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ERoI E FILoSoFI NEL De NVPTIIs DI MARzIANo CAPELLA<br />

tà di spiegare il testo tràdito, un inciso che a prima vista sembra riferirsi a un avvenimento<br />

precedente che dovrebbe essere ovvio e noto: il tentativo esegetico di Remigio di Auxerre 6<br />

aveva lasciato tacitamente aperta ogni possibilità. La difficoltà esegetica è risolta acutamente<br />

da Grotius sul piano paleografico 7 : il tradito iussa è per Grotius cattiva lettura di iusta,<br />

ritenuto grafia fonetica di iuxta, la lezione originaria che, secondo Grotius, va dunque restituita.<br />

La deduzione è ineccepibile; ma era forse la profonda esperienza del maestro 8 a guidare<br />

in questo caso l’acume di un ingegno precoce 9 .<br />

L’emendazione di Grotius introduce però una struttura linguistica che in Marziano Capella<br />

non ha riscontri e un riferimento a fatti precedenti che non troverebbe risposta nella trama<br />

del De nuptiis. Infatti iuxta vi ricorre solo due volte, ma come preposizione, non con valore<br />

avverbiale 10 . Inoltre, poiché consistere con puntuali determinazioni di luogo ha in Marziano,<br />

come in tutta la latinità, il significato di ‘fermarsi’ 11 e quindi di ‘stare’ 12 , iuxta dovreb-<br />

sione tràdita. Grotius conosceva il commento di Remigio (Lutz 1962, 40); proprio a IX 904, in una<br />

situazione in parte analoga a quella di VIII 803, Remigio chiosa pone (constiterant) con iuxta.<br />

6 237 Lutz: Iussa: scilicet a diis uel ab Apolline uel a Mercurio.<br />

7 Le forme di iussus e di iustus sono spesso confuse dagli amanuensi (ThlL VII 2,575,70<br />

[Kuhlmann]); la grafia iusta per iuxta è ricorrente nella tradizione (ThlL VII 2,748,42; 69 [Kamptz]);<br />

«justa pro iuxta... eo modo et alibi peccarunt amanuenses. Exempla habuimus... pluribus locis» (Drakenbork<br />

1738, 286), e riflette la pronuncia del latino volgare (Leumann 1977 2 , 203; Niedermann 1953,<br />

159), confermata dagli esiti romanzi (Väänänen 1971 2 , 124).<br />

8 Le medesime considerazioni di Grotius su iuxta erano già state fatte dallo Scaligero, suo maestro<br />

a Leida, a proposito di Catullo 66,66: «iusta veteres pronunciabant, pro quo nescio quo fato iuxta nunc<br />

dicimus, eodem modo mixta librarii nobis transmiserunt pro mista: Ulyxes pro Ulysses» (1577, 78 delle<br />

castigationes). Merita forse ricordare che alcuni anni dopo (1606) Scaligero avrebbe dato alle stampe<br />

l’edizione di Cesare (il nome dello studioso non compare nel frontespizio, ma cf. Bernays 1855 [=1965],<br />

292), dove ricorre l’espressione quae iuxta constiterat (b. G. II 26), che coincide con l’emendazione di<br />

Grotius. Nella premessa all’edizione di Marziano, così Grotius ricorda l’insegnamento dello Scaligero:<br />

«compulerunt me monita I. Scaligeri... quae apud me imperii vim obtinent».<br />

9 Hugo soboles Grotius optimi parentis / qui limina nondum tetigit puberis aevi / sed mente senili<br />

teneros praevenit annos / magnum meditans... / ... maluit a grandibus inchoare coeptis. Così lo Scaligero<br />

nel carme premesso all’edizione marzianea (1599) del giovane allievo, allora quindicenne (= Scaliger<br />

1615, 52).<br />

10 quem iuxta, I 77; iuxta ipsum... murum, II 202.<br />

11 Valore ricorrente in particolare all’inizio del De nuptiis: consistebant, I 11; consistens populus,<br />

I 14; consistens relabensque, I 14; trans fluuios... constiterunt, I 16; constiterunt... ante currum, I 26;<br />

constiterunt, I 27; constitit, I 39; ante fores... constiterunt, I 63.<br />

12 Se si tralasciano gli esempi di IX 939 e IX 945, di uso tecnico per indicare il perdurare del suono<br />

e l’insistere della voce, e quelli di IV 338 e V 445, di uso metaforico, consistere con valore di «stare»<br />

ricorre a II 161: sub Plutone potestate constitit; e in particolare a VI 724: undiquesecus constipato<br />

agmine consistebant; IX 889 pone consistentis sese permisit amplexibus Voluptatis; IX 904 puellarum,<br />

quae... pone forte constiterant, ... populus properabat: questi ultimi esempi indicano tutti collocazione<br />

di personaggi nell’assemblea celeste.<br />

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