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BOLLETTINO DELLA COMUNITA’ PARROCCHIALE<br />

DEI SS. PIETRO E PATERNIANO - MONDAVIO (PU)<br />

CICLOSTILATO IN PROPRIO - AD USO PRIVATO - FUORI COMMERCIO<br />

in questo<br />

numero<br />

Natale 2007<br />

IL DRAMMA DELL'INFANZIA<br />

NEL MONDO<br />

<strong>di</strong> Don Giuseppe Pierini<br />

Camposcuola dei<br />

giovanissimi<br />

in Val <strong>di</strong> Fassa<br />

Camposcuola A.C.R.<br />

a Colle Aprico<br />

<strong>di</strong> Arcevia<br />

Festa d’inizio<br />

del Catechismo<br />

<strong>Mondavio</strong> - Chiesa Collegiata<br />

Cappella dell’Angelo Custode - Tela <strong>di</strong> Giuseppe Bottani<br />

DICEMBRE 2007


2<br />

Dicembre 2007<br />

SOMMARIO<br />

Pag.<br />

2 Sommario<br />

3 E<strong>di</strong>toriale<br />

4 Il piccolo ateo<br />

5 Il Natale resiste ancora?<br />

6 Attività Missionaria e caritativa<br />

6 Riepilogo delle offerte<br />

7 Lettere in arrivo<br />

10 Camposcuola dei Giovanissimi<br />

12 Una nuova famiglia<br />

13 Fantasia e creatività pastorale<br />

14 Inizio del Catechismo<br />

16 Gita del 1 e 2 settembre 2007<br />

17 Professioni a mondavio<br />

18 Articolo <strong>di</strong> valentina<br />

20 Accoglienza dei Giovani dell’Agorà<br />

21 Camposcuola a Colleaprico<br />

22 <strong>La</strong> gloriosa Vis Alluflon<br />

24 Cento anni <strong>di</strong> scautismo<br />

26 Le opere <strong>di</strong> Giuseppe Bottani<br />

27 Festa dell’Or<strong>di</strong>ne dei Cavalieri <strong>di</strong> Montevago<br />

28 L’angolo dei poeti<br />

30 Vita della Comunità<br />

33 E’ morto Don Benzi<br />

34 Festa dei “Ragazzi” del ‘47<br />

35 Offerte<br />

36 Festa d’inizio del Catechismo<br />

Internet: www.lavoce<strong>di</strong>mondavio.it<br />

<strong>di</strong>cembre 2007


<strong>La</strong> situazione dell'infanzia<br />

nel mondo<br />

e' terribile e<br />

sconvolgente, come<br />

risulta dalle<br />

cifre e dalle statistiche<br />

<strong>di</strong>ffuse sia<br />

dall'ONU, che dagli Enti ed organizzazioni,<br />

riguardanti l'infanzia, come l'UNICEF.<br />

Nella sua "finestrella", del settimanale<br />

<strong>di</strong>ocesano 'Il Nuovo Amico', del 04-<br />

/11/2007, ROM afferma che il numero dei<br />

bambini sfruttati o che subiscono violenze<br />

nel mondo, raggiunge l'agghiacciante cifra<br />

<strong>di</strong> 860 milioni.<br />

Sono varie e molteplici le forme <strong>di</strong> violenza<br />

a cui i minori sono sottoposti: abusi<br />

sessuali, sfruttamento nelle fabbriche e<br />

nei cantieri <strong>di</strong> lavoro, violenze in famiglia,<br />

emarginazioni, bullismo, abbandono da<br />

parte de familiari, arruolamento forzato(bambini<br />

soldato), ecc.<br />

Naturalmente non si può <strong>di</strong>menticare<br />

la violenza massima, quella che<br />

sopprime la vita stessa della creatura<br />

umana all'origine: la pratica<br />

dell'aborto <strong>di</strong>retto e procurato.<br />

E' <strong>di</strong> importanza fondamentale che<br />

le nostre Comunità Cristiane, siano<br />

portate a conoscenza e vengano<br />

veramente sensibilizzate su tali si-<br />

E<strong>di</strong>toriale<br />

don Giuseppe Pierini<br />

NATALE 2007:<br />

IL DRAMMA DELL'INFANZIA<br />

NEL MONDO<br />

la voce <strong>di</strong> mondavio<br />

tuazioni,riguardanti l'infanzia,<br />

perchè possano<br />

collaborare e portare<br />

il proprio contributo<br />

e aiuto a<br />

sostegno degli enti,<br />

istituzioni, comunità missionarie e <strong>di</strong><br />

volontariato, che svolgono la loro missione<br />

a favore dei bambini nel mondo, poiche'<br />

è in essi, alla luce della Fede, che si<br />

rinnova la venuta e l'Incarnazione <strong>di</strong> Cristo,<br />

che riviviamo nel Mistero e nella Festivita'<br />

natalizia.<br />

Sinceri e cor<strong>di</strong>ali auguri <strong>di</strong> Buon Natale e<br />

Felice Anno Nuovo<br />

3


«Quando nasciamo in ospedale, c’è sempre una<br />

perfida suora che ci preleva dalla culla e ci porta<br />

dal prete a battezzarci. Quando stiamo per morire,<br />

occorre stare molto attenti, altrimenti ci si ritrova<br />

un prete vicino che cerca <strong>di</strong> arruolarti fra i<br />

credenti. A un cristiano l’intelligenza, l’istruzione<br />

non servono, anzi gli risultano dannosissime.<br />

<strong>La</strong> religione cattolica rende gli uomini schiavi. E<br />

questo loro Dio, è un mattacchione che si annoiava<br />

a non far niente, e allora ha creato la vita<br />

e la morte, per perseguitarci sia da vivi che da<br />

morti. Il para<strong>di</strong>so, il purgatorio, l’inferno? Ma<br />

dove lo troverebbe il tempo, il personale dell’al<strong>di</strong>là<br />

per smistare le anime, con tutti quelli che<br />

muoiono in un giorno?». Antologia <strong>di</strong> argomenti<br />

tratti da "Il piccolo Ateo. Anticatechismo per i<br />

ragazzi", <strong>di</strong> Calogero Lillo Martorana, insegnante<br />

napoletano. Il libretto circola nelle scuole del<br />

Nord Italia. Stampato a gran<strong>di</strong> caratteri, facile <strong>di</strong><br />

lettura, vorrebbe essere un abbecedario del giovane<br />

miscredente, da in<strong>di</strong>rizzare sulla retta via<br />

dell’avversione a crocefissi e chiese.<br />

A <strong>di</strong>re la verità, chi legge fatica, dopo qualche<br />

riga, a non ridere. Ce n’è <strong>di</strong> tutte, una più grossa<br />

dell’altra. Da dove si prendono le anime per i neonati?<br />

E chi le mette «dentro»? Come andranno,<br />

poi, le anime all’inferno? Su treni speciali? O in<br />

autobus? si domanda l’autore. Nel commovente<br />

tentativo <strong>di</strong> parlare un linguaggio accessibile ai<br />

bambini. I quali tuttavia, contrariamente a quanto<br />

pensano certi adulti, sono piccoli, ma non cretini.<br />

Al <strong>di</strong> là delle ipotesi amene, l’idea della suora<br />

che ti rapisce per battezzarti, o del prete in agguato<br />

al capezzale del morente, rivelano qualcosa<br />

<strong>di</strong> simile a ciò che i me<strong>di</strong>ci chiamano delirio<br />

<strong>di</strong> persecuzione: la fobia <strong>di</strong> una Chiesa piovra,<br />

una faccenda psichiatrica. Beh, ti <strong>di</strong>ci, in questa<br />

Italia «cattolica e oscurantista» siamo liberi, anche<br />

<strong>di</strong> raccontare barzellette su una fede in cui<br />

pure in moltissimi si riconoscono.<br />

4<br />

Il Piccolo ateo:<br />

Anticatechismo per i ragazzi<br />

<strong>di</strong>cembre 2007<br />

Marina Corra<strong>di</strong> da Avvenire<br />

Se il signor Martorana sta preparando la versione<br />

in arabo del suo volume, per i fedeli islamici, ci<br />

permettiamo <strong>di</strong> consigliargli prudenza. E però<br />

l’ateismo non è questa filosofia da bocciofila. Il<br />

rifiuto <strong>di</strong> Dio può essere una posizione umana<br />

seria, talvolta drammatica. Meriterebbe <strong>di</strong> essere<br />

argomentato con ragioni che non siano battute da<br />

cabaret. Duemila anni <strong>di</strong> storia, da Paolo a Tommaso<br />

ad Agostino, duemila anni segnati da Dante,<br />

Raffaello, Michelangelo, meritano <strong>di</strong> più della<br />

<strong>di</strong>alettica del professor Martorana. Che ai fanciulli<br />

spiega, tra una battuta e l’altra, che «non<br />

c’è il bene sicuro e non c’è il male sicuro, tutto<br />

<strong>di</strong>pende da come pensiamo le cose». Sotto alla<br />

leggenda delle suore rapitrici, cenni elementari<br />

<strong>di</strong> relativismo; e la fede come consolazione per<br />

i<strong>di</strong>oti. Niente <strong>di</strong> nuovo, e anzi tutto già molto visto<br />

– con una nota <strong>di</strong> più acida acrimonia oggi<br />

parecchio <strong>di</strong>ffusa. Come <strong>di</strong> chi non si capacitasse<br />

che quel Dio dato trent’anni fa per morto, sia fasti<strong>di</strong>osamente<br />

ancora vivo. Ma a un certo punto<br />

il professore scrive: «È così semplice accettare<br />

che si muore e basta!». Che bisogno c’è <strong>di</strong> Dio,<br />

insomma? È così facile accettare la morte.<br />

E qui, pensiamo che anche i più volonterosi appren<strong>di</strong>sti<br />

atei si fermeranno a pensare. Semplice,<br />

accettare la morte? Anche un bambino, se ha già<br />

perso un nonno, un amico, perfino un cane, sa<br />

che è terribilmente <strong>di</strong>fficile, rassegnarsi alla morte.<br />

Pensare a noi stessi come a un nulla sospeso<br />

nel nulla, contrad<strong>di</strong>ce la più ra<strong>di</strong>cale pretesa dei<br />

bambini, anche a tre anni: che l’amore <strong>di</strong> chi ti è<br />

accanto, sia per sempre. Di modo che questo libretto<br />

lo faremmo leggere ai nostri figli. È semplice,<br />

tu cre<strong>di</strong>, rassegnarsi alla morte? chiederemmo.<br />

E a partire da questo, da quella domanda<br />

stampata addosso come un’impronta originaria<br />

cercheremmo <strong>di</strong> dare, della nostra speranza, la<br />

ragione.


IL NATALE RESISTE ANCORA?<br />

<strong>La</strong> cronaca quoti<strong>di</strong>ana mostra che la società moderna<br />

ha <strong>di</strong> fronte molteplici emergenze etiche e<br />

sociali che potrebbero mettere a serio rischio la<br />

sua stabilità. Allo stesso tempo questa società è<br />

profondamente mutata e tante tra<strong>di</strong>zioni, ancora<br />

vive solo un paio <strong>di</strong> decenni fa, vanno pian piano<br />

scomparendo.<br />

Si sente <strong>di</strong>re spesso, da persone non più giovanissime,<br />

che il Natale ha perduto molto del fascino<br />

del passato, del suo essere momento speciale<br />

dal punto <strong>di</strong> vista strettamente religioso.<br />

Se ci si attiene ai fatti e si cerca <strong>di</strong> essere il più<br />

possibile obiettivi sembrerebbe davvero <strong>di</strong>fficile<br />

smentire chi fa tali rilievi.<br />

È amaro doverlo constatare ma un’eventuale<br />

indagine tra la gente probabilmente confermerebbe<br />

la realtà <strong>di</strong> tale fenomeno. Di sicuro per<br />

queste persone il Natale, vissuto in altri contesti<br />

e con situazioni economiche ben <strong>di</strong>verse dalle<br />

attuali, era molto, ma molto <strong>di</strong> più rispetto a<br />

quanto oggi la ricorrenza può rappresentare per<br />

le nuove generazioni. In passato si veniva totalmente<br />

coinvolti dall’evento con settimane d’anticipo.<br />

Ragazzi e adulti vivevano l’attesa in un<br />

crescendo continuo <strong>di</strong> gioia che raggiungeva<br />

l’apice quando, non senza emozione, si posizionava<br />

la statuetta del bambinello Gesù nella capanna.<br />

In ogni famiglia c’era infatti la consuetu<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> allestire con cura in un angolo della casa<br />

il presepe. Poteva essere piccolo o grande, con<br />

poche luci o ben illuminato. Non faceva <strong>di</strong>fferenza,<br />

il suo scopo era in ogni caso raggiunto.<br />

Certo il presepe era essenzialmente soggetto all’attenzione<br />

dei piccoli ma per tutto il periodo<br />

natalizio costituiva un innegabile punto <strong>di</strong> riferimento<br />

anche per gli adulti. Dopo l’Epifania la<br />

sua rimozione lasciava per qualche giorno un<br />

senso <strong>di</strong> vuoto che era avvertito da tutti. Oggi<br />

non è più così. L’ albero addobbato con luci<br />

multicolori ha pressoché sostituito l’amato pre-<br />

sepe non solo nelle piazze e nei vari punti ven<strong>di</strong>ta,<br />

ma anche nell’intimità delle case. L’usanza<br />

dei Paesi nor<strong>di</strong>ci ha fatto da apripista a nuove<br />

mode e tendenze anche nella nostra società.<br />

I tra<strong>di</strong>zionali doni che con ansia i piccoli attendevano<br />

<strong>di</strong> vedere la mattina del venticinque <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>cembre erano, nel loro immaginario, un premio<br />

<strong>di</strong> Gesù per la buona condotta.<br />

Nonostante tutto, resiste ancora il rito del legame<br />

parentale, il ritrovarsi a casa con fratelli, cognati<br />

e nipoti. Il proverbio che recita: “Natale<br />

con i tuoi e Pasqua con chi vuoi” non è stato<br />

smentito. Infatti gli italiani le feste natalizie<br />

continuano a passarle prevalentemente in famiglia.<br />

Ciò è quanto emerge da un recente sondaggio<br />

dove l’80% degli intervistati ha risposto <strong>di</strong><br />

essere contento <strong>di</strong> vivere i momenti <strong>di</strong> festa con<br />

i parenti, mentre solo il 20% la considera un’esperienza<br />

forzata. Nel giorno più sacro dell’anno<br />

la forza della famiglia e i suoi valori si concretizzano<br />

particolarmente con lo scambio dei<br />

doni, con la cena della vigilia o il pranzo del<br />

giorno seguente e col partecipare uniti alla Santa<br />

Messa. L’armonia che si crea e il clima festoso<br />

portano al superamento delle incomprensioni,<br />

dei silenzi e degli eventuali litigi. Ciò è tanto<br />

più importante quanto più si tiene conto del fatto<br />

che la famiglia è un luogo fatto <strong>di</strong> delicati equilibri<br />

che possono anche infrangersi inaspettatamente.<br />

Dunque, all’approssimarsi delle festività<br />

una riflessione sembra doverosa. Pur tra i<br />

tanti mutamenti che sono avvenuti, bombardati<br />

come siamo dal consumismo che spesso ci fa<br />

<strong>di</strong>menticare i valori fondanti della vita, qualcosa<br />

è rimasto. Il Natale <strong>di</strong>mostra <strong>di</strong> essere, nonostante<br />

tutto, un importante punto <strong>di</strong> riferimento<br />

per la famiglia, un momento che pone in giusto<br />

rilevo tanti buoni sentimenti.<br />

la voce <strong>di</strong> mondavio<br />

<strong>di</strong> Marco Fiorelli<br />

5


I mercatini del “Ricamo e Merletto” e della<br />

ven<strong>di</strong>ta delle angurie, allestito nell’ambito<br />

della Rievocazione Storica “Caccia al cinghiale<br />

“, è riuscito abbastanza bene. Il ricavato<br />

è stato versato provvisoriamente nel<br />

conto corrente per eventuali necessità urgenti.<br />

Per l’Ottobre Missionario, Sabato 27, con i<br />

gruppi <strong>di</strong> catechismo abbiamo fatto un incontro<br />

<strong>di</strong> preghiera per le missioni. Nell’occasione<br />

ognuno ha portato una piccola offerta<br />

da devolvere in beneficenza per un’opera<br />

missionaria.<br />

<strong>La</strong> Domenica successiva, dopo le S. Messe,<br />

abbiamo venduto dei dolci fatti in casa, come<br />

lo scorso anno. Il ricavato è stato devoluto<br />

in parte alle Pontificie Opere Missionarie.<br />

Ci stiamo preparando, da <strong>di</strong>verso tempo, per<br />

l’apertura dell’ormai tra<strong>di</strong>zionale “Mercatino<br />

Natalizio” che apriremo dall’ 8 Dicembre nei<br />

6<br />

Attività Missionaria e caritativa<br />

RIEPILOGO DELLE OFFERTE<br />

<strong>di</strong>cembre 2007<br />

locali parrocchiali. Ringraziamo tutti coloro<br />

che hanno collaborato con i loro lavori eseguiti<br />

a mano e invitiamo nuovamente chiunque<br />

abbia voglia <strong>di</strong> fare qualcosa per il prossimo<br />

a contattarci perché siamo Chiesa e come<br />

battezzati siamo chiamati all’amore e alla<br />

fratellanza nel servizio per gli altri. Ognuno<br />

ha dei doni che non devono rimanere per se<br />

stessi ma con<strong>di</strong>visi per dare. Qualcuno sa<br />

ricamare, altri lavorare all’uncinetto, altri <strong>di</strong>pingere,<br />

lavorare il legno, il ferro o tante altre<br />

tecniche <strong>di</strong> decorazione e tessitura. Perché<br />

non farsi avanti? Vi accorgerete che c’è<br />

più gioia nel dare che nel ricevere. Questo<br />

vale anche per tutti gli altri servizi parrocchiali<br />

e nell’animazione della liturgia ( letture,<br />

musica e canto, ecc.)<br />

Alessandra<br />

Euro 71,00 offerte dei ragazzi del catechismo per l’Associazione onlus “Chiama<br />

l’Africa” <strong>di</strong> Fano<br />

Euro 540,00 ricavato della ven<strong>di</strong>ta dei dolci nell’Ottobre Missionario<br />

<strong>di</strong> cui Euro 200,00 inviate alle Pontificie Opere Missionarie +<br />

Euro 350,00 dalle questue in chiesa<br />

Euro 250,00 dalle S. Messe della Carità per i missionari Canossiani in Brasile<br />

Euro 100,00 per una missione nel Kenia sostenuta dal nostro Vescovo<br />

Euro 200,00 prelevate dal conto corrente per famiglia Moldava in visita ad una paziente<br />

in coma presso l’R.S. A.<br />

Euro 200,00 dalle cartelle delle esequie <strong>di</strong> Maria Bargnesi versate in conto corrente<br />

Euro 40,00 offerte <strong>di</strong> un privato versate in C/C


Carissimi del Gruppo Caritas<br />

la voce <strong>di</strong> mondavio<br />

Khartoum 7-11-2007<br />

Spero <strong>di</strong> trovarvi tutti in buona salute.<br />

Grazie a Dio pure io, sono tornata dalla mia vacanza, la metà <strong>di</strong> agosto. Certo per me non è stata una<br />

vacanza…<br />

Il 31 gennaio sono caduta in un buco e ho rotto il femore. Sono stata 10 giorni a letto con dolori fortissimi.<br />

Il giorno 10 febbraio finalmente con la Suora infermiera che mi accompagnava siamo partite<br />

da Khartoum, con l’aereo fino a Francoforte, poi cambiammo aereo per Venezia, così poi con l’ambulanza<br />

mi portarono a Verona a Negrar. Il 12 febbraio l’operazione, grazie a Dio è andata bene anche<br />

se ho 83 anni, e 58 <strong>di</strong> Sudan. Poi il 17 marzo al Cesiolo, Casa delle ammalate ove restai fino al<br />

26 maggio per la visita <strong>di</strong> controllo. Poi a Arco per riabilitarmi con le stampelle ora vado col bastone,<br />

ma anche senza, incomincio a camminar bere.<br />

Ora sono nella Casa della Preghiera e delle Suore anziane. Veramente posso ringraziare il Signore<br />

che sono ancora in Sudan finchè il Signore lo vorrà. In questi giorni ho ricevuto la grande offerta <strong>di</strong><br />

200 euro che userò per i bambini più poveri. Grazie pure del bel Bollettino <strong>di</strong> <strong>Mondavio</strong> (Paese della<br />

nostra cara Sr. Colomba De Angelis).<br />

Ho visto anche le bellissime foto del mio bel Trentino. Io sono <strong>di</strong> Villazzano Trento. Nelle altre mie<br />

vacanze pure io ho visitato le bellissime valli, montagne, Santuari ecc. Ma l’Africa… è stato il mio<br />

sogno…<br />

Ora sono felice <strong>di</strong> esser qui e così poter fare ancora un po’ <strong>di</strong> bene.<br />

Unisco pure i miei fervi<strong>di</strong> auguri per il S. Natale e felice Anno Nuovo.<br />

Gesù Bambino doni loro tante grazie e bene<strong>di</strong>zione.<br />

Con affetto e riconoscenza<br />

Sr. Giuseppina Margoni<br />

Un grazie riconoscente<br />

Al Rev.do Parroco<br />

7


----- Original Message -----<br />

From: P. Bettini Leonello<br />

To: ; Don Giuseppe Pierini ; Sent: Tuesday, September 11, 2007 12:40 PM<br />

Subject: Cari saluti a tutti voi!<br />

Carissimi,<br />

solo oggi mi è possibile scrivervi qualche notizia, visto che appena arrivato ho dovuto spingere la<br />

grande baracca da solo perché i miei compagni sono andati agli esercizi spirituali.<br />

Io sto bene, e vado "arrancando" <strong>di</strong>scretamente con la gioventù dei settantenni ancora in buone<br />

con<strong>di</strong>zioni<br />

Vorrei innanzitutto ringraziare tutti quelli che ho incontrato nel periodo delle interminabili vacanze,<br />

per la pazienza che avete avuto con me che, certamente a molti sono apparso come un pesce fuor<br />

d'acqua, spaesato ed impressionato da come ho ritrovato l'Italia dopo 4 anni. Alle volte mi sembrava<br />

<strong>di</strong> essere su Marte; non riconoscevo tante persone ed altre assolutamente non le conoscevo perché<br />

venute dopo ad ingran<strong>di</strong>re S.Michele.<br />

Molto impressionato della insod<strong>di</strong>sfazione regnante un pò in tutti gli "abitanti del bel paese" a cui<br />

non manca un benessere evidente che qui neppure si sognano, eppure amano la vita e la celebrano<br />

in ogni momento...<br />

Ho visto tanta mancanza <strong>di</strong> fede e <strong>di</strong> ideali un pò in tutti, tanto giovani che adulti; Cagnara politica<br />

che denuncia solo ambizione <strong>di</strong> potere e non sforzo <strong>di</strong> migliorare benessere e serenità della gente<br />

partendo da chi meno ha dei beni necessari ad ogni italiano<br />

Ho visto anche uno strisciante razzismo, aizzato da tanti che hanno come obiettivo non il bene <strong>di</strong><br />

tutti, ma gli interessi propri e questo sminuisce la solidarietà <strong>di</strong> cui ci vantiamo tutti ed aiuta gli egoismi<br />

personali che ci chiudono alle necessità ed ai problemi dei fratelli.<br />

Potrei <strong>di</strong>re tante altre cose sulle impressioni che ho avuto come " straniero", si come straniero perché<br />

la mia vita l'ho vissuta lontano da voi e con problemi ben <strong>di</strong>fferenti, ma ancora con una visione<br />

della vita che rimane un dono e che si deve vivere nonostante tutto e tutti!<br />

Voglio ringraziare tutti voi, non posso fare nomi, visto che è una lettera circolare, <strong>di</strong>retta a tutti.<br />

Vorrei anche chiedere scusa a quelle persone che non sono riuscito ad incontrare e sono tante, e<br />

anch'esse ringrazio per la simpatia e per l'amicizia che sempre mi hanno <strong>di</strong>mostrato lungo i 40 anni<br />

della mia vita vissuta da pellegrino nello sforzo <strong>di</strong> vivere la mia vita al servizio del vangelo.<br />

Questo mese e metà del prossimo sono totalmente occupato nella pastorale parrocchiale: Battesimi<br />

<strong>di</strong> giovani ed adolescenti, regolarizzazione <strong>di</strong> matrimoni, incontri con genitori e padrini, corsi con i<br />

gruppi <strong>di</strong> laici inseriti nei vari ministeri come la catechesi, l'eucaristia, accompagnamento dei malati<br />

e dei funerali, giovani, adolescenti, famiglie ecc.<br />

Oltre a questo ho urgenti impegni nella scuola della parrocchia ed in particolare l'introduzione delle<br />

me<strong>di</strong>e, oltre alle elementari, gia presenti.<br />

Qualcosa dovremo escogitare per introdurre il liceo per gli adulti e lavoratori nel corso serale, oltre<br />

al ginnasio presente da tanti anni.<br />

Oltretutto l'Arcivescovo ci ha aggiunto un altra parrocchia della periferia, attualmente senza sacerdoti<br />

e questo vuol <strong>di</strong>re altre 50 mila persone da includere nella parrocchia ed attenderle minimamente<br />

finché non troverà una soluzione definitiva.<br />

Come vedete, molto ci è richiesto e noi con le nostre forze cercheremo <strong>di</strong> fare qualche cosa fiduciosi<br />

nello Spirito Santo che continua ad essere l'anima della chiesa e che valorizzerà il poco che riusciremo<br />

a fare per trasformare questa immensa comunità in una chiesa sempre più viva ed entusiasta.<br />

Abbiamo sotto gli occhi costantemente questa azione invisibile ma reale che ci aiuta, ci rafforza e ci<br />

fa sentire strumenti nella mani <strong>di</strong> Dio.<br />

Carissimi, quanto vi <strong>di</strong>co non vuol essere una pre<strong>di</strong>ca ma solo una " esternazione" per <strong>di</strong>rvi che sono<br />

felice <strong>di</strong> essere qui, con questa gente che nonostante i gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fetti, ha un qualche cosa che ti<br />

fa innamorare e ti <strong>di</strong>ce che viviamo su questa terra, non su marte... Che esprime sentimenti, che<br />

sorride, che reagisce alla sofferenza e privazioni e tenta nuove soluzioni per amore alla vita che è il<br />

8<br />

<strong>di</strong>cembre 2007


grande dono <strong>di</strong> Dio. Così ci fa sentire umani, limitati, poveri, ma amati da Dio!<br />

Vi saluto tutti caramente, vi tengo presenti nella mia preghiera con affetto e gratitu<strong>di</strong>ne.<br />

Chiedo anche a voi una preghiera affinché possa continuare a dare una mano al Signore per fare la<br />

famiglia <strong>di</strong> Dio sempre più grande ed unita nel rispondere al suo pazzo amore per tutti noi!<br />

Con gratitu<strong>di</strong>ne vi saluto.<br />

P.Leonello Bettini<br />

P.S:<br />

Dimenticavo <strong>di</strong> <strong>di</strong>rvi chela polveriera si sta svuotando e i congegni militari sono fatti esplodere a 40<br />

Km. dalla città, grazie a Dio!<br />

Risposta:<br />

Caro Padre Leonello,<br />

Il messaggio che hai inviato è veramente commovente, per la grande fede con cui svolgi la tua missione<br />

in Mozambico, in mezzo a situazioni <strong>di</strong> povertà, <strong>di</strong> miseria, tra gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà , derivanti anche<br />

dagli immensi problemi che devi affrontare, riguardanti non soltanto l'aspetto strettamente religioso e<br />

<strong>di</strong> fede dell'annuncio del Vangelo e dell'animazione della comunica cristiana, che ti è stata affidata,<br />

ma anche quelli relativi alla promozione umana, che sono cosi gravi e numerosi nel Mozambico,<br />

come in ogni paese del terzo mondo.<br />

Ti siamo vicini nel ricordo, nella Preghiera, e anche nel sostegno e nell'aiuto alla tua opera missionaria,<br />

specialmente attraverso le iniziative <strong>di</strong> coloro, che sono impegnati nella nostra Caritas parrocchiale,<br />

che ti ricordano con affetto e ti inviano i loro saluti.<br />

Per conoscere la vita , i problemi, le iniziative della nostra Comunità <strong>di</strong> <strong>Mondavio</strong> puoi consultare il<br />

nostro sito internet, nel quale c'e' anche l'ultimo Bollettino parr., uscito pochi giorni fa: www.<br />

lavoce<strong>di</strong>mondavio.it<br />

Cor<strong>di</strong>ali ed affettuosi saluti<br />

Don Giuseppe<br />

la voce <strong>di</strong> mondavio<br />

ST. JOSEPH’S JR HIGH SCHOOL<br />

(a DON BOSCO Institution)<br />

Lower Shajouba - TADUBI 795 104<br />

Senapati Dist. - MANIPUR<br />

10th Settembre 2007<br />

Gentili benefattori e benefattrice,<br />

Sono qui per ringraziare della vostra cooperazione per darvi l'ultime notizie della mia salute.<br />

Ringrazio prima per le vostra preghiere e interesse fraterno. <strong>La</strong> mia salute sta migliorando pian,<br />

pianino perchè l'età è avanzata. Non vedo ancora con l’occhi eccetto parzialmente. Pregate per questo.<br />

Vi ringrazio per la vostra cooperazione e mi permetto <strong>di</strong> inviarvi un’altra richiesta per aiuti.<br />

Come il solito fate quello che potete. Vi ringrazio <strong>di</strong> cuore, riassicuro preghiere.<br />

Vostro nel nome <strong>di</strong> Cristo<br />

P. Pietro Bianchi<br />

9


10<br />

Camposcuola dei Giovanissimi<br />

5 - 12 agosto 2007 Camposcuola a Pozza <strong>di</strong> Fassa del Gruppo Giovanissimi capitanati da<br />

Massimo Vicario, Giacomo e Francesco...<br />

<strong>di</strong>cembre 2007


Incontri dei giovanissimi<br />

Il gruppo dei giovanissimi (anni 14/18), si riunisce ogni due settimane<br />

il venerdì alle 18.00<br />

Dei giovanissimi sono animatori:<br />

Massimo Vicario e Giacomo Toderi<br />

la voce <strong>di</strong> mondavio<br />

11


«Fare ingresso» è una espressione impegnativa<br />

e densa <strong>di</strong> significato. Mons. Armando Trasarti,<br />

domenica scorsa, ha dato corpo e anima<br />

a questa frase arrivando concretamente nella<br />

sua nuova famiglia e ambiente <strong>di</strong> vita: la chiesa<br />

<strong>di</strong> Fano Fossombrone Cagli Pergola.<br />

Vi sarà una necessaria e naturale gradualità<br />

nel «fare ingresso ». Ve<strong>di</strong>amone alcuni che<br />

non mancheranno <strong>di</strong> verificarsi nel tempo. Vi è<br />

stato, alcuni mesi fa, un «fare ingresso» nel<br />

cuore del Vescovo con la nomina a Pastore <strong>di</strong><br />

Fano; l’inatteso che irrompe nel quoti<strong>di</strong>ano. Non ci si fa mai – ed è bene che rimanga tale –<br />

l’abitu<strong>di</strong>ne all’agire <strong>di</strong> Dio, perché la sua modalità <strong>di</strong> operare non è co<strong>di</strong>ficata o co<strong>di</strong>ficabile<br />

in schemi precostituiti.<br />

<strong>La</strong> Grazia <strong>di</strong> Dio e la sua Provvidenza hanno confini ben più ampi e illimitati del pensiero umano.<br />

Ed è per questo motivo che non è possibile racchiudere Dio nella propria mente e<br />

farne frutto <strong>di</strong> solo ragionamento. Se non vi sono un cuore ed un anima che si fanno respiro<br />

a Dio stesso, ogni ingresso risulterà sterile. Ed è per questo motivo che Mons. Trasarti, nella<br />

sua prima omelia alla chiesa <strong>di</strong> Fano, ha ricordato come «il gesto della consegna del pastorale<br />

rappresenti il mistero della tra<strong>di</strong>zione e della continuità nel guidare e reggere il popolo<br />

<strong>di</strong> Dio».<br />

Ma il «fare ingresso» non è e non deve essere solo del Vescovo, ma dei sacerdoti in primis<br />

e dei fedeli tutti. Dopo i festeggiamenti <strong>di</strong> domenica scorsa spetta ora al clero, ai <strong>di</strong>aconi, ai<br />

seminaristi, alle parrocchie e ai laici tutti mantenere e nutrire il calore mostrato. Come?<br />

Continuando a lavorare in modo appassionato ed evangelico per la e<strong>di</strong>ficazione del regno<br />

<strong>di</strong> Dio e il servizio ai fratelli e sorelle che Dio pone sul sentiero. Amare la Chiesa e la parrocchia<br />

significa voler bene al Vescovo; voler bene al Vescovo senza il servizio della passione<br />

al regno <strong>di</strong> Dio genera il corto circuito della <strong>di</strong>visione.<br />

Quel calore mostrato darà consistenza reale il ministero del Vescovo se è la fede in Cristo,<br />

il pane e vino dei sacramenti, la tavola della comunione presbiterale e la mensa della reciprocità<br />

fattiva tra le parrocchie continua ad essere il riferimento principe per ogni credente.<br />

Le nuove sfide e le strade mai prima praticate in ambito <strong>di</strong>ocesano avranno successo e porteranno<br />

frutto se vi è una base comune non solo <strong>di</strong> intenti ma <strong>di</strong> gesti concreti. «<strong>La</strong> preghiera<br />

richiede perseveranza e impegno » <strong>di</strong>ceva il Vescovo domenica in Cattedrale; i nuovi<br />

cambiamenti pastorali non scendono dall’alto, ma nascono dal cuore <strong>di</strong> ogni sacerdote e<br />

credente che non teme <strong>di</strong> fidarsi <strong>di</strong> Dio e della Chiesa. Il «fare ingresso» è compito, dunque,<br />

<strong>di</strong> ciascuno, <strong>di</strong> tutti, in una sinergia che lo Spirito Santo non mancherà <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care.<br />

Giacomo Ruggeri<br />

12<br />

<strong>di</strong>cembre 2007<br />

Una nuova famiglia


Fantasia e creatività pastorale<br />

Abbiamo atteso a lungo a conclusione del mandato<br />

<strong>di</strong> Mons. Vittorio Tomassetti, la venuta <strong>di</strong> un<br />

nuovo Vescovo… ed è stata un’attesa sostenuta<br />

dalla preghiera che ci ha aiutato nella testimonianza<br />

e nell’impegno della fedeltà. <strong>La</strong> nostra ha<br />

<strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> essere una <strong>di</strong>ocesi adulta nella fede<br />

che ha saputo custo<strong>di</strong>re con delicatezza e rispetto<br />

questa comunità composta da gente laboriosa<br />

ed orgogliosa, sempre cosciente della sua storia<br />

e sempre protesa verso un futuro <strong>di</strong> speranza e <strong>di</strong><br />

prosperità. Sappiamo che il cammino da percorrere<br />

è lungo, reso complesso dalle sfide della<br />

post modernità e dalla “Cultura liquida”, che interpellano<br />

la nostra pastorale e inducono a comprendere<br />

sempre <strong>di</strong> più che se vogliamo continuare<br />

a trasmettere la fede con incisività dobbiamo<br />

ricercare e sperimentare meto<strong>di</strong> nuovi <strong>di</strong> annuncio…<br />

Quella <strong>di</strong> Fano Fossombrone Cagli Pergola<br />

è una <strong>di</strong>ocesi posta nella zona nord delle<br />

Marche con una estensione <strong>di</strong> oltre 80 kilometri,<br />

si pone sulla costa fra le due <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Senigallia<br />

e Pesaro.<br />

<strong>La</strong> sua popolazione è più <strong>di</strong> 130.000 abitanti e<br />

comprende 23 comuni, 74 parrocchie, più <strong>di</strong> cento<br />

Sacerdoti, 13 <strong>di</strong>aconi e <strong>di</strong>verse comunità religiose.<br />

I centri abitativi principali sono tutti <strong>di</strong> antica<br />

origine, <strong>di</strong>sposti in maggiore o minore prossimità<br />

alla romana via Flaminia che dal mare al<br />

monte attraversa l’intero territorio. E’gente credente<br />

che cerca <strong>di</strong> essere attenta ai principi cristiani<br />

ed alle necessità degli altri, gente che possiede<br />

e vive valori autentici come la rettitu<strong>di</strong>ne e<br />

l’attenzione all’educazione cristiana dei figli, l’impegno<br />

e l’attaccamento alla famiglia.”<br />

Non ci sono più valori” è ormai un’espressione<br />

ricorrente, valutando la realtà che ci circonda,<br />

possiamo <strong>di</strong>re con una certa sicurezza che non è<br />

proprio così… <strong>La</strong> nostra società ha un grande<br />

corpo centrale <strong>di</strong> valori con<strong>di</strong>visi da tutti, come<br />

l’amore, l’amicizia, la generosità, il coraggio, la<br />

solidarietà sociale, la giustizia, la pace, la libertà<br />

<strong>di</strong> parola, <strong>di</strong> culto, la cura degli anziani, dei malati.<br />

Ciò è merito dei nostri laici: abbiamo sempre pensato<br />

infatti che fosse importante formare dei laici<br />

veramente cristiani e dei cristiani veramente laici…<br />

Troverà fantasia e creatività pastorale, cammini <strong>di</strong><br />

fede <strong>di</strong>fferenziati e grande attaccamento alle par-<br />

la voce <strong>di</strong> mondavio<br />

rocchie. I nostri sacerdoti sono portati a vivere<br />

valori religiosi in maniera sostanziosa e poco appariscente;<br />

non si entusiasmano con facilità e subito,<br />

ma sanno apprezzare, stimare ed amare le<br />

persone che valgono. Noi abbiamo fiducia e speranza<br />

che una circostanza come questa, nell’incontro<br />

con il pastore che viene, saprà trasmettere<br />

nuovi impulsi ed entusiasmo soprattutto nei nostri<br />

giovani che chiedono a gran voce e l’agorà <strong>di</strong> Loreto<br />

lo ha ampiamente <strong>di</strong>mostrato, <strong>di</strong> essere la<br />

nuova forza della Chiesa che cambia.<br />

Auspichiamo, col suo aiuto, <strong>di</strong> poter recuperare il<br />

nostro bagaglio <strong>di</strong> certezze a cui poterci aggrappare<br />

anche nei momenti <strong>di</strong>fficili, recuperare una<br />

speranza viva che <strong>di</strong>a senso alla nostra vita e<br />

sentire la gioia <strong>di</strong> appartenere alla <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Fano<br />

Fossombrone Cagli Pergola che per ben due volte<br />

ha avuto l’onore <strong>di</strong> ospitare Giovanni Paolo II.<br />

Nella piazza principale <strong>di</strong> Fano vicino alla fontana<br />

della Fortuna, c’è il santuario della Madonna della<br />

Speranza…. Sul palazzo Malatestiano accanto<br />

alla torre civica sempre nella piazza principale ci<br />

sono i quattro patroni della città… Affi<strong>di</strong>amo con<br />

tutto il cuore il suo servizio episcopale fra noi a<br />

Maria Madre della Speranza ed al nostro patrono<br />

S. Paterniano .<br />

Mons. Sergio Bertozzi<br />

Vicario Generale<br />

13


Sabato 15 ottobre 2005 è ripreso, il catechismo<br />

per i fanciulli delle classi elementari e per i ragazzi<br />

delle me<strong>di</strong>e.<br />

Domenica 30 ottobre, durante la Messa delle ore<br />

11, nella Chiesa <strong>di</strong> S. Francesco D'Assisi è avvenuto<br />

l'inizio ufficiale dell'attività, con l'iscrizione<br />

dei fanciulli al corso <strong>di</strong> catechismo, da parte dei<br />

genitori, e con la presentazione dei catechisti alla<br />

comunità parrocchiale, a nome della quale essi<br />

sono chiamati a svolgere la loro missione.<br />

Gli incontri <strong>di</strong> catechismo si svolgono ogni sabato<br />

pomeriggio, sia per le elementari che per le<br />

me<strong>di</strong>e, alle ore 15; i vari gruppi catechistici sono<br />

così costituiti:<br />

14<br />

I Elementare: Nasoni Silvia<br />

(Tearino - Sala gioco)<br />

II / III Elem. Giorgia B. Lucia S., Costanza R.; Clau<strong>di</strong>a<br />

F.; Gaia C.; Francesca C.; Eleonora A.<br />

(Sala Carboni - Cinelux)<br />

<strong>di</strong>cembre 2007<br />

IV Elementare: Silvia C.;<br />

Serena C.; Giorgia G.<br />

(Locali parr. - Teatrino)


V Elementare: Suor Michela e Alessandra V.<br />

(Locali parr. - Teatrino)<br />

II Me<strong>di</strong>a: Stefania P.; Chiara R.<br />

(Casa parrocchiale)<br />

la voce <strong>di</strong> mondavio<br />

I Me<strong>di</strong>a: Lucia O.; Serena S.; Beatrice B.;<br />

(Casa parrocchiale)<br />

III Me<strong>di</strong>a: Nella S.; Patrizia D.<br />

(Locali parr. - Teatrino)<br />

15


Gita ad Alberobello, Matera, Trani<br />

e Grotte <strong>di</strong> Castellana<br />

16<br />

<strong>di</strong>cembre 2007


Sabato 17 novembre, festa <strong>di</strong> S. Elisabetta d’Ungheria<br />

(patrona dell’Or<strong>di</strong>ne Francescano Secolare),<br />

nella parrocchia <strong>di</strong> <strong>Mondavio</strong> “SS. Pietro<br />

e Paterniano” alle ore 17.00 durante la Celebrazione<br />

Eucaristica la locale Fraternità dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

Francescano Secolare dei Frati Minori si è arricchita<br />

<strong>di</strong> cinque nuovi fratelli e sorelle.<br />

Alla presenza del Ministro Regionale dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

Francescano Secolare, Giorgio Sartini, e dell’-<br />

Assistente Locale fra Silvano Bracci hanno infatti<br />

emesso la Professione Perpetua il parroco<br />

don Giuseppe Pierini il fratello Vittorio Belfiore<br />

e le sorelle Carla Micci, Marcella Savelli, Maria<br />

Domenica Carulli.<br />

Professare è per un cattolico, riaffermare le promesse<br />

che altri hanno per lui fatto nel rito del suo<br />

battesimo; è quin<strong>di</strong> scegliere liberamente <strong>di</strong> seguire<br />

Gesù Cristo ogni giorno un po’ <strong>di</strong> più.<br />

Ma perché professare in una fraternità francescana?<br />

Perché assumersi delle responsabilità davanti<br />

agli uomini e davanti a Dio?<br />

È segno <strong>di</strong> un cambio <strong>di</strong> mentalità, un cambio<br />

che porta giorno dopo giorno a vedere e gustare<br />

le meraviglie che Dio opera tra gli uomini che<br />

PROFESSIONI A MONDAVIO<br />

la voce <strong>di</strong> mondavio<br />

sono fratelli <strong>di</strong> Gesù e quin<strong>di</strong> suoi figli.<br />

Non a caso la Spiritualità Francescana ha assodato<br />

da secoli che il legame che si instaura tra fratelli<br />

<strong>di</strong> fede è superiore al legame tra consanguinei.<br />

Vedere la gioia negli occhi dei nuovi fratelli e<br />

dei vecchi è stato il segno che lo Spirito Santo,<br />

invocato durante la Celebrazione Eucaristica, ha<br />

già iniziato l’opera <strong>di</strong> unione dei cuori.<br />

Dopo la festa in Chiesa la gioia si è spostata in<br />

pizzeria dove altri Francescani Secolari convenuti<br />

dalle fraternità <strong>di</strong> Fano e Pesaro per far festa<br />

si sono intrattenuti con i nuovi fratelli e sorelle.<br />

Al ritorno a casa una certezza profonda è rimasta<br />

nel nostro cuore, veramente il Signore è buono<br />

verso tutti.<br />

Pace e bene<br />

Il cronista<br />

17


Una speranza nasce<br />

nelle favelas <strong>di</strong> Rio<br />

Sono quasi tre anni dal mio ritorno in Italia , dopo<br />

il mese passato a Piabetà, località situata nelle<br />

favelas <strong>di</strong> Rio de Janeiro,in Brasile. Durante<br />

il nostro mese là, io e altri 4 ragazzi<br />

dell´associazione "Amici <strong>di</strong> Piabetà" abbiamo<br />

conosciuto la realtà locale con i suoi problemi ,<br />

come la mancanza d´acqua potabile, <strong>di</strong> cibo, <strong>di</strong><br />

scolarizzazione infantile e <strong>di</strong> assistenza sanitaria...Abbiamo scoperto una realtà completamente <strong>di</strong>versa<br />

dalla nostra, e meno fortunata. Abbiamo conosciuto però persone stupende e incre<strong>di</strong>bilmente felici.<br />

Sono passati tre anni, e ho ancora dentro <strong>di</strong> me tutto il calore, la gioia e le contrad<strong>di</strong>zioni del Brasile.<br />

Stu<strong>di</strong>ando me<strong>di</strong>cina ho potuto comprendere ancora <strong>di</strong> più il contrasto tra la nostra realtà e quella brasiliana<br />

in fatto <strong>di</strong> salute.<br />

In questi ultimi anni l´associazione Amici <strong>di</strong> Piabetà ha portato avanti un progetto, "Per mano verso<br />

la culla", <strong>di</strong> assistenza ginecologica alle donne <strong>di</strong> Piabetà.<br />

In Brasile non c´ è lo stesso concetto <strong>di</strong> famiglia che abbiamo noi, la famiglia è formata dalla donna e<br />

dai suoi tanti figli, concepiti con uomini <strong>di</strong>versi.<br />

<strong>La</strong> maternità è vissuta con fierezza, con gioiosa ostentazione, fin dalla giovane età. L´età me<strong>di</strong>a della<br />

prima gravidanza è <strong>di</strong> 15 anni, il numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> gravidanze è 5.<br />

<strong>La</strong> promiscuità sessuale, connaturata alla cultura locale, e la scarsa consapevolezza delle sue conseguenze<br />

espongono le donne già dall’adolescenza a rischi quali malattie sessualmente trasmesse, carcinoma<br />

della cervice uterina e gravidanze inaspettate.<br />

Le strutture sanitarie pubbliche sono fatiscenti, le private <strong>di</strong>fficilmente accessibili per motivi economici.<br />

Di conseguenza le donne non hanno una<br />

efficace assistenza sanitaria <strong>di</strong> base che le<br />

educhi e permetta loro da un lato <strong>di</strong> prevenire<br />

tali patologie, dall’altro <strong>di</strong> scegliere consapevolmente<br />

la maternità e <strong>di</strong> viverla supportate<br />

dai minimi standard <strong>di</strong> assistenza.<br />

Ufficialmente si stima che a Piabetà avvengano<br />

circa 40 parti ogni settimana, ma in<br />

realtà il numero delle nascite è superiore,<br />

molte sono le mamme che partoriscono sul<br />

pavimento in terra battuta delle proprie case,<br />

con l’aiuto della propria madre,o da sole,<br />

correndo gravi rischi per sé e per il bambino.<br />

18<br />

<strong>di</strong> Valentina Pierini<br />

<strong>di</strong>cembre 2007


Altre invece si recano a partorire<br />

in località limitrofe come Magè o<br />

Rio de Janeiro, perché a Piabetà<br />

non esiste una maternità, né mezzi<br />

<strong>di</strong> soccorso per accompagnare urgentemente<br />

le donne in procinto<br />

del parto alla struttura più vicina.<br />

E´ nata da ciò l’dea <strong>di</strong> costruire<br />

una struttura ambulatoriale in grado<br />

<strong>di</strong> fornire l’assistenza <strong>di</strong> base<br />

alle donne durante tutto l’arco della<br />

gravidanza, e in generale per la<br />

prevenzione e la cura delle principali<br />

problematiche ginecologiche<br />

durante tutto la loro vita.<br />

Il tempo passato per la raccolta dei<br />

fon<strong>di</strong> necessari e per l’attuazione del progetto è servito anche a favorire una graduale informazione<br />

delle donne <strong>di</strong> Piabetà sulle principali malattie, sull’importanza dell’igiene e della prevenzione e per<br />

insegnare loro il <strong>di</strong>ritto alla salute propria e dei loro bambini.<br />

A un raduno dell’associazione che si è svolto lo scorso maggio a Novilara, a cui era presente anche<br />

Don Giuseppe, abbiamo incontrato <strong>di</strong> nuovo padre Sergio, missionario Canossiano a Piabetà e Rosie,<br />

infermiera professionale nell’ambulatorio. Ci hanno aggiornati personalmente sui bei risultati ottenuti.<br />

<strong>La</strong> parrocchia <strong>di</strong> <strong>Mondavio</strong> ha contribuito a tutto questo.<br />

Grazie a nome <strong>di</strong> tutti i bambini che nasceranno.<br />

la voce <strong>di</strong> mondavio<br />

19


Accoglienza a <strong>Mondavio</strong> dei Ragazzi<br />

e dei Giovani “Dell’Agorà” <strong>di</strong> Loreto<br />

Non abbiate timore, Cristo può colmare le aspi-<br />

Giorni senza tramonto razioni più intime del vostro cuore”.<br />

Con questo messaggio papa<br />

BENEDETTO XVI si è rivolto<br />

ai giovani radunati a Montorso<br />

nel corso della veglia<br />

del sabato pomeriggio. “Cari<br />

amici – ha esor<strong>di</strong>to – non<br />

dovete aver paura <strong>di</strong> sognare<br />

ad occhi aperti gran<strong>di</strong><br />

progetti <strong>di</strong> bene e non dovete<br />

lasciarvi scoraggiare dalle<br />

<strong>di</strong>fficoltà. Cristo ha fiducia in<br />

voi e desidera che possiate<br />

realizzare ogni vostro più<br />

nobile ed alto sogno <strong>di</strong> autentica<br />

felicità. Niente è impossibile<br />

per chi si fida <strong>di</strong><br />

Dio e si affida a Lui”.<br />

Marginalità e silenzio <strong>di</strong> Dio due dei temi affrontati, in un <strong>di</strong>alogo franco e parlando a braccio.<br />

“Nelle periferie sembra <strong>di</strong>fficile andare avanti”, ha ricordato, rispondendo a una coppia<br />

<strong>di</strong> ventisettenni provenienti da un quartiere della periferia <strong>di</strong> Bari, che gli hanno raccontato<br />

della <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> vivere nel loro territorio e <strong>di</strong> come si sentano “senza storia, senza prospettive<br />

e perciò senza futuro”.<br />

“Le gran<strong>di</strong> cellule della vita e della società che possono costruire centri anche nelle periferie<br />

sono frantumate”, ha osservato il pontefice, riferendosi alla realtà della famiglia, rispetto alla<br />

quale “dobbiamo fare il possibile” affinché “sia viva e sia anche oggi la cellula vitale e un<br />

centro nella periferia”.<br />

Anche “la parrocchia, cellula vivente della Chiesa”, che è “un luogo <strong>di</strong> speranza, <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong><br />

solidarietà”, deve aiutare “a costruire<br />

centri nella periferia”.<br />

Sul secondo tema, Benedetto XVI ha<br />

evidenziato come “tutti noi conosciamo<br />

il silenzio <strong>di</strong> Dio”, e anche gran<strong>di</strong> figure<br />

come madre Teresa ne fecero esperienza.<br />

Siamo chiamati ad accettarne il<br />

silenzio, “ma non ad essere sor<strong>di</strong> al<br />

suo parlare”, ha aggiunto, sottolineando<br />

come “la fede crea amicizia e cammino”,<br />

e in simili occasioni si scopre<br />

come essa “non venga dal niente. Dio<br />

si rivela a noi affinché anche noi <strong>di</strong>ventiamo<br />

luce per gli altri”.<br />

20<br />

<strong>di</strong>cembre 2007<br />

(30 agosto 2007)


Camposcuola A.C.R. a Colle Aprico <strong>di</strong> Arcevia<br />

Durante le vacanze estive, come lo scorso<br />

anno, siamo andati in campeggio. Ogni<br />

giorno era <strong>di</strong>verso e <strong>di</strong>vertente ma soprattutto<br />

istruttivo.<br />

Il planing generale <strong>di</strong> ogni giornata era:<br />

8:00 sveglia, 8:30 colazione, 9:00 pulizie<br />

(è già, avete capito proprio bene LE PU-<br />

LIZIE!!!), poi si continua con la preghiera<br />

del mattino naturalmente accompagnata<br />

da canti; e dopo, finalmente a giocare<br />

fino all'ora del pranzo dove Miriam<br />

"la saggia"(cuoca e oranizzatrice) ci preparava<br />

sempre dei gustosi piatti energici.<br />

<strong>La</strong> giornata proseguiva con tre ore <strong>di</strong> relax dove ne combinavamo <strong>di</strong> tutti i colori, ma attenti a<br />

non far arrabbiare "la saggia", altrimenti, per farvi stare buoni, vi inizia a raccontare storielle<br />

sulle sue missioni "ai confini del mondo"; e dopo l'ora <strong>di</strong> relax fino al termine della giornata, giochi,<br />

giochi,e... GIOCHI!!! Fino allo sfinimento, insomma un vero e proprio paese dei balocchi!<br />

Poi arriva il momento della cena, e subito dopo ANCORA GIOCHI!<br />

Finalmente...dopo tanti sforzi .... tante fatiche...e malattie, c'è da <strong>di</strong>re che alcune <strong>di</strong> noi si sono<br />

beccate anche una bella influenza, ....arriva....anzi... è arrivato il momento...della nanna, sì il momento<br />

che, solitamente ogni bambino o<strong>di</strong>a al campeggio si trasforma in quello più bello e emozionante<br />

della giornata, soprattutto grazie ai pigiama party!!!!<br />

Con questo breve racconto delle nostre esperienze vissute in campeggio volevamo incoraggiare<br />

tutti i bambini e ragazzi delle parrocchie vicine a vivere questa fantastica esperienza....il <strong>di</strong>vertimento<br />

non manca e nemmeno la compagnia,il campeggio è anche un'occasione per stringere nuove<br />

amicizie poi, con il campeggio<br />

si impara a conoscere<br />

il Vangelo, ad esempio quest'anno<br />

con delle simpatiche<br />

e buffe scenette inventate<br />

dai cor<strong>di</strong>natori e interpretate<br />

da noi, abbiamo appunto<br />

interpretato alcuni atti iniziali<br />

della Bibbia dove si parla<br />

della creazione della terra.<br />

Quin<strong>di</strong> mi raccomando il<br />

prossimo anno non mancate!!!!!!!<br />

...Alessandra, Chiara, Margherita<br />

e Martina...<br />

la voce <strong>di</strong> mondavio<br />

19/26 agosto 2008<br />

21


<strong>La</strong> gloriosa Vis Alluflon <strong>Mondavio</strong><br />

Quando <strong>di</strong>etro la rocca, come <strong>di</strong>etro le scuole, noi ragazzini si giocava a pallone non <strong>di</strong> rado, ad ogni<br />

passaggio, gridavamo il nome <strong>di</strong> un giocatore famoso, sognando <strong>di</strong> essere come lui. In quegli anni i<br />

nomi più urlati erano Rivera, Mazzola, Facchetti, Riva... Ricordo però un anno molto particolare,<br />

quando la Vis Alluflon <strong>Mondavio</strong> stava per compiere il salto in Prima categoria. Quell'anno accanto<br />

ai Rivera e ai Mazzola gridavamo: Secchiaroli, Casini, Travaglini, Vitaioli, Conti! Chi erano quest'ultimi?<br />

Erano i nostri idoli casalinghi, quelli che la domenica vedevamo in carne ed ossa e dai quali<br />

cercavamo <strong>di</strong> carpire i segreti del bel calcio.<br />

Eccoli <strong>di</strong> nuovo (nella foto) i nostri amatissimi e in<strong>di</strong>menticati campioni!<br />

Quanto tempo è passato? Tanto. Troppo. Era il 1975. Guardate il bomber Vitaioli. Lo acquistò dal<br />

Fossombrone l'allora presidente della società sportiva Cesare Fulvi, firmando <strong>di</strong> suo pugno una cambiale<br />

che nessuno ricorda più a quanto ammontasse. Di una qualche importanza, comunque, se a pagarla<br />

toccò infine proprio a Fulvi, <strong>di</strong>luendo il pagamento in qualche rata. Sol<strong>di</strong> ben spesi: Vitaioli è<br />

stato per lungo tempo il fiore all'occhiello della Vis Alluflon <strong>Mondavio</strong>.<br />

Altro esempio, chiarissimo, <strong>di</strong> bel calcio quello <strong>di</strong> Mario, detto Marietto, ma soprattutto Surio, Secchiaroli.<br />

Come <strong>di</strong>menticare i suoi dribbling stretti, quando palla al piede fulminava non uno ma due,<br />

tre, quattro avversari. E infine il cross, perfettamente calibrato sul giocatore in area, al quale bastava<br />

spingere in rete. Che spettacolo! Impossibile non amare Surio e i suoi occhialetti ancorati alla nuca<br />

con un forte elastico. Ogni partita era una fuga dal seminario <strong>di</strong> Fano. Mitico e ineguagliabile.<br />

22<br />

a sinistra: Gipo, Guido, Travaglini, Brio, Ferri, Vitaioli, Torre, Magini, <strong>La</strong> Volpicella (All.)<br />

Pierangeli, Berti, Casini P., Fulvio, Angelo, Casini M., Cico<br />

<strong>di</strong>cembre 2007<br />

<strong>di</strong> F.M.Ottalevi


Poi c'erano i due, anzi i tre Casini: perché ai fratelli Mario e Piergiorgio va aggiunto in prima squadra<br />

anche il padre Giovanni. Al quale capitava <strong>di</strong> scaldarsi, agitando il bastone, quando in campo qualcosa<br />

andava storto. Ma con rara compostezza assistendo alle prodezze (veramente tante) del suo, nostro,<br />

Piergiorgio. Come non esaltarsi <strong>di</strong> fronte alle sue magnifiche giocate! Diretto da lui il gioco <strong>di</strong>ventava<br />

essenziale, efficacissimo nella sua <strong>di</strong>sarmante razionalità. Campione senza fronzoli, dentro e<br />

fuori dal campo. Era il vero pilastro della squadra e ad invi<strong>di</strong>arcelo era mezza regione. Manca, con<br />

rammarico, una figurina della Panini a lui de<strong>di</strong>cata. Idem per il Surio, <strong>di</strong> cui sopra.<br />

Si è vicinissimi al vero quando, nel ricordo <strong>di</strong> quegli anni, si cerca <strong>di</strong> recuperare l'immagine <strong>di</strong> una<br />

società calcistica che effettivamente ha significato qualcosa per il comune <strong>di</strong> <strong>Mondavio</strong>. Era la ban<strong>di</strong>era<br />

<strong>di</strong> una voglia <strong>di</strong> fare e <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare. Univa il capoluogo alle frazioni. Per i ragazzini <strong>di</strong> almeno<br />

tre generazioni l'ingresso in prima squadra era il sogno da realizzare, fuori dai vizi e dalla noia. E<br />

quando, in virtù della stretta collaborazione tra la Vis Pesaro e la Vis Alluflon, approdavano a <strong>Mondavio</strong><br />

calciatori <strong>di</strong> rango, ci sentivamo orgogliosi nel vedere i nostri giocatori, i mondaviesi, reggere<br />

il confronto con i ...forestieri.<br />

Per almeno tre generazioni: la prima quella <strong>di</strong> Piergiorgio e Surio; la seconda quella <strong>di</strong> Capocci,<br />

Dante e Bacchiocchi; la terza quella Mela, Piombo e Alipio Fulvi.<br />

Non me ne voglia chi non si vede menzionato in questo rapi<strong>di</strong>ssimo e assai fugace elenco della memoria.<br />

A parlare sono le fotografie. Quella in basso risale al settembre scorso, nell'agriturismo Poggiolino,<br />

a Sant’Ippolito (0721.727040) <strong>di</strong> Vitaioli. Eccellenti un antipasto a base <strong>di</strong> polenta, la lonza,<br />

le tagliatelle fatte in casa, il piccione ripieno e il rosso Sirio <strong>di</strong> Valentino Fiorini. Al rientro a casa<br />

l'allora mecenate, Cesare Fulvi, del bomber Vitaioli ha commentato così la serata: Al posto <strong>di</strong> 20 euro<br />

poteva chiederne almeno 25. Per come si è mangiato!. Detto da un presidente che a 32 anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza<br />

ha ancora una ...cambialetta sullo stomaco, è tutto <strong>di</strong>re.<br />

Un saluto particolare all'84enne sindaco Bruno Olivieri: a lui si deve, nel 1967, il campo sportivo Armando<br />

Picchi, inaugurato nel 1973 sotto un violentissimo acquazzone. Campo bagnato campo fortunato?<br />

la voce <strong>di</strong> mondavio<br />

23


24<br />

Cento anni <strong>di</strong> scoutismo nel mondo<br />

la partecipazione degli scout <strong>di</strong> <strong>Mondavio</strong><br />

Il 2007 si è festeggiato il centenario<br />

della fondazione dello<br />

scoutismo nel mondo (nei primi<br />

giorni <strong>di</strong> Agosto del 1907 si<br />

svolse il primo campo estivo organizzato<br />

dal fondatore, Sir Robert<br />

Baden – Powel, BP per tutti<br />

gli scout del mondo, con un<br />

gruppo <strong>di</strong> ragazzi lon<strong>di</strong>nesi nella<br />

piccola isola <strong>di</strong> Brownsee nella<br />

I partecipanti al San Giorgio<br />

radunati per la Messa<br />

Manica).<br />

Molte delle<br />

attività <strong>di</strong><br />

quest’anno<br />

sono state<br />

de<strong>di</strong>cate a<br />

questa importantericorrenza<br />

sia<br />

in Italia che<br />

negli altri<br />

Paesi; per noi<br />

la prima è stata la partecipazione al “San Giorgio”<br />

(come è chiamato<br />

il raduno annuale<br />

<strong>di</strong> tutti gli appartenentiall’Associazione<br />

in corrispondenza<br />

della<br />

data del Patrono<br />

degli scout); per<br />

quelli della provin-<br />

cia <strong>di</strong> Ancona e <strong>di</strong><br />

Pesaro Urbino si è<br />

svolto alle falde del<br />

Monte San Vicino, nel bosco <strong>di</strong> Canfaito.<br />

Come tutti gli anni, al San Giorgio partecipano<br />

<strong>di</strong>verse<br />

centinaia<br />

tra lupetti,<br />

coccinelle,<br />

scout e guide,<br />

ed è<br />

l’occasione<br />

festosa <strong>di</strong><br />

un incontro<br />

che li vede<br />

Cerimonia <strong>di</strong> chiusura e assegnazione<br />

del trofeo Espressione ai Leoni<br />

L’alza ban<strong>di</strong>era del San Giorgio<br />

I Leoni preparano il pranzo<br />

al San Giorgio<br />

impegnati<br />

in gare ma<br />

<strong>di</strong>cembre 2007<br />

anche in giochi, canti, prove tecniche<br />

e preghiera; si tratta in fondo<br />

<strong>di</strong> una breve esperienza <strong>di</strong> vita<br />

scout che poi, durante il campo<br />

estivo, si prolunga per un paio <strong>di</strong><br />

settimane.<br />

Rispetto ai San Giorgio degli anni<br />

passati, per celebrare il centenario<br />

dello scoutismo tutti i partecipanti,<br />

durante la Messa, hanno<br />

rinnovato collettivamente la “Promessa”, cioè<br />

l’impegno che solennemente si assumono tutti<br />

gli scout <strong>di</strong> tutti i Paesi e <strong>di</strong> tutti i Continenti, in<br />

lingue <strong>di</strong>verse ma con le<br />

stesse parole, <strong>di</strong> fare del<br />

proprio meglio per rendere il<br />

Mondo un po’ migliore <strong>di</strong><br />

come lo si è trovato.<br />

<strong>La</strong> Squadriglia Leoni, (gli<br />

scout <strong>di</strong> <strong>Mondavio</strong> – San<br />

Michele – Orciano appartenenti<br />

al Gruppo <strong>di</strong> Pergola)<br />

ha partecipato al San Gior-<br />

gio con onore, vincendo<br />

il trofeo <strong>di</strong><br />

“Espressione” per una<br />

<strong>di</strong>vertente scenetta pre-<br />

sentata al fuoco <strong>di</strong> bivacco, ispirata proprio<br />

alla nascita dello scautismo e alla figura del<br />

fondatore.<br />

In Agosto, dal 3 al 13, si è svolto il campo<br />

estivo: quest’anno in località Trofigno nel<br />

Comune <strong>di</strong> Fabriano.<br />

Il numero dei partecipanti non è stato elevato per<br />

la mancanza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi ragazzi della squadriglia<br />

Cavalli <strong>di</strong> Pergola e per il fatto che le Guide <strong>di</strong><br />

Pergola hanno svolto il proprio campo in un periodo<br />

e in un luogo<br />

<strong>di</strong>verso per esigenze<br />

della loro Capo<br />

Riparto, invece la<br />

squadriglia Leoni<br />

ha partecipato<br />

quasi al completo,<br />

con 6 membri ef-<br />

fettivi <strong>di</strong> cui 3<br />

“novizi”.<br />

L’alza ban<strong>di</strong>era<br />

del campo<br />

Tenda della cambusa<br />

del campo


<strong>La</strong> sq. Leoni<br />

Nonostante il<br />

numero ristretto<br />

<strong>di</strong> partecipanti,<br />

il<br />

campo si è<br />

svolto in un<br />

clima <strong>di</strong> grande<br />

serenità e<br />

<strong>di</strong> laboriosità,<br />

e nel gioco si<br />

è cementato<br />

l’affiatamento dei membri della squadriglia; l’allegria<br />

non è stata offuscata neanche dai temporali,<br />

fortunatamente pochi ma non tutti <strong>di</strong> breve durata,<br />

che hanno messo alla prova gli accorgimenti<br />

adottati per proteggere le tende dalla pioggia e<br />

dal vento;<br />

ma, come<br />

<strong>di</strong>ceva BP,<br />

non esiste<br />

un buono o<br />

un cattivo<br />

tempo, esiste<br />

un buono<br />

o un cattivo<br />

equipaggia-<br />

mento! E fortunatamentel’equipaggiamento<br />

era buono.<br />

Ogni giorno del campo è stato de<strong>di</strong>cato ad un<br />

aspetto, sia teorico che pratico, della tecnica che<br />

ogni scout deve conoscere ed applicare: la topografia<br />

(con l’impiego della bussola e la lettura<br />

della carta topografica), la segnalazione (con<br />

l’uso dell’alfabeto<br />

morse per trasmetteremessaggi<br />

con ban<strong>di</strong>erine<br />

o fischietto),<br />

nozioni <strong>di</strong><br />

pronto soccorso<br />

(per fortuna<br />

I Leoni in sosta<br />

nell’uscita <strong>di</strong> Riparto<br />

Gara del tiro alla fune:<br />

Leoni contro Cavalli<br />

solo sul piano<br />

teorico), conoscenza<br />

della natura<br />

(con l’osser-<br />

vazione degli alberi e l’ascolto del verso <strong>di</strong> alcuni<br />

animali; a questo proposito, abbiamo avuto frequenti<br />

visite <strong>di</strong> due volpi quasi domestiche), l’osservazione<br />

del cielo (e riconoscimento delle<br />

costellazioni principali e loro uso per l’orientamento),<br />

la pionieristica (no<strong>di</strong> e legature per la<br />

costruzione delle attrezzature da campo) la cuci-<br />

na (cucinare<br />

il pasto e soprattutto<br />

mangiarlo); i<br />

Leoni hanno<br />

anche conquistato<br />

il<br />

trofeo per il<br />

migliore risultato<br />

nella<br />

gara <strong>di</strong> cucina.<br />

la voce <strong>di</strong> mondavio<br />

Anche il momento della spiritualità è stato quoti<strong>di</strong>ano,<br />

nonostante l’assenza del nostro Assistente<br />

ecclesiastico: dopo l’alza ban<strong>di</strong>era, la lettura <strong>di</strong><br />

un brano del Vangelo poi la lettura <strong>di</strong> una riflessione<br />

scritta e una breve <strong>di</strong>scussione sul brano,<br />

quin<strong>di</strong> una preghiera e un impegno per la giornata.<br />

Si sono svolte due uscite: una <strong>di</strong> squadriglia e<br />

una <strong>di</strong> riparto. L’uscita <strong>di</strong> squadriglia è stata una<br />

missione <strong>di</strong> topografia, nella quale a ciascuna<br />

squadriglia è stato assegnato un obiettivo da<br />

raggiungere con l’uso della carta topografica e<br />

della bussola (la cima <strong>di</strong> una delle due montagne<br />

vicine, delle quali si erano fornite le coor<strong>di</strong>nate<br />

topografiche) e il compito <strong>di</strong> svolgere due esercizi:<br />

uno schizzo panoramico e un percorso rettificato.<br />

Nell’uscita <strong>di</strong> riparto si è andati al vicino paese <strong>di</strong><br />

Campodonico, dove si sono svolte inchieste per<br />

raccogliere notizie del paese e in<strong>di</strong>viduarne le<br />

caratteristiche.<br />

Nella giornata dei genitori tutti i novizi, alla loro<br />

prima esperienza <strong>di</strong> campo, hanno pronunciato<br />

la Promessa con la quale sono entrati a pieno<br />

titolo nella grande famiglia degli scout, e sono<br />

ora pronti per le prossime tappe e le prossime<br />

avventure.<br />

Il campo nel suo complesso<br />

è stato vinto<br />

dalla Squadriglia Leoni,<br />

che ha conquistato<br />

un trofeo in più della<br />

Squadriglia Cavalli <strong>di</strong><br />

Pergola.<br />

Antonio Levy<br />

Meta dei Leoni<br />

all’uscita <strong>di</strong> Squadriglia<br />

I leoni al tavolo<br />

<strong>di</strong> squadriglia<br />

25


Un felice incontro fra un vescovo ed un pittore:<br />

le opere <strong>di</strong> Giuseppe Bottani per mons. Sante <strong>La</strong>nucci<br />

Nella cappella del SS. Sacramento, nella Chiesa<br />

Collegiata <strong>di</strong> <strong>Mondavio</strong>, sopra l’altare si trova un<br />

<strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> rara bellezza. Il quadro, dallo sviluppo<br />

verticale e con la parte superiore centinata, rappresenta<br />

un angelo che in<strong>di</strong>ca ad un fanciullo la<br />

figura della Vergine seduta sulle nubi con vicino<br />

Gesù bambino che appoggiandosi ad un globo<br />

celeste e reggendo un sottile scettro d’oro sorride<br />

ad bambino <strong>di</strong> cui si intuisce lo sguardo rapito; a<br />

destra, in basso, la figura mostruosa <strong>di</strong> un drago,<br />

raffigurazione del Male, illuminato da bagliori<br />

rossastri che escono da una voragine aperta fra i<br />

massi ai pie<strong>di</strong> delle figure, incute terrore. Questa<br />

pala, esposta da secoli alla vista <strong>di</strong> chiunque, così<br />

ben conservata nella sua perfetta leggibilità, è<br />

tuttavia sorprendentemente ine<strong>di</strong>ta. Nessun testo<br />

riguardante l’autore o la produzione artistica dell’epoca<br />

la cita, nessuno storico dell’arte pare ne<br />

abbia fatto oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o, perlomeno, non<br />

ne è rimasta traccia. Eppure chi ne sia l’autore e<br />

come il <strong>di</strong>pinto sia giunto a <strong>Mondavio</strong> è il quadro<br />

stesso a <strong>di</strong>rlo. In basso a sinistra si trova infatti<br />

la scritta SANCTIS LANUCCI TARD: I.V.<br />

P. // FIERI CURAVIT // IOSEPH BOTTANI<br />

PINGEBAT ROMAE // 1746 (Sante <strong>La</strong>nucci<br />

Tarducci professore dell’una e dell’altra legge,<br />

curò che fosse realizzato, Giuseppe Bottani lo<br />

<strong>di</strong>pingeva a Roma nel 1746).<br />

L’autore del quadro è il pittore Giuseppe Bottani<br />

che, originario <strong>di</strong> Cremona, giunse a Roma nel<br />

1735 inserendosi subito nell’ambiente artistico<br />

romano come <strong>di</strong>mostrano le commissioni ricevute.<br />

E nello stesso periodo a Roma viveva il mondaviese<br />

Sante <strong>La</strong>nucci, prelato, laureato in Legge<br />

dell’Archiginnasio della Sapienza dove insegnò<br />

<strong>di</strong>ritto canonico per oltre trent’anni: dal loro fortunato<br />

incontro nascerà la pala ora a <strong>Mondavio</strong>.<br />

L’opera eseguita dal pittore non ancor trentenne<br />

ha già in se tutte le caratteristiche che contrad<strong>di</strong>stingueranno<br />

i suoi <strong>di</strong>pinti con l’adesione a quegli<br />

stilemi che porteranno all’affermazione del<br />

neoclassicismo. Protagonista della composizione<br />

che si sviluppa in <strong>di</strong>agonale è la maestosa figura<br />

dell’angelo, raffigurato con ideale umanità e con<br />

la resa <strong>di</strong> particolari che raggiunge picchi <strong>di</strong> no-<br />

26<br />

<strong>di</strong>cembre 2007<br />

tevole qualità<br />

come nelle magnifiche<br />

piume<br />

delle ali <strong>di</strong> cui<br />

il pittore rende<br />

la soffice morbidezza<br />

e le<br />

mirabili tinte<br />

cangianti: nessun<br />

altro angelo<br />

<strong>di</strong>pinto dal<br />

Bottani ha ali<br />

altrettanto belle.<br />

Ma a colpire<br />

l’osservatore<br />

sono anche l’esposizione<br />

solenne e pacata che solo nel manto<br />

rosso conserva ancora un alito <strong>di</strong> vento barocco,<br />

il plasticismo levigato e il vivo nitore cromatico<br />

che fa sembrare l’opera appena <strong>di</strong>pinta: fino a<br />

pochi anni fa era possibile cogliere ancor meglio<br />

il tono caldo dei colori alla luce che, appena filtrata<br />

dalla tenda gialla, entrava nella cappella dai<br />

vetri trasparenti del grande finestrone. Questa <strong>di</strong><br />

<strong>Mondavio</strong> non sarà però l’unica opera che il Bottari<br />

eseguirà per Sante <strong>La</strong>nicci. Diventato vescovo<br />

<strong>di</strong> Civita Castellana e Orte il <strong>La</strong>nucci gli commissionerà<br />

la grande pala che campeggia sull’altar<br />

maggiore del Duomo <strong>di</strong> Orte. Quadro <strong>di</strong> notevoli<br />

<strong>di</strong>mensioni (cm 660x400) raffigura la Madonna<br />

in gloria con otto santi martiri e risente<br />

nell’impostazione compositiva <strong>di</strong> modelli riferibili<br />

a Guido Reni al cui classicismo il pittore si<br />

richiama. L’opera non è datata ma stu<strong>di</strong>osi del<br />

Bottani sono concor<strong>di</strong> nel collocarla intorno al<br />

1752, anno in cui si celebrò il centenario della<br />

traslazione delle reliquie dei santi martiri Quirino,<br />

Dionisio, Marco, Timoteo, Apollonio, Aureliano,<br />

Dorotea e Faustina, santi protettori della<br />

città <strong>di</strong> Orte. Presso il <strong>La</strong>nucci e poi presso i suoi<br />

ere<strong>di</strong>, a <strong>Mondavio</strong>, si conserverà per più <strong>di</strong> un<br />

secolo il bozzetto originale del <strong>di</strong>pinto, oggi <strong>di</strong><br />

collocazione ignota. Al riguardo si può ritenere,<br />

considerando la produzione del pittore e la consuetu<strong>di</strong>ne<br />

dell’epoca che richiedeva un modello


da visionare prima <strong>di</strong> commissionare il <strong>di</strong>pinto<br />

finale, si trattasse <strong>di</strong> un quadro compiuto e rifinito<br />

nei minimi dettagli, solo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ridotte,<br />

un’opera pregevolissima dunque, a giu<strong>di</strong>care dal<br />

<strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> Orte.<br />

Di questo quadro restano alcuni <strong>di</strong>segni preparatori,<br />

schizzi d’insieme e <strong>di</strong>segni a matita <strong>di</strong> particolari,<br />

tratti da “Album <strong>di</strong> pensieri originali” dove<br />

il Bottani raccolse 120 <strong>di</strong>segni da lui fatti nell’arco<br />

<strong>di</strong> una vita con l’auspicio che venissero<br />

conservati insieme, a testimonianza dei suoi stu<strong>di</strong><br />

e dell’evoluzione della sua opera: così sono<br />

rimasti fino a quando, circa quarant’anni fa, la<br />

raccolta fu smembrata ed i fogli venduti separatamente.<br />

Proprio da questo album provengono<br />

alcuni <strong>di</strong>segni, questi stu<strong>di</strong>ati e pubblicati, che ci<br />

riportano dalla pala <strong>di</strong> <strong>Mondavio</strong>. Si tratta, in<br />

particolare, <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno a matita su carta che<br />

raffigura il gruppo dell’angelo con il bambino e<br />

14 ottobre 2007<br />

la voce <strong>di</strong> mondavio<br />

<strong>di</strong> un altro ad inchiostro ed acquarello che presenta<br />

però due bambini a fianco dell’angelo e la<br />

Madonna ritratta con una posa leggermente <strong>di</strong>versa:<br />

entrambi i <strong>di</strong>segni sono ora in una collezione<br />

privata <strong>di</strong> Mantova. Un terzo <strong>di</strong>segno, uno<br />

schizzo a matita dal tratto più svelto e dalle linee<br />

più approssimate anche questo senza alcun dubbio<br />

riferibile al quadro mondaviese, fu messo in<br />

ven<strong>di</strong>ta a Londra presso la casa d’aste Sotheby’s<br />

nel 1974. Opere <strong>di</strong> Giuseppe Bottani si conservano<br />

a Roma, Milano, Pontremoli, Firenze, Parigi.<br />

Il pittore morirà a Mantova nel 1784 dove si stabilì<br />

nel 1769 quando l’imperatrice Maria Teresa<br />

d’Austria lo nominò <strong>di</strong>rettore della sezione pittorica<br />

dell’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> quella città.<br />

Nel 1758 era stato ammesso all’Accademia <strong>di</strong> S.<br />

Luca e nel 1763 era stato fatto accademico d’onore<br />

presso l’Accademia Clementina <strong>di</strong> Bologna.<br />

Micci Marcello<br />

27


28<br />

Il men<strong>di</strong>cante<br />

Anche lui era un giovane bello e forte<br />

Ma un brutto destino ha cambiato la sua sorte;<br />

per una improvvisa malattia della sua fidanzata,<br />

in pochi giorni la sua bell’anima in Cielo era<br />

volata.<br />

Non si è rassegnato a questo grande dolore,<br />

pregava che a lui si fosse fermato il battito del<br />

cuore.<br />

Ad<strong>di</strong>o al lavoro e ad ogni sua attività,<br />

viveva da quel giorno in grande povertà.<br />

Ad<strong>di</strong>o alla sua voce da cantante,<br />

per un tozzo <strong>di</strong> pane tendeva la mano da men<strong>di</strong>cante;<br />

cantava, un po’ stonato senza resa<br />

da Padre Luigi nella sua piccola chiesa.<br />

Si accontentava <strong>di</strong> un pezzo <strong>di</strong> pane e un bicchiere<br />

<strong>di</strong> vino<br />

in via San Bernar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Urbino<br />

come dava al santissimo Crocifisso il piccolo<br />

Marcellino<br />

Dopo aver cantato lode a Dio Gesù,<br />

si ritirava nella sua capanna e non si vedeva<br />

più.<br />

<strong>La</strong> Cancelleria dell’or<strong>di</strong>ne al merito della Repubblica Italiana ha fatto pervenire<br />

il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> conferimento a Edoardo Persi dell’onorificenza al merito della<br />

Repubblica Italiana, consegnato nel corso <strong>di</strong> una cerimonia solenne che si è<br />

tenuta presso la Prefettura <strong>di</strong> Roma il giorno venerdì 19 ottobre 2007.<br />

<strong>di</strong>cembre 2007<br />

Non <strong>di</strong>sperare<br />

Non <strong>di</strong>sperare, povero cuore infranto,<br />

Domani è domenica e c’è l’incontro con<br />

Gesù.<br />

Cosa <strong>di</strong> più bello potresti avere?<br />

L’agnello s’è immolato<br />

per te cuore ingrato.<br />

Gesù ti ama e vuole essere amato,<br />

non ti <strong>di</strong>ce come al fico “che tu sia seccato”.<br />

Il tuo cuore risorgerà<br />

a nuova vita,<br />

come <strong>La</strong>zzaro che s’alza dalla tomba,<br />

l’angelo custode sonoro suonerà la tromba,<br />

che resusciterà tutti i <strong>di</strong>sperati:<br />

“oh voi che siete desolati ed oppressi,<br />

cacciate <strong>di</strong> dosso ogni cattivo pensiero,<br />

perché la mia croce è dolce<br />

e il mio giogo è leggero”.<br />

Zeno Fortini<br />

Intanto tanti anni con il tempo son passati,<br />

ma per lui i ricor<strong>di</strong> dolorosi non sono volati;<br />

mentre nella notte <strong>di</strong> Natale il Bambinello nasceva,<br />

lui sotto la bianca neve moriva.<br />

Il racconto <strong>di</strong>ce che una misteriosa voce <strong>di</strong> un<br />

misterioso cantante,<br />

levandosi dal cielo, una stella cantava:<br />

“è morto per amore con la sua fede il povero<br />

Men<strong>di</strong>cante”<br />

Edoardo Persi


Il sapere del sole<br />

Rise a squarciagola l’anziana signora,<br />

alla affermazione che l’avrei piantate,<br />

per quando sarà crescita,<br />

tu non ci sarai più.<br />

Anni ad<strong>di</strong>etro,<br />

ad alcuni ulivi <strong>di</strong>e<strong>di</strong> spazi,<br />

ora giovanotti,<br />

nel prendermene cura,<br />

in me v’è tutto <strong>di</strong> quella esperienza,<br />

memoria,<br />

senso della crescita,<br />

continuazione,<br />

idee, passioni, mutamenti, amori,<br />

il mondo ho toccato in quei virgulti.<br />

Arricchente,<br />

sono momenti in cui la misura<br />

può entrare,<br />

si percepisce,<br />

ti chiede <strong>di</strong> essere terra,<br />

seme,<br />

universo,<br />

luce.<br />

Lucio Canestrari<br />

la voce <strong>di</strong> mondavio<br />

<strong>La</strong> corsa<br />

<strong>La</strong> fanciulla scendeva veloce<br />

dalla Piazza per la via dei Prepotenti.<br />

Le piaceva battere gli zoccoli sul selciato,<br />

sentire il rumore secco e sonoro,<br />

lo scorrere dell’aria sul volto,<br />

sui lunghi capelli scompigliati.<br />

A quell’ora calda<br />

la corsa era solitaria,<br />

non incontrava nessuno,<br />

ma percepiva lo sguardo indagatore<br />

delle donne celate dalle persiane chiuse,<br />

delle basse case antiche,<br />

richiamate dal ticchettio della sua corsa.<br />

Non sapevano che le pietre e le mura,<br />

le sussurravano storie <strong>di</strong>:<br />

dame e cavalieri,<br />

amore ed o<strong>di</strong>o,<br />

perdono e rancori,<br />

gioie e dolori,<br />

generosità ed avarizia,<br />

ricchezza e povertà,<br />

della vita <strong>di</strong> chi vi aveva vissuto,<br />

alimentando la storia del vicolo.<br />

I racconti, sempre nuovi,<br />

colpivano i suoi sentimenti,<br />

scolpivano il suo cuore,<br />

soffriva con loro per loro.<br />

<strong>La</strong> fanciulla correva veloce,<br />

lungo tutto il vicolo,<br />

inebriandosi al rumore ritmato della corsa.<br />

Non sapeva che fra poco,<br />

ormai ragazza,<br />

la sua corsa sarebbe finita<br />

per dare inizio al cammino della vita.<br />

Il destino la voleva lontana<br />

dal paese che amava.<br />

Sarebbe tornata per brevi perio<strong>di</strong>,<br />

moglie e madre,<br />

ma non avrebbe più corso<br />

fino a sentirsi sfinire,<br />

là in basso, al termine del vicolo.<br />

Non avrebbe più potuto percepire<br />

i racconti <strong>di</strong> chi l’aveva preceduta<br />

sussurrati dalle pietre del suo vicolo.<br />

Non sapeva che fra poco<br />

sarebbe iniziata la sua storia.<br />

Cesare Del Bosco<br />

29


30<br />

Nati in Cristo<br />

(Battesimi)<br />

Alice<br />

Angelo del Signore<br />

Esequie Sacre<br />

Fano, 10 novembre 2007<br />

Riposano in Cristo<br />

GALASSI ESTER (23 settembre 2007)<br />

Cara Alice,<br />

Siamo la mamma e il babbo,<br />

Veglia nel nostro cammino qui sulla terra.<br />

Non è facile lasciarti andare,<br />

tra le braccia del Padre;<br />

Aiutaci anche tu dal cielo.<br />

Grazie per il dono<br />

che sei stata e che sarai nella nostra vita.<br />

Salutaci Gesù, Maria e Don Oreste.<br />

Un bacio<br />

Mamma Sara e Babbo Matteo<br />

Casini Anselmo<br />

<strong>di</strong> anni 78, deceduto a Pergola l'08/09/2007<br />

Campanella Francesco Paolo<br />

<strong>di</strong> anni 71, deceduto a <strong>Mondavio</strong> l'11/09/ 2007<br />

Pazzaglia Gianna, ved. Santi/<strong>La</strong>urini<br />

<strong>di</strong> anni 86, deceduta a <strong>Mondavio</strong> il 05/10/2007<br />

Maria Maddalena <strong>La</strong>ttanzi<br />

<strong>di</strong> anni 98, deceduta a <strong>Mondavio</strong> il 12/10/2007<br />

Tarabbia O<strong>di</strong>le, ved. De Santis<br />

<strong>di</strong> anni 82, deceduta a Pesaro il 13/08/2007<br />

Gabbianelli Cristian<br />

<strong>di</strong> anni 34, deceduto a Fano il 31/10/2007<br />

Burasca Rosa, in Donnini<br />

<strong>di</strong> anni 81,deceduta il 05/11/ 2007.<br />

Rosatelli Elena<br />

<strong>di</strong> anni 70, deceduta a Pergola il 1/12/2007<br />

<strong>di</strong>cembre 2007


Si sono uniti in Matrimonio<br />

Conti Francesco<br />

e Tre<strong>di</strong>cucci Marika<br />

(8 settembre 2007)<br />

Hanno celebrato il 50' <strong>di</strong> Matrimonio Ragaini Bruno e Gargamelli Maria il 18/11/2007<br />

la voce <strong>di</strong> mondavio<br />

31


32<br />

L’Associazione “<strong>La</strong> Famiglia” gestisce il<br />

Il Consultorio Familiare svolge gratuitamente il proprio servizio verso<br />

quanti avvertono la necessità <strong>di</strong> vivere un più sod<strong>di</strong>sfacente rapporto con<br />

l’altro o con gli altri membri della famiglia<br />

<strong>La</strong> sua area <strong>di</strong> intervento riguarda:<br />

• consultazioni prematrimoniali comprendenti anche la visita me<strong>di</strong>ca<br />

prematrimoniale<br />

• consultazioni per problemi <strong>di</strong> carattere me<strong>di</strong>co problemi psicologici,<br />

<strong>di</strong> convivenza, legali, morali, <strong>di</strong> procreazione responsabile e <strong>di</strong> educazione<br />

dei figli<br />

Da lunedì 14 gennaio 2008 inizia l’itinerario per fidanzati<br />

in preparazione al matrimonio<br />

Gli incontri si svolgeranno<br />

alle ore 21.00 nei locali parrocchiali<br />

Per informazioni o adesioni rivolgersi al Parroco<br />

CONSULTORIO FAMILIARE<br />

ORARIO<br />

Lunedì - Martedì - Giovedì - Venerdì<br />

ore 17 - 19<br />

PER CHIEDERE UN APPUNTAMENTO<br />

basta telefonare<br />

o andare personalmente presso la sede<br />

Via Fanella, 93 - Tel. 0721 803765 - Fano<br />

<strong>di</strong>cembre 2007


Diocesi <strong>di</strong> Fano Fossombrone Cagli Pergola<br />

E’ morto don Oreste Benzi<br />

Don Oreste Benzi, presidente e<br />

fondatore della Comunità Papa<br />

Giovanni XXIII, è morto<br />

l’1/11/07 alle 2, nella sua casa a<br />

Rimini per un attacco car<strong>di</strong>aco.<br />

Lo ha reso noto la segreteria<br />

generale della sua comunità.<br />

Aveva 82 anni<br />

COMUNICATO STAMPA:<br />

Il Vescovo Armando Trasarti, i sacerdoti, i <strong>di</strong>aconi, i religiosi e i fedeli laici tutti si stringono<br />

alle Comunità Papa Giovanni XXIII° presenti nel nostro territorio in occasione della<br />

nascita al cielo <strong>di</strong> don Oreste Benzi.<br />

Ringraziamo Dio per il dono <strong>di</strong> don Oreste, per il vangelo testimoniato e servito senza riserve.<br />

Molti giovani e adulti in questi anni si sono formati, e si stanno formando, alla scuola<br />

<strong>di</strong> vita presso le realtà da lui fondate.<br />

E’ una scuola, quella del Vangelo e dell’accoglienza che ama il Cristo e in esso ogni uomo,<br />

senza <strong>di</strong>stinzioni. Don Oreste è stato anche un apripista e pioniere <strong>di</strong> tante strada e<br />

frontiere <strong>di</strong>fficili: aborto, prostituzione, droga, carcere. I passi da lui segnati, e percorsi in<br />

questi lunghi anni <strong>di</strong> vita, siano <strong>di</strong> forte sprono per le coscienze <strong>di</strong> ogni uomo, specie <strong>di</strong> coloro<br />

che sono preposti al servizio del bene comune, delle amministrazioni locali e strutture<br />

sanitarie. Il bene della vita è bene <strong>di</strong> Dio ed ogni uomo ne sia il servitore e non il padrone.<br />

<strong>La</strong> nascita al cielo <strong>di</strong> don Oreste nel giorno <strong>di</strong> Tutti i Santi è un segno evidente <strong>di</strong> come la<br />

santità percorre le strade della terra, della nostra terra, responsabilizzandoci nel far proseguire<br />

con fede e coraggio l’opera iniziata da Dio.<br />

don Giacomo Ruggeri, Ufficio Stampa - Portavoce<br />

la voce <strong>di</strong> mondavio<br />

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Festa dei “ragazzi” del ‘47 del comune <strong>di</strong> <strong>Mondavio</strong><br />

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<strong>di</strong>cembre 2007


Offerte per il Bollettino<br />

e Opere Parrocchiali<br />

Euro 10: Ragnetti Clau<strong>di</strong>a-Fiscaletti Catia-Tale' Rina--Ragaini Evelina-fam.<br />

Capomagi-Mencarelli Roberto-Cerioni Mario-Principi Maria-<br />

Contar<strong>di</strong> Albertina-Capocci Mario-Mazza Liliana-Mazza Antonella<br />

- Fam. Camilletti/Marinelli - Fam. Perini - Go<strong>di</strong> Patrizia e Ivana<br />

Euro 15: Sorchiotti Amalia-Tale' Rina-Giulietti Adria-Storoni Antonio e Artemisia-Casini<br />

Ostelia-<br />

Euro 20: Bocchini Luciano-Go<strong>di</strong> Maria-Moricoli Ordonselli Renata-<br />

Baldarelli Deanna-NN-Guiducci Bruna-Tomasetti Norina-Fam.<br />

Mandolini-Frattesi dario-NN-Vittorio e Domenica Allegrezza-<br />

Piermattei Gianna-NN-fam. Capomagi-Mencarelli Paolo- Fam.<br />

Panaroni-Pantaleoni Ilario - Fam. Brunetti Almerina<br />

Euro 30: Bocchini Quinta-Brunetti Almerina-Goretti Maria-Serrani Anna-<br />

Grilli Alpi<strong>di</strong>o-Manocchi Sebastianelli Maria-Dominici Luigi e Rina<br />

Euro 40: Olivieri Bruno-Manocchi Clelia - Rosati Amarillide<br />

Euro 50: Barbadoro Jnes-NN-Maria Sorrentino-Persi Edoardo-Bramucci<br />

Nerina-Berar<strong>di</strong>nelli Pierino-Ceccarelli Rosaria-Ragaini Bruno e<br />

Maria Gargamelli per il 50' <strong>di</strong> Matrimonio-NN-Petrucci <strong>La</strong>ura in<br />

suff. <strong>di</strong> Anselmo<br />

Euro 100: Fam. Santi/<strong>La</strong>urini in suff. <strong>di</strong> Gianna-Generale Bramucci Giulio-<br />

Galassi Maurizio e Sonia per il Batt. <strong>di</strong> Ester<br />

Euro 200: Fam. Campanella in suff. <strong>di</strong> Francesco Paolo - De Sanctis Eros,<br />

Patrizia e Diana in suff. <strong>di</strong> o<strong>di</strong>le<br />

Euro 425: Offerte cartelle/funebri per esequie <strong>di</strong> Santi/<strong>La</strong>urini Gianna<br />

Euro 365: " " " " <strong>di</strong> Tarabbia O<strong>di</strong>le<br />

Euro 260: " " " " <strong>di</strong> Cristian Gabbianelli<br />

Euro 535: " " " " <strong>di</strong> Burasca Rosa<br />

Euro 80: " " " " Casini Anselmo<br />

Chi desidera fare un’offerta per il bollettino e le opere parrocchiali può fare il<br />

versamento sul c.c.p. della “Parrocchia SS. Pietro e Paterniano”<br />

61040 <strong>Mondavio</strong> - n. 10927614<br />

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( 28 ottobre 2007)<br />

<strong>di</strong>cembre 2007

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