CONI 2011 premiazioni_Layout 1 - L'Eco di Bergamo

IL CONI BERGAMASCO
Il CONI, attraverso la Cittadella dello Sport di Via Monte Gleno ha saputo aggregare e organizzare
a sistema le vaste energie del volontariato e dell’associazionismo per la diffusione
e la promozione dello sport.
La Cittadella è non solo campi da gioco ed impianti sportivi ma è anche la sede per oltre 40
federazioni ed associazioni, e soprattutto la “casa” riconosciuta di un diffuso spirito operativo
che promuove “valori buoni” della nostra società, dando ad essi concreto apprezzamento,
continuità operativa, assetto organizzativo, sostegno propulsivo.
In un tempo di forte crisi di fiducia sul futuro che tocca le dimensioni del vivere assieme, i
valori che sono alla base della Cittadella dello Sport di Bergamo assumono una dimensione
ben più vasta, ben più significativa, ben oltre l’importante compito che le persone e le associazioni
del volontariato realizzano al servizio di oltre 200.000 praticanti in tutte le discipline
sportive con oltre 3.000 società operative.
Il volontariato è anche un valore economico. Considerando che in ciascuna società sportiva
operano mediamente 15 volontari, tra dirigenti, allenatori e accompagnatori con almeno
300 ore annue ciascuno, valutando che ogni ora di lavoro vale almeno euro 10, emerge che il
lavoro svolto dalle società sportive è quantificabile in oltre 130 milioni di euro all’anno.
Anche i consiglieri e i dirigenti del Coni a livello provinciale sono volontari che non
prendono una lira o euro che sia.
Questo vuol dire in parole povere, che la Cittadella dello Sport è al servizio di tutto il territorio
bergamasco. La Cittadella dello Sport è nata per il volontariato sportivo, basti solo pensare
che, nello scorso anno, le sale riunioni sono state utilizzate per 540 incontri. E’ un primato
della società bergamasca che connota come ieri ed oggi lo sport sia tra i più importanti
fattori di crescita e coesione sociale.
Il numero delle persone coinvolte, la diffusione delle associazioni, la partecipazione organizzativa,
la qualità aggregativa, la dimensione economica attivata, fanno della pratica sportiva
a Bergamo un fenomeno sociale di tenuta e coesione che amplifica i suoi aspetti e la sua portata
sui confini strategici della solidarietà.
Su queste riconosciute dimensioni di funzione sociale diffusa, l’autonomia e la serenità degli
operatori, di quello che si configura come un servizio civile, richiedono la collaborazione ed
il rispetto delle Istituzioni, che siano ad essi accanto in un compito di sussidiarietà.
Lo sport è socialità, partecipazione, solidarietà. E’ scuola, integrazione, sanità, benessere, rispetto
e coscienza civica: per questo va difeso come investimento alla coesione della società
e ne va garantito il futuro con maggiore certezza per l’impegno del volontariato, orgoglio della
comunità bergamasca (come ben sottolineato anche dal presidente Bettoni nel suo intervento
qui a lato).
Per il mondo sportivo bergamasco è importante continuare a lavorare per invertire eventuali
tendenze da parte di chi lo sport lo ama solo nei discorsi ufficiali: da un atteggiamento complessivo
che progressivamente frena strutture, associazioni e persone, che disinteressatamente
vi operano, ad un riconoscimento di valore sociale che questo impegno garantisce, dando
certezza di programmazione e un cammino di fiducia al futuro dello sport bergamasco.
È fondamentale per il mondo sportivo bergamasco che questi valori trovino presso
tutte le Istituzioni condivisione e sostegno.