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ERAtoStEnE E LE MISuRAzIonI dELLA CIRConFEREnzA tERREStRE<br />
prio nella geometria astronomica Marziano incontra Eratostene, la sua geometria o meglio<br />
quell’ambito della geometria che per Eratostene era γεωγραφία: la scienza geometrica di<br />
Marziano sarà dunque anche eratostenica12 .<br />
definita e dimostrata la forma sferica della terra (VI 590-95), Marziano passa a determinarne<br />
le dimensioni e la collocazione nell’universo13 . Riporta subito la misura del circolo<br />
terrestre fissata da Eratostene (252.000 stadi14 ) e riferisce anche una descrizione, per cenni<br />
sintetici, del procedimento usato per definirla (VI 596-98):<br />
Circulus quidem terrae ducentis quinquaginta duobus milibus stadiorum, ut ab Eratosthene<br />
doctissimo gnomonica supputatione discussum. [597] Quippe scaphia dicuntur rotunda<br />
ex aere uasa quae horarum ductus stili in medio fundo siti proceritate discriminant, qui<br />
stilus gnomon appellatur, cuius umbrae prolixitas aequinoctio centri sui aestimatione<br />
dimensa uigies quater complicata circuli duplicis modum reddidit. [598] Eratosthenes<br />
uero, ab Syene ad Meroen per mensores regios Ptolomaei certus de stadiorum numero<br />
redditus quotaque portio telluris aduertens, multiplicansque pro partium ratione, circulum<br />
mensuramque terrae incunctanter, quot milibus stadiorum ambiretur, absoluit.<br />
Si tratta di un testo certamente difficile ed enigmatico; diciamo pure che sarebbe assolutamente<br />
incomprensibile se un altro autore, Cleomede, non ci avesse tramandato un dettagliato<br />
resoconto del metodo usato da Eratostene per calcolare la circonferenza terrestre 15 .<br />
Ma proprio il confronto con la testimonianza puntuale e scrupolosa di Cleomede ha nociuto<br />
non poco a Marziano e negli studiosi si è radicata l’idea che Marziano non avesse ben compreso<br />
il procedimento di Eratostene o che per lo meno lo riferisse in modo confuso 16 ; il<br />
sospetto giunge all’esito estremo con la più recente edizione del VI libro: l’editore espunge<br />
l’intero paragrafo 597 Quippe… reddidit 17 , accogliendo così la proposta di Assunto Mori,<br />
geografo e storico della geografia, che riteneva il par. 597 «un’infelice interpolazione», pur<br />
con qualche inevitabile riserva, «tenendo conto della mancanza di ordine e di precisione nel<br />
12 Aujac 2001, 121: «… la description du monde habité… s’inspirait visiblement d’Ératosthène ou<br />
de ses émules».<br />
13 VI 596 Sequitur ut quem mundi locum quamue granditatem sortita sit (scil. terra) approbemus.<br />
14 nel corso del presente lavoro intendiamo con stadio lo stadio egiziano (= 157, 5 m.); sintesi della<br />
problematica valutazione in Aujac 1969, 191.<br />
15 Cleomedes, Caelestia I 7,48-110 todd; incerta la datazione di Cleomede, tra I e V sec. d.C.<br />
(Goulet 1980, 5).<br />
16 thalamas 1923, 124 e 140, sulla scorta di Berger 1880, 127ss. Stahl 1962, 231 «la sua spiegazione…<br />
in realtà… è tanto ingarbugliata che non vale niente»; Stahl in Stahl-Johnson-Burge 1971, 135<br />
«Martianus appears hopelessy confused»; Stahl in Stahl-Johnson-Burge 1977, 223 n. 39 «Martianus<br />
obviously did not understand the geometrical procedures used by Eratosthenes»; Ferré 2007, 96:<br />
«Quant au résumé du calcul d’Ératosthène par Martianus, il est obscur et paraît erroné».<br />
17 Ferré 2007, 12 e in apparato annota, con procedimento immetodico, dubit. deleui; l’ipotesi della<br />
glossa sarebbe corroborata dall’idea, inverosimile, che tutto il passo si riferisca alle linee materiali tracciate<br />
sullo scaphium e non ai circoli della realtà terrestre.<br />
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