br />

Quest’attività è indispensabile<br />

considerando anche l’affluenza:<br />

al laboratorio che dirigo da un anno,<br />

infatti, afferiscono una media di<br />

250 utenti al giorno, un numero veramente<br />

notevole.<br />

Quali sono le modalità e i tempi<br />

d’accesso al servizio?<br />

Le accettazioni e i prelievi si effettuano<br />

secondo gli orari indicati nella<br />

carta dei servizi. Per la maggior<br />

parte <strong>del</strong>le analisi è possibile accedere<br />

al servizio dal lunedì al sabato<br />

senza prenotazione dalle 7 alle 10,<br />

presentando presso l’accettazione<br />

<br />

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<br />

<br />

la tessera sanitaria e l’impegnativa<br />

<strong>del</strong> medico. Esiste uno sportello di<br />

precedenza per i bambini al di sotto<br />

degli otto anni e per le persone<br />

in precarie condizioni di salute. Il ritiro<br />

dei referti si effettua dal lunedì<br />

al venerdì dalle 8 alle 19 presso la<br />

portineria <strong>del</strong> presidio. C’è anche la<br />

possibilità di visualizzare il referto<br />

senza recarsi all’ospedale ma direttamente<br />

da casa dal proprio computer,<br />

usando la carta dei servizi attraverso<br />

un lettore di smart card ed<br />

inserendo il codice Pin comunicato<br />

dal Comune o dall’Asl.<br />

Qualità e rapidità <strong>del</strong> servizio sono<br />

allora due caratteristiche prin-<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

cipali <strong>del</strong> vostro laboratorio?<br />

Sì, il nostro laboratorio è certificato<br />

En Iso 9001:2008 e, al fine di mantenere<br />

e migliorare continuamente l’attendibilità<br />

dei risultati forniti al cliente, il<br />

laboratorio esegue tutti i giorni controlli<br />

di qualità interni e si fa sottoporre<br />

a periodici riesami di valutazione<br />

esterna come ulteriore garanzia. Inoltre<br />

vi è un continuo aggiornamento<br />

<strong>del</strong> personale, tramite appositi corsi<br />

di aggiornamento.<br />

L’altro aspetto è la rapidità: siamo<br />

molto orgogliosi <strong>del</strong> servizio che permette<br />

di ritirare la maggior parte dei<br />

referti nello stesso giorno <strong>del</strong>l’esecuzione<br />

<strong>del</strong>l’esame.


ofumo di Brescia. Nel perfetto<br />

stile inglese di William<br />

e Kate, anche il club di via<br />

Bazoli approfitta <strong>del</strong>l’evento<br />

<strong>del</strong>l’anno (in questo caso<br />

il Centenario) per fare marketing o –<br />

per dirlo senza peli sulla lingua – per<br />

rimpinguare le casse societarie. Peccato,<br />

però, che il futuro non si giochi<br />

in profumeria o in qualsiasi altro shop,<br />

boutique ed esercizio commerciale.<br />

Le vendite potranno anche decollare<br />

(in concomitanza è stata presentata<br />

anche la nuova linea di abbigliamento)<br />

ma i risultati sportivi si conquistano<br />

innanzitutto sul campo. E, allora,<br />

fra il sacro e il profano la dirigenza<br />

<strong>del</strong> Brescia prova a risollevarsi il morale<br />

inebriandosi di profumo. Al momento,<br />

però, l’unica fragranza (aromatica)<br />

che aleggia dalle parti di via<br />

Bazoli, <strong>del</strong> Rigamonti e in Saniplast è<br />

quella acre <strong>del</strong>la retrocessione, <strong>del</strong>la<br />

serie B. B come Brescia, B come baratro,<br />

B come basta! Perché i tifosi<br />

non ci stanno a retrocedere proprio<br />

nell’anno <strong>del</strong> Centenario e dopo aver<br />

passato le pene <strong>del</strong>l’inferno per cinque<br />

anni prima di risalire. Mettiamoci<br />

pure l’intenzione di Gino Corioni a<br />

mollare la baracca e i burattini a fine<br />

stagione e la distruzione sportiva <strong>del</strong><br />

Brescia Calcio è pronta e servita. Che<br />

tristezza, quanta amarezza. Altro che<br />

profumo, una bottiglietta non sarebbe<br />

sufficiente a rendere più gradevole<br />

l’aspetto di questa squadra. Che in-<br />

<br />

cassa gol a raffica in difesa e in avanti,<br />

che non segna nemmeno con la porta<br />

spalancata. E sarà un caso che domenica<br />

a Marassi, sponda Sampdoria, le<br />

Rondinelle debbano vedersela con<br />

l’ex di turno? Che stavolta si chiama<br />

Cavasin, cacciato e richiamato e cacciato<br />

nuovamente nelle passate due<br />

stagioni dal mangia-allenatori Corioni.<br />

Solo la vittoria consentirebbe<br />

all’undici di Iachini tornare in corsa,<br />

In attesa <strong>del</strong> derby di sabato contro i<br />

cugini <strong>del</strong> Calvisano, il Rugby Brescia<br />

ha ufficializzato l’avvio di un nuovo<br />

corso sportivo. Partendo dalla nomina<br />

<strong>del</strong> nuovo direttore generale e<br />

<strong>del</strong> direttore sportivo. Beppe <strong>La</strong>nzi,<br />

già team manager <strong>del</strong>la prima squadra,<br />

assume il più ampio ruolo di dg<br />

a supporto <strong>del</strong> presidente Remo Pola<br />

e di Roberto Colosio, amministratore<br />

<strong>del</strong> club cittadino. Il ruolo di direttore<br />

sportivo è stato invece assegnato<br />

altrimenti sarà serie B con tre giornate<br />

d’anticipo. In difesa tornerà Zoboli,<br />

a centrocampo mancherà Zanetti ancora<br />

una volta bloccato da un infortunio<br />

muscolare. In avanti spazio alla<br />

coppia Eder-Caracciolo con l’aggiunta<br />

di Diamanti che, speriamo, faccia<br />

vedere qualche giocata che giustifichi<br />

il suo lauto stipendio e renda giustizia<br />

all’appellativo di “fantasista”. A Marassi<br />

il Brescia renderà visita ad una<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Smaltite le vacanze pasquali,<br />

torna domenica il campionato con<br />

gara 1 <strong>del</strong>le semifinali scudetto.<br />

Centrale <strong>del</strong> <strong>La</strong>tte Brescia che alle<br />

18 riceve al San Filippo per il primo<br />

di cinque incontri con Perugia. I<br />

precedenti, nella stagione regolare,<br />

non sono confortanti visto che gli<br />

umbri hanno vinto entrambi gli<br />

scontri. Ma adesso è diverso, si<br />

azzera tutto e – per passare il turno<br />

– bisognerà vincere tre dei cinque<br />

scontri previsti. Oltre a domenica<br />

1° maggio, il San Filippo ospiterà<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Sampdoria epurata dal mercato di riparazione<br />

di gennaio, in frantumi, allo<br />

sbando e che rischia anche lei la serie<br />

B. In più non ci saranno gli squalificati<br />

Poli e Volta mentre quel Martinez, ceduto<br />

in prestito a gennaio, al Brescia<br />

di questi tempi avrebbe fatto davvero<br />

comodo. Insomma, sarà una sfida fra<br />

disperati, con i blucerchiati, però, che<br />

avranno a favore il fattore campo e a<br />

+5 dalle Rondinelle penultime. E che<br />

dire dei numeri per gli amanti <strong>del</strong>la<br />

statistica? Sampdoria che non vince<br />

in casa dal mese di febbraio, biancoazzurri<br />

che in trasferta ha vinto una<br />

sola gara e, addirittura, lo scorso settembre<br />

(Chievo-Brescia 0-1 gol di Diamanti<br />

su punizione). In 90’ le rondinelle<br />

si giocheranno un’intera stagione<br />

e, soprattutto, la sopravvivenza per<br />

i prossimi anni visto che un ritorno<br />

agli inferi equivarrebbe a far saltare<br />

una polveriera. <strong>La</strong> miccia è accesa,<br />

meglio spegnerla con una spruzzata<br />

di buon profumo. Ma che sia rigorosamente<br />

di serie A.<br />

anche gara 2 martedì 3 maggio alle<br />

21. Poi si andrà a Perugia venerdì<br />

6 alle 21 e – se servirà – il Pala<br />

Evangelisti resterà a disposizione<br />

anche domenica 8 alle 18.<br />

L’eventuale bella, invece, si tornerà<br />

a giocarla fra le mura amiche <strong>del</strong><br />

San Filippo mercoledì 11 alle 21.<br />

Tutte le gare verranno seguite in<br />

diretta da Radio <strong>Voce</strong> Fm 88.3-88.5<br />

e radiovoce.it. Nell’altra semifinale<br />

Piacenza se la vedrà con Treviglio<br />

avendo a favore il fattore campo.<br />

(al.an.)<br />

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a Fabrizio Arici che durante questa<br />

stagione ha già coordinato lo stesso<br />

settore. Potenziamento <strong>del</strong> reclutamento<br />

e <strong>del</strong>la divulgazione <strong>del</strong> gioco<br />

presso i giovani, sviluppo <strong>del</strong> settore<br />

formativo <strong>del</strong> club e valorizzazione<br />

nel settore seniores <strong>del</strong>le risorse bresciane<br />

rimangono i punti cardine <strong>del</strong><br />

disegno <strong>del</strong> club di via <strong>del</strong>la Maggia.<br />

“Sono felice ed orgoglioso di questo<br />

nuovo incarico – spiega Beppe <strong>La</strong>nzi<br />

(foto a lato) – gli obiettivi che ci sia-<br />

mo proposti sono ambiziosi e si articolano<br />

in un programma di 4-5 anni.<br />

Ci saranno cambiamenti, riassetti,<br />

su tutti i fronti: sportivo, societario<br />

e <strong>del</strong>la struttura tecnica. Stiamo già<br />

lavorando per inserire nell’organico,<br />

a tutti i livelli, tecnici di qualità:<br />

ci vogliono persone di spessore per<br />

un rugby di alto livello. È un lavoro<br />

imponente e impegnativo, vogliamo<br />

prima di tutto far crescere sempre di<br />

più le giovanili perché siano un ve-<br />

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ro e proprio vivaio e, naturalmente,<br />

mettere tutta l’energia e le risorse necessarie<br />

per migliorare la prima squadra<br />

per ottenere risultati consoni al<br />

blasone <strong>del</strong> Rugby Banco di Brescia.<br />

Ringrazio i dirigenti <strong>del</strong> Brescia per<br />

questa opportunità e assicuro tutta<br />

la disponibilità a lavorare con il nuovo<br />

direttore sportivo ed i futuri staff<br />

tecnici”. Intanto, però, bisognerà concludere<br />

una sofferta stagione con la<br />

conquista <strong>del</strong>la salvezza.


Mentre a Roma avrà luogo la<br />

beatificazione di Karol Wojtyla<br />

le squadre dei campionati Csi<br />

sono state invitate dal comitato<br />

nazionale a dar vita – prima <strong>del</strong>le<br />

gare – ad un comune momento di<br />

commemorazione in ricordo <strong>del</strong><br />

“papa <strong>del</strong>lo sport”, che nel corso<br />

<strong>del</strong> suo pontificato si è sempre<br />

dimostrato vicino all’associazione.<br />

Nella memoria arancioblù è<br />

ancora vivo l’ultimo, commovente<br />

incontro avvenuto in aula Nervi,<br />

in Vaticano, nel 2004, in occasione<br />

<br />

<br />

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<br />

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a piramide <strong>del</strong> potere provinciale<br />

sta iniziando a<br />

prendere forma nel mondo<br />

<strong>del</strong>la pallavolo. Le palestre<br />

di Montichiari e Vighizzolo<br />

sono la meta ambita da un’intera stagione.<br />

Sui loro parquet si disputeranno<br />

le partite <strong>del</strong>l’anno e qualcuno ha<br />

già staccato il pass per la sfida che regalerà<br />

gli scudetti arancioblù. Si tratta<br />

<strong>del</strong> San Giacinto, certo di prendere<br />

parte alla finalissima juniores <strong>del</strong> 14<br />

maggio. <strong>La</strong> formazione cittadina ha<br />

conquistato con una giornata di anticipo<br />

il primato nel girone Y dei playoff,<br />

dove Castegnato ed Essegi Software<br />

si contenderanno un posto per<br />

accedere alla finalina valevole per il<br />

bronzo. San Giacinto osserva con attenzione<br />

ciò che accade nel gruppo<br />

X, dove Franciacorta è la candidata<br />

principale alla vittoria nonostante la<br />

pressione ravvicinata di Ponte Zanano<br />

e S. Martino, rispettivamente a -1<br />

e -2. Nell’open femminile Consorzio<br />

Vela Carpenedolo ha timbrato il cartellino<br />

dominando il girone X e agguantando<br />

l’ennesima finale <strong>del</strong>la sua<br />

storia. <strong>La</strong> sua avversaria, a meno di un<br />

totale black out all’ultima giornata, sarà<br />

Resto <strong>del</strong> Maury. <strong>La</strong> lunga stagione<br />

<strong>del</strong>l’open maschile ha proclamato<br />

le sue quattro regine. Volley Rudiano<br />

1992 conquista un posto in semifinale<br />

da favorita dopo essersi aggiudicata<br />

la regular season con due lunghezze<br />

di vantaggio su Serafica San Carlo. <strong>La</strong><br />

capolista dovrà affrontare Gioielleria<br />

Cropelli 1 in una gara secca tra le mu-<br />

<strong>del</strong> sessantesimo anniversario di<br />

fondazione <strong>del</strong> Csi. Il Pontefice<br />

spronò l’associazione a restare<br />

sempre fe<strong>del</strong>e al compito di<br />

promuovere lo sport come<br />

esperienza formativa nelle<br />

parrocchie, nella scuola e sul<br />

territorio per aiutare le nuove<br />

generazioni a scegliere e coltivare<br />

i valori autentici <strong>del</strong>la vita:<br />

l’amore per la verità e la giustizia,<br />

il gusto <strong>del</strong>la bellezza e <strong>del</strong>la<br />

bontà, la ricerca <strong>del</strong>l’autentica<br />

libertà e <strong>del</strong>la pace.<br />

<br />

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<br />

<br />

ra amiche. Stesso discorso per la formazione<br />

dei Cappuccini, opposta alla<br />

terza forza <strong>del</strong> girone, ovvero Nuove<br />

Legioni Calcinatesi 2004. Nell’open<br />

misto Olimpia Paitone godrà dei favori<br />

<strong>del</strong>la prima <strong>del</strong>la classe e affronterà<br />

le medaglie di legno <strong>del</strong>l’All Star.<br />

Anche Provaglio – campione in carica<br />

– e Somain Cortefranca sognano<br />

un posto in finale. Contenderselo in<br />

“Un piccolo gesto per te. Un grande<br />

aiuto per crescere con lo sport”.<br />

Donare il cinque per mille alla Presidenza<br />

nazionale <strong>del</strong> Centro Sportivo<br />

italiano è facile e non costa<br />

nulla. Consente però a tante piccole<br />

associazioni e parrocchie sul<br />

territorio di continuare a praticare<br />

una sana educazione sportiva a<br />

piccoli, adulti ed anziani, soprattutto<br />

in questo momento in cui la<br />

crisi economica ha ridotto note-<br />

un derby avrà un sapore speciale. Anche<br />

la Coppa Leonessa entra nel vivo<br />

sebbene il percorso necessario per<br />

alzare al cielo il trofeo arancioblù sia<br />

ancora lungo. Nell’open femminile, al<br />

momento, i ruggiti più convinti sono<br />

stati quelli di Inzino Aido (capolista a<br />

punteggio pieno <strong>del</strong> girone A) e Volley<br />

96 Gottolengo, che ha collezionato<br />

sette punti in tre gare nel gruppo B.<br />

Spostando lo sguardo sulle juniores<br />

spicca il nome di S. Angela Merici,<br />

senza dubbio la squadra più in forma<br />

<strong>del</strong> momento, ma è partita con il piede<br />

giusto anche Berlingo Volley, autrice<br />

si una sestina vincente nelle prime<br />

due gare disputate in cui non ha concesso<br />

set alle avversarie.<br />

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volmente le risorse pubbliche a<br />

disposizione <strong>del</strong>lo sport. Così tu e<br />

i tuoi figli potrete continuare a praticare<br />

l’attività sportiva dilettantistica<br />

e a godere dei tanti benefici,<br />

in termini di salute, benessere ed<br />

educazione che la nostra associazione<br />

da sempre coltiva.<br />

Per donare il cinque per mille alla<br />

Presidenza Nazionale <strong>del</strong> Csi,<br />

è sufficiente apporre la tua firma,<br />

nel Cud, nel 730 oppure nella di-<br />

chiarazione Unico 2010, sul riquadro<br />

dedicato alle Onlus e alle Associazioni<br />

di Promozione Sociale,<br />

unitamente al codice fiscale<br />

80059280588.<br />

Educare attraverso lo sport è la<br />

mission <strong>del</strong> Csi.<br />

Compito <strong>del</strong>la formazione è ricordare<br />

sempre che il Csi non organizza<br />

sport, ma promuove itinerari<br />

educativi, attraverso uno sport fatto<br />

bene, di qualità, accessibile, per<br />

tutti, in particolare per i più giovani.<br />

L’attività <strong>del</strong> Csi è da sempre<br />

improntata all’educazione dei più<br />

piccoli e soprattutto alla crescita<br />

e alla formazione degli allenatori.<br />

L’importante non è solo giocare<br />

bene, ma crescere in un ambiente<br />

sano che sappia essere un luogo<br />

formativo. Certo c’è bisogno <strong>del</strong><br />

sostegno di tutti, anche di chi con<br />

un piccolo gesto può donare un<br />

contributo importante.


Vale solo il Vangelo<br />

Egr. direttore,<br />

la lettura <strong>del</strong> testo <strong>del</strong>la lettera a firma<br />

di Renato Longhi sulla “<strong>Voce</strong>”<br />

<strong>del</strong> 7 aprile ha dato il via a una lunga<br />

riflessione personale sul significato<br />

cristiano di alcuni termini da<br />

noi usati quotidianamente: straniero,<br />

prossimo, nemico, cattolico, ecc.<br />

Non posso non apprezzare la citazione<br />

<strong>del</strong> passo di Matteo di cui orgogliosamente<br />

io porto il nome che<br />

preannuncia il giudizio finale a cui<br />

tutti saremo sottoposti. Nelle Scritture<br />

l’amore anche per il “nemico” è<br />

spesso auspicato, ma, sempre nelle<br />

stesse, spesso s’invoca l’intervento<br />

divino perché ci salvi e sconfigga<br />

il “nemico”, in alcuni casi per porlo<br />

come sgabello dei suoi piedi. Chi è,<br />

dunque, questo “nemico”? Non mi<br />

risulta che la Lega istighi <strong>del</strong>iberatamente<br />

all’odio verso lo straniero. <strong>La</strong><br />

Lega, in particolare di fronte a certi<br />

fenomeni e considerando l’attuale<br />

<strong>del</strong>icata situazione socio-economica<br />

<strong>del</strong> nostro Paese, cerca di porre un<br />

argine ricorrendo alla pratica <strong>del</strong>la<br />

legalità, una pratica che nel passato<br />

recente è stata spesso trascurata. Gli<br />

stranieri giunti illegalmente sul suolo<br />

nazionale sono stati accolti, curati,<br />

sfamati e alloggiati con un notevole<br />

sforzo e impiego di mezzi, uomini e<br />

risorse. Che si potesse fare meglio è<br />

indubbio, ma di fronte all’emergenza<br />

non sempre tutto riesce subito perfettamente.<br />

Tante sono sempre le<br />

critiche, ma molto poche le proposte<br />

risolutive. Questi stranieri sono stati<br />

immediatamente divisi in due gruppi<br />

con differenti destini: coloro che<br />

chiedono asilo politico in fuga da<br />

guerre, persecuzioni, tirannie, ecc. <br />

e quelli che tentano l’avventura per<br />

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migliorare la loro condizione economica<br />

o all’estremo per sfuggire alla<br />

giustizia <strong>del</strong> loro Paese. Nessuno<br />

accusa specificamente l’immigrato<br />

di evadere il dovere di corrispondere<br />

i propri tributi. Questa immoralità,<br />

che il mio movimento ha sempre<br />

criticato, combattuto e denunciato,<br />

è ancora molto radicata nel costume<br />

dì molti nostri concittadini e accentuata<br />

dal crescente individualismo<br />

ed egoismo che fanno ritenere<br />

il bene comune di cui loro stessi<br />

approfittano cosa a loro estranea.<br />

Purtroppo devo constatare che non<br />

sono moltissimi pur dicendosi cristiani,<br />

sia all’interno <strong>del</strong>la classe politica<br />

sia di destra che di sinistra o<br />

in altre istituzioni, quelli che seguono<br />

o almeno tentano di seguire i<br />

consigli evangelici. Non si nega che<br />

l’attuale trend porti ad una sempre<br />

maggiore multietnicità <strong>del</strong>le società<br />

occidentali, tuttavia sarebbe auspicabile<br />

che questi nuclei etnici<br />

(si vedano i diversi casi di Svizzera,<br />

Germania o Stati Uniti) pur non perdendo<br />

la loro originalità, si integrino<br />

nella società ospitante fino ad arrivare,<br />

come avvenuto da noi nei secoli<br />

passati, all’assimilazione. Ritengo<br />

che uno straniero possa diventare<br />

cittadino italiano possedendone i<br />

requisiti legali soprattutto perché<br />

lo desidera sinceramente e non per<br />

un mero atto d’ufficio. Da quello che<br />

io comprendo, “cattolico” significa<br />

universale nel senso che chiunque<br />

veramente voglia sarà accolto nella<br />

Chiesa, senza distinzione di sesso,<br />

ceto, censo, casta, classe, etnia, ecc.<br />

I membri <strong>del</strong>la Chiesa, ritenendo io<br />

di farne parte come battezzato e fe<strong>del</strong>e,<br />

li considero come miei fratelli.<br />

Mi pongo, quindi, la domanda se<br />

sono loro il mio vero prossimo o se<br />

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la prossimità - oltre al dovuto amore<br />

per ogni essere - si estende nello<br />

stesso modo ad ogni uomo, anche<br />

al “nemico” Luca, in Atti 4, 32-37 e<br />

2, 42-47, ci descrive la comunità cristiana<br />

ideale e ci aiuta a capire chi<br />

possa essere il fratello e il prossimo.<br />

Ritengo, inoltre, che l’originale istituzione<br />

<strong>del</strong> diaconato si rivolgesse ai<br />

soli membri <strong>del</strong>la comunità cristiana<br />

e solamente di riflesso ai bisognosi<br />

che ancora non ne facevano parte. Se<br />

per essere accolto in seno alla Chiesa<br />

pongo il caso di un adulto non battezzato<br />

ci si deve sottoporre ‘ad un<br />

serio e intenso addestramento (catecumenato)<br />

così, per essere accolto<br />

a pieno diritto in seno ad una ben<br />

precisa comunità nazionale, perché<br />

uno straniero non deve sottostare a<br />

chiare regole di ammissione? Potrei<br />

io, illegalmente, varcare i confini di<br />

uno Stato sovrano, di una respubblica,<br />

solo per godere <strong>del</strong>la vera o supposta<br />

ricchezza dei legittimi cittadini<br />

ivi residenti solo perché lo desidero?<br />

Accampare diritti e pretese come se<br />

fossi uno di loro senza ancora averne<br />

titolo? Quanti secoli abbiamo dovuto<br />

lottare noi “indigeni” per avere<br />

quello che abbiamo? Quanti martiri,<br />

quante vessazioni, quante lotte, quanto<br />

dolore hanno portato all’esistenza<br />

<strong>del</strong>la respubblica in cui viviamo e a<br />

cui apparteniamo? Infine, condivido<br />

pienamente l’affermazione che se<br />

si vuole tirare in ballo l’identità cristiana<br />

vale solo il Vangelo (e annessi).<br />

Cosa debbo pensare di quei “cristiani”<br />

che continuano a fare di tutta<br />

un’erba un fascio? Ovvero quelli che<br />

pongono sullo stesso piano tutte le<br />

religioni? Lungi da me il non auspicare<br />

un buon rapporto con tutti, ma<br />

con i dovuti distinguo e cautele! Non<br />

dimentichiamo Giovanni (Gv 14, 6)<br />

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che ci riporta le ipsissima verba di<br />

nostro Signore: “lo sono la via, la verità<br />

e la vita. Nessuno viene al Padre<br />

se non per mezzo di me”. Riflettiamo<br />

bene a queste parole: non dicono io<br />

sono una <strong>del</strong>le vie, una <strong>del</strong>le verità...<br />

Detto questo ritengo, che il “dialogo”<br />

sia attuabile solo a livello umano,<br />

tra “religioni” si può attuare solo un<br />

confronto. Condivido anche l’accusa<br />

generalizzata di ignoranza <strong>del</strong>la<br />

Parola di Dio, di cui tutti, chi più chi<br />

meno, siamo responsabili. Sarebbe<br />

tempo che se veramente crediamo<br />

in quello che spesso affermiamo solo<br />

a parole si tornasse tutti ad essere<br />

missionari ed evangelizzatori, anche<br />

solo partendo dalla semplice difesa<br />

<strong>del</strong>la tanto disprezzata secolare “devozione<br />

popolare” o da quella <strong>del</strong>la<br />

presenza <strong>del</strong> crocifisso essenziale<br />

e non sempre compreso simbolo <strong>del</strong>la<br />

nostra millenaria fede nei luoghi<br />

pubblici e altrove.<br />

Matteo Rinaldi<br />

Lettera aperta<br />

sull’accoglienza<br />

Egr. direttore,<br />

ho piacere di diffondere la bella notizia<br />

che, alcuni sacerdoti, nonostante<br />

la loro condizione umana, come noi<br />

laici, riescono a rendersi autentici testimoni<br />

di fede cristiana. Ho avuto come<br />

parroco, per 12 anni, il sacerdote<br />

don Giuseppe Tomasoni, presbitero<br />

<strong>del</strong>la parrocchia di San Gottardo a<br />

Paderno Franciacorta. Tra me e don<br />

Giuseppe, si è instaurato sin dal 1997,<br />

anno <strong>del</strong> suo ingresso in parrocchia,<br />

un rapporto di vicinanza apprezzato<br />

da ambo le parti. Lo ritengo una persona<br />

molto equilibrata di carattere,<br />

in grado di farsi apprezzare per il suo<br />

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continuo operare bene per ogni attività<br />

pastorale e per le iniziative caritative<br />

pro-missioni estere a favore di<br />

missionari laici e consacrati originari<br />

<strong>del</strong>la comunità cristiana di Paderno<br />

Franciacorta. Il mio vissuto da cristiano<br />

cattolico forestiero parla bene<br />

<strong>del</strong>l’esperienza di figlio di Dio e trova<br />

in essa ampio spazio l’intervento di<br />

don Giuseppe Tomasoni. Don Giuseppe<br />

mi ha accolto con benevolenza nella<br />

Parola di Dio, nei quotidiani consigli<br />

e catechesi, incoraggiamenti nella<br />

forza ad andare avanti rimanendo saldo<br />

nella fede, valorizzando il presente<br />

e le piccole cose, condizione di base<br />

per ringraziare il Signore guardando<br />

con altrettanta fiducia alla speranza<br />

che ci spetta e aspetta da, con e per<br />

Maria madre nostra. Don Giuseppe ha<br />

integrato la mia formazione umana e<br />

cristiana, lui missionario autentico di<br />

pazienza e dedizione, e di speranza,<br />

mi ha sempre offerto la sua disponibilità<br />

con la sua vicinanza umana in<br />

qualsiasi momento <strong>del</strong>la giornata. Un<br />

compito diverso e altrettanto importante<br />

per la mia formazione ha avuto il<br />

parroco don Gianpietro Forbice <strong>del</strong>le<br />

chiese di San Rocco e di Cristo Risorto<br />

a Padergnone. Di indole giovanile e<br />

solare, sorridente, ho instaurato con<br />

lui un rapporto di amicizia molto confidenziale.<br />

Ha sempre favorito il mio<br />

accesso nella chiesa di San Rocco<br />

nelle ore notturne per adorare Gesù<br />

Eucaristico. È un sacerdote sensibile<br />

e responsabile e, nello stesso tempo,<br />

alla mano. Ricordo con piacere le<br />

Sante Messe quotidiane celebrate alle<br />

16 e alle 19.30 nell’abbazia olivetana<br />

di Rodengo Saiano. Ringrazio il rettore<br />

padre Alfonso e tutti gli altri Padri<br />

che celebravano a turno la Santissima<br />

eucaristia, tra i quali ricordo con tanta<br />

simpatia il defunto don Antonio Ma-


iani. Ringrazio don Giuseppe Zamboni<br />

<strong>del</strong>la parrocchia di San Zenone<br />

di Passirano che celebrava le Sante<br />

Messe alle 7 e alle 19 di ogni giorno<br />

feriale. Un cenno di ringraziamento<br />

va pure alla diocesi di Brescia che<br />

ha preposto il defunto don Abramo<br />

Putelli per la comunità parrocchiale<br />

di Fantecolo di Provaglio d’Iseo. <strong>La</strong><br />

parrocchia di Sant’Apollonio si presta<br />

molto al silenzio e al verde e, quindi,<br />

alla preghiera nella natura di Dio. Ringrazio<br />

don Abramo per essersi reso<br />

innumerevoli volte angelo custode<br />

che presentava le mie intenzioni alla<br />

Madonna di Lourdes e di Fatima<br />

e in Terra Santa durante i suoi innumerevoli<br />

pellegrinaggi. E continua a<br />

intercedere...<br />

Rocco Caronte<br />

Il gigante <strong>del</strong>la storia<br />

Egr. direttore,<br />

quest’anno, il 1° maggio oltre ad essere<br />

la festa <strong>del</strong> lavoro è pure la Domenica<br />

dopo Pasqua, dedicata alla<br />

Divina misericordia, ed in tale circostanza<br />

sarà beatificato Giovanni<br />

Paolo II. In merito a questo grande<br />

evento, sia per la Chiesa che per<br />

tutta la cristianità, non si avvertano<br />

quel grande entusiasmo e quella<br />

voglia di partecipazione ai quali eravamo<br />

abituati durante il lungo pontificato<br />

di papa Wojtyla. I mezzi di<br />

informazione, in particolare quelli<br />

cattolici, ne parlano, ma, ad esempio,<br />

non trovo lettere di lettori e/o<br />

commenti per esprimere la gioia di<br />

vedere questo Papa, che fu definito<br />

“il gigante <strong>del</strong>la storia” <strong>del</strong> secolo<br />

scorso, proposto alla venerazione<br />

dei fe<strong>del</strong>i. È soltanto una perdita<br />

collettiva di memoria? Con questa<br />

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<br />

mia lettera vorrei evidenziare, tra<br />

le altre caratteristiche <strong>del</strong> Papa polacco,<br />

la sua costante attenzione per<br />

le grandi questioni sociali <strong>del</strong> nostro<br />

tempo. Si pensi alle encicliche <strong>La</strong>borem<br />

exercens, <strong>del</strong> 1981 sull’esercizio<br />

<strong>del</strong> lavoro umano, e Sollicitudo<br />

rei socialis <strong>del</strong> 1987, ossia la<br />

sollecitudine <strong>del</strong>la Chiesa nel porre<br />

attenzione alla evoluzione sociale.<br />

Da ultimo la Centesimus annus <strong>del</strong><br />

15 maggio 1991, con la quale, prendendo<br />

atto <strong>del</strong>la caduta <strong>del</strong> comunismo<br />

(a cui Lui aveva contribuito),<br />

metteva in guardia dai pericoli di un<br />

capitalismo senza regole e privo di<br />

alternative. A me pare che, almeno<br />

nell’ultimo decennio, stiamo sperimentando<br />

cosa significhi rinunciare<br />

al governo <strong>del</strong>l’economia, la quale<br />

impone le sue ferree leggi, senza<br />

considerare le finalità sociali <strong>del</strong> lavoro<br />

e <strong>del</strong>le risorse in genere.<br />

Con queste considerazioni, auspico<br />

una integrale riscoperta <strong>del</strong>la figura<br />

<strong>del</strong> nuovo Beato, dal quale, numerosi<br />

milioni di lavoratori e lavoratrici<br />

ricevettero un grande impulso e sostegno<br />

per la promozione <strong>del</strong>la loro<br />

dignità umana.<br />

Giuseppe Delfrate<br />

<strong>La</strong> Chiesa e la Lega Nord<br />

Egr. direttore<br />

nelle ultime settimane su varie testate<br />

è apparsa la lettera <strong>del</strong> segretario<br />

cittadino di Lega Nord, Matteo Rinaldi,<br />

a commento <strong>del</strong>la Lettera sulla pastorale<br />

dei migranti inviata dal Vescovo<br />

di Brescia alle comunità <strong>del</strong>la diocesi.<br />

Assoggettare a critica puntuale<br />

tutto quanto affermato da Rinaldi sarebbe<br />

un compito assai agevole, ma<br />

lo scritto risulterebbe tedioso alla<br />

lettura. È quindi preferibile proporre<br />

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un più ampio giudizio sull’atteggiamento<br />

assunto da Lega Nord riguardo<br />

alla religione cristiana. In tutta<br />

l’Europa è in atto un cambiamento<br />

dovuto alla massiccia presenza di un<br />

gran numero di fe<strong>del</strong>i di religioni non<br />

cristiane che non vogliono seguire le<br />

regole <strong>del</strong>la laicità <strong>del</strong>lo Stato. Ciò<br />

sta spingendo a una rivalutazione,<br />

nella maggioranza <strong>del</strong>la popolazione,<br />

<strong>del</strong>le radici cristiane dei “valori<br />

europei”. Detto per inciso, i “valori<br />

europei” affondano le proprie radici<br />

prima di tutto nella cultura classica,<br />

nel diritto romano, e soprattutto nella<br />

filosofia greco-romana, nella quale<br />

San Paolo ha voluto che il pensiero<br />

cristiano venisse innestato. Tornando<br />

al tema <strong>del</strong> presente scritto, Lega<br />

Nord ripropone (a scopi elettorali,<br />

teniamolo sempre ben presente) un<br />

concetto superato, sorto nel Medioevo<br />

dominato dalle guerre di religione:<br />

l’idea di identità tra Chiesa,<br />

territorio e nazione. Tale principio<br />

è racchiuso nell’espressione “cuius<br />

regio, eius religio”. Un forte legame<br />

tra religione e identità nazionale non<br />

dá spazio alle comunità di diverso<br />

credo religioso, con la conseguente<br />

tendenza a concedere libertà limitate<br />

alle fedi minoritarie. Questa pretesa<br />

di Chiesa “nazionale” ha portato al<br />

disastro nei Balcani durante gli anni<br />

‘90, quando le chiese si sono lasciate<br />

strumentalizzare in conflitti che hanno<br />

portato a violenze e distruzioni in<br />

nome <strong>del</strong>la religione. <strong>La</strong> Chiesa cui<br />

Lega Nord intende rifarsi è una Chiesa<br />

non “cattolica” nel senso etimologico,<br />

ossia non rivolta, non aperta a<br />

tutti. Una Chiesa siffatta tradirebbe<br />

il messaggio cristiano, e rischierebbe<br />

di entrare in aperto conflitto con gli<br />

appartenenti alle altre religioni. Ne<br />

deriverebbe un atteggiamento oppo-<br />

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sto all’integrazione invocata da Lega<br />

Nord a parole ma ostacolata nei fatti,<br />

come testimoniato quotidianamente<br />

da provvedimenti amministrativi locali<br />

e nazionali.<br />

L’etnoreligione cui Lega Nord vorrebbe<br />

tendere ha visto di recente una<br />

affermazione clamorosa nell’Europa<br />

centrale, con legami rinnovati con lo<br />

Stato. Mi riferisco alla nuova Costituzione<br />

<strong>del</strong>la Repubblica ungherese,<br />

religiosamente connotata, imposta<br />

dal partito unico di governo, il “Fidesz”<br />

(nomen omen?), un partito populista<br />

di centro-destra. Il testo <strong>del</strong>la<br />

nuova Costituzione ungherese fa riferimento<br />

a Dio, e al cristianesimo come<br />

elemento fondante <strong>del</strong>la nazione<br />

ungherese, sovrapponendo nazione<br />

politica e nazione etnica.<br />

Lega Nord si pone nella scia di questo<br />

e di altri partiti europei nazionalisti,<br />

antieuropeisti, xenofobi e razzisti,<br />

che mietono successi elettorali a<br />

causa <strong>del</strong>la crisi economica e <strong>del</strong>l’immigrazione,<br />

fenomeni che però essi<br />

non sanno né contrastare né governare.<br />

L’auspicio è che la Chiesa non<br />

accetti di farsi stringere da quell’abbraccio<br />

soffocante che Lega Nord le<br />

sta offrendo.<br />

Emanuele Formosa<br />

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