Ottobre 2012 - Scarica l'edizione in PDF - Saturno Notizie
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Alto Savio a cura di Davide Gambacci<br />
BAGNO DI ROMAGNA<br />
ALLA SCOPERTA DEL<br />
“SENTIERO DEL LUPO”<br />
In piena stagione termale per ciò che<br />
riguarda questo tipo di turismo, a Bagno<br />
di Romagna e nell’<strong>in</strong>tera valle dell’Alto<br />
Savio si pensa anche a valorizzare<br />
l’aspetto più propriamente paesaggistico.<br />
Appena fuori l’abitato di Bagno di<br />
Romagna, <strong>in</strong>fatti, è presente un cippo<br />
sulla destra segna che <strong>in</strong>dica l’<strong>in</strong>izio della<br />
“Mulattiera di Pietrapazza” che porta<br />
f<strong>in</strong>o alla lontana Diga di Ridracoli. Un<br />
sentiero bel selciato che sfiora f<strong>in</strong> dai<br />
primi metri il Podere Falcone e poco<br />
dopo la “Cappella Fabbri della Faggiola”<br />
datata 1880. Cont<strong>in</strong>uando ancora per il<br />
percorso accuratamente segnalato<br />
con gli apposi cartelli si <strong>in</strong>contra la<br />
Fonte del Chiardovo. Ignorando le<br />
deviazioni e camm<strong>in</strong>ando ancora <strong>in</strong><br />
piacevole e graduale salita,<br />
costeggiando il torrente Volanello<br />
con le sue cascate e sfiorando i<br />
ruderi di po deri abitati f<strong>in</strong>o a qualche<br />
decennio fa, si arriva a Barco, Casa<br />
Nuova e Prati. Superato quest’ultimo<br />
casolare, dopo cir ca 800 metri si<br />
<strong>in</strong>contra sulla destra il bivio per il<br />
“Sentiero del lupo” e qui siamo a<br />
quota 1005 metri sul livello del<br />
mare. Lo imbocchiamo per raggiungere<br />
dopo un cent<strong>in</strong>aio di metri su<br />
una strada forestale, osservando i<br />
panorami sull’Alta Valle del Savio: sul<br />
monte Cò mero che giganteggia ad<br />
est e più lontano sul Fumaiolo e l’Alpe<br />
della Luna, mentre la foresta della Giogana<br />
del l’Appenn<strong>in</strong>o, tra Romagna e<br />
Toscana, che chiude la vista a sud.<br />
Cont<strong>in</strong>uiamo a seguire la pista forestale<br />
che scorre ora tra le valli del Bidente di<br />
Pietrapazza – nella parte s<strong>in</strong>istra – e<br />
dell’Incisa – nella parte destra –<br />
decl<strong>in</strong>ante verso il Savio e dissem<strong>in</strong>ata di<br />
poderi. Camm<strong>in</strong>ando tra le radure, si è<br />
<strong>in</strong> vista del dente di Monte Castelluccio<br />
che la pista aggira poco sotto la cima per<br />
poi <strong>in</strong>oltrarsi nella “Macchia del cacio”.<br />
Qui, all’<strong>in</strong>di cazione, abbandoniamo il<br />
Sentiero CAI 201 e imbocchiamo sulla<br />
destra il CAI 193 che, <strong>in</strong> leggera salita<br />
s’<strong>in</strong>oltra <strong>in</strong> un boschetto. Siamo proprio<br />
sull’<strong>in</strong>nesto di un breve contro cr<strong>in</strong>ale<br />
che giun ge f<strong>in</strong>o a Corzano. L’esile<br />
sentiero prende poi a scendere dentro<br />
l’affasc<strong>in</strong>ante “Macchia del Cacio”, dopo<br />
di cui s’apre la veduta sull’Appenn<strong>in</strong>o, dai<br />
Mandrioli al Fumaiolo; sulla destra, nel<br />
fon dovalle, ap pare il centro abitato di<br />
Bagno di Romagna. Il sentiero<br />
La mappa del SENTIERO DEL LUPO<br />
profondamente scavato dalle piogge si<br />
dipana sul cri nale tra la rada vegetazione,<br />
aprendo la vista anche sui poggi che,<br />
sulla s<strong>in</strong>istra, scendono lenti verso San<br />
Pie ro <strong>in</strong> Bagno. Un accenno di storia: nel<br />
Medioevo questa era la strada di<br />
collegamento tra il piccolo fortilizio di<br />
Castelluccio ed il ca strum di Corzano.<br />
Inf<strong>in</strong>e, il sentiero si <strong>in</strong>serisce dentro un<br />
bosco per sbucare su una selletta di<br />
valico – a quota 766 metri sul livello del<br />
mare – detta anche Pian della Croce.<br />
Qui abbandoniamo il Sentiero CAI 193,<br />
che prosegue sulla s<strong>in</strong>istra f<strong>in</strong>o al<br />
Castello e Santuario di Corzano, che<br />
senza dubbio merita una visita poiché<br />
dista solamente un chilometro. Da<br />
questo esatto punto <strong>in</strong> poi, la strada è<br />
certamente migliore tra campi, boschi di<br />
va rie es senze – come il p<strong>in</strong>o nero,<br />
l’abete rosso e il cipresso dell’Arizona –<br />
e scende per la valletta dell’Incisa,<br />
scavata dal Fosso della Cappella e<br />
dom<strong>in</strong>ata dall’alta cresta della Ripa del<br />
Toro. Intorno è solamente campagna,<br />
con man drie al pascolo nei mesi<br />
primaverili ed estivi, oltre a poderi<br />
abitati come quelli di Campodonico<br />
e di Montan<strong>in</strong>o di sopra. In un<br />
piano ro, coperto da un folto<br />
ggruppetto<br />
di alberi emerge ciò che<br />
resta dell’antico oratorio di Santa<br />
Maria Maddalena, vic<strong>in</strong>o a Batòcco.<br />
Siamo giunti ormai alle prime case<br />
di Bagno di Romagna: la strada da<br />
sterrata diviene completamente<br />
asfaltata e scende tortuosa e veloce<br />
f<strong>in</strong>o al paese per concludere l’<strong>in</strong>tero<br />
anello. Il percorso ha una lunghezza<br />
ttotale<br />
di poco meno di 14 chilometri,<br />
13800 metri per la precisione. Il<br />
tempo di percorrenza è stimato<br />
sulle 4 ore e mezzo a un passo<br />
piuttosto sostenuto che comunque<br />
varia <strong>in</strong> base alla tipologia di persone che<br />
<strong>in</strong>tende affrontare “L’Anello del Lupo”.<br />
Insomma, un luogo <strong>in</strong>cantato dove poter<br />
trascorrere un’<strong>in</strong>tera giornata, ma anche<br />
di più, <strong>in</strong> pieno contatto con la natura<br />
ancora <strong>in</strong> alcuni punti verg<strong>in</strong>e. Ma una<br />
volta term<strong>in</strong>ato l’anello, vale la pena<br />
visitare anche i centri abitati di San Piero<br />
<strong>in</strong> Bagno e quello di Bagno di Romagna,<br />
caratteristici <strong>in</strong> tutti i suoi aspetti e<br />
sfaccettature.