I ROKKETTI
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MARIO PAPAROZZI<br />
i<br />
<strong>ROKKETTI</strong><br />
Da Piazza Padella alla Reeperbahn<br />
I Rokketti al Piper Club<br />
Settembre 1965
Tutto è iniziato... alla fine.<br />
I <strong>ROKKETTI</strong><br />
"Da Piazza Padella alla Reeperbahn”<br />
Note dell'autore<br />
Il perché di un libro<br />
Mi chiamo Mario Paparozzi. Per dieci anni sono stato il cantante solista e bassista dei<br />
Rokketti.<br />
Vista la totale incompetenza che ho in fatto di computer, una sera dell'estate 2009<br />
chiamo il mio amico Simone Cannatà, per farmi spiegare come trasferire, su compact disc,<br />
il contenuto di una vecchia musicassetta, a sua volta, già riprodotta da un nastrino<br />
magnetico, risalente a circa mezzo secolo fa...<br />
Durante il riversamento, gli spiego che si tratta di canzoni registrate dal vivo nel 1962,<br />
quando con i Rokketti suonavo al Blauer Peter di Amburgo.<br />
Era la terza volta che ci esibivamo, in quella che, allora, era considerata come una delle<br />
mete più ambite di ogni musicista.<br />
In modo particolare, di quelli appartenenti alle band che poi, all'inizio degli anni '60,<br />
avrebbero determinato "la nuova generazione rock".<br />
Anche se con Simone ci conosciamo da oltre trentacinque anni, è pressoché<br />
all'oscuro dei miei precedenti come musicista.<br />
Alla fine del lavoro, come spesso accade quando ci si saluta - sulla porta di casa<br />
mezza aperta e mezza chiusa - colpito da alcuni particolari riguardanti la storia del mio<br />
gruppo, di getto, mi propone la creazione di un sito Web.<br />
Io però, di siti Web, non ci capisco niente!<br />
Mi tranquillizza, assicurandomi che penserà a tutto lui.<br />
Da parte mia dovrò soltanto procurare quanto più materiale possibile, fornire dati, e tutte le<br />
notizie riguardanti i Rokketti.<br />
Dopo qualche tempo gli consegno una montagna di roba.<br />
Quando legge le mie note d'accompagnamento, se n'entusiasma a tal punto, da esclamare:<br />
.<br />
L'idea, sicuramente affascinante, già mi vede proiettato... nel passato!<br />
Non resta che dare seguito alla sua intuizione.<br />
Mi metto subito al lavoro!<br />
2
Con il modesto diploma di III Avviamento Professionale, mi sbagliavo a pensare che<br />
sarebbe stato difficile, raccontare in un libro, l'avventura dei Rokketti...<br />
Invece, è stato difficilissimo!<br />
Quando ho iniziato, non sapevo raccapezzarmi.<br />
Ripassando cronologicamente tutto il "viaggio", ho provato sensazioni, che, quando<br />
si è giovani, hanno un certo sapore, ma poi, da adulto... quasi non le riconosci più.<br />
L’intera storia è stata ricostruita grazie a documenti originali dell'epoca, nonché alle<br />
testimonianze di vari personaggi e ai ricordi personali di tutti i componenti della band.<br />
Il lavoro è durato circa due anni.<br />
Alla fine ne è uscito fuori questo libro, scritto completamente "a orecchio"!<br />
Purtroppo, l'ultima volta che presi in mano una penna - quando si scriveva ancora a<br />
mano -, era all'inizio degli anni '60. Mi trovavo in Germania. Erano le lettere a mia madre.<br />
Mi dirà, prima che se ne andasse, quanto erano preziose per lei.<br />
Aspettava il postino alla finestra. Come la facevano star bene, dopo averle lette.<br />
A lei non importava, se erano scritte "a orecchio".<br />
Il libro racconta la storia di ragazzi della provincia italiana. Figli di operai, privi di un<br />
qualsiasi "pezzo di carta", quindi senza cultura e senza opportunità - ovviamente, senza il<br />
telefonino -, che, nel 1958, mettono su un complesso e lasciano le proprie case, per tentare<br />
di costruirsi un futuro decente.<br />
Da soli! Senza una guida e senza una lira!<br />
Oggi "sarebbe" una scelta molto coraggiosa.<br />
In quel tempo, emigrare per cercare fortuna nelle grandi città del Nord Europa, fu terribile!<br />
All'inizio è stata veramente dura.<br />
L'impatto con culture e sistemi di vita così diversi, rispetto a quanto vissuto fino a quel<br />
momento in Piazza Padella, si rivelò, immediatamente, di una durezza difficile da<br />
sopportare.<br />
Prima parte:<br />
Nel 1958, l'attività si svolge esclusivamente in Italia.<br />
Dal 1959 alla fine del 1965, suoneranno senza interruzioni, in Svezia e in Germania.<br />
Seconda parte:<br />
A Natale del '65 rientrano in Italia.<br />
Nei tre anni successivi, saranno uno dei complessi più quotati a livello nazionale.<br />
Ma l'Italia non è la Germania...<br />
Il 6 gennaio 1969, la storia si conclude:<br />
...Quella dei Rokketti, che partendo dal Nord Europa, ha attraversato per intero, l'Era,<br />
unanimemente conosciuta, come tra le più importanti della musica: I favolosi anni '60 .<br />
Tutti i fatti riportati, le persone nominate, le cose e le località citate, così come le date<br />
e gli avvenimenti raccontati, corrispondono fedelmente alla realtà.<br />
A completamento, sono state recuperate e raccolte insieme alcune vecchie<br />
registrazioni - dal vivo - effettuate tra il 1962 e il 1967, da ragazzi di quel tempo che<br />
frequentavano i locali dove i Rokketti suonavano:<br />
Dal 1962 al 1965, in Germania. Dal 1966 al 1967, in Italia.<br />
Il libro, arricchito di fotografie e documenti vari, si compone di Cinquantuno capitoli.<br />
3
Il perché di un titolo<br />
La storia del gruppo inizia dalla modesta abitazione dei fratelli Rocchetti che, alla<br />
fine degli anni ’50, si trovava in:<br />
Piazza Padella<br />
A Montalto di Castro, in provincia di Viterbo.<br />
E’ qui che il gruppo provava le canzoni, prima di partire per l'Europa.<br />
L'unico posto disponibile era la cucina.<br />
Nell'unica altra stanza, adibita a camera da letto, dormivano i genitori con i tre i figli.<br />
Reeperbahn<br />
E' il nome della strada principale che taglia in due il rione St. Pauli di Amburgo.<br />
Probabilmente non esiste in nessun'altra città al mondo, una così alta concentrazione di<br />
locali notturni, come su questo chilometro di strada e sulle vie adiacenti.<br />
All'inizio degli anni '60, suonare sulla Reeperbahn, era il sogno di tanti musicisti.<br />
Tant'è che "poi" è diventata famosa in tutto il mondo.<br />
Proprio in quegli anni, la Reeperbahn è frequentata per lunghi periodi da due giovani<br />
rock-band. Una è italiana, di Civitavecchia. L'altra è inglese, di Liverpool.<br />
In Germania i contratti con i locali possono durare anche alcuni mesi.<br />
Gli incontri periodici tra i due gruppi, che ormai avevano assunto quasi un'identica<br />
cadenza, cessano improvvisamente nel 1963.<br />
La band italiana, di scena per la quarta volta ad Amburgo, sempre sulla Reeperbahn,<br />
non avrà più incontri ravvicinati con i ragazzi di quella band inglese.<br />
I loro destini hanno preso strade diverse...<br />
E la storia si arricchirà dal più grande evento musicale di tutti i tempi!<br />
4
I Rokketti: ragazzi di cinquant'anni fa.<br />
Mario Rocchetti, pianista, è il più grande dei tre fratelli.<br />
Nel 1958, è sua l'idea di mettere su un complesso, dopo essersi classificato come<br />
terzo miglior fisarmonicista europeo, nel 1957.<br />
Dopo lo scioglimento del gruppo, avvenuto nel 1969, in quello stesso anno sposa una<br />
ragazza di Montalto di Castro, suo paese natale, che gli darà due figli: Helga e Giorgio.<br />
Vive tuttora con la sua famiglia nella cittadina del viterbese, dove per lunghi anni ha svolto<br />
l'attività d'insegnante di pianoforte e fisarmonica, in quell'area della Maremma compresa tra<br />
le province di Roma, Viterbo e Grosseto. Fino a quando, una brutta malattia degenerativa<br />
non l'ha colpito agli arti, impedendogli, di fatto, qualsiasi attività manuale. Dovrà rinunciare<br />
sia all'insegnamento - unico sostentamento – che alla sua grande passione: la musica!<br />
Santino Rocchetti, chitarrista e cantante.<br />
Titolare della più cristallina genialità musicale, che purtroppo, raramente sarà<br />
evidenziata dai grandi Media nazionali.<br />
Tipico esponente autodidatta, di razza maremmana, a dodici anni inizia la professione<br />
in un famoso locale romano. A tredici anni è in giro per l'Europa con il complesso formato<br />
insieme al fratello Mario.<br />
Negli anni '60, chi lo conosce lo considera, senz'altro, come uno dei migliori chitarristi<br />
d'Europa: un vero e proprio caposcuola!<br />
Animale da palcoscenico, come pochi, si può considerare tra gli artisti più longevi del<br />
panorama nazionale.<br />
Dotato di una generosità artistica fuori dal comune, è tuttora sulla breccia, in frenetica e mai<br />
interrotta attività: con la sua band, effettua spettacoli e serate in ogni angolo d'Italia.<br />
Dopo lo scioglimento dei Rokketti, viene scoperto anche ottimo cantante.<br />
In questa veste partecipa a ben otto edizioni del Festival di Sanremo. Cinque volte come<br />
corista dei "4 + 4" di Nora Orlandi. Tre volte come cantante solista: nel 1976, '77, e '78.<br />
Numerosi sono i suoi successi discografici: I miei giorni felici, Mia, Dolcemente Bambina,<br />
Armonia e poesia, Dedicato a te, Divina, ecc.<br />
Alberto Rocchetti, tastierista.<br />
Il più piccolo dei tre fratelli, non ha mai suonato con i Rokketti.<br />
Insieme a Mario e Santino, rende onore a un modesto operaio, semi analfabeta, che<br />
non ha studiato sui libri, ma che ha saputo crescere tre grandi musicisti: Pietro Rocchetti,<br />
suo padre!<br />
Dopo essere stato espulso dal conservatorio, forma la "Seconda Genesi": una delle<br />
primissime formazioni italiane di rock progressivo.<br />
Per diversi anni farà parte degli "Champagne Molotov", il gruppo di Enrico Ruggeri.<br />
Dopo una parentesi con Renato Zero, nel 1989 diventa il tastierista di Vasco Rossi.<br />
Questo sodalizio, che per oltre vent'anni non s'è mai interrotto, dura ancora oggi.<br />
5
Gianni Bonavera, sassofonista – chitarrista.<br />
Se i Rokketti nelle loro esibizioni riescono a esprimere, con sorprendente<br />
naturalezza, due stili musicali completamente diversi tra loro, lo devono esclusivamente a<br />
lui! A "Pipitone": vero jolly, nonché, ago della bilancia del gruppo, per l'incredibile capacità<br />
con cui riesce a passare da uno strumento all'altro.<br />
Quando suona il sax, il gruppo assume le caratteristiche tipiche del soul e rhythm and blues.<br />
Quando imbraccia la chitarra, con Santino fenomenale solista, allora i Rokketti si<br />
trasformano in una spettacolare, "show band".<br />
Sposato con una ragazza di Allumiere, dalla quale ha avuto due figli, non si può dire che il<br />
suo matrimonio sia stato tanto fortunato.<br />
Non ha mai smesso di suonare... il jazz. In seguito verrà scoperto anche come attore.<br />
Attualmente vive e insegna musica a Civitavecchia.<br />
Tassilo Burckard, batterista.<br />
Negli anni '60 un batterista come lui, in Italia, non si era mai sentito.<br />
Tedesco di Duisburg, a diciassette anni interrompe lo studio del fagotto. Lascia la sua<br />
famiglia, i suoi amici, il suo complesso. Abbandona il suo paese, la Germania, per trasferirsi<br />
in Italia, al seguito della sua band preferita: i Rokketti.<br />
Dopo lo scioglimento del gruppo, suona per un breve periodo con Nino Ferrer.<br />
Purtroppo - per la musica - decide di appendere al muro, troppo presto, la sua<br />
batteria. Per amore di Piera: una ragazza genovese con la quale mette su famiglia.<br />
Si trasferisce a Genova, dove vive ancora oggi, esercitando, con successo, l'attività<br />
d'imprenditore... e di nonno felice.<br />
Mario Paparozzi, cantante solista - bassista.<br />
I Rocchetti, ancora senza kappa, nel '60 dovevano partire per la Germania.<br />
Avevano bisogno di un cantante che suonasse il contrabbasso.<br />
Hanno preso lui, che non aveva studiato musica e quindi non suonava il contrabbasso.<br />
Però cantava bene. Imparerà a suonare lo strumento, strada facendo "a orecchio"!<br />
Nel '67 sposa Mirella, una ragazza di Civitavecchia con la quale è stato fidanzato<br />
per tanti anni. Dal matrimonio nasceranno tre figli: Georgia, Lorenzo e Ilaria.<br />
Dopo lo scioglimento del gruppo, nel '69, svolge varie attività, sempre connesse al mondo<br />
della musica.<br />
Nel 1970 entra alle Messaggerie Musicali come agente discografico, quando queste<br />
sono titolari di prestigiosi marchi, come l'italiana CGD e le statunitensi, CBS e WEA.<br />
L'importante esperienza durerà quasi undici anni.<br />
Grazie al successo economico nella nuova veste professionale, nel 1973 diventa<br />
imprenditore. Insieme a un amico commerciante di Civitavecchia, rileva una vecchia sala<br />
cinematografica, trasformandola in discoteca. Una delle prime in Italia: il "Mammut Club"<br />
di Civitavecchia, con oltre 500 persone di capienza. Vanto e orgoglio per quei tempi - ma lo<br />
sarebbe ancora di più oggi -: in dieci anni di frenetica attività, tra i ragazzi del pubblico,<br />
sempre numerosi, non c'è mai stato un . La sera, poi, se non eri in giacca e<br />
cravatta... non entravi!<br />
Ma qui, si parla della preistoria del puro e vero divertimento.<br />
Nel 1976, con l'avvento delle prime radio pirata - poi diventate radio libere - inizia<br />
l'attività di speaker radiofonico. Il termine deejay è ancora lontano.<br />
Dopo poco più di un anno, rileva tutto quanto dell'emittente in cui lavora, dando vita a<br />
6
"Radio Civitavecchia".<br />
Non passano che pochi mesi e, nel '78, inaugura anche il canale televisivo.<br />
Tutto l'insieme prende il nome di "Tele Radio Civitavecchia" - TRC - di Mario Paparozzi.<br />
Con il marchio "TRC" l'emittente è operante ancora oggi.<br />
Stanco del lavoro di agente discografico, che lo costringe a fare il pendolare con<br />
Roma, alla fine del 1980 apre un'attività commerciale, sempre a Civitavecchia: un negozio<br />
di dischi e strumenti musicali - "Stelle & Strisce" - che, attualmente gestisce suo figlio<br />
Lorenzo.<br />
Quei "ragazzi di ieri"...<br />
...Che più di cinquant'anni fa partirono allo sbaraglio, armati solo di giovanile<br />
incoscienza - oltre che di smisurato amore per la musica -, dedicano ai "ragazzi di oggi", le<br />
incredibili esperienze e le emozioni vissute in quegli anni indimenticabili.<br />
Con l'invito ad agire sempre! Agire comunque!<br />
Nella consapevolezza delle proprie qualità. Con coraggio e determinazione.<br />
Mettendo nel conto "anche" tanta fatica e tanti sacrifici.<br />
L'obiettivo non si dovrà mai perdere di vista!<br />
Senza cadere nella trappola di false lusinghe e facili "scorciatoie", prima o poi i<br />
risultati arriveranno.<br />
7
La storia<br />
Il gruppo, fondato da Mario e Santino Rocchetti nel 1958, quando sono entrato io, era<br />
attivo da un paio di anni, avendo già lavorato a Roma ed effettuato due interessanti tournée,<br />
in Germania e in Svezia.<br />
I fratelli Rocchetti, come spesso accadeva negli anni '50, soprattutto in provincia,<br />
sono andati a scuola soltanto fino alla quinta elementare.<br />
Contrariamente a quanto si possa immaginare, non provengono neppure da una famiglia di<br />
musicisti.<br />
Hanno studiato musica, semplicemente al "Conservatorio" di Piazza Padella, a Montalto di<br />
Castro, sotto la guida ferrea di papà Pietro, operaio delle ferrovie, che non conosceva una<br />
sola nota di musica. Fin da piccolissimi, però, li obbligava a lunghe maratone di studio<br />
giornaliero del pentagramma.<br />
L'imperativo era: "Solfeggiare! Madonna cara!...". In alternativa, c'erano le botte.<br />
Gli altri elementi del gruppo sono di Civitavecchia.<br />
Stesse origini. Figli di operai, ma con maggiore grado d'istruzione.<br />
Mario Paparozzi e Gianni Bonavera sono arrivati al III Avviamento Professionale.<br />
Enzo Galli, orfano di padre, invece, ha dovuto smettere alla quarta elementare.<br />
Per Gianni ed Enzo i primi approcci con la musica sono nati, suonando per breve tempo<br />
nella banda musicale del comune di Civitavecchia.<br />
Mario invece non ha mai studiato musica. Quando parte per la Germania, suona il<br />
contrabbasso "a orecchio".<br />
Nel 1960 "i Rocchetti" - ancora senza kappa -, partono alla ventura.<br />
Destinazione: Germania!<br />
Li attendono giorni terribili.<br />
Non trovano alcun ingaggio. Non mangiano per una decina di giorni.<br />
Per lo stesso periodo, dormono sui marciapiedi della stazione centrale di Francoforte.<br />
Senza mezzi di sostentamento, rischiano di essere arrestati e rispediti a casa dalla polizia<br />
tedesca.<br />
All'ultimo momento, mentre stanno andando al Consolato d'Italia per chiedere il<br />
rientro in patria con il "foglio di via"... ecco il miracolo!<br />
Grazie al talento di Mario Rocchetti - terzo al Campionato Europeo di fisarmonica<br />
del 1957 -, si presenta una certa opportunità... che spalanca le porte dei migliori locali.<br />
Senza l'ausilio di manager o intermediari vari, in accordo direttamente con i<br />
proprietari dei locali che li ascoltano, suoneranno in Germania per oltre cinque anni. Tutti i<br />
giorni della settimana!<br />
Dovranno fare salti mortali, per trovare il tempo di due brevi vacanze in Italia.<br />
A Francoforte viene modificato il nome del gruppo. Ora si chiamano: "Rokketti".<br />
8
La loro giovane età, compresa tra i tredici e i ventuno anni, e la consapevolezza che<br />
il futuro dipende soltanto dalla propria forza di volontà, costituiscono il miglior propellente<br />
che li porterà ad assimilare, velocemente, il meglio della musica internazionale che,<br />
all'inizio degli anni '60, è di casa proprio in Germania.<br />
Ben presto saranno molto richiesti nei "Tanz Palast": l'Università della musica rock.<br />
Confrontandosi con i migliori gruppi rock di origine indonesiana, che in quegli anni si<br />
esibiscono nella Repubblica Federale, avranno l'opportunità di fare preziose esperienze.<br />
Su tutti, vanno ricordati i più bravi e più quotati di allora. Al primo posto, senz'altro, The<br />
Tielman Brothers, seguiti da The Javalins.<br />
I Rokketti, pur non essendo indonesiani, sono sul podio dei tre migliori complessi che,<br />
all'inizio degli anni '60, vanno per la maggiore nei Tanz Palast delle più grandi città<br />
tedesche.<br />
Tra il 1961 e il 1962, suonano tre volte ad Amburgo. Per ben sei mesi!<br />
Negli stessi periodi, anche una giovane band inglese si esibisce nei locali di St. Pauli.<br />
Considerando che questo è il rione dove si svolge completamente la vita notturna<br />
amburghese, per i ragazzi delle due band, diventa spontaneo frequentarsi. Sia quando<br />
suonano nei locali della Reeperbahn, che in quelli, vicinissimi, della Grosse Freiheit Strasse.<br />
Sono circostanze che si verificano abitualmente, soprattutto tra giovani musicisti, nel pieno<br />
della metamorfosi artistica.<br />
Se non proprio di amicizia, a volte nascono rapporti di reciproca stima professionale.<br />
Accumunati dalle proprie diversità, le due band saranno protagoniste di mutamenti<br />
musicali mai così innovativi, che nascono, si sviluppano e si esaltano, esclusivamente al<br />
conservatorio dei "Tanz Palast".<br />
Questi non sono altro che enormi locali, magari pieni di fumo, ma sempre super affollati di<br />
giovani scatenati.<br />
E' qui che tanti gruppi dai nomi sconosciuti, provenienti da svariati paesi, si avvicendano<br />
ogni sera e, per pochi Marchi, mettono in palio la propria grezza genialità.<br />
La Germania in genere, Amburgo in particolare, sono delle vere e proprie miniere di "Tanz<br />
Palast".<br />
E' il periodo in cui il talento si forgia esclusivamente nei locali da ballo. Suonando<br />
tutti i giorni. Davanti a un pubblico sempre numeroso. Ogni mese in una città diversa!<br />
Travolti da giovanile frenesia per la musica, sia il gruppo inglese, che quello italiano,<br />
non immaginano che stanno vivendo una straordinaria esperienza.<br />
Quella che, di lì a qualche anno, consacrerà quel periodo storico, come uno tra i più prolifici<br />
e innovativi legati al mondo della musica. Semplicemente, irrepetibile!<br />
Nel periodo "amburghese" il cachet della band di Liverpool è pari a 500 marchi la<br />
settimana, con alloggio in ambienti fatiscenti.<br />
Nello stesso periodo, i ragazzi di Civitavecchia viaggiano a 7.500 marchi al mese e sui<br />
contratti è previsto anche l'alloggio.<br />
Ad Amburgo dormono nel miglior albergo della Reeperbahn.<br />
Nel 1963 i Rokketti sono per l'ennesima volta - la quarta - ad Amburgo.<br />
Ma non avranno più, incontri ravvicinati con quei ragazzi di Liverpool...<br />
"Quelli lì", hanno preso il volo!<br />
9
Durante una breve vacanza in Italia - agosto 1965 - nel corso di una sonatina per gli<br />
amici, sulla spiaggia di Montalto di Castro - ancora selvaggia - li sente Sandro Gagliardini.<br />
E' un impresario di Roma, che l'indomani, ottiene per loro un provino al Piper.<br />
L'audizione rischia di saltare, ancor prima d'incominciare: al Piper non c'è il<br />
pianoforte.<br />
Qualcuno dice:<br />
.<br />
In quanto - pazzesco, per il locale più famoso d'Italia -, "qualcun altro" dichiara:<br />
<br />
Ma per i Rokketti il pianoforte è indispensabile! (Quelli elettronici sono "al di là da<br />
venire"...).<br />
Che richiesta presuntuosa, da parte di una band di Civitavecchia - sconosciuta - che<br />
spera di suonare nel più importante tra tutti i locali italiani...<br />
Dopo un grottesco tira-molla, Sandro Gagliardini, convinto com'è del loro valore,<br />
per averli ascoltati la sera prima, si assume l'onere di noleggiare, personalmente, un<br />
pianoforte. Soltanto per una mezz'ora: la durata prevista del provino.<br />
Finalmente, l'audizione può iniziare... Ma viene subito interrotta!<br />
Non appena i ragazzi attaccano con "Sticks and Stones", senza aspettarne la fine... i<br />
proprietari del Piper sono sul palco, colti da un improvviso attacco di entusiasmo.<br />
E' venerdì, 6 agosto.<br />
Il sound pazzesco di quella band sconosciuta, li fa ricredere a tal punto che ordinano:<br />
<br />
Ma i Rokketti sono in Italia soltanto per una breve vacanza.<br />
Il 15 agosto dovranno trovarsi a Colonia.<br />
In Germania li attendono impegni ancora per tanti mesi.<br />
Ma la voglia che hanno, di poter suonare finalmente in Italia, è veramente tanta!...<br />
Purtroppo, interrompere bruscamente i rapporti professionali e affettivi, formatisi dopo<br />
cinque anni in terra straniera, non sarà semplice.<br />
Comunque, anche se non sono tutti d'accordo, dopo una non breve consultazione tra<br />
loro, i Ragazzi di Piazza Padella prendono la drastica decisione.<br />
Quello stesso pomeriggio, firmano due contratti con il Piper Club.<br />
Il primo, fa riferimento a tutto l'imminente mese di settembre.<br />
Il secondo, invece, interessa l'intero mese di gennaio 1966.<br />
In poche parole, dopo oltre sei anni trascorsi ininterrottamente tra Svezia e Germania,<br />
a fine dicembre 1965... finalmente si torna a casa!<br />
Il debutto, come previsto, avviene al Piper. Sarà un ottimo trampolino di lancio.<br />
Alberigo Crocetta, uno dei proprietari, è talmente entusiasta del sound e della personalità<br />
dei Rokketti, che si offre per fare loro da manager.<br />
E' consapevole della classe genuina che possiedono e sicuro del successo che avranno.<br />
Convinto e determinato, come tanti lo conoscono, sentenzia:<br />
<br />
Purtroppo, il giorno prima, un po' avventatamente, i ragazzi hanno firmato un contratto<br />
che li blocca per tre anni alla CDB di Carmine De Benedictis.<br />
La cosa non viene presa troppo bene da chi era intenzionato a lanciarli e produrli in<br />
esclusiva.<br />
10
Appena qualche mese dopo, l'Avvocato Crocetta, lancerà in grande stile, una<br />
ragazzetta, il cui unico pregio è quello di frequentare ogni sera il Piper Club.<br />
Quella "ragazzetta" in seguito diventerà, Patty Pravo!<br />
Mentre i Rokketti non saranno più chiamati a suonare al Piper...<br />
Comunque, per i Ragazzi di Piazza Padella, arrivano le prime incisioni discografiche.<br />
In poche settimane diventano uno dei complessi più richiesti.<br />
Le serate si susseguono senza sosta, da un capo all'altro della penisola.<br />
Partecipano a diverse trasmissioni televisive.<br />
Il loro disco "Goodbye my love" entra subito in classifica, malgrado la censura della RAI.<br />
Sono protagonisti di una lunga tournée, nei migliori teatri del Nord Italia, che parte dal<br />
Teatro Nuovo di Milano, per concludersi all'Ariston di Sanremo.<br />
A causa d'inadempienze contrattuali, dopo un anno, riescono a svincolarsi dalla CDB.<br />
Nell'autunno '66 firmano un nuovo contratto discografico.<br />
Questa volta con la CBS Italiana!<br />
Sembra fatta...<br />
Ma anche i dirigenti CBS, com'è di moda in quel tempo, impongono di incidere successi<br />
stranieri, cantati in italiano.<br />
A loro tocca "La Bambolina che fa no-no-no".<br />
Una canzone agli antipodi con il loro modo di fare musica.<br />
Anche il disco successivo dovrà essere un'altra copiatura straniera.<br />
I Rokketti hanno in casa canzoni proprie, che la CBS rifiuta di produrre.<br />
Per questo motivo, dopo soltanto due mesi - fatto eclatante nel mondo della discografia -<br />
rompono ogni rapporto con la CBS Italiana.<br />
Per tornare alla CDB!...<br />
Finalmente potranno incidere quello che vogliono.<br />
Cosa che fanno subito, all'inizio del '67, con "Black Time". Una loro composizione.<br />
Il disco, in puro stile rhythm & blues - una novità per il mercato italiano -, è accolto molto<br />
bene: sia dal pubblico, che dalla stampa.<br />
A Radio Montecarlo - la prima, vera, emittente giovane - sarà una delle canzoni più<br />
gettonate.<br />
In quella stessa primavera Black Time viene presentata al Festival dei complessi di<br />
Rieti, dove partecipano tutti i migliori gruppi italiani di quel periodo.<br />
Per i Rokketti è un vero trionfo!<br />
Ma a vincere saranno i Giganti.<br />
Era già stato deciso, ancor prima che il Festival iniziasse. Uno stile tutto italiano!<br />
A giugno del '67, con la stessa canzone, partecipano al 6° Cantagiro.<br />
Di tutte le edizioni, questa sarà la più ricca e la più prestigiosa!<br />
Presentata da Walter Chiari - coadiuvato da Nuccio Costa -, vi prendono parte, tra gli altri:<br />
Adriano Celentano, Little Tony, Massimo Ranieri, Patty Pravo, Mino Reitano, Rita Pavone,<br />
Bobby Solo, Edoardo Vianello, eccetera. I nomi più importanti della musica italiana negli<br />
anni '60.<br />
Per la prima volta, in una manifestazione nazionale di grande livello, scendono in<br />
campo anche i complessi.<br />
Fabrizio Zampa, inviato di "Big" - settimanale di musica più quotato - scriverà:<br />
11
.<br />
Gli altri gruppi sono: i Camaleonti, i Nomadi, i Ribelli, i Giganti, i Dik Dik, Mal and the<br />
Primitives, i Motowns, eccetera. Ovvero: i complessi più famosi degli anni '60.<br />
In quella stessa estate "Black Time" raggiunge i primi posti delle classifiche.<br />
Con il proprio pullmino, la band macina chilometri su chilometri, per le "serate" che la<br />
vedono impegnata in ogni angolo d'Italia.<br />
In due anni, incidono soltanto un 45giri: "Ti rivedrò tra gli angeli".<br />
Una struggente canzone soul-blues, che mette in evidenza, la straordinaria passione<br />
interpretativa di Santino Rocchetti, alla sua seconda esperienza come voce solista.<br />
Con la chiamata alle armi del suo fondatore - Mario Rocchetti -, per quello che viene<br />
considerato come il miglior complesso degli anni '60, inizia un periodo di crisi, che<br />
purtroppo, di lì a poco, porterà allo scioglimento del gruppo.<br />
La favola iniziata nel 1958 da ragazzi giovanissimi, partiti ben presto per il Nord<br />
Europa - dove sono rimasti oltre sei anni -, si conclude definitivamente il 6 gennaio 1969.<br />
Dopo soltanto tre anni dal loro rientro in Italia.<br />
"I Rokketti", sebbene con undici anni di professionismo alle spalle, sono ancora<br />
molto giovani: l'età media non arriva a venticinque anni!<br />
12
La storia dei Rokketti in cinquantuno capitoli<br />
(Il perché di una scelta)<br />
Come trailer di tutta la storia, ho pensato di riportare per intero, i Capitoli 14 e 15.<br />
Li ritengo sintomatici, oltre che del particolare momento storico - legato non soltanto al<br />
mondo della musica -, soprattutto dell'insospettata caparbia volontà di chi, a volte, è messo<br />
dalla vita, davanti a situazioni molto importanti. Di pura sopravvivenza.<br />
Nei primi tredici Capitoli, c'è uno spaccato legato al vivere quotidiano delle famiglie<br />
di operai, che negli anni '50 abitano la provincia italiana: come quelle da dove provengono i<br />
Rokketti.<br />
Quel periodo, guardando a un futuro nel quale si riponevano le speranze di rinascita<br />
di tutti gli abitanti d'Europa - quasi a voler esorcizzare una delle pagine più nere nella storia<br />
dell'Umanità - ancora oggi viene ricordato, semplicemente, come: "Dopo Guerra".<br />
E' in questo ambito che una banda di ragazzini, contro il parere non propriamente<br />
entusiastico delle rispettive famiglie, armati di inaudita testardaggine e determinata<br />
giovanile incoscienza, s'avvia, con grande coraggio, verso una vera e propria avventura.<br />
Nei trentasei Capitoli che seguono, c'è il compendio della stessa avventura, che quei<br />
ragazzi hanno vissuto per undici anni, gran parte dei quali, trascorsi all'estero.<br />
All'inizio vengono raccontati i momenti che li hanno portati a confrontarsi - loro che<br />
arrivavano dalla provincia italiana - con la realtà delle più grandi città tedesche, lontana anni<br />
luce dal sistema di vita dove sono cresciuti.<br />
Mentre pian piano si vanno integrando nel tessuto sociale germanico, grazie alla<br />
voglia di crescere e al grezzo talento forgiato in Piazza Padella, la loro professione li porta a<br />
vivere tali preziose esperienze, che produrranno una repentina evoluzione artistica.<br />
- Capitolo 22: "Nati in Italia... cresciuti in Germania" -.<br />
Nei capitoli "italiani", dove è raccontata la seconda parte della storia, sono riportati i<br />
successi, ma anche gli errori commessi e le delusioni patite in Italia.<br />
Nel libro vengono espresse anche alcune considerazioni personali e riflessioni<br />
critiche professionali: frutto di una lunga esperienza, mai interrotta, vissuta in prima persona<br />
nel mondo della musica.<br />
I titoli dell'indice sono la guida indispensabile, per percorrere, in ordine cronologico,<br />
alcune tappe più rappresentative dell'intera storia.<br />
13
“I Rokketti: Da Piazza Padella alla Reeperbahn”<br />
INDICE<br />
LE ORIGINI<br />
Cap. 1 - Montalto di Castro (Vt) 1956, Piazza Padella: .....................Pagina 6<br />
Conservatorio dei fratelli Rocchetti.<br />
Cap. 2 - Mario Rocchetti: ......................................................................Pagina 10<br />
Lezione di fisarmonica dal maestro di banda.<br />
Cap. 3 - Santino Rocchetti: ...................................................................Pagina 13<br />
Talento a dieci anni.<br />
Cap. 4 - Alberto Rocchetti: …................................................................Pagina 17<br />
Troppo piccolo per suonare con i fratelli.<br />
Cap. 5 - Pietro Rocchetti: …...................................................................Pagina 20<br />
Non ha studiato ma cresce tre ottimi musicisti.<br />
Cap. 6 - Pescia Romana (Vt), dicembre 1956: …..................................Pagina 29<br />
Debutto del "Duo Rocchetti".<br />
Cap. 7 - Montalto di Castro (Vt), 1958: ................................................Pagina 32<br />
Il “Duo” diventa “Sestetto”.<br />
INIZIA LA STORIA<br />
Cap. 8 - Roma, 1958: “Florida” …........................................................Pagina 40<br />
“Mario Rocchetti e il suo Complesso”.<br />
Cap. 9 - 1959: tour in Germania ….......................................................Pagina 43<br />
Bruno non parte. Arriva Gianni.<br />
Cap. 10 - Braunschweig, 1959: “Astoria”..............................................Pagina 49<br />
Per Gianni e Santino è proibito suonare.<br />
Cap. 11 - Stoccolma, Giugno 1959: .…....................................................Pagina 57<br />
Non si dorme mai da soli.<br />
Cap. 12 - 1960, sette mesi in Germania: ................................................Pagina 60<br />
Il nuovo cantante è Mario Paparozzi<br />
Cap. 13 - 29 settembre 1960:.............. ................ ....................................Pagina 67<br />
Il telegramma che non ti aspetti.<br />
Cap. 14 - Francoforte, 1° ottobre 1960: ….............................................Pagina 71<br />
Ragazzi allo sbaraglio.<br />
Cap. 15 - Francoforte, 10 ottobre 1960:.................................................Pagina 80<br />
La prova “Regina”.<br />
CINQUE ANNI IN GERMANIA<br />
Cap. 16 - Francoforte, 16 ottobre 1960: …............................................Pagina 91<br />
Nascono “I Rokketti”.<br />
Cap. 17 - Francoforte, 23 ottobre 1960: …............................................Pagina 94<br />
La svolta.<br />
Cap. 18 - Dusseldorf, gennaio 1961: …..................................................Pagina 99<br />
Stupore allo “Studio 15”.<br />
14
Cap. 19 - Colonia, marzo 1961: .…........................................................Pagina 111<br />
Si lascia la strada vecchia.<br />
Cap. 20 - Amburgo, aprile 1961: ….......................................................Pagina 116<br />
Lo Zingaro ubriaco.<br />
Cap. 21 - Amburgo, 31 maggio 1961: .…..............................................Pagina 122<br />
Giorgio Grandi è il nuovo batterista.<br />
Cap. 22 - Nati in Italia... cresciuti in Germania:…............................Pagina 126<br />
Tutta un'altra musica!<br />
Cap. 23 - Essen, giugno 1961:….............................................................Pagina 130<br />
Al “Grugahalle” con artisti di fama mondiale.<br />
Cap. 24 - Essen Werden: …....................................................................Pagina 132<br />
Base logistica nella Renania Westfalia.<br />
Cap. 25 - Amburgo, 1962:…...................................................................Pagina 140<br />
Una band di Liverpool e una di Civitavecchia.<br />
Cap. 26 - Colonia, febbraio 1963:..........................................................Pagina 153<br />
Il folle Carnevale e il timido Mike<br />
Cap. 27 - Essen Werden, primavera 1963:…......................................Pagina 158<br />
Shock al "Brucken Hotel".<br />
VACANZE ITALIANE<br />
Cap. 28 - 5 agosto 1965, Montalto Marina (Vt): .................................Pagina 166<br />
Un militare all'Ippocampo...<br />
Cap. 29 - Roma, 6 agosto 1965: ..….......................................................Pagina 175<br />
Al Piper non c'è il pianoforte.<br />
Cap. 30 - Roma, 1° settembre 1965: …................................................Pagina 184<br />
Sconosciuti in Italia, debuttano al Piper.<br />
Cap. 31 - Roma, settembre 1965: ….......................................................Pagina 193<br />
"Diventerete i Beatles Italiani".<br />
Cap. 32 - Curiosità al Piper: …..............................................................Pagina 198<br />
Gasmann, Luttazzi, Teodorakis...<br />
Cap. 33 - Settembre, 1965: .…..............................................................Pagina 206<br />
Due dischi in Italia e di nuovo in Germania.<br />
GERMANIA, AUFWIEDERSEHEN<br />
Cap. 34 - Stoccarda, ottobre 1965: …....................................................Pagina 211<br />
Giorgio non si fida dell'Italia.<br />
Cap. 35 - Duisburg, 1° dicembre 1965: ….............................................Pagina 213<br />
Un tedesco... per suonare in Italia.<br />
Cap. 36 - Essen Werden, 20 dicembre 1965: …....................................Pagina 217<br />
Partenza in macchina... arrivo in treno.<br />
IN ITALIA<br />
Cap. 37 - Roma, 5 gennaio 1966: ….......................................................Pagina 235<br />
Di nuovo al Piper.<br />
Cap. 38 - Civitavecchia, febbraio 1966: …............................................Pagina 239<br />
Quello che non ti aspetti.<br />
15
Cap. 39 - Milano, marzo 1966: ….........................................................Pagina 248<br />
Tour teatrale nel Nord Italia.<br />
Cap. 40 - Alassio, giugno 1966: ….........................................................Pagina 258<br />
“Genova per Loro”.<br />
Cap. 41 - Castelletto d'Orba (Al), “Lavagello”: …..............................Pagina 264<br />
Inaugurazione a rischio.<br />
Cap. 42 - Roma, 30 settembre 1966: ….................................................Pagina 272<br />
Tutta colpa di un candelotto...<br />
Cap. 43 - Milano, ottobre 1966: …........................................................Pagina 280<br />
“Bambolina” fatale.<br />
Cap. 44 - Milano, dicembre 1966: …....................................................Pagina 298<br />
Sbagliare è umano...<br />
Cap. 45 - Sei anni in Europa: dal 1959 al 1965 ....................................Pagina 304<br />
C'era una volta...<br />
Cap. 46 - Musicista in Italia: …..............................................................Pagina 314<br />
Non è tutt'oro quel che luccica.<br />
EVENTI<br />
Cap. 47 - Rieti, aprile 1967: Festival dei Complessi.............................Pagina 320<br />
Chi avrebbe vinto già si sapeva.<br />
Cap. 48 - Cantagiro 1967: …..................................................................Pagina 328<br />
Le case discografiche dirigono la musica.<br />
Cap. 49 - 1968: “Ti rivedrò tra gli angeli”…........................................Pagina 354<br />
Ultimo disco per la migliore band degli anni '60.<br />
Cap. 50 - Cortina d'Ampezzo, gennaio 1969: …...................................Pagina 360<br />
Nati in Italia, cresciuti in Germania...<br />
si sciolgono nel gelo di Cortina.<br />
FINE DELLA STORIA<br />
Cap. 51 - Ragazzi di Cinquant'anni fa:..................................................Pagina 363<br />
Mario Rocchetti: pianoforte e voce.<br />
Santino Rocchetti: chitarra e voce solista.<br />
Gianni Bonavera: sax, chitarra e voce.<br />
Mario Paparozzi: basso e voce solista.<br />
Tassilo Burckard: batteria e voce.<br />
16
Prologo<br />
Prima dello sbarco a Francoforte, avvenuto la mattina del primo ottobre 1960, il<br />
complesso capitanato da Mario Rocchetti, pur composto da giovanissimi, ha già all'attivo<br />
due anni di professionismo.<br />
Il debutto, nel 1958, avvenne al "Florida" di Roma, dove poi il gruppo è stato<br />
protagonista, per lunghi periodi, fino al 1959: l'anno della prima tournée in Germania.<br />
Il capo complesso, così come il pianista, Giuseppe Moscaroli e il cantante bassista<br />
Adalberto Venturini, hanno da poco compiuto diciotto anni.<br />
Santino Rocchetti, il chitarrista, di anni ne ha appena tredici!<br />
Gianni Bonavera, il sassofonista, invece ne ha quindici...<br />
Ultraventenne è soltanto Enzo Galli, il batterista, che di anni ne ha ben ventuno!...<br />
Sarà proprio lui, unico maggiorenne del gruppo, che, pur di non rinunciare all'interessante<br />
tournée, si accollerà sul proprio passaporto, la responsabilità sia di Gianni, che di Santino.<br />
Per la loro giovane età, non potrebbero espatriare, se non accompagnati da uno dei genitori,<br />
oppure da un tutore, che abbia compiuto ventuno anni.<br />
Verso la fine della primavera '60, mentre il complesso è di scena nuovamente al<br />
Florida, riceve un'importante proposta per una tournée all'estero di sette mesi.<br />
Di nuovo in Germania. A partire dal primo ottobre di quello stesso anno.<br />
Per motivi familiari, Adalberto dovrà rinunciare.<br />
Al suo posto è chiamato Mario Paparozzi.<br />
In vista di un impegno così importante, l'estate del '60 sarà interamente dedicata alle<br />
prove, al fine di mettere su un bel programma e realizzare il miglior affiatamento con il<br />
nuovo cantante.<br />
A Piazza Padella, nella piccola abitazione di Mario e Santino Rocchetti, a Montalto<br />
di Castro, di provare non si finisce mai!<br />
Per dei ragazzi che vivono sulla costa tirrenica, rinunciare al mare, sembrerebbe<br />
impossibile... Ma l'obiettivo è troppo importante e non ammette leggerezze!<br />
Sebbene il clima olimpico di quel periodo - "Roma 1960" -, al primo posto, per il complesso<br />
di Mario Rocchetti, c'è la rigorosa preparazione a:<br />
"Sette mesi in Germania" - Capitolo 12.<br />
Il 28 settembre, due giorni prima della partenza - come già avvenuto le volte<br />
precedenti - vengono acquistati i biglietti del treno e, contestualmente, si provvede alla<br />
spedizione per Francoforte di tutti gli strumenti e dei bagagli più ingombranti.<br />
E' una normale prassi delle Ferrovie dello Stato, denominata "bagaglio presso".<br />
17
Ma il giorno prima della partenza, dopo aver acquistato i biglietti e spedito gli<br />
strumenti in Germania... arriva la mazzata!<br />
"Il telegramma che non ti aspetti" - Capitolo 13 -.<br />
Poche parole che avvertono di non partire più: la tournée è stata annullata!<br />
Nemmeno Hitchcock saprebbe descrivere il clima di sconcerto che si abbatte sulle<br />
teste dei Ragazzi di Piazza Padella, per quel pezzetto di carta!<br />
I preparativi alla tournée si erano svolti in un clima di sfrenata euforia.<br />
L'entusiasmo, impossibile da controllare - fino a quel momento -, per un viaggio, a quei<br />
tempi, dal sapore quasi fiabesco, sotto-sotto faceva morire d'invidia tutti gli amici e i<br />
paesani dei nostri ragazzi.<br />
La "botta" però, non frena più di tanto, la più travagliata delle decisioni:<br />
.<br />
Quasi all'unanimità, è quanto stabiliscono gli anziani del gruppo, loro malgrado,<br />
consapevoli d'imbarcarsi per un'avventura senza un obiettivo: pressoché disperata.<br />
Naturalmente, nessuno degli amici e, men che meno i propri familiari, dovranno conoscere<br />
il tenore di quel telegramma!<br />
...E sarà dura, alla stazione di Civitavecchia, ostentare tranquillità, come se niente<br />
fosse, davanti soprattutto alle proprie mamme... Mentre queste li salutano con gli occhi<br />
pieni di lacrime...<br />
L'angoscia trattenuta a forza, che nascondono dentro, in quel clima d'intensa emozione<br />
esplode e si trasforma, per loro, in un pianto liberatorio.<br />
Nel caos delle ultime raccomandazioni dei genitori, e i saluti, con baci e abbracci di tutti gli<br />
amici e parenti convenuti, quel pianto dirompente sarà scambiato per naturale<br />
commozione...<br />
Quando la mattina del 30 settembre si ritrovano alla stazione Termini di Roma, nello<br />
scompartimento del treno in partenza per la Germania, svuotando ognuno le proprie tasche,<br />
escono fuori, appena 1.500 Lire! Circa 20 Euro di oggi... tra tutti e cinque!<br />
Ma ciò di cui non si rendono assolutamente conto, è che, il viaggio appena iniziato,<br />
nasconde una brutta realtà! In sintonia con la sofferta decisione, presa per quella partenza, a<br />
dir poco, sconsiderata.<br />
Per le inesistenti prospettive di lavoro in terra straniera, non immaginano che, ad<br />
attenderli alla stazione Centrale di Francoforte, ci sarà soltanto un'avversa situazione, che<br />
purtroppo, li renderà protagonisti di:<br />
"Ragazzi allo sbaraglio" - Capitolo 14.<br />
18
Gelo, dentro e fuori.<br />
“I Rokketti: Da Piazza Padella alla Reeperbahn”<br />
Capitolo 14<br />
Francoforte, 1° ottobre 1960:<br />
Ragazzi allo sbaraglio.<br />
Dopo un estenuante viaggio affrontato con la consapevolezza che, comunque,<br />
all'arrivo si sarebbero trovati di fronte a mille difficoltà, i Rocchetti, partiti da Civitavecchia<br />
il giorno prima, a metà mattina del primo ottobre 1960, giungono alla stazione centrale di<br />
Francoforte.<br />
Fa molto freddo.<br />
L'impatto con la Germania non poteva rivelarsi più ostile.<br />
Rispetto al clima mite di fine settembre che si sono lasciati alle spalle, l'atmosfera<br />
gelida che li accoglie, rappresenta la giusta cornice di tutta la situazione: semplicemente<br />
disastrosa!<br />
Eccoli qui i "conquistatori", spaesati e infreddoliti, con le tasche vuote e il morale a<br />
terra, andare incontro a un futuro ignoto, che promette soltanto avversità.<br />
I sogni della partenza sono tutti ammucchiati sul marciapiede di quella gelida<br />
stazione. Restano chiusi nelle valigie, insieme all'entusiasmo - ormai svanito -, cresciuto<br />
troppo in fretta, durante le prove a Piazza Padella, nelle torride giornate di un'estate gravida<br />
di promesse. A Montalto di Castro, nella piccola casa di Mario e Santino Rocchetti.<br />
Ora sono costretti a fare la guardia a quella montagna di roba, affinché i sogni non se<br />
ne volino via definitivamente.<br />
Tutto quello che possiedono sta su quel marciapiede, dove dall'Italia continuano ad<br />
arrivare, senza sosta, illusione e disperazione, ricoperte di povertà.<br />
Le valigie, gonfie di tristezza, stanno lì per metterti in guardia... che, quello appena<br />
concluso, potrebbe essere soltanto l'inizio di un viaggio senza alcuna speranza!<br />
Il tempo altera la realtà.<br />
Rivivere quei momenti, dopo più di mezzo secolo, non è semplice da raccontare.<br />
Le generazioni si susseguono. Gli stili di vita cambiano velocemente e in maniera radicale.<br />
“Oggi” risulterebbe inconcepibile qualsiasi confronto.<br />
Cinquant'anni fa, le famiglie che avevano il televisore, il frigorifero, il telefono e altri<br />
elettrodomestici in casa, erano ben poche.<br />
Sono già diversi anni che nelle case ci sono televisori in tutte le stanze. Il telefono cellulare<br />
ce l'ha una persona a testa, e sono parecchi quelli che ne hanno anche più di uno.<br />
Persino i bambini delle elementari vanno a scuola con il proprio telefonino.<br />
19
...Poi c'è il computer: basta premere un tasto e ti puoi collegare con il mondo intero.<br />
Tutto questo e molte altre "comodità", cinquant'anni fa, era pura fantascienza!<br />
I decenni passano veloci. Filtrano e stravolgono indiscriminatamente le stagioni del<br />
tempo. La realtà che ne deriva, assume una fisionomia completamente diversa, anche,<br />
soltanto da un giorno all'altro.<br />
Se provi a ricordarlo, dopo più di mezzo secolo... allora sei patetico!<br />
Germania, 1960.<br />
La Seconda Guerra Mondiale, con tutti i suoi tragici risvolti, si può considerare<br />
veramente conclusa, soltanto da poco più di dieci anni.<br />
Tracce di macerie, provocate dai bombardamenti, se ne vedono ancora tante.<br />
In Italia, ma ancora di più in Germania, diverse città sono state letteralmente rase al suolo.<br />
La situazione più difficile la vivono tutti quei poveracci che sono costretti a emigrare<br />
in paesi stranieri, per guadagnare qualche soldo e tornare a vivere umanamente.<br />
Anche se i Ragazzi di Piazza Padella, non sono partiti dall'Italia come tanti<br />
"poveracci"- per andare a lavorare in fabbrica -, di fatto, sono considerati emigranti come la<br />
gran parte della manovalanza che arriva dal Profondo Sud dell'Italia.<br />
E purtroppo, dalla maggior parte dei tedeschi, anche loro sono trattati da “italiani”, cioè, con<br />
tanta diffidenza. A volte, persino con disprezzo!<br />
Taluni, addirittura, quando ti sentono parlare e captano che sei italiano - per i tedeschi la<br />
nostra lingua è inconfondibile - ti provocano in qualsiasi maniera, all'aperto o al chiuso, non<br />
fa differenza. E se osi alzare la testa, rischi che ti riempiano di botte!<br />
I Ragazzi di Piazza Padella per evitare grane, spesso sono costretti a spacciarsi per<br />
spagnoli...<br />
Purtroppo, come già detto: il trascorrere dei decenni, “oggi” rende inverosimile la<br />
realtà di un tempo, poi non così lontano...<br />
Nel 1960, la Seconda Guerra Mondiale è finita da quindici anni... Ma, sia sul fronte<br />
italiano, che su quello tedesco, non si può dire che si sia mai affievolito l'odio reciproco,<br />
nato e ingigantitosi proprio durante, e in conseguenza del conflitto tra i due popoli.<br />
All'ingresso di alcuni locali pubblici tedeschi, puoi ancora trovare la scritta:<br />
“Vietato l'ingresso ai cani e agli italiani”.<br />
Incredibile!... Ma tremendamente vero! Questa era l'atmosfera di quei tempi!<br />
Nella civilissima e democratica Repubblica Federale Tedesca di oggi, in quegli anni,<br />
l'odio razziale e il forte risentimento nei confronti dell'Italia erano molto sviluppati e<br />
purtroppo, anche eccessivamente manifestati.<br />
Che fare?<br />
Enzo Galli, che del gruppo è il più anziano e anche il più temerario, fa di tutto per<br />
risollevare un po' il morale alla truppa.<br />
20
Particolare attenzione rivolge a Santino e Gianni. Sono troppo giovani, non<br />
avrebbero potuto espatriare, se non se ne fosse assunto la responsabilità di tutore, quale<br />
unico maggiorenne del gruppo, registrandoli sul suo passaporto.<br />
Come previsto, le cose non si mettono affatto bene, fin dall'arrivo a Francoforte.<br />
Inutilmente si fanno tentativi per avere qualche contatto con l'impresario tedesco, che<br />
dovrebbe dare spiegazioni, in merito all'inatteso annullamento del contratto di sette mesi,<br />
che così tante aspettative aveva fatto nascere nei ragazzi.<br />
.<br />
Si augurano i ragazzi, prima che la "sconosciuta" arrivi davvero...<br />
Whio Franck, l'agente teatrale responsabile di tutta la situazione, risiede ad<br />
Amsterdam e non è pensabile andarlo a cercare, per potergli parlare direttamente e avere dei<br />
chiarimenti.<br />
Ed eventualmente, con quali risultati?<br />
Fra telefonate andate a vuoto, e quel poco che è stato speso per mangiare - sempre le<br />
cose meno care e più scadenti - è arrivato troppo in fretta, il momento cruciale che si<br />
temeva: sono finiti i soldi!<br />
Gli ultimi Pfennig sono stati spesi da Kaufhof, per cinque Brotchen - panini - e un<br />
pezzo di formaggio. Quest'ultimo, motivo di feroce disputa... all'ultima mollica.<br />
“L'ultima cena”!<br />
Ed è soltanto il primo giorno che sono in Germania...<br />
La madre di tutte le sofferenze.<br />
Cinque ragazzi stanno pagando a caro prezzo, le conseguenze di un'azione,<br />
incredibilmente mal congegnata.<br />
C'è il rischio che anche le rispettive famiglie, tenute prudentemente all'oscuro dei fatti, ne<br />
possano venire coinvolte emotivamente.<br />
A un genitore potrebbe venire un accidenti, nel sapere un figlio in quelle situazioni...<br />
Arrivano i sensi di colpa. Ci si accusa a vicenda.<br />
Pentimento generale, tristezza e paura, sono il risultato di una decisione tribolata e, allo<br />
stato delle cose, sicuramente avventata!<br />
.<br />
Piagnucola Santino – quattordici anni – il più piccolo della compagnia.<br />
Non si parla il tedesco. Non si conosce nessuno. Non ci sono più soldi. Non ci sono<br />
prospettive di lavoro. E non si ha un posto, dove dormire...<br />
Forse era meglio non partire!<br />
Fare la guardia ai bagagli e agli strumenti, ti costringe a dormire all'aperto, sui<br />
marciapiedi della stazione, con il freddo che non si riesce a contrastare.<br />
...E ti dice bene se la polizia ancora non ti ha scoperto a vagabondare, senza fissa<br />
dimora...<br />
Ormai è quasi una settimana che non si mangia!<br />
21
Si è perso completamente il senso della realtà.<br />
Purtroppo, è in arrivo la nemica più pericolosa.<br />
Quella capace di annientare ogni facoltà cognitiva, che metterà duramente alla prova, la già<br />
difficile condizione fisica e psichica dei Ragazzi di Piazza Padella: la fame!<br />
La madre di tutte le tribolazioni, con la quale se la dovranno vedere cinque ragazzi<br />
della provincia italiana, trapiantati in un paese straniero, apparentemente, tanto inospitale.<br />
E' la più brutta esperienza che si possa immaginare. Decisamente, insopportabile!<br />
Quel briciolo di ragione che ancora permane nelle loro teste, fortunatamente riesce a<br />
prevalere sull'istinto animalesco di commettere azioni inconsulte, che potrebbero portare a<br />
conseguenze molto pericolose.<br />
E' una situazione completamente sconosciuta, e per questo, ancora più difficile da<br />
gestire e da tenere sotto controllo...<br />
L'idea di "prendere" nascostamente qualcosa da mangiare in un supermercato, è<br />
tentatrice... ma li terrorizza il solo pensiero.<br />
"La fame caccia il lupo dalla tana".<br />
I Ragazzi di Piazza Padella, figli di semplici operai, sono cresciuti, prima che<br />
all'Oratorio, alla scuola dell'onestà, caparbiamente inculcata dai rispettivi genitori.<br />
Per attenuare la fame, e poter comprare qualcosa da mangiare, sarebbero tentati a<br />
chiedere un aiuto ai passanti, mediante qualche sonatina per la strada, nei pressi della<br />
stazione.<br />
Basterebbe soltanto Mario, con la sua fisarmonica... Chissà: magari insieme a un po' di<br />
spiccioli, potrebbe arrivare anche qualche proposta di lavoro.<br />
E' talmente bravo...<br />
>.<br />
Obbietta timidamente Mario, il cantante.<br />
aggiunge Gianni.<br />
<br />
Risponde Enzo, il più anziano e, probabilmente, quello che più di tutti soffre l'astinenza da<br />
cibo.<br />
<br />
Soltanto per paura, quindi, a questo punto, la maggioranza decide di rimanere<br />
rigorosamente, nella legalità. Ma con la pancia vuota!<br />
Nei giardini pubblici di Francoforte, crescono indisturbati bellissimi ciuffi di cicoria.<br />
Evidentemente i tedeschi non la conoscono e non sanno quanto sia buona da mangiare...<br />
Magari, dopo essere stata cotta, condita e ripassata in padella...<br />
Su stradine secondarie si trovano anche altri tipi di erba che non si conoscono tanto bene...<br />
ma, all'apparenza, sembrano mangiabili.<br />
Mario Rocchetti che un po' s'intende di campagna, dopo averne assaggiata qualche<br />
fogliolina, dà il via libera anche per altre qualità di verdure.<br />
Bisogna pur variare il menù!<br />
Non visti, sradicano da terra quanta più erba possibile... Peggio delle capre!<br />
22
Nascosti dietro una siepe, dopo una sommaria pulizia, strofinando interi ciuffi sul<br />
cappotto, per togliere le impurità più grosse... cicoria e gli altri tipi di verdura sconosciuta,<br />
vengono divorate sul posto. Crude!<br />
All'inizio, risultano tutte più o meno amare e dal sapore sconosciuto.<br />
Ma dopo qualche momento... già sono un po' più accettabili.<br />
Si sentono tanto "Neanderthal"...<br />
Dal momento che la cosa si racconta, evidentemente quell'erba mangiata cruda, nei<br />
giorni della fame a Francoforte, tutto sommato, non ha prodotto alcun effetto secondario.<br />
Quindi, nessun avvelenamento all'organismo dei Ragazzi di Piazza Padella.<br />
Anzi!...<br />
Probabilmente, senza volerlo, si sono dati una bella purgata!<br />
Il "foglio di via".<br />
Giuseppe Moscaroli - il pianista - data la sua ottima condizione familiare, se fosse<br />
partito con loro, avrebbe assicurato un po' di "ossigeno" in quei giorni di sofferenza.<br />
Purtroppo, per motivi di studio, rimarrà in Italia fino al 15 ottobre.<br />
Nei patti, avrebbe dovuto raggiungere il gruppo, il 16 ottobre.<br />
...Ma con un contratto in piedi!<br />
Nella situazione che si è creata, si dovrà scartare anche l'ipotesi di un “rifornimento”,<br />
da parte sua, per un salvataggio a breve termine...<br />
Piuttosto...<br />
Per la barba lunga, i capelli sporchi e arruffati...<br />
Per la fame che si legge in faccia e la debolezza difficile da nascondere...<br />
Per tutte queste evidenze, l'impressione che i Ragazzi di Piazza Padella fanno a quei<br />
connazionali, all'interno del locale - povera gente come loro - è più penosa di quanto<br />
possano immaginare.<br />
Immediatamente, senza essere richiesta, inizia una spontanea gara di solidarietà, per<br />
quei ragazzini italiani dalla faccia sporca, stanchi, affamati e infreddoliti.<br />
Per tutti, una bella tazza di caffè caldo, alla tedesca.<br />
Qualche panino con prosciutto e formaggio. E "per dopo", anche una sigaretta!<br />
Tutti, indistintamente, hanno parole buone d'incoraggiamento, per quei ragazzini che<br />
potrebbero essere i propri figli.<br />
Le parole di quella gente semplice, in quel momento, sono più buone del panino col<br />
formaggio! Li rincuorano e li fanno stare un po' meglio.<br />
Si tratta di persone generose, mai viste prima. Sono: "Italiani all'estero"!<br />
Semplici operai, lontani dalle famiglie, emigrati in Germania per bisogno.<br />
...Che lavorano in fabbrica e dormono nelle baracche.<br />
E quando incontrano un italiano, è festa, perché respirano aria di casa.<br />
La solitudine e la tristezza sono le compagne inseparabili di tutte le notti.<br />
...Eppure, hanno un cuore tanto grande!...<br />
Un'emozione così toccante, sarà difficile da dimenticare!<br />
Appena conoscono le disavventure capitate a quei ragazzini, dall'aspetto così<br />
malmesso, anziché indicare la strada per il Consolato, qualcuno di loro propone:<br />
<br />
Fatto molto alla buona, ma spontaneo e generoso, si tratta di un suggerimento per<br />
tentare di ottenere una prova, in un certo locale, non troppo distante da lì.<br />
Ma i ragazzi, svuotati di qualsiasi volontà, vorrebbero soltanto salire sul primo treno<br />
verso l'Italia.<br />
Sono a terra. Sono sfiniti. Completamente scoraggiati e demotivati. Avrebbero bisogno di<br />
un medico e di un sostegno psicologico.<br />
Tanto per non sembrare scortesi verso chi si dimostra così generoso, acconsentono a<br />
tentare una prova.<br />
Il sentimento patriottico di quei lavoratori è da libro Cuore...<br />
Per quello stesso pomeriggio, due di loro, vestiti un po' meglio, riescono a ottenere il<br />
permesso che darà la possibilità, ai ragazzi di Civitavecchia, di effettuare una vera e propria<br />
audizione, presso il “Tanz Kaffee Regina”. Il locale notturno più famoso di Francoforte!<br />
Evidentemente, quei nuovi amici - gente mai vista prima - sono stati convincenti oltre<br />
le migliori aspettative.<br />
Quando si dice: “opera di persuasione” all'italiana!...<br />
Hanno avuto un bel coraggio a garantire personalmente, circa le qualità artistiche dei<br />
Rocchetti. Pur non conoscendoli e, soprattutto, senza averli mai sentiti suonare prima.<br />
Evidentemente si sono fidati del loro aspetto di bravi ragazzi, e quindi, hanno creduto alla<br />
loro storia.<br />
O, semplicemente, ne provano pena...<br />
Per effettuare la prova, i Ragazzi di Piazza Padella non dovranno pensare a niente!<br />
24
Dovranno soltanto essere più in forma possibile!<br />
A trasportare gli strumenti, dalla stazione al Regina, che dista ...nemmeno due chilometri,<br />
provvederanno gli amici italiani.<br />
Inoltre, uno di loro, resterà a guardia del resto dei bagagli che, altrimenti, rimarrebbero<br />
incustoditi sul marciapiede della stazione, mentre saranno impegnati nella prova "Regina"..<br />
Ma la resistenza fisica di Mario e di tutti gli altri, è arrivata alla frutta...<br />
Ormai sono in balia di chiunque voglia decidere per loro.<br />
Hanno perso completamente il senso della realtà.<br />
Data la situazione fisica, che a malapena li fa stare ancora in piedi, hanno chiaro in testa il<br />
tonfo che di lì a poco li aspetta.<br />
Non è pensabile riuscire a suonare, con le mani che ti tremano per la debolezza.<br />
Con il respiro affannato e, soprattutto, con la testa che ti frulla!...<br />
Si chiedono frastornati.<br />
L'unica cosa che desiderano, più d'ogni altra, è tornare subito a casa.<br />
--------------------<br />
(*) In tedesco la parola "Kapelle" si usa quando si vuole intendere: “orchestrina".<br />
25
Qualcosa di familiare<br />
“I Rokketti: Da Piazza Padella alla Reeperbahn”<br />
Capitolo 15<br />
Francoforte, 10 ottobre 1960:<br />
La prova "Regina".<br />
Sembra passato un secolo, dall'ultima volta che hanno calpestato la morbida<br />
moquette di un locale notturno.<br />
Adesso, come in un sogno, ne rivivono l'ambiente ovattato e così accogliente.<br />
Dopo alcuni mesi, ritorna la piacevole, familiare sensazione, che si prova tutte le<br />
volte, entrando in un night deserto: quel caro, stantio, odore di chiuso.<br />
... Roma... Stoccolma... Francoforte... in Italia o in qualsiasi altro posto. Ovunque!<br />
Sempre lo stesso, gradevole disgusto!<br />
Tutto ciò che resta, in ogni locale notturno, delle montagne di sigarette che, puntualmente,<br />
ogni notte..., se ne vanno in fumo.<br />
Anche qui, l'odore acre, ormai è incozzito sulle pareti, e su tutta la tappezzeria.<br />
Quello veramente nauseabondo, invece, proviene dal fondo di tanti posacenere, sempre<br />
svuotati, e mai lavati!...<br />
Alla fine, poi, tutti i cattivi odori saranno neutralizzati dall'impiego esagerato di tante<br />
bombolette di deodorante spray. Senza contare le mille essenze di profumo con cui<br />
s'inondano le signore clienti.<br />
Ma soprattutto, il forte odore di base, verrà soffocato dal fumo nuovo di tante altre sigarette!<br />
Questa è la sensazione che provano i Ragazzi di Piazza Padella, quando varcano la<br />
soglia del Kaffee Regina di Francoforte.<br />
Finalmente, il primo contatto con qualcosa di veramente familiare...<br />
Come Paperon de' Paperoni, che definisce il tintinnio delle sue monete "delizia per le<br />
mie orecchie", così i Rocchetti, riferendosi al fetore da locale notturno vuoto, rigustandolo<br />
dopo un po' di tempo - come ogni orchestrale - potranno dire:<br />
.<br />
Che tradotto, potrebbe voler dire:<br />
.<br />
Come pesci fuor d'acqua.<br />
I Ragazzi di Piazza Padella restano soggiogati dall'esagerata eleganza del Kaffee<br />
Regina, che appare subito come il locale più bello, fra tutti quelli conosciuti, fino a quel<br />
momento.<br />
26
L'ambiente così raffinato, purtroppo, mette ancor più in evidenza il loro stato, come,<br />
di giovani straccioni.<br />
Si chiedono quasi intimoriti.<br />
Sono talmente depressi, che vorrebbero fare subito dietro-front e andare di nuovo alla<br />
ricerca del Consolato Italiano...<br />
Dagli strumenti schierati sulla pedana dell'orchestra, si capisce che nel locale, opera<br />
già un altro complesso: quello che, probabilmente, sta per essere protestato.<br />
Sulla cassa della batteria, si legge: “I Paladini”.<br />
Si tratta di un complesso, di sei elementi, provenienti da Torino. Purtroppo - a quanto sentito<br />
dire da uno dei nuovi amici italiani -, che suona anche molto bene.<br />
Ma, evidentemente, non soddisfa appieno le esigenze del Tanz Kaffee Regina.<br />
Ci si attendeva un locale deserto, per un'audizione privata. Invece, sono presenti un<br />
sacco di persone.<br />
C'è tutto il personale del locale, al completo. Gli artisti, con l'immancabile codazzo di<br />
coreografi, mogli, mariti e fidanzati. Gli stessi componenti dei Paladini, prossimi<br />
all'esonero. I cinque musicisti che fungono da "complesso da ballo". Tutti sono curiosi e<br />
ansiosi di assistere all'esame "Regina".<br />
Poi, naturalmente, ci sono i proprietari del locale... che ti terrorizzano!<br />
Sono tutti lì, perché aspettano al varco il nuovo complesso. Quello della salvezza!<br />
Quello che dovrebbe risollevare le sorti del prestigioso locale, a quanto pare, già semicompromesse<br />
dalla programmazione sbagliata di un impresario poco attento.<br />
L'attesa è febbrile. Come se a esibirsi debba essere la Filarmonica di Vienna.<br />
I signori proprietari quando si trovano davanti quella specie di spauracchi, che<br />
dovrebbero essere i musicisti del miracolo, per come erano stati descritti, senza mezzi<br />
termini, manifestano platealmente la propria delusione, molto più simile all'indignazione.<br />
I gesti di sgarbato dissenso sono più che eloquenti.<br />
Ce l'hanno, in modo particolare, per l'evidente troppo giovane età dei ragazzi, che<br />
non ispira garanzie, riguardo le esigenze di cui il locale ha estremo bisogno.<br />
E poi, anche per come sono conciati: sembrano usciti fuori da un cassonetto<br />
dell'immondizia.<br />
In tedesco, dicono qualcosa che pressappoco si dovrebbe intendere così:<br />
<br />
Lo sdegno, causa di evidente rabbia pregressa..., non viene risparmiato!<br />
Ce n'è per tutti: sia per i Rocchetti che, soprattutto, per i loro sponsor-accompagnatori.<br />
Per il resto, è meglio se i ragazzi non conoscono il tedesco!... Anche se, il dito indice portato<br />
alla tempia, con poco riguardo, è universalmente eloquente, quando si vuole alludere a<br />
qualcosa di fastidioso e poco intelligente!<br />
E rivolti, senza riguardo, a chi li ha raccomandati...:<br />
Tradotto: "Italiani... sempre gli stessi!"<br />
Quanto a "considerazione", da parte tedesca, in quel periodo gli italiani se la<br />
potevano pure scordare...<br />
Per un eccesso di solidarietà, e far qualcosa di utile per dei ragazzini in difficoltà, è<br />
probabile gli amici campani abbiano un po' esagerato, con le raccomandazioni...<br />
Il resto delle persone presenti -senza titolo- è anche meno diplomatico, nell'esprimere<br />
le proprie impressioni, a prima vista.<br />
27
Avranno sicuramente le loro buone ragioni.<br />
Però...<br />
Da simili reazioni negative, s'intuisce quali siano i motivi dell'insoddisfazione che, da<br />
una decina giorni, si respira nel più famoso locale di Francoforte.<br />
Gli artisti, non potendo eseguire a dovere i propri numeri, temono addirittura per il<br />
loro stipendio.<br />
Così come i camerieri e tutto il personale, se il Regina non dovesse "ripartire".<br />
Per i proprietari invece, la paura che uno spettacolo scadente possa ancora di più allontanare<br />
il pubblico, è la prima condizione cui porre rimedio, per salvaguardare il prestigio del<br />
proprio locale.<br />
Ecco perciò spiegato l'urgente bisogno di una brava orchestra da "varietà"!...<br />
Ma, alla vista dei malcapitati Rocchetti...<br />
L'idea di provare un nuovo complesso e finalmente poter uscire dall'empasse, aveva<br />
riempito di eccessivo ottimismo, l'intero ambiente del Regina.<br />
Ora è fin troppo chiaro per tutti, che, nel tentativo di trovare il complesso giusto, e<br />
mettere fine alla crisi, quei ragazzini italiani, presentatisi con quella che a tutti appare come<br />
un chiaro esempio d'incosciente superficialità, costituiscono l'ennesimo bluff.<br />
E la terribile sensazione, che la "prossima", sarà un'altra serata disastrosa, purtroppo, è<br />
palpabile in tutti i presenti.<br />
Ma è anche vero che i ragazzi non hanno nessuna colpa, per quella situazione!<br />
E allora: perché sembrano avercela tutti con loro?<br />
Paradossale!<br />
Sembra che i guai li abbiano provocati i poveri Rocchetti, presenti soltanto da pochi minuti<br />
nel locale, e quei disgraziati di napoletani che si sono presi la briga di accompagnarli.<br />
Le loro condizioni non sono le più promettenti, per chi li aspettava come una specie<br />
di panacea per la crisi del Regina.<br />
L'aspetto trasandato cozza vistosamente con la classe del locale. Lo capiscono, loro per<br />
primi. Infatti, non accennano alcuna reazione. Non capiscono il tedesco.<br />
Ma in quel momento non capiscono niente!<br />
Sono in balìa del vuoto fisico e mentale più profondo.<br />
Ma di una cosa, purtroppo, hanno l'avvilente certezza: in quel momento, nessuno li sta<br />
incoraggiando.<br />
Ci pensano i compatrioti, quelli che hanno organizzato tutto l'ambaradam e che<br />
parlano un po' il tedesco, a tentare di rendere meno sgradevole quell'assurda realtà.<br />
Al Regina di Francoforte va di scena una vera e propria sceneggiata napoletana.<br />
A renderla più autentica, è il pittoresco miscuglio di tedesco e dialetto campano, che prevale<br />
sulle altre voci. E' la passione con la quale gli “sponsor” dei Rocchetti cercano di convincere<br />
i proprietari, affinché sia data loro la possibilità di effettuare quella benedetta prova..<br />
Fanno rilevare.<br />
Dopodiché, più con gesti che a parole, invitano a considerare che, tanto, a quel punto,<br />
ormai non ci sono alternative...<br />
Forse, persino quei nuovi amici, stanno maturando dubbi in merito alle loro qualità<br />
artistiche.<br />
Spinti soltanto dal senso di pena per dei ragazzi italiani in difficoltà, temono di essere stati<br />
un po' troppo ottimisti, nella presentazione a scatola chiusa.<br />
28
La disperazione non conosce dignità!<br />
E' Enzo Galli, il batterista, quello che non si arrende mai, a dare ancora più vigore<br />
alla sceneggiata.<br />
Come i suoi colleghi, conosce solo un paio di parole in tedesco.<br />
Con un'accorata mimica e un grottesco miscuglio d'italiano-tedesco-napoletano,<br />
riesce a farsi avanti e implorare:<br />
<br />
Enzo è fenomenale!<br />
Tira fuori tutta la sua verve di "mezzo napoletano verace", rivelandosi un campione... della<br />
più napoletana di qualsiasi sceneggiata. Oltretutto, improvvisata...<br />
Grazie alla sua mimica supplichevole e anche alla faccia tosta, determinata dal<br />
bisogno...<br />
Alla fine, è convincente!<br />
Si alternavano, ogni ora, con un'altra orchestra formata da ottimi musicisti, di lunga<br />
esperienza e molto più anziani: l'orchestra specializzata nell'accompagnare i numeri di<br />
varietà.<br />
Quanto a leggere la musica "a prima vista"...<br />
.<br />
E' di sicuro, ciò che stanno bofonchiando tutti i presenti. A loro volta sconcertati.<br />
Lo scetticismo, si taglia col coltello!<br />
Il coreografo che dirige le ballerine classiche, sembra il gemello di Don Lurio.<br />
Con la differenza che è petulante e antipatico da morire...<br />
Non gli va bene niente!<br />
Tiene in mano uno spartito musicale che sbandiera platealmente, come se ci volesse<br />
scacciare le mosche e, zompettando avanti e in dietro per la pista da ballo, peggio di una<br />
cornacchia epilettica, sgrana, una dietro l'altra, una cascata di parole tedesche... che sembra<br />
di stare a una gara di scioglilingua.<br />
"Don Lurio" parla anche un po' d'italiano. Tutto all'"infinito".<br />
<br />
Inveisce contro i nuovi arrivati, nemmeno fossero loro i responsabili di quella situazione,<br />
squadrandoli con sdegno, come se avessero la lebbra...<br />
Per come si presentano i Rocchetti, ormai, tutti quanti si aspettano “la frittata”.<br />
Come primo tentativo, si decide di far scendere in pista il balletto classico.<br />
E' l'attrazione più importante e sicuramente la più impegnativa dal punto di vista musicale.<br />
<br />
Deve aver previsto il resto degli artisti, carico di scetticismo, riguardo un'eventuale ripresa<br />
della propria attività, a breve scadenza.<br />
Incavolati come sono, non aspettano altro che si concretizzi, la pressoché evidente certezza<br />
di un tonfo da parte dell'improbabile orchestra, e finalmente, poter tornare in albergo a finire<br />
il sonno!<br />
Cinque ragazze e due ragazzi, con tanto di scarpette da balletto classico ai piedi,<br />
fanno stretching al centro della pista, in attesa che parta la musica.<br />
Il coreografo ha già consegnato lo spartito che Mario Rocchetti sta analizzando<br />
scrupolosamente. Leggendo le note, ne bisbiglia il motivo tra sé e sé.<br />
Annuendo, ondeggiando la testa a destra e sinistra, e canticchiando una a una le note a<br />
bocca chiusa... Mario sembra in tranche.<br />
Gli altri, con trepidazione, stanno aspettando il fischio di chiusura di quella diagnosi<br />
estenuante.<br />
L'unica cosa che sono riusciti a leggere della partitura, è il titolo: “Divine Fantasy”.<br />
Un sospiro di sollievo!<br />
Finalmente, dal piccolo Mario Rocchetti di Montalto di Castro, arrivano segnali<br />
rassicuranti. Quindi:<br />
30
Tutt'intorno, è palpabile l'aria di scetticismo generale... leggermente mitigata da<br />
quella sorta di saette che stanno rimbalzando da un capo all'altro del locale:<br />
lo "sciogli-dita" con il quale Mario sembra stia violentando la sua preziosa Scandalli .<br />
Anche se malandato, nessuno dei presenti immagina di trovarsi davanti a uno dei<br />
migliori fisarmonicisti d'Europa.<br />
Con il suo strumento tra le braccia il piccolo Mario sembra un gigante!<br />
Malgrado si renda conto che tutte le speranze sono riposte su di lui, o, paradossalmente,<br />
proprio perché non se ne rende conto, sembra del tutto tranquillo e sicuro di se.<br />
Santino e il resto della band, intanto, accordano i propri strumenti, in tonalità con la<br />
fisarmonica. Ma, tranne quest'ultimo, gli altri tre se ne stanno in rigoroso silenzio, per non<br />
compromettere, nemmeno con un fiato, le sorti del triplo salto mortale con doppio<br />
avvitamento... senza rete, che stanno per effettuare i "Fratelli Rocchetti"!<br />
Pensando che nessuno li veda, Gianni e Mario si girano e si fanno il segno della croce...<br />
Enzo, seduto alla batteria, con le bacchette in mano... si guarda bene dall'utilizzarle!...<br />
Adesso tutti i presenti: ballerini, mago-prestigiatore, spogliarelliste, camerieri, amici<br />
italiani, i Paladini e gli stessi proprietari, probabilmente, incominciano a pensare che quei<br />
due ragazzini in rampa di lancio, la musica se la mangiano... "a prima vista"!<br />
Mario e Santino, super concentrati, ora viaggiano in un'altra dimensione.<br />
Pietro Rocchetti - il Lupo - non scherzava mica, giù a Piazza Padella, quando<br />
personalmente, come un cane da guardia, li marcava stretti, facendoli rigare dritti, affinché<br />
eseguissero la loro dose quotidiana di “solfeggio”!<br />
E non c'erano né santi, né madonne che potessero impedire quello che, per lui,<br />
rappresentava una vera missione: i figli dovevano diventare bravi musicisti!<br />
Al grido di una semplice, perentoria, minacciosa e ossessionante incitazione, diventata<br />
famosa e ancora oggi ricordata in tutta Montalto di Castro:<br />
<br />
Francoforte, 10 ottobre 1960: ore 17,00 circa.<br />
Mario Rocchetti, venti anni, e il fratello Santino, soltanto quattordici, hanno nelle<br />
loro mani, la sorte del proprio destino e di quello degli altri Ragazzi di Piazza Padella.<br />
I ballerini classici aspettano che parta la musica per iniziare il loro numero:<br />
“Divine Fantasy”.<br />
Per l'appunto, una fantasia di celebri brani di musica classica, tratta da:<br />
Poeta e contadino, Cavalleria leggera, di Franz Suppé;<br />
La gazza ladra, Guglielmo Tell, di Gioacchino Rossini.<br />
Non s'è badato al risparmio: si tratta di brani oltremodo impegnativi!<br />
L'arrangiamento è complesso. La tensione è altissima!<br />
Se non dovesse andar bene, c'è una sola soluzione: "foglio di via" e... tutti a casa!<br />
Sconfitti! Senza gloria! Ma quel che è peggio... senza una lira!<br />
...E la Germania te la puoi scordare!<br />
Nella grande sala è calato il silenzio!<br />
L'unica cosa che si distingue bene, eccitante... persino familiare, è l'acre, stagionato odore<br />
stantio di vecchio fumo di sigarette.<br />
32
Quando Mario “attacca” con la sua Scandalli... sembra un'orchestra sinfonica.<br />
Tutto il locale risuona meravigliosamente, per la bellezza maestosa di quelle pagine sublimi.<br />
Grazie, soprattutto, all'inaspettata maestria e all'esecuzione perfetta dei Fratelli Rocchetti",<br />
che lascia tutti di sasso. Anche se, effettuata "a prima vista"!<br />
Al termine della fantasia, un boato!<br />
Il gol della vittoria, che vale la salvezza, arrivato proprio all'ultimo minuto dei tempi<br />
supplementari...<br />
E' durato un'infinità il numero Fantasia Divina, durante il quale, per lo stupore, tutti i<br />
presenti sono rimasti impietriti.<br />
Il crescendo - galoppante - dal finale dell'ouverture del Guglielmo Tell, con il quale<br />
si conclude l'esibizione, galvanizza con un'ubriacatura di entusiasmo generale, tutti quelli<br />
che, poco prima, avevano fin troppo palesemente, dimostrato la propria contrarietà verso<br />
quei ragazzini così scalcinati.<br />
Il fragore di un applauso spontaneo e le urla liberatorie di gioia che inondano il<br />
Regina, arrivano fino al Meno (*).<br />
Considerando ancora la sua giovanissima età, al Campionato Europeo di<br />
Fisarmonica, di tre anni prima, forse Mario Rocchetti avrebbe meritato qualcosa di più della<br />
medaglia di bronzo!<br />
.<br />
E' la parola più bella che ascoltano da quando sono in Germania.<br />
Ed è indirizzata proprio a loro.<br />
Pronunciata dai tedeschi, ha lo stesso galvanizzante significato che in italiano.<br />
Rappresenta la giusta medicina che ridà una bella carica all'umore avvilito dei Ragazzi di<br />
Piazza Padella.<br />
Qualche minuto prima, nel locale c'era un'aria da funerale.<br />
Adesso i volti dei presenti sono letteralmente incandescenti di gioia.<br />
Il più scatenato, nell'esprimere il proprio entusiasmo, è il coreografo - quello che assomiglia<br />
a Don Lurio - il quale, solo pochi istanti prima, si era dimostrato come il più antipatico e<br />
odioso fra i tanti gay conosciuti fino ad allora.<br />
Ci manca che Mario venga portato in trionfo!...<br />
La reazione dei nuovi amici italiani è commovente.<br />
Si sono dati così tanto da fare!... Parte di quel successo va anche a loro!<br />
E' difficile trattenere le lacrime in quell'incredibile esplosione di orgoglio italiano.<br />
"Don Lurio", con la teatralità tipica di certi coreografi, quando vogliono esprimere la<br />
propria euforia, con slancio machiavellico si getta addosso al piccolo Mario, avvolgendolo<br />
in un abbraccio carico d'isterico entusiasmo.<br />
Prima ancora che questi abbia la possibilità di liberarsi della sua magica fisarmonica.<br />
Forse quell'abbraccio così spontaneo e focoso, non è poi così tanto innocente...<br />
I proprietari, rimasti un po' in disparte durante la prova, si sono fatti largo, e stanno<br />
davanti a quei ragazzini, la cui vista, poco prima, li aveva addirittura infastiditi.<br />
Anche per loro, finalmente, s'intravvede la fine del tunnel che stava per sfociare in un<br />
incubo. Rischiando di compromettere il prestigio del Regina.<br />
---------------------<br />
(*) Il Meno ("Francoforte sul Meno") è il fiume che bagna Francoforte e che scorre poco<br />
distante dal Tanz Kaffee Regina.<br />
33
Non si capisce con esattezza cosa dicano, ma, dal linguaggio universale dei gesti e<br />
dall'espressione soddisfatta del viso, lasciano intendere, probabilmente...:<br />
>.<br />
Incredibile!<br />
All'ultimo istante, il miracolo si è avverato.<br />
Francoforte, lunedì 10 ottobre 1960: qualche minuto dopo le 17,00.<br />
E' accaduto quello che nella mattinata, e anche nei giorni precedenti, era considerato<br />
semplicemente impossibile, soltanto da immaginare!<br />
Nessuno sperava più che il sogno si potesse riagguantare.<br />
Invece, dopo tante avversità...<br />
La commovente solidarietà di quegli operai italiani e la classe genuina di Mario Rocchetti<br />
con la sua Scandalli, consentono ai cinque ragazzi di rimanere in Germania.<br />
Per continuare a sperare.<br />
La tournée andrà avanti!<br />
La paura di un inglorioso ritorno a casa, ormai si può considerare superata.<br />
I Ragazzi di Piazza Padella sono stati promossi!<br />
I complimenti arrivano perfino dai componenti del complesso i Paladini.<br />
Anche se poi dovranno iniziare a smontare gli strumenti, per lasciare il posto, proprio ai loro<br />
rivali. E' triste dover constatare lo stato d'animo di quei ragazzi.<br />
Mentre li osservano smontare gli strumenti, pensano alla loro situazione critica di qualche<br />
minuto prima<br />
Sebbene reduci da una condizione di estremo disagio, i Rocchetti, pur nella gioia<br />
imprevista di una vittoria arrivata in extremis, non possono fare a meno di provare un certo<br />
rimorso per come sono andate le cose.<br />
La situazione è piuttosto imbarazzante. Adesso sono altri ragazzi a rimanere senza lavoro.<br />
Per questo motivo, saranno costretti a fare le valigie e tornare in Italia.<br />
Con il primo acconto che ricevono, i Ragazzi di Piazza Padella acquistano i biglietti<br />
del treno per i Paladini - rimasti senza lavoro e perciò senza soldi - che potranno rientrare in<br />
Italia, senza subire l'umiliazione di richiedere il foglio di via.<br />
Per i Rocchetti, ragazzi della provincia italiana, armati soltanto di uno sconfinato<br />
amore per la musica, e senza alcun'altra risorsa, se non la spericolata giovanile incoscienza,<br />
la proposta di iniziare a suonare, già da quella sera, rappresenta il punto di partenza verso un<br />
futuro, finalmente decente.<br />
La Direzione del Regina, intanto, si dà subito da fare per trovare un alloggio.<br />
In quattro e quattr'otto, procura una stanza all'ultimo piano di un palazzo, che si trova<br />
sulla stessa piazza della stazione centrale.<br />
Esattamente una stanza! Per cinque persone. Soltanto con un letto matrimoniale.<br />
34
Sarà in questo buco che, per qualche giorno, i Ragazzi di Piazza Padella, si dovranno<br />
adattare a dormire in cinque in un letto.<br />
...Sempre meglio che dormire sul marciapiede della stazione! Con il freddo che ti<br />
penetra nelle ossa e il terrore di venire “beccati” dalla polizia.<br />
Una cosa importantissima: nella piccola stanza c'è il riscaldamento!<br />
Ma la cosa assolutamente più "sciccosa", dopo tante avversità, è rappresentata da un piccolo<br />
bagno, provvisto, addirittura, di una doccia con l'acqua calda...<br />
Una vera pacchia!<br />
Improvvisamente, sembra di stare al Grand Hotel.<br />
Dopo poco più di un'ora dalla "promozione" come orchestra da varietà, i ragazzi del<br />
complesso di Mario Rocchetti, già si stanno litigando i turni alla toilette.<br />
L'eccitazione per quelle ritrovate comodità, che avevano quasi dimenticato, fa saltare<br />
le regole nei confronti di alcuni privilegi, legati all'anzianità, che di solito venivano<br />
rispettati.<br />
Il guazzabuglio derivato dall'apertura di tutte le valigie in così poco spazio, per cercare<br />
ognuno la propria biancheria pulita; tentare di far "riavere" le divise (*) riportate alla luce<br />
dopo quasi due settimane rimaste pigiate nei bagagli; la pulizia delle scarpe e quant'altro,<br />
saranno soltanto dei particolari che in seguito i ragazzi ricorderanno come simboli di grande<br />
cameratismo. Veri e propri mattoni di un'incredibile amicizia, sempre in costruzione.<br />
Sempre più forte!<br />
Visto che la stanzetta è provvista di un piccolo bagno, una calda e rigenerante pulizia<br />
corporea - doccia, sciampo, barba...- è quello che ci vuole per dare più senso a quella che,<br />
ormai, sembrava una cosa dimenticata: il ritorno ad una vita decente.<br />
Francoforte, 10 ottobre 1960, ore 19,00 circa.<br />
Immagine simbolo - Mario Paparozzi: ritorno alla vita normale, dopo la prova "Regina".<br />
--------------------------<br />
(*)<br />
Fino a tutti gli anni '60, i complessi professionisti, dovevano indossare le divise.<br />
35
Finalmente, dopo tanti giorni a pancia vuota, potranno riassaporare il gusto di<br />
mangiare qualcosa di caldo.<br />
Un'abbondante cena alla tedesca, sarà quasi come un grandioso pranzo alla Villa dei<br />
Principi (*).<br />
La sera del 10 ottobre 1960, la giovanissima band guidata da Mario Rocchetti, fa il<br />
suo debutto al Tanz Kaffee Regina di Francoforte, come "orchestra da varietà".<br />
Dopo giorni d'indicibili disagi, finalmente per i Ragazzi di Piazza Padella l'incubo<br />
può considerarsi finito!<br />
Non appena sarà lasciato libero, si trasferiranno in uno degli appartamenti che la<br />
direzione del Regina mette a disposizione per i propri artisti. Al momento, quello destinato a<br />
loro, è ancora occupato dai componenti del complesso i Paladini.<br />
"Tanz Kaffee Regina" - Francoforte - 20 novembre 1960.<br />
Giuseppe Moscaroli (ha raggiunto da un paio di giorni il gruppo), Mario Paparozzi, Gianni<br />
Bonavera, Enzo Galli, Santino (seminascosto) e Mario Rocchetti.<br />
In primo piano: il Direttore del locale con la sua Signora.<br />
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(*)<br />
La "Villa dei Principi" è un ristorante che si trova a Civitavecchia, a picco sul mare, famoso<br />
per la sua ottima cucina.<br />
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Qui finisce la presentazione.<br />
(E continua la storia)<br />
Pochi giorni dopo l'arrivo a Francoforte, non trovando gradevole all'orecchio<br />
come i tedeschi pronunciano il nome del gruppo - "Roccetti" , anziché "Rocchetti"-, per<br />
avere il giusto risultato fonetico, si decide di mettere due kappa, al posto di "cch".<br />
Ed è così, che il 16 ottobre 1960, a Francoforte, nascono "I Rokketti".<br />
Partiti dall'Italia come "giovane complesso rock" - Capitolo 15 -, nell'ottobre 1960,<br />
per la circostanza appena descritta, si ritrovano, al Regina di Francoforte, dove già opera un<br />
"complesso da ballo", a svolgere l'inusuale attività di "orchestra da varietà".<br />
Prima che scada il contratto all'altro complesso, la direzione del locale propone ai<br />
Rokketti di coprire ambedue i ruoli: sia come "orchestra da varietà", che come gruppo rock<br />
- per il ballo -, fino al 31 dicembre. Con cachet quasi raddoppiato!<br />
La risposta non poteva che essere affermativa. Per un paio di validissimi motivi.<br />
Primo fra tutti: i Marchi tedeschi!<br />
Quando una cosa "costa tanto", vuol dire che "vale" anche tanto.<br />
La fortunata - meritatissima - "combinazione" che li vede svolgere ottimamente, sia<br />
la funzione di rock band che quella di orchestra da varietà, dà la possibilità di dimostrare, a<br />
360 gradi, oltreché il proprio valore artistico, la grande voglia che hanno, di lavorare, senza<br />
risparmio!<br />
Il contratto del Regina da quel momento rappresenta il documento essenziale, che<br />
attesta la quotazione professionale del gruppo. Quasi un atto notarile, cui in seguito,<br />
dovranno far riferimento i proprietari dei più prestigiosi locali notturni tedeschi.<br />
Tutto questo, permetterà loro di gestire direttamente i contatti di lavoro, senza bisogno di<br />
manager o intermediari di qualsiasi natura, per oltre cinque anni. Vale a dire, per tutto il<br />
tempo che suoneranno in Germania.<br />
L'altro motivo, prettamente logistico, molto importante per dei ragazzi ancora senza<br />
macchina, sta nel fatto, che, per tre mesi, potranno rimanere tranquilli, in una bella grande<br />
città, a suonare in un locale di classe, senza problemi di trasferimento.<br />
Il Tanz Kaffee Regina di Francoforte, si rivela un'importantissima vetrina per i<br />
Rokketti: un biglietto da visita di grande prestigio.<br />
Il "viaggio" è appena iniziato.<br />
I ragazzi ancora non lo sanno, ma all'orizzonte, ci sono tre importanti avvenimenti<br />
che, in pochi mesi, cambieranno radicalmente la loro iniziale concezione di "musica".<br />
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Tali circostanze sono descritte nei seguenti capitoli:<br />
N. 17 - Francoforte, 23 ottobre 1960: "La svolta".<br />
N. 18 - Dusseldorf, gennaio 1961: "Stupore allo Studio 15".<br />
N. 20 - Amburgo, aprile 1961: "Lo zingaro ubriaco".<br />
La storia dei Rokketti, iniziata sul finire degli anni '50, abbraccia per intero tutto il<br />
decennio successivo. Quello che, per motivi inconfutabili, sia di quantità, ma soprattutto per<br />
qualità innovative in campo musicale, ancora oggi è giustamente considerato, come:<br />
"I Favolosi Anni '60" di cui sono stati tra i migliori protagonisti. Oggi sono rimasti<br />
presenti, nei ricordi di tanti appassionati ed estimatori, che "allora" li seguivano in ogni<br />
angolo d'Italia.<br />
Il libro non parla, esclusivamente, della vita musicale di una band degli anni '60.<br />
Il libro racconta la storia di un gruppo di ragazzini, figli della provincia italiana, e di padri<br />
operai, che, alla fine degli anni '50, per inseguire un sogno, da soli, hanno preso il treno e<br />
sono partiti...<br />
I Rokketti.<br />
Ovvero: "I Ragazzi di Piazza Padella".<br />
Ovvero: "La Band di Civitavecchia".<br />
Mario Paparozzi<br />
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I Rokketti - Milano, settembre 1966.<br />
Mario Paparozzi, Gianni Bonavera, Mario Rocchetti, Tassilo Burckard, Santino Rocchetti.<br />
Autore:<br />
Mario Paparozzi<br />
Via Ottimo Consiglio, 3<br />
00053 Civitavecchia (RM) - Italia<br />
Tel.: 0766.370240 – 348.1646997<br />
www.irokketti.it<br />
E-Mail: info@irokketti.it<br />
Estratto dall’edizione integrale di:<br />
i<br />
<strong>ROKKETTI</strong><br />
"Da Piazza Padella alla Reeperbahn"<br />
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© Mario Paparozzi 2011 - Riproduzione vietata.<br />
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