Asia C A P ITO LO S E I - Cooperazione Italiana allo Sviluppo
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Relazione annuale sull’attuazione della politica di cooperazione <strong>allo</strong> sviluppo nel 2008<br />
358<br />
THAILANDIA<br />
Phuket<br />
Chiang Mai<br />
Uttaradit<br />
Uthai Thani<br />
Surat Thani<br />
Phatthalung<br />
Chiang Rai<br />
Phayao<br />
Sukhothai<br />
La Thailandia è ormai considerato un Paese a medio reddito e non risulta<br />
più da circa un decennio tra i paesi in cui focalizzare le attività di <strong>Cooperazione</strong><br />
<strong>allo</strong> sviluppo.<br />
Tuttavia, in data 2 settembre 2008 la <strong>Cooperazione</strong> italiana ha cofinanziato<br />
- per un importo complessivo di 884.539 euro - la realizzazione del programma<br />
“Dal produttore al consumatore: sviluppo della filiera dei molluschi<br />
tra le comunità costiere della provincia Phang Nga”, promosso<br />
dall’Ong TdH. A seguito della firma di un Memorandum of Understanding<br />
tra Terres des Hommes e le autorità locali, il progetto sarà inaugurato nel<br />
mese di aprile 2009.<br />
Phrae<br />
IL POVERTY REDUCTION STRATEGY<br />
Nan<br />
Phra Nakhon Si Ayutthaya<br />
Bangkok<br />
Chachoengsao<br />
Hat Yai<br />
Chanthaburi<br />
Nakhon Si Thammarat<br />
Sadao<br />
Nakhon Sawan<br />
Chon Buri<br />
Ban Pak Phraek<br />
Pattani<br />
Sungai Kolok<br />
Changwat Udon Thani<br />
Khon Kaen<br />
Roi Et<br />
Nakhon Ratchasima<br />
Yasothon<br />
Ubon Ratchathani<br />
VIET NAM<br />
Nell’ambito del processo di ricostruzione seguito al lunghissimo<br />
periodo bellico, il Governo vietnamita ha varato, nel 1986, delle importanti<br />
riforme economiche che hanno portato l’economia locale,<br />
a partire dagli anni ‘90, a livelli di crescita che sono stati classificati<br />
tra i più elevati al mondo. Le auorità vietnamite hanno promosso<br />
una liberalizzazione dell’economia e hanno realizzato le riforme<br />
strutturali necessarie alla modernizzazione del sistema economico.<br />
Anche se l’impetuosa crescita economica ha permesso una<br />
significativa riduzione della povertà (dal 58% al 15,5%, tra il 1993<br />
e il 2007), si assiste tuttavia a un progressivo aumento delle dispa-<br />
Approvato nell’aprile 2007, il Poverty Reduction Strategy intende iniziare l’attuazione delle priorità nazionali di lungo periodo.<br />
Queste ultime – definite in una strategia che copre il periodo 2006-2015 – sono:<br />
1. la riforma della pubblica amministrazione;<br />
2. lo sviluppo del settore privato e l’attrazione degli investimenti;<br />
3. lo sviluppo del potenziale umano, diretto principalmente alla crescita della quantità e della qualità dei servizi sociali per<br />
i poveri, e al raggiungimento degli Obiettivi del Millennio. Tali priorità sono considerate funzionali al consolidamento della<br />
stabilità sociale e politica, e al raggiungimento del benessere socio-economico, in un ambiente caratterizzato dalla supremazia<br />
dei principi dell’economia di mercato, dalla libertà e dalla dignità della persona.<br />
Phuket<br />
Chiang Mai<br />
Uttaradit<br />
Uthai Thani<br />
Phatthalung<br />
Chiang Rai<br />
Phayao<br />
Nan<br />
Phrae<br />
Sukhothai<br />
Phra Nakhon Si Ayutthaya<br />
Bangkok<br />
Chachoengsao<br />
Surat Thani<br />
Hat Yai<br />
Nakhon Si Thammarat<br />
Sadao<br />
Nakhon Sawan<br />
Chon Buri<br />
Chanthaburi<br />
Ban Pak Phraek<br />
Pattani<br />
Sungai Kolok<br />
Changwat Udon Thani<br />
Khon Kaen<br />
Roi Et<br />
Nakhon Ratchasima<br />
Yasothon<br />
Ubon Ratchathani<br />
rità sociali ed economiche fra i centri urbani e le zone rurali, dove<br />
vive il 90% della popolazione ai margini della soglia di povertà. I<br />
principali fattori di disagio sociale riguardano il settore sanitario,<br />
per l’inadeguatezza delle strutture e per alcuni fenomeni particolarmente<br />
allarmanti, quali la malnutrizione infantitle (che riguarda<br />
il 33% dei bambini sotto i 5 anni) e il progressivo diffondersi del<br />
virus HIV/AIDS. Nonostante il reddito pro capite si aggiri intorno ai<br />
1.000 dollari, il Viet Nam presenta degli indici di sviluppo umano<br />
sostanzialmente positivi (ad esempio, la speranza di vita alla nascita<br />
è di 71 anni mentre il grado di alfabetizzazione è del 94%).<br />
Nel corso del 2008 si è registrato un significativo rallentamento<br />
della crescita economica, mentre il Paese - il cui Pil dipende per<br />
oltre il 70% dall’export - si trova a far fronte al crescente impatto<br />
negativo della crisi globale. Il Viet Nam è tuttavia in grado di affrontare<br />
tale avversa congiuntura - resa ancora più complessa in<br />
presenza della forte concorrenza che si registra sia a livello regionale<br />
che internazionale - potendo contare sulla piena consapevolezza<br />
e sul concreto impegno riformista del suo Governo, nonché<br />
su una popolazione giovane e con un alto grado di istruzione e, infine,<br />
sull’avvenuta integrazione del Paese nelle principali organizzazioni<br />
economiche internazionali, quali l’OMC, l’ASEAN e l’APEC.<br />
Il “Piano Quinquennale di <strong>Sviluppo</strong> Socio-Economico (SEDP 2006-<br />
2010), ratificato dall’Assemblea Nazionale vietnamita nel giugno<br />
2006, si pone l’obiettivo di completare il processo di transizione del<br />
Paese verso un’economia di mercato, cercando tuttavia di contemperare<br />
la crescita economica con un più equo sviluppo sociale. Nel<br />
Paese la presenza dei donatori internazionali è particolarmente<br />
elevata. Tra le istituzioni internazionali figurano la Banca Mondiale,<br />
che programma di sborsare nei prossimi tre anni 900 milioni di<br />
dollari annui, l’<strong>Asia</strong>n Development Bank, la Commissione Europea,<br />
che ha previsto di investire nel periodo 2007-2010 160 milioni di<br />
euro, e le Nazioni Unite. Tra i donatori bilaterali, si confermano ai<br />
primi posti quei paesi che, per ragioni storiche, geografiche o strategiche<br />
mantengono da tempo forti legami con il Viet Nam, tra cui<br />
Giappone, Australia, Francia e paesi scandinavi.<br />
La <strong>Cooperazione</strong> italiana<br />
L’attuale programma di cooperazione italo-vietnamita comprende<br />
31 iniziative in corso (o in via di conclusione o concluse nel 2008)<br />
per un finanziamento complessivo di 77,7 milioni di euro – di cui<br />
17,7 a dono e 59,9 a credito d’aiuto. Dette iniziative comprendono<br />
progetti o programmi bilaterali, multilaterali, cofinanziamenti con<br />
Ong italiane. La cooperazione <strong>allo</strong> sviluppo è uno dei settori più<br />
qualificanti del rapporto bilaterale Italia-Vietnam e viene intesa<br />
dalle autorità vietnamite non solo come un mero contributo <strong>allo</strong><br />
sviluppo del Paese ma anche come un indice del livello di interesse<br />
dell’Italia a mantenere inalterati i vincoli che legano le due nazioni.