31.05.2013 Views

«Quegli Italiani che oggi onoriamo non sono dimenticati»

«Quegli Italiani che oggi onoriamo non sono dimenticati»

«Quegli Italiani che oggi onoriamo non sono dimenticati»

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Marzo 2008<br />

mandosi in particolare sull’eccidio di<br />

Cefalonia <strong>che</strong> costò la vita a 9406 soldati<br />

della divisione Acqui dell’Esercito<br />

italiano per mano dei tedeschi dopo<br />

l’armistizio dell’8 settembre 1943. [...]<br />

La professoressa Leli ha invece affrontato<br />

il controverso quanto drammatico<br />

tema delle Foibe [...], utilizzate tra<br />

il 1943 ed il 1945 dalla truppe di Tito<br />

per uccidere ed occultare migliaia di<br />

italiani durante il genocidio avvenuto<br />

nella città di Trieste e nelle regioni nord<br />

orientali italiane.<br />

(ANSA)<br />

Foibe, medaglia d’oro<br />

a vittime molisane<br />

Campoba so, 9 febbraio. La Regione<br />

Molise conferirà una medaglia<br />

d’oro alla memoria di tutti i molisani<br />

uccisi nelle Foibe. Lo ha annunciato il<br />

presidente della Regione, Mi<strong>che</strong>le<br />

Iorio, nel messaggio in occasione della<br />

Giornata del Ricordo [...]. «Riteniamo<br />

– ha spiegato Iorio – <strong>che</strong> il sacrificio<br />

di quei ‘martiri’ della libertà, della<br />

democrazia e del rispetto degli uomini<br />

e della loro dignità, rappresenti un<br />

esempio per prossime generazioni affinché<br />

i popoli sappiano convivere,<br />

rispettarsi e garantire i naturali diritti di<br />

opinione, di religione e di espressione».<br />

[...]In questa ottica la Presidenza<br />

della Regione, l’Associazione Nazionale<br />

Venezia Giulia e Dalmazia e l’Associazione<br />

Nazionale Dalmata, han-<br />

PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI<br />

(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196)<br />

La seguente informativa le viene resa ai sensi e per gli effetti del<br />

Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196 in materia di protezione<br />

dei dati personali e concerne i dati forniti all’Associazione Nazionale<br />

Venezia Giulia e Dalmazia, in relazione agli abbonamenti alla<br />

rivista “Difesa Adriatica”.<br />

Categorie di dati personali<br />

oggetto di trattamento, scopi e modalità del trattamento stesso.<br />

Le finalità del trattamento dei Dati Personali <strong>sono</strong> le seguenti:<br />

a) permettere la corretta esecuzione delle obbligazioni contrattuali<br />

da noi assunte nei confronti degli abbonati e viceversa, <strong>non</strong>ché<br />

degli adempimenti contabili e fiscali seguenti,<br />

b) permettere l’adempimento agli obblighi previsti da leggi, regolamenti<br />

e normative comunitarie, ovvero a disposizioni impartite<br />

da autorità a ciò legittimate della legge e da organi di vigilanza e<br />

controllo,<br />

c) permettere di svolgere attività di informazione circa nostri ulteriori<br />

prodotti e/o servizi, <strong>non</strong>ché attività promozionali, commerciali<br />

e di marketing; attività di rilevazione del grado di soddisfazione<br />

degli abbonati.<br />

Il trattamento avverrà mediante supporti sia telematici <strong>che</strong> cartacei,<br />

entrambi eventualmente organizzati an<strong>che</strong> come ban<strong>che</strong> dati o archivi,<br />

e comporterà, ove necessario, l’uso di comunicazioni postali,<br />

telefoni<strong>che</strong> e telemati<strong>che</strong>.<br />

I Dati Personali verranno gestiti dal personale addetto <strong>che</strong>, nominato<br />

responsabile e/o incaricato del trattamento secondo la vigente organizzazione<br />

aziendale, è preposto al loro trattamento al fine del<br />

raggiungimento degli scopi precedentemente indicati.<br />

I Dati personali verranno posti a conoscenza dell’Associazione Nazionale<br />

Venezia Giulia e Dalmazia – Via Leopoldo Serra 32, Roma -<br />

di Caterini Editore Società a.s. – Via Ambrogio Traversari n. 72, Roma<br />

- <strong>non</strong>ché di Spedis S.r.l. – Via dell’Omo n. 128 Roma, nominate<br />

responsabili del trattamento, <strong>che</strong> <strong>sono</strong> preposte al loro trattamento in<br />

outsourcing nel rispetto delle finalità come sopr a elencate.<br />

Eccetto alle sopraccitate persone, fisi<strong>che</strong> o giuridi<strong>che</strong>, enti o istituzioni,<br />

<strong>non</strong> è in alcun modo prevista la comunicazione dei Dati Personali<br />

a terzi, ovvero la loro diffusione.<br />

Natura obbligatoria dei conferimenti<br />

dei Dati Personali e conseguenze in caso di mancata risposta<br />

Il conferimento dei Dati Personali ed il relativo trattamento per le<br />

finalità indicate sub a) e sub b) nel precedente paragrafo <strong>sono</strong> strettamente<br />

funzionali alla ricezione della Rivista “Difesa Adriatica” e pertanto<br />

costituiscono condizione necessaria per poter dar seguito alla<br />

spedizione della rivista indicata.<br />

Il conferimento dei Dati Personali ed il relativo trattamento per le<br />

finalità indicate sub c) nel precedente paragrafo <strong>sono</strong> invece facoltativi.<br />

Conseguentemente, la mancata prestazione del consenso al tr attamento<br />

comporterà l’impossibilità per l’Associazione Nazionale Venezia<br />

Giulia e Dalmazia, di svolgere le attività ivi indicate, e pertanto,<br />

di fornire i beni e/o servizi ivi indicati.<br />

Diritti dell’interessato<br />

L’art 7 del codice le garantisce i seguenti diritti:<br />

1. ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali a Lei<br />

relativi ed ottenere la comunicazione in forma leggibile;<br />

2. ottenere l’indicazione dell’origine dei Dati Personali; delle finalità<br />

e delle modalità del trattamento; della logica applicata in caso<br />

di trattamento effettuato con l’ausilio di strumenti elettronici; degli<br />

estremi indicativi del titolare del trattamento e dei responsabili<br />

del trattamento; dei soggetti, o delle categorie dei soggetti ai quali<br />

i dati Personali pos<strong>sono</strong> essere comunicati o <strong>che</strong> pos<strong>sono</strong> venirne<br />

a conoscenza in qualità di responsabili del trattamento o di<br />

persone incaricate del trattamento;<br />

3. ottenere l’aggiornamento, la rettifica o l’integrazione dei Dati Personali,<br />

la cancellazione, la trasformazione in forma a<strong>non</strong>ima o il<br />

blocco dei dati trattati in violazione di legge; l’attestazione <strong>che</strong> le<br />

operazioni indicate in precedenza <strong>sono</strong> state portate a conoscenza,<br />

an<strong>che</strong> per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali<br />

i Dati Personali <strong>sono</strong> stati comunicati o diffusi;<br />

4. opporsi, in tutto o in parte, al trattamento di dati per motivi legittimi,<br />

an<strong>che</strong> se i dati <strong>sono</strong> pertinenti allo scopo della raccolta; al<br />

trattamento di dati ai fini di invio di materiale pubblicitario, di<br />

vendita diretta, per il compimento di ricer<strong>che</strong> di mercato o di<br />

comunicazione commerciale.<br />

Titolare del trattamento<br />

e disponibilità della lista dei responsabili del trattamento<br />

Il titolare del trattamento dei Dati Personali è ll’Associazione Nazionale<br />

Venezia Giulia e Dalmazia con sede in Roma, Via Leopoldo<br />

Serra, 32, nella persona del Direttore Responsabile, D.ssa Patrizia C.<br />

Hansen.<br />

Qualsiasi comunicazione o atto ufficiale potrà essere inviato presso<br />

la sede dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, nella<br />

persona del Direttore Responsabile, D.ssa Patrizia C. Hansen, nominato<br />

responsabile del trattamento an<strong>che</strong> per consentire agli interessati<br />

l’esercizio dei diritti di cui all’articolo 7 del codice.<br />

Una lista completa dei responsabili del tr attamento dei Dati Personali<br />

è disponibile presso la sede dellAssociazione Nazionale Venezia<br />

Giulia e Dalmazia, Via Leopoldo Serra, 32 Roma.<br />

Il modello di consenso sarà spedito a tutti gli abbonati per posta<br />

ordinaria o come supplemento a “Difesa Adriatica”.<br />

no organizzato una serie di manifestazioni<br />

e di pubblicazioni <strong>che</strong> narrano<br />

la cronaca quotidiana del dramma<br />

singolo e collettivo <strong>che</strong> vissero gli italiani<br />

d’Istria a causa dell’odio etnico e<br />

politico [...]. L’iniziativa – spiega Iorio<br />

– intende fornire «un ennesimo, importante<br />

tassello culturale alla fortificazione<br />

in ciascuno di noi, e soprattutto<br />

nei giovani, del ricordo di quell’orrore<br />

<strong>che</strong>, al pari della vergogna<br />

della Shoah, rappresenta uno dei massimi<br />

esempi della capacità dell’uomo<br />

di <strong>non</strong> comportarsi da uomo e di cedere<br />

agli istinti primordiali di inaudita<br />

ed incomprensibile ferocia».<br />

“Il Giornale”,<br />

10 febbraio 2008<br />

Una strada per Fiume<br />

In occasione della Giornata del<br />

Ricordo, <strong>che</strong> si celebra <strong>oggi</strong> in memoria<br />

delle vittime delle Foibe e dell’esodo<br />

giuliano-dalmata, una parte del<br />

cavalcavia dei Bastioni di Porta Venezia<br />

– il tratto del viale <strong>che</strong> va da piazza<br />

della Repubblica fino all’ingresso dei<br />

giardini pubblici Indro Montanelli –<br />

sarà intitolato alla città di Fiume. Alla<br />

cerimonia parteciperanno il vicesindaco<br />

Riccardo De Corato e l’assessore<br />

comunale alla Cultura Vittorio Sgarbi.<br />

Intanto, la Regione Lombardia ha<br />

deciso di conservare e rinnovare la<br />

memoria dei martiri varando una legge<br />

<strong>che</strong>, «superando le anti<strong>che</strong> contrapposizioni<br />

ideologi<strong>che</strong> e seguendo i<br />

principi <strong>che</strong> hanno ispirato l’istituzione<br />

della Giornata del Ricordo, guarda<br />

soprattutto ai giovani». Spiega così il<br />

provvedimento Viviana Beccalossi,<br />

vicepresidente della Regione [...]. Il<br />

provvedimento vuole favorire fra le<br />

nuove generazioni e nelle scuole<br />

convegni e dibattiti «per approfondire<br />

e rinnovare – continua la Beccalossi –<br />

la memoria di quei fatti tristi, an<strong>che</strong><br />

attraverso la valorizzazione del patrimonio<br />

culturale, storico e letterario».<br />

La norma prevede, fra l’altro, lo<br />

stanziamento di centomila euro per la<br />

realizzazione di alcune attività da essa<br />

previste e l’istituzione di un concorso<br />

annuale intitolato «Il sacrificio degli<br />

italiani della Venezia Giulia e della<br />

Dalmazia: mantenere la memoria, rispettare<br />

la verità, impegnarsi per garantire<br />

i diritti dei popoli», riservato<br />

agli studenti delle scuole medie della<br />

Lombardia. [...]<br />

“La Repubblica”,<br />

11 febbraio 2008<br />

Foibe, riconoscimento tardivo.<br />

Napolitano: da Croazia<br />

reazione inconsulta.<br />

Rutelli: fu pulizia etnica.<br />

Il Presidente: «Ora l’unità<br />

e il dialogo devono prevalere<br />

sulla discordia»<br />

Roma. Nel Giorno del Ricordo<br />

della tragedia delle Foibe e dell’Esodo<br />

dei 300 mila giuliani, fiumani e<br />

dalmati, il presidente della Repubblica<br />

ha ribadito, ieri al Quirinale, <strong>che</strong><br />

l’infoibamento fu «pulizia etnica». «E<br />

pace - ha aggiunto Giorgio Napolitano<br />

- per le reazioni inconsulte <strong>che</strong> vennero<br />

al mio discorso di un anno fa da<br />

fuori d’Italia». Il riferimento del capo<br />

dello Stato è alla risentita reazione<br />

dell’allora presidente della Croazia,<br />

Stipe Mesic, quando, il 10 febbraio del<br />

2007, puntò il dito contro la «congiura<br />

del silenzio» e contro le atrocità<br />

subita dagli italiani a Trieste durante<br />

l’occupazione titina. [...]<br />

È toccato a Francesco Rutelli il delicato<br />

compito di ricordare <strong>che</strong> «una<br />

parte della storia della nazione italiana<br />

fu lasciata ai margini». [...] Rutelli<br />

ha poi affermato «la verità conclamata»<br />

sui quei fatti <strong>che</strong> rappresentano<br />

<strong>oggi</strong> «una memoria condivisa, una<br />

ricorrenza di tutti». E cioè - riprendendo<br />

le parole del capo dello Stato di un<br />

anno fa - <strong>che</strong> «fu una strage di italiani,<br />

DIFESA ADRIATICA<br />

una pulizia etnica: cittadini comuni,<br />

servitori dello Stato, persone legate al<br />

regime del Ventennio o <strong>che</strong> facevano<br />

parte del Comitato di liberazione nazionale<br />

e <strong>che</strong> avevano partecipato alla<br />

Resistenza. Furono infoibati fascisti e<br />

antifascisti».<br />

Non a caso, ieri, fra i 70 parenti<br />

delle vittime delle Foibe <strong>che</strong> hanno<br />

ricevuto diplomi e medaglie d’oro,<br />

accanto a Dialma Carpi, cugina del<br />

partigiano Romano Meneghello, componente<br />

del CLN trucidato a Lubiana<br />

nel gennaio del ’46, c’era Veniero Gigante,<br />

nipote di Riccardo, podestà<br />

di Fiume, senatore del Regno, uno dei<br />

più fedeli collaboratori di Gabriele<br />

D’Annunzio nell’Impresa Fiumana,<br />

diventato uno dei celebri «Uscocchi»<br />

tanto <strong>che</strong> il Vate gli riservò una delle<br />

Ar<strong>che</strong> del Vittoriale. Riccardo Gigante<br />

fu prelevato il 3 maggio del ’45 dalla<br />

polizia segreta jugoslava, l’Ozna, e<br />

infoibato a Castua (Fiume).<br />

Il tema delle Foibe continua, però,<br />

a dividere la politica. A sinistra, per<br />

Jacopo Venier, del Pdci, «le violenze<br />

post-belli<strong>che</strong> delle Foibe furono la reazione<br />

ai crimini del fascismo ed al<br />

razzismo italiano scatenato contro le<br />

popolazioni slave», mentre a destra,<br />

AN, con Maurizio Gasparri, «rivendica<br />

il merito di aver promosso questa<br />

giornata». [...]<br />

Alberto Custodero<br />

AGIPRESS<br />

11 febbraio 2008<br />

Il 10 febbraio<br />

alla Provincia di Firenze<br />

Il Consiglio provinciale, riunito in<br />

seduta solenne, ha celebrato il Giorno<br />

del Ricordo alla presenza del prof.<br />

Stelio Spadaro, docente di lettere e filosofia<br />

a Trieste ed ex assessore provinciale<br />

alla cultura della Provincia di<br />

Trieste. Il Consiglio ha approvato, con<br />

30 voti a favore e due astensioni di<br />

Rifondazione Comunista una risoluzione<br />

<strong>che</strong> impegna il Consiglio a farsi<br />

promotore di una energica azione di<br />

riscoperta e divulgazione delle vicende<br />

attinenti le terre italiane di Istria e<br />

Dalmazia al fine di costruire un percorso<br />

culturale e storico comune all’intera<br />

Nazione. Condanna l’uso della<br />

violenza come strumento di risolu-<br />

zione dei conflitti e quelle forme di<br />

nazionalismo rivolte ad alimentare<br />

l’odio etnico ed a legittimare an<strong>che</strong><br />

politicamente azioni di forza nei confronti<br />

di altre comunità; invita la Giunta<br />

a voler intraprendere appropriate iniziative<br />

affinché le vicende stori<strong>che</strong> qui<br />

ricordate trovino adeguato riscontro<br />

nei programmi scolastici e nelle iniziative<br />

didatti<strong>che</strong> delle Scuole; a realizzare<br />

in proprio iniziative e cerimonie<br />

con le quali ricordare l’esodo dalle<br />

loro terre dei cittadini istriani, dalmati<br />

e fiumani ed in particolare di quelli<br />

<strong>che</strong> hanno scelto Firenze e la sua provincia<br />

come loro nuova dimora.<br />

Nell’intervento introduttivo il Presidente<br />

Massimo Mattei ha ricordato<br />

<strong>che</strong>: «Il Giorno del Ricordo è stato istituito<br />

con la legge 92 del 30 marzo<br />

2004. In realtà, questa legge era già<br />

stata pensata nel 2001, quando c’era<br />

una maggioranza diversa in Parlamento<br />

e fu soltanto un problema tra le due<br />

Camere <strong>che</strong> <strong>non</strong> fece approvare<br />

definitivamente la legge. La legge, infatti,<br />

fu approvata dalla Camera dei<br />

Deputati, ma <strong>non</strong> arrivò in Senato perché<br />

ci fu lo scioglimento della legislatura.<br />

Questo a far capire <strong>che</strong> “Il Giorno<br />

del Ricordo” è un momento di riflessione<br />

<strong>che</strong> interessa tutti al di là delle<br />

maggioranze <strong>che</strong> poi hanno approvato<br />

la legge. È una ferita crudele, <strong>che</strong><br />

ancora <strong>non</strong> è stata sanata, <strong>che</strong> ha fatto<br />

soffrire tanti italiani, <strong>che</strong> si <strong>sono</strong> visti<br />

privati della casa, della loro terra, dei<br />

loro averi; una tragedia <strong>che</strong> ancora <strong>non</strong><br />

ha trovato la sua degna conclusione e<br />

<strong>che</strong>, per citare l’intervento del Presidente<br />

della Camera <strong>che</strong> mi sembrava<br />

particolarmente significativo, <strong>che</strong> ha<br />

detto <strong>che</strong> la vicenda degli esuli Giuliano-Dalmati<br />

è una delle pagine più<br />

drammati<strong>che</strong> della nostra storia recente,<br />

ha segnato la tormentata storia del<br />

confine orientale attraverso una lunga<br />

sequenza di eventi tragici in cui lo<br />

scontro ideologico si è unito all’intolleranza<br />

etnica, gli orrori della guerra<br />

alla follia dei totalitarismi; [...] <strong>oggi</strong> il<br />

ricordo della dignità vilipesa di quei<br />

nostri connazionali fa parte a pieno<br />

titolo del patrimonio comune di fatti,<br />

di lacerazioni indelebili, si è alterata<br />

violentemente la stessa demografia<br />

originaria della regione, il caso dell’esodo<br />

dall’Istria e da Fiume è quello<br />

11<br />

più esemplare. E quando e dove, come<br />

in questo caso è avvenuto, <strong>che</strong> i<br />

nazionalismi <strong>sono</strong> stati inglobati nelle<br />

strutture totalitarie del fascismo e del<br />

comunismo, le forme statali di controllo,<br />

di coercizione e negazione dell’altro<br />

hanno raggiunto il vertice della<br />

loro funesta efficacia. È una lezione<br />

<strong>che</strong> chiede <strong>che</strong> tutte le pagine di quella<br />

vicenda vengano aperte. [...]<br />

L’auspicio – ha concluso Spadaro<br />

– è <strong>che</strong> la ricorrenza del 10 febbraio<br />

serva an<strong>che</strong> questo: a diffondere nella<br />

nostra società, sempre più integrata in<br />

chiave europea, una memoria condivisa<br />

perlomeno, nei suoi fondamentali<br />

caratteri totalitari; sentiremo così<br />

più sicura e rafforzata la nostra democrazia,<br />

e sappiamo <strong>che</strong> in un territorio<br />

plurale la democrazia è una condizione<br />

indispensabile, <strong>non</strong> è un optional.<br />

Io credo, per concludere, <strong>che</strong> quel richiamo<br />

continuo <strong>che</strong> questi intellettuali<br />

giuliani, la cui presenza ho cercato<br />

di segnalare, questo richiamo<br />

continuo di questi intellettuali, di questi<br />

uomini di cultura all’Europa, alla<br />

prospettiva europea abbia questo significato<br />

intimo proprio: la volontà di<br />

un’integrazione <strong>che</strong> vada oltre le etnie<br />

e oltre i totalitarismi. [...]<br />

Ma con uguale tranquillità e fermezza,<br />

più di una parola va spesa sulle<br />

pesanti complicità del Partito Comunista<br />

Italiano. [...] Il vuoto di dialogo<br />

tra la Venezia Giulia e una sinistra<br />

incapace di ascoltare ha rappresentato<br />

uno dei fattori <strong>che</strong> maggiormente<br />

hanno ostacolato l’insediamento di<br />

questa Regione all’interno della coscienza<br />

repubblicana e ha minato e<br />

indebolito il significato di quella tragedia<br />

e di quelle vicende e ha, allo<br />

stesso tempo, rimosso il problema del<br />

costo <strong>che</strong> i Giuliani hanno pagato per<br />

la guerra di aggressione del fascismo.<br />

Ma <strong>non</strong> solo a sinistra si è evitata una<br />

riflessione aperta. Come denunciava<br />

Marin si è trattato di un vuoto molto<br />

più ampio, un vuoto <strong>che</strong> affonda anti<strong>che</strong><br />

radici nella debole coscienza nazionale<br />

del Paese, e ha avuto diverse<br />

ricadute. Prima di tutto, ignorare il dato<br />

della distruzione della Venezia Giulia,<br />

dimenticare l’esodo ha significato cancellare<br />

dalla memoria nazionale la<br />

grande civiltà, la vittima di lingua italiana<br />

dell’Adriatico orientale. [...]<br />

«Fuga dal confine orientale,<br />

memorie di un esilio»<br />

L’11 febbraio si è svolto a Caserta il convegno<br />

«Fuga dal confine orientale, memorie di un esilio»,<br />

promosso dall’assessorato alla Cultura della<br />

Provincia di Caserta, in collaborazione con il<br />

Centro studi “Francesco Daniele” e l’Istituto Storico<br />

della Resistenza. Dopo il saluto del<br />

vicepresidente della provincia Domenico Dell’Aquila,<br />

è stato proiettato il video “Voci in esilio”,<br />

curato da Emiliano Loria dell’Associazione<br />

per la Cultura istriana, fiumana e dalmata nel<br />

Lazio, contenente recenti interviste e testimonianze<br />

di esuli giuliano-dalmati. Il folto pubblico presente<br />

in sala ha poi seguito con grande attenzione<br />

gli interventi dei due relatori, lo storico Francesco<br />

Soverina dell’ICSR “Vera Lombardi” su Storia e<br />

memoria delle popolazioni dell’Istria e della<br />

Dalmazia dal 1918 agli anni ’90, e l’avv.Vittorio<br />

Giorgi, consulente dell’Associazione Nazionale<br />

Venezia Giulia e Dalmazia, su L’Istria, Fiume e la<br />

Dalmazia nei trattati internazionali. La condizione<br />

giuridica degli esuli. Egli ha an<strong>che</strong> esposto la<br />

questione giuridica degli indennizzi e della restituzione<br />

dei beni agli esuli, purtroppo ancora<br />

irrisolta. Al termine dell’incontro una toccante<br />

testimonianza di un esule da Zara, da molti anni<br />

residente a Caserta.<br />

Caserta,<br />

il manifesto del convegno<br />

tenutosi a cura della Provincia<br />

e dell’avv. Vittorio Giorgi<br />

in occasione<br />

del Giorno del Ricordo

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!