Leggi - I Cistercensi
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Fin dal 20 marzO' 1790, sempre per interessamento di Treihlard,<br />
l'Assemblea aveva disposto che «entro atta giorni» gli impiegati municipali<br />
avrebbero dovuta redigere l'inventario delle Case religiose nonché<br />
una lista dei religiosi, specificandone il nome, l'età, la data di professione<br />
nonché la loro volontà di essere laicizzati a di proseguire la vita claustrale.<br />
Fu un autentica disastro, Le dichiarazioni dei religiosi risultano<br />
malta diversificate e denotano situazioni psicologiche assai diverse.<br />
Pierre De la Garge, che sottopose ad accurato studia i documenti<br />
del Comitato, ci ha lasciata in proposito delle pagine commoventi (cf.<br />
op. c. pp. 170-179).<br />
Così, ad esempio, all'Abbazia benedettina di Maroilles nella Diacesi<br />
di Cambra i, il P. Priore, informato dell'imminente arrivo dei magistrati,<br />
convoca i 21 monaci del suo mon aster o, legge loro la formula<br />
della professione solenne, e quindi la totalità dei religiosi, dopo di<br />
avere invocata l'aiuta del Signore, « dichiarano che è loro intenzione e<br />
desiderio di vivere e morire sotto la Regala liberamente scelta ed alla<br />
quale si sentono vincolati in virtù del voto solenne di stabilità »,<br />
Inoltre questa Comunità decide che la dichiarazione fatta dai monaci<br />
venga inserita negli Atti capitolari e che ne sia inviata copia agli<br />
offìciali municipali perché provvedano ad inoltrarla all' Assemblea Nazionale.<br />
Superflua dire che non si tratta di un casa isolata. Ecco, a titolo<br />
di ulteriore esemplificazione, ciò che scrive il Priore dell' Abbazia cistercense<br />
di Preuilly: «benché tutti noi, i miei confratelli ed io, ci sentiamo<br />
zelanti sostenitori dell'attuale Rivoluzione, siamo in attesa del prima segnale<br />
per sfollare da questa Casa ... ». Nell'opera di J. Salmon « Morimond,<br />
gli ultimi giorni dell' Abbazia» si può prendere visione del cornportamento<br />
dei religiosi in un certa numera di abbazie cistercensi (pp. 30-31).<br />
La stesso Pierre De la Garge si pane la domanda: «Per quale opzione<br />
opinava la maggioranza dei religiasi? La risposta va attentamente<br />
ponderata: «E' unicamente a titolo di eccezione che si verifica sia un<br />
ardente desiderio di restare fedeli, sia un'incontenibile impazienza di<br />
disertare il monastero. Ciò che predomina non è né il fervore della fedeltà,<br />
né la tendenza all'apostasia ... Ritenga che per ogni essere umano,<br />
nel periodo e circostanze di cui stiamo parlando, la debolezza abbia<br />
prevalso largamente sulla costanza ... In altri termini: i religiosi si auguravano<br />
di essere sottoposti alle prove, però senza esagerare ... » (pp.<br />
172-174).<br />
Barruel nella sua «Staria del Clero durante la Rivoluzione, scrive:<br />
«Quanta ai monaci, il numera degli apostati fu grande », Ci sembra