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GLI SCANDALOSI ANTIPODI DI MARzIANO CAPELLA<br />
tore 29 , ma sul meridiano opposto; dunque alla stessa latitudine, sullo stesso circolo parallelo,<br />
come tutti i casi fin qui esaminati 30 . Diversamente il testo non darebbe senso. A ulteriore<br />
conferma dell’inversione dei termini tradizionali va infine sottolineato come nel testo di<br />
Marziano il rapporto con gli antipodi sia sempre di analogia e non di contrapposizione.<br />
Dopo aver trattato delle zone temperate e della zona torrida, Marziano passa alle due regioni<br />
polari (608) 31 e precisa subito: quas fasceas item dixi, le ha definite ‘fasce’ per analogia (item)<br />
con le altre, perché, sottinteso, sono in realtà delle calotte e non delle fasce vere e proprie 32 ; la<br />
precisazione è importante per il rilievo successivo, una insolita osservazione sulle zone polari<br />
che rivela un interesse esclusivo per gli antipodi: antipodas proprios non habent; non hanno<br />
antipodi propri (pur essendo entrambe tagliate in due dall’orizzonte teorico ed essendo dunque<br />
estese in entrambi gli emisferi), ma sono reciprocamente antipodi l’una dell’altra; dunque non<br />
hanno antipodi perché sono calotte e non fasce vere e proprie; ma questo presuppone ancora una<br />
volta che gli antipodi siano concepiti da Marziano sulla medesima fascia, cioè sullo stesso parallelo,<br />
in perfetto accordo con l’assunto per le zone temperate e per quella torrida.<br />
Una volta appurata l’inversione dei termini antipodes e antichtones, anche sulla scorta<br />
della tradizione manoscritta, l’esposizione di Marziano sulle quattro regioni abitabili delle<br />
due zone temperate si rivela dunque al suo interno omogenea, sistematica, coerente e non<br />
emergono elementi di imputazione a carico dell’autore 33 .<br />
29 L’espressione sub eadem longitudine, forse sottilizzando, potrebbe essere intesa in due modi: 1)<br />
gli antipodi hanno i giorni della medesima durata delle notti; 2) gli antipodi hanno giorni e notti rispettivamente<br />
della medesima durata dei giorni e delle notti dei loro reciproci antipodi. Poiché però questi<br />
ultimi hanno sempre tutti i giorni uguali alle notti, le due interpretazioni si equivalgono perfettamente.<br />
30 Gli antipodi hanno giorni e notti della medesima durata anche fuori dell’equatore, ma sempre<br />
sul medesimo parallelo. Senza rilievo per i nostri fini il valore di antipodes alla fine di 607: quando gli<br />
abitanti della fascia torrida vedono sorgere il sole, i loro antipodi vedono il tramonto; ma poiché il tramonto<br />
è segnato dal meridiano, antipodes può indicare sia gli abitanti della zona torrida diametralmente<br />
opposti, al di là dell’equatore, sia gli abitanti diametralmente opposti sul medesimo parallelo, come<br />
in tutti i casi fin qui considerati.<br />
31 Verum illae duae regiones, quas fasceas item dixi, quarum una uicinantis Plaustri algore crustatur,<br />
altera transaustrini halitus desertione contrahitur, antipodas proprios non habent, sed ipsae sibi<br />
inuicem contrarietate fiunt habitationis antipodae, nullosque ortus siderum absque planetis utrimque<br />
nouerunt, quae quidem illis non supra caput eunt, sed de medio lateris oriuntur.<br />
32 Il temine fascea è calco del greco ζώνη, metaforico; sulla scorta di Cicerone, che nel somnium<br />
21 proprio per il medesimo concetto ricorre a cingulus, Marziano con fascea, usato solo da Manilio (I<br />
682) in fine esametro per lo zodiaco (bis sex latescit fascea partes), pare evidenziare uno scrupolo puristico<br />
(orbis terrae in quinque zonas, siue melius fasceas dico, ... discernitur, VI 602).<br />
33 Tutta questa ‘scandalosa’ questione non avrebbe però avuto ragione di porsi se gli studiosi di<br />
Marziano e gli storici della scienza avessero preso visione degli articoli antichtones e antipodes, in uno<br />
strumento usuale come la Pauly-Wissova, I 2,2396,41 e 2531,22, entrambi a firma Kauffmann, dove la<br />
sintesi della soluzione era indicata e documentata fin dal 1894. Un sospetto nella giusta direzione rivela<br />
Armisen-Marchetti 2003, 128s.: «... Martianus Capella, VI 606, semble dire que nos antipodes ont<br />
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