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«Quegli Italiani che oggi onoriamo non sono dimenticati»

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8 DIFESA ADRIATICA Marzo 2008<br />

re», una dura ed efficace testimonianza<br />

su cosa siano state le Foibe e le violenze<br />

subite dagli italiani. Ha presentato<br />

il giornalista RAI Roberto Olla.<br />

Numerose le scuole medie e superiori<br />

<strong>che</strong> hanno preso parte all’evento.<br />

«È fondamentale - ha affermato il<br />

sindaco di Latina, Vincenzo Zac<strong>che</strong>o<br />

- <strong>che</strong> le giovani generazioni conoscano<br />

una delle piaghe più toccanti e<br />

poco conosciute della nostra storia<br />

recente. L’esodo di 350mila italiani e<br />

la morte violenta di migliaia di persone<br />

è una realtà <strong>che</strong> finalmente restituiamo<br />

ai libri di storia. Sono felicissimo<br />

della sinergia <strong>che</strong> si sta istaurando tra<br />

istituzioni e la presenza del prefetto<br />

dimostra <strong>che</strong> c’è la volontà da parte<br />

delle massime cari<strong>che</strong> dello Stato di<br />

avvicinarsi ai giovani e di far conoscere<br />

loro gli aspetti più toccanti del nostro<br />

passato».<br />

Il sindaco ha an<strong>che</strong> annunciato la<br />

volontà di istituzionalizzare questi due<br />

momenti, il Giorno del Ricordo e la<br />

Giornata della Memoria, attraverso un<br />

atto deliberativo <strong>che</strong> impegna l’Amministrazione<br />

comunale ad organizzare<br />

annualmente eventi di coinvolgimento<br />

delle scuole e in generale<br />

dei giovani.<br />

«Giornata riuscitissima, - ha detto<br />

il prefetto, Bruno Frattasi - ho notato<br />

una grande attenzione da parte degli<br />

studenti i quali hanno partecipato in<br />

maniera massiccia. Abbiamo assistito<br />

ad un documentario molto toccante,<br />

le testimonianze ascoltate <strong>non</strong> pos<strong>sono</strong><br />

<strong>che</strong> avvalorare la tesi di diffondere<br />

il più possibile una pagina di storia<br />

ancora poco conosciuta».<br />

«Siamo soddisfatti per come la città<br />

e soprattutto le scuole hanno risposto<br />

a questo evento - ha affermato<br />

Maurizio Galardo - Sono esperienze<br />

di altissimo livello <strong>che</strong> formano le coscienze<br />

delle nuove generazioni, sia a<br />

livello storico <strong>che</strong> spirituale. Come<br />

Fondazione, siamo orgogliosi <strong>che</strong> ini-<br />

dai comitati<br />

ziative del genere trovino un così grande<br />

riscontro».<br />

COMITATO<br />

DI PORDENONE<br />

«Siamo fieri di essere italiani nati<br />

in Istria, Dalmazia, Fiume: gli uffici dell’anagrafe<br />

rispettino i nomi delle nostre<br />

città, sulla carta d’identità. Siamo<br />

esuli nati a Cittanova d’Istria, a<br />

Dignano d’Istria, a Parenzo <strong>non</strong> a<br />

Novigrad, Vodnjan e Porec».<br />

L’orgoglio patrio e l’appello nel<br />

Giorno del Ricordo 2008 <strong>sono</strong> stati<br />

intrecciati da Silvano Varin, presidente<br />

provinciale ANVGD nella sede della<br />

Provincia a Porde<strong>non</strong>e. Con le associazioni<br />

cavalieri ANIOC, l’Istituto del<br />

Nastro Azzurro e le autorità, ha celebrato<br />

la memoria storica senza omi sis.<br />

Al suo fianco, i rappresentanti di mille<br />

328 famiglie di esuli nella Destra<br />

Tagliamento, espulse 60 anni fa dal<br />

regime dell’ex Jugoslavia.<br />

Una storia drammatica di fatti <strong>che</strong><br />

il presidente Napolitano definì, nel<br />

2007 «pulizia etnica nella congiura del<br />

silenzio». Ricordi dolorosi e commoventi<br />

nell’edizione 2008: «È di tutti la<br />

memoria sugli orrori delle foibe e dell’esodo<br />

di istriani, fiumani e dalmati<br />

nel secondo Dopoguerra, consumati<br />

sul confine orientale del Friuli - ha ribadito<br />

il presidente del consiglio provinciale<br />

Antonio Sartori di Borgoricco,<br />

deponendo una corona di alloro -.<br />

L’impegno della Provincia è per diffondere<br />

nelle scuole la storia di tutti i<br />

fatti del Novecento».<br />

Il secolo breve rubrica l’esodo forzato,<br />

dalle loro terre di istriani, fiumani,<br />

dalmati dopo il trattato di Parigi siglato<br />

il 10 febbraio 1947.<br />

«Una tragedia collettiva <strong>che</strong> ha<br />

colpito an<strong>che</strong> la mia famiglia - ha ricordato<br />

Varin -. Il cugino di mio padre,<br />

Giuseppe, è stato massacrato fuori<br />

dall’osteria a colpi di pietre, a Cittanuova<br />

d’Istria, dai titini».<br />

Il presidente degli esuli ha ricordando<br />

i 90 anni dalla fine del primo<br />

conflitto mondiale. «Una ricorrenza<br />

importante - ha detto -. La prima guerra<br />

mondiale ha concluso il Risorgimento<br />

italiano, nel 1918 con l’annessione<br />

dell’Istria e Dalmazia <strong>che</strong> abbiamo,<br />

poi, perdute».<br />

Perduti an<strong>che</strong> i patrimoni famigliari:<br />

«Siamo arrivate a Porde<strong>non</strong>e nel<br />

1949 - hanno raccontato Lina Gallessi<br />

e Graziella Damiani, ex-maestre -.<br />

Abbiamo visto scomparire nelle foibe<br />

un amico, Dino Ferrara, di 17 anni.<br />

Non dimentichiamo quegli anni<br />

terribili».<br />

COMITATO DI SASSARI<br />

L’intervento del sindaco<br />

di Alghero Marco Tedde<br />

sul Giorno del Ricordo:<br />

«Una pagina tremenda<br />

della storia patria»<br />

«Il Giorno del Ricordo, 10 febbraio,<br />

una data da <strong>non</strong> dimenticare, una<br />

pagina tremenda della storia patria. [...]<br />

Nei giorni immediatamente successivi<br />

all’armistizio di Cassibile, firmato nel<br />

settembre del 1943 tra il Regno d’Italia<br />

e le forze alleate, ebbero inizio gli<br />

eccidi e gli stermini dei cittadini italiani<br />

residenti nella penisola istriana, una<br />

persecuzione in quella terra di nessuno<br />

<strong>che</strong> ebbe a determinare l’esodo <strong>che</strong><br />

allontanò gli italiani residenti in Istria,<br />

Fiume e Dalmazia.<br />

Migliaia di cittadini italiani, costretti<br />

all’esodo, cercarono asilo in tutte le<br />

parti del mondo allacciando rapporti<br />

con nuove comunità.<br />

Possiamo dire con orgoglio <strong>che</strong> la<br />

comunità algherese, assieme alle famiglie<br />

di coloni dell’Ente Ferrarese di<br />

Colonizzazione, già residenti ad<br />

Alghero sin dagli anni ‘30 del secolo<br />

scorso, così distanti nella cultura e nelle<br />

tradizioni da quella degli esuli, seppero<br />

accogliere, con solidarietà e spirito<br />

di cooperazione, i profughi di allora<br />

creando le basi affinché le tre etnie<br />

potessero convivere e collaborare proficuamente<br />

per lo sviluppo economico<br />

di un’area da poco bonificata ponendo<br />

a disposizione le proprie professionalità<br />

e conoscenze per far prosperare<br />

quest’area della Nurra algherese<br />

e per condurla, come è sotto gli<br />

occhi di tutti, verso un radicale cambiamento:<br />

da economia prettamente<br />

agricola e di allevamento ad economia<br />

mista, dove il terziario, ed in questo<br />

caso terziario significa servizi al<br />

turismo, hanno portato il nome di<br />

Alghero, di Fertilia, di Maristella, di<br />

Santa Maria la Palma a diffondersi in<br />

tutto il mondo <strong>non</strong> solo per la ospitale<br />

accoglienza <strong>che</strong> riserva ai suoi<br />

vacanzieri ma an<strong>che</strong> per gli eccellenti<br />

prodotti <strong>che</strong> provengono dalla sua terra.<br />

Oggi, 10 febbraio 2008, ricordando<br />

il sacrificio di queste donne e di<br />

questi uomini, figli di una terra comune,<br />

vogliamo celebrare an<strong>che</strong> la cultura<br />

della vita contro la sua negazione<br />

partecipando uniti alle celebrazioni<br />

volute, an<strong>che</strong> quest’anno, dal Comitato<br />

provinciale della Associazione<br />

Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.<br />

Lo facciamo per perseguire il dovere<br />

della memoria affidando alle nuove generazioni<br />

il messaggio di pace <strong>che</strong> <strong>non</strong><br />

è soltanto una scelta ideologica ma soprattutto<br />

una ineluttabile necessità per<br />

la sopravvivenza del mondo».<br />

Il sindaco di Latina,<br />

Vincenzo Zac<strong>che</strong>o,<br />

in un momento<br />

della cerimonia<br />

davanti<br />

al monumento all’esodo<br />

e alle vittime<br />

delle Foibe<br />

nel capoluogo pontino<br />

Notizie flash dall’Italia<br />

Terni. La sala della Presidenza del Consiglio provinciale di Terni<br />

è stata intitolata alle Vittime delle Foibe e un’apposita targa testimonia<br />

questa iniziativa. Lo ha comunicato il Presidente dell’Assemblea<br />

di Palazzo Bazzani, Giuseppe Ricci, il 6 marzo in apertura dei lavori<br />

del Consiglio, sottolineando <strong>che</strong> «con questo atto si è dato concretamente<br />

seguito alla volontà di rendere omaggio a questi martiri, caduti<br />

in nome della libertà e della loro italianità. A seguito di questa<br />

iniziativa - ha proseguito lo stesso Ricci - la Società di Studi Fiumani<br />

ha fatto dono al Consiglio provinciale di una serie di pubblicazioni<br />

molto interessanti e della medaglia “Omaggio a Fiume”, invitando i<br />

Consiglieri a fare visita alla sede della Società».<br />

Firenze. Approvata all’unanimità alla Provincia di Firenze, la mozione<br />

di AN, emendata dal gruppo del Partito Democratico sul Complesso<br />

di Sant’Orsola e sulla possibilità di realizzare un “Museo del<br />

Ricordo”.<br />

La mozione impegna la Giunta ad approfondire la conoscenza<br />

delle circostanze <strong>che</strong> portarono il Complesso di Sant’Orsola ad ospitare<br />

molti italiani esuli dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia<br />

nel secondo dopoguerra e, in conseguenza a ciò, di ricordare adeguatamente<br />

tali circostanze, an<strong>che</strong> con una targa ricordo.<br />

Ricordiamo <strong>che</strong> agli anni trascorsi nel Sant’Orsola è dedicato il<br />

libro autobiografico di Myriam Andreatini Sfilli, Delegata ANVGD per<br />

il capoluogo toscano, Flash di una giovinezza vissuta tra i cartoni. La<br />

nostra Delegata ha ovviamente seguito da vicino e a lungo l’iter della<br />

mozione, sino alla sua approvazione.<br />

Sarà inoltre valutata, una volta stabilità la destinazione d’uso principale<br />

del complesso di Sant’Orsola, la possibilità di realizzare all’interno<br />

della struttura un “Museo del Ricordo”, inerente le vicende<br />

dell’esodo dei cittadini italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia.<br />

(Fonte Nadia Fondelli)<br />

Taranto. La città avrà una via intitolata alle Vittime delle Foibe. Lo<br />

ha deliberato il 28 febbraio il consiglio comunale, <strong>che</strong> ha approvato<br />

con la sola astensione del consigliere Voccoli (Rifondazione), la proposta<br />

presentata da Gianpaolo Vietri, il quale ha an<strong>che</strong> suggerito di<br />

celebrare un convegno su quest’altra pagina buia della storia. A sorpresa<br />

in aula era presente il presidente dell’ADES, Pietro Luigi Crasti.<br />

Questi ha auspicato una «discussione serena al di là delle appartenenze»<br />

ed ha riconosciuto la grande ospitalità <strong>che</strong> i pugliesi hanno<br />

offerto ai profughi istriani. Ma proprio la ricostruzione fatta da Crasti<br />

<strong>non</strong> è piaciuta a Voccoli, <strong>che</strong> ha tacciato Crasti di faziosità. Il<br />

capogruppo di Rifondazione ha però riconosciuto, bontà sua, la necessità<br />

di «utilizzare queste tragi<strong>che</strong> vicende per impedire <strong>che</strong> si<br />

ripetano».<br />

Sul filo dell’emozione l’intervento di Gabriele Pugliese (Verdi),<br />

<strong>che</strong> ha raccontato di appartenere ad una famiglia di origine dalmate<br />

<strong>che</strong> ha pagato un prezzo salato alle tragedie della guerra. L’esponente<br />

della Sinistra Arcobaleno si è complimentato con Vietri per l’iniziativa.<br />

Capriulo (PD) ha in insistito sulla necessità di superare le divisioni,<br />

ma di conservare i valori fondanti della Resistenza. In questo clima<br />

di riappacificazione, Eugenio Introcaso (PDL) ha garantito l’impegno<br />

del centrodestra per dare eguale riconoscimento proprio a chi<br />

ha combattuto per la Resistenza a prezzo della vita.<br />

(fonte “Taranto Sera”, 29 febbraio)<br />

Pesaro. In occasione del Giorno del Ricordo, il Comune di Pesaro<br />

ha concesso la Cittadinanza Benemerita a 64 Esuli residenti nella<br />

città marchigiana. La consegna è avvenuta durante una toccante cerimonia,<br />

nella quale <strong>sono</strong> stati ricordati gli altri centinaia già residenti<br />

a Pesaro e oramai scomparsi.<br />

La motivazione dell’attestato di Cittadinanza Benemerita ricevuto<br />

da ogni singolo Esule recita: «negli anni 1945-1950, in conseguenza<br />

delle vicende belli<strong>che</strong> e post belli<strong>che</strong> riguardanti le zone di<br />

confine tra Italia e Jugoslavia e delle vessazioni messe in atto verso<br />

gli italiani residenti in quelle zone, fu costretto ad abbandonare la<br />

propria terra, i propri beni materiali ed i propri affetti ed a rifugiarsi<br />

in altre zone della Patria italiana. Dopo un doloroso viaggio approdò<br />

a Pesaro dove trovò accoglienza e dove sviluppò il proprio progetto<br />

di lavoro e di vita diventando cittadino operoso e partecipe della<br />

nostra città. Nel Giorno del Ricordo 2008, a nome della città.<br />

Il sindaco Luca Ceriscioli<br />

Il presidente del Consiglio Comunale Gerardo Coraducci».<br />

Gli Esuli insigniti della Cittadinanza Benemerita, capitanati dal<br />

presidente ANVGD di Pesaro Eugenio Vagnini, <strong>sono</strong>:<br />

Italo Fabiano e Luciano Anelli, Eleonora Sarich, Silveria Apostoli,<br />

Arnaldo ed Ennio Baffo, Grazia e Giuliana Bontempi, Gisella ed Emilio<br />

Camponi, Angelo Centis, Giorgio e Livio Kokich, Maria Luisa<br />

Concina, Stefano e Anna Damiani, Mario Deghenghi, Villi Enrico<br />

Drioli, Diego De Caneva, Gino Ercolessi, Maria Persich, Caterina<br />

Felici, Giovanni ed Eleonora ed Anna Fucci, Claudio Gasparini,<br />

Mattea Gazich, Giorgio e Liliana Guidi, Luigi e Laura Herscak, Antonio<br />

e Bruno La Volpicella, Flavio e Walter Mancini, Umberto e Orazio<br />

Marsano, Boris Martinovich, Franco e Sergio Pagnetti, Paola<br />

Pescara, Loredana Pucci, Giovanni Ritossa, Maria Regina e Alba Maria<br />

Sala, Igea e Falco e Ardeo Santin, Grazie e Marisa e Iolanda Stella,<br />

Milena Salomone Trolis, Giancarlo Sthor, Marco Gustavo e Maria<br />

Lena Tamino, Lidia Treleani, Marcella Piccinini, Liliana Spaggiaro,<br />

Giovanni Varisco.<br />

F.R.

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