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Per rendere più complesso lo sminamento, questi due tipi di mine sono spesso combinate; ciò avviene specialmente nei campi minati difensivi in cui le mine a pressione sono posizionate vicino a quelle a frammentazione; queste infatti sono più efficaci ma anche più visibili perché non interrate. Oltre alle mine vere e proprie è infine possibile individuare un’altra vasta categoria, quella degli ordigni inesplosi UXO (UneXploded Ordnance). Questa categoria include tutti quegli ordigni progettati per esplodere al contatto col suolo o con l’obiettivo cui mirano ma che per qualche motivo rimangono inesplosi. Questi ordigni sono bombe, proiettili, granate… La percentuale di fallimento può variare da valori dal 1 %, fino al 40 % in relazione all’età, alle condizioni di stoccaggio, alla metodologia di utilizzo, alla situazione ambientale in cui si trovano gli ordigni 2 . Allo stato attuale manca una definizione formale per gli UXO nella legislatura internazionale; l’International Mine Action Standards (IMAS) pubblicato dalle Nazioni Unite descrive gli UXO come: “explosive ordnance that has been primed, fuzed, armed or otherwise prepared for use or used. It may have been fired, dropped, launched or projected yet remains unexploded either through malfunction or design or for any other reason 3 ”. 1.2 Impatto socio-economico delle mine Il 18 ottobre 1997 è stata ratificata la “Convenzione sul divieto di uso, immagazzinamento, produzione e traffico delle mine antiuomo e sulla loro distruzione”, nota come trattato di Ottawa. Alla convenzione hanno aderito fino ad ora 146 paesi e 130 l’hanno convalidata. Il numero di vittime decedute a causa delle mine documentato dal Landmine Monitor Report 4 nel periodo 1999-2004 è di 42.500 in 75 Paesi. Il numero di vittime sopravvissute fino ad ora è tra le 300.000 e le 400.000. Nel 2003 il Landmine Monitor ha potuto documentare 8.065 nuovi casi accertati di vittime da mine (il 23% dei quali bambini) in 66 paesi. Considerazioni sulla scarsa affidabilità dei sistemi di registrazione in molti dei paesi affetti da mine portano tuttavia ad una stima superiore del numero delle vittime e compresa tra le 15.000 e le 20.000 all’anno. A livello mondiale, nel 2003 sono stati bonificati da mine ed ordigni inesplosi 149 milioni di metri quadrati di terreno, e sono state distrutte 174.167 mine antipersona, 9.330 mine anticarro e 2.570.000 ordigni inesplosi di vario tipo (dei quali quasi la metà nel solo Afghanistan). 2 Geneva International Centre for Humanitarian Demining, 2003, A guide to mine action 3 “ordigno esplosivo che è stato caricato, munito di innesco, armato o altrimenti preparato per l’uso o usato. Può essere stato sparato, lasciato cadere, lanciato o proiettato e tuttavia rimane inesploso per malfunzionamento o progettazione o per qualunque altra ragione”, IMAS 04.10 Second Editions, 1 January 2003, Standard 3.218. 4 Organo di censimento annuale delle mine e delle loro conseguenze nel mondo 3
A tutto il 2004, 83 paesi nel mondo risultano affetti da mine. Nel corso dell’anno è stato documentato da organi governativi l’utilizzo di mine in 4 paesi: Birmania, Nepal, Georgia e Russia mentre in altri 16 il loro uso è avvenuto da parte di gruppi armati non statali. (Disegno: Landmine Monitor Report,2004, http://www.icbl.org ) Nel 2004 gli stati membri sono arrivati a 140 ma rimangono esclusi ancora i più importanti produttori mondiali di mine: USA, Russia, Ucraina e Cina. I risultati conseguiti dalle organizzazioni che si occupano di sminamento nel mondo, a partire dall’entrata in vigore del trattato di Ottawa fino a tutto il 2004, sono stati molti e significativi: • Sono stati distrutti 37 milioni di mine. • L’uso di mine si è ridotto drasticamente, anche negli stati che non hanno ratificato il trattato. • La produzione di mine è scesa in modo significativo; 36 paesi hanno cessato la produzione. • Il traffico di mine si è quasi universalmente interrotto e anche gli stati produttori al di fuori del trattato hanno imposto opportune moratorie. • Nei 50 stati che hanno dichiarato di essere affetti da mine sono iniziate operazioni di bonifica. Dette operazioni si sono già concluse in Bulgaria, Costa Rica, Honduras e Gibuti. • Lo stanziamento di fondi destinati alla bonifica dei territori, all’assistenza delle vittime e alle attività correlate è stato di oltre un bilione di dollari USA, di cui 190 milioni stanziati dai paesi affetti. • Il numero delle vittime è ridotto di una percentuale che, in alcune zone, arriva al 67%. 4
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Per rendere più complesso lo sminamento, questi due tipi <strong>di</strong> mine sono spesso combinate;<br />
ciò avviene specialmente nei campi minati <strong>di</strong>fensivi in cui le mine a pressione sono<br />
posizionate vicino a quelle a frammentazione; queste infatti sono più efficaci ma anche più<br />
visibili perché non interrate.<br />
Oltre alle mine vere e proprie è infine possibile in<strong>di</strong>viduare un’altra vasta categoria, quella<br />
<strong>degli</strong> or<strong>di</strong>gni inesplosi UXO (UneXploded Ordnance). Questa categoria include tutti quegli<br />
or<strong>di</strong>gni progettati per esplodere al contatto col suolo o con l’obiettivo cui mirano ma che<br />
per qualche motivo rimangono inesplosi. Questi or<strong>di</strong>gni sono bombe, proiettili, granate…<br />
La percentuale <strong>di</strong> fallimento può variare da valori dal 1 %, fino al 40 % in relazione all’età,<br />
alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stoccaggio, alla metodologia <strong>di</strong> utilizzo, alla situazione ambientale in cui<br />
si trovano gli or<strong>di</strong>gni 2 .<br />
Allo stato attuale manca una definizione formale per gli UXO nella legislatura<br />
internazionale; l’International Mine Action Standards (IMAS) pubblicato dalle Nazioni<br />
Unite descrive gli UXO come: “explosive ordnance that has been primed, fuzed, armed or<br />
otherwise prepared for use or used. It may have been fired, dropped, launched or<br />
projected yet remains unexploded either through malfunction or design or for any other<br />
reason 3 ”.<br />
1.2 Impatto socio-economico delle mine<br />
Il 18 ottobre 1997 è stata ratificata la “Convenzione sul <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> uso, immagazzinamento,<br />
produzione e traffico delle mine antiuomo e sulla loro <strong>di</strong>struzione”, nota come trattato <strong>di</strong><br />
Ottawa. Alla convenzione hanno aderito fino ad ora 146 paesi e 130 l’hanno convalidata.<br />
Il numero <strong>di</strong> vittime decedute a causa delle mine documentato dal Landmine Monitor<br />
Report 4 nel periodo 1999-2004 è <strong>di</strong> 42.500 in 75 Paesi. Il numero <strong>di</strong> vittime sopravvissute<br />
fino ad ora è tra le 300.000 e le 400.000.<br />
Nel 2003 il Landmine Monitor ha potuto documentare 8.065 nuovi casi accertati <strong>di</strong> vittime<br />
da mine (il 23% dei quali bambini) in 66 paesi. Considerazioni sulla scarsa affidabilità dei<br />
sistemi <strong>di</strong> registrazione in molti dei paesi affetti da mine portano tuttavia ad una stima<br />
superiore del numero delle vittime e compresa tra le 15.000 e le 20.000 all’anno.<br />
A livello mon<strong>di</strong>ale, nel 2003 sono stati bonificati da mine ed or<strong>di</strong>gni inesplosi 149 milioni<br />
<strong>di</strong> metri quadrati <strong>di</strong> terreno, e sono state <strong>di</strong>strutte 174.167 mine antipersona, 9.330 mine<br />
anticarro e 2.570.000 or<strong>di</strong>gni inesplosi <strong>di</strong> vario tipo (dei quali quasi la metà nel solo<br />
Afghanistan).<br />
2 Geneva International Centre for Humanitarian Demining, 2003, A guide to mine action<br />
3 “or<strong>di</strong>gno esplosivo che è stato caricato, munito <strong>di</strong> innesco, armato o altrimenti preparato per l’uso<br />
o usato. Può essere stato sparato, lasciato cadere, lanciato o proiettato e tuttavia rimane inesploso per<br />
malfunzionamento o progettazione o per qualunque altra ragione”, IMAS 04.10 Second E<strong>di</strong>tions, 1 January<br />
2003, Standard 3.218.<br />
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