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«Quegli Italiani che oggi onoriamo non sono dimenticati»

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Marzo 2008<br />

DIFESA ADRIATICA<br />

La Redazione risponde<br />

Riscatto agevolato delle case an<strong>che</strong> per i figli dei profughi?<br />

A cura dell’Avv.<br />

Vipsania Andreicich<br />

Sono figlio di esuli e sin dalla mia nascita<br />

ho abitato nell’all<strong>oggi</strong>o assegnato ai miei genitori<br />

in base alla loro qualifica di profughi. An<strong>che</strong><br />

dopo la morte dei miei genitori ho continuato<br />

ad abitare nel medesimo all<strong>oggi</strong>o ed ho<br />

fatto, nei termini previsti dalla Legge, la domanda<br />

per ottenere il riscatto dell’appartamento in<br />

cui vivo.<br />

La mia domanda è stata accolta. Desideravo<br />

sapere se potevo usufruire del beneficio spettante<br />

ai miei genitori, ovvero di poter acquistare<br />

l’immobile pari al 50% del costo di costruzione.<br />

Lettera firmata<br />

La Legge 24 dicembre 1993 n. 560 all’art.<br />

1 comma 24 ha stabilito <strong>che</strong>: Gli assegnatari<br />

di all<strong>oggi</strong> realizzati ai sensi della Legge 4 marzo<br />

1952 n. 137 e successive modificazioni,<br />

indipendentemente da precedenti domande di<br />

acquisto in godimento, ne pos<strong>sono</strong> chiedere<br />

la cessione in proprietà entro il termine di un<br />

anno dalla data di entrata in vigore della pre-<br />

Quirinale, insigniti<br />

delle onorificenze<br />

75 congiunti<br />

sente Legge, beneficiando delle condizioni di<br />

miglior favore contenute nell’art. 26 delle norme<br />

approvate con il Decreto del Presidente<br />

della Repubblica 17 gennaio 1959 n. 2, come<br />

sostituito dall’art. 14 della Legge 27 aprile 1962<br />

n. 231.<br />

Il testo del succitato art. 26 del D.P.R. 2/<br />

1959 è il seguente: Gli all<strong>oggi</strong> costruiti o da<br />

costruire ai sensi della Legge 9 agosto 1954 n.<br />

640 e tutti gli all<strong>oggi</strong> a totale carico dello Stato<br />

per categorie meno abbienti, <strong>non</strong>ché gli all<strong>oggi</strong><br />

costruiti dall’UNRRA Casas, an<strong>che</strong> con fondi<br />

ERP, vengono ceduti in proprietà in un’unica<br />

soluzione, ovvero in oltre 25 anni, in rate mensili<br />

costanti, posticipate, senza interessi. Il prezzo<br />

di cessione è pari al cinquanta per cento<br />

del costo di costruzione di ogni singolo all<strong>oggi</strong>o.<br />

Tale norma ha sollevato molteplici problemi<br />

in merito alla sua interpretazione, ed in<br />

particolar modo sul suo ambito di applicazione.<br />

Per quanto concerne l’individuazione del<br />

soggetto avente diritto all’acquisto dei beni in<br />

questione, inizialmente il Ministero delle Finanze<br />

in una Circolare del 13.12.1994, aveva<br />

Nel consegnare le 75 medaglie, in altra sala del Quirinale nella medesima<br />

mattinata, Rutelli ha rivolto ai congiunti delle vittime frasi di conforto<br />

e domande sulla loro vita. “Ho rivissuto – ha commentato più tardi – la<br />

crudezza di quei giorni, nel pensiero di quei giovani spesso uccisi da<br />

ragazzi <strong>che</strong> avevano la stessa età”.<br />

Oggi l’Italia deve sapere, superando la barriera del silenzio durato per<br />

troppo tempo. “Ferve – ha ribadito ancora – il desiderio di richiamare<br />

all’attenzione della nazione le grandi tradizioni artistico-culturali dei<br />

giuliano-dalmati e del loro contributo dalla alla storia dell’umanità”. Ha<br />

ricordato l’inaugurazione annunciata per il pomeriggio del 10 febbraio<br />

del monumento alle Vittime delle Foibe in zona Laurentina, ha richiamato<br />

l’attenzione sulla cerimonia <strong>che</strong> si stava svolgendo parallelamente alla<br />

Foiba di Basovizza a Trieste ma an<strong>che</strong> in tantissime altre città di un Italia<br />

<strong>che</strong> risponde al richiamo della Legge sul Ricordo. Per la prima volta, a<br />

conclusione della cerimonia al Quirinale, è stato offerto, in omaggio al 10<br />

Febbraio un concerto per violino e pianoforte con musi<strong>che</strong> di Brahms e<br />

Beethoven eseguite da una virtuosa Natasha Korsakova – della stirpe del<br />

famoso musicista – e da José Gallardo. Tra gli spettatori presenti in sala<br />

an<strong>che</strong> il piranese Uto Ughi mentre sabato sera per il pubblico giulianodalmato<br />

romano s’era esibito il fiumano Francesco Squarcia.<br />

Conclusa la cerimonia il Presidente Giorgio Napolitano si è fermato a<br />

salutare la gente, gli insigniti delle medaglie gli presentavano i propri figli<br />

ai quali avevano consegnato subito dopo la cerimonia, medaglia e diplomi,<br />

per “continuare a ricordare” senza rancori, ma per pietas e riconoscenza.<br />

Rosanna Turicinovich Giuricin<br />

(la cronaca integrale su ww.arcipelagoadriatico.it)<br />

precisato <strong>che</strong> l’agevolazione prevista dalla Legge<br />

560/93, può essere concessa solo al soggetto<br />

titolare della qualità di profugo in considerazione<br />

del puntuale riferimento alla Legge 137/<br />

52 operato dalla normativa sopra citata.<br />

In seguito, con la Circolare del 21 dicembre<br />

1995, il Ministero delle Finanze ha però<br />

precisato <strong>che</strong> la predetta Legge 137/52 disciplina<br />

la concessione di all<strong>oggi</strong> in favore dei<br />

profughi in base al numero delle persone di<br />

famiglia conviventi (art. 23).<br />

Tale elemento di valutazione <strong>non</strong> sembra<br />

possa essere escluso ora dalla disciplina della<br />

materia, sia perché la stessa Legge 560/93<br />

comma 6, intende espressamente agevolare<br />

oltre il titolare del rapporto an<strong>che</strong> i familiari<br />

conviventi, sia perché proprio la Legge fondamentale<br />

dello Stato (art. 31 della Costituzione)<br />

impone una lettura della normativa conforme<br />

ai principi di tutela dei rapporti familiari.<br />

Sulla scia di tali principi era stata presentata<br />

una richiesta di parere all’Avvocatura dello<br />

Stato in merito alla applicazione delle norme<br />

di alienazione di all<strong>oggi</strong> costruiti con la Legge<br />

137/52, an<strong>che</strong> ai familiari e/o eredi purché<br />

compresi nello stesso nucleo familiare del sog-<br />

getto <strong>che</strong>, solo lui, aveva la qualifica di profugo.<br />

In caso affermativo si chiedeva espressamente<br />

se il prezzo di cessione dovesse essere<br />

determinato in forza della Legge 560/93 (50%<br />

del costo di costruzione).<br />

L’Avvocatura Distrettuale dello Stato con il<br />

parere del 17/6/97 affermava l’applicabilità della<br />

Legge 137/52 e della Legge 560/93 an<strong>che</strong> ai<br />

familiari conviventi in seguito alla produzione<br />

del certificato di profugo del proprio avente<br />

causa.<br />

Da ultimo giova citare la Direttiva della Presidenza<br />

del Consiglio dei Ministri del 18 maggio<br />

1999 nella quale si afferma <strong>che</strong>:<br />

Il trasferimento in proprietà potrà essere<br />

richiesto da parte dei familiari conviventi, an<strong>che</strong><br />

se <strong>non</strong> in possesso della qualifica di profugo,<br />

purchè residenti nell’all<strong>oggi</strong>o secondo le<br />

modalità previste dalla vigente normativa.<br />

Se il profugo assegnatario è deceduto il familiare<br />

tuttora residente, <strong>che</strong> ha inoltrato nei<br />

termini la relativa domanda di acquisto, documentando<br />

la qualifica di profugo in capo al<br />

dante causa deceduto, potrà beneficiare delle<br />

condizioni di miglior favore di cui al comma<br />

24 dell’art. 1 della Legge 560/93.<br />

I risultati del sondaggio commissionato<br />

dall’ANVGD sul grado di conoscenza<br />

della storia del confine orientale<br />

La Sede centrale dell’ANVGD ha<br />

commissionato un sondaggio d’opinione<br />

alla Ferrari Nasi & Grisantelli di<br />

Milano, sulla conoscenza tra gli italiani<br />

del dramma delle Foibe e dell’Esodo<br />

giuliano-dalmata.<br />

Non manca la conferma <strong>che</strong> questi<br />

temi storici <strong>sono</strong> ancora poco conosciuti.<br />

Sono comunque dati sicuramente<br />

più positivi di quelli di alcuni<br />

anni or<strong>sono</strong>, quando le parole Foibe<br />

ed Esodo <strong>non</strong> superavano la doppia<br />

cifra percentuale di risposte.<br />

La conoscenza esatta di cosa sia<br />

una Foiba è nel bagaglio culturale del<br />

40% della popolazione, mentre un<br />

20% ne ha solo sentito parlare. Ben il<br />

35% dichiara sconosciuta la parola e<br />

addirittura il 5% fornisce una descrizione<br />

di Foiba completamente errata.<br />

Entrando in un’analisi incrociata dei<br />

dati, tra chi conosce le Foibe, il profilo<br />

del più edotto è maschio, tra i 36 e i<br />

55 anni, abitante nelle regioni del<br />

Triveneto, laureato. La percentuale più<br />

bassa è invece proprio nei più giovani,<br />

con il 22%, a dimostrazione <strong>che</strong><br />

ancora <strong>oggi</strong> la Scuola <strong>non</strong> porta alcun<br />

messaggio storico sulla vicenda.<br />

Scorrendo i dati, si scopre <strong>che</strong> la classe<br />

sociale più bassa è quella più sensibile<br />

all’argomento (50% di risposte<br />

esatte). Inoltre viene alla luce <strong>che</strong> i<br />

politicamente orientati a centrosinistra<br />

(47% di risposte esatte) staccano di<br />

dieci punti quelli di centrodestra<br />

(37%).<br />

Passando all’Esodo giulianodalmata,<br />

la conoscenza degli italiani<br />

scende al 23%, <strong>che</strong> risale ad un 40%<br />

se si considera an<strong>che</strong> chi ne ha sentito<br />

parlare ma <strong>non</strong> sa bene cosa sia. Addirittura<br />

il 57% dichiara di <strong>non</strong> averne<br />

mai saputo nulla. Tra i (pochi) eruditi<br />

la maggioranza spetta agli ultracinquantaseienni<br />

(29%), a dimostrazione<br />

<strong>che</strong> l’Esodo è nella memoria storica<br />

dei singoli più <strong>che</strong> nella conoscenza<br />

dell’opinione pubblica; tant’è <strong>che</strong><br />

tra i più giovani solo il 14% sa cosa<br />

sia. In ambito politico si riduce la differenza<br />

di percezione: gli orientati a<br />

centrodestra si fermano al 23%, poco<br />

più su, al 27%, chi vota a centrosinistra.<br />

Il campione di rilevazione su tutto<br />

il territorio nazionale riguarda 600 casi<br />

di popolazione italiana adulta; le<br />

rilevazioni <strong>sono</strong> state effettuate nel gen-<br />

5<br />

naio 2008. Arnaldo Ferrari Nasi, della<br />

società <strong>che</strong> ha eseguito il sondaggio<br />

(www.fngricer<strong>che</strong>.it) afferma <strong>che</strong><br />

«come già avvenuto in altre occasioni,<br />

il nostro istituto ha riscontrato una<br />

profonda ignoranza di importanti fatti<br />

storici del ‘900, an<strong>che</strong> nelle fasce di<br />

popolazione con titolo di studio alto.<br />

In questo caso nean<strong>che</strong> la metà dei<br />

laureati sa dirci del dramma dell’Esodo<br />

e solo pochi in più di quello delle<br />

Foibe. Da padre, più <strong>che</strong> da sociologo<br />

o docente, <strong>sono</strong> preoccupato di come<br />

la Scuola italiana insegni la Storia ai<br />

nostri figli».<br />

Il sondaggio voluto dall’ANVGD ha<br />

così dimostrato ampiamente come sia<br />

ancora lungo il cammino <strong>che</strong> la società<br />

civile italiana deve compiere,<br />

prima di ricomporre in maniera davvero<br />

completa una memoria storica<br />

nazionale <strong>che</strong> rifletta fedelmente gli avvenimenti<br />

<strong>che</strong> sconvolsero l’Istria, Fiume<br />

e la Dalmazia al termine della seconda<br />

guerra mondiale, coinvolgendo<br />

inermi cittadini italiani, costretti all’Esodo,<br />

quando <strong>non</strong> al massacro.<br />

Nella sede nazionale di Roma la Mostra per il Giorno del Ricordo<br />

Si è aperta il 5 febbraio nella Sede centrale<br />

dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e<br />

Dalmazia di Roma, la Mostra dedicata al Giorno<br />

del Ricordo, rimasta aperta fino a domenica 10 a<br />

beneficio di scolares<strong>che</strong> e visitatori. Tra i primi<br />

opsiti l’on. Piero Fassino, <strong>che</strong> ha seguito con attenzione<br />

il percorso storico, curato con equilibrio<br />

da Guido Rumici. Il presidente ANVGD Toth ha illustrato<br />

le principali tappe della storia dell’Istria e<br />

della Dalmazia, soffermandosi in particolare sugli<br />

eventi del XX secolo, così dolorosi per la comunità<br />

giuliano-dalmata.<br />

Al termine della visita, Fassino ha dichiarato<br />

<strong>che</strong> «il dramma dell’esodo giuliano-dalmata e delle<br />

foibe è una pagina di storia nazionale per troppi<br />

anni dimenticata e <strong>che</strong> finalmente negli ultimi<br />

anni è stata pienamente riconosciuta da tutta la<br />

società italiana. È giusto quindi <strong>che</strong> sia costantemente<br />

ricordata e sia iscritta nella memoria della<br />

coscienza democratica e civica del nostro Paese.<br />

L’aver voluto l’istituzione del 10 febbraio come<br />

Giorno del Ricordo rappresenta il modo migliore<br />

per far sì <strong>che</strong> una pagina così terribile venga mantenuta<br />

viva nella coscienza del Paese e trasmessa<br />

via via alle generazioni <strong>che</strong> si susseguono. Al dovere<br />

della memoria e di omaggio alle vittime, si<br />

aggiunge quello di far vivere nella vita di tutti i<br />

giorni i valori di tolleranza, di solidarietà, di<br />

multietnicità e di interculturalità <strong>che</strong> <strong>sono</strong> necessari<br />

affinché pagine così dolorose <strong>non</strong> abbiano<br />

più a ripetersi».<br />

Diverse classi delle scuole superiori di Roma<br />

e provincia hanno visitato l’esposizione, accompagnate<br />

dagli insegnanti. La Sede ha curato le visite<br />

guidate ed ha consenito agli studenti di incontrare<br />

una testimone diretta di quegli eventi, la<br />

signora Silvana Rocchi.<br />

d.a.<br />

Due istantanee della mostra allestita nella Sede nazionale ANVGD<br />

e visitata dalle classi superiori di alcune scuole di Roma e provincia<br />

F.R.

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