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Memorie cronologiche de vescovi ed arcivescovi ... - EleA@UniSA

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vi<strong>de</strong> la Beatiffima Vergine,che fofteneva colla fua Sautiflima Mi*<br />

aio la trave <strong>de</strong>lia vecchia Chiefa <strong>de</strong>lla Vallicella, ch’era ufcica dal<br />

fuo luogo . Sopra il fu<strong>de</strong>tto Armario vi era caduto un’Architrave<br />

molto pefante di marmo, e con tutto ciò io per tutto lo fpazfo <strong>de</strong>l<br />

tempo, che dimorai fepellitotrà quelle rovine, non fentii incom-<br />

modo afèu no, nè pefo , nè gravezza ; anii hebbi grazia di poter<br />

continuamente ad alta voce recitare alcune orazioni,<strong>ed</strong> hebbi Tempre<br />

libero l’ufo di ragione, con raccomandarmi à Dio <strong>ed</strong> a’Santi,<br />

c conuna grandilEma fiducia di dover efier liberato. I miei familiari<br />

mi dicono, che io fia flato fotto le rovine per lo fpazio d’un’-<br />

ora, ò d’un’o ra , e mezza; ma à me per nuova grazia non parve_><br />

d’eftervi dimorato, che per lo fpazio d’un quarto d’ora. Venne in<br />

Canto il Padre Lettore Buonaccorli <strong>de</strong>l mio Ordine,chiamandomi<br />

fopra que’ mucchi di faffi, <strong>ed</strong> io l’udii fubito , <strong>ed</strong> egli fentì la mia<br />

voce, benche non diftinguefi'e le mie parole, <strong>ed</strong> infieme col Signor<br />

Canonico Paolo Farella cominciarono à diffep£llirmi,<strong>ed</strong> appretto<br />

fopragiunfero due altri, coll’ajuto<strong>de</strong>’ quali mi cavarono da' latti;<br />

cd è di pardcolar confi<strong>de</strong>razione, che per le diligenze, <strong>ed</strong> operazioni<br />

loro, precipitando le p ie tic h e ftavano fmolle, nè elfi,né io<br />

ricevemmo nocumento alcuno.<br />

Difiepellito, che fui, il <strong>de</strong>tto Signor Canonico mi trovò fotto il<br />

capo l’accennata Immagine <strong>de</strong>i mio Santo Avvocato; <strong>ed</strong> un’alrroj<br />

fubito, che mi vi<strong>de</strong>, prele à cafo una <strong>de</strong>lle Immagini In<strong>de</strong>tte,ch*e-<br />

rano intorno à me, e me la die<strong>de</strong> à baciare; e ritrovai, che quella-»<br />

Immagine rapprefentava la rifufcitazione,che ilSantofece di Paolo<br />

<strong>de</strong> Mattimi ; E cosi io fui eftratto dalle rovine , e portato fuori<br />

<strong>de</strong>lla porta <strong>de</strong>lia Città con molte ferite in tefta , e nella mano <strong>de</strong>-<br />

ftra,e nei pie<strong>de</strong> <strong>de</strong>liro; e pure le ferite non mi hanno dato mai dolore<br />

alcuno; anzi la fera me<strong>de</strong>/ima prefi il Sagramento <strong>de</strong>ll’Euca-<br />

riftia in mano, fermonaial Popolose di<strong>ed</strong>i il Viatico ad un'infermo<br />

. Negli occhi fo!amente,per Io gran calcinaccio cadutomi fopra,<br />

mi calò una fluffione, la quale mi hà dato, fenza dolore però,<br />

qualche incomodo al ve<strong>de</strong>re. Le grazie <strong>de</strong>l mio Santo non terminano<br />

qua, poiché prefervò nel precipizio di quafi tutto l'Epifco-<br />

pio tutta la mia numerofa famiglia, tutti gli Òfpiti, e Curiali, o<br />

folo perì un Lacchè, il quale era fuori di cafa j e nell’Epifcopio recarono<br />

morti folo alc uni pochi E£leri,che non erano in efio venuti<br />

per cagione <strong>de</strong>llo fteflo mio Tribunale . Prefervò parimente il<br />

Santo i Signori Preti <strong>de</strong>lla Congregazione <strong>de</strong>lla Miffione,che da_»

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