Leggi - I Cistercensi

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01.06.2013 Views

- 22- ta Maria non avesse preparato in sé siffatto villaggio, non sarebbe entrato nel suo utero, né nella sua mente il Signore, Gesù, né verrebbe letto oggi nella sua festività il brano di tale Vangelo. Dunque prepariamogli tale villaggio. Perché sia forte un castello, ci devono essere tre cose: il fossato, il muro e la torre. Per primo il fossato, poi al di sopra del fossato il muro e poi la torre che è più forte e più eccellente di tutto il resto. Il muro e il fossato si custodiscono a vicenda; poiché se il fossato non fosse in mezzo a proteggere, gli uomini mediante qualche scaltrezza potrebbero accostarsi per minare il muro; e se il muro non sovrastasse il fossato, potrebbero avvicinarsi al fossato per riempirlo. La torre protegge ogni cosa, poiché è più alta di tutto. Entriamo ora nell'anima nostra e vediamo in che modo tutto questo deve spiritualmente effettuarsi in noi. Cos'è il fossato se non la terra profonda? Perciò scaviamo il cuor nostro, dove la terra è più profonda. Togliamo la terra che è dentro e gettiamola al di sopra di noi: cosÌ, infatti, si fa il fossato. La terra che dobbiamo prendere e gettar sù è la nostra terrena fragilità. Ciò non si nasconda al di dentro, ma sia sempre avanti agli occhi nostri, affinché sia nel nostro cuore il fossato, cioè la terra umile e profonda: Dunque, o fratelli, codesto fossato è l'umiltà. Ricordatevi ciò che disse il vignaiuolo nel Vangelo di quell'albero che il Padrone della vigna voleva tagliare, perché non vi aveva trovato frutto: «Signore, lascialo stare anche quest'anno, finché vi scavi intorno ad esso evi metta il letame ». (Luc. XIII). Qui Egli volle fare il fossato, cioè insegnarci l'umiltà. CosÌ, dunque, o fratelli, incominciamo a costruire questo castello. Infatti, se questo fossato non sarà stato scavato nel nostro cuore, cioè la vera umiltà, non potremo edificare se non la rovina sul nostro proprio capo. Oh! quanto bene l'aveva fatto tale fossato la B. V. Maria! Perciò considerò la sua propria fragilità più che tutta la sua dignità e santità. Sapeva benissimo che la fragilità era tutta sua; il fatto, invece, di essere santa, Madre di Dio, signora degli Angeli, tempio dello Spirito Santo non le veniva se non dalla grazia divina. Perciò ciò che veniva dalla sua natura umilmente lo riconosceva, dicendo: «Ecco la schiava de] Signore; si faccia di me secondo la tua parola» (Luc. I). E di nuovo « Rivolse lo sguardo alla vilezza della sua schiava» (ibid.). Dopo il fossato dobbiamo fare il muro. Questo muro spirituale è la castità: muro completamente forte che conserva integra e incontaminata la carne.

- 23- Quello è il muro che cinge questo fossato di cui abbiamo parlato, sicché non può essere riempito dai nemici. Infatti, se qualcuno perde la castità, subito il cuore tutto si riempie di sordidezze e d'immondezze, dimodocché l'umiltà cioè il fossato spirituale va in rovina completa nel cuore. Ma come codesto fossato è custodito: dal muro, così è necessario che il muro sia custodito dal fossato. Infatti chi perde l'umiltà non può nemmeno conservare la castità della carne. Da ciò ne segue che la verginità, che si conserva dall'infanzia fino alla vecchiaia, talvolta si perde; poiché, quando l'anima si macchia di superbia, anche la carne s'insozza per la lussuria. Tal muro l'ebbe in sé S. Maria più perfettamente che qualsiasi altro. Ella, infatti, è la vergine santa ed intatta, la cui verginità come un muro saldissimo giammai poté essere penetrato dalla tentazione del Diavolo per mezzo di qualche marmo pario o per altro strumento. Ella era vergine prima del parto, vergine nel parto, vergine dopo il parto. Ma, se già vi sforzate d'imitare la B. Maria ed avete tale fossato dell'umiltà ed il muro della castità, è necessario che edifichiamo la torre della carità. La carità, fratelli miei, è una grande torre. Come la torre suole essere più alta di ogni altro edificio di fortificazione, così è superiore a tutte le altre virtù necessarie nella costruzione spirituale dell'anima. Perciò dice l'Apostolo «Vi mostro ora una via, ancora più eccellente» (I Coro XII). Ciò diceva della carità, poiché essa è la via più eccellente che conduce alla vita. In codesta torre chiunque vi si trovi dentro non teme i suoi nemici, perché «la perfetta carità caccia fuori il timore» (I Ioa. IV). Senza codesta torre è debole il castello spirituale di cui parliamo. Chi, infatti, ha sicuro il muro della castità e per caso disprezza il fratello suo e non gli mostra quella carità che gli deve; gli è perché, non avendo la torre, il nemico suo oltrepassa il muro ed uccide la sua anima. Similmente, se qualcuno si vede umile nel suo abito, nel suo vitto, nelle sue inclinazioni; tuttavia se dentro di sé ha uno spirito aspro verso i prelati e verso i suoi confratelli, il suo fossato dell'umiltà non riesce a difenderlo dai suoi nemici. Chi potrebbe dire quanto perfetta avesse codesta torre la B. Maria? Se Pietro amò il suo Signore, quanto più l'amò la B. Maria, il suo Signore e Figlio suo! In quanto al suo amore per i suoi prossimi, cioè gli uomini, molti miracoli e molte visioni, con cui lo stesso Signore si è degnato di mostrarlo, dimostrano che ella prega specialmente il Figlio suo per tutto il genere umano.

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ta Maria non avesse preparato in sé siffatto villaggio, non sarebbe entrato<br />

nel suo utero, né nella sua mente il Signore, Gesù, né verrebbe letto oggi<br />

nella sua festività il brano di tale Vangelo. Dunque prepariamogli tale<br />

villaggio. Perché sia forte un castello, ci devono essere tre cose: il fossato,<br />

il muro e la torre.<br />

Per primo il fossato, poi al di sopra del fossato il muro e poi la<br />

torre che è più forte e più eccellente di tutto il resto. Il muro e il fossato<br />

si custodiscono a vicenda; poiché se il fossato non fosse in mezzo<br />

a proteggere, gli uomini mediante qualche scaltrezza potrebbero accostarsi<br />

per minare il muro; e se il muro non sovrastasse il fossato, potrebbero<br />

avvicinarsi al fossato per riempirlo. La torre protegge ogni cosa,<br />

poiché è più alta di tutto. Entriamo ora nell'anima nostra e vediamo in<br />

che modo tutto questo deve spiritualmente effettuarsi in noi. Cos'è il<br />

fossato se non la terra profonda?<br />

Perciò scaviamo il cuor nostro, dove la terra è più profonda. Togliamo<br />

la terra che è dentro e gettiamola al di sopra di noi: cosÌ, infatti, si<br />

fa il fossato. La terra che dobbiamo prendere e gettar sù è la nostra<br />

terrena fragilità. Ciò non si nasconda al di dentro, ma sia sempre avanti<br />

agli occhi nostri, affinché sia nel nostro cuore il fossato, cioè la terra<br />

umile e profonda: Dunque, o fratelli, codesto fossato è l'umiltà.<br />

Ricordatevi ciò che disse il vignaiuolo nel Vangelo di quell'albero<br />

che il Padrone della vigna voleva tagliare, perché non vi aveva trovato<br />

frutto: «Signore, lascialo stare anche quest'anno, finché vi scavi intorno<br />

ad esso evi metta il letame ». (Luc. XIII).<br />

Qui Egli volle fare il fossato, cioè insegnarci l'umiltà. CosÌ, dunque,<br />

o fratelli, incominciamo a costruire questo castello. Infatti, se questo fossato<br />

non sarà stato scavato nel nostro cuore, cioè la vera umiltà, non<br />

potremo edificare se non la rovina sul nostro proprio capo.<br />

Oh! quanto bene l'aveva fatto tale fossato la B. V. Maria! Perciò<br />

considerò la sua propria fragilità più che tutta la sua dignità e santità.<br />

Sapeva benissimo che la fragilità era tutta sua; il fatto, invece, di essere<br />

santa, Madre di Dio, signora degli Angeli, tempio dello Spirito Santo<br />

non le veniva se non dalla grazia divina.<br />

Perciò ciò che veniva dalla sua natura umilmente lo riconosceva,<br />

dicendo: «Ecco la schiava de] Signore; si faccia di me secondo la tua<br />

parola» (Luc. I).<br />

E di nuovo « Rivolse lo sguardo alla vilezza della sua schiava» (ibid.).<br />

Dopo il fossato dobbiamo fare il muro. Questo muro spirituale è la<br />

castità: muro completamente forte che conserva integra e incontaminata<br />

la carne.

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