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Lorenzo Genovesi 5 I – 27 febbraio 2012 - Pagina 1 di 8<br />
<strong>IL</strong> <strong>CUBISMO</strong><br />
Contesto storico:<br />
Le esperienze artistiche dei primi anni del Novecento maturano in un contesto<br />
generale di incertezze e contraddizioni a causa della necessità di ridisegnare i confini<br />
europei, necessità che poi porterà allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. L’arte non<br />
deve più trovare le proprie motivazioni solo nella realtà visibile, ma può sconfinare anche<br />
nella realtà interiore e nel sogno. È in questo contesto che maturano le AVANGUARDIE<br />
STORICHE.<br />
Il Cubismo è una delle prime e più significative Avanguardie storiche della quale Picasso, insieme<br />
a Braque, fu uno dei principali esponenti e fondatori.<br />
Il Cubismo nacque a Parigi nel 1907.<br />
Il nome del movimento deriva dall’uso cubista di scomporre la realtà in piani e volumi elementari.<br />
Caratteristiche e novità formali compositive apportate dal Cubismo:<br />
-Visione simultanea: gli artisti cubisti cercano di raffigurare simultaneamente un oggetto da diversi<br />
punti di vista per superare il metodo prospettico tradizionale che consentiva una veduta<br />
obbligata da un solo punto di vista; quindi, l’oggetto viene scomposto nelle sue parti costitutive e<br />
successivamente ricomposto mediante l’accostamento<br />
delle stesse sulla tela. L’occhio dell’osservatore<br />
percepisce l’oggetto nella sua interezza pur vedendo<br />
una forma nuova senza più però un rapporto con la<br />
realtà di partenza: infatti, i cubisti più che con gli occhi<br />
vedono con la mente e vi costruiscono una realtà<br />
diversa.<br />
I bambini, che non conoscono le regole della<br />
prospettiva, sono involontariamente “cubisti”, per<br />
esempio disegnano le loro casette mostrando<br />
contemporaneamente più facciate e ottenendo così<br />
una percezione istintiva della realtà.<br />
-Quarta dimensione: i cubisti scoprono la quarta dimensione, che è il tempo e che nel quadro si<br />
fonde con le altre tre attraverso la rappresentazione simultanea di successivi momenti visivi.<br />
-Spazio: lo spazio, da semplice contenitore di oggetti, diventa visibile e materialmente presente<br />
perché anche lo spazio è scomposto come gli altri oggetti.<br />
Gli studiosi per semplificare lo studio di questo complesso movimento artistico decisero di<br />
suddividerlo in due fasi principali:
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• Il Cubismo “ANALITICO” va dal 1909 al 1912: l’oggetto è<br />
scomposto in molteplici piani che si fondono con lo spazio,<br />
creando un reticolato ininterrotto. La scomposizione è così<br />
rigorosa che il soggetto è quasi indecifrabile.<br />
Gli oggetti vengono guardati da vari punti di vista, sopra, sotto,<br />
dentro, fuori, di profilo e rappresentati contemporaneamente<br />
sulla tela. Non c'è più distinzione tra figura e sfondo.<br />
Un tipico esempio di questo periodo è:<br />
RITRATTO DI AMBROISE VOLLARD di Picasso (1909-1910): la<br />
composizione è minutamente frastagliata e sia il personaggio<br />
che lo sfondo sono posti sul medesimo piano, a interagire con<br />
uno spazio frammentato secondo le stesse regole degli altri elementi.<br />
• Il Cubismo “SINTETICO” va dal 1912 al 1921<br />
e, in questo caso, la scomposizione si semplifica: i<br />
piani sono larghi e colorati, le immagini<br />
sintetizzate ed essenziali. In quest’ultima fase si<br />
passa, inoltre, dall'analisi delle forme dei vari punti<br />
di vista ad una sintesi di ciò che l'artista vede.<br />
Vengono introdotti nell'opera elementi concreti,<br />
quali pezzi di carta da giornale, spartiti musicali e<br />
materiali vari.<br />
Un tipico esempio di Cubismo Sintetico è:<br />
I TRE MUSICI di Picasso (1921): i colori sono distesi<br />
su piani ampi e piatti, in una visione così<br />
rigorosamente frontale e bidimensionale da fare<br />
quasi pensare a delle sagome ritagliate nel<br />
cartoncino colorato. Il senso di profondità,<br />
assolutamente negato nei personaggi, viene<br />
però recuperato simbolicamente nelle pareti<br />
laterali e nel pavimento della stanza, che sembrano fuggire alle spalle delle figure centrali.<br />
PABLO PICASSO<br />
Picasso è indubbiamente il protagonista del Cubismo, in cui ebbe un<br />
ruolo talmente importante da poter essere paragonato a quello di<br />
Michelangelo nel Rinascimento.<br />
Pablo Picasso (nome completo Pablo Diego José Francisco de Paula<br />
Juan Nepomuceno María de los Remedios Cipriano de la Santísima<br />
Trinidad Mártir Patricio Clito Ruiz y Picasso) nacque a Malaga il 25<br />
ottobre 1881 e morì a mougins l’8 aprile 1973. Pittore spagnolo di fama<br />
mondiale, considerato uno dei maestri della pittura del XX secolo.<br />
Picasso, a 11 anni dimostrò subito di avere una buona predisposizione<br />
per il disegno e le prime immagini che realizzò si ispiravano al realismo.<br />
Dopo aver trascorso a Malaga i primi dieci anni della sua vita e dopo
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aver abitato a La Coruña nel periodo tra i dieci e i quattordici anni, Picasso si trasferisce a<br />
Barcellona e vi resta fino all'età di ventiquattro anni.<br />
Le opere di Picasso sono state suddivise dagli studiosi in “periodi”:<br />
• il PERIODO BLU;<br />
• il PERIODO ROSA;<br />
• il PERIODO NEGROIDE.<br />
Il PERIODO BLU (1901-1904) vede Picasso a Barcellona<br />
ed è chiamato così perché l’artista utilizza solo il colore<br />
blu, un colore freddo, cupo e malinconico che non<br />
poteva che avere come soggetti i poveri, i vecchi e gli<br />
emarginati.<br />
Infatti, durante questo periodo, vengono trattati solo<br />
temi a carattere sociale: la polemica di Picasso è<br />
talmente violenta da spingerlo a frequentare la<br />
TAVERNA DEI 4GATTI, che è il centro delle idee<br />
socialiste anarchiche.<br />
Per influenza di questa le figure saranno allungate,<br />
deformate e sono l'espressione di una società borghese<br />
priva di valori.<br />
Al Periodo Blu appartiene l’opera:<br />
POVERI IN RIVA AL MARE (1903). Olio su tavola. Si trova<br />
a Washington, National Gallery of Art.<br />
Il dipinto è tutto sui toni del blu e le figure si presentano<br />
cupe e malinconiche: il tema è la povertà, riscattata<br />
però dalla dignità con cui i personaggi accettano il<br />
destino avverso. Infatti, nonostante il loro umile aspetto,<br />
essi spiccano per la dignità quasi monumentale che<br />
assumono.<br />
Le tre figure hanno un aspetto quasi monumentale,<br />
accentuato anche dal contrasto fatto di pochi<br />
elementi centrali: spiaggia, mare e cielo. Nonostante<br />
l’uso della monocromia, l’artista riesce a differenziare<br />
marcatamente i tre elementi sopracitati della natura: terra (spiaggia), acqua (mare) e aria (cielo).<br />
Le tre fasce orizzontali che vengono così a crearsi contrastano, contribuendo a isolare i tre<br />
personaggi in primo piano, al fine di sottolineare ulteriormente il loro dramma.<br />
I tre personaggi scalzi e infreddoliti sono la metafora e l’interpretazione moderna della Sacra<br />
Famiglia.<br />
Il periodo che va dal 1905 al 1907 è definito PERIODO ROSA per il semplice motivo che Picasso<br />
conobbe l’amore (quest’unione fece nascere in lui una gran voglia di vivere). Rappresenta un<br />
periodo di intensa produzione.<br />
Picasso da Barcellona si sposta a Parigi, precisamente a Montmartre. Ovviamente in questo<br />
periodo il colore dominate è il rosa, anche se al rosa unisce altri colori: ocra, grigio e blu.<br />
La scelta cromatica, più serena e luminosa, è più adatta ai nuovi soggetti, ora inspirati al mondo<br />
del circo: acrobati, giocolieri, pagliacci e arlecchini.<br />
Questi sono comunque personaggi drammatici perché mostrano lo sdoppiamento di se stessi (il<br />
dovere apparire diversi da quello che sono).
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FAMIGLIA DI ACROBATI CON SCIMMIA (1905).<br />
Inchiostro di china, gouache, acquerello e pastello su<br />
cartone. Goteborg, Konstmuseum.<br />
Quando, nel 1905, realizzò quest’opera, Picasso aveva ormai<br />
abbandonato i toni freddi e si era dedicato all’uso esclusivo di<br />
tutte le gradazioni dei rossi, dei rosa e degli arancio.<br />
L’opera, che segna l’inizio di una svolta alla sua<br />
rappresentazione pittorica, propone ancora una volta la<br />
famiglia, tema molto caro all’artista.<br />
Per accentuare il valore della famiglia, Picasso attribuisce al<br />
babbuino un’espressione quasi umana, molto dolce, sembra<br />
rappresentare una specie di natività.<br />
Sono raffigurati tre personaggi colti nel sentimento di<br />
tenerezza, rappresentati dietro le quinte, in un momento di<br />
attesa ( sono ancora vestiti con i costumi di scena).<br />
L’agitazione è forte e ci ricorda un’opera di Degas per la<br />
sensibilità, infatti, tutto nel dipinto concorre a sottolineare la<br />
dolce intimità della scena.<br />
C’è una composizione che passa attraverso una struttura equilibrata e piramidale, tipica di<br />
Leonardo.<br />
Durante il cosiddetto PERIODO NEGROIDE che va<br />
dal 1906 al 1907, Picasso è affascinato dalla scultura<br />
africana e polinesiana, dall’arte iberica primitiva, e<br />
da quella di Cezanne. In queste Picasso ricercava<br />
la forza espressiva di un’umanità spontanea e<br />
incorrotta, non ancora contaminata dalla troppa<br />
ideologia e dai condizionamenti sociali.<br />
In questo periodo cerca una maggiore stilizzazione<br />
delle forme, un più deciso rigore geometrico e<br />
abbandona le raffigurazioni naturalistiche delle<br />
epoche precedenti.<br />
Nel 1925 si accosta al SURREALISMO e in seguito<br />
dipinge opere CIV<strong>IL</strong>I, per esempio, contro la<br />
dittatura di Franco (Guernica) e dopo la guerra si<br />
decida alla sperimentazione di nuovi materiali.<br />
LES DEMOISELLES D’AVIGNON (1907).<br />
Olio su tela. Oggi si trova a New York, The Museum of Modern Art.<br />
Nel 1907 Picasso espose Les Demoiselles d’Avignon, fu subito considerata la capostipite del
movimento cubista.<br />
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Quest’opera è rimasta a lungo nello studio di Picasso.<br />
Nel 1920 fu comprata da un collezionista, Doucet, e rimase per un lungo periodo nella sua galleria;<br />
poi solo nel 1937 venne esposta al Petit Palaice, a Parigi; ora si trova a New York.<br />
Quest'opera esprime una violenta rottura delle forme e passerà alla storia come L'OPERA più<br />
SCONCERTANTE del NOVECENTO perché si rivelò un’opera con una visione del tutto nuova,<br />
avendo sconvolto le regole della pittura.<br />
Inizialmente, doveva avere un significato EROTICO-ALLEGORICO e fu eseguita in soli sei mesi.<br />
L'artista voleva raffigurare 7 persone, di cui 5 donne (prostitute) e 2 uomini (un marinaio e uno<br />
studente con un teschio in mano) ed una natura morta, cioè fiori, frutta e tendaggi.<br />
Però, successivamente elimina gli uomini e i fiori e rimasero la frutta in primo piano e i nudi<br />
femminili che sono raggruppati in uno spazio poco profondo.<br />
Poi modificò anche i nudi femminili lasciando inalterati solo quelli centrali.<br />
Le forme che realizza sono essenziali, le linee taglienti e i volti appaiono con molta chiarezza,<br />
anche se stilizzati.<br />
Le tre figure femminili sono più volte modificate perché, durante la realizzazione, l’artista inizia ad<br />
appassionarsi alla scultura africana, che riteneva un’arte concettuale e meno condizionata<br />
dall'aspetto visivo.<br />
Con quest’opera l’artista modifica completamente anche lo spazio, elimina la narrazione e la<br />
sequenza temporale tanto è vero che della donna seduta a destra si vedono<br />
contemporaneamente sia il volto che la schiena. Le figure femminili, dunque, non sono più<br />
immerse nello spazio, ma da esso compenetrate e, a parte il colore rosato dei nudi, sembrano<br />
essere costituite della stessa materia solida cosicché ogni differenza fra contenuto (i personaggi) e<br />
contenitore (lo spazio) è automaticamente annullata.<br />
GUERNICA<br />
Guernica è una delle opere più famose di Picasso. La dipinse subito dopo il bombardamento,<br />
avvenuto il 27 Aprile 1937 sull’omonimo paese Basco, da parte dell’aviazione tedesca. Con<br />
questa “azione di guerra” la Germania di Hitler dava il suo appoggio al generale Franco, che si<br />
opponeva alla repubblica.<br />
Quest’opera rappresenta una sintesi di tutti i periodi e una denuncia contro la guerra, tratta, cioè,<br />
un tema universale.<br />
Per incarico del governo repubblicano spagnolo, il quadro era destinato a decorare il padiglione<br />
spagnolo durante l'Esposizione mondiale di Parigi del 1937. Dopo l'esposizione e dopo che cadde il<br />
governo repubblicano, Picasso non permise che il suo dipinto più famoso venisse esposto in<br />
Spagna dichiarando esplicitamente che avrebbe potuto tornarvi solo dopo la fine del franchismo.
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Venne quindi ospitato per molti anni al Museum of Modern Art di New York, tornò in patria nel 1981<br />
ad otto anni dalla morte di Picasso e sei da quella di Francisco Franco.<br />
Concepisce una grande composizione di denuncia contro la guerra che non passasse<br />
inosservata, doveva quindi avere importanza il formato 8 m X 3,5m. Enormi dimensioni furono<br />
scelte perché questo quadro doveva anche rappresentare una sorta di manifesto che<br />
"esponesse" al mondo la crudeltà e l'ingiustizia della guerra, qualunque essa fosse.<br />
La realizza in solo due mesi (a causa della rabbia che nutriva nei confronti della guerra).<br />
Ad una prima lettura percepiamo uno spazio caotico, non c’è nessun impianto prospettico e<br />
vediamo l’accavallarsi di tanti orrori. Inoltre, l’artista rinuncia al colore, quindi, la chiarezza<br />
espositiva passa attraverso il bianco e il nero che esprimono angoscia e terrore.<br />
Picasso. Guernica (1937). Olio su tela, 351X782.<br />
Madrid, Centro de Arte Reina Sofia.<br />
L’opera è diventata il MANIFESTO UNIVERSALE di PROTESTA CONTRO LA GUERRA.<br />
L'alto senso drammatico nasce dalle deformazioni dei corpi, dalle linee che si tagliano<br />
vicendevolmente, dalle lingue aguzze che fanno pensare a urli disperati e laceranti. L'alternarsi di<br />
bianco, grigio e nero, accentuano la dinamica delle forme contorte sottolineando l'assenza di vita<br />
a Guernica.<br />
È stato impiegato l’uso di simboli perché si trattava di un’opera che doveva comunicare con tutto<br />
il mondo:<br />
-l'ambientazione mette in risalto sia l'interno (il lampadario) che l’esterno (l'edificio in fiamme);<br />
-il cavallo ferito simboleggia il popolo spagnolo;
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-il toro simboleggia la violenza e la bestialità;<br />
-la donna che si affaccia alla finestra con la lampada a petrolio è il simbolo della regressione, alla<br />
quale la guerra inevitabilmente conduce;<br />
-la mano protesa è il simbolo della vita spezzata mentre la mano con la spada spezzata con un<br />
fiore è il simbolo della vita.<br />
Questo dipinto è stato preceduto da 50 progetti prima di essere realizzato, risalta il rigore<br />
compositivo: gli spazi sono stati tutti eseguiti studiando la sezione aurea.<br />
Naturalmente, Picasso si schiererà in maniera decisa con la democrazia e combatterà contro ogni<br />
forma di fascismo e dittatura, purtroppo non vedrà mai la fine del franchismo nel suo amato<br />
paese.<br />
Il riferimento ad artisti del passato è evidente:<br />
-la Strage degli innocenti di Guido Reni (donna che grida la disperazione al cielo);<br />
- L’Incendio di borgo di Raffaello, che raffigura un momento altrettanto drammatico.<br />
GEORGES BRAQUE<br />
Nasce ad Argenteuil, in Francia, nel 1882. Frequenta senza successo gli studi liceali per poi<br />
trasferirsi a Parigi dove lavora come decoratore. Studia all’Accademia e anche alla Scuola di<br />
Belle Arti. Tramite amici, nel 1907, conosce Picasso mentre stava lavorando alle “Demoiselles<br />
d’Avignon”. 1912-13 periodo del cubismo sintetico, il sodalizio tra Braque e Picasso produce forse i<br />
risultati più straordinari. Gli anni Venti è il periodo del successo e dei riconoscimenti. Segue un<br />
periodo di ricerca estremamente metodica e razionale porta Braque a sviluppare due serie<br />
importanti di dipinti: quella degli Ateliers (1948-55) e quella degli Uccelli (1955-63). Morirà nella sua
casa di Parigi nel 1963.<br />
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VIOLINO E BROCCA<br />
Con quest’opera nasce il collage, tecnica inventata proprio da<br />
Braque. Per rendere il violino più reale e meno astratto, inserì di<br />
fianco allo strumento oggetti vari, carta di giornale ritagliata<br />
ecc.. Proprio da qui nasce la definizione di collage: cioè<br />
incollare, su un supporto già dipinto, i materiali più diversi quali<br />
stoffa, cartone, legno, giornali… disposti in modo da valorizzare<br />
l’aspetto estetico.<br />
A prima vista l’osservatore trova qualche difficoltà a scorgere nel<br />
dipinto le forme note ma pian piano si abitua e riesce a<br />
riconoscerle. Al centro a sinistra c’è una brocca appoggiata su<br />
un tavolo quadrato, in basso un violino, in alto un chiodo<br />
attaccato al muro che sorregge un foglio e a destra una cornice<br />
orizzontale. I vari oggetti non hanno rapporti spaziali certi fra loro. Lo spazio sembra solidificarsi e<br />
confondersi con i vari oggetti.<br />
CASE ALL’ESTAQUE<br />
Uno dei primi e più noti fra i dipinti di Braque fu realizzato durante<br />
un soggiorno estivo nella cittadina provenzale di Estaque (un rilievo<br />
collinare vicino a Marsiglia) e rappresenta un gruppo di case fra gli<br />
alberi. Le case sono rappresentate per come apparivano alla<br />
memoria dell’artista. La mancanza di una prospettiva unificatrice<br />
costringe l’occhio dell’osservatore a cercare un punto di vista, che<br />
però non esiste poiché ogni casa è vista secondo una propria,<br />
autonoma prospettiva. Gli alberi dai volumi semplificati non<br />
contribuiscono a determinare la percezione della profondità, ma<br />
aumentano la sensazione complessiva di massa unitaria. I due colori<br />
predominanti sono: il verde grigiastro delle piante e l’ocra delle case.<br />
Questi colori, però, sono spenti per evidenziare i volumi presenti<br />
nella composizione.