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individuare per generici materiali varroniani, perché altre sono le fonti di Marziano (si pensi<br />
solo a Plinio o Solino per la geometria o l’astronomia o ad Aristide Quintiliano per la musica).<br />
Marziano non cita mai i nomi degli autori che egli indiscutibilmente usa; Varrone invece<br />
viene ricordato più volte: forse anche questo è un segno per indicare che Varrone non è<br />
fonte sistematica.<br />
Possiamo dunque escludere la presenza delle Disciplinae, e questo non tanto perché<br />
molto poco sappiamo di quest’opera, ma perché Marziano stesso ci orienta diversamente:<br />
non sono una fonte diretta, ma forniscono all’opera di Marziano un elemento strutturale<br />
importante: l’utilizzo, la disposizione, la funzione delle artes. La ricezione di Marziano non<br />
si rivela solo organizzazione razionale di materiali, ma elaborazione che mira a realizzare un<br />
progetto, a rappresentare un pensiero: non esita infatti ad escludere Architettura e Medicina,<br />
nell’autonomia di un confronto privo di soggezione verso il modello, per quanto autorevole.<br />
Le medesime considerazioni che fanno escludere le Disciplinae come fonte diretta di<br />
Marziano portano, inevitabilmente, anche a conclusioni più ampie: si può escludere che Varrone<br />
stesso sia una fonte diretta sistematica per qualche sezione del De nuptiis. Questo naturalmente<br />
non esclude, come si è visto, che Marziano possa attingere materiali episodici, limitati,<br />
occasionali da opere varroniane (vedi le etimologie, le notizie sulle isole galleggianti).<br />
Materiali varroniani giungono a Marziano attraverso la mediazione di altri autori, all’interno<br />
del grande influsso che Varrone ha esercitato sull’età imperiale, tarda e medievale.<br />
Queste conclusioni, se da un lato suggeriscono ovvia cautela nell’utilizzare il De nuptiis<br />
per ricostruire il Varrone perduto, dall’altro contribuiscono a delineare la personalità e la statura<br />
culturale di un autore troppo a lungo considerato ‘bizzarro’.<br />
L’opera di Marziano, svincolata da ogni diretta dipendenza varroniana, rivela più nitidamente,<br />
nella sintesi profonda dell’esperienza intellettuale, la straordinaria concezione dell’impresa<br />
e insieme la costante autonomia di elaborazione. Eppure Varrone è sistematicamente<br />
esaltato e ammirato lungo tutta l’opera e ricordato in quasi tutti i libri delle artes: per<br />
Marziano è l’autore fondante. Le artes del De nuptiis si collocano nella tradizione varroniana;<br />
Varrone stesso, poligrafo ed enciclopedico, è per Marziano il modello del nuovo sapere<br />
etico, rappresentato da Philologia, figura umana, destinata a entrare nel mondo divino. E le<br />
artes, la scienza, si pongono al suo servizio.<br />
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VARRoNE E MARzIANo CAPELLA