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ERAtoStEnE E LE MISuRAzIonI dELLA CIRConFEREnzA tERREStRE<br />

e Strabone 46 , attestano una distanza di 5000 stadi, la stessa che Cleomede riferiva invece tra<br />

Alessandria e Siene: tutto questo può far pensare a un fraintendimento da parte di Marziano?<br />

Assolutamente no: le misure delle due distanze oggettivamente coincidono.<br />

Marziano riferisce che Eratostene effettua la misurazione all’equinozio (aequinoctio VI<br />

597) e non al solstizio estivo, come riferito invece da Cleomede. un errore di Marziano? no,<br />

anche Vitruvio riferisce in due passi che Eratostene ha calcolato la circonferenza della terra<br />

attraverso misurazioni equinoziali 47 , e Vitruvio è un autore tecnico competente, che dedicherà<br />

il nono libro del de architectura alla costruzione di orologi solari.<br />

Come si è visto, per la credibilità della testimonianza di Marziano, Eratostene avrebbe<br />

dovuto inoltre effettuare la misurazione dell’ombra equinoziale dello gnomone a Meroe, e<br />

che Eratostene abbia operato rilievi di ombre solstiziali ed equinoziali a Meroe è confermato<br />

da Strabone 48 .<br />

Segmenti della testimonianza di Marziano trovano dunque conferma in altre fonti antiche:<br />

testimonianze disseminate ma autorevoli. tutte queste varianti possono però essere<br />

ricondotte correttamente al procedimento di Eratostene? Come vedremo, sarà proprio Cleomede<br />

a confermarlo.<br />

Se Eratostene prende in considerazione la distanza tra Siene e Meroe ed effettua la misurazione<br />

all’equinozio, essendo nota la latitudine di Siene (sul tropico) e quindi la lunghezza<br />

dell’ombra, egli deve calcolare proprio la misura dell’ombra a Meroe, perché la differenza<br />

tra le due ombre (o la differenza tra le due latitudini) permette di ottenere la misura dell’ar-<br />

46 Strabo, II 2,2 τούτου δὲ τὸ μὲν ἀπὸ τῆς Συήνης, ἥπερ ἐστὶν ὅριον τοῦ θερινοῦ τροπικοῦ, εἰς<br />

Μερόην εἰσὶ πεντακισχίλιοι. «da questa parte, da Siene, che è al limite del tropico estivo, a Meroe<br />

sono cinquemila stadi» Strabo I 4,2 φησὶν (Ἐρατοσθένης) ἀπὸ μὲν Μερόης ἐπὶ τοῦ δι’ αὐτῆς<br />

μεσημβρινοῦ μέχρι ’Αλεξανδρείας εἶναι μυρίους. «Afferma Eratostene che da Meroe, sul suo meridiano,<br />

ad Alesandria sono 10.000 stadi» e se la distanza Alessandria-Siene era valutata da Eratostene<br />

5000 stadi, la distanza Siene-Meroe sarà a sua volta di 5000 stadi.<br />

47 Vitruu. I 6,9 Si autem animaduerterint orbis terrae circuitionem per solis cursum et umbras gnomonis<br />

aequinoctialis ex inclinatione caeli ab Eratosthene Cyrenaeo rationibus mathematicis et geometricis<br />

methodis esse inuentam ducentorum quinquaginta duum milium stadium… Il nesso aequinoctialis<br />

umbra, che ricorre a IX 6,1 gnomonumque aequinoctialibus umbris e IX 7,1 umbrae gnomonum<br />

aequinoctiales, conferma che l’aequinoctialis di I 6,9 va inteso come accusativo riferito a umbras (vd.<br />

Romano 1997, 99).<br />

48 Strabo II 1,20 (Φησὶ τοίνυν) τὸ μὲν οὖν κατὰ Μερόην κλίμα Φίλωνά τε τὸν συγγράψαντα<br />

τὸν εἰς Αἰθιοπίαν πλοῦν ἱστορεῖν, ὅτι πρὸ πέντε καὶ τετταράκοντα ἡμερῶν τῆς θερινῆς τροπῆς<br />

κατὰ κορυφὴν γίνεται ὁ ἥλιος, λέγειν δὲ καὶ τοὺς λόγους τοῦ γνώμονος πρός τε τὰς τροπικὰς<br />

σκιὰς καὶ τὰς ἰσημερινάς, αὐτόν τε ’Ερατοσθένη συμϕωνεῖν ἔγγιστα τῷ Φίλωνι. «A proposito del<br />

clima di Meroe, Filone, riferendo la sua navigazione in Etiopia, racconta che il sole è allo zenith quarantacinque<br />

giorni prima del solstizio d’estate e dà anche i rapporti dello gnomone con le ombre del<br />

solstizio e dell’equinozio, e lo stesso Eratostene concorda quasi esattamente con le indicazioni di Filone»;<br />

vd. thalamas 1921, 147.<br />

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