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Leggi - I Cistercensi

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derivare da disposizioni di umiltà. Ma laddove queste sono il vero<br />

motivo dell'esitazione, l'uomo umile si presta ugualmente con generosità,<br />

quando si rende conto che Dio lo chiama a servirlo in tal modo. Il fatto<br />

è che tante volte l'esitazione oggi sembra derivare da una certa confusione<br />

circa il ruolo, da un senso di inadeguatezza - il che purtroppo<br />

corrisponde spesso a realtà - da un falso senso di egualitarismo, e talvolta<br />

dalla propria ritrosia.<br />

Paternità spirituale cristiana oggi<br />

Ci furono delle legittime e necessarie discussioni circa il preciso<br />

significato e la pratica della paternità spirituale nel nostro tempo, e<br />

ciò rappresenta la continuazione, la degenerazione o il cambiamento<br />

della pratica primitiva. In particolare si discusse se oggi «padre» sia<br />

il miglior archetipo per indicare questo rapporto. Ne furono suggeriti<br />

altri: amicizia, nutrice, guaritore. Ma nessuno sembrava racchiudere<br />

pienamente il significato di questo termine tradizionale. Le difficoltà circa<br />

il vocabolo sembrano derivare dai significati secondari di paternità<br />

naturale e dai problemi connessi con l'esercizio dell'autorità paterna nella<br />

famiglia oggigiorno. Ma il cristiano deve tener presente che ogni paternità<br />

viene dall'alto e che prende il nome dal Padre della Luce (Eph.<br />

3,14-15; jac, 1,17). Il suo ruolo esige dal padre spirituale che sia come<br />

Cristo, che rendere presente il Padre: «lo e il Padre siamo una cosa sola»<br />

(Cv. 10,30); «Chi vede me, vede il Padre» (Cv. 14,9), e che forma<br />

i discepoli come figli del Padre a somiglianza di Cristo.<br />

L'amicizia è certo una parte importante di questo ruolo paterno:<br />

«Non vi chiamo più servi... ma amici, perché vi ho fatto conoscere<br />

tutto quello che ho avuto dal Padre» (Cv. 15,15); ma da sola non sembra<br />

esprimere tutto ciò che qui è compreso, tutto quanto il discepolo legittimamente<br />

cerca ed aspetta quando si rivolge a un padre spirituale.<br />

Nel rapporto padre-figlio c'è anche dell'insegnamento, un insegnamento<br />

vivo, fatto di esperienza vissuta. E non è ancora tutto del ruolo<br />

paterno; non ne è neppure la parte più importante. Quel che si desidera<br />

ed è necessario è che il padre, riassumendo la sua esperienza vissuta,<br />

sappia guidare il figlio a realizzare il suo vero io. Col battesimo il cristiano<br />

è stato fatto vero figlio di Dio, una cosa sola con Cristo unigenito:<br />

«Non vivo più io, ma Cristo vive in me» (Cal. 2,20); ha ricevuto lo<br />

Spirito di Cristo come suo proprio spirito: « Avete ricevuto uno spirito<br />

da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo " Abbà, Padre!"» (Rom.<br />

8,15). Il cristiano deve soltanto imparare ad essere chi egli veramente è,

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