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Leggi - I Cistercensi

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-6<br />

esame del loro contenuto illustrativo, ecc.), riassumo qui solo alcuni dati<br />

di fatto utili per evidenziare l'ininterrotta importanza rivestita dall'elemento<br />

«libro» nel corso della secolare evoluzione della nostra Badia."<br />

Perfino una curiosa, quanto significativa tradizione aneddotica riferita<br />

dal Baccetti" tiene a sottolineare l'eccezionalità del numero dei codici<br />

che arricchivano il monastero di Settimo: durante uno dei tanti, imprecisati<br />

assedi da esso subiti ed una delle conseguenti sortite tentate dagli<br />

assediati, quanti erano rimasti entro le mura dell'edificio aiutarono i<br />

fuoriusciti a rientrare gettando loro, perché galleggiassero sulle acque<br />

che circondavano la fortificazione in modo da servire da «passerella »,<br />

i più grossi volumi posseduti dai monaci. Se per il momento non è stato<br />

reperito alcun dato documentario che attesti esplicitamente l'esistenza<br />

in Settimo di libri o, ancor più, di un centro scrittorio nei primi secoli<br />

(X-XII) della sua storia, resta il fatto, forse non meno probante, che<br />

senza dubbio" proviene dalla nostra Badia un cospicuo gruppo, solo<br />

in parte omogeneo, di manoscritti databili tra l'XI ed il XII secolo, ora<br />

divisi soprattutto tra la Biblioteca Laurenziana di Firenze" e la Biblioteca<br />

Nazionale di Roma."<br />

E' comunque con l'arrivo dei <strong>Cistercensi</strong> che cominciano a moltiplicarsi<br />

le testimonianze archivistiche relative al patrimonio librario di Settimo:<br />

la stessa presa di possesso del monastero da parte del nuovo<br />

Ordine (1236) viene suggellata appunto da un volumetto datato e oggi,<br />

a quanto mi risulta, purtroppo perduto, che conteneva la Regola cisterciense,<br />

trascritta appositamente nella casa madre di San Galgano per la<br />

filiazione fiorentina e da questa a sua volta passata poi a Buonsollazzo;<br />

ne ho trovato precisa memoria tra alcuni spogli inediti seicenteschi raccol-<br />

18 Per la storia della ib~bl!ioteca di Settimo resta ,a tutt' o~gi unico 'e fondamentale<br />

studio quello di. E. ILASINIO, Deua Biblioteca di Settimo e di alcurni sruoi<br />

manoscritti passati nella Medi.ceo-La.urenziana, im «R,i:vista dehle BiJblliotelClhe e<br />

degln Archivi », IV, 1904, \f1. 11, pp. 1-11. Per alLtri combrìbutd suceessèvì c!fJ.". le<br />

note seguenti.<br />

19 N. BACCETTI, Sle,pti.manae Historuie Libri VIII, Romae, ,1'7,24 (ma scritta, si<br />

tenga sempre presente, ,tra gld ultimi. armi del '500 ed i primi. del '600), rp. 11; cfr.<br />

anche E. LASINIO, Delui Biblioteca... cit., p. 6, ìn nota.<br />

20 La silcur.al provenienza è documentata daìle note di possesso che compaìono<br />

nei vobumi: d'altra ,parte esse risuètano sempre i.n grafÌlai moLto tarda, farmo spesso<br />

niferdmento ald'Ordine cisteroiense, che im Settimo entrò solo neì 1Q36, e possono<br />

quandi essere state apposte in €!pOlca imprecisata su codìcì che dn reaìtà possono<br />

essere entrati a if'Hir,palI1te della biblioteca settimèana anche in periodi reìarìvamente<br />

recenti.<br />

:21 E. LASINIO, Della Biolioteca.: cìt., \WJ. 9-10.<br />

22 S~ veda sopractutto K. BERG, Studiee in T'uscam. twelfth cen,tu.ry iliuminCLtion,<br />

OsIo, 1'968, pp. 32-34, 38, 60, 98, 308-310.

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