Leggi - I Cistercensi

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01.06.2013 Views

- 26- Perciò disse bene l'evangelista «Maria, seduta ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola» (Luc. X). Secondo la parte di Marta la B. Maria non sedeva ai piedi di Gesù. Che anzi, come io penso, lo stesso Signore Gesù sedeva ai piedi della dolcissima Madre sua. Infatti, come dice l'evangelista, proprio lui «Era loro sottomesso» (Luc. II), cioè a Maria ed a Giuseppe. Ma in quanto vedeva e conosceva la sua divinità, senza dubbio ella sedeva ai suoi piedi; poiché si umiliava avanti a Lui e si teneva per sua ancella. Secondo la parte di Marta, poi, lo serviva come debole e piccolo, affamato e assetato; si doleva dei suoi patimenti e dei disprezzi infertigli dai Giudei? Perciò a lei si dice «Marta, Marta, tu sei sollecita e preoccupata da molte distrazioni» (Luc. X). Secondo la parte di Maria, invece, ella lo supplicava come Signore, lo adorava come suo Signore ed anelava per quanto poteva alla sua spirituale dolcezza. Dunque, fratelli miei, finché siamo in questo corpo, in questo esilio, in questo luogo di penitenza, sappiamo che niente ci è più proprio e connaturale di ciò che disse il Signore ad Adamo «Mangerai il tuo pane col sudore del tuo volto» (Gen. III). Ciò, infatti, riguarda Marta. Tutto ciò, pertanto, che noi gustiamo di dolcezza spirituale, non è se non, per cosÌ dire, una certa leccornia, con la quale Dio sostenta la nostra debolezza. Perciò, fratelli carissimi, con sollecitudine facciamo la parte di Marta, e con ogni timore e cura esercitiamoci nella parte di Maria, né sacrifichiamo l'una per l'altra. Talora accadrà che Marta voglia avere come compagna nel suo lavoro Maria; ma non bisogna consentirle. «Signore, - el1a disse - non ti curi che mia sorella mi lasci sola a servirti? Dille, dunque, di darmi una mano» (Luc. X). E' una tentazione. Vedete, dunque, fratelli, che quando, nel tempo in cui dobbiamo attendere alla lettura ed alla preghiera, il nostro pensiero ci suggerisce di andare a questo o a quell'altro lavoro, come ciò fosse necessario, allora Marta in certo modo chiama Maria in aiuto; ma il Signore giudica bene e giusto. Egli non comanda che Marta sieda con Maria, né che Maria si alzi e lo serva con Marta. Migliore senza dubbio e più dolce e soave è la parte di Maria; tuttavia. Egli non vuole che l'opera di Marta sia omessa per amor suo. Più faticosa è la parte di Marta; tuttavia non vuole che la quiete di Maria venga turbata. Perciò Egli vuole che ambedue facciano la loro parte. Pertanto chiunque così pensa che alcuni uomini debbano seguire in questa vita soltanto la parte di Marta e che altri debbano occuparsi soltanto nella parte di Maria, sbagliano senza dubbio e non capiscono.

- 27- Queste donne ambedue si trovano in un medesimo castello, ambedue amate dal Signore, come dice il vangelo: «Gesù, poi, amava Maria, Marta e Lazzaro» (Ioa. XI). Oppure riconoscano che nessun santo Padre è pervenuto alla perfezione senza l'una e l'altra. Perciò, poiché da ognuno di noi si devono esercitare ambedue queste parti, senza dubbio in un certo tempo dobbiamo fare la parte di Marta, ma in certi altri le parti di Maria; ammenoché non intervenga una necessità, la quale non ha legge. Perciò dobbiamo con studio osservare tali tempi, che lo Spirito Santo ci ha stabilito: che cioè nel tempo della lettura restiamo stabili e quieti, senza indulgere all'ozio o al torpore, senza, inoltre, separarci, dai piedi di Gesù, ma colà ce ne stiamo seduti e attenti all'ascolto della sua parola. Nel tempo del lavoro, poi, siamo solleciti e pronti, né in alcun modo per amor di quiete omettiamo il ministero della verità. E giammai abbiamo l'imprudenza di mescolare queste due cose, eccetto nel solo caso che l'obbedienza cui non si deve preporre né la quiete, né la fatica o l'azione, né la contemplazione o addirittura qualcosaltro, - per così dire - ci costringa a lasciare i piedi di Gesù per amore dell'obbedienza. Perché, di certo, sebbene Maria stimasse cosa più dolce stare ai piedi di Gesù, tuttavia, se il Signore glielo avesse comandato, senza il minimo dubbio si sarebbe levata a servirlo con la sorella sua. Ma il Signore non lo comandò, affinché in questo fatto raccomandasse l'una e l'altra azione: ed anche perché siamo solleciti, se non ci vien comandato, di osservare diligentemente sempre queste due cose e di non omettere l'una cosa per l'altra. Inoltre va considerato che il Signore dice: «Maria si è scelta la parte migliore che non le sarà tolta». Con queste parole il Signore ci dette grande consolazione. Sarà tolta da noi la parte di Marta, ma non ci sarà tolta la parte di Maria. Chi non avrebbe a noia tali fatiche e miserie, se dovessero stare sempre con noi: Perciò ci consola il Signore. Agiamo, per tanto, virilmente, sopportiamo virilmente tali fatiche e miserie, sapendo che avranno fine. Inoltre chi curerebbe molto tali consolazioni spirituali, se non durassero più dell'arco di questa vita? Ma da noi non sarà tolta la parte di Maria, anzi si accrescerà. E ciò che qui incominciamo a gustare a gocce - per così dire - minutissime, dopo questa vita berremo fino all'ebbrezza spirituale, come dice il Profeta «Si inebrieranno per l'abbondanza della tua casa, e al torrente delle tue delizie li abbevererai ». (Ps. 35).

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Queste donne ambedue si trovano in un medesimo castello, ambedue<br />

amate dal Signore, come dice il vangelo: «Gesù, poi, amava Maria,<br />

Marta e Lazzaro» (Ioa. XI).<br />

Oppure riconoscano che nessun santo Padre è pervenuto alla perfezione<br />

senza l'una e l'altra. Perciò, poiché da ognuno di noi si devono<br />

esercitare ambedue queste parti, senza dubbio in un certo tempo dobbiamo<br />

fare la parte di Marta, ma in certi altri le parti di Maria; ammenoché<br />

non intervenga una necessità, la quale non ha legge. Perciò dobbiamo<br />

con studio osservare tali tempi, che lo Spirito Santo ci ha stabilito:<br />

che cioè nel tempo della lettura restiamo stabili e quieti, senza<br />

indulgere all'ozio o al torpore, senza, inoltre, separarci, dai piedi di Gesù,<br />

ma colà ce ne stiamo seduti e attenti all'ascolto della sua parola.<br />

Nel tempo del lavoro, poi, siamo solleciti e pronti, né in alcun modo<br />

per amor di quiete omettiamo il ministero della verità. E giammai abbiamo<br />

l'imprudenza di mescolare queste due cose, eccetto nel solo caso<br />

che l'obbedienza cui non si deve preporre né la quiete, né la fatica o<br />

l'azione, né la contemplazione o addirittura qualcosaltro, - per così<br />

dire - ci costringa a lasciare i piedi di Gesù per amore dell'obbedienza.<br />

Perché, di certo, sebbene Maria stimasse cosa più dolce stare ai<br />

piedi di Gesù, tuttavia, se il Signore glielo avesse comandato, senza il<br />

minimo dubbio si sarebbe levata a servirlo con la sorella sua. Ma il Signore<br />

non lo comandò, affinché in questo fatto raccomandasse l'una e<br />

l'altra azione: ed anche perché siamo solleciti, se non ci vien comandato,<br />

di osservare diligentemente sempre queste due cose e di non omettere<br />

l'una cosa per l'altra.<br />

Inoltre va considerato che il Signore dice: «Maria si è scelta la<br />

parte migliore che non le sarà tolta». Con queste parole il Signore ci<br />

dette grande consolazione. Sarà tolta da noi la parte di Marta, ma non<br />

ci sarà tolta la parte di Maria. Chi non avrebbe a noia tali fatiche e miserie,<br />

se dovessero stare sempre con noi: Perciò ci consola il Signore.<br />

Agiamo, per tanto, virilmente, sopportiamo virilmente tali fatiche e<br />

miserie, sapendo che avranno fine.<br />

Inoltre chi curerebbe molto tali consolazioni spirituali, se non durassero<br />

più dell'arco di questa vita? Ma da noi non sarà tolta la parte<br />

di Maria, anzi si accrescerà. E ciò che qui incominciamo a gustare a<br />

gocce - per così dire - minutissime, dopo questa vita berremo fino all'ebbrezza<br />

spirituale, come dice il Profeta «Si inebrieranno per l'abbondanza<br />

della tua casa, e al torrente delle tue delizie li abbevererai ».<br />

(Ps. 35).

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