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ERoI E FILoSoFI NEL De NVPTIIs DI MARzIANo CAPELLA<br />

sedi celesti, ma ora non garantisce più l’immortalità: per conseguirla bisognerà percorrere,<br />

come tutta la vicenda dei mortali dimostra, la via di Filologia. Filosofia stessa ne riconosce i<br />

meriti (II 131) e ne favorisce le nozze con il divino Mercurio (VI 576): quae philosophia fuit<br />

facta philologia est; altri aspetti della Filologia di Marziano vanno esplorati, ma, pur nella<br />

diversità del contesto, la considerazione di Seneca (ep. 108) non potrebbe essere più appropriata.<br />

La assunzione dei mortali tra gli esseri divini costituisce dunque una marcata ripresa, su<br />

un registro minore, di elementi che caratterizzano il tema principale della fabula: il rilievo<br />

da essi acquisito non potrà che esaltare e privilegiare, all’interno dell’opera tutta, i relativi<br />

significati riposti. La sorte dei mortali non sarà in ogni caso diversa da quella di Filologia.<br />

A conclusione del De nuptiis l’autore riprende dunque anche gli esili fili della presenza<br />

di eroi e sapientes nella trama, li riannoda e li riconduce alla stretta unità complessiva dell’opera<br />

e ai suoi ermetici motivi allegorici: dopo la divinizzazione di Filologia, con la presenza<br />

della stessa Filosofia nel cielo di Giove, anche i loro cultori, i sapientes e gli eroi, riuniti<br />

nella complessiva visione finale (numerus heroum crinitorumque sapientum, IX 906),<br />

entrano nel regno celeste, e i sapientes in particolare possono assurgere al sommo grado<br />

della divinizzazione: i componenti tutti del senato celeste sono designati complessivamente,<br />

l’ultima volta, come heroes et diui 50 (IX 996), dove il secondo termine ha ormai conglobato<br />

i sapientes in quell’apoteosi in cui Marziano Capella, cultore di artes, non poteva non<br />

vedere se stesso.<br />

50 Cristallizzato come attribuzione imperiale (diuus Claudius, III 245; diuus Augustus, VI 618),<br />

diuus nel De nuptiis è ormai generico sinonimo di deus: omnes diui, IX 920; plures diui, VIII 810; quamplures<br />

diui, VIII 804; diuumque hóminumque, VI 567; tellustres siluicolaeque diui, VII 729; astriluci…<br />

diui (Lemnius Mulciber... Mors... Bromius), IX 889. Intentis tam diuis quam heroum populis (IX 996),<br />

designa l’intero senato, non diversamente da circumstantium pectora deorumque (IX 905).<br />

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