Leggi - I Cistercensi
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te spirituali, capaci di insegnare vie concrete, pratiche, per entrare in<br />
una vita spirituale più densa.<br />
Queste scoperte venivano confermate dai vari interventi fatti nel<br />
corso delle partecipazioni personali, oneste, aperte. Fratel Davide Steindre-Rast<br />
fece una breve relazione sulle diverse comunità «Nuova Era»<br />
con cui era venuto a contatto. In questi gruppi la comunità di solito ha<br />
occupato un posto centrale: una comunità calda, che dà sicurezza, che<br />
rappresenta tuttavia un prodotto secondario e non qualcosa cercato direttamente.<br />
Gruppi che sono sorti per trovare anzitutto una comunità,<br />
raramente hanno avuto successo. Per le comunità riuscite, si è trattato<br />
nella maggior parte dei casi di un raggruppamento attorno a un maestro,<br />
dallo Zen Center di San Francisco all'Integra] Yoga Institute di Swami<br />
Satchidananda al Love Center di Denver formatosi attorno a un terziario<br />
cattolico romano. Pare che ci sia sempre un unico scopo unificante<br />
a produrre l'atmosfera monastica che promuove la crescita spirituale.<br />
Questi gruppi «Nuova Era », pur essendo dinamicamente flessibili,<br />
hanno una stabilità notevole. Sono fatti di cercatori, e raramente vi sono<br />
distinzioni derivanti dal sesso.<br />
Nella sessione di chiusura del Simposio ci fu un momento molto<br />
commovente, quando si alzò a parlare un giovane rimasto fino allora in<br />
silenzio, studente all'Istituto di Studi <strong>Cistercensi</strong> di Kalamazoo nel Michigan.<br />
Era stato quattordici mesi in un monastero cattolico - per lui<br />
esperienza deludente - ed ora ne stava cercando uno in cui avrebbe<br />
potuto trovare un padre spirituale vero. Fece un accorato appello a tutti<br />
i padri e le madri spirituali presenti affinché si impegnassero ad essere<br />
padri e madri spirituali autentici, uomini e donne di santità personale,<br />
che incarnano il Vangelo nella loro vita, che desiderano cercare e trar<br />
fuori dall'individuo che ricorre a loro tutto l'amore di Dio in lui racchiuso.<br />
Il giovane affermava che talvolta coloro che dovrebbero compiere<br />
questo servizio pastorale nella comunità cristiana sono presi da «più<br />
gradi e più universali» interessi, al punto che sono restii a dedicare del<br />
tempo all'individuo. Ma fu molto schietto sul fatto che troppe persone<br />
che nella Chiesa ricoprono ruoli in cui giustamente ci si aspetta sia inclusa<br />
la paternità spirituale (superiori, pastori, consiglieri, direttori), esitano<br />
ad accettare questo servizio, indubbiamente molto impegnativo.<br />
Le discussioni seguite all'intervento hanno dato questi risultati. E'<br />
vero che la vecchia letteratura monastica presenta il padre spirituale<br />
molto riluttante ad accettare il suo ruolo. Tuttavia, egli spesso l'Oaccetta,<br />
e tante volte con audace abnegazione. L'esitazione oggi sembra spesso