good laboratory practice (glp) - università degli studi di catania
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GOOD LABORATORY<br />
PRACTICE (GLP)<br />
BUONE PRATICHE <strong>di</strong><br />
LABORATORIO (BPL)
BUONA PRATICA DI LABORATORIO<br />
• Le amministrazioni nazionali e l’industria<br />
aspirano a garantire la qualità <strong>degli</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> non<br />
clinici sulla sicurezza <strong>di</strong> determinati prodotti in<br />
riferimento alla salute umana e all’ambiente,<br />
sui quali è basata la valutazione del rischio.<br />
• Per evitare <strong>di</strong>fferenze nei programmi <strong>di</strong><br />
esecuzione <strong>degli</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>, che potrebbero<br />
ostacolare il commercio internazionale dei<br />
prodotti chimici, gli stati dell’OCSE hanno<br />
voluto armonizzare i meto<strong>di</strong> utilizzati per la<br />
sperimentazione.
GLP / BPL<br />
• La Buona Pratica <strong>di</strong> Laboratorio (B.P.L)<br />
riguarda il processo organizzativo e le<br />
con<strong>di</strong>zioni in cui le ricerche <strong>di</strong> laboratorio<br />
(<strong>stu<strong>di</strong></strong>) sono programmate, condotte,<br />
controllate, registrate e comunicate, allo scopo<br />
<strong>di</strong> ottenere dati sperimentali <strong>di</strong> elevata qualità.<br />
• I principi <strong>di</strong> Buona Pratica <strong>di</strong> Laboratorio sono<br />
stati adottati dall’OCSE (Organizzazione per la<br />
Cooperazione e lo Sviluppo, OECD) per<br />
promuovere la qualità e la vali<strong>di</strong>tà dei dati<br />
sperimentali utilizzati per determinare la<br />
sicurezza <strong>di</strong> sostanze e prodotti chimici.
Perché è nata la GLP?<br />
• La buona pratica <strong>di</strong> laboratorio è stata introdotta negli<br />
Stati Uniti dalla US Food and Drug Administration<br />
(FDA) nel 1976, al fine <strong>di</strong> assicurare un adeguato<br />
controllo sulla qualità <strong>degli</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> laboratorio<br />
comprovanti la non pericolosità dei prodotti (farmaci,<br />
ad<strong>di</strong>tivi alimentari ecc.) sottoposti a regime<br />
autorizzativo.<br />
• La regolamentazione per la GLP emanata dalla FDA è<br />
stata utilizzata come base per lo sviluppo dei principi <strong>di</strong><br />
Buona Pratica <strong>di</strong> Laboratorio da parte dell’OCSE (GLP<br />
OCSE, 1979-80, riveduto e aggiornato 1995-96). La<br />
normativa in ambito comunitario e nazionale in materia<br />
<strong>di</strong> Buona Pratica <strong>di</strong> Laboratorio fa riferimento alle<br />
norme OCSE.
GLP<br />
Tali norme hanno la finalità <strong>di</strong><br />
• Promuovere la generazione <strong>di</strong> dati<br />
qualitativamente ineccepibili<br />
• eliminare gli ostacoli <strong>di</strong> tipo nazionale e<br />
garantire il libero scambio delle “merci” nei vari<br />
paesi
La Storia (negli U.S.A.)<br />
• Luglio 1975: Funzionari dell’ FDA rilevano<br />
“irregolarità” nei laboratori della SEARLE<br />
• Ottobre 1975: L’ FDA apre ufficialmente<br />
un’inchiesta sui laboratori della SEARLE<br />
• 1976-1978: Vengono ispezionati 78 altri laboratori<br />
utilizzando come guida una prima bozza delle<br />
G.L.P.<br />
• Dicembre 1978: Vengono emanate le G.L.P. finali<br />
• 20 Giugno 1979: Le G.L.P. entrano in vigore<br />
• Le G.L.P. vengono emendate nel 1979, nel 1987 e<br />
nel 1994
PRINCIPALI RILIEVI EMERSI NELLE INCHIESTE DELL’<br />
FDA<br />
• Numerosi errori <strong>di</strong> scrittura e trascrizione<br />
• Uso <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi test statistici, ma relazione solo <strong>di</strong> quelli più<br />
favorevoli<br />
• Errori nella immissione <strong>di</strong> dati al computer<br />
• Dati originali delle necropsie non <strong>di</strong>sponibili<br />
• Personale dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o non qualificato o opportunamente<br />
addestrato<br />
• Dati originali alterati per corrispondere alla relazione finale<br />
• Animali trovati morti e putrefatti nelle gabbie<br />
• Animali “semplicemente” scartati dopo essere stati trovati morti<br />
• Animali dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o (ratti/topi) scappati ed accoppiati con<br />
ro<strong>di</strong>tori selvatici<br />
• Procedure richieste dal protocollo non eseguite<br />
• Animali in <strong>stu<strong>di</strong></strong>o rimpiazzati senza documentazione della morte<br />
• Dati perduti o prodotti ad arte
LE FRODI<br />
• Alterazione dei Dati: generare dati<br />
alterati o cambiare dati legittimati<br />
• Omissione dei Dati: non riportare dati che<br />
hanno un impatto sulla valutazione dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o<br />
• “Costruzione” dei Dati: generare risultati<br />
senza aver eseguito lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o
• La storia in Europa<br />
• 1981: L’ OECD pubblica i “Principles of Good Laboratory<br />
Practice” (emendati nel 1997)<br />
• 1986: Convenzione del Consiglio d'Europa sulla protezione<br />
<strong>degli</strong> animali vertebrati utilizzati ai fini sperimentali o altri<br />
fini scientifici<br />
• Direttive del Parlamento Europeo 88/320/CEE – 7 giugno<br />
1988 e 90/18/CEE – 18 <strong>di</strong>cembre 1989: ispezione e<br />
verifica delle BPL<br />
• La Gazzetta della CE pubblica le <strong>di</strong>rettive 1999/11 e<br />
12/CEE: ispezione e verifica delle BPL<br />
• Direttiva del Parlamento Europeo n. 10 – 11 febbraio<br />
2004: applicazione dei principi <strong>di</strong> BPL; controllo della loro<br />
applicazione per le prove sulle sostanze chimiche
• La storia in Italia<br />
• 1986: Prima bozza delle G.L.P.<br />
• D.L. 116 del 27/1/1992 : protezione <strong>degli</strong> animali utilizzati<br />
a fini sperimentali<br />
• Legge 12 ottobre 1993, n.413 (G.U. 16 Ottobre 1993,<br />
n. 244)<br />
(Norme su obiezione <strong>di</strong> coscienza)<br />
• Circolare 22 aprile 1994, n. 8 e 14 maggio 2001 n. 6<br />
(applicazione D.Lgs. 116/92) (G.U. 14 Luglio 1994, n.<br />
163; 23 Giugno 2001, n. 144)<br />
- Tabelle<br />
- Spiegazione tabelle<br />
- Procedura presentazione domanda<br />
- Schema presentazione progetto
• D.M. 4 luglio 1997 e 4 agosto 1997. Procedure <strong>di</strong><br />
certificazione <strong>di</strong> conformità dei Centri <strong>di</strong> saggio; unità <strong>di</strong><br />
monitoraggio per la BPL<br />
• D.M. 5 agosto 1999<br />
Disposizioni relative all'ispezione e verifica della BPL<br />
• D.M. 11 marzo 2004: Istituzione della Commissione<br />
tecnico-scientifica <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento<br />
• D.L. 2 marzo 2007, n. 50: Attuazione delle <strong>di</strong>rettive<br />
2004/9/CE e 2004/10/CE, concernenti l'ispezione e la<br />
verifica della BPL e il ravvicinamento delle <strong>di</strong>sposizioni<br />
legislative, regolamentari ed amministrative relative<br />
all'applicazione dei principi <strong>di</strong> BPL e al controllo della loro<br />
applicazione per le prove sulle sostanze chimiche
CAMPO DI APPLICAZIONE<br />
• I principi <strong>di</strong> BPL devono essere applicati alle<br />
sperimentazioni non cliniche destinate ad<br />
appurare la sicurezza delle sostanze<br />
contenute in prodotti farmaceutici,<br />
antiparassitari, prodotti cosmetici, me<strong>di</strong>cinali<br />
ad uso veterinario, ad<strong>di</strong>tivi alimentari, ad<strong>di</strong>tivi<br />
per mangimi e prodotti chimici industriali.
• La materia è <strong>di</strong> competenza del Ministero della<br />
Salute, Dipartimento della Prevenzione e<br />
Comunicazione - Direzione Generale della<br />
Prevenzione Sanitaria<br />
• Ufficio VI: Biotecnologie e prevenzione<br />
secondaria; genetica; biotecnologie; buone<br />
pratiche <strong>di</strong> laboratorio, screening preventivi.
• Definizioni (in accordo al D.L. n 50 – 2 marzo 2007)<br />
• CENTRO DI SAGGIO:<br />
• l’insieme <strong>di</strong> persone, locali e unità operative necessarie<br />
per l’esecuzione <strong>di</strong> uno <strong>stu<strong>di</strong></strong>o non clinico sulla sicurezza<br />
umana e l’ambiente.<br />
In caso <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> multicentro, ovvero eseguiti in più <strong>di</strong> un<br />
sito <strong>di</strong> sperimentazione, si intende il luogo in cui opera il<br />
<strong>di</strong>rettore dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o e tutti i singoli siti <strong>di</strong> sperimentazione<br />
che possono essere considerati, in<strong>di</strong>vidualmente o<br />
cumulativamente, alla stregua <strong>di</strong> un centro <strong>di</strong> saggio.<br />
• STUDIO NON CLINICO:<br />
un esperimento o una serie <strong>di</strong> esperimenti, nei quali una<br />
sostanza viene saggiata in laboratorio o nell'ambiente per<br />
ottenere dati sulle sue proprietà e/o la sua sicurezza, che<br />
verranno presentati alle competenti autorità <strong>di</strong> vigilanza.
CENTRO <strong>di</strong> SAGGIO<br />
• Il Ministero della Salute rilascia una certificazione <strong>di</strong><br />
conformità alla Buona Pratica <strong>di</strong> Laboratorio, ai<br />
centri <strong>di</strong> saggio (laboratori, istituti <strong>di</strong> ricerca, centri<br />
<strong>di</strong> sperimentazione ecc.) che effettuano <strong>stu<strong>di</strong></strong> non<br />
clinici.<br />
• La conformità dei centri <strong>di</strong> saggio ai principi <strong>di</strong><br />
B.P.L. è verificata me<strong>di</strong>ante le ispezioni dei centri<br />
medesimi<br />
• Il Certificato ha vali<strong>di</strong>tà per due anni e per il suo<br />
rinnovo è in<strong>di</strong>spensabile un’ispezione <strong>di</strong> verifica da<br />
parte del Ministero.
Ispezioni da Enti Regolatori<br />
Accanto a queste ispezioni programmate con cadenza biennale,<br />
sono sempre possibili, da parte ministeriale, ispezioni non<br />
pianificate dettate da particolari richieste (es. mirate ad uno<br />
<strong>stu<strong>di</strong></strong>o oggetto <strong>di</strong> pratica registrativa, anche in un Paese<br />
estero) o esigenze (es. in seguito ad una richiesta da parte <strong>di</strong><br />
un centro <strong>di</strong> saggio <strong>di</strong> estensione dei test certificati).<br />
Il Gruppo Ispettivo è costituito da funzionari del Ministero della<br />
Salute (<strong>di</strong> norma almeno due) e dell’Istituto Superiore <strong>di</strong><br />
Sanità. Tali funzionari vengono scelti tra quelli presenti su<br />
una “lista nazionale <strong>di</strong> ispettori esperti <strong>di</strong> BPL”.
Ispezioni da Enti Regolatori<br />
Gli accor<strong>di</strong> bilaterali/internazionali stipulati dall’Italia<br />
permettono che:<br />
• Uno Stato estero “deleghi” al Ministero della Salute italiano la<br />
conduzione <strong>di</strong> una ispezione per suo conto.<br />
• un Centro <strong>di</strong> Saggio possa essere ispezionato anche da<br />
funzionari <strong>di</strong> Enti Regolatori esteri. In tal caso il Centro <strong>di</strong><br />
Saggio dovrà tempestivamente comunicare l’imminente visita<br />
al Ministero della Salute, che provvederà ad inviare dei suoi<br />
rappresentanti che parteciperanno all’ispezione come<br />
“osservatori”.
• Il centro <strong>di</strong> saggio deve essere adeguato, in termini <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mensioni, struttura <strong>degli</strong> e<strong>di</strong>fici e ubicazione, alle<br />
caratteristiche dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o e tale da ridurre al minimo le<br />
possibili interferenze con la corretta esecuzione dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o.<br />
• La struttura del centro <strong>di</strong> saggio deve essere concepita in<br />
modo tale da consentire un'adeguata separazione tra le<br />
<strong>di</strong>verse attività ivi svolte, onde garantire la corretta<br />
esecuzione <strong>di</strong> ciascuno <strong>stu<strong>di</strong></strong>o.<br />
• Il centro <strong>di</strong> saggio deve <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un numero sufficiente <strong>di</strong><br />
locali e aree tali da garantire l'isolamento dei sistemi <strong>di</strong> saggio<br />
e dei singoli progetti che implicano la manipolazione <strong>di</strong><br />
sostanze od organismi <strong>di</strong> cui si conosce o sospetta un rischio<br />
biologico.
Il centro <strong>di</strong> saggio deve essere dotato <strong>di</strong> locali o aree adeguati per<br />
tutte le forniture e le attrezzature. I locali a<strong>di</strong>biti a magazzino<br />
devono essere separati da quelli che ospitano i sistemi <strong>di</strong> saggio e<br />
garantiti contro infestazioni, contaminazioni e deterioramento.<br />
Per evitare contaminazioni o confusioni, i locali o le aree destinati<br />
al ricevimento e alla conservazione delle sostanze in esame e <strong>di</strong><br />
riferimento devono essere separati da quelli in cui le sostanze in<br />
esame vengono mescolate ai veicoli (agenti vettori).<br />
I locali o le aree <strong>di</strong> conservazione delle sostanze in esame devono<br />
essere separati da quelli che contengono i sistemi <strong>di</strong> saggio ed<br />
essere adatti a preservarne identità, concentrazione, purezza e<br />
stabilità e a garantire il corretto immagazzinamento delle sostanze<br />
pericolose.
La manipolazione e lo smaltimento dei rifiuti devono essere<br />
tali da non inficiare l'integrità <strong>degli</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> e quin<strong>di</strong> prevedere<br />
sistemi adeguati <strong>di</strong> raccolta, immagazzinamento e<br />
smaltimento e procedure <strong>di</strong> decontaminazione e trasporto.<br />
In particolare il Centro <strong>di</strong> Saggio deve <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong><br />
idonei locali per gli ARCHIVI e <strong>di</strong> adeguati<br />
LABORATORI per:<br />
Chimica Clinica<br />
Necropsia<br />
Istologia
• SISTEMA DI SAGGIO:<br />
qualunque sistema biologico, chimico o fisico o<br />
qualunque combinazione <strong>di</strong> tali sistemi utilizzati in uno<br />
<strong>stu<strong>di</strong></strong>o.<br />
• SOSTANZA IN ESAME:<br />
sostanza messa allo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o.<br />
• SOSTANZA DI RIFERIMENTO (SOSTANZA DI<br />
CONTROLLO) : sostanza utilizzata ai fini <strong>di</strong> confronto<br />
con la sostanza in esame.<br />
• REPERTO : qualunque materiale derivato da un sistema<br />
<strong>di</strong> saggio a scopo <strong>di</strong> esame, analisi o conservazione.
• Sostanza Test e Sostanza Controllo<br />
• Le materie prime devono essere caratterizzate (identità,<br />
purezza, ecc.)<br />
• Deve esserne determinata la stabilità (scadenza, data <strong>di</strong><br />
rianalisi)<br />
• Devono essere debitamente etichettate (nome, numero <strong>di</strong><br />
lotto, scadenza, con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione)<br />
• I contenitori per la conservazione devono essere assegnati<br />
ad una particolare sostanza test per tutta la durata dello<br />
<strong>stu<strong>di</strong></strong>o<br />
• Un campione <strong>di</strong> ogni lotto <strong>di</strong> sostanza dovrebbe essere<br />
prelevato e custo<strong>di</strong>to in archivio<br />
• Deve essere tenuta appropriata documentazione della<br />
ricezione, dell’utilizzo ed eliminazione delle sostanze<br />
• Devono essere garantite le idonee con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />
conservazione delle sostanze
PROGRAMMA o PROTOCOLLO DI<br />
STUDIO<br />
• il documento nel quale vengono definiti gli<br />
obiettivi e il <strong>di</strong>segno sperimentale per<br />
l'esecuzione dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o, incluse eventuali<br />
mo<strong>di</strong>fiche.<br />
Le BPL impongono <strong>di</strong> seguire scrupolosamente il<br />
protocollo dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o e la sua precisa<br />
documentazione.
PROTOCOLLO SPERIMENTALE<br />
Nel protocollo si devono in<strong>di</strong>care:<br />
• Titolo dell’esperimento<br />
• Criteri <strong>di</strong> scelta della specie animale, sesso,<br />
numero, <strong>di</strong>eta, via <strong>di</strong> somministrazione, dosi ecc.<br />
• Disegno sperimentale<br />
• Frequenza e tipo dei controlli (peso corporeo,<br />
esami clinici)<br />
• Metodo statistico <strong>di</strong> valutazione dei dati<br />
Ogni cambiamento nel protocollo sperimentale<br />
dovrà essere annotato e giustificato
Nel PROTOCOLLO sono in<strong>di</strong>cate:<br />
• DATA DI INIZIO DELLO STUDIO: giorno in cui il <strong>di</strong>rettore dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o firma il programma <strong>di</strong> il<br />
• DATA DI CONCLUSIONE DELLO STUDIO: <strong>stu<strong>di</strong></strong>o.<br />
• DATA DI INIZIO DELLA dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o firma la relazione finale.<br />
SPERIMENTAZIONE: il giorno <strong>di</strong> raccolta dei primi dati specifici <strong>di</strong> un determinato il giorno in cui il <strong>di</strong>rettore<br />
relativi allo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o. dati <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong> giorno l'ultimo<br />
• DATA DI CONCLUSIONE DELLA SPERIMENTAZIONE: <strong>stu<strong>di</strong></strong>o.
DATI GREZZI o ORIGINALI<br />
Tutti i dati e i documenti originali del centro <strong>di</strong> saggio<br />
o le relative copie conformi che siano il risultato <strong>di</strong><br />
osservazioni originali e <strong>di</strong> attività realizzate<br />
nell'ambito <strong>di</strong> uno <strong>stu<strong>di</strong></strong>o, ad esempio i pesi<br />
corporei, il numero dei globuli rossi, la<br />
sintomatologia clinica, ecc.<br />
I dati grezzi possono anche comprendere fotografie,<br />
microfilm, microschede, supporti a lettura ottica,<br />
osservazioni dettate, dati rilevati da strumentazioni<br />
automatizzate o qualunque altro mezzo <strong>di</strong><br />
immagazzinamento <strong>di</strong> dati riconosciuto come<br />
sicuro per la conservazione <strong>di</strong> informazioni per il<br />
periodo <strong>di</strong> tempo in<strong>di</strong>cato.
Il DATO ORIGINALE va registrato……<br />
» In maniera <strong>di</strong>retta<br />
» Prontamente<br />
» In maniera leggibile<br />
» Usando inchiostro indelebile nero o blu<br />
» Datato al momento della raccolta<br />
» Firmato o siglato dalla persona che<br />
raccoglie il dato
Che valore ha il DATO ORIGINALE ?<br />
• Dovrebbe permettere ad una persona non coinvolta nello<br />
<strong>stu<strong>di</strong></strong>o (es. il QAU) <strong>di</strong> ricostruire uno <strong>stu<strong>di</strong></strong>o in ogni sua<br />
parte<br />
• Dovrebbe permettere <strong>di</strong> conoscere chi ha condotto<br />
un’operazione, quando e come l’ha eseguita<br />
• Dovrebbe documentare le richieste del protocollo<br />
• Deve supportare tutte le affermazioni che sono fatte nella<br />
relazione finale
Direzione dei laboratori —<br />
Management<br />
• Il management ha il compito <strong>di</strong> garantire che<br />
le strutture, le apparecchiature, il personale, i<br />
materiali e i meto<strong>di</strong> usati rispondano a quanto<br />
richiesto dalle norme in vigore. Nomina uno o<br />
più responsabili per la conduzione <strong>degli</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong><br />
(Study Director) ed una unità per il controllo<br />
<strong>di</strong> qualità (Quality Assurance Unit). Le due<br />
funzioni devono essere in<strong>di</strong>pendenti l'una<br />
dall’altra.
Direttore dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o –<br />
study <strong>di</strong>rector (SD)<br />
Prima dell’inizio <strong>di</strong> ogni prova la <strong>di</strong>rezione<br />
dei laboratori nomina il responsabile<br />
dell’esecuzione dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o,<br />
dell’interpretazione, dell’analisi dei risultati<br />
e della stesura del rapporto finale.<br />
Importanti compiti dello Study Director<br />
sono:
Direttore dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o – study<br />
<strong>di</strong>rector (SD)<br />
> definire il protocollo <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o;<br />
> assicurarsi che le <strong>di</strong>rettive in<strong>di</strong>cate nel<br />
protocollo siano eseguite e che le eventuali<br />
mo<strong>di</strong>fiche siano state autorizzate dalla<br />
<strong>di</strong>rezione dei laboratori e opportunamente<br />
registrate unitamente alle motivazioni;<br />
> garantire alla fine dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o che il<br />
protocollo, il rapporto finale, i dati grezzi<br />
(raw data), i campioni biologici (specimen)<br />
ed i contro-campioni della sostanza in<br />
esame siano archiviati.
Unità <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> qualità<br />
– Quality Assurance (QAU)<br />
• Il QAU potrà essere composto da una o più<br />
persone, includendo consulenti esterni.<br />
• L’unità <strong>di</strong> controllo, che dovrà essere in<strong>di</strong>pendente<br />
dal personale impiegato nella <strong>di</strong>rezione e nella<br />
conduzione dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o, controllerà ogni prova<br />
per assicurare la <strong>di</strong>rezione dei laboratori che la<br />
struttura, le apparecchiature, il personale, i<br />
meto<strong>di</strong> e i controlli siano in conformità con le BPL.<br />
Fondamentalmente, oltre alla verifica del<br />
protocollo, i compiti del QAU sono due:
Unità <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong><br />
qualità – Quality<br />
Assurance (QAU)<br />
• durante l’esperimento accertare che le prove siano<br />
aderenti al protocollo;<br />
• alla fine dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o verificare che la relazione<br />
realizzata dallo SD rispetti il protocollo, le procedure<br />
operative standard e i dati grezzi.<br />
• Altra funzione del QAU è quella <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere e<br />
sottoscrivere una <strong>di</strong>chiarazione, da accludere al<br />
rapporto finale, che riporti le date in cui sono state<br />
effettuate le ispezioni, le fasi o i segmenti <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o<br />
ispezionati, ed il nome <strong>di</strong> chi ha provveduto<br />
all’ispezione.
PROCEDURE OPERATIVE STANDARD<br />
(POS)<br />
Le POS rappresentano l’or<strong>di</strong>nata raccolta scritta delle<br />
procedure <strong>di</strong> esecuzione <strong>degli</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> o <strong>di</strong> altre attività<br />
generalmente non specificate in dettaglio nei programmi<br />
<strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o o nelle linee guida per i saggi.<br />
I principali benefici che ne derivano sono:<br />
1. Controllo della standar<strong>di</strong>zzazione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> variabili<br />
sperimentali;<br />
2. Addestramento <strong>di</strong>retto del personale incaricato <strong>di</strong><br />
re<strong>di</strong>gere le POS (scrivere ciò che si fa conduce sempre ad<br />
una migliore razionalizzazione delle proprie mansioni);<br />
3. Addestramento in<strong>di</strong>retto del personale che deve applicare<br />
le POS o <strong>di</strong> nuovo personale del laboratorio;<br />
4. Memoria storica delle procedure.
PROCEDURE OPERATIVE STANDARD<br />
Ogni centro <strong>di</strong> saggio deve <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> POS<br />
approvate dalla <strong>di</strong>rezione del centro, atte a<br />
garantire la qualità e l'integrità dei dati ivi<br />
prodotti<br />
Eventuali revisioni <strong>di</strong> tali POS devono essere<br />
approvate dalla <strong>di</strong>rezione
PERCHÈ ABBIAMO BISOGNO DELLE POS<br />
• Perché sono richiesti dalle BPL<br />
• Perché ci sia uniformità <strong>di</strong> comportamento da<br />
parte <strong>di</strong> tutti gli operatori<br />
• Per potere ricostruire le modalità <strong>di</strong> operazione al<br />
tempo in cui lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o è stato condotto<br />
• Per consentire alla <strong>di</strong>rezione del centro <strong>di</strong> saggio <strong>di</strong><br />
valutare la qualità ed integrità dei dati raccolti nel<br />
corso dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o
Relativamente al contenuto le POS<br />
possono essere convenzionalmente<br />
ripartite in 4 categorie riferite a:<br />
• Sostanza test e <strong>di</strong> riferimento (analisi chimica,<br />
nome, lotto, titolo, granulometria,<br />
conservazione, impurezze, modalità galeniche<br />
per la preparazione farmaceutica)<br />
• Strumentazioni, materiali e reagentii (impiego,<br />
manutenzione, pulitura, taratura ecc.)<br />
• Registrazione dati, relazioni, immagazzinamento<br />
e recupero<br />
• Sistema saggio (animali)<br />
• Procedure <strong>di</strong> assicurazione della qualità
Animal Care<br />
Sono necessarie POS relative a:<br />
4Quarantena<br />
4Identificazione<br />
4Separazione delle Specie<br />
4Pulizia e Disinfezione<br />
4Analisi <strong>di</strong> mangimi ed acqua<br />
4Lettiere<br />
4Controllo <strong>degli</strong> infestanti
http://www.ministerosalute.it/promozione<br />
/bpl/bpl.jsp