31.05.2013 Views

Inizio - OpenstarTs

Inizio - OpenstarTs

Inizio - OpenstarTs

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

TRAPPOLE E MISTERI DI unA TRADuzIOnE<br />

i quali sono attestati Arcas o Arcadius (mai però riferiti, questi ultimi, agli asini); proprio questa<br />

connotazione dell’aggettivo, permette a Giovenale un’espressione come Arcadico iuueni<br />

(7,160), subito precisata dallo scoliaste asino ac per hoc stulto, hebeti.<br />

È dunque piuttosto arduo per il lettore avere un’idea della fabula nei paragrafi iniziali del<br />

sesto libro del De nuptiis, affidandosi alla traduzione di R. Allo stesso modo diventano incomprensibili,<br />

nella lettura di R., altri passi specifici delle discipline. Così, ad esempio, nell’Aritmetica,<br />

trattando di numeri ‘piani’ e ‘solidi’, scrive M.: est autem triangulum in paucissimis<br />

tribus, quadratus in paucissimis IIII, id autem quod imparia latera habet in paucissimis V,<br />

altera parte longius quadriangulum in paucissimis sex; crassitudo item, quae tessera, in paucissimis<br />

octo (VII 755); cioè il numero più piccolo che individua il triangolo è il tre, e così il<br />

quattro per il quadrato, il cinque per la figura che ha il numero dispari di lati, il sei per il quadrilatero<br />

che ha un lato più lungo dell’altro; l’otto invece è il numero più piccolo che individua<br />

il cubo (e M. prosegue precisando la disposizione delle unità numeriche sui lati delle figure);<br />

lapalissiana e incomprensibile invece la traduzione di R.: «Si ha invece un triangolo come<br />

minimo con tre lati, un quadrato come minimo con 4, e quella figura che ha i lati dispari come<br />

minimo con 5 e il quadrangolo con un lato più lungo dell’altro come minimo con sei, e parimenti<br />

il volume che costituisce il cubo come minimo con otto». Avremmo dunque un quadrangolo<br />

di sei lati e un cubo di otto (nonché di dodici angoli: vd. 958 n. 15)? E ancora, nel<br />

libro ottavo dedicato all’Astronomia, il rapporto tra la misura del disco lunare e l’orbita della<br />

luna stessa, è determinato attraverso corrispondenti quantità d’acqua, fatta fluire da un recipiente<br />

per 24 ore, il tempo di una rotazione celeste: R. traduce l’espressione emersa omni<br />

(VIII 860) con «fluita tutta l’acqua», mentre sarà da intendere, correttamente, «una volta che<br />

la luna è sorta completamente», altrimenti tutto il procedimento risulterà misterioso e incomprensibile;<br />

e subito dopo adiecto ad circuli spatia et quod excurrit partibus et ipso item Lunae<br />

corpore, quoniam de circulo hoc quoque esse non dubium est, … non sarà da intendere «una<br />

volta confrontato con la misura dell’orbita sia ciò che è scorso via durante i vari gradi sia lo<br />

stesso corpo della Luna, poiché non c’è dubbio che questo valga anche per l’orbita...», ma<br />

significa che per calcolare la misura dell’orbita lunare è necessario sommare alla misura del<br />

percorso giornaliero della luna sia i gradi di differenza rispetto al giorno precedente (et quod<br />

excurrit partibus) sia la misura del diametro del disco lunare (et ipso item Lunae corpore),<br />

perché tutto questo fa parte della misura dell’orbita. E subito dopo fa dire a M. cose inverosimili:<br />

«E la Luna invero, quando la (sc. la luce solare n.d.r.) riceve nei periodi della sua levata,<br />

viene oscurata, e quando, calando, la abbandona, si illumina»; scrive M.: quae quidem<br />

Luna cum eum (scil. solem) in orientis partibus comprehenderit, obscuratur; et cum in occasum<br />

deseruit, lucescit (VIII 863): quando dunque la luna raggiunge il sole a oriente, non è più<br />

visibile, si ha cioè la luna nuova; quando se ne allontana lasciandolo ad occidente (in fase crescente),<br />

è illuminata sempre più (lucescit), finché diventa luna piena.<br />

D’altra parte M., stando alla traduzione di R., sarebbe incapace dei calcoli più elementari:<br />

riferendo il parere di Tolomeo, M. afferma che un grado sulla superficie terrestre equiva-<br />

- 182 -

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!