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I TALENTI DI PEDIA<br />
da i cinici in particolare), dunque si tratterebbe di Filosofia: la premessa è corretta, ma può<br />
portare, come si vedrà, a una conclusione diversa.<br />
La connessione logica dell’esposizione e il complessivo quadro unitario del testo presentano<br />
in realtà Pedia indicata rispettivamente da illa... haec... ista: alla constatazione della sua<br />
oggettiva ricchezza (locuples... quae despiciat), segue la consapevolezza di tale condizione<br />
(conscia talentorum) e il conseguente comportamento altero e sdegnoso nei confronti dei<br />
Romani (rara... nec facile... superba, che richiama il precedente despiciat). Inoltre, da un<br />
lato è molto difficile poter riferire tutto questo a Filosofia, senza provocare lacerazioni e anacoluti<br />
logici nel testo: Filosofia non è caratterizzata affatto da un atteggiamento elitario, anzi<br />
nel De nuptiis è circondata da discepoli in gran numero (tot... tantorum); dall’altro è ugualmente<br />
difficile pensare a Varrone come il corifeo dei filosofi romani e non piuttosto come il<br />
rappresentante della cultura e dell’erudizione, rappresentata da Pedia.<br />
Pedia dunque, consapevole delle proprie ricchezze raramente frequenta le riunioni, i congressi<br />
cui tutti partecipano (haec utpote talentorum conscia in omnium rara congressus):<br />
l’atteggiamento ostentatamente solitario di Pedia rivela che rari sono i suoi cultori; Satura<br />
aggiunge una espressione un po’ ermetica: nec cuiquam facile primores saltem uultus superba<br />
committens; la difficoltà è in primores... uultus, una iunctura non attestata altrove che per<br />
analogia con espressioni simili 34 dovrebbe indicare, al di là del velo allegorico, i primi, rivelatori<br />
e perciò fondamentali, lineamenti del volto: altera, Pedia non ha affidato facilmente ad<br />
alcuno i tratti del suo aspetto, almeno all’inizio, tuttavia si è accostata ai poveri ed ha sorriso<br />
loro, in particolare a quelli che ha scorto a piedi nudi o con i capelli ispidi e intonsi o<br />
coperti a metà da un pallio consunto.<br />
Il motivo della paupertas come distinzione e garanzia del sapiens era già emerso, e valorizzato,<br />
a proposito di Cicerone e Demostene, ambo tamen noui profectique (Susius, edd.,<br />
protectique codd.) paupertatis sinu (V 429); e M. stesso si farà presentare da Satura, con<br />
fiera autoironia, paruo... uixque respersum lucro (IX 999).<br />
Dalle considerazioni generiche Satura conduce infine M. a una deduzione specifica: se<br />
tralasci Varrone e pochi eminenti romani (consulares) 35 , Pedia non ha mai messo piede in<br />
casa di alcuno.<br />
L’allegorica figura di Pedia pare ormai tracciata. È particolarmente ricca e ne è consapevole,<br />
rappresenta cioè un patrimonio immenso di dottrina e cultura; per questo raramente appare<br />
nei convegni aperti a tutti, sono cioè rari i cultori di Pedia; a Roma solo Varrone e pochi altri<br />
l’hanno conosciuta, hanno cioè acquisito la cultura che essa rappresenta; orgogliosa, non ha<br />
34 Primores summae quaeque res (Non. 690,23 L.); riferito al volto primor dovrebbe indicare le<br />
parti più prominenti (e quindi le più visibili), secondo il valore di analoghe iuncturae, sempre relative<br />
a parti del corpo: nasi primoris acumen Lucr. VI 1193; primoribus labris Cic. Cael. 28; digitis primoribus<br />
Plaut. Poen. 566; superflua e fuorviante l’emendazione primorum di Dick.<br />
35 Per il valore di consularis vd. Mastandrea 1984, 296.<br />
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