Leggi - I Cistercensi
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reti; premettendo questa ipotesi, introduciamo l'altro grande problema<br />
legato al ciclo degli affreschi: la funzionalità del vano.<br />
Non siamo in presenza di una semplice cappella, poiché la pianta<br />
lunga e stretta, l'ingresso laterale, e la sopraelevazione del piano di base<br />
rispetto agli ambienti adiacenti ne smentiscono l'utilizzazione in tal<br />
senso. Il livello dell'antica sagrestia, non doveva differenziarsi molto da<br />
quello attuale; per accedere alla stanza, erano quindi necessari alcuni<br />
gradini situati all'interno della sagrestia, o una semplice scala di legno;<br />
certo è che prima della costruzione dell'armadio, addossato alla parete,<br />
la quale al di sotto è ancora in grassello antico, doveva esistere qualcosa<br />
che interrompeva, sia pur minimamente, permettendo l'accesso all'interno,<br />
la condizione di isolamento in cui si trova va la stanza, condizione<br />
che allontana sempre maggiormente l'ipotesi dell'utilizzazione dell'ambiente<br />
come luogo di culto, fa pensare piuttosto ad un luogo segreto<br />
destinato a contenere il tesoro del monastero certosino. Ipotesi affascinante<br />
quella dell'esistenza di reliquie, a cui ho già accennato, che tuttavia<br />
necessita di una conferma, poiché sappiamo" che nel 1388 si lavora alla<br />
cappella delle reliquie, voluta dall' Acciaiuoli e consacrata nel 1394,20 che<br />
occupava il vano a destra del coro della chiesa, dalla parte opposta alla<br />
sagrestia.<br />
Gli affreschi da noi presi in esame, sono collocabili, come abbiamo detto,<br />
nel tardo '300, e precederebbero di pochi anni la suddetta cappella,<br />
in tal caso i due ambienti dovrebbero sussistere contemporaneamente, a<br />
meno che il nostro non sia lasciato incompiuto per cedere il posto all'altro<br />
più grande e lussuoso.<br />
Abbiamo visto come il ciclo degli affreschi sia strettamente connesso<br />
al complesso architettonico ed ho capito, nel corso della stesura<br />
dell'articolo, che molti interrogativi sono risolvibili soltanto inquadrandoli<br />
in uno studio che affronti l'ampio e articolato problema della Certosa<br />
del '300; ricostruendo la struttura originaria è possibile risolvere i problemi<br />
che suscita lo studio dei singoli ambienti.<br />
19 G. BACCHI, op. cit., 'pa:g. 109.<br />
20 Al 131914 idslai1e urna solenne conaaerazìone che sì presume efr,elttuaJtaJ a 'COIIllpdrnersto<br />
delile IC8iPlpelilleannesse ailla chiesa (G. LEONCINI, La Certosa; di Fkenze.<br />
Note etorico-artistiche sulla c'Ostruzione del monastero, in «Notizie cìstercensà »<br />
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