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ERAtoStEnE E LE MISuRAzIonI dELLA CIRConFEREnzA tERREStRE<br />
Prosegue Marziano: «Eratostene, informato dai misuratori 43 del re tolomeo sulla distanza<br />
in stadi tra Siene e Meroe, e sapendo a quale parte della circonferenza terrestre corrispondesse,<br />
moltiplicando in ragione del rapporto, chiarì con certezza quante migliaia di stadi<br />
misurasse la circonferenza terrestre».<br />
Come vedremo, la distanza Siene-Meroe era valutata uguale alla distanza Siene-Alessandria:<br />
essa costituirà dunque 1/50 della circonferenza terrestre (7° 12´), come nella misurazione<br />
riferita da Cleomede. Marziano però tace su tutto questo: non riferisce i dati, ma solo il<br />
metodo e il risultato finale; non indica la misura della distanza lineare tra Siene e Meroe e<br />
neppure quella angolare, né il suo rapporto col circolo; senza questi dati risulta impossibile<br />
pervenire al risultato finale o semplicemente verificarlo; Marziano lascia solo capire, ma<br />
quasi in modo criptico come si è visto, la misura quasi paradigmatica di una singola rilevazione.<br />
L’assenza di dati e la sintesi ermetica dell’esposizione complessiva (Marziano non<br />
può certo dedicare pagine, come Cleomede, a questo tema), lasciano però capire la scelta di<br />
Marziano: non spiegare analiticamente il procedimento di Eratostene ma limitarsi a richiamarne<br />
il metodo e gli elementi basilari, perché il lettore è in grado di comprendere i riferimenti,<br />
cioè il metodo era noto.<br />
Possiamo anzi affermare che Marziano non poteva esporre nel dettaglio il procedimento<br />
di Eratostene: avrebbe dovuto affrontare l’insuperabile problema della divergenza tra il calcolo<br />
eratostenico (250.000 stadi, secondo la testimonianza di Cleomede) e il risultato di<br />
252.000 stadi attestato dalla fonte di Marziano e da questi riferito (VI 596), valore adottato<br />
dai geografi con ogni probabilità per comodità di calcolo.<br />
Per chiarire se quanto riferito ha senso geometrico e geografico è necessario verificare se<br />
il procedimento testimoniato da Marziano è funzionale e se è credibile.<br />
Anzitutto il problema Siene-Meroe: la loro ubicazione e la loro distanza. Alessandria,<br />
Siene e Meroe erano considerate tutte e tre sul medesimo meridiano 44 : le due coppie di città<br />
sono dunque compatibili col procedimento di Eratostene.<br />
Marziano non riferisce la distanza tra Siene e Meroe, ma fonti antiche, come testimoniano Plinio 45<br />
43 Questi mensores regii non sono ricordati altrove; si tratta con ogni probabilità degli ufficiali del<br />
catasto egiziano, istituzione particolarmente sviluppata, cui Eratostene aveva certamente accesso, dati<br />
i suoi rapporti con re tolomeo Evergete (Mori 1911, 591ss.; thalamas 1921, 150).<br />
44 È il meridiano di riferimento degli antichi, quello su cui erano calcolate le latitudini e le dimensioni<br />
del mondo conosciuto: passava per Meroe, Siene, Alessandria, Rodi, Bisanzio e le foci del Boristene;<br />
tra Alessandria e Siene c’è in realtà uno scarto di più di 2° di longitudine, tra Meroe e Siene di<br />
circa 1° 30’ (Strabo, I 4,1 e II 5,24; Aujac 1966, 198ss.)<br />
45 Plin. nat. II 184 Meroe... insula haec caputque gentis Aethiopum V milibus stadium a Syene in amne<br />
Nilo habitatur. Plin. nat. VI 183 Timosthenes, classium Philadelphi praefectus, sine mensura dierum LX a<br />
Syene Meroen iter prodidit, Eratosthenes DCXXV: le 625 miglia corrispondono a 5000 stadi, poiché un<br />
miglio equivale a 8 stadi; vd. le osservazioni di desanges 2008, 144-47, con bibliografia.<br />
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