Leggi - I Cistercensi
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dei beni patrimoniali della Corona e del Clero: l'idea fece rapidamente<br />
breccia, tanto che il lO ottobre di quell'anno l'Arcivescovo Talleyrand<br />
non esitò a sollecitare il trasferimento allo Stato di tutti i beni ecclesiastici.<br />
Fu cosÌ che il 2 novembre del 1789, con 568 voti contro 346, l'Assemblea<br />
Nazionale prese la decisione di porre «a disposizione della Nazione»<br />
la totalità dei beni reali e di quelli della Chiesa. Il mese successivo<br />
l'Assemblea decise l'alienazione immediata dei Beni della Corona<br />
e «di un contingente di possedimenti ecclesiastici tale da costituire<br />
nel suo complesso l'ammontare di 400 milioni di franchi ». Sul gettito di<br />
queste vendite l'Assemblea provvide all'emissione di banconote da 1.000<br />
franchi denominate «franchi assegnati ». Atteso però che questo primo<br />
provvedimento si rivelò insufficiente alle necessità finanziarie della Nazione,<br />
la Costituente fece ricorso a nuove emissioni che provocarono una<br />
ulteriore alienazione di beni ecclesiastici. A datare dal mese di luglio<br />
del 1790 la totalità dei possedimenti del1a Chiesa risulta venduta, ad<br />
eccezione, provvisoriamente, di quelli pertinenti alle fabbricerÌe, ai collegi<br />
ecclesiastici ed agli ospedali.<br />
Fu cosÌ che si procedette ovunque ad una rigorosa stima dei beni<br />
ecclesiastici, e, particolarmente, a quelli di proprietà delle abbazie. Il<br />
sistema di vendita, disciplinato dal decreto del 14 maggio 1790, fu quello<br />
dell'alienazione «al miglior offerente» in virtù del quale si rendeva possibile<br />
una maggiorazione sul prezzo di stima, e conseguentemente di<br />
quello di vendita, ciò che assicurava una vantaggiosa operazione finanziaria<br />
all'Erario Pubblico. Il principio del «frazionamento» dei singoli<br />
lotti non costituiva una rivoluzione agraria, ma unicamente un cospicuo<br />
affare finanziario a vantaggio del Tesoro.<br />
Che cosa ne sarebbe stato dei proprietari dei beni messi, con tali<br />
disposizioni, in uso alla Nazione? Il decreto del 2 novembre 1789 accollava<br />
ai Pubblici Poteri l'onere di provvedere alle spese del culto. Per<br />
quanto riguarda i Regolari non investiti di mansioni pastorali, vale a<br />
dire gli Ordini Contemplativi, erano considerati comunemente «inutili<br />
alla società », quindi potevano semplicemente scomparire. Del resto il<br />
sindaco di Parigi, Pé tion , non aveva forse formulato il principio: «dato<br />
che tutte le istituzioni erano in funzione della società, la società stessa<br />
ha la facoltà di eliminarle », supposto che siano superflue o nocive?<br />
La secolarizzazione dei religiosi.<br />
In conformità allo stile frequentemente adottato nel corso della Rivoluzione,<br />
dapprima si fece uso di precauzioni e si procedette, per così