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Conclusioni<br />
Nel corso dei lavori del “Forum internazionale dei trasporti”, svoltosi a Lipsia (Germania) dal 26 al 29 maggio<br />
2009, è stato affermato da stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> valore mon<strong>di</strong>ale che la crisi economica e finanziaria che stiamo ora<br />
fronteggiando impone scelte non più rinviabili in materia <strong>di</strong> circolazione <strong>di</strong> beni e <strong>di</strong> persone. Impone <strong>di</strong><br />
abbandonare i progetti finora seguiti perché essi aggraveranno ulteriormente i fenomeni negativi connessi<br />
all’attuale sistema <strong>di</strong> trasporto. La speranza è nell’appello rivolto alle migliori sensibilità sociali perché trovino la<br />
forza e le risorse necessarie per opporsi a tutte quelle iniziative che porteranno i trasporti, intesi ovviamente in<br />
senso generale, ad essere ad<strong>di</strong>tati come causa <strong>di</strong>struttiva delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita attuale e delle future<br />
generazioni.<br />
Occorre in realtà ripensare l’intero sistema in con<strong>di</strong>zioni ambientali e tecnologiche nuove, facendo tesoro degli<br />
insegnamenti <strong>di</strong> quanti alla materia hanno de<strong>di</strong>cato lunghe ed approfon<strong>di</strong>te ricerche, analisi e stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficilmente<br />
confutabili. Uno dei quali appare, appunto, il paradosso a cui si è fatto cenno nel precedente paragrafo.<br />
Detto questo, corre l’obbligo <strong>di</strong> fugare subito un sospetto. Non auspichiamo la chiusura dei cantieri attrezzati per<br />
la costruzione delle infrastrutture dei trasporti (alcune delle quali sicuramente utili) o il blocco della produzione<br />
dei mezzi stessi <strong>di</strong> trasporto. Al contrario. Riteniamo che all’uno e all’altro comparto sia necessario ed urgente<br />
offrire nuove opportunità. E questo è un obiettivo possibile, oltre che desiderato. Perché una nuova<br />
organizzazione del territorio, con relative infrastrutture <strong>di</strong> trasporti, può essere attivata. Perché un nuovo modo<br />
<strong>di</strong> fare trasporto è realizzabile.<br />
A partire proprio dal 2010 la Commissione europea darà corso a in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> politica dei trasporti me<strong>di</strong>ante un<br />
nuovo Libro bianco dei trasporti, aggiornato rispetto a quello del 2001. La Commissione sta acquisendo stu<strong>di</strong> ed<br />
orientamenti da tutti gli attori del settore. Sulla base delle informazioni e dei dati acquisiti proporrà una visione<br />
nuova e più avanzata del futuro dei trasporti e della mobilità fino al 2020.<br />
Per la politica e per gli amministratori della cosa pubblica a livello più alto si presenta, pertanto, un’occasione<br />
irripetibile, almeno nel breve, per contribuire alla definizione <strong>di</strong> nuovi in<strong>di</strong>rizzi a livello <strong>di</strong> paesi membri.<br />
Diversamente risulta <strong>di</strong>fficile pensare che, dal basso e quin<strong>di</strong> a livello locale, figure stanziali <strong>di</strong> amministratori che<br />
hanno fino ad oggi provocato certo genere <strong>di</strong> problemi, riescano ad immaginare soluzioni innovative per<br />
rimuoverli.