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coop adriatica edizione romagna n° 3 aprile 2012<br />
consumatori<br />
il mensile dei soci coop<br />
FACCIAMO COOPERATIVA<br />
In questi anni di crisi il modello mutualistico regge meglio degli altri:<br />
l'occupazione tiene e ci sono nuove cooperative che aprono<br />
40 Che eleganza in tavola 43<br />
con le posate Sambonet<br />
Dal 30 aprile la raccolta dei bollini per collezionare<br />
il servizio rmato dalla storica azienda piemontese<br />
Per la legalità<br />
al fi anco di “Libera”<br />
Sconti sui prodo i delle terre strappate alle ma e.<br />
Tante le iniziative con lassociazione di don Cio i
6<br />
<strong>Coop</strong>erare funziona<br />
Anche in questi anni di crisi il modello cooperative regge<br />
meglio degli altri. E nascono nuove imprese<br />
10 Il bello e il buono del biologico<br />
Storia di un settore che continua a crescere a un ritmo<br />
del 10% annuo. Cosa dicono i produttori e il tema dei controlli<br />
16<br />
consumatori<br />
seguici su facebook<br />
e su www.consumatori.e-coop.it<br />
4 Lettere a<br />
<strong>Consumatori</strong><br />
6 <strong>Coop</strong>erare funziona<br />
DI ALDO BASSONI<br />
6 La vignetta<br />
DI ELLE KAPPA<br />
16 Detersivi giusti<br />
DI CLAUDIO STRANO<br />
22 Le regole<br />
dell'idratazione<br />
DI SILVIA FABBRI<br />
SOMMARIO<br />
Detersivi giusti<br />
Guida alla scelta dei prodotti da usare per la nostra lavatrice<br />
o lavastoviglie, per un buon pulito e pensando all'ambiente<br />
15 Tempo di diete<br />
DI EUGENIO DEL TOMA<br />
25 Tav e progresso<br />
DI MARIO TOZZI<br />
26 Fai il tifo<br />
per gli alberi<br />
DI ANNA SOMENZI<br />
28 Tabletmania<br />
DI CLAUDIO STRANO<br />
sommario<br />
coop adriatica<br />
Le pagine di<br />
Che eleganza in tavola<br />
con le posate Sambonet<br />
DI SIMONETTA COTELLESSA<br />
Per la legalità<br />
al fi anco di “Libera”<br />
DI FRANCESCA MANICARDI<br />
Assemblee di Bilancio<br />
al via dal 17 maggio<br />
DI SANDRO ALBI<br />
Forlì: è una “vera chicca”<br />
l’in<strong>Coop</strong> di via Repubblica<br />
21 La piadina Igp<br />
DI MASSIMO MONTANARI<br />
30 Delizie di campagna<br />
DI HELMUT FAILONI<br />
32 Gioielli ritrovati<br />
DI GIUSEPPE ORTOLANO<br />
36 Italiani brava gente<br />
DI M. CIRRI E F. SOLIBELLO<br />
36 Mostre, libri e dischi<br />
Intervista a Colapesce<br />
DI G. OLDRINI E P. PACODA<br />
Mensile della <strong>Coop</strong>erazione di <strong>Consumatori</strong> 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 redazione@consumatori.coop.it<br />
Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10<br />
Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Paola Minoliti,<br />
Daniele Moltrasio, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Silvia Sacchetti, Anna Somenzi, Claudio Strano. Progetto grafico Glifo associati/Plumdesign Impaginazione e grafica Ilde Ianigro<br />
Responsabile della pubblicità Gabriella Zerbini Stampa Coptip (Modena)<br />
<strong>Coop</strong> Editrice <strong>Consumatori</strong> 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908<br />
C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle <strong>Coop</strong>erative a mutualità prevalente n. A108296<br />
<strong>Coop</strong> Editrice <strong>Consumatori</strong> Consiglio di amministrazione: Massimo Bongiovanni (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente)<br />
Gianna Brunelli, Mauro Bruzzone, Paolo Cattabiani, Edwin Ferrari, Marco Gaiba, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Daniele Moltrasio.<br />
Consegnato alle poste a partire dal 00/00/2012. Il numero di marzo è stato stampato in 2.534.525 copie<br />
Associato USPI, Unione stampa periodica italiana<br />
Questa rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Ecolabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale<br />
40<br />
43<br />
44<br />
47<br />
<strong>Coop</strong> Adriatica Numero Verde 800 857 084
4<br />
traffico e rischi delle polveri sottili<br />
Risponde dott.ssa FioRella Belpoggi<br />
Direttore Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni<br />
Istituto Ramazzini (www.ramazzini.it) - Bentivoglio - BO:<br />
Purtroppo la Pianura Padana è una delle aree più inquinate<br />
d’Europa a causa di due fattori principali: la posizione<br />
geografica e l’alta concentrazione di attività industriali<br />
con la presenza di strade e autostrade ad alto traffico.<br />
La Pianura Padana si trova infatti chiusa fra le Alpi e gli<br />
Appennini che la riparano dai venti ed ha un clima continentale<br />
umido, fattori che favoriscono la formazione e<br />
la stagnazione di aggregati di materiale chimico e polveri<br />
fini. Il materiale particolato (PM) è composto da una miscela<br />
di particelle solide e gocce liquide sospese nell’aria,<br />
di composizione chimica e fisica molto variabile. Il PM<br />
viene classificato in base al diametro aerodinamico delle<br />
particelle: particelle grossolane (PM 10) diametro inferiore<br />
ai 10 μm (l'unità di misura sono i micrometri, cioè<br />
milionesimi di metro); particelle fini: (PM 2,5) diametro<br />
inferiore ai 2,5 μm; particelle ultrafini: (PM 0,1) diametro<br />
inferiore a 0,1 μm.<br />
Le polveri sottili (PM 10, PM 2,5 e PM 0,1) derivano soprattutto<br />
dai processi di combustione. Una delle cause<br />
principali della loro diffusione è l’emissione del traffico<br />
automobilistico, in particolare la combustione di carburanti<br />
diesel. Tutti i carburanti però producono PM, anche<br />
quelli cosiddetti biologici, così come ogni processo di<br />
combustione produce PM in diverse quantità e di diverse<br />
dimensioni a seconda del materiale combusto e delle<br />
consumatori<br />
aprile 2012<br />
Ho letto che in diverse città della pianura Padana, in soli due mesi del 2012, è già stato<br />
superato il numero di sforamenti previsti dalle norme europee per quanto riguarda le<br />
polveri sottili. Volevo sapere se è solo colpa del traffico e quali sono i rischi per la salute.<br />
angela spattini - MODena<br />
condizioni climatiche. Inceneritori (o termovalorizzatori<br />
come oggi vengono chiamati), centrali a biomassa, fuochi<br />
di ogni genere voluti o non voluti, di sterpaglie e legname,<br />
ma anche incendi di edifici e lo stesso fumo di sigaretta,<br />
producono particolato.<br />
Quando le particelle hanno un diametro minore (2,5-0,1<br />
μm o meno) non si limitano a depositarsi nelle vie aeree<br />
superiori, ma raggiungono gli alveoli polmonari, cioè<br />
la parte più profonda dei polmoni, e di qui, attraverso il<br />
sangue e i vasi linfatici, raggiungono altri distretti anche<br />
lontani. Lì si depositano e la loro pericolosità deriva dal<br />
fatto che, oltre a scatenare reazioni infiammatorie o allergiche,<br />
le micro particelle sulla superficie trasportano materiali<br />
di vario tipo, aggregati di prodotti di combustione,<br />
molto pericolosi per la salute perché cancerogeni, come<br />
per esempio gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) o<br />
le diossine.<br />
Una volta depositate nei tessuti, col tempo le sostanze chimiche<br />
vengono rilasciate e manifestano il loro effetto tossico<br />
anche a lungo termine. Uno studio recente ha dimostrato<br />
che l’aumento di soli 10 μg/m3 (cioè 10 micrometri<br />
per metrocubo) di PM 2,5 nell’aria aumenta il rischio di<br />
mortalità generale del 6%, quello di mortalità per patologie<br />
cardiocircolatorie del 12% e di cancro del polmone<br />
del 14%. Quindi appaiono come necessarie e urgenti tutte<br />
le misure che limitino la presenza di particolato nell’aria,<br />
non solo legate al traffico, ma anche ad altre attività industriali.<br />
coloranti (e cole): coop non li usa dagli anni '70<br />
Ho letto che lo Stato della California è intervenuto a proposito dei coloranti usati per<br />
bevande tipo Coca Cola e Pepsi. È vero? E <strong>Coop</strong> che scelte ha fatto sulla sua Cola?<br />
maRia pia Rovinetti - la SpezIa<br />
Risponde claudio mazzini<br />
Resposabile Sostenibilità Innovazione e Valori di <strong>Coop</strong> Italia:<br />
Sì è vero, qualche giorno fa lo Stato della California ha inserito<br />
il 4-Mei, un ingrediente del caramello artificiale usato<br />
per ottenere il colore marrone di molte bevande gassate,<br />
nella lista delle sostanze potenzialmente cancerogene.<br />
Pertanto a seguito di questa decisione i due colossi delle<br />
famose bibite gassate, hanno deciso di ridurre la percen-<br />
L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è:<br />
redazione <strong>Consumatori</strong>, Viale aldo Moro, 16, 40127 Bologna<br />
fax 051 6316908, oppure, redazione@consumatori.coop.it<br />
tuale di tale ingrediente a scapito del colore che sarà necessariamente<br />
un po' più pallido<br />
Già lo scorso anno il Center for Science in the Pubblic<br />
Interest, aveva reso noto come il 4-Mei poteva rappresentare<br />
un pericolo per la salute, ed ha fatto richiesta alla<br />
FDA (l’ente americano per la tutela della salute) di bandire<br />
i coloranti sintetici a base di ammoniaca. Infatti, a differenza<br />
del caramello che si può fare a casa sciogliendo lo
zucchero in un tegame, il caramello che dà il colore scuro<br />
caratteristico di molte bibite è ottenuto con una reazione<br />
tra zucchero, ammoniaca e solfiti ad alta temperatura e<br />
pressione. Questa notizia però non è che l’ultima in ordine<br />
di tempo, infatti da anni su molti coloranti, pur ammessi<br />
dalle diverse normative, sono emersi dubbi o evidenze<br />
scientifiche relative a possibili rischi di allergie/intolleranze,<br />
mutamenti comportamentali nei bambini, ed in<br />
alcuni studi addirittura potenziali rischi di tossicità.<br />
Questo problema non tocca minimamente i prodotti a<br />
marchio <strong>Coop</strong> per i quali, fin dagli anni '70, si è scelto il<br />
divieto assoluto di utilizzo di tutti i coloranti nei prodotti<br />
alimentari a proprio marchio. Qundi nella Cola <strong>Coop</strong> il<br />
colore è determinato esclusivamente da estratti naturali.<br />
La decisione di non utilizzare coloranti non comporta<br />
banalmente un semplice “non impiego” ma un lavoro di<br />
ricerca e sviluppo. È evidente che rinunciare all’uso dei<br />
coloranti in prodotti per i quali il consumatore è abituato<br />
ad avere un riferimento “più vivace” comporta la necessità<br />
di uno studio della formulazione che riesca a garantire un<br />
prodotto ugualmente gradevole.<br />
Nel caso ad esempio della Cola a marchio <strong>Coop</strong> il colore<br />
è ottenuto grazie alla presenza di estratto di malto ingrediente<br />
naturale che si ottiene dalla tostatura dell’orzo.<br />
Inoltre la produzione deve seguire procedure precise sia<br />
a livello di reperimento delle materie prime sia a livello<br />
produttivo per evitare contaminazioni.<br />
In <strong>Coop</strong> è vietato altresì l’utilizzo di coloranti sintetici<br />
nell’alimentazione degli animali destinati a fornire prodotti<br />
o ingredienti utilizzati per le produzioni a marchio<br />
come, per esempio, uova per il consumo fresco o gli ovoprodotti<br />
per la pasta all’uovo. I colori dei prodotti <strong>Coop</strong><br />
saranno forse meno “vivaci” … ma lo saranno naturalmente!<br />
le virtù della catalogna<br />
Al mercato trovo spesso sui banchi della<br />
verdura la catalogna: che virtù nasconde?<br />
gianna moRellini - lODI<br />
Si tratta di un ortaggio tipico della primavera e rappresenta<br />
un grosso aiuto contro infreddature e costipazioni<br />
grazie alla presenza di inulina, uno zucchero complesso<br />
presente nella zona vicina alla radice che, nell’intestino,<br />
viene trasformato in acido lattico che inibisce lo sviluppo<br />
di batteri patogeni. La catalogna è utile in caso di infiammazione<br />
delle vie urinarie e nella calcolosi renale perché<br />
favorisce la diuresi, normalizza le funzioni intestinali e<br />
agevola l’eliminazione delle tossine. Due sono le varietà<br />
di catalogna: quella a foglie verdi e frastagliate e quella a<br />
costa larga e bianca. I germogli della varietà a costa larga,<br />
nascosti all’interno del cespo, sono le famose puntarelle<br />
molto amate dalla cucina romana. Si gustano crude con<br />
aggiunta di aglio e acciughe.<br />
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5
6<br />
Nonostante gli anni difficili che sta vivendo l'economia del paese il modello<br />
mutualistico regge meglio degli altri. L'occupazione tiene, ma soprattutto ci sono<br />
cooperative che nascono, a volte per rispondere a nuove domande, in altri casi per<br />
far ripartire aziende altrimenti destinate a chiudere. Ecco i dati di <strong>Coop</strong>fond<br />
contro<br />
la crisi<br />
cooperare<br />
funziona<br />
di aldo Bassoni<br />
economia cooperativa<br />
la ViGnetta Di elleKappa<br />
In Italia aumenta la disoccupazione? Nelle<br />
cooperative crescono gli occupati. Diminuiscono i<br />
profitti e le aziende private chiudono o delocalizzano?<br />
Le cooperative invece sostengono il peso della<br />
crisi senza scaricarlo sui lavoratori, sui consumatori<br />
e sui territori nei quali operano. Ma soprattutto,<br />
pur tra mille difficoltà, in questa lunga notte della<br />
crisi, ci sono nuove cooperative che aprono. In parte<br />
sono sfide in settori innovativi, pronte a cogliere<br />
una domanda in evoluzione. In altri casi far cooperativa<br />
è un modo con cui, chi ci lavorava, può salvare<br />
o far rinascere un'impresa altrimenti destinata<br />
al fallimento.<br />
Certo l’Anno internazionale delle <strong>Coop</strong>erative, voluto<br />
dall'Onu in questo 2012, non poteva coincidere<br />
con una crisi peggiore per l’economia mondiale. Eppure<br />
mai come ora, di fronte ai disastri di un mercato<br />
globale che ha aggravato le diseguaglianze sociali,<br />
alimentato nuova disoccupazione, gettato nella povertà<br />
strati sempre più ampi di società, risaltano con<br />
maggiore evidenza le virtù di un modello imprenditoriale,<br />
nato quasi 160 anni fa a Rochdale in Inghilterra,<br />
i cui valori fondanti dimorano ancora ben
consumatori<br />
aprile 2012 7<br />
Storie di nuove cooperative<br />
nelle schede di questa e delle pagine seguenti, vi raccontiamo diverse storie di cooperative. la maggior parte sono<br />
nate negli anni recenti, a dimostrazione di come questo modello di impresa funzioni sia in contesti innovativi che<br />
per rispondere a crisi aziendali nei più diversi ambiti. ma si fa riferimento anche a settori (come quello dei<br />
professionisti) nei quali magari si potrebbe esser portati a pensare che la cooperazione non sia presente o alle<br />
cooperative legate al riutilizzo dei beni confiscati alla mafia per finire con le cooperative di comunità.<br />
I tetti fotovoltaici<br />
di Ecosole<br />
fghlkjfghlkjfghlkj<br />
aBn è un consorzio di acquisizione lavori di<br />
cooperative sociali per lo più umbre e di piccole<br />
dimensioni. opera nei settori tradizionali, dalla<br />
ristorazione alla manutenzione del verde, ha<br />
diversificato la propria attività nelle energie<br />
rinnovabili, specializzandosi nell'installazione di<br />
pannelli fotovoltaici e realizzando un impianto a<br />
olevano (sa), pannelli su abitazioni e capannoni e<br />
stipulando contratti con la multinazionale spagnola<br />
ga-solar per diversi campi fotovoltaici in puglia. con il<br />
sostegno di coopfond ha costituito una società di<br />
scopo a controllo cooperativo - ecosole - per la<br />
realizzazione di 3mila impianti domestici su un<br />
migliaio di tetti in umbria. i cittadini non hanno così<br />
l'onere dell'investimento che sarà finanziato da<br />
ecosole in cambio della cessione del contributo di<br />
conto energia per la durata di 20 anni.<br />
saldi nei comportamenti e nelle finalità sociali delle<br />
cooperative di tutto il mondo.<br />
Se le cooperative creano occupazione, ricostituiscono<br />
legami sociali spezzati dalla crisi, tutelano la<br />
ricchezza collettiva, tendono ad attenuare le diseguaglianze<br />
sociali, valorizzano la partecipazione alle<br />
scelte economiche, una ragione ci deve pur essere.<br />
L’osservatorio migliore per capire come se la passano<br />
le cooperative in Italia e cos’è che le rende così<br />
coriacee si chiama coopfond, la società che gestisce<br />
il fondo mutualistico per la promozione cooperativa<br />
alimentato dal 3 per cento degli utili annuali di<br />
tutte le cooperative aderenti a Legacoop.<br />
«Intendiamoci, la crisi c’è eccome – puntualizza il<br />
direttore di <strong>Coop</strong>fond aldo soldi –, e le cooperative<br />
non sono affatto immunizzate». Infatti, nel<br />
bilancio chiuso al 30 settembre 2011 (col quale sono<br />
comunque stati messi in moto investimenti per<br />
245 milioni di euro), il numero delle cooperative<br />
contribuenti è calato. Questo significa che le cooperative<br />
hanno diminuito gli utili, o non sono proprio<br />
riuscite a realizzarli.<br />
«Ma questo significa anche un’altra cosa – spiega<br />
Storie di rinascita<br />
Art Lining, Italstick<br />
e Alfa Engineering<br />
si chiama art lining e produce interni per cravatte, per<br />
il segmento alto. da Ferragamo a Hugo Boss, per<br />
intenderci. la cooperativa è nata dal fallimento della<br />
lincra che dal 1982 produceva a metà strada tra Reggio<br />
emilia e parma interni per cravatte e cravatte finite. dei<br />
40 dipendenti 11 non si danno per vinti: "in tre mesi -<br />
ricorda il presidente della cooperativa alberto Ferrari<br />
- abbiamo deciso di metterci in gioco. ognuno di noi ha<br />
investito 10mila euro". altre due storie di aziende rinate<br />
come cooperative vengono dalla provincia di modena: la<br />
prima è l' italstick, nata un anno fa a soliera e che ha<br />
salvato 25 posti di lavoro (produzione carta adesiva) e<br />
poi l'alfa engineering a Bastiglia (produzione raccordi<br />
per oleodotti, oltre il 90% di export). Qui c'è stato il<br />
salvataggio di 11 posti di lavoro. la produzione è di alta<br />
specializzazione.<br />
Soldi –. Questo significa che, per non scaricare i costi<br />
della crisi sui lavoratori, sui consumatori e sulle comunità,<br />
le cooperative sono in grado di incamerare su di<br />
sé parte dei costi della crisi». L’esempio della cooperazione<br />
di consumatori che ha assorbito in questi anni<br />
una bella fetta dell’aumento del prezzo delle materie<br />
prime e tenuto il tasso di inflazione interno molto<br />
al di sotto di quello Istat, è il più evidente. Dunque<br />
le cooperative reggono il colpo, anche se da un lato<br />
le banche (che non erogano finanziamenti) e dall’altro<br />
la Pubblica amministrazione (che non paga o paga<br />
tardi), danneggiano più del dovuto alcuni settori particolarmente<br />
esposti alle turbolenze della crisi.<br />
Eppure sono poche le cooperative che, a causa di<br />
questa crisi, si trovano a rischio sopravvivenza. Al<br />
contrario, quasi tutte dimostrano di possedere una<br />
forte capacità di reazione. La spiegazione? «C’è<br />
alla base di questa capacità di resistere agli effetti<br />
più devastanti della crisi, una notevole solidità patrimoniale<br />
frutto della intergenerazionalità che è<br />
stata praticata sul serio e ha fatto sì che le cooperative<br />
che negli anni sono riuscite ad accumulare<br />
risorse siano solide. Poi c’è anche l'elemento della<br />
continua a pagina 8 >
8 primo piano economia cooperativa<br />
solidarietà interna che gioca un ruolo fondamentale<br />
quando, per superare le difficoltà, i soci-lavoratori<br />
arrivano a ridursi gli stipendi. Niente licenziamenti<br />
quindi. Limitato ricorso agli ammortizzatori sociali,<br />
e soprattutto tanta solidarietà intercooperativa.<br />
Ed è per questo che, mentre molte aziende private<br />
licenziano, chiudono, mandano a casa gli operai<br />
o trasferiscono all’estero le produzioni, dal 2007 al<br />
2010 le cooperative hanno aumentato il volume della<br />
produzione del 12% e gli occupati del 9,3% (che<br />
nelle oltre 14 mila cooperative aderenti a Legacoop<br />
sono circa 470 mila).<br />
Molti dei quali sono il risultato della nascita di nuove<br />
imprese. «Ne abbiamo finanziate parecchie come<br />
<strong>Coop</strong>fond nei diversi settori – riprende Soldi –. Sono<br />
cooperative che spesso puntano sull’innovazione<br />
e mettono insieme diverse attività come servizi,<br />
ricerca, lavoro, dando vita a nuove tipologie di impresa,<br />
soprattutto nel settore ambientale e negli spazi<br />
liberati da uno Stato che si ritira dal welfare. Poi ci<br />
sono le cooperative che nascono dalle crisi di aziende<br />
private quando i lavoratori si mettono insieme<br />
I 16 della Modelleria D&C<br />
i problemi della modelleria Quadrifoglio srl di<br />
vigodarzere (pd), specializzata negli stampi e nei<br />
modelli per le fonderie, iniziano prima della crisi, 7<br />
anni fa. venduta due volte nel giro di due anni, la<br />
società si indebolisce: una crisi causata non tanto dalla<br />
mancanza di commesse quanto dalla cattiva gestione.<br />
si va verso il fallimento. la volontà però resiste nei<br />
lavoratori: 16 addetti altamente qualificati, età media<br />
35 anni, decidono di provarci. da lì nasce la<br />
modelleria d&c.<br />
F<br />
Professionisti in coop<br />
da segnalare anche che a legacoop aderiscono<br />
anche 617 cooperative di professionisti, con<br />
11.591 occupati. le più numerose sono quelle di<br />
giornalisti (ben 162), poi ci sono cooperative che<br />
operano nel settore informatico (118) e 108<br />
cooperative di ingegneria e progettazione. sono<br />
infine 101 le cooperative di consulenza fiscale,<br />
amministrativa e gestionale.<br />
tra quelle in campo informatico citiamo la purple<br />
digital thinking, una digital agency nata<br />
dall'esperienza di 4 professionisti, nel 2011 a<br />
Bologna, speciallizzata in sviluppo applicazioni ios<br />
(apple) android (google), social media marketing,<br />
sviluppo portali Web, e-commerce. una loro<br />
applicazione (Browser for kids) è stata pubblicata<br />
su apple store: consente ai genitori di selezionare<br />
fino ad 8 siti web su cui navigare, riuscendo a<br />
gestire anche il tempo di navigazione.<br />
per salvare produzione e occupazione: negli ultimi<br />
due anni sono stati salvati in questo modo circa 500<br />
posti di lavoro. Salvati davvero – precisa Soldi – perché<br />
le fabbriche chiudevano e licenziavano. E infine<br />
ci sono le cooperative sorte sui terreni confiscati alla<br />
mafia che hanno appena formato un Consorzio,<br />
sono diventate imprese efficienti e rappresentano<br />
un fatto simbolico importante perché coinvolgono<br />
molti giovani sul terreno del lavoro, della legalità e<br />
dell'imprenditorialità».<br />
Viene da chiedersi quali fattori tipici del “modello<br />
cooperativo” potrebbero essere introdotti nel mercato<br />
per migliorarlo, renderlo più efficiente, dare<br />
impulso alla crescita senza distruggere sistematicamente<br />
il lavoro ma creando occupazione e una<br />
nuova idea di benessere fondata più sulla qualità<br />
delle relazioni sociali che sul possesso di beni individuali,<br />
più sulla gratuità dei rapporti che sulla<br />
mercificazione di ogni ambito della nostra vita.<br />
«Il fattore fondamentale che il mercato dovrebbe<br />
accogliere dentro di sé è l'orizzonte temporale – afferma<br />
Soldi –. Una cooperativa non vive solo nel
consumatori<br />
aprile 2012 9<br />
Libera Terra dai beni della mafia<br />
il consorzio è stato costituito sul finire del 2008 per rafforzare la capacità imprenditoriale delle numerose<br />
cooperative che lavorano sui terreni confiscati alle mafie e aderiscono al progetto libera terra. «l'obiettivo -<br />
spiega il presidente gianluca Faraone – è semplice: mettere in campo le sinergie e i servizi necessari per<br />
aiutare le cooperative di libera terra a gestire al meglio la trasformazione dei prodotti e la loro<br />
commercializzazione, dando insomma gambe imprenditoriali più robuste a un'esperienza nata con una valenza<br />
valoriale molto forte». il consorzio incarna un'idea di cooperazione capace di coniugare in modo originale i valori<br />
con la capacità di stare sul mercato. una strada che molto ha da dire anche rispetto al tema dello sviluppo del<br />
mezzogiorno, capace di valorizzare le potenzialità soprattutto dei giovani. l'ultimo bilancio approvato racconta<br />
che nel 2010 - a perimetro invariato rispetto all'esercizio precedente - il fatturato è cresciuto quasi del 3%. il<br />
consorzio, grazie anche alla presenza al proprio interno di egocentro srl, sta sviluppando il settore del turismo<br />
responsabile, con il marchio “libera il g(i)usto di viaggiare”. info: www.libera.it<br />
Storie tra teatro, musei<br />
e ostelli della gioventù<br />
di altro tipo è la cooperativa teatro dell'argine nata a<br />
san lazzaro, vicino a Bologna. una ventina di giovani<br />
professionisti producono progetti e spettacoli teatrali<br />
all'insegna della multidisciplinarità e della<br />
multiculturalità ottenendo nel corso degli anni<br />
importanti riconoscimenti. sempre in ambito culturale e<br />
turistico opera la cooperativa il parmigianino di<br />
Fontanellato (pR) che da anni gestisce musei, uffici<br />
turistici, attività didattiche, visite guidate. più recente la<br />
cooperativa Ballarò nata da studenti di palermo che<br />
parita col gestire una residenza universitaria, ora<br />
gestisce ostelli della gioventù anche in provincia di<br />
livorno, a Ferrara e Reggio emilia.<br />
medio periodo e chi la dirige non pensa mai che<br />
l’impresa duri quanto dura lui. Questa cultura si<br />
porta dietro conseguenze significative sul piano<br />
dei comportamenti d’impresa: il fatto di destinare<br />
le risorse a beneficio prima di tutto dell’impresa<br />
stessa e poi del territorio e dei vari Stake Holder<br />
(dipendenti, soci, fornitori, comunità locali, ecc.)<br />
determina un modello di impresa che va oltre se<br />
stessa e impatta virtuosamente su tutto il contesto<br />
economico e sociale. È esportabile questo modo di<br />
fare impresa? Sì, non ci sono ragioni che lo impediscano<br />
perché l’ampiezza dell'orizzonte temporale<br />
è uno di quei fattori che possono connotare la vita<br />
di un’impresa e renderla migliore».<br />
Peccato però che negli ultimi dieci anni, non ci sia<br />
stata manovra economica che non abbia infierito<br />
sulle cooperative sottoponendole sistematicamente<br />
ad attacchi sia sul piano politico (riducendone il<br />
ruolo a semplice testimonianza ideologica che, se<br />
mai in passato ha avuto ragione d’essere, oggi non<br />
ha più alcun fondamento), sia sul versante economico<br />
(accusandole di ricevere benefici impropri<br />
Le cooperative<br />
di Comunità<br />
Quello che si preannuncia come un settore dove<br />
potranno esserci importanti sviluppi per l'esperienza<br />
cooperativa è quello delle cooperative di comunità, dove<br />
cioè è la popolazione di un territorio (per ora in realtà di<br />
piccole dimensioni) a essere protagonista e interlocutore<br />
costante dei progetti che vengono portati avanti. un<br />
esempio è quello della cooperativa i birganti di<br />
cerreto (nell'appennino reggiano) che si occupa di<br />
forestazione, agricoltura, zootecnia, cura del verde e<br />
turismo. le cooperative di comunità possono essere uno<br />
strumento molto importante per affrontare il tema della<br />
gestione dei beni comuni (come l'acqua, ma non solo) di<br />
cui in italia si sta cominciando a parlare con attenzione.<br />
sotto forma di agevolazioni fiscali che, ad oggi sono<br />
veramente ridotti ai minimi termini).<br />
Tutto questo mentre le cooperative dimostravano<br />
e dimostrano di avere anche una preziosa utilità<br />
sociale in quanto sopportano meglio le crisi e,<br />
in molti casi, riannodano i fili delle relazioni sociali<br />
che minano alla base la coesione del paese. «Il punto<br />
allora è superare l'errore che spesso si fa di considerare<br />
la cooperativa una forma minore di impresa<br />
– sostiene Soldi –. Proclamando il 2012 “Anno<br />
internazionale delle cooperative”, le Nazioni Unite<br />
riconoscono che le cooperative sono tutt’altro che<br />
una forma residuale d’impresa, ne sottolineano il<br />
ruolo importante per l’economia e il contributo<br />
che possono dare al superamento della crisi intervenendo<br />
sulle ragioni vere della crisi che sono le<br />
diseguaglianze sociali, lo sfruttamento e la speculazione.<br />
Bisogna far venire fuori un’idea di cooperazione<br />
che non è solo di difesa, ma che è di attacco e<br />
di proposta, un altro modo di intendere le relazioni<br />
economiche e sociali, quindi il mercato pur standoci<br />
dentro e vivendolo».
10<br />
primo piano consumi<br />
il bello<br />
e il buono<br />
Del bioloGico<br />
ecco perchè lo compriamo sempre di più<br />
È un successo che non conosce crisi, con incrementi al ritmo del 10%<br />
(almeno) l'anno. Crescono però anche le importazioni: nell'ultimo<br />
decennio del 49%. Il presidente FederBio: "Il mercato premia chi<br />
rispetta l'ambiente, ma è una scelta costosa per gli agricoltori".<br />
Le truffe? Poche e smascherate da un doppio sistema di controlli<br />
UnIOne eUROpea<br />
La foglia verde ora<br />
c'è anche per il vino<br />
l’unione europea ha istituito un marchio europeo per il<br />
vino biologico. È stata infatti approvata a Bruxelles nel<br />
mese scorso una nuova normativa sul vino da<br />
coltivazioni bio, che potrà avere logo ue ed etichette<br />
dedicate con la dicitura “vino biologico”.<br />
già dalla prossima vendemmia del 2012 infatti, i<br />
produttori che coltivano uve senza trattamenti chimici,<br />
né manipolazioni in cantina, potranno utilizzare il logo<br />
bio dell'ue, riconosciuto in tutti i paesi l'unione<br />
europea, che certifica ufficialmente gli ingredienti e i<br />
processi produttivi adottati. ad esempio, non sono<br />
consentiti l’acido sorbico e la desolforazione, e anche il<br />
tenore dei solfiti deve essere di almeno 30-50 mg/litro<br />
inferiore al livello dell’equivalente vino convenzionale.<br />
una svolta importante, perché fino ad oggi i produttori<br />
di vino potevano etichettare le loro bottiglie solo con la<br />
dicitura “da uva da agricoltura biologica” e non era<br />
consentito, ai produttori di vino, utilizzare il logo<br />
europeo per i prodotti bio.<br />
e c’è di più: il regolamento europeo – che entrerà in<br />
vigore nei prossimi mesi - prevede la possibilità di<br />
etichettare come bio anche il vino delle annate<br />
precedenti, purché si dimostri naturalmente la<br />
conformità alle norme comunitarie.<br />
di silvia FaBBRi<br />
Il biologico continua a crescere. Nonostante<br />
la crisi, nonostante le contraffazioni (peraltro<br />
rare e smascherate), nonostante i carrelli della<br />
spesa degli italiani si facciano più leggeri, il biologico<br />
non è più una moda o una nicchia di mercato:<br />
è una realtà significativa e ormai preminente<br />
dell’agroalimentare italiano. Mentre l’agricoltura<br />
tradizionale soffre (e in consumi calano), il bio continua<br />
a crescere sia per consumi che per numero di<br />
produttori.<br />
Vale la pena ricordare cos’è l’agricoltura biologica,<br />
ovvero un modello di sviluppo sostenibile, basato<br />
sui principi di salvaguardia e valorizzazione delle<br />
risorse, e sul rispetto dell’ambiente, del benessere<br />
animale e della salute di chi consuma. Il termine<br />
"agricoltura biologica" indica un metodo di coltivazione<br />
e di allevamento che ammette solo l'impiego<br />
di sostanze naturali, presenti cioè in natura, escludendo<br />
l'utilizzo di sostanze di sintesi chimica (concimi,<br />
diserbanti, insetticidi).<br />
Sempre in crescita<br />
I dati: il trend di crescita annuale è del 10%, o più,<br />
dal 2008 al 2011 che coincidono proprio con gli<br />
continua a pagina 12 >
consumatori<br />
aprile 2012 11<br />
IL MArChIo vIvIvErDE CooP<br />
qUanDO anChe Il "BIO" è COMpetItIVO<br />
coop è stata la prima catena della grande distribuzione<br />
a impegnarsi nel biologico, a metà degli anni ’90 ed è<br />
per questo che il suo marchio “bio” – che da un paio<br />
d’anni si chiama viviverde – ha trovato un posto da<br />
protagonista nei carrelli e sulle tavole dei consumatori.<br />
già perché il socio coop ha tutte le caratteristiche del<br />
tipico consumatore di prodotti biologici. che preferisce<br />
spendere qualcosa di più, se anche il prodotto gli offre<br />
di più. non solo il rispetto per la propria salute, ma<br />
anche per l’ambiente e – come nel caso di certi prodotti<br />
della linea solidal che talvolta sono anche biologici – per<br />
il rispetto dei diritti dei lavoratori. “tra l’altro non<br />
sempre per i nostri prodotti bio si può parlare di un<br />
costo maggiore. – spiega vladimiro adelmi,<br />
responsabile del biologico coop - nel caso della pasta,<br />
ad esempio, la differenza è di pochi centesimi. vivi<br />
verde ha dunque prezzi molto competitivi e questo<br />
aiuta le famiglie a essere fedeli alle proprie scelte”.<br />
sarà anche per questo che il marchio viviverde coop –<br />
che comprende anche il non alimentare - non conosce<br />
crisi. anzi, proprio in questi ultimi anni di difficoltà<br />
economica il bio coop ha registrato un incremento<br />
ancor più deciso. “l’incremento della vendita dei nostri<br />
prodotti biologici, per un fatturato complessivo di circa<br />
120 milioni di euro, è del 20% circa nel 2011 – spiega<br />
adelmi – e anche gli anni precedenti sono stati buoni:<br />
nel 2010 l’incremento è stato intorno al 12%. l’unico<br />
rallentamento l’abbiamo registrato tra il 2005 e il 2008,<br />
anzi, più che di un rallentamento si è trattato di una<br />
riduzione degli assortimenti. molto spesso l’incremento<br />
delle vendite ha coinciso con il lancio di prodotti che<br />
hanno incontrato il favore dei consumatori: è il caso, ad<br />
esempio, nel 2010, del latte microfiltrato. nel 2011<br />
abbiamo incrementato la gamma con farine, riso e<br />
succhi di frutta. poi sostitutivi del pane, come pan<br />
bauletto al kamut, gallette di riso, mini gallette base di<br />
mais... stiamo comunque parlando ancora di consumi di<br />
nicchia, rispetto al totale venduto dei prodotti a<br />
marchio coop”.<br />
ma cosa acquistano per lo più i consumatori che<br />
prediligono il biologico? Frutta e verdura fresche,<br />
anzitutto, e poi i prodotti da frigorifero pronti o<br />
semipronti, come fettine di carne impanate. poi burro,<br />
parmigiano reggiano, olio extravergine, biscotti...<br />
neppure la recente scoperta di una falsificazione di<br />
prodotti biologici – peraltro smascherata dalla Finanza<br />
– ha indebolito il settore. “per quanto ci riguarda –<br />
spiega adelmi – il nostro biologico è assolutamente<br />
sicuro e doppiamente controllato, da noi e dagli<br />
organismi di certificazione. nel biologico, la<br />
certificazione è una garanzia di controllo effettuata da<br />
enti approvati dal ministero.<br />
coop effettua, sui fornitori e sul prodotto biologico a<br />
marchio coop, attività di verifica che affiancano quanto<br />
già è svolto dagli enti di certificazione del biologico.<br />
opera innanzi tutto la selezione e qualifica dei fornitori<br />
eseguita con una rigorosa procedura d’ingresso; i<br />
fornitori sono poi controllati periodicamente tramite<br />
verifiche ispettive dedicate”.<br />
la gamma dei prodotti biologici ed ecologici coop<br />
continua del resto a crescere. anche per quanto<br />
riguarda i prodotti non alimentari, come il tessile o la<br />
cartoleria. e non solo nella linea classica viviverde: il<br />
biologico fa capolino anche in altre linee. in Benesì, ad<br />
esempio, che proprio recentemente si è arricchita con<br />
tre bevande bio a base di soya; e nella già citata linea<br />
solidal (“le cui banane bio – ricorda adelmi – sono un<br />
prodotto molto apprezzato dai consumatori, con<br />
incrementi di vendita a due zeri”). e nel futuro?<br />
continuerà lo sviluppo di prodotti biologici ed ecologici<br />
a marchio viviverde coop. nel frattempo, non mancano<br />
gli attestati dell’impegno nei confronti dell’ambiente:<br />
solo qualche mese fa, la prima edizione del concorso del<br />
mensile per settegreen del corriere della sera, ha<br />
assegnato questo importante riconoscimento, nella<br />
categoria ciBo, proprio alla linea vivi verde coop.
12<br />
anni di maggiore crisi economica.<br />
Nei primi mesi del 2012, FederBio<br />
(l’associazione che riunisce<br />
quasi il 50% dei produttori<br />
biologici italiani) registra non<br />
tanto un leggero calo, quanto un<br />
rallentamento della crescita, che<br />
si attesta intorno al 5%. Ma ormai<br />
il 52% degli italiani compera<br />
almeno un prodotto biologico<br />
ed è di oltre 3 miliardi di euro il<br />
fatturato complessivo del settore,<br />
per una spesa media pro capite<br />
di circa 33 euro all’anno. Solo<br />
inglesi, francesi e tedeschi, consumano<br />
più biologico degli italiani.<br />
47.663 gli operatori certificati<br />
al 1° gennaio 2011 e 190mila<br />
circa gli addetti. “La realtà che<br />
questi dati ci svelano – spiega<br />
Paolo Carnemolla, presidente<br />
di FederBio – è quella di una<br />
percentuale sempre più rilevante<br />
di consumatori che si sta orientando<br />
verso uno stile di vita ecosostenibile.<br />
Si tratta di consumatori<br />
attenti, capaci di privilegiare<br />
la qualità rispetto alla quantità.<br />
Perchè il biologico non risente<br />
della crisi? In una situazione come<br />
quella attuale, la contrazione<br />
dei consumi colpisce purtroppo<br />
le fasce più povere, che già da<br />
prima non si rivolgevano al biologico.<br />
Per questo il nostro comparto<br />
non conosce flessione nei<br />
consumi, ma semmai un rallentamento<br />
dello sviluppo”.<br />
Una nota dolente, tuttavia, c’è.<br />
La produzione nostrana – per<br />
quanto sempre in crescita - non<br />
riesce a tenere il passo dei consumi<br />
interni, tant’è vero che anche<br />
le importazioni crescono, per tenere<br />
il passo del mercato interno.<br />
Nonostante l'Italia sia uno<br />
dei paesi europei col maggior<br />
numero di produttori biologici.<br />
Nell’ultimo decennio le importazioni<br />
sono cresciute del 49%<br />
(importiamo non solo prodotti<br />
esotici come zucchero di canna,<br />
cacao e banane, ma anche grano,<br />
patate, riso e olio extravergine).<br />
“Questa crescita tanto rilevante<br />
del nostro mercato – spiega infatti<br />
Carnemolla – non si è accompagnata<br />
a una crescita produttiva<br />
Attività svolta dagli Organismi di controllo<br />
sul biologico in Italia (anno 2009)<br />
Descrizione Numero<br />
Operatori biologici 50.016<br />
Visite di controllo 62.806<br />
Campioni prelevati per analisi 5.666<br />
Campioni irregolari 336<br />
Non conformità (irregolre o infrazioni) 13.926<br />
Provvedimenti o penalità applicate<br />
Sulla produzione 1.0037<br />
Sospensione dell'operatore 505<br />
Esclusioni dell'operatore 558<br />
Fonte Bioreport 2011<br />
consumatori<br />
aprile 2012<br />
nazionale. Se l’agricoltura convenzionale<br />
è in crisi, perché al produttore<br />
resta in tasca pochissimo<br />
di quello che spende il consumatore<br />
per la merce, immaginiamo<br />
quello che succede all’agricoltura<br />
biologico, che ha costi non comprimibili.<br />
Acquistare il biologico<br />
a meno del prezzo giusto, significa<br />
essere consapevoli di sfidare la<br />
legge...” Ma che significa comprare<br />
all’estero? “Significa allungare<br />
la filiera: ma così aumenta anche<br />
il rischio di incappare in qualche<br />
truffa, come quella del dicembre<br />
scorso” (quando prodotti importati<br />
dalla Romania sono stati<br />
messi in vendita da aziende italiane<br />
come biologici quando biologici<br />
non erano per nulla, ndr).<br />
I controlli<br />
E allora? “L’unico antidoto al<br />
rischio di contraffazioni è proprio<br />
questo: accorciare la filiera<br />
avvicinando produttore e consumatore.<br />
E comunque i controlli<br />
ci sono, prova ne sia che<br />
le truffe vengono puntualmente<br />
scoperte”.<br />
Allora vale la pena ricapitolarli,<br />
questi controlli. “Anzitutto in Italia<br />
c’è un doppio sistema: quello<br />
degli organismi di certificazione<br />
e quello pubblico, perciò il biologico<br />
nazionale è ancora più sicuro<br />
di quello degli altri paesi”.<br />
In sostanza, ecco come funziona:<br />
gli organismi di controllo autorizzati<br />
dal Ministero delle Politiche<br />
Agricole (come Ecocert<br />
o Bioagricert) sono enti privati<br />
a cui la legge assegna il compito<br />
di verificare il rispetto dei regolamenti<br />
attuativi (che sono sia<br />
europei che nazionali) da parte<br />
delle aziende biologiche e concedere<br />
il proprio marchio da apporre<br />
alle etichette dei prodotti<br />
venduti dall’azienda associata.<br />
Questi organismi di controllo<br />
effettuano ispezioni presso le<br />
aziende associate con cadenza<br />
continua a pagina 15 >
primo piano consumi<br />
Numero di produttori per Paese (dati anno 2009)<br />
45.000<br />
40.000<br />
35.000<br />
30.000<br />
25.000<br />
20.000<br />
15.000<br />
10.000<br />
5.000<br />
0<br />
italia<br />
spagna<br />
Fonte Ministero delle Politiche agricole e forestali<br />
identikit del consumatore italiano<br />
Ultra40enne e donna. Ecco chi compra il biologico<br />
I consumatori bio in Italia<br />
suddivisi per aree geografiche<br />
(dati anno 2010)<br />
Variaz. %<br />
2009/10<br />
Peso %<br />
su totale Italia<br />
Totale Italia + 11,6 100,0<br />
Nord-Ovest + 8,2 41,8<br />
Nord-Est + 20,5 30,1<br />
Centro + 3,6 20,1<br />
Sud + 21 8<br />
Fonte Bioreport 2011<br />
Grecia<br />
Germania<br />
austria<br />
Francia<br />
regno unito<br />
svezia<br />
Finlandia<br />
danimarca<br />
Portogallo<br />
Paesi Bassi<br />
irlanda<br />
Belgio<br />
lussemburgo<br />
13<br />
Colto, reddito medio-alto, età media di 44 anni. È<br />
l’identikit del consumatore di prodotti biologici, secondo<br />
un dossier elaborato da Aiab Coldiretti e Legambiente e<br />
riferito al 2010. Secondo il dossier, il 70% dei prodotti<br />
biologici di consumano nelle famiglie con al massimo tre<br />
componenti, anche se, nel corso dell’anno preso in<br />
esame, crescono di più, percentualmente, i consumi<br />
nelle famiglie con 4 o 5 componenti. Il consumatore tipo<br />
è dunque quarantenne (anche se un 20% di consumatori<br />
ricade nella classe degli over 60), per lo più di sesso<br />
femminile, perché - come spiega Vladimiro Adelmi di<br />
<strong>Coop</strong> – “il tratto che caratterizza le donne è la<br />
consapevolezza, il guardare oltre il gesto quotidiano, la<br />
ricerca del valore in ciò che comprano”. La maggior parte<br />
dei “bio-addicted” (70%) risiede nel settentrione, anche<br />
se nel corso del 2010 i consumi al sud sono aumentati<br />
del 21%, anche se con valori di mercato ancora molto<br />
contenuti. Poiché molte produzioni biologiche si<br />
concentrano al sud lo studio rileva “lo squilibrio tra<br />
luoghi di produzione e luoghi di consumo, caratteristica<br />
storica del biologico italiano”.
SOLO il Consorzio Tutela Grana Padano assieme al CSQA,<br />
il più grande istituto di certifi cazione agroalimentare<br />
italiano, come gli altri Consorzi di Tutela DOP riconosciuti,<br />
in collaborazione col Ministero delle Politiche Agricole<br />
Alimentari e Forestali, vigila su tutta la fi liera di produzione<br />
Grana Padano con migliaia di controlli e analisi, fi no al<br />
punto vendita.<br />
SOLO il formaggio che riporta il marchio del Consorzio<br />
sulla crosta e sulle confezioni è l’autentico Grana Padano<br />
DOP (Denominazione di Origine Protetta) un alimento<br />
gustoso, sicuro e garantito, dalla tradizione millenaria.<br />
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consumatori<br />
aprile 2012<br />
almeno annuale. L’ispezione<br />
consiste in un sopralluogo di un<br />
incaricato dell’organismo certificatore<br />
che controlla il rispetto<br />
delle normative, la tenuta dei registri<br />
e se necessario, in presenza<br />
di sospette violazioni, preleva<br />
campioni da far analizzare presso<br />
strutture pubbliche. “Il consumatore<br />
può ulteriormente tutelarsi:<br />
ad esempio con la vendita diretta,<br />
dunque accorciando – come<br />
si diceva – la filiera. Oppure con<br />
l’acquisto del biologico presso la<br />
grande distribuzione che offre<br />
una ulteriore serie di suoi controlli<br />
interni e sistemi di certificazione<br />
che si affiancano a quelli<br />
esistenti. Ancora: un’ulteriore difesa<br />
che il consumatore può mettere<br />
in atto è quella di acquistare<br />
prodotti di provenienza italiana.<br />
Il consiglio è quindi di leggere<br />
sempre le etichette”.<br />
Le quote di mercato<br />
Da stime Federbio sul 2011, alla<br />
grande distribuzione spetta<br />
il 40% delle vendite di prodotti<br />
biologici, sia freschi che confezionati;<br />
poi vengono i negozi<br />
specializzati nel biologico (erboristerie<br />
comprese) che hanno<br />
una quota di mercato del 30%;<br />
sta crescendo la quota della<br />
vendita diretta attraverso i Gas,<br />
gruppi di acquisto solidale (nel<br />
2011 sono aumentati del 44%),<br />
e i mercatini, attestando sul 15%;<br />
infine troviamo i tradizionali negozi<br />
di alimentari.<br />
I prodotti più venduti<br />
Relativamente ai prodotti (dati<br />
2010) crescono i consumi di prodotti<br />
lattiero caseari (+13,2%),<br />
nonché biscotti, dolciumi e<br />
snack (+13,5%). Positiva anche<br />
la dinamica dei consumi di frutta<br />
e ortaggi bio, in crescita del 4,2%<br />
e delle uova (+7,4%), prodotto<br />
che rientra nella graduatoria dei<br />
cinque più venduti. ●<br />
alfabeto alimentare<br />
di Eugenio del Toma<br />
presidente onorario dell’associazione<br />
italiana di dietetica e nutrizione clinica<br />
Tempo di diete,<br />
senza scorciatoie<br />
Fra le buone cose che riporta la Primavera includerei il proposito di<br />
liberarsi dei chili di troppo! Sospinti dal timore di sfigurare sulle spiagge<br />
più che dal salutismo, donne e uomini si pongono finalmente il problema di<br />
migliorare lo stile di vita e quindi l’alimentazione. Il sovrappeso (cioè<br />
quando l’indice di massa corporea, ricavato dal proprio peso - in kg -, diviso<br />
per il prodotto di altezza per altezza - in metri - si colloca tra 25 e 30) non<br />
va trascurato. Si tratta di un iniziale fattore di rischio che spesso prelude<br />
all’obesità (indice oltre i 30), ovvero all’anticamera di una serie di patologie<br />
non solo metaboliche.<br />
Purtroppo, sugli obesi volteggiano predatori di ogni tipo e il termine “nutrizionista”,<br />
oggi di moda, è solo un contenitore auto-referenziale che non<br />
garantisce una legittimazione universitaria o ospedaliera del percorso di<br />
studi. Diversamente da altri colleghi sono convinto che, per pochi chili di<br />
sovrappeso e in tempi di congiuntura, si possa ricorrere a un ragionevole<br />
“fai da te”. Basterà utilizzare una normale dieta equilibrata riducendone<br />
le porzioni del 20-30% (solo le verdure restano “a volontà”) e soprattutto<br />
si dovrà aumentare l’attività fisica con almeno 30-45 minuti di cammino<br />
a passo spedito. Ci sono però molti casi, in primo luogo i disturbi del<br />
comportamento alimentare, per i quali è indispensabile la guida di un vero<br />
esperto, evitando falsi specialisti e “dimagritori” occasionali che<br />
ripropongono avanzi di magazzino, come la dieta dissociata, le diete pericolosamente<br />
iperproteiche e chetogeniche o altre scorciatoie, come la dieta<br />
del sondino, già rifiutate dalla comunità scientifica internazionale.<br />
Non sono mai mancati i venditori di illusioni, in qualsiasi campo, ma la dietologia<br />
ne ospita troppi, pronti a spacciare antichi pregiudizi su alimenti<br />
“buoni” o “cattivi”, intolleranze, integratori buoni per tutto, tisane dimagranti.<br />
Le cronache giudiziarie hanno confermato più volte quali facili guadagni<br />
l’Italia offra ai maghi, ai commercianti del malocchio o del dimagrimento<br />
senza rinunce. Non possiamo stupircene se perfino la TV statale<br />
continua a spacciare oroscopi! Attenti, quindi, ai saldi stagionali dei<br />
mestieranti e alla controinformazione enogastronomica.<br />
Chi ha problemi di obesità dovrebbe consultare, se possibile, i Servizi dietetici<br />
di cui sono dotati i migliori Ospedali; con questa scelta non ci sarebbero<br />
improbabili quanto pericolosi dimagrimenti-lampo. Inoltre, si eviterebbe<br />
lo “spaccio” di pozioni o pillole di dubbio valore o viceversa di sicura pericolosità<br />
(alludo ai cocktail concordati fra professionisti poco scrupolosi per<br />
aggirare i divieti di legge). La parola d’ordine non è tutti a dieta ma porzioni<br />
più sobrie e ogni giorno una “razione” di attività fisica adeguata all’età<br />
e all’allenamento.<br />
15
16<br />
Per consumare di meno l'Unione europea chiede alle lavatrici<br />
cicli di lavaggio sempre più freddi (a partire da 20 gradi)<br />
e ai consumatori di ridurre i detersivi a beneficio dell'ambiente.<br />
Cambia di conseguenza anche il modo di lavare.<br />
Ecco alcuni consigli su lavabiancheria e lavastoviglie,<br />
frutto dell'esperienza di laboratorio<br />
In pIllOle<br />
Lo SAPEvATE ChE...<br />
R<br />
l'azione meccanica<br />
di strofinamento è fondamentale<br />
per la pulizia dei capi<br />
R<br />
la macchia più ostica<br />
quando è secca va pretrattata<br />
con prodotti specifici<br />
R<br />
la macchia fresca<br />
si pulisce più facilmente perché non<br />
ha compenetrato la fibra del tessuto<br />
R<br />
meglio i detersivi in polvere<br />
in linea generale contro lo sporco più<br />
resistente e con programmi ad alte<br />
temperature; i liquidi su lana e<br />
delicati e per il bucato a mano<br />
R<br />
un vestito nuovo colorato<br />
va lavato a parte, la prima volta,<br />
per non macchiare gli altri<br />
primo piano consumi<br />
DETERSIVI GIUSTI<br />
per lavare senza pentirsene<br />
di claudio stRano<br />
Lo sapevate che c'è una<br />
famiglia di sbiancanti su cui tanto<br />
martella la pubblicità, che in<br />
realtà "illuminano" la macchia rendendola<br />
invisibile ai nostri occhi,<br />
ma senza toglierla completamente?<br />
Insomma, generano un effetto<br />
ottico (modificando la lunghezza<br />
d’onda della radiazione ultravioletta)<br />
apposta per nascondere<br />
l'alone e soddisfare chi insegue a<br />
tutti i costi il bianco assoluto. Per<br />
legge, in questi casi deve comparire<br />
sull'etichetta la dicitura "sbiancante<br />
ottico": una delle tante componenti<br />
che convive, nel fustino<br />
del detersivo, con il "vero" sbiancante<br />
a base di percarbonato di<br />
sodio, da preferire al perborato<br />
perché libera ossigeno e non produce<br />
effetti particolari sull'uomo e<br />
sull'ambiente.<br />
E lo sapevate che la schiuma dietro<br />
l’oblò della lavatrice (con sempre<br />
meno acqua dentro e detersivi<br />
più concentrati e più efficaci) non<br />
è sinonimo di un buon lavaggio<br />
ma significa spesso il contrario?<br />
Quando non è voluta per rendere<br />
più delicata l'azione del detersivo,<br />
la schiuma è la spia di una "overdose"<br />
di polvere che finisce per<br />
avvantaggiare lo sporco invece di<br />
combatterlo.<br />
C'è bisogno di saperle queste cose,<br />
sia perché il bucato, ormai, lo<br />
fanno tutti senza distinzione di<br />
sesso, sia perché si parla molto e<br />
giustamente dei detergenti per via<br />
dei danni che essi arrecano all’ambiente<br />
e alla nostra salute, essendo<br />
dei cocktail di sostanze chimiche<br />
conservati molte volte a lungo (e<br />
male) in casa. Andrebbero parcheggiati<br />
in luoghi freschi e asciutti<br />
lontano da altri prodotti, "per<br />
evitare – spiega sergio stagni,<br />
di coop italia – che gli alimenti<br />
soprattutto assorbano le sostanze<br />
profumanti anche attraverso la<br />
plastica dei contenitori". Fattori<br />
come l'umidità possono alterarli<br />
ed è noto, poi, che con il nostro<br />
organismo non c'è un bel rapporto:<br />
i detersivi sono accusati di allergie<br />
e intolleranze (in etichetta<br />
continua a pagina 18 >
consumatori<br />
aprile 2012 17<br />
FoSFATI vErSo LA MESSA AL bANDo IN EUroPA<br />
<strong>Coop</strong> da sempre per la linea verde<br />
Dal giugno 2013 (trent'anni anni dopo la campagna di <strong>Coop</strong>) la Ue li ha vietati in tutti<br />
i detersivi per il bucato. I metodi alternativi e la linea Viviverde per l'ecologia<br />
accanto ai detersivi tradizionali ci sono quelli biologici<br />
e i "fai da te". a suggerirne alcuni impieghi è un ricerca<br />
pubblicata sul sito www.uominicasalinghi.it. vi si<br />
cita, innanzitutto, l’aceto di vino o di mele efficace nel<br />
togliere il calcare in cucina diluito in acqua in una<br />
proporzione dal 20 al 40% (da spargere per comodità<br />
con uno spruzzino); oppure per decalcificare la<br />
lavatrice (versarne un litro nel cestello vuoto a 60<br />
gradi); o ancora nella lavastoviglie, al posto del<br />
brillantante (nell'apposita vaschetta, però, non tra i<br />
piatti e i tegami perché l'acido annullerebbe l'alcalinità<br />
del detersivo). un consiglio generale è quello di evitare<br />
quando possibile la commistione tra prodotti diversi.<br />
ancora più forte dell'aceto, poi, è l’acido citrico, che si<br />
compra in polvere e funziona miscelato al 10% con<br />
acqua anche come ammorbidente, sempre secondo il<br />
sito. che menziona inoltre il più noto bicabornato, la<br />
semplice acqua calda, il giusto tempo che dobbiamo<br />
metterci per pulire, usare i guanti, evitare i fosfati,<br />
ecc., insomma una serie di consigli pratici e dettati dal<br />
buon senso. un obiettivo è invece raggiungibile da tutti<br />
a partire dal 30 giugno 2013. Riguarda i fosfati che, da<br />
quella data, saranno banditi dai detersivi per il bucato<br />
commercializzati nella ue, mentre altri composti a<br />
base di fosforo saranno limitati. a deciderlo è stato il<br />
parlamento europeo che ha previsto analoghe<br />
restrizioni, a partire dal 1° gennaio 2017, sui detersivi<br />
per lavastoviglie automatiche. va detto che l'italia per<br />
una volta è stata anticipatrice della messa all'indice del<br />
fosfati – tra i maggiori responsabili<br />
dell'eutrofizzazione di fiumi e mari – almeno<br />
relativamente alle lavatrici: una legislazione dell'86<br />
infatti ha progressivamente ridotto e poi contenuto<br />
sotto l'1% (valore cautelativo) la loro presenza nei<br />
detersivi per lavatrici, mentre nelle<br />
lavastoviglie il tetto è rimasto al 6%.<br />
coop ha fatto di più escludendo i<br />
fosfati anche da queste ultime. la<br />
sua campagna del 1984, “Bianco il<br />
bucato, azzurro il mare”, è passata<br />
alla storia come una delle prime<br />
campagne consumeriste in italia.<br />
viviverde abbatte i profumi<br />
da molti anni ormai coop ha eliminato i fosfati dai<br />
propri prodotti e la frase in etichetta "contenuto in<br />
fosforo inferiore a 0,5" ha un mero valore prudenziale.<br />
"ci potrebbero essere delle tracce residue in alcuni<br />
ingredienti, ed è corretto dirlo", precisano gli esperti di<br />
coop italia. la linea dei detersivi a marchio coop è<br />
completa e biodegradabile. le polveri si vendono in<br />
buste e non più in fustino e i flaconi utilizzano materiale<br />
plastico riciclato alleggerito il più possibile. c'è anche<br />
una interessante linea viviverde che si caratterizza per<br />
avere il marchio ecolabel, garanzia di un prodotto<br />
ecologico realizzato per la massima sostenibilità e<br />
compatibilità ambientale. per ottenere una riduzione<br />
dell'impatto sull'acqua e sulle forme di vita si utilizzano<br />
tensioattivi ad elevato grado di biodegradabilità, ovvero<br />
soggetti a un processo di decomposizione naturale più<br />
veloce, attivato dai microrganismi presenti in natura. la<br />
linea viviverde si caratterizza, inoltre, per il basso<br />
contenuto di profumi, molto gradevoli ma non necessari<br />
per il lavaggio.
18<br />
devono essere indicate per legge<br />
le sostanze allergeniche), problemi<br />
respiratori e alterazioni del sistema<br />
immunitario.<br />
E allora, come tenerli e come usarli<br />
più correttamente, ottenendo lo<br />
stesso dei risultati soddisfacenti?<br />
Premesso che esistono detersivi<br />
ecologici e altri "fatti in casa" (vedi<br />
box), abbiamo preso in considerazione<br />
quelli tradizionali, i più diffusi,<br />
che sono anche i più aggressivi.<br />
Per avere risposte e consigli<br />
frutto dell'esperienza abbiamo interpellato<br />
gli specialisti di <strong>Coop</strong> e<br />
gli esperti del laboratorio lavaggio<br />
di un grande gruppo industriale<br />
italiano specializzato in elettrodomestici.<br />
I test riguardano, in questo<br />
caso, le lavatrici che devono<br />
sottostare a criteri normativi comuni<br />
a tutti i produttori europei.<br />
"Per la riuscita di un lavaggio,<br />
che è un sistema complesso –<br />
spiegano i tecnici – oltre alla<br />
macchina servono il contributo<br />
d’intelligenza dell'uomo e buoni<br />
detersivi". Il responsabile del<br />
laboratorio, che vanta una esperienza<br />
decennale, spiega il concetto<br />
con un esempio: "Se noi<br />
progettiamo lavatrici con cicli<br />
di lavaggio a 20 gradi, come la<br />
Commissione europea ci chiede<br />
(un requisito obbligatorio su tutti<br />
i modelli a partire dal dicembre<br />
2013, ndr), è indispensabile che<br />
chi studia i detersivi ne abbia variato<br />
di conseguenza la composizione,<br />
mettendo sul mercato<br />
prodotti che si attivano a basse<br />
temperature, e che l'utente finale<br />
utilizzi poi al meglio i programmi<br />
a sua disposizione".<br />
Da qui l'importanza dell’educazione<br />
del consumatore e di un lavoro<br />
continuo di ricerca e di aggiornamento<br />
svolto, in parallelo,<br />
dalle aziende di elettrodomestici<br />
e dalle multinazionali di detersivi.<br />
L'equazione è la seguente: cicli<br />
di lavaggio sempre più freddi, con<br />
riduzione dei consumi, risparmio<br />
di detersivo e relativi benefici per<br />
l'ambiente secondo la linea tracciata<br />
dalla Ue; scambio di konwhow<br />
tra le aziende chiamate a<br />
sfruttare al meglio la macchina e<br />
i detersivi; grande attenzione richiesta<br />
alla casalinga (o al casalingo)<br />
che, per chiudere il cerchio,<br />
devono azzeccare prodotti e programmi,<br />
la selezione dei capi e il<br />
giusto equilibrio al momento di...<br />
dosare il bicchierino.<br />
la giusta misura<br />
Né troppo né poco, è molto importante<br />
l'esatta quantità da mettere<br />
nella vaschetta della lavabiancheria<br />
per raggiungere una buona<br />
pulizia ed evitare che, a basse temperature,<br />
residui di detersivo deturpino<br />
la maglietta. E come va<br />
calcolata la "giusta quantità"? Tenendo<br />
conto delle indicazioni<br />
sulla confezione e della durezza<br />
dell'acqua di casa (presenza di sali<br />
disciolti). Se il misurino, infatti,<br />
è scarso, il detersivo finirà per aggredire<br />
il calcare e troppo poco ne<br />
consumatori<br />
aprile 2012<br />
SISteMI natURalI<br />
PULIzIA CoN I ProbIoTICI, UNA CooP<br />
SPErIMENTA NUovI orIzzoNTI<br />
sempre in tema di pulizia si profilano, su più larga scala, nuovi interessanti<br />
orizzonti grazie alla ricerca scientifica applicata alla eco-sostenibilità. la<br />
novità è quella dei famosi probiotici impiegati ora anche nei prodotti per la<br />
pulizia e l'igiene. i batteri, insomma, che entrano con compiti di "pulitori" in<br />
settori legati alla casa, ma anche alla cura della persona, all'agroalimentare,<br />
alla zootecnia, alla depurazione delle acque, alla sanificazione degli ambienti<br />
e dell'aria. a Ferrara una cooperativa di servizi, la copma, ha scommesso su<br />
questa idea insieme con il cias (centro studi inquinamento ambienti ad elevata<br />
sterilità) dell'università, mettendo a punto un nuovo sistema probiotico<br />
di pulizia e igiene chiamato pchs (probiotic cleaning Hygien system), e<br />
depositando quindi il marchio.<br />
"il pchs – spiega mario pinca, amministratore delegato di copma – utilizza<br />
batteri probiotici in grado di colonizzare le superfici su cui vengono applicati<br />
e di contrastare la proliferazione delle altre specie batteriche, prima di tutte<br />
quelle patogene, sulla base della regola dell'esclusione competitiva". sperimentata<br />
attualmente in ambito ospedaliero, questa tecnica potrà trovare<br />
impiego anche nella pulizia di grandi superfici come i centri commerciali, almeno<br />
per la manutenzione ordinaria, e per impieghi di tipo più "casalingo".<br />
sono in cantiere linee di prodotto che vedremo nei prossimi mesi, destinati<br />
alla cura della persona (saponi, shampoo, bagnoschiuma, gel, deodoranti,<br />
ecc.) e alla pulizia degli ambienti domestici (spray, detergenti per pavimenti,<br />
liquidi per piatti senza il bisogno d'indossare i guanti): tutte soluzioni in grado<br />
di ridurre al minimo la presenza dei tensioattivi.<br />
andrà ad intaccare la molecola di<br />
sporco. Se la dose, invece, è eccessiva,<br />
si produrrà in molti casi un<br />
effetto negativo non solo sull'efficacia<br />
del lavaggio, ma anche<br />
sull'ambiente, dovuto alla schiuma.<br />
I detersivi per lavatrice (in<br />
polvere, liquidi o in pastiglie) oltre<br />
alle sostanze attive contengono<br />
dei "regolatori di schiuma" proprio<br />
per evitare che quest'ultima<br />
fuoriesca dalla macchina lavatrice.<br />
Un surplus di polvere si giustifica<br />
solo in un caso, quando l'acqua è<br />
dura e il calcare da neutralizzare è<br />
maggiore. Ma come si fa a sapere il<br />
grado di durezza dell'acqua? È un<br />
valore piuttosto stabile nel tempo<br />
rivelato da una "striscia" che si<br />
compra nei negozi specializzati<br />
qualora non sia già inclusa nel kit<br />
della lavatrice. O, più facilmente, il<br />
dato si può ricavare dal sito del gestore<br />
idrico o all'indirizzo http://<br />
assocasa.federchimica.it/durezzaacqua.aspx<br />
A proposito di calcare, qualcuno
si chiede se ancora va scrostato dai<br />
meccanismi interni della lavatrice.<br />
Non è sufficiente l'anticalcare già<br />
compreso nel detersivo?<br />
Se si fanno normalmente cicli caldi<br />
e freddi, la frequenza dell'anticalcare<br />
può essere in effetti ridotta.<br />
Diverso è quando si usa la<br />
lavabiancheria con programmi<br />
prevalentemente a basse temperature,<br />
o dopo il lavaggio di tappeti<br />
o della coperta del cane, o a seguito<br />
di uno stop prolungato dell'elettrodomestico:<br />
in questi casi è<br />
consigliato far partire un ciclo di<br />
pulizia ad alta temperatura, a cestello<br />
vuoto, con l'impiego di poco<br />
detersivo o di prodotti appositi.<br />
Alcune lavatrici oggi nascono già<br />
con un programma del genere.<br />
Altre regole di ordinaria manutenzione<br />
– come ricorda la rivista<br />
altroconsumo – sono la pulizia<br />
periodica del cassettino che è soggetto<br />
ad incrostazioni e a muffe,<br />
e l'oblò tenuto aperto dopo l'uso<br />
per farlo asciugare.<br />
primo piano consumi 19<br />
nessuno è senza<br />
macchia<br />
È interessante sapere che potrebbe<br />
esserci un detergente specifico<br />
per ogni tipo di macchia, visto<br />
che molto dipende dall'enzima<br />
selezionato dall'industria. Ma in<br />
commercio non si arriva a tanto<br />
e piuttosto di avere la casa piena<br />
di smacchiatori, è forse più utile<br />
seguire qualche accorgimento<br />
pratico.<br />
La rimozione riesce molto più facile,<br />
ad esempio – come tutte le<br />
buone massaie sanno – se la macchia<br />
è fresca e non è già penetrata<br />
nella fibra; più difficile con gli<br />
oli da officina che vanno affrontati<br />
a temperature elevate, sopra i<br />
60 gradi, o per il ragù sulla cravatta<br />
vecchio di giorni o per le "croste"<br />
di omogeneizzato alla frutta:<br />
queste ultime macchie vanno<br />
"pre-trattate" con prodotti specifici<br />
prima di buttarle in macchina.<br />
Il sangue è un'altra brutta gatta<br />
da pelare qualora, sbagliando,<br />
VaDeMeCUM<br />
la durezza dell'acqua<br />
fino a 7 °f molto dolci<br />
da 7 °f a 14 °f dolci<br />
da 14 °f a 22 °f mediamente dure<br />
da 22 °f a 32 °f discretamente dure<br />
da 32 °f a 54 °f dure<br />
oltre 54 °f molto dure<br />
per verificare la dolcezza o la durezza<br />
dell'acqua di casa, consultare il sito:<br />
http://assocasa.federchimica.it/durezzaacqua.aspx<br />
gli si versi sopra dell'acqua bollente<br />
invece che fredda o tiepida.<br />
Una scelta saggia e prudente, poi,<br />
rimane quella in generale di separare<br />
i capi in base ai colori. Attenzione<br />
soprattutto a non mischiare<br />
un vestito nuovo colorato con altri<br />
capi: è preferibile anche tenerlo<br />
lontano da colori similari, almeno<br />
per la prima volta, perché il rischio<br />
di contagio è altissimo. A quanti<br />
amano lavare “tutto insieme”, tuttavia,<br />
farà piacere sapere che le salviette<br />
acchiappa-colore riescono<br />
in linea di massima ad intercettare i<br />
pigmenti. Potranno soddisfare chi<br />
non deve vincere macchie difficili<br />
e sceglie un ciclo misto colorati,<br />
ma anche chi non ha abbandonato<br />
il sempre valido bucato a mano.<br />
una pastiglia<br />
sent'ammè...<br />
Detersivo in polvere o liquido?<br />
A quantità regolabile o monodose?<br />
Quest'ultima modalità si<br />
sta affermando in virtù della sua<br />
continua a pagina 21 >
consumatori<br />
aprile 2012 primo piano consumi 21<br />
comodità. Rimane tuttavia una<br />
scelta minoritaria e la tavoletta<br />
presenta difficoltà come ad esempio<br />
nei mezzi carichi: impensabile<br />
provare a dimezzare una monodose<br />
liquida, sebbene si siano viste in<br />
commercio pure le metà-dosi.<br />
Il detersivo in polvere resta il più<br />
amato dagli italiani e il più efficace<br />
in termini generici contro lo sporco<br />
più sporco. "E non è più nemmeno<br />
vero – precisano i tecnici<br />
– che si attiva dai 40 gradi in su,<br />
perché se ne trovano che funzionano<br />
anche con temperature inferiori<br />
appunto per andare in contro<br />
alle nuove normative". La polvere,<br />
però, sotto i 40 gradi può lasciare<br />
traccia visibile specialmente sui<br />
capi colorati, ed ecco allora il detergente<br />
liquido indicato sia per la<br />
normale biancheria in cotone, sia<br />
su lana e delicati che aiuta a rimanere<br />
morbidi. Non per questo i flaconi<br />
sono meno indigesti per l'ambiente<br />
– come sottolineano vari<br />
test – essendo più difficilmente<br />
biodegradabili e producendo molta<br />
plastica da imballaggio.<br />
lavastoviglie<br />
da curare<br />
Rispetto alla lavabiancheria la lavastoviglie<br />
è più delicata e bisognosa<br />
di cure. "Uno dei consigli<br />
che ci sentiamo di dare – dicono in<br />
<strong>Coop</strong> – è di tenere sempre pieno il<br />
contenitore del sale: ne va dell'efficacia<br />
della macchina e del livello<br />
dei consumi. Un altro consiglio è<br />
di fare come minimo mensilmente<br />
un ciclo di lavaggio a vuoto a<br />
60 gradi, utilizzando un apposito<br />
prodotto chiamato 'curalavastoviglie',<br />
a base di acido citrico". In<br />
vendita si trova la linea completa<br />
a marchio <strong>Coop</strong> che comprende<br />
anche sale, brillantante, polvere e<br />
pastiglia multifunzione.<br />
Ricordatevi, se possibile, di usare<br />
la macchina a pieno carico per<br />
ridurre i consumi. In alternativa<br />
riducete almeno la pastiglia, tagliandola<br />
a metà... ●<br />
cibo è cultura<br />
di Massimo Montanari<br />
docente di Storia medievale e di Storia<br />
dell’alimentazione, Università di Bologna<br />
La piadina IGP<br />
e una storia plurale<br />
La recente polemica sull’attribuzione del marchio IGP (Indicazione<br />
Geografica Protetta) alla piadina romagnola, che nell’occasione si è<br />
sdoppiata in due varianti principali, quella di area riminese, più larga e sottile,<br />
e quella di area forlivese-ravennate, più grossa e compatta , è emblematica<br />
della natura più profonda della cultura gastronomica italiana.<br />
Il carattere originale di questa cultura è la sua irriducibile diversità territoriale,<br />
la sua capacità di declinare le ricette in infinite varianti locali. Fin<br />
dal Medioevo l’Italia si è definita come unità culturale (non politica) mettendo<br />
insieme i saperi e le pratiche di singole città e territori, che, senza<br />
mai confondersi, sono andati a costituire una “rete” di conoscenza comune<br />
e condivisa. Su questa base si innestano rivalità e campanilismi:<br />
la mia ricetta è migliore della tua, più “vera”, più “antica” – dove<br />
l’antichità entra in gioco come garante di continuità, e conseguentemente<br />
di qualità: teorema indimostrabile, dato che “antiche” possono essere<br />
le parole, ma cosa si nasconda dietro di esse non possiamo veramente<br />
saperlo.<br />
Poiché la più antica citazione letteraria della piada sembra essere quella<br />
del botanico Costanzo Felici, originario dell’entroterra riminese, che verso<br />
il 1570 accenna a “placente e cresce o piade” cotte “sotto le cenere infocate<br />
overo nelli testi infocati”, se ne è dedotto un primato storico della<br />
piadina in quelle zone. Poi si è trovato un inventario, più o meno dello<br />
stesso periodo, che registra la presenza in una casa borghese della valle<br />
del Senio (Romagna occidentale) di un utensile da cucina detto “testo da<br />
piada co’ li soi ferri”. Tutti contenti, dunque, o forse nessuno: la piada da<br />
almeno quattro secoli e mezzo (ma chissà da quanto tempo prima)<br />
era nota ovunque in Romagna, da est a ovest.<br />
Come era fatta? Chissà. Ognuno la avrà fatta a suo gusto, come gli sembrava<br />
migliore. E meno male che la vicenda del marchio IGP ne ha riconosciuto<br />
la varietà: perché una “piadina romagnola” in realtà non esiste, ne<br />
esistono tante, diverse fra loro. Già ridurle a due modelli principali è stato<br />
problematico, e lo stesso disciplinare ha dovuto ammettere una larga<br />
oscillazione di misure: la piada “terre di Romagna” può avere un<br />
diametro da 15 a 20 cm e uno spessore da 4 a 10 mm; quella “romagnola<br />
riminese” ha il diametro da 21 a 30 cm e lo spessore fino a 3 mm. Come è<br />
evidente, dietro queste misure ci sono oggetti estremamente differenziati,<br />
che solo una forzatura legislativa ha costretto in due tipologie fondamentali,<br />
decidendo d’ufficio che il confine tra il grosso e il sottile si situa<br />
fra i 3 e i 4 millimetri.<br />
Io credo che questo esempio mostri molto bene come le ragioni del commercio<br />
(che esigono norme precise, criteri definiti) mal si adattino alle<br />
ragioni della storia e della cultura, che alle regole preferiscono la libertà.
22 primo piano alimentazione<br />
le regole<br />
dell'idratazione<br />
Facili come bere un bicchier d'acqua<br />
di silvia FaBBRi<br />
Si dà piu importanza al cibo che ai liquidi che ci dissetano. Ma gli errori sono<br />
in agguato anche in questo ambito della nostra nutrizione che è importante come<br />
ciò che mangiamo. Ma per non sbagliare basta seguire le regole della piramide<br />
Pensiamo di più a quello che mangiamo che<br />
a quello che beviamo. Dimenticando che ciò che beviamo<br />
è importante come – se non di più – di quello<br />
che mangiamo: il nostro corpo è composto per il<br />
60% da acqua e senza bere, in poche ore o poco più,<br />
siamo spacciati. Torniamo sull'argomento dopo l'intervento<br />
del professor Eugenio del Toma sul numero<br />
scorso, solleticitati anche dalle richieste dei lettori,<br />
molto interessati all'argomento.<br />
Quando parliamo di bere, parliamo principalmente<br />
di acqua. Non di liquidi in lattina, né di intrugli colorati,<br />
né di bevande zuccherate: acqua. L’Inran (Istituto<br />
nazionale di ricerca sugli alimenti e la nutrizione),<br />
per farlo capire meglio a noi italiani, si è inventato<br />
una rappresentazione grafica delle nostre necessità<br />
“liquide”, ovvero la piramide dell’idratazione. Che<br />
funziona proprio come quella dell’alimentazione: alla<br />
base l’elemento più importante e necessario, al vertice<br />
quello da introdurre con molta moderazione. Il<br />
primo livello è quello dell’acqua, il cui consumo minimo<br />
è di almeno 6 bicchieri (circa un litro). “Quella<br />
del rubinetto o della bottiglia, è indifferente – spiega<br />
andrea ghiselli, medico nutrizionista e ricercatore<br />
dell’Inran – l’importante è considerarla un consumo<br />
quotidiano necessario, anche perché è fonte<br />
di alcuni minerali importanti e di nutrienti essenziali,<br />
anche se non apporta calorie. Anche l’aggiunta di<br />
anidride carbonica non comporta alcun problema,<br />
anzi: per alcuni individui, così trattata, risulta più gradita<br />
al consumo. E riescono così ad assumerla nella<br />
giusta quantità”. I nutrizionisti precisano: le “bollicine”<br />
non hanno alcun effetto sull’organismo. Anzi,<br />
l’anidride carbonica può dare una sensazione di distensione<br />
gastrica. Ed è controindicata solo nei soggetti<br />
affetti da malattie specifiche (come il reflusso<br />
gastroesofageo).<br />
Al secondo livello troviamo gli infusi, il tè o il caffé<br />
decaffeinato, ovviamente senza zucchero, che può far<br />
lievitare le calorie senza che neppure ce ne rendiamo<br />
conto. Un cucchiaino di zucchero ha circa 20 calorie,<br />
perciò è facile con un paio di caffè e un tè arrivare a<br />
100 calorie senza neppure accorgersene. L’altra cosa<br />
a cui fare attenzione è il genere di infuso che beviamo.<br />
Spiega ancora Ghiselli: “Vanno bene, nell’ordine<br />
di massimo 3 bicchieri al giorno, caffè americano<br />
decaffeinato, caffè d’orzo, infusi come il tè o la camomilla,<br />
ormai sperimentati da millenni. Ma gli infusi o<br />
i decotti di certe altre erbe o piante contengono veri<br />
e propri principi attivi, che potrebbero avere effetti<br />
collaterali, o interagire con taluni farmaci”.<br />
Al terzo livello c’è il latte, sia di origine animale che<br />
vegetale, e i centrifugati di verdura, le spremute di<br />
frutta fresca e i succhi di frutta al 100%. Ovviamente<br />
– ormai l’abbiamo capito – senza zucchero. “Per<br />
quanto riguarda spremute e centrifugati, attenzione!<br />
Contengono le stesse calorie del frutto o della verdura<br />
originaria, ma il problema è che bevendo non si<br />
attiva quel senso di sazietà che è invece collegato alla<br />
masticazione”. Il consiglio dei nutrizionisti è che il<br />
consumo di frutta intera o verdura a pezzi dovrebbe
consumatori<br />
aprile 2012<br />
la piramide dell’idratazione<br />
cosa e quanto bere<br />
in una giornata<br />
Birra alcolica<br />
0 - 330 ml (1 lattina)<br />
Latte, anche vegetale<br />
0 - 400 ml (0 - 2 bicchieri)<br />
essere incoraggiata per il riflesso positivo che la masticazione<br />
può avere, oltre che per l’apporto di fibre<br />
in esse contenuto, anche se il valore nutrizionale dei<br />
succhi è da ritenersi buono. L’indicazione è quella di<br />
consumarne circa 2 bicchieri al giorno.<br />
Ma ora arriviamo nella zona critica. Quella che riguarda<br />
le bevande da consumare occasionalmente. È<br />
il livello 4: dei succhi di frutta addizionati con acqua<br />
e zuccheri, nonché della birra analcolica. Quali sono<br />
le ragioni di tale restrizione? Anche in questo caso, la<br />
presenza di zuccheri, che potrebbe far saltare il bilancio<br />
calorico della giornata.<br />
Al livello 5 troviamo il caffè, che andrebbe sempre<br />
bevuto senza zucchero e massimo 5 tazzine al giorno<br />
o 1 tazza (nel caso della versione “americana”). La<br />
caffeina va però ridotta per le donne in gravidanza,<br />
per i bambini e in caso di ipertensione.<br />
Infine, il livello 6, quello delle bevande idrosaline<br />
utilizzate frequentemente dagli sportivi. “Troppo<br />
frequentemente – spiega Andrea Ghiselli – perché<br />
sono bevande adatte a chi fa attività molto intense,<br />
come i maratoneti. Per le attività normali, è sufficiente<br />
bere acqua. Le idrosaline, in questi casi, sono una<br />
spesa inutile e – peggio – un aggravio di calorie”. Infatti,<br />
contengono soprattutto zuccheri e – in piccole<br />
quantità – sodio, cloro, potassio e altri elettroliti. Tra<br />
l’altro, possono anche contenere coloranti.<br />
Nel settimo livello ci sono le bevande che rappresentano<br />
una percentuale davvero piccola dei liquidi di<br />
cui abbiamo bisogno e che sarebbero da consumare<br />
continua a pagina 25 ><br />
Bibite gassate e zuccherate,<br />
energy drink. No alcol<br />
occasionalmente<br />
0 - 200 ml (0 - 1 bicchiere)<br />
Bevande idrosaline per lo sport<br />
(solo se necessario)<br />
0 - 500 ml (1 bottiglia)<br />
Caffé senza zucchero<br />
0 - 200 ml (0 - 5 tazze)<br />
Succhi di frutta con zuccheri aggiunti<br />
0 - 200 ml (0 - 1 bicchiere)<br />
peR GlI anzIanI<br />
NoN ASPETTATE<br />
DI AvErE SETE<br />
23<br />
Centrifugati, spremute e succhi di frutta<br />
100% frutta, senza zucchero<br />
0 - 400 ml (0 - 2 bicchieri)<br />
Tè, infusi, orzo, caffé decaffeinato<br />
Tutti senza zucchero<br />
0 - 600 ml (0 -3 bicchieri)<br />
Acqua<br />
almeno 1 litro<br />
vogliamo avere sottomano, a disposizione sul web,<br />
tutte le informazioni che ci servono, sia per il bere che<br />
per l’alimentazione? l’inran (istituto nazionale di<br />
ricerca per gli alimenti e la nutrizione) ha pubblicato un<br />
sito (http://sapermangiare.mobi) che contiene<br />
molti consigli utili. “per stare bene – si legge nel sito –<br />
è importante bere molto, almeno 6-8 bicchieri d’acqua<br />
al giorno, e anche di più se fa caldo, abbiamo fatto o<br />
stiamo facendo sport, o abbiamo la febbre. a volte<br />
capita che quando ci accorgiamo di avere sete le<br />
perdite di acqua (col sudore e le urine, ad esempio)<br />
sono già state abbondanti. È utile, allora, ricordarci di<br />
bere spesso, senza aspettare che ci venga il senso di<br />
sete: questo vale per tutti, ma soprattutto per gli<br />
anziani e i bambini”. l’anziano, inoltre, è<br />
particolarmente vulnerabile perché non percepisce<br />
correttamente lo stimolo della sete e la disidratazione,<br />
in questa fascia di età è associata a una<br />
compromissione generale dello stato di salute. per<br />
questo è importante – anche e soprattutto per gli over<br />
65 – seguire correttamente le regole della “piramide”.
Lidi di Comacchio<br />
Un mare di possibilità<br />
I Lidi di Comacchio, con le loro enormi spiagge, il mare e l’affascinante<br />
ambiente nel quale sono inseriti sono certamente la meta ideale per<br />
una vacanza da trascorrere con la famiglia o con gli amici, ma sono<br />
perfetti anche per un week end di relax. Un soggiorno che vi offrirà davvero<br />
mille possibilità: una tranquilla tintarella sotto il sole, la possibilità di praticare<br />
qualsiasi tipo di sport o una suggestiva escursione nel Parco del<br />
Delta del Po, a piedi, a cavallo o in barca. Ed ancora Comacchio con<br />
i suoi canali, la sua gastronomia e la sua grandiosa storia a dieci minuti di<br />
distanza e tante altre emergenze architettoniche immerse nella natura, come<br />
la splendida Abbazia di Pomposa, il Castello della Mesola e l’adiacente<br />
Riserva Naturale del Gran Bosco, unico esempio delle antiche<br />
foreste che si trovavano no a qualche secolo fa lungo la Costa Adriatica.<br />
Tra la verdeggiante boscaglia sarà possibile avvistare esemplari del Cervo<br />
della Mesola, specie autoctona della zona, di daino oltre alla moltitudine<br />
di uccelli che vi nidi cano.<br />
Risotto con<br />
Asparago di Mesola<br />
e gamberetti<br />
Ingredienti (per 4 persone)<br />
3 300 g di riso<br />
3 250 g di asparagi<br />
3 200 g di<br />
gamberetti<br />
3 prezzemolo<br />
fresco<br />
3 1 bicchiere<br />
di vino bianco<br />
3 1 scalogno<br />
3 olio q.b.<br />
Campeggi<br />
Casa mobile<br />
a partire da<br />
8 € pax/giorno<br />
Alberghi<br />
a partire da<br />
30 € pax/giorno<br />
Preparazione:<br />
1 Far lessare gli asparagi in poca<br />
acqua, spezzettarli e conservare<br />
l’acqua di cottura<br />
2 Far appassire lo scalogno tritato<br />
nell’olio, aggiungere quindi i<br />
gamberetti e gli asparagi spezzettati<br />
3 Aggiungere il riso e farlo tostare,<br />
bagnare quindi con il vino bianco<br />
4 Continuare la cottura aggiungendo<br />
gradualmente l’acqua di<br />
cottura degli asparagi ben calda<br />
5 A cottura ultimata mantecare il<br />
tutto con un lo di olio a crudo<br />
e prezzemolo fresco.<br />
Tutte le offerte al sito www.parcodeldelta.com<br />
Appartamenti<br />
a partire da<br />
10 € pax/giorno<br />
Vuoi conoscere meglio i Lidi di Comacchio e il Parco del Delta del Po?<br />
Invia una mail a cooptur@provincia.fe.it o chiama il numero 0532/299303; riceverai<br />
gratuitamente tutto il materiale informativo dei Lidi e del Parco del Delta del Po e…<br />
un simpatico omaggio.<br />
PROVINCIA<br />
DI FERRARA<br />
COMUNE<br />
DI COMACCHIO<br />
Da non perdere<br />
24 marzo - 3 giugno<br />
Primavera Slow e<br />
Fiera Internazionale<br />
del Birdwatching e del<br />
Turismo Naturalistico<br />
Iniziative all’insegna del turismo<br />
slow: escursioni in bicicletta, a piedi,<br />
in barca, a cavallo e itinerari dedicati<br />
all’enogastronomia nella splendida<br />
cornice del Parco del Delta del Po.<br />
Info 0533/57693<br />
28 aprile – 1 maggio<br />
Fiera dell’Asparago<br />
di Mesola<br />
Mostre, degustazioni enogastronomiche<br />
di prodotti locali e di ricette legate<br />
all’asparago, mercatini tematici<br />
e visite guidate a piedi, in barca o in<br />
bicicletta sui territori dell’asparago.<br />
Info 0533/993358<br />
www.parcodeldelta.com<br />
Seguici anche su<br />
Facebook e Twitter<br />
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
consumatori<br />
aprile 2012 primo piano alimentazione<br />
proprio “ogni morte di papa”, perché<br />
fanno arricciare il naso ai nutrizionisti:<br />
infatti, sono ricche di<br />
calorie, povere di nutrienti, e – in<br />
elevate quantità – potrebbero dare<br />
problemi di salute. Di che parliamo?<br />
Bevande gassate e zuccherate,<br />
piene di aromi artificiali. E se,<br />
magari, dentro la bottiglia colorata<br />
e frizzante troviamo edulcoranti<br />
sintetici al posto dello zucchero?<br />
Non c’è da star tranquilli neppure<br />
in questo caso: “Non ci sono evidenze<br />
di una loro utilità nella perdita<br />
o nel mantenimento del peso”,<br />
dicono i nutrizionisti. Senza considerare<br />
che acesulfame, ciclammato,<br />
aspartame e saccarina sono<br />
sostanze sicure, sostiene l’Efsa<br />
(autorità europea per la sicurezza<br />
alimentare) ma solo a patto di non<br />
superare la Dga (dose giornaliera<br />
accettabile). Il consiglio? Se proprio<br />
non potete fare a meno di<br />
queste bevande, leggete l’etichetta<br />
e fate due calcoli. In questo livello<br />
ci sono anche le energy drink<br />
che contengono molto zucchero<br />
e varie sostanze stimolanti, soprattutto<br />
caffeina (fino a 500 mg<br />
per lattina), ma anche guaranà,<br />
ginseng e taurina (in quantità che<br />
né destano allarme, né producono<br />
effetti terapeutici, peraltro). Sono<br />
comunque bevande da centellinare,<br />
specie se assunte – come spesso<br />
accade – contemporaneamente<br />
all’alcol “con l’intento – dicono<br />
gli esperti – di ridurre gli effetti sedativi<br />
e lo stordimento, provocato<br />
proprio dall’alcol, con gli effetti<br />
euforizzanti delle sostanze contenute<br />
nell’energy drink”.<br />
Già, e l’alcol? L’alcol – che sia contenuto<br />
nel vino o nella birra – disidrata.<br />
Perciò non può trovare posto<br />
nella piramide dell’idratazione<br />
che ha lo scopo principale di farci<br />
capire che ogni giorno abbiamo<br />
bisogno di circa due litri di liquidi,<br />
escluse le bevande alcoliche. Che<br />
possiamo assumere, con le consuete<br />
cautele, ma senza considerarle<br />
parte della nostra idratazione<br />
quotidiana. ●<br />
un pianeta da difendere<br />
di Mario Tozzi<br />
primo ricercatore Cnr - Igag<br />
e conduttore televisivo<br />
Tav e progresso<br />
Quanta confusione c'è in giro<br />
25<br />
Sembra ci sia una certa confusione nel nostro paese sul concetto di<br />
sviluppo e, più in generale, di progresso. La velocità, per dirne una, dovrebbe<br />
essere una delle costanti basilari del progresso, e raggiungere Lione in un’ora<br />
e 40 da Torino un inevitabile corollario. Ma è davvero così? Stiamo alle cose<br />
concrete: serve oggi una linea ad alta velocità passeggeri che attraversa la<br />
Val di Susa? Che conseguenze ambientali potrebbe avere? Quali vantaggi?<br />
Per prima cosa si fa una gran confusione fra alta veolocità e alta capacità,<br />
riferendosi la prima ai passeggeri e la seconda alle merci. Fra Torino e Lione,<br />
però, i passeggeri sono in costante diminuzione e nessuna<br />
direttiva o corridoio europeo impone all’Italia frecce rosse o argento lungo<br />
quella direttrice. L’Europa vuole invece che si trasportino più merci e più<br />
velocemente in direzione Est - Ovest, e non gli importa molto come. Nel<br />
2009 il passaggio merci è ritornato ai livelli degli anni Ottanta: in pratica<br />
solo la decima parte di quello che potrebbe transitare sulla linea Fréjus già<br />
esistente (2,5 milioni di tonnellate, contro una capacità della linea ordinaria<br />
di 25). Come a dire che si potrebbe intanto potenziare la linea esistente.<br />
Peraltro non si tratterebbe di una linea AV vera e propria, perché sarebbe<br />
quasi tutta in galleria, dove non si possono superare i 220 km/h, velocità<br />
già ora teoricamente possibile sulla linea ordinaria.<br />
Dal punto di vista ambientale, la costruzione di una nuova linea ferroviaria<br />
AV incide pesantemente sul paesaggio, con ricadute non prevedibili sul<br />
turismo di qualità. Impoverisce le falde acquifere, con siccità micidiali<br />
(come già accaduto al Mugello), e incrementa i dissesti idrogeologici.<br />
Non è poi chiaro dove verranno portati i milioni di metri cubi di materiale di<br />
scavo del lunghissimo tunnel. Un materiale pieno di minerali di uranio e<br />
amianto che devono essere trattati con particolare attenzione perché addirittura<br />
potenzialmente mortiferi.<br />
Se poi è vero che il treno è in generale da preferirsi all’aereo, in quanto a emissione<br />
di gas clima alteranti, ciò non vale per la TAV, i cui costi energetici e<br />
il contributo all’effetto serra sono enormemente incrementati dalla costruzione<br />
delle infrastrutture e dai più elevati consumi elettrici per l’operatività dei treni.<br />
Tutto quello che ha a che fare con la TAV inquina come un jet di linea già ora.<br />
Ci sono poi i costi. È facile ipotizzare che questi possano lievitare ben oltre i<br />
9 miliardi di euro e che, comunque, penalizzeranno l’economia italiana con<br />
un enorme contributo al debito pubblico. Se si sceglie come si dovrebbe, le<br />
previsioni di costo devono essere più elevate e le previsioni di traffico più<br />
prudenti. Si tratterebbe poi sostanzialmente, sempre e comunque, di denaro<br />
pubblico sottratto alla mobilità ferroviaria pendolare, quella utilizzata<br />
dalla maggioranza degli italiani. E non è ancora detto che l’Europa decida<br />
di finanziare il 40% di un’opera per la quale l’Italia paga oltre la metà pur<br />
ospitandone solo un terzo. ●
26<br />
La campagna di <strong>Coop</strong> in<br />
difesa di boschi e foreste, iniziata<br />
nel 2011, continua e vede ora concretizzarsi<br />
un’altra tappa: un'attività<br />
di piantumazione di circa 10<br />
mila piante e soprattutto un investimento<br />
che si protrarrà per 5<br />
anni, per la cura e la gestione di<br />
queste insieme a due importanti<br />
associazioni impegnate nella tutela<br />
dell’ambiente, LIPU e WWF.<br />
Testimonial dell'iniziativa sono i<br />
prodotti della linea Viviverde in<br />
carta riciclata al 100%.<br />
Ci facciamo presentare il WWF,<br />
World Wide Fund for Nature, da<br />
andrea agapito, responsabile<br />
Area Rete Oasi: "L'associazione<br />
ha tra i suoi scopi quello di contribuire<br />
alla diminuzione degli<br />
impatti sulla biodiversità determinati<br />
dalla gestione non sostenibile<br />
delle risorse naturali, promuovendo<br />
modelli di gestione<br />
a lungo termine mirati alla riduzione<br />
dell’impronta umana nonché<br />
contribuire a ridurre il consumo<br />
di territorio e i conseguenti<br />
prodotto coop<br />
Fai il tifo<br />
per gli alberi<br />
<strong>Coop</strong> sostiene la riforestazione<br />
e la cura di oltre 10 mila piante<br />
in nove Oasi italiane di lIpU e WWF<br />
di anna somenzi<br />
fenomeni di frammentazione che<br />
sono alla base della perdita di biodiversità.<br />
Le Oasi del WWF rappresentano<br />
l’esempio più tangibile<br />
dell’opera di conservazione.<br />
Presenti su tutto il territorio nazionale,<br />
le Oasi costituiscono un<br />
sistema complesso e articolato di<br />
circa 30 mila ettari dall’inestimabile<br />
valore naturalistico. In questo<br />
contesto rientra la collaborazione<br />
che vede WWF insieme a LIPU<br />
per il progetto di tutela e riqualificazione<br />
di aree boschive realizzato<br />
con <strong>Coop</strong>. La messa a dimora<br />
delle piante è stata prevista in alcune<br />
delle Oasi dove la gestione<br />
attiva garantisce una manutenzione<br />
costante almeno nei 5 anni<br />
successivi all’intervento."<br />
Sono nove oasi in nove province<br />
in cui opera <strong>Coop</strong>. Come ci spiega<br />
elena d'andrea, direttore generale<br />
di LIPU, Lega italiana protezione<br />
uccelli, associazione per la<br />
conservazione della natura: "L’incontro<br />
tra LIPU e <strong>Coop</strong> nasce dal<br />
comune desiderio di voler fare<br />
qualcosa di molto concreto per tutelare<br />
i nostri boschi e proteggerne<br />
la preziosa biodiversità. Il messaggio<br />
di salvaguardia uscirà dai confini<br />
delle aree protette coinvolte.<br />
Con <strong>Coop</strong> infatti condividiamo<br />
lo spirito che anima il progetto,<br />
fatto di azioni concrete: grazie al<br />
pubblico che visita le Oasi LIPU<br />
in molti potranno vedere i risultati<br />
e seguire le piante che cresceranno<br />
nel corso degli anni; anche<br />
i prodotti Viviverde veicoleranno<br />
un messaggio di salvaguardia importante<br />
che sensibilizza le scelte<br />
dei consumatori. L’impegno della<br />
LIPU non terminerà il giorno in<br />
cui verranno piantati i “nuovi” alberi,<br />
quando per l’occasione organizzeremo<br />
degli eventi pubblici.<br />
In realtà inizierà ben prima con la<br />
preparazione dei terreni, la scelta<br />
delle essenze, l’organizzazione di<br />
volontari che ci aiuteranno a piantarle<br />
e poi, fatto molto importante,<br />
proseguirà nella cura delle piante.<br />
Tutto con il supporto anche degli<br />
Enti locali".
consumatori<br />
aprile 2012<br />
oASI LIPU CELESTINA<br />
a campagnola emilia nella bassa pianura reggiana,<br />
nasce una decina di anni fa questa oasi grazie ad un<br />
lascito testamentario della signora maria celestina<br />
Freddi, che donò il suo podere alla lipu affinché fosse<br />
realizzato quello che lei stessa definì “un parco<br />
acquatico”. sono 10 ettari trasformati in una zona<br />
umida che funge anche da cassa di espansione per la<br />
rete di canali di bonifica del territorio. l’oasi è visitabile<br />
grazie alla presenza di sentieri che conducono ai vari<br />
punti di osservazione, capanni e schermature, da dove è<br />
possibile fare birdwatching. in poco meno di dieci anni,<br />
sono state censite circa 130 specie di uccelli, che sono<br />
senza dubbio gli animali più appariscenti dell’oasi. tra<br />
questi, merita un posto di rilievo il cavaliere d’italia,<br />
elegante piccolo trampoliere che ama nidificare sulle<br />
isolette degli stagni. per tutto il corso dell’anno sono<br />
avvistabili anche aironi, anatre e tanti altri piccoli uccelli<br />
che frequentano i canneti, gli incolti e le siepi dell’oasi.<br />
in primavera e in estate sono visibili anche interessanti<br />
specie di farfalle e di libellule.<br />
nell’ambito del “progetto lipu - coop” nel prossimo<br />
autunno saranno piantati 400 alberi e arbusti autoctoni:<br />
salici, ontani, aceri, frassini, prugnoli e ligustri. così<br />
sorgerà in quasi un ettaro di oasi il "nuovo" bosco<br />
allagato, che diventerà la casa degli aironi e attirerà<br />
anche raganelle e bisce d’acqua. le siepi invece<br />
attireranno altri uccelli come le averle piccole, gli<br />
strillozzi e i saltimpali. grazie ai ragazzi delle scuole di<br />
campagnola emilia che parteciperanno attivamente alla<br />
progettazione del nuovo bosco allagato, il giorno della<br />
piantumazione sarà una vera festa a cui saranno invitati<br />
gli amanti della natura!<br />
oasi lipu celestina<br />
via Reggiolo, 21 - 42012 campagnola emilia (Re)<br />
Per informazioni luca Bagni 340 6964168<br />
e-mail: oasi.celestina@lipu.it<br />
Le oasi<br />
le aree di intervento scelte con lipu e WWF sono nei territori delle<br />
cooperative proprio per consentire la relazione diretta con i soci<br />
associazione oasi/aRea pRovincia<br />
lipu Ris.nat.crava morozzo cuneo<br />
lipu oasi arcola la spezia<br />
Wwf le Bine mantova/cremona<br />
lipu oasi celestina Reggio emilia<br />
lipu oasi cave gaggio venezia<br />
Wwf stagni di Focognano Firenze<br />
Wwf macchia grande Roma<br />
Wwf alviano terni<br />
Wwf acquaviva delle Fonti Bari<br />
WWF oASI LE bINE<br />
27<br />
al confine fra le province di mantova e cremona, lungo il<br />
basso corso del fiume oglio si trova questa piccola area<br />
protetta. l'oasi ha una superficie di circa 100 ettari ed è<br />
delimitata dall'argine maestro e dal fiume oglio,<br />
interamente all’interno della golena del fiume. la<br />
piccola zona umida, con la fascia di bosco adiacente,<br />
ospita molte specie di piante e animali di notevole<br />
interesse; tra questi la rana di lataste, una piccola rana<br />
rossa, simbolo della riserva, oltre a toporagni d'acqua,<br />
bisce, aironi cenerini, germani reali, picchi verdi e rossi,<br />
martin pescatori, allocchi, tassi ...<br />
le Bine e stagni di Focognano hanno una grande<br />
esperienza in attività di riconversione che svolgono<br />
anche in grande scala soprattutto nella rinaturazione di<br />
terreni agricoli: a le Bine si è appena completata la<br />
sostituzione dei pioppeti “industriali” con impianti di<br />
arboricoltura mista con specie autoctone – sono state<br />
piantate 16000 piante in questo inverno, mentre sulle<br />
aree a diretta vocazione naturale sono stati riforestati<br />
diversi ettari e con il progetto coop s’intende intervenire<br />
in una fascia lungo l’oglio che ha un’importante<br />
funzione di protezione delle sponde e di corridoio<br />
ecologico tra due aree rinaturalizzate in questi ultimi<br />
anni. a stagni di Focognano c’è un’intensa attività di<br />
riforestazione alimentata da un vivaio gestito con molta<br />
cura dal WWF locale e costituito da essenze autoctone,<br />
derivanti da sementi rigorosamente raccolte nel<br />
territorio su cui insiste l’area; tutta l’attività di<br />
riforestazione e manutenzione viene svolta con l’aiuto<br />
di gruppi di volontari coordinati dal responsabile<br />
dell’oasi.<br />
rose solidal dal Kenya<br />
Regalare fiori è un piacere almeno quanto<br />
riceverne, è possibile avere anche fiori dal<br />
commercio equo e quindi garantiti per i<br />
corretti rapporti fra lavoratori e acquirenti,<br />
per la tutela dell'ambiente, per gli<br />
investimenti sociali. le rose solidal coop<br />
certificate fair trade dal Kenya prodotte da<br />
eldana Ravine, Rift valley. Fondata nel 1997<br />
occupa 900 lavoratori, soprattutto donne, e<br />
produce 66 milioni di gambi ogni anno.<br />
Rispetto agli altri vivai della zona, quello di<br />
Ravine è caratterizzato proprio da corretti<br />
rapporti di lavoro. nel vivaio inoltre i fiori<br />
sono coltivati in coltura idroponica, in<br />
substrati a circolo chiuso che consentono la<br />
razionalizzazione dell’acqua e dei fertilizzanti<br />
impiegati. dove è possibile si utilizzano<br />
antiparassitari biologici invece di quelli<br />
chimici.<br />
dal dicembre 2011 è stato eliminato un altro<br />
passaggio nella filiera di importazione che è<br />
diventata italiana e ha un unico operatore.
28 consumare informati tecnologia<br />
Tabletmania<br />
è sbarcato in Italia<br />
il "new ipad" della apple<br />
e sono in arrivo una batteria<br />
di modelli che gli faranno<br />
concorrenza.<br />
per le tavolette, che nel 2011<br />
hanno triplicato le vendite,<br />
secondo gli osservatori<br />
questo sarà l'anno della<br />
consacrazione.<br />
ecco come orientarsi<br />
nella scelta di un tablet<br />
di claudio stRano<br />
Hanno più che triplicato i volumi di vendita<br />
nel 2011 (dati Gfk) fischiando come un Freccia Rossa<br />
nel tunnel della crisi: solo gli smartphone riescono<br />
a tener testa ai tablet in fuga, un "fenomeno" giovane<br />
dell'informatica che dovrebbe giungere – con<br />
diversi importanti arrivi sul mercato – alla stagione<br />
della sua consacrazione. Il locomotore è stato finora<br />
l'iPad2 della Apple che si porta a casa anche in <strong>Coop</strong><br />
l'80% del valore delle vendite. Al "resto del mondo"<br />
va il 20% suddiviso tra Samsung, Asus, Acer, Packard<br />
Bell e gli altri che adottano il sistema (con meno vincoli<br />
proprietari) Android. Ma se guardiamo ai pezzi<br />
venduti, ecco che le distanze si accorciano perché<br />
stanno acquisendo una certa rilevanza nell'ultimo<br />
periodo le tavolette "low cost", che con 100 o 200<br />
euro qualche soddisfazione la danno lo stesso.<br />
Le tavolette si diffondono e lo fanno rapidamente,<br />
dopo aver contribuito allo storico sorpasso, nel 2011,<br />
dei dispositivi mobili su quelli fissi in tutto il mondo.<br />
Il ritmo di crescita previsto sul pianeta da qui al 2015<br />
è del 38,8% annuo. Secondo gli esperti, dovrebbero<br />
comporre il terzetto dei dispositivi "inseparabili" del<br />
futuro assieme agli smartphone e agli ultrabook (i<br />
portatili più performanti, sotto i 15 pollici, sottili ed<br />
eleganti, tipo MacBook Air) mentre i netbook tenderanno<br />
a ridursi. Ma per chi sono maggiormente<br />
indicati i tablet? A parte il loro fascino, se focalizziamo<br />
l'attenzione su ciò che fanno, i web book (come<br />
sono anche chiamati) sono ritagliati sul popolo degli<br />
"internettiani" in mobilità. Non sostituiscono infatti<br />
i notebook – arduo lavorare con programmi e documenti<br />
di qualsiasi tipo – ma vanno bene per esplorare<br />
il web, sfogliare giornali e riviste on line, misurarsi<br />
con la didattica (gli editori sono obbligati per legge<br />
già il prossimo anno a fornire edizioni elettroniche<br />
dei manuali), rispondere alle email, gestire foto o al<br />
limite telefonare con Skype (sempre che si disponga<br />
della connessione 3G). Queste e milioni di altre cose<br />
si possono fare, perché i tablet scaricano dal Play store<br />
di Google (per i sistemi Android) e dall'iTune store<br />
di Apple applicazioni di ogni sorta, dalle più banali e<br />
gratis a quelle più complesse a pagamento. Qualche
consumatori<br />
aprile 2012<br />
ToUChSCrEEN<br />
CapaCItIVO O ReSIStIVO?<br />
i touchscreen (schermi tattili) si dividono in due categorie: capacitivi<br />
e resistivi. i primi sono molto più recenti dei secondi e offrono una<br />
maggiore nitidezza e una migliore qualità delle immagini. Questo tipo di<br />
digitalizzatori, montato sulla maggior parte degli smartphone e dei tablet<br />
moderni, ha come vantaggi la possibilità del multitouch (riconoscimento<br />
di più dita o oggetti presenti contemporaneamente sullo schermo), la<br />
robustezza e una migliore visibilità all’esterno. per essere attivato, uno<br />
schermo capacitivo va premuto solo con le dita o con speciali pennini,<br />
mentre i display resistivi si toccano con pennini, matite o qualsiasi altro<br />
strumento. Questi ultimi hanno dalla loro però i bassi costi di produzione,<br />
per cui sono spesso impiegati su dispositivi di basso prezzo che anche per<br />
questo risultano più economici. la scelta di coop, per offrire la massima<br />
qualità al consumatore, è quella di dare una corsia preferenziale ai capacitivi,<br />
anche "low cost", a partire dal tablet più semplice in offerta a 99 euro.<br />
sempre nei negozi coop si può trovare una proposta arricchita di accessori<br />
con altri due produttori specializzati che si affiancano alla apple.<br />
esempio? Giochi, meteo, borsa, ricettari, sveglie, navigatori,<br />
taggatori di musica, guide tv, streaming tv,<br />
applicazioni della propria banca, assicurazioni, compagnie<br />
aeree, un libro di Camilleri (il primo in app)<br />
e un'infinità di utility, dal convertitore al calcolatore<br />
di codice fiscale. Come gli smartphone, inoltre, i tablet<br />
consentono di gestire l'ufficio, videoriprendere,<br />
videogiocare e in più adesso, con l'avvento del "new<br />
iPad", guardare la tv ad altissima definizione.<br />
il new ipad. L'ultimo nato della Apple, infatti, in<br />
Italia dal 23 marzo, ha come principale novità proprio<br />
la gestione della grafica. Il suo "Retina display" dispone<br />
di una maglia fittissima di pixel. Con una risoluzione<br />
di 2.048x1.536, superiore a quella degli attuali<br />
tv full Hd, non solo il "new iPad" affatica meno l'occhio<br />
già ipereccitato dei lettori (vedi il servizio sul numero<br />
scorso di <strong>Consumatori</strong>) pur avendo lo schermo<br />
a retroilluminazione, ma prova a sedurre la categoria<br />
dei telespettatori. È anche molto più veloce della precedente<br />
versione, grazie a un processore A5X quad<br />
core graphics e a una connettività telefonica di tipo<br />
4g lte, che permette di vedere film in streaming in<br />
qualsiasi posto ci troviamo. Che cos'è l'LTE? È l'Internet<br />
veloce in mobilità, una tecnologia di cui per<br />
ora godono americani, tedeschi e alcuni scandinavi<br />
ma che entro l'anno anche le compagnie telefoniche<br />
italiane vincitrici dell'asta (Tim, Vodafone, Wind e<br />
H3g) dovrebbero metterci a disposizione, lanciando<br />
le prime chiavette con velocità di 100 megabit. Sarà<br />
questa l'ora X dell'alta velocità nel nostro paese?<br />
Intanto è utile sapere che il 4G della Apple è comunque<br />
un optional (negli Usa costa 130 dollari)<br />
e che anche col 3G si ottengono buoni risultati.<br />
Avere un tablet con la connettività costa agli italiani<br />
LE MANI SUL<br />
PorTAFogLI<br />
Tablet di fascia alta<br />
Dal "new ipad" a scendere. Il<br />
tablet di apple costa intorno ai<br />
500, 600 e 700 euro per le<br />
versioni wi-fi rispettivamente<br />
da 16, 32 e 64 GB, più un altro<br />
centinaio di euro per il 4G<br />
Tablet intermedi<br />
da 500 a 250 euro circa<br />
Tablet low cost<br />
tra i 250 e i 100 euro<br />
Ultrabook<br />
da 800 euro in su<br />
I prezzi sono indicativi e soggetti<br />
alle variazioni del mercato<br />
29<br />
mediamente un centinaio di euro in più rispetto al<br />
modello con il solo wi-fi. Chi vuole risparmiarli, considerato<br />
che il wi-fi pubblico è assai indietro nel nostro<br />
paese, sappia che può crearsi la rete agganciandosi<br />
o allo smartphone, o ad un router tascabile con<br />
abbonamento sotto i 20 euro mensili. Il "new iPad" è<br />
disponibile con o senza connettività e ricalca l'offerta<br />
della Apple a 16, 32 e 64 gigabyte di memoria (non<br />
espandibile) come già faceva l'iPad2, che ora può diventare<br />
interessante per i tagli prezzo: nel momento<br />
in cui scriviamo, il 16 giga passerebbe da 479 a 399<br />
euro e la versione con il 3G da 599 a 519 euro; prezzi<br />
ancora da fissare invece per il nuovo arrivato.<br />
le alternative. Nel secondo trimestre dell'anno<br />
troveremo altri nuovi tablet a prezzi certamente inferiori<br />
(di 100-150 euro) a quelli della Apple. L'acer risponde<br />
da maggio con due tablet con schermo 10,1<br />
pollici, wi-fi, fotocamera da 5 megapixel e 3G integrato:<br />
sono l'Iconia Tab A700 (che gira video in full hd)<br />
e l'Iconia Tab A510 Olympic Games. asus, invece,<br />
ribatte con un Transformer Pad Infinity per l'intrattenimento<br />
in full Hd classico e un Transformer Pad<br />
300 per i più giovani. C'è poi sempre il famoso Galaxy<br />
Tab 10.1 di samsung, il più vicino ai prezzi della Apple,<br />
al quale la archos, con il suo Arnova, contende<br />
il secondo posto del mercato tablet europeo. Ci sono<br />
amazon con il Kindle Fire, google che progetta il<br />
Nexus e i cosiddeti "smarcati", cioè i low cost: i minitablet<br />
da 7 pollici partono da 100 euro, ma per avere<br />
un 8 pollici con 3G la soglia iniziale sono i 200 euro.<br />
Il 2012 sarà dunque l'anno del tablet e, forse, degli ultrabook,<br />
ma anche probabilmente dei virus che li attaccheranno,<br />
anch'essi dati in crescita: attenzione perciò<br />
ad adottare le giuste strategie difensive. l
30<br />
un menu contro la crisi<br />
Delizie<br />
di campagna<br />
da scoprire<br />
Tocca a Enrico Pezzotti che dalla<br />
provincia di Rieti propone piatti<br />
semplici e di stagione, dai rigatoni<br />
al pollastro, ma circondati da delicate<br />
verdure. Per finire con una mousse<br />
di yogurt con fragole e timo<br />
frutta e verdura<br />
APrILe<br />
LA STAGIONE DI..<br />
Si trovano già le prime fave, ma<br />
sono gli asparagi la verdura<br />
primaverile per eccellenza. L’inizio<br />
della bella stagione porta in tavola<br />
però anche porri, bietole, carote,<br />
cavolfiore, cipolle, fagiolini,<br />
finocchi, indivia, patate novelle,<br />
spinaci e piselli. Per quanto<br />
riguarda la frutta invece potrete<br />
optare soprattutto per le fragole (e<br />
vi accorgerete della differenza con<br />
quelle che forse vi è capitato di<br />
mangiare d’inverno).<br />
cucina<br />
Questo mese la rubrica ci<br />
porta nelle mani di Enrico Pezzotti,<br />
uno chef che gestisce uno splendido<br />
agriturismo, nelle bellissime<br />
campagne della Sabina, nel rietino.<br />
Tutta materia prima di stagione e di<br />
campagna per i tre piatti che<br />
propone Pezzotti. Partiamo allora<br />
con un’immancabile carbonara, ma<br />
non tradizionalmente intesa, bensì<br />
con variante alle verdure.<br />
Il primo<br />
Rigatoni alla carbonara di zucchine<br />
con i loro fiori e menta<br />
Ingredienti per 4 persone:<br />
320 g. di rigatoni, 3 zucchine<br />
romanesche in fiore, 2 tuorli<br />
d’uovo, 4 foglioline di menta, 50 g.<br />
di parmigiano, 30g. di pecorino, 1<br />
scalogno, olio extravergine (della<br />
zona se possibile) q.b.<br />
Procedimento<br />
Lavare le zucchine e privarle del<br />
fiore. Tagliarle sottilmente a<br />
julienne, saltarle rapidamente in<br />
padella con lo scalogno e l’olio e<br />
di Helmut Failoni<br />
aggiustare di sale e pepe. Battere i<br />
tuorli con il parmigiano, il pecorino,<br />
la menta e i fiori tagliati a julienne.<br />
Aggiungere 40 g. di acqua fredda<br />
per evitare che il tuorlo coaguli<br />
durante la mantecatura. Cuocere i<br />
rigatoni in abbondante acqua<br />
salata, scolarli e saltarli in padella<br />
con le zucchine. Aggiungere lontano<br />
dal fuoco i tuorli e se necessario<br />
aggiungere un po’ di acqua di<br />
cottura. Mantecare velocemente<br />
aggiungere abbondante pepe nero<br />
e servire.<br />
Il secondo<br />
Pollastro e verdure in tempura<br />
Ingredienti per 4 persone:<br />
400 g. di petto di pollo, 50 g. di<br />
zenzero, un cucchiaio di salsa di<br />
soia, la scorza di un lime, una<br />
zucchina, una melanzana, un<br />
peperone rosso, una cipolla rossa.<br />
Per la pastella invece sono<br />
necessari 100 g. di farina 00, 130 g.<br />
di acqua, 3 g. di lievito di birra, 2 g.<br />
di sale e 2 g. di zucchero. Lievitare<br />
per 4 ore.
consumatori<br />
aprile 2012<br />
Procedimento<br />
Tagliare il pollo a bocconcini, marinarlo con zenzero<br />
grattugiato, scorza e succo di lime, e un cucchiaio di<br />
salsa di soia. Riporlo in frigorifero per un paio di ore.<br />
Tagliare le verdure a bastoncino. Passare il pollo nella<br />
pastella precedentemente preparata, passare le<br />
verdure nella stessa e friggere in abbondante olio di<br />
arachidi. Scolare su carta assorbente salare e servire<br />
immediatamente.<br />
Il dolce<br />
Mousse di yogurt con fragole marinate all’extra<br />
vergine d’oliva, pepe rosa e timo limonato<br />
Ingredienti per 4 persone:<br />
250 g. di yogurt magro, 5 g. di colla di pesce, 80 g. di<br />
zucchero, 125 g. di panna. Ingredienti per la<br />
marinatura delle fragole: un cestino di fragole, 50g. di<br />
olio extra vergine, 10 bacche di pepe rosa secco, 30 g.<br />
di zucchero di canna, un rametto di timo limone<br />
Procedimento<br />
Mettere in microonde a 80 gradi lo yogurt con lo<br />
zucchero, unirvi la colla di pesce precedentemente<br />
ammollata in acqua fredda, amalgamare bene e<br />
unirvi il restante yogurt. Lasciare intiepidire e unire<br />
con la panna semi-montata con movimenti che<br />
vanno dal basso verso l'alto. Riporre in frigorifero<br />
per circa 2 ore. Mondare le fragole unirvi l'olio, lo<br />
zucchero, il timo e il pepe.<br />
Lasciare riposare in frigo per circa un’ora.<br />
Un menu contro la crisi<br />
Tenuta Due Laghi<br />
Località Campigliano (Civico 29) rivodutri,<br />
provincia di rieti. Tel. 0746/685206<br />
Chef: enrico Pezzotti<br />
Il primo<br />
Rigatoni alla carbonara di zucchine con i loro fiori<br />
e menta (costo: 2 euro a persona)<br />
Il secondo<br />
Pollo e verdure in tempura (costo: 2,5 euro a<br />
persona)<br />
Il dolce<br />
Mousse di yogurt con fragole marinate all'extra<br />
vergine d’oliva, pepe rosa e timo limonato<br />
(costo: 1,5 euro a persona)<br />
Il fagiolo<br />
di Acerra<br />
31<br />
L'economia agricola di Acerra è legata storicamente<br />
ai suoi numerosi canali d'acqua, i regi Lagni,<br />
che attraversano i campi e delimitano i confini<br />
del suo territorio. Gli storici e gli scrittori dell'antica<br />
roma raccontano che la rete idrica creata dal fiume<br />
Clanio divenne così disordinata e ramificata da creare<br />
problemi: il fiume aveva molti canali affluenti e<br />
Acerra si trovò circondata da una enorme palude. Lo<br />
sbarramento creato dalle acque non fermò le attività<br />
agricole: dopo un lungo periodo di crisi seguito alla<br />
caduta dell'impero romano, dall'anno mille ripresero<br />
le coltivazioni e l'attività economica. Il canonico<br />
Andrea Sarnataro, autore di un diario quotidiano degli<br />
avvenimenti in Acerra dal 1736 al 1771 menziona in<br />
più parti i fagioli bianchi cannellini.<br />
Ma la descrizione più interessante e significativa<br />
del cosiddetto fagiolo "dente di morto" si trova nella<br />
"Guida Gastronomica d'Italia" pubblicata dal Touring<br />
Club Italiano del 1931.<br />
Nella guida i fagioli sono indicati come la specialità<br />
di Acerra, al tempo esportata addirittura in America.<br />
il nome è legato al colore bianco opaco, simile<br />
appunto al colore dei denti di un morto.<br />
Il commercio di questi fagioli fu un'attività economica<br />
molto significativa da inizio '900 fino agli anni<br />
'70. Le famiglie Messina e Cucco erano specializzate<br />
nella commercializzazione del fagiolo, tanto da avere<br />
un proprio marchio per l'esportazione. Caratterizzato<br />
da piante a cespuglio, non rampicanti, di colore<br />
verde intenso, e tradizionalmente seminato in due<br />
diverse epoche, aprile e luglio, per contare su due diversi<br />
periodi di raccolta, il fagiolo "dente di morto"<br />
viene coltivato secondo pratiche ecocompatibili. Ha<br />
buccia sottile, quasi impercettibile al palato, e cuoce<br />
rapidamente, caratteristiche che si sono fissate nel<br />
tempo in virtù della coltivazione su terreni di natura<br />
vulcanica ricchi di elementi nutritivi. L'eccellente<br />
pastosità e il sapore intenso ne fanno un ingrediente<br />
caratteristico della tradizione gastronomica napoletana:<br />
pasta e fagioli innanzi tutto e svariate zuppe.<br />
Negli ultimi decenni la coltivazione del dente di<br />
morto si è drasticamente ridotta. L'obiettivo del Presidio<br />
è promuovere l'attività degli ortolani di Acerra<br />
che fanno parte del progetto al fine di riportare sul<br />
mercato napoletano, e non solo, questo cannellino .<br />
Info sul Presidio: Patrizia Spigno, tel. 081 8446048 -<br />
335 5351275 - patspigno@hotmail.com.
32 vivere bene viaggi<br />
Gioielli ritrovati<br />
Grazie all'attività del Fondo ambiente italiano<br />
ville, castelli e palazzi tornano a vivere<br />
Salvati dall'abbandono,<br />
restaurati e aperti al pubblico, così,<br />
grazie al Fondo ambiente<br />
italiano (FAI), sono tornati a<br />
vivere splendidi gioielli d'arte e<br />
natura del nostro Paese. Ville,<br />
castelli, abbazie e giardini che<br />
rappresentano una piacevole meta<br />
per le prime gite primaverili, alla<br />
scoperta di alcuni degli angoli più<br />
belli dell'Italia.<br />
Il viaggio può iniziare in<br />
Piemonte, dove si visitano<br />
l'elegante Castello di Manta, sulle<br />
colline della provincia di Cuneo, che<br />
custodisce nel salone baronale una<br />
delle più stupefacenti testimonianze<br />
della pittura del gotico<br />
internazionale, e il Castello di Masino<br />
nel canavesano, in provincia di<br />
Torino, con il suo splendido parco.<br />
In Liguria bisogna assolutamente<br />
vedere la suggestiva Abbazia di San<br />
Fruttuoso, nei pressi di Portofino,<br />
raggiungibile solo in barca o a piedi<br />
e affacciata su un tratto ancora<br />
incontaminato di mare, nel quale<br />
riposa il celebre Cristo degli Abissi. È<br />
consigliata una sosta anche a Casa<br />
Carbone, edificio situato nel centro<br />
storico di Lavagna. Ricco di arredi e<br />
dipinti dell'epoca, conserva intatto<br />
l'ambiente domestico di una famiglia<br />
borghese del Novecento ligure.<br />
di Giuseppe Ortolano<br />
I beni recuperati dal Fai sono la meta ideale per le gite primaverili.<br />
Dal Castello di Manta in provincia di Cuneo all'abbazia di San Fruttuoso<br />
in Liguria, da Castel Grumello in Valtellina al castello di Avio in Trentino<br />
La Lombardia è decisamente la<br />
regione più ricca di beni FAI aperti al<br />
pubblico. Qui si visitano Castel<br />
Grumello, in Valtellina, costruito nel<br />
1326; il Monastero di Torba, in<br />
provincia di Varese, avamposto<br />
militare romano in seguito<br />
trasformato in convento dalle<br />
monache benedettine, e alcune<br />
splendide ville. Come la<br />
settecentesca Villa del Balbianello,<br />
voluta dal cardinal Durini su una<br />
romantica penisola lacustre sul lago<br />
di Como, frequentata poi da Silvio<br />
Pellico, Berchet, Giusti e Manzoni e<br />
quindi acquistata da Guido<br />
Monzino, noto imprenditore<br />
Foto © M. Ranzani
consumatori<br />
aprile 2012<br />
milanese, colto collezionista e<br />
appassionato viaggiatore, che<br />
partecipò a spedizioni nel Polo<br />
Nord e sull’Everest. Splendidi<br />
giardini circondano la Villa della<br />
Porta Pozzolo, in provincia di<br />
Varese, che raggiunse il suo<br />
massimo splendore in epoca<br />
barocca, anche se le sue origini<br />
risalgono all'inizio nel Cinquecento.<br />
In una gradevole frazione di Varese<br />
si incontra invece la settecentesca<br />
Villa Panza, circondata da un<br />
magnifico giardino all'italiana e<br />
celebre nel mondo per la collezione<br />
d'arte contemporanea che Giuseppe<br />
CI SoNo ANCHe<br />
Le Aree NATurALI<br />
Il FAI non protegge solo ville, castelli o antichi edifici<br />
religiosi, ma anche alcune tra le più interessanti aree<br />
naturali del nostro paese. Come il Parco di Villa<br />
Gregoriana, a Tivoli, con il folto bosco di alberi<br />
secolari, i resti di antiche costruzioni romane, i<br />
dirupi vertiginosi, i sentieri rupestri, le grotte<br />
naturali e le piccole gallerie volute da Papa Gregorio<br />
XVI. o l'incantevole Bosco di San Francesco, nei<br />
pressi di Assisi, da visitare seguendo uno dei tre<br />
itinerari proposti: il “percorso paesaggistico” che<br />
mette in evidenza il ruolo storico del paesaggio<br />
rurale italiano; il “percorso storico” che racconta la<br />
storia del luogo attraverso i suoi edifici originari e il<br />
“percorso spirituale” che stimola una riflessione sul<br />
rapporto tra uomo e natura. La Baia di Ieranto, in<br />
provincia di Napoli, proprio di fronte ai Faraglioni di<br />
Capri, fu antica sede del tempio delle Sirene e si<br />
ammira percorrendo il sentiero che parte dal piccolo<br />
abitato di Nerano e raggiunge una torre saracena e<br />
una splendida spiaggia.<br />
Nella Valle dei Templi<br />
In Sicilia il FAI ha recentemente recuperato lo<br />
splendido Giardino della Kolymbetra in una piccola<br />
valle situata nel cuore della Valle dei Templi di<br />
Agrigento. Un vero e proprio gioiello archeologico e<br />
agricolo le cui origini risalgono al 500 a.C., quando i<br />
greci colonizzarono la Sicilia. Inizialmente utilizzata<br />
come peschiera alimentata da fresche e limpide acque e<br />
circondata da verdi giardini, alla fine del Settecento<br />
l'area, trasformata in orto nel corso del medioevo,<br />
divenne quel rigoglioso agrumeto-frutteto che ancora<br />
oggi il visitatore può ammirare.<br />
Panza di Biumo vi ha raccolto a<br />
partire dagli anni Cinquanta. Anche<br />
Milano conserva un piccolo gioiello<br />
del FAI: Villa Necchi Campiglio,<br />
realizzata da Piero Portaluppi negli<br />
anni Trenta, che ospita una ricca<br />
raccolta di opere d'arte italiane del<br />
XX secolo. Spostandoci in Veneto,<br />
nei Colli Euganei, si visita la Villa dei<br />
Vescovi, splendida testimonianza di<br />
architettura civile italiana, edificata<br />
nel Cinquecento come casa di<br />
villeggiatura del vescovo di Padova,<br />
che ne fece un cenacolo intellettuale<br />
frequentato da letterati e umanisti<br />
del tempo. Bello e imponente è il<br />
33<br />
Castello di Avio, complesso militare<br />
tra i più suggestivi del Trentino,<br />
con la sua poderosa cinta muraria,<br />
le cinque torri, il palazzo baronale e<br />
l'imponente mastio. Nella casa delle<br />
guardie si ammira uno straordinario<br />
ciclo di affreschi trecenteschi con<br />
scene di guerra, mentre la stanza<br />
d'Amore conserva un esempio<br />
precoce di pittura profana del<br />
Trecento. Maggiori informazioni<br />
sui beni FAI aperti al pubblico<br />
sono reperibili sul sito<br />
www.fondoambiente.it<br />
o possono essere richieste<br />
al tel. 02-4676151.<br />
A Pralormo c'è Messer Tulipano<br />
Dal 2000 nel parco del castello medievale di Pralormo (tel.<br />
011-884870, www.castellodipralormo.com), nel cuore del<br />
Piemonte, la straordinaria fioritura di oltre 75.000 tulipani<br />
e narcisi olandesi annuncia l'arrivo della primavera. Fino al<br />
1 maggio il vasto parco all'inglese progettato<br />
nell'Ottocento dall’architetto di corte Xavier Kurten,<br />
artefice dei più importanti giardini delle residenze<br />
sabaude, viene trasformato da Messer Tulipano in un vero<br />
giardino incantato, dai mille colori. Nella serra francese e<br />
nell'antica orangerie si ammirano esposizioni dedicate alle<br />
orchidee, mentre nel parco un'ampia sezione dedicata agli<br />
orti urbani fornisce suggerimenti utili ad allestire piccoli<br />
orti anche in minuscoli spazi, con soluzioni innovative e<br />
divertenti. La visita a Messer Tulipano e al Castello di<br />
Pralormo, che non è un bene FAI, offre l'opportunità di<br />
trascorrere l'intera giornata nel verde con tutta la<br />
famiglia, tra fiori, profumi, degustazioni, conversazioni,<br />
animazioni, angoli picnic, un bar ristorante e ciotole di<br />
acqua fresca per gli amici a 4 zampe.<br />
Foto © a. abissi
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all’insegna della natura, del gioco e della scoperta:<br />
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• “english” tre periodi diversi secondo la fascia di età.<br />
Il gioco e la vita in comune come stimolo ad ampliare la<br />
capacità linguistica. Un animatore-Insegnante madrelingua,<br />
lezione quotidiana di 75 minuti in aula: euro 910 anziché<br />
1070.<br />
• “special english” per ragazzi dagli 11 ai 14 anni.<br />
Due animatori-insegnanti madrelingua, lezione quotidiana<br />
di 2 ore in aula: euro 930 anziché 1.100.<br />
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Dal 24 giugno al 28 luglio, una settimana di vacanza<br />
da domenica a sabato (7 giorni/6 notti) per ragazzi dai 9<br />
ai 16 anni, all’insegna dell’avventura e della conoscenza,<br />
presso l’agriturismo S. Caterina, sulle rive del fiume<br />
Ombrone, nella Maremma grossetana.<br />
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Milano – Via Fratelli Ruffini, 1<br />
tel. 02.4335331 - numero verde 800 719 171<br />
Corsi di studio all’estero per tutte le lingue straniere e per<br />
tutti i livelli di età.<br />
sconto 15% sull’acquisto di un viaggio studio in diverse<br />
località, con partenze di gruppo e individuali.<br />
per regolamento e informazioni consultare<br />
il sito www.schoolandvacation.it/coop<br />
CENTro NAzIoNALE PEr Lo SvILUPPo SoSTENIbILE<br />
DI LEgAMbIENTE<br />
“il giRasole”<br />
loc. enaoli - Rispescia (GR)<br />
tel. 0564 487711 - Fax: 0564 487740<br />
www.legambienteilgirasole.it<br />
Soggiorni residenziali per ragazzi dagli 8 ai 13 anni<br />
dal 16 al 23 giugno 2012 (pensione completa: pernotto,<br />
prima colazione, pranzo, merenda, cena dalla cena del 16<br />
giugno al pranzo del 23 giugno).<br />
Minimo 25 partecipanti<br />
preiscrizioni: entro il 30 maggio 2012.<br />
quota di partecipazioni individuale: 430€<br />
sconto 30€ per il secondo fratello (400€ anziché 430€)<br />
Il programma delle attività prevede attività ludiche ed<br />
educative:<br />
• una uscita di ½ giornata presso la spiaggia del Parco<br />
della Maremma,<br />
• un’escursione in canoa sul fiume Ombrone,<br />
• uscite con autobus di linea per rendere i ragazzi attori<br />
della mobilità sostenibile,<br />
• esperienze didattiche in laboratorio e sul campo,<br />
escursioni, giochi di ruolo, sana alimentazione.<br />
Un educatore di elevata esperienza con i minori, ogni 10<br />
ragazzi.<br />
è attiva una assicurazione sulla responsabilità civile della<br />
conduzione della struttura ricettiva comprese le visite<br />
guidate e una assicurazione infortuni per tutti i partecipanti.<br />
I partecipanti dovranno essere accompagnati dai genitori<br />
al Girasole il giorno 16 giugno dalle ore 14 alle ore 17 e<br />
ripresi il giorno 23 giugno dalle ore 14 alle ore 17.<br />
CAMPI AvvENTUrA – vACANzE NATUrA<br />
panda avventure - 00185 Roma - Via dei Reti, 28a<br />
tel. 06 44362315 - 0644291587 - Fax 0644262246<br />
attività turistiche ed educative realizzate da operatori<br />
di turismo responsabile e sostenibile associati ad aItR.<br />
Un'immersione totale nella natura per scoprirla,<br />
apprezzarla e viverla assieme a tanti compagni.<br />
I ragazzi sono guidati da animatori preparati che sono<br />
prima amici e poi educatori, ma soprattutto appassionati<br />
di natura e sensibili ai problemi ambientali.<br />
le diverse proposte sostengono nel loro specifico<br />
progetti di tutela dei diritti dei minori in collaborazione<br />
con l’associazione “Save the Children Italia”.<br />
• sconto 5% della "quota" vacanza esposta al pubblico<br />
(sconto non cumulabile con altre promozioni).<br />
per prenotare i soci <strong>Coop</strong> possono accedere all’apposito<br />
modulo di prenotazione online:<br />
www.campiavventura.it/sociocoop<br />
indicare sempre il nome e il riferimento della carta socio<br />
coop.<br />
Su richiesta dei Soci <strong>Coop</strong> può essere inviata la scheda di<br />
prenotazione cartacea, da rispedire a mezzo fax, posta.<br />
Agriturismo di Libera Terra<br />
www.liberaterra.it<br />
è l’attività di turismo responsabile di libera, nata con lo<br />
scopo di valorizzare i beni confiscati alla mafia e gestiti<br />
dalle cooperative sociali del progetto libera terra.<br />
Un’attività turistica che permette di soddisfare ed<br />
arricchire viaggiatori di ogni età, un’opportunità per<br />
vivere una vacanza ricca di emozione, piacere e relax, alla<br />
scoperta di un patrimonio prezioso di saperi e tradizioni.<br />
sconto 8% su tutti i servizi dell’agriturismo.<br />
esclusi i giorni festivi.<br />
lo sconto è esteso agli accompagnatori.<br />
PorTELLA DELLA gINESTrA<br />
<strong>Coop</strong>erativa placido Rizzotto<br />
libera terra palermo<br />
Sp 34 km 5 -0 piana degli albanesi<br />
tel. 091.8574810 - www.liberaterra.it<br />
TErrE DI CorLEoNE<br />
<strong>Coop</strong>erativa pio la torre - libera terra<br />
contrada Drago - SS 118 km 25+100 - Corleone (pa)<br />
cell. +39.333.7993291<br />
email: terredicorleone@liberaterramediterraneo.it<br />
Informazioni più dettagliate sulle convenzioni e su tutti i vantaggi riservati ai soci le trovi sul sito www.e-coop.it.<br />
Ricorda di portare sempre con te la Carta Socio <strong>Coop</strong>.
36 vivere bene cultura e oltre<br />
mostre<br />
La luce di Joaquìn Sorolla<br />
È la prima volta che in Italia<br />
si propone una mostra con i<br />
quadri della maturità di<br />
Joaquìn Sorolla, pittore<br />
spagnolo che ha fatto della<br />
luce viva e moderna la sua<br />
cifra. I lavori che si espongono a Ferrara sono di un<br />
periodo, nei primi 20 anni del 1900, in cui l’artista ha<br />
raggiunta la sua maturità e la sua massima notorietà e<br />
dunque può concedersi di dipingere quasi solo per se<br />
stesso. Il tema dominante è il giardino. La prima parte<br />
della mostra ci accompagna alla scoperta di una serie di<br />
ritratti di famigliari di Sorolla, colti tra il verde e le<br />
fontane che ne riflettono e ne ampliano la luminosità.<br />
Seguono poi i quadri dell’Andalusia, i cui colori e le cui<br />
architetture affascinano il pittore. Ecco esplodere il<br />
bianco della neve della Sierra Nevada o lo stupore<br />
dell’Alhambra di Granada. L’esposizione termina con i<br />
quadri che ci consegnano le luci dei giardini della nuova<br />
casa di Sorolla a Madrid, frutto e riassunto di tutti quelli<br />
che lo avevano affascinato nel passato.<br />
Sorolla, giardini di luce<br />
Ferrara, Palazzo dei Diamanti<br />
Dal 17 marzo al 17 giugno<br />
Ingresso: 10 euro, soci <strong>Coop</strong> 8,50 euro<br />
Info: Tel. 0532-244949, diamanti@comune.fe.it<br />
Italiani brava gente<br />
di Massimo Cirri e Filippo Solibello<br />
conduttori radiofonici<br />
Le mine antiuomo sono una vergogna<br />
dell'umanità. Sono tante, infide, cattive. Rimangono<br />
nel terreno per anni, aspettano. Ingannano, perché<br />
sembrano qualcos'altro: un giocattolo, un oggetto<br />
strano. Quelle seminate a migliaia dai sovietici in<br />
Afghanistan si chiamano Pappagalli Verdi.<br />
Poi qualcuno le prende in mano e esplodono. Alcune<br />
sono programmate per non scoppiare subito, ma<br />
solo dopo un certo numero di manipolazioni. Così il<br />
a cura di Giorgio Oldrini<br />
Wildt, sculture di un '900 difficile<br />
Una mostra provocatoria e difficile<br />
quella che a Forlì si presenta con le<br />
opere scultoree e i disegni di Adolfo<br />
Wildt, protagonista della vita<br />
culturale a cavallo dell’800 e del<br />
‘900, già professore dell’Accademia<br />
di Brera e insignito del titolo di Accademico d’Italia negli<br />
anni del montante fascismo. Sue le statue di Benito<br />
Mussolini, di Vittorio Emanuele III, di Papa Pio XI, letti<br />
come eroi del tempo. Molte di queste sono state raccolte<br />
e collezionate dalla famiglia di mecenati romagnoli<br />
Paolucci de’ Calboli. Il marmo, il suo uso raffinato e<br />
tecnicamente ineccepibile è stato la materia prima del<br />
suo lavoro. Nella mostra di Forlì l’opera di Wildt viene<br />
collocata e collegata insieme ai richiami che la spiegano,<br />
per assonanza o per contrasto, con i grandi scultori del<br />
passato più o meno remoto come Fidia, Michelangelo,<br />
Cellini, Bernini e altri ancora. O con gli artisti che di Wildt<br />
sono stati contemporanei, come Klimt, Rodin, De Chirico,<br />
Casorati. Senza dimenticare l’amicizia e l’assonanza con<br />
Gabriele D’Annunzio e la sua poesia.<br />
Wildt, l’anima e la forma tra Michelangelo e Klimt<br />
Forlì, Musei San Domenico<br />
Fino al 17 giugno<br />
Ingresso: 10 euro, soci <strong>Coop</strong> 7 euro<br />
Info: Tel. 199.757515. www.itinerariinromagna.it<br />
Patate e mine antiuomo<br />
Dall'idea di un artigiano un trattore speciale<br />
bambino che l'ha trovata fa in tempo a portarla ai<br />
suoi amici. Così molte vittime sono bambini: ne<br />
escono ciechi, mutilati, con il viso distrutto e una<br />
paura immensa. Dal 1999 il Trattato Internazionale<br />
di Ottawa ne vieta l'utilizzo, la vendita e la produzione.<br />
Lo hanno firmato quasi tutti i paesi del mondo,<br />
ma non Russia, Cina, India e Usa, anche se questi<br />
ultimi si attengono di fatto alle regole del trattato.<br />
L'Italia si è distinta come gran produttrice e vendi-
consumatori<br />
aprile 2012<br />
libri<br />
Storie dei tanti che vivono<br />
con un dollaro al giorno<br />
È un grande giornalista e fotografo<br />
inviato nel mondo Giovanni Porzio,<br />
animato da passione e da un senso<br />
profondo di solidarietà per quello che ha<br />
visto e vede in tante parti del globo. Per<br />
questo ha scritto un libro pieno di<br />
partecipazione per le storie tragiche di<br />
chi ha incontrato nelle sue missioni di<br />
lavoro in Asia, in Africa, in America latina. Persone che,<br />
come dice bene il titolo, sono costrette a vivere, o a<br />
sopravvivere con un dollaro al giorno. Sono un miliardo<br />
gli abitanti di questo nostro mondo che per l’appunto<br />
spendono questa cifra miserevole per campare. Ma ben<br />
tre miliardi sopravvivono con 2,5 dollari al giorno. Porzio<br />
ci racconta le loro storie, quelle dei bimbi di Gaza, dei<br />
reietti di Kabul, delle bimbe schiave del sesso. Ma non<br />
solo. Ci aiuta a capire quali sono i meccanismi economici<br />
che producono e moltiplicano questi drammi. Un grande<br />
reportage, fatto di storie e di considerazioni profonde,<br />
animato da una grande passione civile.<br />
Giovanni Porzio<br />
Un dollaro al giorno (eppure sono vite)<br />
Tropea Editore - 235 pagine, 14,50 euro<br />
trice di queste schifezze, poi, grazie all'impegno di<br />
tanti, Emergency più di altri, si arrivati alla messa al<br />
bando. Ma le mine restano.<br />
È difficile contarle, ma le Nazioni Unite dicono che ce<br />
ne sono disseminate cento milioni in una sessantina<br />
di paesi. Sono in Cambogia, Afghanistan, Angola,<br />
Mozambico, Sudan, Somalia, El Salvador, Kurdistan,<br />
Kuwait. Ma anche vicino a noi, in ex-Jugoslavia. Sminare<br />
costa molto e così molti luoghi rimangono impraticabili<br />
per la mobilità e l'agricoltura.<br />
Le mine restano lì e bloccano le vite. Dall'agricoltura<br />
viene adesso una possibilità. Si chiama Locostra, Low<br />
cost tractor, ed è un trattore sminatore radiocomandato.<br />
Lo ha realizzato un artigiano di Silvano D'Orba, provincia<br />
di Alessandria. Si chiama Gianni Polentes ed è il<br />
titolare di un'azienda che dal 1883 produce macchine<br />
agricole, la Pierre Trattori. Da qui l'idea di una macchina<br />
che sarchia il terreno per tirar fuori le mine antiuomo<br />
un po' come si fa quando si raccolgono le patate.<br />
Un normale trattore, ma comandato a distanza, con la<br />
struttura rinforzata e le ruote – gomma all'interno e<br />
acciaio fuori – che resistono all'esplosione accidentale<br />
delle mine.<br />
oltre le ricette, il cibo<br />
come identità e unione<br />
Non è soltanto un libro di ricette di cucina,<br />
anche se parla in ogni sua pagina di<br />
piatti prelibati. Ma quello che in realtà ci<br />
offrono le due autrici in questo loro volume<br />
è un inno al valore assoluto del cibo.<br />
Come nutrimento del corpo, naturalmente.<br />
Ma anche come elemento fondamentale<br />
di identificazione di popoli e di<br />
intere comunità. O come occasione sensuale di contatto<br />
con le materie naturali che diventano cibo, se comprate<br />
con attenzione, magari in un colorito mercato di quartiere<br />
o in un affascinante negozio, e scelte con cultura<br />
e poi manipolate, cucinate, offerte ad amici o amanti,<br />
mangiate da soli o meglio ancora in compagnia. Perché,<br />
come sostengono le due autrici nel sottotitolo del libro,<br />
nulla unisce più del cibo. Ecco quindi la ricerca gioiosa<br />
e sensuale di preparare un piatto, magari ricostruendo<br />
quello della nonna di tanti anni prima. Ma anche di scegliere<br />
i vini adatti ad ogni cibo, o ancora di preparare la<br />
tavola con ricercatezza, in un inno alla vita che dal cibo<br />
parte, ma che arriva dritto dritto fino al cuore.<br />
Simonetta Agnello Hornby<br />
e Maria rosario Lazzati<br />
La cucina del buon gusto<br />
Editore Feltrinelli - 288 pagine, 16 euro<br />
Per continuare a lavorare anche tra i botti. Poi, finito<br />
di sminare il campo, con poche e veloci manovre, il<br />
Locostra ridiventa un trattore. Per arare e seminare.<br />
Invece gli altri macchinari da sminamento derivano<br />
da carri armati o altri veicoli militari, sono molto<br />
grandi, meno manovrabili e sanno fare solo quello.<br />
Costano anche di più, fino a dieci volte tanto rispetto<br />
al Locostra che vale circa 50mila euro.<br />
Il Locostra, proprio perché pensato come una macchina<br />
agricola, potrebbe consolidare la posizione<br />
del nostro paese come leader in questo settore.<br />
Facendoci fare una bella figura internazionale.<br />
Piace ricordare che tra tutte le intelligenze messe in<br />
campo per un progetto così complesso – ci sono le<br />
Università di Genova e delle Marche, quella della<br />
Giordania e quella di Melbourne, l'Associazione Italiana<br />
di Robotica e Automazione, un'associazione<br />
non profit genovese ed una norvegese che lavora in<br />
Giordania, un istituto di ricerche esplosivistiche, il<br />
Ministero dello Sviluppo Economico e l'Istituto Italiano<br />
per il Commercio Estero - gioca un ruolo fondamentale<br />
un artigiano.<br />
Grazie a Gianni Polentes. ●<br />
37
38<br />
musica da sentire...<br />
Dall'Alabama tra country e blues<br />
Tra Sicilia e Africa<br />
C’è il il suono sporco,<br />
imbevuto di storie<br />
arcane che arrivano<br />
dall’Africa del<br />
rhythm’n'blues, nel<br />
nuovo disco di Il Pan<br />
Del Diavolo, giovane band siciliana che<br />
scrive ballate acustiche che parlano di<br />
incontri e lontananze, di vite vissute ai<br />
confini del razionale. Chitarre<br />
incalzanti e qualche notazione<br />
psichedelica arricchiscono un'opera di<br />
grande interesse.<br />
IL PAN DeL DIAVoLo<br />
Piombo polvere e carbone - La Tempesta<br />
Il nostro giudizio: R R R<br />
Se ti piace ascolta: Brunori S.A.S.,<br />
Fabrizio de Andrè<br />
consumatori<br />
aprile 2012<br />
Folk rock come nella stagione creativa dei tardi anni '60. Un gruppo, gli<br />
Alabama Shakes, che ostentano, sin dal primo brano, la bellissima "Hold On",<br />
un amore profondo per un suono che sa di strada e di viaggi infiniti, senza<br />
meta, e anche di feste con chitarre tra country e blues. Il gruppo prende il<br />
nome dello stato dal quale proviene. Tutto il disco suona come un omaggio<br />
all’America rurale, c’è Neil Young, ma anche, soprattutto, il southern rock,<br />
dove la musica popolare si incontra con il rhythm’n’blues. Le canzoni di "Boys<br />
& Girls" ci parlano di una natura ancora selvaggia, e lontana dalle metropoli.<br />
ALABAMA SHAkeS<br />
Boys and girls - Rough Trade<br />
Il nostro giudizio: R R R R<br />
Se ti piace ascolta: Neil Young, Allmann Brothers Band<br />
Bollani e i classici italiani<br />
Arriva anche in Italia<br />
questo album di<br />
Stefano Bollani,<br />
superstar del nostro<br />
jazz, uscito sinora<br />
solo in Giappone.<br />
"Volare" contiene le rivisitazioni, in<br />
chiave jazz, di alcuni brani della canzone<br />
italiana, dal capolavoro di Modugno ad<br />
"Azzurro", insieme a temi di colonne<br />
sonore ("La Dolce Vita"), e pagine di<br />
musica classica ("E Lucean le Stelle").<br />
Solito virtuosismo pianistico fatto di<br />
tecnica superlativa e di passione.<br />
STeFANo BoLLANI<br />
Volare - Incipit<br />
Il nostro giudizio: R R R<br />
Se ti piace ascolta: Nicola Piovani,<br />
Giorgio Gaslini<br />
Grande musica per l'acqua<br />
Quando la bella<br />
musica serve alle<br />
giuste cause. Saba è<br />
una cantante<br />
africana dalla voce<br />
limpida, come il<br />
progetto per il quale si batte,<br />
sostenendo le attività dell’AMREF (www.<br />
amref.org) per la costruzione di pozzi<br />
d’acqua nel suo paese. Ma è, Saba,<br />
soprattutto, una musicista che usa il<br />
jazz, il funk, il soul per regalarci una<br />
visione attuale, urbana della sua terra.<br />
SABA<br />
Life Changanysha - Egea<br />
Il nostro giudizio: R R R R<br />
Se ti piace ascolta: Nene Cherry, Dee<br />
Dee Bridgewater<br />
R da dimenticare - RR sufficiente - RRR buono - RRRR ottimo - RRRRR capolavoro<br />
... da leggere<br />
Il viaggio di Ivan Graziani<br />
Seconda uscita per la collana di<br />
biografie musicali di Minerva,<br />
questa volta caratterizzata dalla<br />
presenza di un dvd. Il nuovo libro<br />
racconta la passione creativa di<br />
Ivan Graziani, primo cantautore<br />
rock italiano, una fama vissuta tra<br />
celebrità e canzoni che nascevano<br />
dal beat. L’attrazione per il rock’n’roll, i grandi modelli<br />
americani utilizzati per raccontare le piccole storie della<br />
provincia. Alcuni brani capolavoro come "Pigro" e "Agnese<br />
Dolce Agnese", la dimostrazione di una capacità di scrittura<br />
unica, che passava dalla rabbia alle melodie più intime. .<br />
Lorenzo Arabia Ivan Graziani. Viaggi e intemperie<br />
Ed. Minerva<br />
a cura di Pierfrancesco Pacoda<br />
Fela, il Black President<br />
Mancava, in Italia, una pubblicazione che<br />
restituisse tutta l’intensità politica e<br />
artistica della vita di Fela ‘Anikulapo’ Kuti,<br />
il "Black President", il presidente nero,<br />
come lo chiamavano le schiere infinite di<br />
suoi ascoltatori in Nigeria. Fela ha<br />
rivoluzionato, negli anni ' 70, la musica<br />
nera, suonando una miscela tribale di<br />
suoni della tradizione più arcaica dell’Africa insieme alle<br />
chitarre elettriche del funk che nasceva in America nei<br />
ghetti. Artista contemporaneo e al tempo stesso legato a un<br />
passato che tornava alla luce nei suoi interminabili<br />
spettacoli dal vivo, vere dichiarazioni di lotta alla<br />
corruzione in un’Africa ancora colonizzata.<br />
Carlos Moore Fela Ed. Arcana
l’intervista<br />
Colapesce<br />
Loenzo Urciullo, nome d’arte Colapesce, è uno degli<br />
interpreti più "internazionali" della nuova canzone<br />
italiana. Si muove, infatti, tra le chitarre del rock<br />
duro, a volte blues, di star del pop mondiale, come<br />
Wilko e Fleet Foxes. Rispettando però la tradizione<br />
malinconica di un romanticismo irriverente (grazie<br />
anche alle orchestrazioni dei fiati curate da Roy Paci)<br />
che è sempre presente nelle canzoni del suo nuovo<br />
album, Un meraviglioso declino.<br />
Quali sono i tuoi ascolti più recenti?<br />
Premetto che sono ancora molto legato al supporto<br />
"fisico", quindi raramente scarico musica dal web!<br />
E che mi piace avere, quando ci sono, le versioni<br />
in vinile. Di recente ho comprato l’ultimo cd di<br />
Mark Lanegan, Blues Funeral, un disco intriso di<br />
atmosfere notturne, poesia dell’oscurità, il vinile<br />
di After the Gold Rush di Neil Young (dopo aver<br />
consumato per anni il cd), che è davvero un classico<br />
del suono folk elettrico americano e quello di The<br />
Whole love dei Wilco, la mia band del cuore.<br />
e i libri letti?<br />
Le due Zitelle di Tommaso Landolfi, Exit Music - La<br />
storia dei Radiohead di Mac Randall, un saggio<br />
ben scritto sulla rock band più influente degli ultimi<br />
15 anni e Io non ci volevo venire qui, romanzo sul<br />
presunto fallimento dell’istruzione di massa, vissuto<br />
attraverso gli occhi di un giovane scrittore di dubbio<br />
talento, il libro è del mio caro amico e conterraneo<br />
Angelo Orlando Meloni.<br />
il tour<br />
Tinariwen, blues del deserto<br />
Arrivano dal deserto del Sud dell’Algeria, i Tinariwen, una band<br />
tuareg che ha riportato il blues del delta del Mississippi, nel<br />
luogo dove è nato, l’Africa. Musica dai panorami infiniti con le<br />
chitarre elettriche a narrare la storia di un popolo che solca la<br />
sabbia, che ambienta tra le dune una quotidiana lotta per la<br />
sopravvivenza, fisica e culturale. Una molteplicità di linguaggi<br />
che ha portato sin qui, Robert Plant, dei Led Zeppelin, che ha<br />
registrato molte loro composizioni. E negli stessi luoghi è stato<br />
realizzato Massili, il disco interamente acustico che, tra<br />
percussioni, zucche e battimani, presenteranno nel loro tour.<br />
Un suono che fa entrare nella poetica di un’Africa dove le<br />
identità si aprono alle influenze che arrivano dal mondo, senza<br />
mai diluire il rapporto con la terra.<br />
Le date: 14 aprile Torino, 15 aprile Milano, 16 Ravenna<br />
(località Madonna dell'Albero), 17 Roma, 18 Firenze.<br />
Per informazioni: tel. 02 48194128.<br />
vivere bene cultura e oltre<br />
39<br />
ora dicci dei film...<br />
Di recente su Sky ho visto Il segreto del bosco<br />
vecchio, film di Ermanno Olmi, tratto da uno<br />
scritto del grande Dino Buzzati. Invece in dvd ho<br />
guardato When You’re Strange, docu-film sulla<br />
storia dei Doors, che a distanza di decenni ancora<br />
mi affascinano, perché la loro carica così sensuale e<br />
febbrile non ha eguali, e Man Who Knew too much<br />
(L’uomo che sapeva troppo) di Alfred Hitchcock, uno<br />
dei film più ricchi di suspense mai realizzati, che<br />
sicuramente continuerò a rivedere.<br />
Quando viaggi, ci sono degli oggetti dei<br />
quali non puoi fare a meno?<br />
Il mio kit culturale da viaggio è composto da: un libro,<br />
l’ipod, una rivista musicale e se lo trovo in edicola, un<br />
vecchio numero di Dylan Dog che riporti alla mente la<br />
mia adolescenza.
40<br />
Forchett e, coltelli, cucchiai e cucchiaini: parte il 30 aprile<br />
la raccolta dei bollini per collezionare il servizio in acciaio<br />
inox satinato fi rmato dalla storica azienda piemontese<br />
Che eleganza in tavola<br />
con le posate Sambonet<br />
sConti, orari e newsletter<br />
LA TUA COOP IN UN CLICK<br />
SUL NUOVO SITO DELLE OFFERTE<br />
Cercare velocemente un punto vendita <strong>Coop</strong> Adriatica,<br />
verificarne gli orari e le aperture straordinarie, sfogliare<br />
o scaricare il volantino delle offerte: da marzo è più<br />
facile con il nuovo sito www.offerte-coopadriatica.it,<br />
raggiungibile anche da www.adriatica.e-coop.it.<br />
Chi lo desidera, può iscriversi al servizio di newsletter<br />
per ricevere comodamente nella propria casella di<br />
posta elettronica il volantino, scegliendo quello di uno<br />
o più negozi preferiti.<br />
in home page, inoltre, sono in evidenza le informazioni<br />
su tutte le iniziative più importanti, mentre dalla<br />
sezione news si può restare aggiornati sulle principali<br />
attività della <strong>Coop</strong>erativa.<br />
le pagine di<br />
coop adriatica<br />
di SimONETTA COTELLESSA<br />
Un elegante set di posate dal design lineare,<br />
che entra nelle case di tutt i i consumatori<br />
grazie alla nuova raccolta di bollini che comincia<br />
il 30 aprile negli iper e supermercati di <strong>Coop</strong><br />
Adriatica. È il servizio da tavola di Sambonet,<br />
uno dei marchi più importanti nel sett ore degli<br />
accessori da cucina: ogni 20 euro di spesa si avrà<br />
diritt o a un bollino, ma acquistando alcuni prodott<br />
i, opportunamente segnalati, sarà possibile<br />
procedere più velocemente. C’è tempo fi no al 9<br />
sett embre per completare la collezione, con i set<br />
di posate da tavola, da pesce, da frutt a, da dolce:<br />
forchett e, coltelli, cucchiai e cucchiaini, ma anche<br />
cucchiaioni per servire le pietanze e la pala<br />
per tagliare le torte.<br />
Quella proposta da <strong>Coop</strong> – la linea Q in acciaio<br />
inox satinato – è una delle serie di punta<br />
dell’azienda fondata a Vercelli alla fi ne del ‘700<br />
dal nobiluomo Giuseppe Sambonet; nel 1856,<br />
poi, il fi glio ott enne il brevett o di “Maestro orefi<br />
ce” e depositò presso la zecca di Torino il punzone<br />
con le iniziali “GS”, il marchio destinato a<br />
diventare simbolo della tavola di prestigio. Nel<br />
corso dei secoli, Sambonet divenne il fornitore<br />
uffi ciale delle famiglia reale e di molte casate nobili<br />
di diverse citt à d'Italia, e nel 1938 iniziò la<br />
produzione di posate, mett endo a punto la tecnica<br />
per l'argentatura dell’acciaio inossidabile.<br />
A partire dagli anni '60, grandi designer come
consumatori<br />
aprile 2012<br />
prodotti tipiCi al Centro<br />
Con “le nostre Buone regioni” e “territori.<strong>Coop</strong>”<br />
Chianti e pecorino. La Toscana è servita<br />
dai profumi di un calice di Chianti al gusto di una fetta di promuovendo la sostenibilità e il consumo consapevole.<br />
prosciutto toscano dop, dalla bontà di un pecorino di L’iniziativa – premiata da Legambiente e con l’Ethic<br />
Pienza alla tradizione del lardo di Colonnata. <strong>Coop</strong> Award da GdoWeek – ha coinvolto ad oggi, regione per<br />
Adriatica mette al centro i prodotti tipici della Toscana: regione, 125 produttori, ospitandone le storie sul<br />
dal 10 al 24 aprile negli ipercoop e dal 19 aprile al 2 magazine dedicato e sul sito www.territori.coop.it, e<br />
maggio nei supermercati, gli scaffali proporranno i cibi e realizzando eventi nei punti vendita.<br />
i vini di questa regione ricca di gustose specialità, con il racconto continua quindi ora con nuovi produttori e<br />
tutto il buon sapore della terra, dove lavorano nuove storie: sulle pagine di “<strong>Consumatori</strong>”, con una<br />
le persone che da sempre li producono.<br />
rubrica riservata ogni mese a partire da maggio, e ancora<br />
Continua, dunque, l’iniziativa “Le nostre<br />
sul sito www.territori.coop.it, tra videointerviste e<br />
buone regioni”, che propone a prezzi<br />
gallerie fotografiche. inoltre, attraverso l’integrazione<br />
convenienti in tutti i punti vendita della<br />
con YouTube, Flickr, Twitter, e Facebook, i consumatori<br />
<strong>Coop</strong>erativa le eccellenze enogastronomiche<br />
potranno entrare in contatto con i protagonisti del<br />
di altre zone della nostra Penisola: prodotti<br />
territorio, mentre una ricca agenda sarà sempre<br />
che non sempre è facile acquistare al di fuori<br />
consultabile online per trovare gli eventi,<br />
dei luoghi in cui vengono realizzati.<br />
segnalati dagli stessi utenti, su cibo e<br />
mentre si arricchisce di tante novità<br />
tradizioni.<br />
“Territori.coop”, il progetto, nato nel<br />
Attenzione infine al logo: “Territori.coop”<br />
febbraio 2011 dalla collaborazione di <strong>Coop</strong><br />
diventerà così un segno di riconoscimento<br />
con i propri fornitori, che valorizza le filiere,<br />
dei prodotti locali, in un’ottica non solo di<br />
le tradizioni e le economie locali,<br />
tipicità, ma di valorizzazione del del territorio.<br />
Roberto Sambonet e Anna Castelli<br />
Ferrieri crearono modelli<br />
innovativi che raff orzarono<br />
ulteriormente l'immagine<br />
dell’azienda piemontese sul<br />
mercato: alcuni di essi, come la<br />
“Pesciera”, “Center line” e i vassoi<br />
Elite della “Linea 50”, sono<br />
oggi in esposizione al “Museo<br />
d'Arte Moderna” di New York.<br />
Intanto, non è ancora terminata<br />
la distribuzione dei piatt i, dei<br />
vassoi e delle tazzine di Richard<br />
NEI NEGOZI TRE WEEKEND PER SCAMBIARE I DOPPIONI<br />
le figurine Con gli animali fino al 29 aprile<br />
Grande successo nei negozi per l'iniziativa "il giro<br />
del mondo in 180 figurine”: la raccolta di<br />
adesivi con gli animali da tutti i continenti<br />
per completare l'album e sostenere il Wwf.<br />
Fino al 29 aprile, per ogni 10 euro di spesa<br />
alla <strong>Coop</strong> si riceverà una bustina con 5<br />
figurine. Solo nella prima settimana, sono<br />
stati venduti oltre 50 mila album e distribuiti 3<br />
milioni di pacchetti di adesivi. Chi avesse già<br />
collezionato dei doppioni potrà sostituirli con altre<br />
figurine nelle giornate di scambio organizzate in tutti i<br />
Ginori: per soddisfare le tantissime<br />
richieste arrivate – sono<br />
stati distribuiti quasi 29 milioni<br />
di bollini – servirà infatt i più<br />
tempo del previsto.<br />
Il 2 maggio, infi ne, riparte la<br />
“classica” raccolta punti sulla<br />
spesa, con tante possibilità<br />
di risparmiare. Restano infatt i<br />
gli sconti del 10%, 15% e 20%<br />
per chi avrà raggiunto, rispettivamente,<br />
500, 1.100 e 1.700<br />
punti, oltre alla possibilità di<br />
41<br />
usare quanto accumulato per i<br />
prodott i col simbolo “100%” o<br />
quelli in off erta, per l’autoricarica<br />
telefonica o il traffi co internet<br />
di <strong>Coop</strong> Voce. Aumentano<br />
anche le convenzioni. Chi<br />
vuole, poi, potrà sempre dare<br />
una mano alle iniziative di solidarietà<br />
sostenute dalla <strong>Coop</strong>erativa.<br />
Il catalogo della nuova<br />
raccolta punti sarà inserito nel<br />
prossimo numero di “<strong>Consumatori</strong>”.<br />
18 iper e in 67 super negli ultimi tre weekend di<br />
aprile, in appositi spazi allestiti nei negozi.<br />
Per ogni album acquistato, <strong>Coop</strong> Adriatica<br />
destinerà 50 centesimi al progetto del Wwf<br />
per la salvaguardia delle Tartarughe marine:<br />
nelle prossime settimane, 5 esemplari della<br />
specie Caretta caretta, dotati di trasmittenti<br />
satellitari, saranno liberati in mare e seguiti<br />
passo dopo passo, per individuare come tutelarli<br />
al meglio. La migrazione delle 5 “mascotte” potrà<br />
essere seguita su www.ilgirodelmondo.net.
42<br />
consumatori<br />
aprile 2012<br />
Un 8 marzo tra moda ed etica<br />
con Katharine Hamnett<br />
Mattinata di festa all’iper Lame di Bologna<br />
con la stilista inglese che ha firmato<br />
la nuova linea di abiti a marchio Solidal <strong>Coop</strong><br />
“I consumatori possono<br />
controllare le catene di produzione<br />
e decidere il futuro del mondo”.<br />
Parola di Katharine Hamnett,<br />
la stilista inglese paladina della<br />
moda etica, che l’8 marzo all’iper<br />
Lame di Bologna ha presentato la<br />
sua nuova linea d’abbigliamento a<br />
marchio Solidal <strong>Coop</strong>. Hamnett<br />
ha incontrato 50 studentesse del<br />
corso di moda dell’istituto Aldrovandi-Rubbiani<br />
(nella foto), che le<br />
hanno chiesto come si fa a conciliare<br />
responsabilità sociale e ambientale<br />
con creatività e logiche<br />
di produzione. La stilista è<br />
stata infatti la pioniera del<br />
sodalizio tra moda e impegno<br />
per i diritti dei lavoratori<br />
e tutela della natura; nel<br />
1984 fece scalpore per aver<br />
indossato a un party con Margaret<br />
Thatcher una maglietta con la<br />
scritta “58% don’t want pershing”,<br />
sulla contrarietà al nucleare.<br />
La collezione firmata da Hamnett<br />
per <strong>Coop</strong> comprende abiti per uomo,<br />
donna e bambino, in cotone<br />
bio certificato Fairtrade, proveniente<br />
dall’India: “Sono molto fe-<br />
SOCI CONVIENE DI PIÙ<br />
tutti i dettagli nel prossimo<br />
numero di <strong>Consumatori</strong><br />
lice di questa collaborazione – ha<br />
affermato la stilista – Io e <strong>Coop</strong><br />
condividiamo gli stessi valori”.<br />
In assortimento, anche le magliette<br />
con gli slogan che hanno reso<br />
celebre Hamnett, compresa la<br />
t-shirt prodotta per il 2012, anno<br />
della cooperazione, con la scritta<br />
“Together it is possibile”.<br />
dal 2 maggio<br />
riparte la<br />
RACCOLTA<br />
PUNTI<br />
dedicata<br />
ai soci coop!
vita di cooperativa coop adriatica<br />
Per la legalità<br />
al fianco di “Libera”<br />
In promozione nei negozi i prodotti<br />
realizzati da giovani agricoltori<br />
sulle terre confiscate alle mafie.<br />
In programma, anche iniziative<br />
a tema in collaborazione<br />
con l'associazione di don Ciotti<br />
di FRANCESCA mANiCARdi<br />
“<strong>Coop</strong> for words”<br />
Chiude il 30 aprile<br />
C'è tempo fino al 30 aprile per<br />
partecipare al concorso letterario<br />
“<strong>Coop</strong> for words”. Gli under 36 di<br />
Veneto, Emilia-Romagna, Marche,<br />
Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia e<br />
Lombardia possono inviare le loro<br />
opere – testi di prosa, poesie, post it,<br />
fumetti, e ora anche “i racconti dello<br />
scontrino” – a www.coopforwords.<br />
it. Sul sito tutte le informazioni e i<br />
premi per i vincitori. In palio, anche<br />
la partecipazione ai corsi della<br />
“Bottega finzioni” di Carlo Lucarelli.<br />
BilanCio 2011 di igd:<br />
riCavi per 124 milioni<br />
Quest’anno, Igd garantirà ai propri<br />
soci il più ricco dividendo di sempre:<br />
8 centesimi per azione (+ 6,7% sul<br />
2011). La società partecipata da<br />
<strong>Coop</strong> Adriatica, infatti, anche l’anno<br />
scorso ha continuato a correre,<br />
mettendo a segno un’importante<br />
crescita dei ricavi (124,7 milioni<br />
di euro, +7,3%) e degli utili (30,1<br />
milioni di euro, +2,4%). Gli azionisti<br />
che incasseranno il dividendo<br />
potranno reinvestirne nella società<br />
non più dell'80% di quanto incassato.<br />
43<br />
Legalità come lotta alla criminalità e<br />
promozione di un'economia pulita. È su questi<br />
principi che si basa il lavoro di “Libera”, l’associazione<br />
antimafia di don Luigi Ciotti, con cui<br />
<strong>Coop</strong> Adriatica, condividendone i valori, collabora<br />
da anni.<br />
E per sostenere sempre di più le cooperative di<br />
giovani agricoltori che coltivano le terre confiscate<br />
alla criminalità, i prodotti "Libera Terra"<br />
saranno in promozione in tutti i negozi – dal<br />
26 aprile al 9 maggio negli iper, e dal 10 al 18<br />
aprile nei super – con sconti dal 10% al 36% su<br />
olio, vini, taralli, pasta, legumi, limoncello e<br />
pomodorini.<br />
Le promozioni nei negozi si accompagneranno<br />
anche a momenti di approfondimento sul tema<br />
della legalità. Mercoledì 2 maggio alle 18,<br />
all'ipercoop “I Malatesta” di Rimini, si terrà un<br />
incontro sui prodotti provenienti dalle terre confiscate<br />
alle mafie con il giornalista enogastronomico<br />
Fabio Giavedoni, il presidente della cooperativa<br />
“Placido Rizzotto” Francesco Galante<br />
e il vicepresidente di <strong>Coop</strong> Adriatica Giovanni<br />
Monti. A fine incontro, si potranno gustare i vini<br />
"Centopassi" e "Hiso Telaray", con un aperitivo<br />
organizzato dalla Zona soci.<br />
Per testimoniare la propria vicinanaza a "Libera",<br />
infine, una delegazione di soci di <strong>Coop</strong> Adriatica<br />
ha marciato a Genova il 17 marzo nella Giornata<br />
della memoria delle vittime di mafia (nella<br />
foto).<br />
lavoratori in Crisi,<br />
sConto del 10%<br />
Prorogata fino al 12 agosto l’iniziativa<br />
che sconta del 10% una<br />
spesa settimanale di massimo 60<br />
euro, per lavoratori in difficoltà,<br />
come licenziati, cassintegrati o<br />
precari non rinnovati. L’intervento<br />
è stato lanciato nell’aprile<br />
2009: in tre anni ha permesso a 30<br />
mila persone di risparmiare oltre<br />
3,3 milioni di euro. Per usufruire<br />
degli sconti è necessario essere<br />
soci <strong>Coop</strong>; i lavoratori in difficoltà<br />
possono diventarlo a costo zero.
44 primo piano coop adriatica<br />
Assemblee di Bilancio<br />
al via dal 17 maggio<br />
Sono 93 gli appuntamenti in Veneto, Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo,<br />
con 1 milione e 165 mila soci chiamati ad esprimersi sui risultati economici,<br />
sociali e ambientali di <strong>Coop</strong> Adriatica nel 2011. A febbraio, ben 15.400 persone<br />
hanno partecipato agli incontri sul Preventivo, “imbiancati” dalla neve<br />
di SANdRO ALBi<br />
BUONO BUONO<br />
valido valido per per il il ritiro ritiro di di 1 1 litro litro di di olio olio extravergine extravergine italiano italiano e e<br />
6 6 pacchi pacchi da da 500 500 gr. gr. di di pasta pasta di di semola semola di di grano grano duro duro<br />
(prodotti (prodotti a a marchio marchio COOP) COOP)<br />
Riservato Riservato ai ai partecipanti<br />
partecipanti<br />
alle alle “Assemblee “Assemblee separate separate sul sul bilancio bilancio 2011” 2011”<br />
(17 (17 Maggio Maggio - - 7 7 Giugno Giugno 2012) 2012)<br />
Il Il buono buono può può essere essere utilizzato utilizzato in in tutti tutti i i punti punti vendita vendita COOP COOP<br />
dal dal 18 18 Maggio Maggio al al 30 30 Giugno Giugno 2012 2012<br />
TIMBRO TIMBRO PUNTO PUNTO VENDITA VENDITA<br />
N° N° Scontrino Scontrino N° N° Cassa Cassa<br />
Importo Importo E E Data Data<br />
Prendono il via il 17<br />
maggio le assemblee separate sul<br />
Bilancio 2011 di <strong>Coop</strong> Adriatica.<br />
Negli incontri – 93 appuntamenti,<br />
fi no al 7 giugno: dal Veneto<br />
all’Abruzzo, dai capoluoghi<br />
ai piccoli centri (a lato, il calendario<br />
di zona) – più di 1 milione<br />
e 165 mila soci saranno chiamati<br />
a votare il bilancio e ad esprimersi<br />
sui risultati economici, sociali<br />
e ambientali realizzati dalla <strong>Coop</strong>erativa<br />
lo scorso anno, nominando<br />
i delegati all'assemblea generale<br />
del 16 giugno a Ravenna.<br />
Agli incontri – che saranno aperti<br />
simbolicamente, il 14 maggio<br />
a Bologna, dalla presentazione<br />
di una ricerca sui soci volontari<br />
(vedi box) – sono benvenuti anche<br />
tutt i i citt adini, e i rappresentanti<br />
delle istituzioni, del mondo<br />
dell’associazionismo e del volontariato.<br />
I presenti riceveranno un<br />
buono per il ritiro di un litro di<br />
olio extravergine italiano e 6 pacchi<br />
di pasta a marchio <strong>Coop</strong>.<br />
Nel 2011, alle assemblee di Bilancio<br />
hanno partecipato oltre 29<br />
mila persone, di cui circa 22.700<br />
soci. Sono stati invece quasi<br />
15.400 gli intervenuti – 11.600 i<br />
soci – alle assemblee di Preventivo<br />
di Sostenibilità, sugli obiett ivi<br />
della <strong>Coop</strong>erativa per il 2012:<br />
gli appuntamenti si sono svolti<br />
dall'8 al 22 febbraio, proprio nei<br />
giorni in cui gran parte dell’Italia<br />
è stata imbiancata da abbondanti<br />
nevicate. Nonostante il maltempo,<br />
però, che ha costrett o <strong>Coop</strong><br />
Adriatica a rimandare alcune assemblee,<br />
la partecipazione agli<br />
incontri – 44 in tutt o, contro i 42<br />
dell’anno precedente – ha subito<br />
solo un lieve calo, registrando<br />
persino un aumento importante,<br />
del 15%, in Veneto.<br />
LA PRESENTAZIONE DELLA RICERCA SUI VOLONTARI<br />
il 14 maggio a Bologna "l'utopia ConCreta"<br />
Sarà presentata il 14 maggio a Bologna la ricerca sui soci<br />
volontari curata dalle sociologhe Roberta Paltrinieri e<br />
Paola Parmiggiani. il convegno “L’utopia concreta: la<br />
cittadinanza attiva dei soci volontari e il modello<br />
partecipativo di <strong>Coop</strong> Adriatica” si terrà dalle 16.30<br />
nell'Aula Prodi di San Giovanni in monte; parteciperanno<br />
Adriano Turrini, presidente della <strong>Coop</strong>erativa, Giovanni<br />
moro, sociologo e presidente della Fondazione per la<br />
cittadinanza attiva, Aldo Soldi, presidente di Eurocoop,<br />
e Giovanni Pieretti, direttore del dipartimento di<br />
Sociologia dell'Università di Bologna. Lo studio ha<br />
coinvolto soci consiglieri eletti e rappresentanti di<br />
gruppi di volontari, come quelli di “Ausilio”,<br />
indagandone competenze, motivazioni e aspettative.
consumatori<br />
aprile 2012<br />
ordine del giorno<br />
1. Approvazione dell’importo destinato a titolo di ristorno<br />
in relazione al Bilancio chiuso al 31 dicembre 2011<br />
2. Approvazione del Bilancio d’esercizio 2011<br />
e della relazione sulla gestione, lettura della relazione<br />
del collegio sindacale, della relazione della società<br />
di revisione; deliberazioni conseguenti<br />
3. Approvazione del Rapporto etico<br />
IL CALENDARIO DELLA romagna<br />
DATA ASSEMBLEA ORA LUOGO INDIRIZZO<br />
17-05 CONSELICE 20:30 Sala Il gabbiano Via Verdi 64 - Conselice (ra)<br />
18-05 RUSSI 20:30 Cinema Jolly Via Cavour 5 - russi (ra)<br />
21-05 CESENATICO/<br />
SAN MAURO PASCOLI<br />
15:00 Centro sociale<br />
anziani Insieme<br />
Viale Torino 6 - Cesenatico (FC)<br />
21-05 RAVENNA 20:30 Sala almagià Via dell'almagià 2 - Zona Darsena - ravenna<br />
21-05 SANTARCANGELO 20:30 Teatro Supercinema Piazza marconi 1 - Santarcangelo (rn)<br />
22-05 LUGO 20:30 Tendostruttura del Campo<br />
da calcio - Largo Corelli<br />
Largo Corelli - Lugo (ra)<br />
23-05 BELLARIA 15:00 Centro sociale alta marea Via Carducci 30 - Bellaria (rn)<br />
23-05 SAVARNA 20:30 Sala Cangina Via grattacoppa 277<br />
Conventello grattacoppa (ra)<br />
23-05 SAN GIOVANNI IN MARIGNANO 20:30 Centro sociale autogestito Via matteotti 7 - S.giovanni in marignano (rn)<br />
24-05 MASSALOMBARDA 20:30 Sala del Carmine Via rustici 2 - massalombarda (ra)<br />
25-05 LAVEZZOLA 20:30 Sala polivalente<br />
new Petrol<br />
Via resistenza 19 - Lavezzola (ra)<br />
28-05 FORLÌ/MELDOLA 20:30 auditorium Cariromagna Via Flavio Biondo 16 - Forli (FC)<br />
29-05 FUSIGNANO 20:30 Sala Brainstorm Piazza Corelli 14 - Fusignano (ra)<br />
30-05 MEZZANO 20:30 Centro sociale Il Salice Via E. malatesta 22 - mezzano (ra)<br />
30-05 RIMINI 20:30 galleria centro commerciale<br />
I malatesta<br />
Via Emilia 130/150 - rimini<br />
31-05 ALFONSINE 20:30 Teatro Vincenzo monti Corso della repubblica 30 - alfonsine (ra)<br />
1-06 CESENA/GAMBETTOLA 20:30 Circolo arci S. Egidio Via madonna dello Schioppo 1473<br />
(ang. via Cervese) - Cesena (FC)<br />
4-06 FAENZA 20:30 galleria centro commerciale<br />
Le maioliche<br />
Via Bisaura 1/3 - Faenza (ra)<br />
5-06 CERVIA 20:30 Cinema Sarti Via XX Settembre 98/a - Cervia (ra)<br />
6-06 RICCIONE 20:30 galleria centro commerciale<br />
Perla Verde<br />
Via Berlinguer - riccione (rn)<br />
45<br />
4. Presentazione della relazione annuale del comitato<br />
per il controllo interno<br />
5. Ratifica cooptazione del presidente della Commissione<br />
elettorale a seguito di intervenute dimissioni<br />
di un componente<br />
6. Nomina dei delegati all’assemblea generale<br />
7. Varie ed eventuali
LA NATURA SCEGLIEREBBE VIVI VERDE COOP.<br />
C’è una linea che unisce la qualità al massimo rispetto per<br />
l’ambiente: la linea Vivi Verde <strong>Coop</strong>. Una grande offerta di alimentari<br />
biologici, liberi liberi da OGM, fitofarmaci e fertilizzanti di sintesi chimica.<br />
Scopri anche i prodotti non alimentari Vivi Vivi Verde, realizzati per la<br />
massima sostenibilità e e compatibilità ambientale: la scelta scelta più più sana<br />
per te e per l’ambiente. Facendo Facendo la spesa spesa con Vivi Verde <strong>Coop</strong>, <strong>Coop</strong>, ti ti<br />
prendi cura della natura. natura. Perché il pianeta, come la la <strong>Coop</strong>, sei tu. tu.
consumatori<br />
aprile 2012 vita di cooperativa coop adriatica<br />
Forlì: è una “vera chicca”<br />
il nuovo in<strong>Coop</strong> di via Repubblica<br />
“Una vera chicca”: così<br />
hanno commentato in tanti dopo<br />
la prima visita al nuovo in<strong>Coop</strong> di<br />
Corso della Repubblica a Forlì, a<br />
due passi da piazza Saffi.<br />
Affollatissima – con mille scontrini<br />
emessi in poche ore – la prima<br />
giornata di servizio del supermercato,<br />
inaugurato il 14 marzo nei<br />
locali della storica libreria Cappelli.<br />
Presenti al taglio del nastro anche<br />
il sindaco Roberto Balzani e il<br />
vicepresidente di <strong>Coop</strong> Adriatica<br />
Giovanni Monti.<br />
Nei 250 metri quadrati del negozio<br />
trova posto un assortimento<br />
completo per la spesa quotidiana,<br />
compresi i prodotti a marchio <strong>Coop</strong><br />
e le eccellenze gastronomiche,<br />
con l’etichetta Fior Fiore, pane<br />
caldo e piatti da asporto, pensati<br />
per le tante persone che lavorano<br />
in centro e che potranno anche<br />
consumare i prodotti acquistati<br />
sostando per la pausa pranzo nel<br />
piccolo spazio allestito oltre le tre<br />
47<br />
casse. Aperto dal lunedì al sabato<br />
dalle 8 alle 20, e anche la domenica<br />
dalle 9 alle 13, il punto vendita<br />
occupa otto lavoratori.<br />
A qualche chilometro da Forlì,<br />
ai piedi della colline, poi, un’altra<br />
inaugurazione: il 29 marzo è stata<br />
riaperta, dopo i lavori di ristrutturazione,<br />
la <strong>Coop</strong> di Meldola. Tutto<br />
rinnovato, anche il parcheggio,<br />
e il percorso interno al negozio,<br />
dalla piazza dell’ortofrutta ai banchi<br />
serviti e non, alle tre casse.<br />
A sinistra, il taglio del nastro con il vicepresidente Monti e il sindaco Balzani. A destra, il reparto gastronomia dell'in<strong>Coop</strong><br />
La “FamiLy card” a rimini:<br />
spesa Con lo sConto peR 4 mila famiglie in diffiColtà<br />
Un aiuto per le famiglie numerose e in difficoltà<br />
economiche di Rimini. Per sostenerle, la Provincia ha<br />
lanciato a marzo la “Family card”, una tessera che<br />
permette di ottenere riduzioni sulla spesa, utilizzabile<br />
anche nei negozi di <strong>Coop</strong> Adriatica, e riservata alle oltre 4<br />
mila famiglie residenti nel Riminese che hanno almeno<br />
tre figli a carico e un reddito Isee non superiore a 15 mila<br />
euro. La “Family card”, da ritirare all’Urp del proprio<br />
Comune, sarà valida fino alla fine del 2012, quando si<br />
concluderà la fase sperimentale del progetto.<br />
Nei 13 negozi di <strong>Coop</strong> Adriatica della provincia che<br />
Prevenire iL meLanoma<br />
Con l'ant alle “maioliChe”<br />
Una visita gratuita per la prevenzione del melanoma<br />
nell’ambulatorio allestito dall’Ant nel centro commerciale<br />
“Le Maioliche” di Faenza. Dal 12 al 14 aprile, infatti, la<br />
galleria di Igd (Immobiliare grande distribuzione) ospiterà<br />
i presidi, dove i medici effettueranno i controlli<br />
dermatologici: per prenotare il proprio check-up, ci si può<br />
rivolgere alle postazioni allestite in galleria già nelle<br />
settimane precedenti all’iniziativa.<br />
Il melanoma è un tumore della pelle che, in Italia, secondo<br />
le stime del Ministero della Sanità, causa circa 7 mila<br />
decessi ogni anno. Ma prevenire si può.<br />
aderiscono all’iniziativa (l'iper I Malatesta e 12<br />
supermercati), i beneficiari potranno usufruire di 5 buoni<br />
sconto al mese, da ritirare al punto d'ascolto, validi<br />
ciascuno per un taglio del 10% su una spesa di massimo<br />
50 euro. Le riduzioni si sommano alle promozioni e si<br />
applicano su tutti i prodotti, tranne i farmaci da banco, i<br />
giornali e le ricariche telefoniche. Per godere dello sconto<br />
è necessario essere soci <strong>Coop</strong>; i possessori della card che<br />
non lo fossero potranno diventarlo gratis: verrà infatti<br />
dato loro un buono spesa di 25 euro, dello stesso valore,<br />
cioè, della quota associativa.<br />
“FUmeTTi aL cenTro”<br />
oltRe mille disegni in mostRa<br />
Oltre mille disegni sul tema dell’incontro tra culture<br />
diverse. Sono le opere realizzate dagli studenti delle<br />
scuole medie "Marvelli" di Rimini, "Battaglia" di<br />
Fusignano, "Matteucci" di Faenza e "Anna Frank" di<br />
Cesena per il concorso “Fumetti al Centro”, promosso da<br />
<strong>Coop</strong> Adriatica e Igd con l’associazione Hamelin. Le<br />
tavole saranno in mostra nelle gallerie di Igd, dove si<br />
terranno anche le premiaizoni dei vincitori: ai Malatesta<br />
di Rimini fino all’11 aprile; all’Esp di Ravenna dal 6 al 16<br />
di aprile; alle Maioliche di Faenza dal 21 aprile al<br />
6maggio; al Lungo Savio di Cesena dal 10 al 20 maggio.
Punti vendita aperti nei giorni festivi<br />
aprile - maggio 2012<br />
Ipermercati<br />
ipercoop Centro Leonardo (Imola -Bo)<br />
Domenica 13 maggio, aperto ore 10-20<br />
ipercoop I Malatesta (Rn)<br />
Aperto lunedì 9 aprile e tutte le domeniche (escluso l’8<br />
aprile - Pasqua), ore 9-21<br />
ipercoop Le Maioliche (Faenza - Ra)<br />
Aperto tutte le domeniche (escluso l’8 aprile - Pasqua), ore<br />
10-20. Aperto anche lunedì 2, 23, 30 aprile, ore 9-21<br />
ipercoop Lungo Savio (Cesena - Fc)<br />
Domenica 1, 15, 22, 29 aprile aperto ore 9.30-20<br />
Supermercati<br />
Domenica 15, 22 e 29 aprile<br />
Aperti tutto il giorno: Ravenna via Roma, Rimini Stazione e<br />
Riccione<br />
Convenzioni & Servizi<br />
Nuove convenzioni<br />
Cinemacity e Cinema Teatro Astoria - Ravenna<br />
Soci <strong>Coop</strong>: ingresso ridotto € 6 per i film in 2D e € 8 per i<br />
film in 3D. Riduzioni valide lunedì, martedì e giovedì esclusi<br />
festivi e prefestivi e nei periodi di Pasqua e Natale.<br />
Cinema San Rocco - Lugo<br />
Soci <strong>Coop</strong>: € 5.50 tutti i venerdì, eccetto i festivi.<br />
Benessere<br />
Centro di estetica solarium - Lugo, Milano Marittima,<br />
Ravenna<br />
Ai soci <strong>Coop</strong> sconto del 10% sui servizi estetici e tessera<br />
solarium annuale con sconto del 50% sulle lampade.<br />
Sedi: Lugo “N.1 Relax e Sun”, tel. 0545 35268; Milano<br />
<br />
Aperti la mattina: Cesenatico; Rimini Marecchiese e<br />
Colonnella, Bellaria Igea Marina; Forlì Repubblica<br />
Domenica 6, 13, 20, 27 maggio<br />
Aperti tutto il giorno: Ravenna via Roma, Rimini Stazione e<br />
Riccione<br />
Aperti la mattina: Marina di Ravenna, Cervia Di Vittorio e<br />
Viale Roma, Cesenatico; Rimini Marecchiese e Colonnella,<br />
Bellaria Igea Marina, Miramare, Viserba, Bellaria Piazza<br />
Matteotti (quest'ultimo aperto solo domenica 20 e 27);<br />
Forlì Repubblica<br />
Sul nuovo sito www.offerte-coopadriatica.it orari<br />
dei negozi e aperture straordinarie sempre aggiornati<br />
Marittima “Mio Club”, tel. 0544 991234; Ravenna “Vanity<br />
Sun Club”, tel. 0544 590258.<br />
Centro Studi Maeva - Ravenna<br />
Ai soci <strong>Coop</strong> sconto 10% su: consulenze olistiche e<br />
naturopatia, iridologia, fito e fioriterapia, riflessologia,<br />
trattamenti shiatsu e anti-stress. Info: tel. 0544 36299.<br />
Araba Fenice - Forlì<br />
Corso introduttivo di shiatsu. Sconto soci <strong>Coop</strong> 15%.<br />
Info: tel. 347 8907021; www.shiatsuarabafenice.it.<br />
Maya club presso centro commerciale I Portici - Forlì<br />
Ai soci <strong>Coop</strong> sconto 40% sulle sedute di abbronzatura e del<br />
20% sui trattamenti di estetica.<br />
Associazione Shiatsu Jitsu Bao Gu - Cesena<br />
Ai soci <strong>Coop</strong> sconto 10% su corsi, seminari e trattamenti<br />
shiatsu. Info: tel. 349 2340463; shiatsujitsubaogu@tiscali.it.<br />
Centro Benessere Leform - Cesena<br />
Massaggi, estetica tradizionale, trattamenti viso-corpo<br />
specifici. Ai soci <strong>Coop</strong> e familiari sconto 10%, spesa minima<br />
€ 20. Info: tel. 0547 21316.<br />
Irte istituto di ricerche e terapie energetiche - Ra e Rn<br />
Ai soci <strong>Coop</strong> sconto 15% su corsi di shiatsu e 10% per i corsi<br />
formativi. Info: tel. 0544 473598; laradiceeifiori@libero.it.<br />
Terme di Punta Marina - Ravenna<br />
Fisiochinesi terapia, rieducazione motoria, centro di<br />
medicina estetica: ai soci <strong>Coop</strong> e familiari sconto 15%<br />
su prestazioni collettive e 10% su quelle individuali.<br />
Info: 800 469500; www.termepuntamarina.com.<br />
Rimini Terme - Miramare<br />
Centro benessere, corsi in palestra, piscina termale,<br />
aquagym. Sconto soci <strong>Coop</strong>: 15% (esclusi pacchetti<br />
weekend e settimanali). Info: tel. 0541 424011;<br />
info@riminiterme.it; www.riminiterme.com.
VIAGGI FIRMATI<br />
COLLEZIONAMENTO COOP: PUNTI DOPPI PER I SOCI COOP<br />
KENYA E TANZANIA<br />
TOUR ALLE ORIGINI DELLA VITA<br />
13 giorni/11 notti<br />
Voli di linea da Bologna<br />
Accompagnatore Robintur<br />
Trattamento come da programma<br />
Minimo 25 partecipanti<br />
PARTENZA: 14/09/2012<br />
Quota di partecipazione<br />
Euro 3.530<br />
Quota di iscrizione € 80<br />
INDIA DEL NORD<br />
TOUR INDIA MISTICA<br />
12 giorni/10 notti<br />
Voli di linea da Bologna e voli interni in India<br />
Accompagnatore Robintur<br />
Trattamento come da programma<br />
Minimo 25 partecipanti<br />
PARTENZA: 11/10/2012<br />
Quota di partecipazione<br />
Euro 2.230<br />
Quota di iscrizione € 80<br />
THAILANDIA<br />
TOUR LUCI SUONI & PROFUMI<br />
10 giorni/8 notti<br />
Voli di linea da Bologna<br />
Accompagnatore Robintur<br />
Trattamento come da programma<br />
Minimo 25 partecipanti<br />
PARTENZA: 25/11/2012<br />
Quota di partecipazione<br />
Euro 1.730<br />
Quota di iscrizione € 80<br />
Le quote comprendono: viaggio aereo con voli di linea in classe economica dagli aeroporti previsti, con possibilità di collegamento da<br />
altre città (con eventuale supplemento) ° trasferimenti aeroporto/hotel/aeroporto all’estero ° passaggi aerei in classe economica per i<br />
collegamenti interni ai Paesi visitati (dove previsti) ° sistemazione in camere doppie standard con servizi privati ° trattamento pasti come<br />
specificato nel programma dettagliato ° accompagnatore Robintur dall’Italia ° tour in pullman privato ° guide locali parlanti italiano °<br />
visite ed escursioni come dettagliato nei programmi disponibili in agenzia o nel sito www.robintur.it ° assicurazione sanitaria e bagaglio<br />
° garanzia annullamento Optimas di Unipol Assicurazioni. Le presenti offerte non sono cumulabili con sconti o promozioni in corso e futuri.<br />
Per tutto ciò che riguarda le condizioni generali di contratto di vendita di pacchetti turistici, i supplementi e/o le riduzioni, la categoria<br />
degli alberghi utilizzati durante i tour e l’elenco dettagliato dei servizi esclusi/inclusi nelle quote di partecipazione, fa fede esclusivamente<br />
quanto dettagliato nei programmi di viaggio disponibili presso le agenzie del gruppo Robintur o nel sito www.robintur.it<br />
I posti disponibili sono limitati. Le prenotazioni saranno accettate fino ad esaurimento degli stessi. Tutte le quote si intendono per persona<br />
e sono valide per partenze di gruppo (minimo partecipanti come indicato). Le date di partenza potrebbero subire variazioni.<br />
Nairobi, Lake Nakuru, Lake Naivasha, Masai<br />
Mara, Serengeti, Ngorongoro Crater, Lake<br />
Manyara, Tarangire National Park, Arusha<br />
Delhi, Jaipur, Fatehpur Sikri, Agra, Jhansi,<br />
Orcha, Khajuraho, Varanasi<br />
Bangkok, Damnoen Saduak, Bang Pa In, Ayutthaya,<br />
Phitsanuloke, Sukhothai, Chiang Mai, Chiang Dao,<br />
Thaton, Lampang, Kamphaeng Phet, Suphanburi<br />
I COSTI DEI VISTI DI INGRESSO<br />
(OVE RICHIESTI), LE TASSE<br />
DI IMBARCO, LE TASSE<br />
AEROPORTUALI (IMPORTI<br />
DETTAGLIATI NEI PROGRAMMI<br />
DI VIAGGIO) E LE SPESE DI<br />
AGENZIA SONO ESCLUSI DALLE<br />
QUOTE INDICATE
FINO AD ESAURIMENTO SCORTE. LE FOTOGRAFIE DEI PRODOTTI SONO SOLO INDICATIVE. I PREZZI POSSONO SUBIRE VARIAZIONI NEL CASO DI EVENTUALI ERRORI TIPOGRAFICI E MODIFICHE ALLE LEGGI FISCALI. L’OFFERTA NON SI EFFETTUA NEI PUNTI VENDITA INCOOP DI BOLOGNA, IMOLA, RIMINI, RAVENNA, FORLì, PESARO E PADOVA.<br />
SOCI CONVIENE DI PIÙ<br />
OFFERTE RISERVATE AI SOCI COOP ADRIATICA<br />
DAL 19 APRILE AL 2 MAGGIO<br />
VInO<br />
VeRDICCHIO<br />
DeI CASTeLLI<br />
DI JeSI<br />
MOnCARO<br />
ionfenione da 6x750 ml<br />
Anniichè 19,90 E<br />
12,40 €<br />
2,76 € al litro<br />
SCONTO<br />
37%<br />
<strong>Coop</strong> Adriatica<br />
NEI SUPERMERCATI E NEGLI IPERMERCATI COOP ADRIATICA<br />
DAL 3 AL 16 MAGGIO NEI SUPERMERCATI E NEGLI IPERMERCATI COOP ADRIATICA<br />
PROSCIUTTO CRUDO<br />
DI PARMA D.O.P.<br />
stagionatura minima 16 mesi, al kg<br />
InTeRO COn OSSO<br />
Anniichè 11,80 E<br />
7,90 €<br />
InTeRO DISOSSATO sottovuoto<br />
Anniichè 15,90 E<br />
10,90 €<br />
MeTÀ DISOSSATO sottovuoto<br />
Anniichè 16,70 E<br />
11,50 €<br />
DISOSSATO In TRe PeZZI<br />
sottovuoto, in rete<br />
Anniichè 17,20 E<br />
11,90 €<br />
SCONTO<br />
33%<br />
ALLA CASSA<br />
SCONTO<br />
31%<br />
ALLA CASSA<br />
SCONTO<br />
31%<br />
ALLA CASSA<br />
SCONTO<br />
30%<br />
ALLA CASSA
FINO AD ESAURIMENTO SCORTE. LE FOTOGRAFIE DEI PRODOTTI SONO SOLO INDICATIVE. I PREZZI POSSONO SUBIRE VARIAZIONI NEL CASO DI EVENTUALI ERRORI TIPOGRAFICI E MODIFICHE ALLE LEGGI FISCALI. L’OFFERTA NON SI EFFETTUA NEI PUNTI VENDITA INCOOP DI BOLOGNA, IMOLA, RIMINI, RAVENNA, FORLì, PESARO E PADOVA.<br />
SOCI CONVIENE DI PIÙ<br />
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DAL 3 AL 16 MAGGIO<br />
SOLO NEI SUPERMERCATI COOP ADRIATICA<br />
BORSA TeRMICA<br />
21 LITRI<br />
SHOPPInG<br />
Anniichè 17,90 E<br />
12,90 €<br />
in poliestere,<br />
con manici e tracolla.<br />
<strong>Coop</strong> Adriatica<br />
DAL 3 AL 16 MAGGIO SOLO NEGLI IPERMERCATI COOP ADRIATICA<br />
IMPASTATORe<br />
BOSCH<br />
MUM4825<br />
Anniichè 179,00 E<br />
119,00 €<br />
potenza 600 W, 1 frusta, gancio impastatore,<br />
3 dischi per affettare, tagliare, sminuzzare,<br />
4 velocità + pulse.<br />
Garanzia 2 anni.<br />
SCONTO<br />
27%<br />
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33%<br />
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SeT 6 PeZZI COLTeLLI<br />
PROFeSSIOnALI COn<br />
CePPO In LeGnO<br />
PInTInOX<br />
Anniichè 39,90 E<br />
29,90 €<br />
composto da:<br />
CEPPO IN LEGNO “Rubber wood”<br />
cm 19,5 x 12,7, altezza massima cm 24<br />
1 COLTELLO VERDURA<br />
lunghezza lama cm 7,5<br />
1 COLTELLO CUCINA<br />
lunghezza lama cm 20<br />
1 COLTELLO PANE<br />
lunghezza lama cm 19,5<br />
1 COLTELLO BISTECCA senza sega<br />
lunghezza lama cm 12<br />
1 COLTELLO SPELUCCHINO<br />
lunghezza lama cm 8<br />
1 COLTELLO AFFETTATI<br />
lunghezza lama cm 20<br />
SCONTO<br />
25%
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DAL 19 APRILE AL 2 MAGGIO<br />
SALOTTInO<br />
4 PeZZI<br />
GRAnDSOLeIL<br />
MODeLLO “TOSCA”<br />
Anniichè 389,00 E<br />
319,00 €<br />
Colore antracite<br />
Composto da:<br />
1 DIVANO tre sedute<br />
2 POLTRONE<br />
1 TAVOLINO<br />
Cuscini inclusi<br />
SCONTO<br />
17%<br />
<strong>Coop</strong> Adriatica<br />
SOLO NEGLI IPERMERCATI COOP ADRIATICA<br />
DAL 3 AL 16 MAGGIO SOLO NEGLI IPERMERCATI COOP ADRIATICA<br />
TAVOLO GRAnDSOLeIL<br />
MODeLLO “PAGODA”<br />
Anniichè 79,90 E<br />
62,90 €<br />
decoro a mosaico rettangolare,<br />
in resina bianca, struttura con gambe<br />
a croce, cm 140x85xh72.<br />
POLTROnA<br />
GRAnDSOLeIL<br />
MODeLLO “VICTORIA”<br />
Anniichè 14,90 E<br />
11,90 €<br />
decoro a mosaico rettangolare,<br />
in resina bianca, struttura con gambe<br />
a croce, cm 140x85xh72.<br />
SCONTO<br />
21%<br />
SCONTO<br />
20%
FINO AD ESAURIMENTO SCORTE. LE FOTOGRAFIE DEI PRODOTTI SONO SOLO INDICATIVE. I PREZZI POSSONO SUBIRE VARIAZIONI NEL CASO DI EVENTUALI ERRORI TIPOGRAFICI E MODIFICHE ALLE LEGGI FISCALI. L’OFFERTA NON SI EFFETTUA NEI PUNTI VENDITA INCOOP DI BOLOGNA, IMOLA, RIMINI, RAVENNA, FORLì, PESARO E PADOVA.<br />
SOCI CONVIENE DI PIÙ<br />
OFFERTE RISERVATE AI SOCI COOP ADRIATICA<br />
<strong>Coop</strong> Adriatica<br />
DAL 3 AL 16 MAGGIO SOLO NEGLI IPERMERCATI COOP ADRIATICA<br />
ACCAPPATOIO<br />
ADULTO<br />
CALeFFI<br />
Anniichè 29,90 E<br />
19,90 €<br />
con cappuccio, in microspugna su entrambi<br />
i lati, 230 g/mq, colori assortiti,<br />
100% cotone, taglie dalla S alla XL.<br />
Cadauno.<br />
DAL 3 AL 16 MAGGIO SOLO NEGLI IPERMERCATI COOP ADRIATICA<br />
SCARPA<br />
UOMO O DOnnA<br />
SUPeRGA<br />
Anniichè 49,90 E<br />
29,90 €<br />
colori assortiti,<br />
misure uomo: dalla 40 alla 45;<br />
donna: dalla 35 alla 40.<br />
Al paio.<br />
SCONTO<br />
33%<br />
SCONTO<br />
40%<br />
TeLO<br />
BAGnO<br />
CALeFFI<br />
Anniichè 9,90 E<br />
6,90 €<br />
in microspugna su entrambi i lati, 300 g/mq,<br />
100% cotone, colori assortiti, cm 70x140.<br />
SCONTO<br />
30%
FINO AD ESAURIMENTO SCORTE. LE FOTOGRAFIE DEI PRODOTTI SONO SOLO INDICATIVE. I PREZZI POSSONO SUBIRE VARIAZIONI NEL CASO DI EVENTUALI ERRORI TIPOGRAFICI E MODIFICHE ALLE LEGGI FISCALI. L’OFFERTA NON SI EFFETTUA NEI PUNTI VENDITA INCOOP DI BOLOGNA, IMOLA, RIMINI, RAVENNA, FORLì, PESARO E PADOVA.<br />
SOCI CONVIENE DI PIÙ<br />
OFFERTE RISERVATE AI SOCI COOP ADRIATICA<br />
<strong>Coop</strong> Adriatica<br />
DAL 10 AL 23 MAGGIO SOLO NEGLI IPERMERCATI COOP ADRIATICA<br />
GAZeBO<br />
ISOLA<br />
Anniichè 139,00 E<br />
79,00 €<br />
con camino e teli laterali,<br />
copertura poliestere 180 g<br />
metri 3x3<br />
SCONTO<br />
43%<br />
PRENOTAZIONE DAL 10 AL 23 MAGGIO<br />
CONSEGNA DAL 21 GIUGNO AL 4 LUGLIO SOLO NEGLI IPERMERCATI COOP ADRIATICA<br />
TV LeD 40” 3D<br />
PHILIPS<br />
40PFL5507M<br />
Anniichè 799,00 E<br />
649,00 €<br />
risoluzione Full HD, contrasto 500.000:1,<br />
sintonizzatore Digitale Terrestre HD,<br />
predisposto per modulo cam (pay per<br />
view): Slot CI+, classe Effi cienza Energetica<br />
A+, tecnologia 3D, frequenza 400 HZ<br />
(PMR), internet TV, connessioni: Scart, 4<br />
HDMI, AV, Component, VGA, 3 USB, Wi-Fi.<br />
Dimensioni: cm 93x24xh60.<br />
SCONTO<br />
18%<br />
PER I SOCI PRESTATORI: ULTERIORE SCONTO DEL 10% SUL PREZZO PROMOZIONALE<br />
LO SCONTO NON È CUMULABILE CON ULTERIORI SCONTI O PROMOZIONI,<br />
FATTA ECCEZIONE PER I SOCI PRESTATORI CHE HANNO DIRITTO AD UN ULTERIORE SCONTO DEL 10% SUL PREZZO PROMOZIONALE.
20€ 20€<br />
BUONO BUONO SPESA SPESA<br />
APRI APRI UN LIBRETTO UN LIBRETTO<br />
ENTRO ENTRO IL 30 GIUGNO IL 30 GIUGNO<br />
E RICEVERAI E RICEVERAI UN UN<br />
BUONO BUONO SPESA SPESA DI 20€ DI 20€<br />
A FRONTE A FRONTE DI UN VERSAMENTO<br />
DI UN VERSAMENTO<br />
INIZIALE INIZIALE DI 200€. DI 200€.<br />
Il buono viene erogato Il buono in un'unica viene erogato soluzione in un'unica anche a soluzione fronte di versamenti anche a fronte multipli. di versamenti multipli.<br />
E SE PORTI E SE IL PORTI NUMERO IL NUMERO IN COOPVOCE IN COOPVOCE<br />
IN REGALO IN REGALO PER TE PER UN BONUS TE UN BONUS<br />
DI 50€ DI IN 50€ TRAFFICO IN TRAFFICO TELEFONICO TELEFONICO<br />
INOLTRE<br />
INOLTRE<br />
ULTERIORE ULTERIORE SCONTO SCONTO DEL 10% DEL 10%<br />
SUI PRODOTTI SUI PRODOTTI EVIDENZIATI EVIDENZIATI<br />
CON IL CON LIBRETTO IL LIBRETTO PRESTITO PRESTITO<br />
SOCIALE SOCIALE<br />
UN FIOR UN FIORE FIOR FIORE<br />
IN OMAGGIO IN OMAGGIO PER OGNI PER OGNI<br />
VERSAMENTO VERSAMENTO<br />
DI UN IMPORTO DI MINIMO UN IMPORTO PREFISSATO MINIMO PREFISSATO<br />
50 PUNTI 50 PUNTI SOCI SOCI<br />
PAGANDO PAGANDO LE BOLLETTE LE BOLLETTE UTENZE UTENZE<br />
ALLA CASSA ALLA CASSA<br />
SCONTI SCONTI SUI PRODOTTI SUI PRODOTTI<br />
LINEAR LINEAR E ROBINTUR E ROBINTUR<br />
CHIEDI ULTERIORI CHIEDI ULTERIORI INFORMAZIONI INFORMAZIONI<br />
ALLO SPORTELLO ALLO SPORTELLO SOCI COOP SOCI COOP<br />
SOCI SOCI CONVIENE CONVIENE DI PIÙ DI PIÙ