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ERAtoStEnE E LE MISuRAzIonI dELLA CIRConFEREnzA tERREStRE<br />

branca della scienza che con Eratostene era divenuta geographia, (Γεωγραφικά la sua<br />

opera) 6 : Marziano però significativamente ignora il termine eratostenico, per recuperare e<br />

mantenere all’originale Geometria le conquiste geografiche eratosteniche 7 . Il peplo stesso di<br />

Geometria pare simboleggiare l’eratostenico trattato De mensuris. E nella riflessione storica<br />

sul sapere non sarà forse casuale che la stessa protagonista del De nuptiis, la summa di tutte<br />

le scienze, assuma proprio quel nome (Philologia) che Eratostene aveva creato e assunto per<br />

se stesso (philologus) 8 , rifiutando i più limitativi grammaticus o criticus (Marziano li riserverà<br />

a Grammatica) che non rendevano ragione della sua versatilità in molteplici discipline 9 .<br />

nel pensiero di Marziano ogni sapere si ricompone in Filologia, «sintesi del pensiero e<br />

dell’indagine umana» 10 e alla sintesi tende ogni disciplina, anche la geometria; la stessa<br />

corografia del libro sesto, apparentemente anomala e isolata, è in realtà l’esito di una geometria<br />

astronomica e terrestre: dalla posizione della terra nell’universo e dal problema della<br />

sua forma Marziano giunge alla misura della circonferenza terrestre e quindi alla misura<br />

delle distanze terrestri, cioè alla descrizione grafica e letteraria della superficie terrestre<br />

(l’aristotelico γεωγραφεῖν): è subito chiaro che la sezione geografica di Marziano non è semplice<br />

guida per viaggiatori e studiosi, ma è anzitutto, secondo la sua genesi eratostenica, rappresentazione<br />

geometrica dell’ecumene. Il sesto libro del De nuptiis non è dunque giustapposizione<br />

etimologica di geografia e geometria, ma sintesi unitaria della disciplina 11 . E pro-<br />

6 Sull’opera geografica di Eratostene vd. Geus 2002, 260-288.<br />

7 Per i Greci il rapporto tra le due discipline poggiava sulla conoscenza della geometria della sfera;<br />

è sufficiente ricordare le opere di Autolico di Pitane (360-290 a. C. circa) e di Gemino (I sec. a.C.-I<br />

sec. d.C.), per limitarci a quelle a noi giunte; chiaro il processo per Strabone II 5, 2: Τὸν μὲν δὴ<br />

γεωγραϕοῦντα πιστεῦσαι δεῖ περὶ τῶν ἐχόντων αὐτῷ τάξιν ἀρχῆς τοῖς ἀναμετρήσασι τὴν ὅλην γῆν<br />

γεωμέτραις, τούτους δὲ τοῖς ἀστρονομικοῖς, ἐκείνους δὲ τοῖς ϕυσικοῖς. «Il geografo, per le nozioni<br />

che costituiscono il suo punto di partenza, deve fidarsi dei geometri che hanno misurato la terra intera,<br />

questi devono fidarsi degli astronomi e questi a loro volta dei fisici», e il medesimo concetto è ribadito<br />

subito dopo: οἱ τὴν γῆν ὅλην ἀναμετροῦντες γεωμέτραι προστίθενται ταῖς τῶν ϕυσικῶν καὶ<br />

τῶν ἀστρονομικῶν δόξαις, ταῖς δὲ τῶν γεωμετρῶν πάλιν οἱ γεωγράφοι. «I geometri che misurano la<br />

terra intera propongono le dottrine dei fisici e degli astronomi, i geografi a loro volta quelle dei geometri».<br />

E tolomeo, Geographia I 1ss., inizia la sua opera geografica proprio distinguendo l’unitarietà<br />

della geografia dalla particolarità della corografia.<br />

8 Suet. gramm. 10 philologi adpellationem adsumpsisse uidetur (sc. L. Anteius) quia, sicut Erathostenes<br />

qui primus hoc cognomen sibi uindicauit, multiplici uariaque doctrina censebatur.<br />

9 Officium uero meum tunc fuerat docte scribere legereque; nunc etiam illud accessit ut meum sit<br />

erudite intellegere probareque, quae duo mihi uel cum philosophis criticisque uidentur esse communia<br />

(III 230); su questi aspetti eratostenici nella storia della filologia Pfeiffer 1973, 249-274; in relazione<br />

a Marziano in particolare, Cristante 2009, 6ss.<br />

10 È la felice intuizione di Ferrarino 1969.<br />

11 Con tali premesse risulta difficile pensare che la sezione geografica del sesto libro risponda semplicemente<br />

all’esigenza letteraria di costituire un libro dalle dimensioni adeguate a quelle degli altri<br />

libri (in realtà il più ampio, quasi il doppio degli altri), come vorrebbe Ferré 2007, XLVI.<br />

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