Leggi - I Cistercensi
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gere che quasi a compensare i danni ed i disagi derivanti da simili fattori,<br />
è pur sempre giunta fino a noi, superando tempo, spoliazioni, noncuranze,<br />
trasferimenti e guerre, una rilevantissima parte di quanto può ancora documentarci<br />
i passati splendori del monastero e può permetterei, se solo<br />
lo si volesse, di ricostruirne, senza grosse lacune, le vicende: è un'osservazione,<br />
questa, che rende ancor più incomprensibile l'insistente disinteresse<br />
per Badia a Settimo e fa amaramente ricordare, come sempre attualissimo,<br />
l'accorato, anche se un po' enfatico, appello lanciato già più<br />
di settant'anni fa da Guido Carocci."<br />
Da tempo mi sto occupando sistematicamente ed indistintamente<br />
delle varie manifestazioni artistiche fiorite a Settimo entro il periodo<br />
compreso tra il X ed il XVII secolo: anticipando in minima parte tutta<br />
una serie di studi più ampi e specifici, per alcuni versi ancora da concludere,<br />
che mi riprometto di pubblicare quanto prima, intendo in questa<br />
sede solo additare le direzioni di indagine da me imboccate e sottolineare<br />
la vastità e la complessità del materiale, spesso ignoto ai più e<br />
comunque mai da nessuno fatto oggetto di un tentativo globale di classificazione.<br />
I - PATRIMONIO ARCHIVISTICO: inizio da esso in quanto base imprescindibile<br />
per qualsiasi ricerca scientifica al di là dello specialistico<br />
argomento che si vuole affrontare. Per Badia a Settimo ci troviamo di<br />
fronte ad una massa di documenti davvero impressionante, ricchissima<br />
anche proprio di notizie più strettamente storico-artistiche.<br />
Già altri si stanno occupando di almeno due (i maggiori) dei fondi<br />
che interessano il Monastero: il Diplomatico e il Compagnie Religiose<br />
Soppresse dell' Archivio di Stato di Firenze." In attesa di fornire anch'io<br />
agli studiosi un dettagliato resoconto di aItre raccolte di carte che ho<br />
avuto occasione di consultare, ricordo solo che nel medesimo Archivio mol-<br />
4 G. CARROCCI, I dintorni di Firenze, val. n, ,FilI',enze, 1/007, iPlP. 440-4!48. A pago<br />
442 si legge: « ... Dal X fino al XVIN se'colo Ile rvklelllide dell'Abbazia di Seetimo<br />
SOIl1JO documentate da una serie non interrotta dt pergamene, di artti, di delldlbera,mani,<br />
di dlia1ri,di nìccrdanze ehe si conservano nei nostri arehdvì e che serwìrono<br />
ad erudlilti d'ognì tempo per rfasaurn'ere in brevi ed ìncompletì cenni unai storia<br />
che, degna dell'importanza del monumento, vorremmo veder preiSen.t'atru ,allI'esame<br />
degli studiosi ... » ; 'ed ancora, iallle 'PP. 4416-447: « ... QUaJIl!ti nìcordi d'uri passato<br />
splendore, quarate bellezze menavdglìose, ma alI tempo stesso quanto squaìlore,<br />
qUrurllto 8lbbanJdono! E le glonie del/l'arte, le memorie ins:Ìig1Il!Ì<br />
Irec1amJer'elbbero pure<br />
datU'Italia moderna ohe deve sentìce J.'af[,etto per iJl suo passato, provvedìmentì<br />
che diLsWuglgiessero l']mjpIressi:one dolorosa di questo lungo e colpevole oblio... lO.<br />
5 G. VITI, I <strong>Cistercensi</strong> 1l.ieLfondo Compagnie ReLigiose SO(JXpIJ"~e deLL'Archivio<br />
di Stato di Firenze - Lndagine archivistica, ÌJn - Nctizie cìstercensì lO, XI, 1978,<br />
n. 1, Plp. 29-61 e G. VITI, I Cistercenei ritor1Ul.no... cit., IP. 149, mota 26.