Memorie cronologiche de vescovi ed arcivescovi ... - EleA@UniSA

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31.05.2013 Views

lo: Voi,che per la voftra pronti/lima obbedienzaper U voftr£2 non mai raffreddata carità verfo di noi,non havendoci mai in menoma cofa contriftato, meritate quel degno Elogio : (b) Gaudium» vofirum,& corona nofìra. Voi, (») genus eltftum, regale Sacerdotiunu, gens fan fta, attcndite vobis , & umverfo gregi : attendete a voi fteflì coll'awanzamento nella perfezione voftra, ed alla greggia, perfezionandola co’ voftri efempii : ( kj) quoniamros eflis Vresbyteti in populo Dei, & ex vobis pendet anima illorum. Attendete dunque* che in avvenire ( ficcome fotto di noi havete fatuamente fatto) edifichiate, non ifcandalezziate veruno del popolo di Dio. Attendere, che ha fri voi la carità, che è il vincolo della perfezione, e_» che non fi a feifma fra vo i. Attendete , ut fttis jugitér nitidi, mundi, furi, cai'u, ftcut decet MiniPros Cbrìfii , & difpenfatores minifteriorutn.» L e i . Vi raccomandiamo fopra tutto la cuftodia della caftità » c_» della purità della vita. Chi beve al Calice del Signore , e mangia-» alla menfa del medefimo , non può bere , e mangiare à quella del demonio; Non patella calicem Domini bibere,& calictm d

do, e la vdftra dignità, non vi fia Prete, che ferva a* Laici ne’ me- ilieri al Sacerdozio difdicevoli. Siavi perpetua regola il noftro terzo Editto intorno alla vita, ed honeftà de’ Cherici in data de’2. di Settembre del 1630. in cui ciocché conviene, e ciocché difeon- vieneal Cherico é compendiato . L'Habito, e la Tonlura.che tanto religiofamente havete offervato, che anche framefcolati fra gli altri Cleri della Provincia , a prima villa , eravate conofeiuti per miei figliuoli,tate, che non fi alteri in avvenire,acciocché il demo* nio non habbia à mofìrare le voftre vefli a! Giudice divino,e dire} (m) Pi de ut rum tunica fìlij lui fi t, an non. Voi Soldati di Chn/to, delle arme Cherical^e non delle Laicali dovete fervirvi: Clericorum arma funi orationes , & lacryntx (n) Et vos, qui efiis Vrtsbyicn in Ecclefia Dei, dille Giuditta, Orate . A tale oggetto, amate il ritiramento, acciocché non fi dica ; (0) fi cut pò- pulusfic Sacerdos. Attendete alla feienza de' Santi, ed agli ftudi,allo fiato Chcricale convenienti, leggendoli preffo Ofea: (p) Quia tu feienttam repulsi, repellavi te, ne Sacerdotio fungaris tnibi.E finalmente e/iofe afiumpti à carnalibus defideriis, à terreni! concupi/centiis, fiate diftaccatt dalle cofe terrene, ed anelate alla fanta perfezione , ef- fendo lcritco : Sanfti eftote, quoniam Sanffus egofum, dicit Domìnus. A ’ P A R R Ò C H I » CArifSmi Fratelli Pievani, Parrochi, Rettorid’Anime, iv o t fopra tutto debbo replicare : jitteniite vobis, & univerfo grigi. Attendete à voi havendo sii le (palle Onus Angelici! humeris for~ midandum, che é il pefo della cura delle anime . Vi raccordiamo , che fe un’Anima.per voftra negligenza fi perij^, và à conto voftro, e fe iniquità de’fottomeffiridódano à gran rovina de’Rettori loro. Sacerdotes, propter miquitates populorum damnantur , fi ani ignorar.tct non eruditane, aut peccantes non arguunt, é avvilo di S. Ili doro Pelufiora. Noi per farvi efenti da tal pericolo, più, e più volte, c o m ò fapete, vi habbiamo colle noftre concioni «forcati à ben’adempiere il voftro ufficio, ed hora più, che mai vi avvertiamo,come i più immediati cooperatori del voltro yefcovo.che per voi fletti adempiate il divino minifterio,à cui fiete flati da Dio chiamati, amminiltrando i Sacramenti, predicando la Divina parola, infeguanda Z i ia

lo: Voi,che per la voftra pronti/lima obb<strong>ed</strong>ienzaper U voftr£2<br />

non mai raffr<strong>ed</strong>data carità verfo di noi,non havendoci mai in menoma<br />

cofa contriftato, meritate quel <strong>de</strong>gno Elogio : (b) Gaudium»<br />

vofirum,& corona nofìra. Voi, (») genus eltftum, regale Sacerdotiunu,<br />

gens fan fta, attcndite vobis , & umverfo gregi : atten<strong>de</strong>te a voi fteflì<br />

coll'awanzamento nella perfezione voftra, <strong>ed</strong> alla greggia, perfezionandola<br />

co’ voftri efempii : ( kj) quoniamros eflis Vresbyteti<br />

in populo Dei, & ex vobis pen<strong>de</strong>t anima illorum. Atten<strong>de</strong>te dunque*<br />

che in avvenire ( ficcome fotto di noi havete fatuamente fatto)<br />

<strong>ed</strong>ifichiate, non ifcandalezziate veruno <strong>de</strong>l popolo di Dio. Atten<strong>de</strong>re,<br />

che ha fri voi la carità, che è il vincolo <strong>de</strong>lla perfezione, e_»<br />

che non fi a feifma fra vo i. Atten<strong>de</strong>te , ut fttis jugitér nitidi, mundi,<br />

furi, cai'u, ftcut <strong>de</strong>cet MiniPros Cbrìfii , & difpenfatores minifteriorutn.»<br />

L e i . Vi raccomandiamo fopra tutto la cuftodia <strong>de</strong>lla caftità » c_»<br />

<strong>de</strong>lla purità <strong>de</strong>lla vita. Chi beve al Calice <strong>de</strong>l Signore , e mangia-»<br />

alla menfa <strong>de</strong>l me<strong>de</strong>fimo , non può bere , e mangiare à quella <strong>de</strong>l<br />

<strong>de</strong>monio; Non patella calicem Domini bibere,& calictm d

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