Memorie cronologiche de vescovi ed arcivescovi ... - EleA@UniSA

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Sedendo queft’Arcivefcovo, nella vacanzaJ della Chiefa fuffraganea d’Avellino,fù da quel . Capitolo eletto Lonardo loro Arcivcfcovojma vo non^n l’Arcivefcovo Giovanni, per grnftì motivi non mette I1 eie volle confermarlo ; e fe bene Lonardo molto fi zione del fuf ajutò,pure fù coftretto cedere alle lue ragioni, Abeihnen. ^[ua^ ^ follerò,e nel 1288. Niccolo IV.trasferì ad Avellino Benedetto Vefcovo di Bifaccia. In queft’anno 1288. l’Arcivefcovo Giovan- Si prosegue n i, coi confenfo del Capitolo vendè molti fta- !f vabn ^>^1" Pcr Paoare 1 debiti, che Ruggiero Arcive- s!" Banòi'o- ^covo lafciati havea, per la fabbrica della nuo- meo- va Bafilica di S.Bartolomeo. Nello frefs’anno per rimunerare il Collegio C o lleep ° d' ^ Spirito delle opere di pietà,che fcrvorofa- S.Spinto in* niente efercitava , concedegli privilegio di potorio aiPefe ter que’Canonici farl’efcquie de’povcrelli de- quie de’pove funti fenza licenza dell’Arcivefcovo, e del Capitolo Metropolitano. Il detto privilegio habbiam portato per di- ftefo nelle noftre ftampate memorie del detto Collegio,per elfere onninamente uniforme alle bolle Apoftoliche nel fegno,nella fottoferizio- ne , e nel piombo , in cui è l’imagine del detto Arcivefcovo col Regno , e fi conferva intatto nel noftro Archivio. In effo è fottofcritto l’Arcidiacono . Ego Fetrus de Eohio , Divina Providentia._» Berlevarne Beneventana Arcbidiaconus confenjì, & mefub- fi fortoferi fcripjt. ve3, quando Ufàva l’Arcidiacono quefta formola, quan­ di Capitolo do cra cictco dal Capitolo. Tanta pietà verfo il noftro Collegio non reità da Dio irremunerata, perciocché fù creato da

De’Vefcovi-, ed Arcivefc.Benev. 117 da Celeftino V. Vicecancellicre della S. R, Chiedi 5 che gli fè nell’ Aquila confàgrar Vefcovo Oftienfe Ugone Alverno Cardinale, quefti poi conlagrò Celeftino V. il quale ftan-CardinzkJ,, do per partire dall’Aquila, venne à morte Pie- Per .L3 mort- tro dell’Aquila Cardinale , e fu in luogo di lui Pietro dtli*- creato Giovanni de Caftro-Ca?li Cardinale di Aquila Be- S.Vitale,come cantò il Cardinal Giacopo Gae- neventano» tano degli Stefanefchi fotto Boni fid o V ili. Exire paratus Urbe Aquilam Samnita Pater, quia do eli or illc Dijfimulare feiens^confert erronbus unum Difìupracipuu; Nam cum mors atra fepultum Alterutru Procerum , Pajloris dogma profejjiim Acciperetì & c. Cioè prima, che Giovanni folle fatto Cardinale morì uno de’ due Monaci Benedettini Cardinali, che erano Fr.Tomafo d’Ocra della./ Congregazione Celeftina } e Fr. Pietro deli’ Aquila Cafinenfe. Non fu Fr.Tomafo de Ocra(perche viffe fin’- all’ anno 1300. morendo in Napoli a’ 29. di Maggio , del che non vi hà dubbio ; dunque Fr.Pietro è quegli,di cui parla lo Stefanefchi: e così l’intende l’Ughelli -.Jlatimnamque pojlprò- tnotionem fuam ad Cardinalatum mortuus fu it Fr.Petrus,qui erat de Ordine Papa C

Se<strong>de</strong>ndo queft’Arcivefcovo, nella vacanzaJ<br />

<strong>de</strong>lla Chiefa fuffraganea d’Avellino,fù da quel<br />

. Capitolo eletto Lonardo loro Arcivcfcovojma<br />

vo non^n l’Arcivefcovo Giovanni, per grnftì motivi non<br />

mette I1 eie volle confermarlo ; e fe bene Lonardo molto fi<br />

zione <strong>de</strong>l fuf ajutò,pure fù coftretto ce<strong>de</strong>re alle lue ragioni,<br />

Abeihnen. ^[ua^ ^ follerò,e nel 1288. Niccolo IV.trasferì<br />

ad Avellino Bene<strong>de</strong>tto Vefcovo di Bifaccia.<br />

In queft’anno 1288. l’Arcivefcovo Giovan-<br />

Si prosegue n i, coi confenfo <strong>de</strong>l Capitolo vendè molti fta-<br />

!f vabn ^>^1" Pcr Paoare 1 <strong>de</strong>biti, che Ruggiero Arcive-<br />

s!" Banòi'o- ^covo lafciati havea, per la fabbrica <strong>de</strong>lla nuo-<br />

meo- va Bafilica di S.Bartolomeo.<br />

Nello frefs’anno per rimunerare il Collegio<br />

C o lleep ° d' ^ Spirito <strong>de</strong>lle opere di pietà,che fcrvorofa-<br />

S.Spinto in* niente efercitava , conce<strong>de</strong>gli privilegio di potorio<br />

aiPefe ter que’Canonici farl’efcquie <strong>de</strong>’povcrelli <strong>de</strong>-<br />

quie <strong>de</strong>’pove funti fenza licenza <strong>de</strong>ll’Arcivefcovo, e <strong>de</strong>l Capitolo<br />

Metropolitano.<br />

Il <strong>de</strong>tto privilegio habbiam portato per di-<br />

ftefo nelle noftre ftampate memorie <strong>de</strong>l <strong>de</strong>tto<br />

Collegio,per elfere onninamente uniforme alle<br />

bolle Apoftoliche nel fegno,nella fottoferizio-<br />

ne , e nel piombo , in cui è l’imagine <strong>de</strong>l <strong>de</strong>tto<br />

Arcivefcovo col Regno , e fi conferva intatto<br />

nel noftro Archivio. In effo è fottofcritto l’Arcidiacono<br />

.<br />

Ego Fetrus <strong>de</strong> Eohio , Divina Provi<strong>de</strong>ntia._»<br />

Berlevarne Beneventana Arcbidiaconus confenjì, & mefub-<br />

fi fortoferi fcripjt.<br />

ve3, quando Ufàva l’Arcidiacono quefta formola, quan­<br />

di Capitolo do cra cictco dal Capitolo.<br />

Tanta pietà verfo il noftro Collegio non reità<br />

da Dio irremunerata, perciocché fù creato<br />

da

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