Ottobre 2012 - Scarica l'edizione in PDF - Saturno Notizie
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Valtiber<strong>in</strong>a Toscana<br />
ANGHIARI<br />
Con l’<strong>in</strong>izio dell’anno scolastico, l’istituto d’arte di Anghiari<br />
specializzato nell’arte del restauro del legno ha voltato<br />
pag<strong>in</strong>a: le classi IV e V rimangono legate al liceo artistico<br />
“Giovagnoli” di Sansepolcro, mentre la nuova prima è<br />
collegata al “Piero della Francesca” di Arezzo con 11<br />
studenti frequentanti, dei quali 8 sono della Valtiber<strong>in</strong>a e 3<br />
provengono da Arezzo. C’è un buco di due anni: ma<br />
mentre la ipotetica classe II non è stata mai formata, quella<br />
che oggi sarebbe stata la III era regolarmente partita per<br />
poi essere scorporata; alcuni ragazzi hanno proseguito a<br />
Sansepolcro, mentre di altri non si conoscono le dest<strong>in</strong>azioni<br />
imboccate. Le vicende dell’istituto d’arte di Anghiari sono<br />
oramai note e la questione è stata risolta <strong>in</strong> febbraio con<br />
la decisione presa dal s<strong>in</strong>daco Riccardo La Ferla, che aveva<br />
parlato di “scelta ragionata” e di unico sistema attuabile<br />
per salvare una scuola <strong>in</strong> vita da 50 anni esatti. Da<br />
Sansepolcro non erano arrivate le risposte attese, per cui<br />
– parole dello stesso primo cittad<strong>in</strong>o – non era possibile<br />
regolarsi diversamente e il<br />
risultato raggiunto è stato frutto<br />
di un gioco di squadra tra docenti<br />
e amm<strong>in</strong>istratori; questi ultimi<br />
hanno svolto un ruolo<br />
importante, portando le istanze<br />
e conv<strong>in</strong>cendo poi l’assessore<br />
regionale sulla bontà della<br />
richiesta di poter avere una<br />
prima classe sotto la dirigenza<br />
del liceo artistico di Arezzo.<br />
Così, l’istituto d’arte vivrà un<br />
paio di anni all’<strong>in</strong>segna di una<br />
particolare “promiscuità”,<br />
appartenendo a due diversi poli,<br />
per poi distaccarsi def<strong>in</strong>itivamente<br />
da Sansepolcro e proseguire il<br />
camm<strong>in</strong>o con Arezzo. Il professor Luciano Tagliaferri<br />
ricopre la carica di rettore, prima ancora che di dirigente<br />
scolastico, perché tutto parte dal convitto nazionale<br />
“Vittorio Emanuele II” con assieme le scuole elementari e<br />
medie <strong>in</strong>feriori, più il liceo artistico e coreutico “Piero della<br />
Francesca” e da ora anche l’istituto d’arte di Anghiari. Il<br />
convitto nazionale di Arezzo è diventato la scuola più<br />
grande di tutta la Toscana. Ma a quali problemi possono<br />
andare <strong>in</strong>contro scuole di questo genere, come appunto<br />
l’istituto d’arte di Anghiari? “Dico subito – afferma il<br />
professor Tagliaferri – che, se la scuola fosse rimasta così,<br />
oggi sarebbe morta, ma che grazie alla scelta fatta dal<br />
Comune di Anghiari di aggregarsi con Arezzo ha potuto<br />
avere l’unica garanzia di prosecuzione: appoggiandosi al<br />
“Piero della Francesca”, non ci sono più problemi di<br />
formazione delle classi. Aggregarsi con Arezzo significa<br />
aggregarsi al convitto nazionale e qu<strong>in</strong>di rivitalizzare<br />
a cura di Claudio Roselli<br />
ISTITUTO D’ARTE, LA RINASCITA<br />
PASSA PER AREZZO<br />
L’ISTITUTO D’ARTE DI ANGHIARI<br />
Anghiari con il legno, perché c’è il supporto del convitto<br />
nazionale e l’amm<strong>in</strong>istrazione comunale anghiarese si è<br />
dichiarata disponibile a creare una succursale del convitto<br />
a palazzo Testi”. Cosa dovrebbe cambiare per fare <strong>in</strong> modo<br />
che questi istituti possano tornare ad attrarre famiglie e<br />
giovani? “Sono tipi di scuole che debbono trasmettere alle<br />
famiglie la loro capacità di creare opportunità lavorative e<br />
di formazione. L’idea che abbiamo per Anghiari è quella di<br />
creare un polo importante legato al legno, al restauro del<br />
legno e alla liuteria. L’aggregazione al convitto nazionale<br />
permetterà a tutti gli studenti italiani di venire nell’unico<br />
liceo artistico che, oltre a quello del legno e del restauro,<br />
avrà anche il primo <strong>in</strong>dirizzo di liuteria e restauro di<br />
strumenti musicali”. Alcuni istituti tecnici e professionali<br />
hanno avviato un rapporto di collaborazione con il mondo<br />
imprenditoriale. Voi lo state facendo? “La grande novità è<br />
costituita dal consorzio che riunisce la scuola e 12 aziende<br />
e che ha raccolto il testimone della precedente cooperativa;<br />
vi era la necessità di creare una<br />
realtà nella quale la s<strong>in</strong>gola<br />
azienda avesse il compito di<br />
realizzare le idee dei ragazzi ma<br />
<strong>in</strong> un contesto allargato a più<br />
settori produttivi e a più aziende.<br />
Abbiamo <strong>in</strong>oltre registrato il<br />
marchio “Cloverfield” e tutti i<br />
prodotti ideati dagli studenti<br />
dell’istituto d’arte saranno<br />
accompagnati da questo logo. Il<br />
discorso d‘ora <strong>in</strong> poi varrà anche<br />
per Anghiari”. Una volta, questa<br />
scuola era composta da docenti<br />
che erano ex studenti dell’istituto<br />
o comunque da gente del<br />
territorio. Ora però la situazione<br />
è cambiata. Quanto <strong>in</strong>fluisce questo cambiamento nella<br />
formazione dei ragazzi? “Penso che il problema non sia<br />
assolutamente legato alla provenienza degli <strong>in</strong>segnanti.<br />
L’importante è che essi siano qualificati; se poi sono o non<br />
sono del posto la questione è secondaria, per quanto ad<br />
Anghiari vi siano validi <strong>in</strong>segnanti anche del posto”.<br />
L’obiettivo del convitto ad Anghiari è dunque fattibile?<br />
“Come già detto, c’è la disponibilità del Comune per<br />
palazzo Testi e se questo diventasse realtà sarebbe la<br />
consacrazione def<strong>in</strong>itiva per una scuola che era a serio<br />
rischio di chiusura e che <strong>in</strong>vece ora sta trovando una l<strong>in</strong>fa<br />
per la sua attività. Abbiamo <strong>in</strong>oltrato la proposta di<br />
prendere anche quella che il prossimo anno sarà la V<br />
classe, l’ultima rimasta al “Giovagnoli” di Sansepolcro. Una<br />
cosa è certa: siamo partiti con 11 giovani iscritti; un<br />
risultato che considero buono, specie alla luce della<br />
campagna negativa promossa nei nostri confronti”.