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PREFAZIONE<br />

James Joyce, per bocca di uno dei suoi personaggi, sentenziava che “la storia è un incubo dal quale<br />

è difficile svegliarsi” e Vargas Llosa sembra volerci andare ancora più duro: “La storia non è che<br />

una patetica menzogna”.<br />

Ci permettiamo di non essere d‟accordo con questi due illustri letterati, ritenendo che la storia,<br />

quando riguarda un‟Azienda e se per tale Azienda è stata di una certa importanza, non debba<br />

rappresentare il pretesto per dormire sugli allori, ma uno stimolo per continuare a crescere e<br />

superare i successi del passato.<br />

Con la suddetta convinzione, un gruppo di ex Dirigenti Sirti, rispolverando la documentazione in<br />

loro possesso, preparata negli anni del servizio attivo nei reparti di loro competenza, hanno riunito<br />

in questo volume alcuni flash che hanno ritenuto significativi ad illustrare quanto la Sirti ha fatto<br />

negli anni passati in Italia e all‟Estero.<br />

Si tratta proprio di alcuni flash, senza alcuna pretesa di organicità di un libro, che tuttavia potranno,<br />

a nostro giudizio, dare alla generazione attualmente in servizio nella Sirti, che non ha vissuto quegli<br />

anni, un‟idea, anche se parziale, di quanto realizzato dalla Società nel passato.<br />

In omaggio al lavoro da loro svolto, vogliamo citare (in ordine alfabetico) gli ex Dirigenti che<br />

hanno messo assieme questi appunti.<br />

Ignazio Bassi<br />

Francesco Canonico<br />

Umberto Conforto<br />

Giuliano Invernizzi<br />

Mario Malerba<br />

Francesco Radicchi<br />

Francesco Romano<br />

Marco Vivarelli<br />

e ricordare il fondamentale apporto allo sviluppo dell‟attività di ingegneria delle reti di cui al<br />

capitolo “Panoramica delle attività Sirti negli anni „90” dato da Guido Paoli, Renato Jucopilla e dal<br />

loro staff.<br />

Ci sarebbe gradito che queste pagine fossero di stimolo per un aggiornamento sulle nuove<br />

tecnologie, che noi non abbiamo avuto modo di conoscere, sulle quali sta operando attualmente la<br />

Sirti.<br />

Il 90° anniversario della sua fondazione, che ricorre nel mese di novembre 2011, è l‟occasione per<br />

fare alla Società, alla quale ci sentiamo sempre legati, i nostri più fervidi auguri.<br />

Milano, ottobre 2011<br />

1


<strong>Indice</strong><br />

Panoramica delle attività SIRTI negli anni ‟90 pag. 3<br />

Evoluzione delle attività SIRTI pag. 15<br />

Rete ASST a lunga distanza pag. 24<br />

Circuiti per Italia ‟90 pag. 31<br />

Reti in Fibra Ottica pag. 34<br />

Manutenzione della rete pag. 104<br />

Lavori SIRTI all‟estero pag. 114<br />

Stazioni per comunicazioni via satellite pag. 133<br />

Lavori per le Forze Armate pag. 136<br />

Maristel – Impianti sottomarini in f.o. pag. 139<br />

Lavori in Arabia Saudita pag. 146<br />

Lavori in Libia pag. 152<br />

2


PANORAMICA DELLE ATTIVITA‟ SIRTI<br />

NEGLI ANNI „90<br />

3


PANORAMICA DELLE ATTIVITA‟ DELLA SIRTI NEGLI ANNI 90<br />

Struttura attuale e profilo del Gruppo Sirti (Inizio anni 90)<br />

La struttura della Sirti, assai articolata, è in grado di far fronte alle molteplici esigenze che il lavoro<br />

ed i Clienti richiedono.<br />

L‟attuale configurazione del Gruppo comprende diverse Società controllate e collegate sia per le<br />

attività in Italia sia, attraverso la Sirti International, per quelle all‟estero.<br />

In particolare la SIRTI partecipa, per il 50%, al capitale della Società italiana F.O.S. di Battipaglia<br />

(l‟altro 50% è PIRELLI) produttrice, secondo le più moderne tecnologie, di fibra ottica con volumi<br />

stimati per il 1991 superiore a 400.000 Km di fibra e con previsioni al 1995 di circa 1.000.000 di<br />

chilometri.<br />

La SIRTI partecipa anche a numerosi consorzi, unitamente ad altre Società del Gruppo STET o al di<br />

fuori, onde poter far fronte a grossi progetti di realizzazioni, programmate su tempi lunghi con<br />

tecnologie avanzate ed assai diversificate.<br />

I volumi del fatturato SIRTI hanno raggiunto nel 1990 1.171,4 miliardi di lire. L‟organico si è<br />

attestato intorno alle 9.000 unità con una crescita regolare e costante negli ultimi anni<br />

La struttura della SIRTI è, molto sinteticamente, costituita da: una Direzione Generale in Italia, a<br />

Milano, dalla quale dipendono la Divisione Sistemi Avanzati e due Divisioni operative, con sedi a<br />

Milano e Salerno, che coordinano le attività degli Uffici Lavori ( della Divisione Nord e 4 della<br />

Divisione Sud) e dei gruppi operativi dislocati sul territorio.<br />

L‟organizzazione è completata dagli stabilimenti di Milano, Piacenza e Bari per la produzione degli<br />

accessori e per la gestione dei materiali, automezzi e macchine operatrici occorrenti per i lavori.<br />

Molta attenzione viene posta e molte energie impegnate nella proiezione della Società verso i<br />

mercati stranieri, in particolare europei, nei quali intende assumere una posizione stabile con<br />

l‟acquisto di piccole aziende facendo leva sulle proprie capacità ed esperienze progettuali,<br />

sistemistiche, organizzative e operative.<br />

Tale strategia trova le sue radici in alcune considerazioni di fondo che si ritiene opportuno<br />

richiamare:<br />

molte aziende di gestione dei servizi, di produzione di apparati e di impiantistica hanno contribuito<br />

a realizzare la vasta rete italiana delle telecomunicazioni.<br />

E‟ nostra convinzione che un grande paese industriale, in un settore strategicamente rilevante come<br />

quello delle telecomunicazioni, debba mantenere una presenza di impresa di prestigio con la<br />

capacità di competere sui mercati internazionali.<br />

4


La SIRTI per sua antica tradizione ha sempre operato in misura considerevole all‟estero,<br />

realizzando progetti di notevole complessità e mantenendo, nell‟area dell‟impiantistica, i più alti<br />

livelli di innovazione tecnologica.<br />

Il fatto che la SIRTI stia puntando decisamente sui mercati europei è perché l‟Europa costituisce<br />

un‟area di importanza centrale per le iniziative internazionali di SIRTI, in quanto la partecipazione<br />

alla evoluzione delle reti in Europa, con gli aspetti tecnologici e sistemistici connessi, costituisce<br />

un punto di forza per lo sviluppo della presenza sugli altri mercati.<br />

Con tali prospettive la SIRTI ha già consolidato la sua presenza in Spagna e in Portogallo con le<br />

proprie società SEIRT ed HEPIRO ed è in trattativa con piccole aziende in Francia, Inghilterra e<br />

Germania.<br />

L‟obiettivo è quello di costituire consolidate esperienze operative anche in questi paesi, in vista<br />

della progressiva integrazione dei mercati.<br />

Le attività della SIRTI<br />

La SIRTI, in questi ultimi anni, pur continuando a potenziare le sue strutture operative, ha aperto i<br />

propri orizzonti ed allargato i propri confini di intervento allo scopo di adeguarsi alla<br />

trasformazione in corso nel mondo delle comunicazioni.<br />

In sostanza la SIRTI si è sempre più orientata, pur conservando la tradizionale fisionomia di Società<br />

impiantistica, verso un‟attività di ingegneria delle reti e di system integrator e, come tale, le sue<br />

attività fondamentali riguardano la progettazione, la programmazione, la realizzazione, la<br />

manutenzione, nonché la supervisione, il controllo e la gestione intelligente di reti in cavo sia<br />

terrestre che sottomarino (in rame e in fibra ottica), in Ponti Radio e di Stazioni terrene per<br />

comunicazioni via satellite.<br />

Collateralmente, una parte della sua attività è dedicata al trasporto e distribuzione dell‟energia<br />

elettrica, al segnalamento ed alla trazione ferroviaria nonché alla produzione di componenti ed<br />

accessori per reti di telecomunicazioni.<br />

Nell‟ambito delle sopraccennate tipologie di impianti, la SIRTI è in grado di offrire servizi di:<br />

Survey preliminare<br />

Progettazione di sistema<br />

Progettazione esecutiva<br />

Programmazione e pianificazione degli interventi<br />

Direzione ed esecuzione dei lavori<br />

Manutenzione<br />

Per adeguarsi ai nuovi modelli di sviluppo di cui sopra, la SIRTI ha sfruttato le proprie capacità<br />

finanziarie, tecniche ed organizzative finalizzandole all‟ottenimento di risultati di grande prestigio,<br />

concretizzatisi in tempi relativamente brevi.<br />

5


Oggi la forza di progettazione della SIRTI nel campo delle reti, ha raggiunto livelli di rara<br />

specializzazione ed è indirizzata, una volta in possesso delle necessità di traffico previste dai<br />

gestori, nella determinazione delle direttrici da costruire o potenziare, nella scelta dei sistemi<br />

trasmissivi da impiegare e nella protezione e gestione della complessa infrastruttura di<br />

comunicazione che ne deriva.<br />

L‟evoluzione delle telecomunicazioni, con l‟introduzione delle tecniche numeriche e delle fibre<br />

ottiche, ha allargato, inoltre, il campo delle tradizionali reti di trasmissione.<br />

Nuove prospettive si aprono quindi nell‟attività di progettazione per la realizzazione di reti dedicate<br />

per il trasporto in area regionale, metropolitana e locale di comunicazioni integrate –video, voce,<br />

dati- per l‟utenza affari e privata.<br />

Si è accennato alla trasformazione dell‟attività della SIRTI parallelamente alla trasformazione in<br />

atto nel mondo delle comunicazioni.<br />

Per meglio comprendere il senso di tale trasformazione ed intuire quale potrà essere il ruolo della<br />

SIRTI negli anni 90, verrà fatta nel seguito una panoramica su alcune realizzazioni significative del<br />

recente passato, e di iniziative in corso o previste nei prossimi anni.<br />

Principali realizzazioni in Italia e all‟Estero<br />

Per brevità non ci si sofferma su altre realizzazioni, anche di prestigio, che hanno visto la SIRTI<br />

protagonista, in particolare all‟estero, e che comunque si desidera solo richiamare: trattasi delle<br />

stazioni per comunicazione via satellite realizzate in Argentina (1969 e 1972), in Uganda (1969), in<br />

Svezia (1971), in Dubai (1975), in Oman (1975), nelle isole Fiji (1976), in Liberia (1976), in<br />

Turchia (1979), in Somalia (1979), in Angola (1980), in Uruguay (1980 e 1984), in Tailandia (1982<br />

– 1983), in Portogallo (1982-1983), in Qatar (1983), in Tanzania (1990), in Equador (1991) nonché<br />

dell‟installazione di cavi coassiali in Spagna (a partire dal 1968), in Grecia (1968), in Kuwait<br />

(1976), in Giordania (1977-1978), in Gabon (1986-1989).<br />

Numerizzazione della Rete ASST in P.R.<br />

A partire dalla seconda metà degli anni ‟80 ASST iniziò la numerizzazione della propria rete, con<br />

l‟obiettivo di completarla già nei primi anni ‟90.<br />

Nel 1989, per far fronte agli sviluppi del traffico previsto, in concomitanza con lo svolgimento in<br />

Italia sia dei Campionati mondiali di calcio nel ‟90, sia delle manifestazioni colombiane e<br />

dell‟apertura dei mercati nel ‟92, nonché per l‟adeguamento della rete di telecomunicazioni agli<br />

standard europei, ASST accelerò il programma di attivazione di circuiti sulla rete stessa.<br />

Da un‟analisi comparata delle esigenze di traffico e dello stato di realizzazione delle reti in cavo e<br />

in ponte radio a lunga distanza, risultò necessario, per quanto riguarda la rete in P.R. , procedere sia<br />

6


alla completa numerizzazione della rete stessa che al completamento delle arterie già in programma<br />

ma ancora da realizzare.<br />

Questo anche per assicurare, con una diversificazione dei mezzi trasmissivi lungo le stesse<br />

direttrici, una maggiore disponibilità e, di conseguenza, una affidabilità più elevata. Il programma<br />

generale si poteva sintetizzare nei seguenti interventi:<br />

Fornitura in opera di apparecchiature di tecnica numerica nelle gamme 6-7-11 GHz per<br />

quelle radio.<br />

Opere di infrastrutture consistenti nella erezione di tralicci e ristrutturazione di piani antenne<br />

esistenti.<br />

Realizzazione di nuove sale energia.<br />

Realizzazione di raccordi con centrali di trasmissione.<br />

Il piano di numerizzazione, per rispondere ai requisiti ed alle finalità stabilite, doveva essere attuato<br />

su tutto il territorio nazionale con carattere di globalità e contemporaneità.<br />

Le opere di infrastruttura necessarie alla esecuzione del piano suddetto nel loro complesso,<br />

costituivano un sistema a carattere unitario, le cui parti dovevano necessariamente possedere<br />

caratteristiche tecniche e strutturali simili, in modo da assicurare che l‟esercizio dell‟intera rete in<br />

ponte radio numerica si svolgesse con procedimenti, modalità e prestazioni di identico contenuto.<br />

L‟esecuzione delle opere doveva essere affidata ad una Società dotata di particolari capacità<br />

tecniche ed organizzative, esperta nella progettazione ed esecuzione di impianti in Ponte Radio, che<br />

desse seria e fondata garanzia di poter eseguire l‟opera nei tempi stabiliti dalla ASST, riducendo al<br />

minimo pregiudizievoli ritardi ed attuando così i presupposti per un rapido e sostanziale<br />

potenziamento dei circuiti numerici in ponte radio.<br />

La scelta è ricaduta sulla SIRTI che si è avvalsa di altre imprese, leaders nel proprio settore di<br />

competenza, per tutte le altre tipologie di lavoro che non fossero parte della sua specifica attività,<br />

riunite in un raggruppamento di imprese di cui la stessa SIRTI è stata nominata mandataria.<br />

Il contratto è stato stipulato per un importo complessivo netto di 370.000 M.ni di lire di cui la quota<br />

SIRTI è di 132.000 M.ni circa per la realizzazione delle seguenti attività:<br />

Installazione degli apparati radio, multiplex, terminali di linea<br />

Realizzazione delle nuove sale energia<br />

Posa in opera di raccordi in cavo<br />

Realizzazione del 20% dei tralicci<br />

Attività di coordinamento ed ingegneria di sistema<br />

Il ruolo svolto dalla SIRTI nell‟ambito del contratto è stato determinante per il rispetto degli<br />

obiettivi che il contratto stesso si proponeva.<br />

Date per scontate le capacità della Società di svolgere e portare a buon fine le attività operative (il<br />

che è stato possibile anche grazie alla organizzazione capillare di cui dispone), poniamo particolare<br />

enfasi sulle attività di coordinamento e di ingegneria di sistema.<br />

7


a) Attività di coordinamento<br />

Il Project Management SIRTI, con la collaborazione di tutte le strutture della Società, ha<br />

svolto le seguenti principali attività:<br />

Formulazione dei programmi lavori<br />

Rapporti con le Società del Raggruppamento<br />

Analisi dello stato di avanzamento lavori e delle relative contabilità<br />

Controllo dell‟andamento economico del contratto<br />

Gestione del contratto nei confronti ASST<br />

b) Attività di ingegneria di sistema<br />

Le varie strutture del Project Engineering SIRTI hanno sviluppato le seguenti principali<br />

attività:<br />

Studio topografico della rete con:<br />

-rilievo dei nuovi profili di tratta e revisione degli esistenti<br />

-definizione altezza tralicci e loro ubicazione nell‟area della stazione<br />

radio<br />

Realizzazione progetti esecutivi per:<br />

-nuovi tralicci, rinforzo e ristrutturazione tralicci esistenti<br />

-nuove canalizzazioni<br />

-opere civili sale energia<br />

Analisi delle forniture delle apparecchiature e valutazione della congruità delle<br />

medesime<br />

Studio radioelettrico della rete con realizzazione di:<br />

-calcoli di tratta e di interferenze tra apparati FDM e PCM<br />

Piani di installazione delle apparecchiature, antenne, guide d‟onda e cavi ponendo<br />

particolare cura nel:<br />

-minimizzare gli interventi su apparati esistenti<br />

-predisporre le centrali e le strutture per agevolare future espansioni<br />

-realizzare una rete di canali di servizio atta a supportare il traffico dati della rete di<br />

telesorveglianza<br />

-pianificare l‟attivazione dei flussi<br />

In merito all‟andamento dei lavori, si precisa che il contratto prevedeva tre fasi di attivazione, per<br />

complessivi 23 mesi, di cui la prima fase con scadenza maggio ‟90 (ampiamente rispettata) per i<br />

flussi necessari per i Campionati del Mondo di Calcio. Alcuni collegamenti relativi alla seconda e<br />

terza fase subirono ritardi nell‟attivazione per problemi legati alla concessione dei permessi per la<br />

realizzazione dei tralicci.<br />

Progetto rete<br />

Accanto al ruolo importante che la SIRTI rivestirà nell‟ambito del Progetto START, non va<br />

dimenticato per la sua importanza quello, ormai consolidato, che ha acquisito partecipando a stretto<br />

contatto con gli Enti gestori di TLC alla pianificazione e alla gestione dello sviluppo della rete a<br />

lunga distanza: questa attività ha avuto inizio nel 1988 quando la SIRTI fu indicata da ASST e SIP<br />

8


come la Società che poteva fornire l‟adeguato supporto progettuale e operativo per far fronte alle<br />

difficoltà che si prospettavano per la realizzazione, in tempi ristretti, dei circuiti numerici che<br />

avrebbero dovuto assicurare la necessaria qualità dei servizi telefonici, informatici e televisivi<br />

durante le manifestazioni di Italia ‟90.<br />

SIRTI creò in quell‟occasione, una struttura attenta alla evoluzione della rete alla sua<br />

organizzazione territoriale, ulteriormente potenziata nel corso di questi anni, con il compito di<br />

collaborare con i Gestori di TLC per predisporre e programmare i progetti annuali di instradamento<br />

dei flussi numerici e i piani di sviluppo pluriennali della rete e delle sue infrastrutture.<br />

Questa attività è svolta da un qualificato staff di tecnici che si avvale di sistemi computerizzati con<br />

software sviluppato da SIRTI.<br />

Per quanto riguarda l‟attività di pianificazione, si tratta di identificare le modalità di sviluppo della<br />

rete e quantificare gli interventi in un arco di tempo pluriennale sulla base di proiezioni dei<br />

fabbisogni di traffico dei diversi Enti utilizzatori, tenendo conto della evoluzione della rete<br />

numerica in relazione ai nuovi servizi e tecnologie.<br />

Sirti in genere raccoglie le previsioni di traffico stimate su base annuale degli Enti gestori<br />

compilando le matrici dei flussi da instradare annualmente, suddivise per tipo di Ente, di traffico, di<br />

classe di qualità e disponibilità.<br />

Solo per dare un‟idea delle quantità di traffico da instradare sulla rete e quindi del numero di circuiti<br />

da realizzare annualmente, si rimanda al grafico 1, che mostra la consistenza della RTN in circuiti<br />

con proiezione al 1995.<br />

Si nota che nel 1987 (oggi 1991 e quindi solo 4 anni fa) la RTN disponeva di poco più di 200.000<br />

circuiti per la maggior parte analogici, mentre la previsione al 1995 mostra una capacità di rete<br />

prevista in oltre 1.200.000 circuiti quasi tutti numerici.<br />

In presenza di un numero elevato di richieste di traffico da instradare su una rete complessa per il<br />

suo sviluppo e per la sua tipologia di connessione, risulta indispensabile l‟ausilio del computer per<br />

realizzare un progetto di instradamento che fornisca utili indicazioni sul dimensionamento delle<br />

risorse di rete e sull‟utilizzo razionale dei mezzi trasmissivi.<br />

SIRTI ha risolto il problema sviluppando procedure automatiche , che hanno per input la matrice<br />

delle richieste, di cui si è in precedenza accennato, e che lavorano su un data-base che raccoglie<br />

tutte le informazioni sui componenti della rete esistente e di quella programmata (nodi di rete e<br />

distanze relative, portanti, sistemi di linea, apparati di centrale, ecc.).<br />

Con tali procedure di instradamento SIRTI trova per ogni flusso richiesto il miglior percorso<br />

disponibile, sulla base di criteri generali, o imposti volta per volta dal progettista, tali da permettere<br />

di realizzare nella rete una sempre maggiore efficienza di utilizzazione e di cogliere gli obiettivi<br />

richiesti per la qualità e la disponibilità.<br />

La pianificazione si conclude con la definizione della rete di recovery, che consiste nella<br />

individuazione dei flussi a 140 Mb/s in grado di fornire un instradamento alternativo ai flussi di<br />

esercizio in caso di interruzione del portante o di avaria di apparato.<br />

9


Il calcolo viene effettuato simulando automaticamente l‟interruzione per avaria di un ramo della<br />

rete per volta, provvedendo poi al reinstradamento su via alternativa dei flussi che percorrono il<br />

ramo interrotto.<br />

I risultati ottenuti sono confrontati con i parametri di costo, di qualità di affidabilità per permettere<br />

all‟operatore una valutazione della bontà della soluzione trovata.<br />

Dall‟analisi dei risultati, SIRTI ricava, oltre ovviamente alle indicazioni relative ai normali<br />

investimenti per gli ampliamenti come conseguenza dell‟incremento del traffico, utili elementi per<br />

la previsione di criticità che possono prodursi nel tempo nella rete e che solo interventi programmati<br />

con adeguato anticipo (tipicamente non meno di due anni per un nuovo portante) sono in grado di<br />

risolvere.<br />

Ci riferiamo in questo caso, per esempio, alla progressiva saturazione di portanti, allo<br />

sbilanciamento nell‟utilizzo degli stessi, ai pericolosi aumenti della concentrazione del traffico<br />

afferente ad un nodo: proprio questi casi SIRTI studia come naturale completamento della<br />

pianificazione, proponendo al Gestore quegli interventi di struttura che prevedono la<br />

diversificazione delle direttrici che congiungono i nodi, una più fitta magliatura tra gli stessi,<br />

soluzioni impiantistiche per la ristrutturazione dei centri nodali, in particolare quelli policentrici, in<br />

grado di offrire l‟adeguata capacità al traffico di esercizio e garantire sempre la possibilità di<br />

recovery.<br />

Accanto all‟attività di pianificazione, SIRTI offre agli Enti Gestori il servizio di progettazione<br />

esecutiva annuale, che permette di definire quali risorse della rete attuale devono essere impegnate<br />

per far fronte alle richieste previste per l‟anno in corso e di verificarne la disponibilità. I risultati<br />

relativi all‟instradamento e multiplazione di ciascun flusso vengono poi trasferiti nell‟archivio<br />

ASST, che è collegato direttamente agli uffici SIRTI di Milano, e su schede operative che vengono<br />

successivamente utilizzate per l‟attivazione del flusso, in quanto, oltre che di funzioni di tipo<br />

progettuale e propositivo, la SIRTI è altresì incaricata di provvedere direttamente all‟approntamento<br />

per l‟attivazione sulla rete dei flussi necessari allo scopo di garantire la disponibilità al traffico dei<br />

flussi stessi in coerenza con la loro programmazione.<br />

Sistema di gestione flussi<br />

L‟attuazione della protezione e della riconfigurazione di una rete a lunga distanza, quale la rete<br />

numerica dell‟ASST, è diventata un‟esigenza primaria, di cui è necessario tener conto nel<br />

pianificare lo sviluppo della rete stessa.<br />

Per quanto possa essere efficiente un‟organizzazione di manutenzione, solo con un sistema efficace<br />

di riconfigurazione di rete si può ottenere l‟obiettivo di minimizzare gli effetti dei guasti sia di<br />

portanti che di apparecchiature.<br />

Le conoscenze approfondite di SIRTI dell‟architettura della rete ASST,acquisite in decenni di<br />

consuetudine di lavoro ed accresciutesi con le acquisizioni dei contratti di “Progetto rete”, assegnati<br />

a SIRTI a partire da 1988, è stato uno degli elementi di successo nell‟acquisizione del contratto che<br />

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ASST ha stipulato con un raggruppamento di imprese di cui SIRTI fa parte assieme a ITALTEL,<br />

MARCONI ed AET.<br />

Questo contratto del valore di 134 M.rdi di lire con quota SIRTI pari a circa il 40% è stato stipulato<br />

nel luglio 1991 e se ne prevede il completamento entro 24 mesi.<br />

Ma già a partire dal 1992 cominceranno ad essere operativi i dispositivi di commutazione dei flussi<br />

ad alta velocità (RED 4-4) per attuare la protezione e la riconfigurazione della rete.<br />

Si tratta di apparati da situare nei nodi della rete trasmissiva, che realizzano la permutazione<br />

elettronica tra i flussi a 140 Mb/s (in futuro a 156 Mb/s) collegati sotto il controllo remoto del<br />

Centro di Gestione o mediante un terminale locale connesso al nodo.<br />

I RED 4-4 si pongono quindi come elementi di flessibilità della rete, permettendo di inserire in<br />

servizio nuovi circuiti, variare la tipologia dei collegamenti, effettuare protezioni di rete a fronte dei<br />

guasti di una tratta.<br />

La SIRTI, che occupa una posizione preminente nella realizzazione del sistema di Gestione di RED<br />

4-4 e nella implementazione dei dispositivi stessi, ha molto contribuito alla realizzazione di questo<br />

progetto per tutto quanto riguarda l‟architettura della rete, individuando i nodi dove più efficace e<br />

utile sarebbe stata la presenza dei RED 4-4, in relazione alle esigenze non solo attuali, ma proiettate<br />

al prossimo triennio, in modo da garantire la funzionalità dei nuovi dispositivi in armonia con il<br />

processo di sviluppo della rete.<br />

Elemento essenziale nella struttura del progetto è stata la definizione della capacità della rete di<br />

recovery.<br />

La SIRTI è riuscita, mediante simulazione su computer, ad ottimizzare le dimensioni,ottenendo il<br />

risultato di una protezione pressoché totale della rete di esercizio con una consistenza della rete di<br />

recovery intorno al 30%.<br />

I percorsi dei flussi di recovery sono stati definiti in vie completamente diverse dai flussi di<br />

esercizio, in accordo con le raccomandazione del CCITT, utilizzando sia la magliatura della rete, sia<br />

la differenziazione geografica e tecnologica dei percorsi.<br />

E‟ fuori dubbio che quando il sistema gestione flussi sarà operante sulla rete, questa potrà contare<br />

su una qualità e disporre di una affidabilità oggi non possibili.<br />

Progetto START<br />

Fra le iniziative intraprese dai Gestori merita un posto di primo piano il progetto START,<br />

finalizzato al potenziamento della rete di telecomunicazioni con interventi ad alto contenuto<br />

tecnologico per i servizi dell‟utenza affari, pubblica e privata, e per i servizi dell‟Amministrazione<br />

P.T.<br />

La concezione di tale progetto nasce dall‟esigenza che i Gestori di telecomunicazioni hanno di<br />

fornire a grandi imprese, enti ed organismi pubblici, classificabili appunto come “Grandi utenti<br />

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affari”, un servizio di telefonia di base, di trasmissione dati, di testi e di immagini, generanti forti<br />

volumi di traffico, di adeguata qualità ed elevate affidabilità e disponibilità.<br />

Questo tipo di utenza, seppure percentualmente minoritaria, (4% circa dell‟intera utenza) svolge da<br />

sola un traffico pari al 40% del totale, posizionandosi altresì nella fascia del traffico più pregiato.<br />

Con l‟impiego di sistemi di tecnologia avanzata ed utilizzando materiali di alta affidabilità, il<br />

progetto prevede la realizzazione di due distinte reti dedicate:<br />

La rete Grandi Utenti Affari, che sarà gestita dalla SIP.<br />

La rete per il Ministero P.T. resasi necessaria sia per la razionalizzazione dei propri<br />

servizi interni che per lo sviluppo già in atto dei servizi telematici verso il pubblico.<br />

E‟ importante osservare che questo progetto costituisce una svolta significativa nello sviluppo della<br />

rete, poiché per la prima volta viene adottato un approccio sistematico di pianificazione in un<br />

contesto globale di rete e servizi.<br />

Senza entrare nei dettagli, le linee guida nello studio posto a base del progetto, sono state le<br />

seguenti:<br />

Costituzione di una rete trasmissiva a lunga distanza ad elevata capacità su portanti in fibra<br />

ottica monomodale operanti in 2^ e 3^ finestra e su Ponti Radio, per la trasmissione di flussi<br />

numerici ad alta velocità. La sua principale caratteristica sarà una forte magliatura che,<br />

attraverso la molteplicità degli instradamenti e l‟apertura dei nodi di trasmissione, consentirà<br />

di disporre delle necessarie vie di recovery.<br />

Adeguamento della rete di giunzione in ambito regionale. Gli interventi previsti sono mirati<br />

al completamento e potenziamento degli attuali mezzi trasmissivi atti a realizzare strutture<br />

magliate che consentano la predisposizione dei collegamenti dedicati su diverse<br />

configurazioni.<br />

Realizzazione di una rete di distribuzione (o di accesso). Questo segmento comprende:<br />

-per la rete Utenza Affari: i collegamenti tra nodo di centrale e Grande Utente.<br />

-per la rete dell‟Amministrazione P.T.: i collegamenti, utilizzando portanti SIP, con gli U.P.<br />

provinciali, principali, secondari e con i Centri operativi postali. Tale rete verrà progettata<br />

con criteri innovativi, allo scopo di assicurare la massima disponibilità, con struttura<br />

prevalentemente ad anello che consente la doppia via completamente diversificata e<br />

dedicata e la minore incidenza dei costi.<br />

-impiego di sistemi di accesso flessibili presso la sede di utente per raccogliere le linee di<br />

fonia, dati e video in modo efficiente ed integrato.<br />

-numerizzazione di tutte le centrali di commutazione interessate per fonia.<br />

-costituzione dei nodi di commutazione a larga banda per trasmissione dati.<br />

L‟impegno finanziario è previsto in linea di massima in 5.000 M.rdi di lire, ripartiti nel triennio<br />

1991-1993, di cui 2.000 M.rdi a carico ASST, 1.000 M.rdi a carico dell‟Amministrazione P.T.,<br />

mentre 2.000 M.rdi costituiscono l‟impegno finanziario per la SIP.<br />

Il progetto START dominerà sicuramente lo scenario delle TLC nel prossimo triennio ed in questa<br />

iniziativa di così ampio respiro la SIRTI ha assunto la posizione di leader sia nella fase di sviluppo<br />

12


che in quella operativa, partecipando con quota di maggioranza relativa al Consorzio Hermes, cui<br />

verrà affidato lo sviluppo e la realizzazione del progetto, ed assumendo la responsabilità del<br />

coordinamento generale dello stesso.<br />

SIRTI affermerà inoltre il proprio ruolo, ormai consolidato, di partecipare a stretto contatto con gli<br />

Enti Gestori all‟analisi ed alla pianificazione delle fasi di sviluppo della rete, valutando i<br />

componenti di rete e le strutture che si rendono necessari per la sua ottimizzazione, individuando i<br />

corretti criteri di instradamento e di circuitazione del traffico e dimensionando le risorse da mettere<br />

a disposizione della rete di recovery in funzione dei prefissati obiettivi di disponibilità.<br />

13


Migliaia<br />

1.400<br />

1.200<br />

1.000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

-<br />

Cosistenza Circuiti della RNT<br />

Previsioni fino al 1995<br />

1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995<br />

Circ. numerici 10.000 70.000 160.000 275.000 490.000 700.000 890.000 1.040.0 1.170.0<br />

Circ. analogici 220.000 210.000 200.000 190.000 175.000 160.000 120.000 80.000 50.000<br />

Grafico n° 1<br />

14


EVOLUZIONE ATTIVITA‟ SIRTI<br />

15


Si allegano n° 7 Istogrammi nei quali è rappresentata l‟evoluzione di alcune tra le più<br />

importanti attività della SIRTI, per l‟ASST e la SIP, nel periodo: ultimi anni ‟80 e<br />

primi anni ‟90.<br />

Essendo state riportate negli istogrammi di cui sopra le grandezze relative alle attività<br />

rappresentate, si ritiene superfluo ogni commento.<br />

16


Km sistema<br />

25.000<br />

20.000<br />

15.000<br />

10.000<br />

5.000<br />

Linee in Fibra Ottica per ASST<br />

Km sistema installati<br />

-<br />

1989 1990 1991 1992<br />

Km sistema 7.232 7.259 13.980 23.301<br />

Istogramma 1<br />

17


Terminali di linea<br />

4.000<br />

3.500<br />

3.000<br />

2.500<br />

2.000<br />

1.500<br />

1.000<br />

500<br />

Lavori SIP - Linee amplificate<br />

Terminali di linea<br />

-<br />

1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992<br />

Terminali 989 1.494 2.304 3.227 3.393 3.510 2.988<br />

Istogramma 2<br />

18


Terminali<br />

350.000<br />

300.000<br />

250.000<br />

200.000<br />

150.000<br />

100.000<br />

50.000<br />

Lavori SIP - Centrali<br />

Terminali di canale ultimati<br />

-<br />

1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992<br />

Terminali 163.190 189.104 237.967 332.837 343.872 334.748 291.805<br />

Istogramma 3<br />

19


Ricetrasmettitori<br />

1.400<br />

1.200<br />

1.000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

Tratte Radio per SIP<br />

Ricetrasmettitori installati<br />

-<br />

1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992<br />

RX-TX 520 706 866 1.015 1.338 1.112 860<br />

Istogramma 4<br />

20


Terminali<br />

6.000<br />

5.000<br />

4.000<br />

3.000<br />

2.000<br />

1.000<br />

Ponti Radio per SIP<br />

Terminali di Canale per Radiomobile attivati<br />

-<br />

1989 1990 1991 1992<br />

Terminali - 792 4.904 5.280<br />

Istogramma 5<br />

21


Terminali di canale<br />

3.500<br />

3.000<br />

2.500<br />

2.000<br />

1.500<br />

1.000<br />

500<br />

Lavori SIP - Ponti Radio<br />

Terminali di canale per radiomobile attivati<br />

-<br />

1989 1990 1991 1992<br />

1° Installazione - 520 1.408 1.992<br />

Estensioni - 272 3.496 3.288<br />

Istogramma 6<br />

22


Kpunti<br />

400.000<br />

350.000<br />

300.000<br />

250.000<br />

200.000<br />

150.000<br />

100.000<br />

50.000<br />

Lavori SIP - Reti di Distribuzione<br />

Kpunti realizzati<br />

0<br />

1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992<br />

Serie1 143.369 163.598 211.796 310.531 372.495 342.329 308.054<br />

Istogramma 7<br />

23


RETE A LUNGA DISTANZA ASST<br />

24


RETE A LUNGA DISTANZA ASST<br />

La SIRTI, come già riferito nelle pagine precedenti, ha contribuito in maniera sostanziale e<br />

determinante allo sviluppo della rete a lunga distanza dell‟ASST, sia in fase di progettazione, che di<br />

realizzazione e di manutenzione.<br />

Si tratta della rete in cavo coassiale prima ed in fibra ottica successivamente, nonché della rete in<br />

Ponti Radio e di quella in cavi sottomarini, in cavo coassiale e fibra ottica (Festoni).<br />

In questo capitolo accenneremo alla consistenza della suddetta rete a lunga distanza prima e dopo<br />

approssimativamente gli anni ‟80.<br />

Distinguiamo cronologicamente le realizzazioni prima e dopo gli anni ‟80 perché i primi anni ‟80<br />

hanno rappresentato una specie di spartiacque tra la tecnologia di comunicazione analogica e quella<br />

digitale.<br />

Infatti nel 1984 l‟Azienda di Stato per i Servizi Telefonici (ASST) presentò al Consiglio Superiore<br />

Tecnico per l‟approvazione quello che fu definito il “Progetto 80” e cioè una rete in fibra ottica<br />

estesa su tutto il territorio nazionale.<br />

In quell‟epoca, la rete esistente era in tecnica analogica e si sviluppava:<br />

prevalentemente su percorso autostradale, per circa 15.000 km, per quanto attiene le dorsali<br />

in cavo coassiale<br />

su Ponti Radio per una lunghezza intorno ai 5.000 km<br />

su sistemi in cavo coassiale sottomarino amplificati, realizzati, sia quelli nazionali che<br />

internazionali, dalla SIRTI in collaborazione con la STC di Londra e con PIRELLI.<br />

L‟incalzare della tecnica portava a dover procedere su due fronti: numerizzazione della rete<br />

esistente e creazione di una rete numerica in fibre ottiche estesa su tutto il territorio nazionale<br />

destinata a sostituire quella in cavo coassiale sia terrestre che sottomarina.<br />

In questa seconda prospettiva, e cioè la realizzazione di una rete del tutto nuova in fibra ottica, si<br />

inquadrano il “Progetto „80” per complessivi 6.500 km di cavo e i nuovi impianti sottomarini in<br />

fibra ottica, sia internazionali che domestici (Festoni).<br />

Per completezza, evidenziamo che la rete in cavo coassiale sottomarina è nata alla metà degli anni<br />

‟50 e si è sviluppata fino alla metà degli anni ‟80 per circa 16.500 km, collegando, per la parte<br />

nazionale:<br />

la terraferma con le due isole maggiori Sicilia e Sardegna<br />

Sicilia e Sardegna tra di loro<br />

25


mentre per la parte internazionale:<br />

l‟Italia con la Spagna da Genova<br />

l‟Italia con la Spagna da Pisa<br />

l‟Italia con la Libia dalla Sicilia<br />

l‟Italia con la Tunisia dalla Sicilia<br />

l‟Italia con la Grecia dalla Calabria<br />

l‟Italia con la Grecia dalla Sicilia<br />

come è stato detto in precedenza, tutti questi collegamenti, unitamente a quelli realizzati<br />

dall‟Italcable nel Mediterraneo, sono stati realizzati da SIRTI in collaborazione con STC e<br />

PIRELLI.<br />

Si allegano 4 diagrammi che rappresentano:<br />

Rete in cavo coassiale ASST prima del 1984<br />

Rete in Ponti Radio ASST prima del 1984<br />

“Progetto „80”: Rete in fibra ottica ASST<br />

“Festoni”: Rete sottomarina ASST in fibra ottica<br />

26


CIRCUITI PER ITALIA „90<br />

31


REALIZZAZIONE CIRCUITI PER ASST IN OCCASIONE DEI CAMPIONATI<br />

MONDIALI DI CALCIO “ITALIA „90”<br />

A pagina 4, ed altre, della Sezione “Panoramica delle attività della SIRTI negli anni „90” viene fatto<br />

un cenno a quanto in oggetto.<br />

Per fornire maggiori dettagli su questa che si ritiene una importante realizzazione di SIRTI, si allega<br />

la lettera che l‟ing F. Canonico, a quei tempi responsabile della Direzione Lavori della SIRTI,<br />

scrisse alla Redazione di Sirtinews in data 6.11.2005.<br />

32


Spett Redazione di Sirtinews<br />

leggo sempre con vivo interesse tutte le notizie di Sirtinews, in particolare la rubrica “Ieri e oggi” a<br />

firma Roberto Scalmani, convinto dell‟importanza di ricordare avvenimenti del passato ai quali<br />

poter fare riferimento.<br />

Il percorso storico della citata rubrica è ancora agli inizi e quindi l‟avvenimento cui accennerò nel<br />

seguito è molto distante. Ciò nonostante vorrei lo stesso farne promemoria a codesta Redazione.<br />

Nel 1989 per far fronte agli sviluppi del traffico telefonico e dati previsto per i campionati mondiali<br />

di calcio (Italia 90) nonché per l‟adeguamento della rete di telecomunicazioni agli standard europei,<br />

ASST decise di accelerare il programma di attivazione di circuiti sulla rete stessa, anche perché era<br />

stata richiesta da SIP, che utilizzava la rete a lunga distanza di ASST, di mettere a sua disposizione<br />

oltre 150.000 nuovi circuiti da realizzare in meno di un anno.<br />

Per ragioni di immagine internazionale, erano coinvolti nel progetto i massimi vertici di ASST e<br />

SIP sia a livello di Direzioni Generali che di Direzioni Regionali.<br />

Il lavoro che, nel contesto del momento e per il ristrettissimo tempo a disposizione, appariva di<br />

impervio percorso, fu affidato da ASST a Sirti.<br />

Fu costituita una task force di tecnici delle Divisioni Nord e Sud che operò sotto l‟impareggiabile<br />

coordinamento dell‟ingegner Giovanni Lombardi e, in tempo per l‟inizio dei campionati del mondo<br />

di calcio, l‟ASST poté mettere a disposizione di SIP circa 180.000 nuovi circuiti.<br />

Mi sembra doveroso venga ricordato il fondamentale apporto che alla realizzazione del progetto fu<br />

dato dalla Divisione Nord che, superando difficoltà che sembravano insormontabili, riuscì a<br />

completare in tempi da record, con la posa nel tratto Milano-Genova, la dorsale in fibra ottica<br />

Roma-Milano.<br />

Su questa dorsale fu possibile installare i primi due sistemi digitali a grande capacità su fibra ottica<br />

e instradarvi, come su un‟autostrada telematica, gran parte dei circuiti previsti. Fu questo uno dei<br />

punti di forza del progetto.<br />

L‟avvenimento descritto può, ai non addetti ai lavori e con le tecnologie oggi disponibili, non<br />

apparire una delle grandi imprese realizzate da Sirti, in particolare se si paragona ai grandi lavori<br />

eseguiti in Arabia, Libia e tanti altri che non basterebbero alcune pagine a elencarli. In effetti si<br />

trattò di una grande sfida che Sirti superò nonostante l‟attività non rientrasse propriamente nel<br />

proprio core business.<br />

Io ebbi modo di leggere il rapporto che i responsabili dell‟ASST stilarono per la propria Direzione<br />

Generale al termine dei lavori: la professionalità della nostra Società veniva espressa in termini così<br />

elogiativi che, vi assicuro, c‟era da sentirsi orgogliosi di appartenere alla Sirti.<br />

Vi auguro buon lavoro e invio molti cordiali saluti<br />

Milano 06-11-2005<br />

Francesco Canonico<br />

33


RETI IN FIBRA OTTICA<br />

34


Esecuzione scavo a fondo scarpata con escavatore tipo “Ragno”<br />

46


Infilaggio della matassa di tritubo sulla bobina in ferro<br />

Posa di 3 tritubi sovrapposti<br />

47


Posa del pozzetto in calcestruzzo<br />

48


Giunzione del tritubo con l’impiego di manicotto termorestringente<br />

49


Installazione di cassette in vetroresina zancate su viadotto<br />

50


Posa del tritubo in cassette vetroresina su viadotto<br />

Posa del tritubo in galleria entro cunicolo esistente<br />

51


Aratro SIRTI<br />

Posa contemporanea di cavo e nastro con Aratro SIRTI<br />

53


1<br />

Posa contemporanea di 2 cavi e nastro con Aratro SIRTI<br />

Particolare dell’Aratro SIRTI per 2 cavi e nastro<br />

54


Esecuzione dello scavo con Fresa in sede stradale<br />

Particolare della Fresa<br />

56


Pulizia e approfondimento dello scavo con Catenaria<br />

Posa del tritubo<br />

57


La successione delle varie fasi di lavoro con cantiere compatto<br />

58


Esecuzione del rinterro subito dopo la posa del tritubo<br />

Compattamento del rinterro<br />

59


Stesura del nastro di segnalamento<br />

60


Pulizia della sede stradale dopo il rinterro<br />

Livellamento dell’asfalto<br />

61


- Fig. 8 -<br />

62


- Fig. 9 -<br />

63


- Fig. 10 -<br />

64


- Fig. 11 -<br />

65


Operazione di soffiaggio del cordino di tiro nel tubo<br />

67


Argano di tiro principale<br />

Controllo e registrazione sull’argano della forza di tiro applicata<br />

68


Modello SIRTI di Caterpillar denominato”bicicletta”<br />

Formazione del rotolo a “otto” con la “bicicletta” SIRTI<br />

69


2. Reti di distribuzione in aree urbane<br />

2.1 Premessa<br />

Negli anni ’90 l’utilizzo dei cavi in fibra ottica si diffuse anche alle reti di<br />

distribuzione nelle aree urbane, in un primo momento solo nella rete dorsale di<br />

trasporto e successivamente anche nella rete di accesso fino all’utente finale.<br />

Telecom Italia iniziò ad utilizzare le fibre ottiche nelle reti di trasporto<br />

adottando un’architettura di rete ad “anello” e avviando il piano denominato<br />

“Top 500”, con l’obiettivo cioè di raggiungere con i nuovi servizi gli utenti più<br />

importanti, i cosiddetti utenti “business”.<br />

Successivamente, a metà degli anni ’90, con l’aumentare della domanda di<br />

servizi interattivi a larga banda, Telecom Italia promosse la realizzazione di un<br />

grande piano denominato “Progetto Socrate”, con l’obiettivo di portare detti<br />

servizi anche agli utenti residenziali.<br />

Venne allora costituito un gruppo di lavoro congiunto Telecom Italia-Sirti, con<br />

la finalità di definire l’architettura di rete più idonea e i relativi costi<br />

impiantistici per la fornitura di servizi video interattivi ( Video On Demand e<br />

altri servizi multimediali ) e di servizi tradizionali ( telefonia e dati ).<br />

I risultati emersi dallo studio del gruppo di lavoro portarono a scegliere, come<br />

migliore architettura di rete, la tipologia HFC ( Hybrid Fiber Coaxial ).<br />

In realtà questa tipologia di rete, contrariamente a quanto avvenne sia nei<br />

Paesi anglosassoni che nel Nord Europa e soprattutto negli Stati Uniti, non<br />

ebbe molta fortuna in Italia e questo anche perché, a partire dalla fine degli<br />

anni ’90, si diffuse sempre di più la convinzione che una rete di distribuzione<br />

totalmente in fibra fino all’utente, cioè la rete FTTH ( Fiber To The Home ),<br />

potesse rappresentare la soluzione definitiva a prova di futuro, sia per l’enorme<br />

larghezza di banda propria delle fibra sia per la maggior sicurezza della rete,<br />

data l’assenza di elettronica distribuita in esterno.<br />

70


2.2 Reti ibride fibra/coassiale a larga banda (HFC)<br />

2.2.1 Architettura della rete<br />

L’architettura di rete scelta per la realizzazione del “Progetto Socrate”, ossia la<br />

rete ibrida HFC, era essenzialmente costituita da tre parti (v.Allegati 1 e 2) :<br />

- rete di trasporto in fibra ottica dalla Stazione di Testa (S.T.) al Nodo di<br />

Distribuzione (N.D.) e da questo al Nodo Locale (N.L.) ubicato nella Centrale<br />

da servire<br />

- rete primaria in fibra ottica, dal Nodo Locale ai Nodi Ottici (N.O.) ubicati<br />

sul territorio dell’area di Centrale.<br />

- rete secondaria coassiale, dal Nodo Ottico alla borchia d’utente, costituita da<br />

:<br />

una parte principale con cavi coassiali dal Nodo Ottico agli<br />

amplificatori di distribuzione.<br />

una parte terminale con cavi coassiali dagli amplificatori di<br />

distribuzione fino ai Tap.<br />

una parte di raccordo di utente dai Tap alla borchia.<br />

La stazione di testa era il centro in cui i segnali video analogici e/o digitali<br />

provenienti da differenti sorgenti (radio, propagazione terrestre o via satellite,<br />

sorgenti locali ecc.) venivano processati ed organizzati in un determinato<br />

numero di canali, in modo da essere disponibili per la distribuzione verso i<br />

clienti. I segnali venivano trasmessi attraverso la rete di trasporto dalle Stazioni<br />

di Testa ai Nodi di Distribuzione e diffusi attraverso le reti ottiche di trasporto e<br />

primaria verso più Nodi Locali.<br />

I collegamenti in fibra ottica punto-punto fra il Nodo Locale e i Nodi Ottici<br />

erano realizzati mediante una rete ad anello che garantiva un più alto livello di<br />

affidabilità.<br />

71


Il Nodo Ottico, tramite appositi apparati ubicati in un armadio, convertiva il<br />

segnale da ottico ad elettrico e lo distribuiva verso l’utenza della propria area<br />

tramite la rete in cavo coassiale.<br />

La rete secondaria coassiale (v.Allegato 3) aveva una struttura ad albero<br />

realizzata mediante l’impiego di diramatori di segnale (splitter) ed amplificatori<br />

a più uscite ubicati in contenitori. Detta rete secondaria, comune a più utenti,<br />

era distinta in rete principale e terminale; essa distribuiva il segnale alle varie<br />

Unità Immobiliari (U.I.) tramite i Tap ubicati in cabinet esterni o all’interno<br />

dell’edificio(v.Allegato 4).<br />

2.2.2 Consistenza della rete<br />

Il piano di Telecom Italia per il “Progetto Socrate” prevedeva di raggiungere<br />

nell’arco di 3 anni oltre 6.500.000 Unità Immobiliari distribuite in tutte le<br />

regioni del territorio nazionale (v.Allegato 5).<br />

2.2.3 Progettazione della rete<br />

Data la grande dimensione del piano e gli stretti tempi a disposizione per la sua<br />

realizzazione, Telecom Italia chiese alla SIRTI di destinare un apposito<br />

gruppo di tecnici alla progettazione esecutiva di tutte le reti previste dal piano<br />

nel rispetto dei tempi programmati.<br />

Detta progettazione doveva tener conto di tutte le infrastrutture esistenti e di<br />

tutti i cavi ottici già installati per ridurre al minimo i costi di realizzazione.<br />

Occorreva inoltre effettuare delle survey in campo, sia per la scelta dei tracciati<br />

ottimali in esterno sia per definire i percorsi dei cavi all’interno degli edifici.<br />

72


Per realizzare tutto questo la SIRTI organizzò n°2 Centri di progettazione :<br />

- il primo a Milano, costituito da 30 tecnici , con il compito di progettare tutte<br />

le reti relative alle regioni del Nord Italia e del Centro Italia fino al Lazio<br />

escluso.<br />

- il secondo a Roma, costituito da 20 tecnici, con il compito di progettare tutte<br />

le reti delle restanti regioni.<br />

I tecnici dei due Centri vennero a loro volta suddivisi in due sottogruppi :<br />

- il primo con il compito di effettuare i sopralluoghi necessari a definire i<br />

tracciati esterni, cioè i cosiddetti “walk-out”, e di realizzare poi i relativi<br />

progetti.<br />

- il secondo con il compito di effettuare i sopralluoghi all’interno degli edifici,<br />

cioè i cosiddetti “walk-in”, e di realizzare poi i relativi progetti.<br />

Per la fase di progettazione esecutiva, data la sua complessità derivante<br />

soprattutto dalla parte di rete coassiale, la SIRTI mise a punto un sistema di<br />

progettazione CAD, con software appositamente studiato sulla base delle<br />

esperienze acquisite all’estero nelle reti CATV (v.Allegato 6).<br />

L’impegno profuso dai tecnici dei due Centri fu altissimo e i risultati ottenuti,<br />

come riconosciuto dalla stessa Telecom, furono eccellenti.<br />

73


2.3 Reti di accesso in fibra ottica<br />

2.3.1 Architetture delle reti<br />

Negli ultimi anni ’90, come detto in precedenza, gli Operatori di<br />

telecomunicazioni iniziarono ad estendere l’utilizzo della fibra ottica anche<br />

nelle reti di accesso, adottando vari tipi di architetture:<br />

- FTTCab (Fiber To The Cabinet): sviluppo della rete in fibra ottica fino ad<br />

apparati stradali in sostituzione degli armadi di distribuzione in rame<br />

esistenti, con la ripresa di tutti i clienti afferenti all’armadio stesso.<br />

- FTTB/Curb (Fiber To The Building/Curb): sviluppo della rete in fibra ottica<br />

fino ad apparati posti all’interno o nei pressi degli edifici, con la ripresa dei<br />

clienti presenti negli edifici stessi.<br />

- FTTH ( Fiber ToThe Home): sviluppo della rete in fibra ottica fino alle Unità<br />

Immobiliari (U.I.), cioè in casa dell’utente finale.<br />

La più avanzata di queste tre architetture di rete fu sicuramente la terza, cioè<br />

la rete FTTH, in quanto consentiva la maggior larghezza di banda e<br />

anche la maggior sicurezza per la rete stessa data l’assenza di elettronica<br />

distribuita in esterno; detta rete infatti veniva anche chiamata “rete PON” (<br />

Passive Optical Network).<br />

L’esempio più importante di realizzazione di reti FTTH fu sicuramente quello di<br />

Milano, dove, a partire dal 1999, il Comune avviò un grande progetto<br />

denominato “Cablaggio di Milano”.<br />

2.3.2 Cablaggio di Milano<br />

Già nel 1998 il Comune di Milano intuì per primo la rilevanza strategica delle<br />

tecnologie ICT e dei servizi avanzati connessi e predispose, per i singoli<br />

Operatori TLC interessati a cablare la città, un Regolamento e una Convenzione<br />

per la concessione del suolo, del sottosuolo e delle infrastrutture municipali<br />

esistenti.<br />

Le finalità del progetto erano:<br />

- costituire un quadro di riferimento per gli Operatori TLC.<br />

- dettare le regole per l’uso del suolo e delle infrastrutture pubbliche esistenti.<br />

- disciplinare il procedimento di autorizzazione.<br />

74


- razionalizzare l’utilizzo del suolo e sottosuolo tramite un’azione di<br />

coordinamento e di gestione integrata degli interventi, garantendo il minor<br />

disagio possibile ai cittadini e al traffico veicolare.<br />

- stimolare gli interventi per il cablaggio metropolitano creando un libero<br />

mercato competitivo di reti e servizi di alta qualità.<br />

Gli interventi degli Operatori TLC sulla città iniziarono nel gennaio del 1999 e si<br />

conclusero nel 2006, con una crescita rilevante soprattutto nei primi anni dal<br />

1999 fino al 2002, come evidenziato negli Allegati :<br />

- Allegato 7 : numero degli Operatori TLC firmatari della Convenzione<br />

- Allegato 8 : Km delle infrastrutture installate<br />

- Allegato 9 : Km di fibra ottica installata<br />

- Allegato 10 : numero di vie coinvolte, di edifici e U.I. collegati/collegabili<br />

- Allegato 11 : mappa della città interessata dal cablaggio<br />

2.3.3 Tipologie delle infrastrutture<br />

Il Regolamento predisposto dal Comune di Milano prevedeva che i vari<br />

Operatori TLC concordassero fra di loro un unico progetto integrato per<br />

l’installazione delle proprie infrastrutture, in modo da eseguire un unico scavo<br />

per evitare ripetute rotture del suolo pubblico.<br />

Le tradizionali infrastrutture previste dalle norme tecniche del Regolamento<br />

erano le seguenti :<br />

- su marciapiede i vari pacchi di tritubi dovevano essere installati ad una<br />

profondità di 60 cm tra la superficie superiore dei pacchi stessi ed il piano di<br />

calpestio (v.Allegato 12).<br />

- negli attraversamenti stradali i pacchi di tritubi dovevano essere istallati sul<br />

fondo dello scavo insieme a 6 tubi PVC di proprietà del Comune, il tutto<br />

annegato in un bauletto di calcestruzzo la cui superficie superiore doveva<br />

avere una profondità di 1m dal piano di calpestio (v.Allegato 13)<br />

- nei casi in cui non potevano essere realizzati scavi sui marciapiedi perché<br />

completamente intasati di servizi esistenti, lo scavo veniva<br />

effettuato in carreggiata e veniva costruita una vera e propria canalizzazione<br />

a più fori con tubi di diametro 160mm, entro i quali venivano poi infilati fino<br />

75


a 8 sottotubi di politene, intercalati ogni 70-80m da camerette di ispezione<br />

per la posa e giunzione dei vari cavi in fibra ottica (v.Allegato 14).<br />

Per ovviare alle difficoltà incontrate nella scelta ottimale dei tracciati,data la<br />

mancanza di una mappatura precisa del sottosuolo per l’individuazione dei<br />

servizi esistenti, e per ridurre al minimo il rischio continuo di danneggiamenti<br />

delle reti esistenti di altri servizi pubblici, la SIRTI mise a punto una serie di<br />

nuove soluzioni tecniche con l’impiego di attrezzature e macchine speciali e<br />

anche di nuove tipologie di infrastrutture.<br />

Mappatura del sottosuolo:<br />

Alla base di qualunque soluzione innovativa resta la necessità di conoscere<br />

esattamente la posizione delle varie infrastrutture,manufatti,servizi,reperti<br />

archeologici ed altri ostacoli vari presenti nel sottosuolo, al fine di consentire<br />

una collocazione ottimale delle nuove reti da installare.<br />

Esistevano già sul mercato strumentazioni specifiche atte a realizzare una<br />

preliminare prospezione geofisica del sottosuolo con sistemi tipo G.P.R.<br />

(Ground Probing Radar). Il sistema G.P.R. era basato sull’impiego di un radar ad<br />

impulsi che emetteva un segnale nel campo delle radio frequenze tramite<br />

un’antenna trainata sulla superficie del terreno da investigare.<br />

Detto segnale, propagandosi nel sottosuolo, generava un’onda riflessa tutte le<br />

volte che attraversava la superficie di separazione fra due mezzi con diversa<br />

costante dielettrica. Le varie discontinuità dielettriche presenti nel sottosuolo<br />

riflettevano parte dell’energia elettromagnetica incidente, che ritornava<br />

all’antenna funzionante anche come ricevitore, dopo un tempo dipendente<br />

dalla distanza del riflettore e dalle caratteristiche dielettriche dei materiali<br />

attraversati. I segnali venivano quindi riconvertiti in impulsi a bassa frequenza e<br />

tornavano in una unità di controllo dove venivano amplificati e monitorati,per<br />

poi essere convertiti in segnali digitali e registrati su nastro magnetico (v.<br />

Allegato 15).<br />

Un esempio di registrazione dei segnali riflessi è riportato in Allegato 16.<br />

Sulla base delle esperienze acquisite con il sistema G.P.R., la SIRTI, in<br />

collaborazione con la società IDS di Pisa, mise a punto un nuovo sistema più<br />

avanzato denominato R.I.S. (Radar Introspezione Sottosuolo), che<br />

76


implementava il sistema G.P.R. in quanto consentiva maggiori profondità<br />

d’indagine e maggiore precisione nell’interpretazione dei dati, perché effettuata<br />

in modo totalmente computerizzato e non più affidata all’abilità di lettura<br />

dell’uomo. Il sistema R.I.S. non era più costituito da un’unica antenna ma da<br />

quattro antenne affiancate che consentivano di ottenere una serie di letture su<br />

più canali(v.Allegato 17).<br />

Attualmente la Ricerca e Sviluppo della SIRTI è riuscita a mettere a punto una<br />

versione del R.I.S. ancora più avanzata, che consente in modo automatico di<br />

ottenere delle letture ancor più affidabili e in tempo reale; questo permette di<br />

organizzare dei cantieri di scavo compatti, in quanto le<br />

macchine di scavo vengono posizionate sul tracciato subito dietro<br />

l’apparecchiatura R.I.S.<br />

Trincee a sezione ridotta<br />

Una soluzione alle difficoltà di operare in ambito urbano fu quella di ridurre il<br />

più possibile la sezione di scavo, sia in larghezza che in profondità, in modo da<br />

ottenere un minor ingombro dei cantieri, una maggiore velocità di avanzamento<br />

e quindi un minor disagio per i cittadini e per il traffico veicolare.<br />

La SIRTI allora mise a punto delle nuove macchine operatrici e delle nuove<br />

attrezzature che consentirono di applicare due nuove tecniche di costruzione<br />

delle infrastrutture, e cioè la Microtrincea e la Minitrincea.<br />

In particolare la Microtrincea venne diffusamente impiegata nel progetto del<br />

“Cablaggio di Milano”soprattutto per realizzare il collegamento finale verso gli<br />

utenti, in quanto la velocità di realizzazione dell’infrastruttura consentiva agli<br />

Operatori TLC di rispettare i tempi molto stretti richiesti<br />

dai clienti. Questa tecnica in definitiva consisteva nel realizzare un taglio<br />

nella pavimentazione del marciapiede di soli 2,5 cm di larghezza e di soli 15-<br />

20 cm di profondità tramite l’utilizzo di una piccola fresa;<br />

nel taglio venivano poi installati due monotubi oppure direttamente il cavo a<br />

F.O. con una protezione di sabbia (v. Allegati 18-19).<br />

La Minitrincea è stata più impiegata fuori abitato lungo le strade provinciali e<br />

consisteva anch’essa nell’esecuzione di un taglio nell’asfalto tramite fresa ma di<br />

77


dimensioni maggiori e precisamente di 5 cm di larghezza e di 30 cm di<br />

profondità (v.Allegato 20).<br />

Microtunnelling/Directional Drilling<br />

La soluzione più efficace e sicuramente la più utilizzata, sia nel “Cablaggio di<br />

Milano”ma anche in tanti altri impianti in aree urbane o extraurbane , fu quella<br />

di sostituire gli scavi “a cielo aperto” con perforazioni sotterranee orizzontali a<br />

diverse profondità. La tecnologia impiegata era basata sui sistemi così detti<br />

“Trenchless” o anche “No Dig”, con l’utilizzo di particolari macchine operatrici<br />

denominate “Microtunnelling” o “Directional Drilling”,<br />

ossia macchine in grado di realizzare perforazioni sotterranee installando<br />

contemporaneamente uno o più tubi di vario diametro.<br />

Questa tecnologia venne impiegata soprattutto in aree urbane negli<br />

attraversamenti stradali con traffico particolarmente intenso, ma anche su<br />

marciapiedi, in senso longitudinale rispetto all’asse stradale, nei casi di presenza<br />

di grossi impedimenti all’applicazione delle tecniche tradizionali di scavi a “cielo<br />

aperto”.<br />

Ovviamente detto sistema, per essere affidabile e sicuro, doveva essere<br />

preceduto da un’accurata indagine del sottosuolo lungo il tracciato prescelto, in<br />

modo da rilevare la presenza di tutti i servizi esistenti e di eventuali altri ostacoli<br />

e le caratteristiche geofisiche del terreno.<br />

Le caratteristiche principali di queste macchine sono sostanzialmente due:<br />

- la capacità di realizzare perforazioni di lunghezza maggiore di cento metri in<br />

unica soluzione.<br />

- la possibilità di “guidare” la perforazione durante l’esecuzione.<br />

Le macchine di più grande potenza denominate “Microtunnelling”venivano<br />

impiegate per perforazioni di grosso diametro, con installazione contemporanea<br />

di tubi di ferro e venivano pilotate in modo da rispettare un percorso rettilineo.<br />

Quelle di minore potenza denominate “Directional Drilling” (v.Allegato21)<br />

potevano anche seguire un percorso curvilineo per evitare gli ostacoli<br />

sotterranei ed eseguivano perforazioni di diametro più piccolo ( fino a 200mm ),<br />

con installazione contemporanea di tubi in politene. La successione delle<br />

operazioni di queste macchine è raffigurata schematicamente nell’Allegato 21:<br />

78


- esecuzione della perforazione fra due punti prestabiliti di inizio e fine della<br />

trivellazione.<br />

- infilaggio a ritroso, nel foro precedentemente realizzato, di un tubo in<br />

politene di adatto diametro.<br />

La testa di perforazione della macchina era dotata di un trasmettitore di segnale<br />

che veniva rilevato da un ricevitore in mano a un uomo che seguiva in superficie<br />

l’avanzamento della trivella, in modo da tenere sotto controllo il percorso e la<br />

profondità della perforazione. Durante la trivellazione dalla testa di<br />

perforazione fuoriusciva un getto d’acqua mista a bentonite, allo scopo di<br />

consolidare il terreno sciolto e per agire come lubrificante durante il tiro a<br />

ritroso del tubo in politene (v.Allegato22).<br />

Negli Allegati 23-24 sono riportate alcune macchine Directional Drilling.<br />

79


Architettura reti HFC<br />

Allegato 1<br />

80


Allegato 2<br />

81


Allegato 3<br />

82


Allegato 4<br />

83


Consistenza del progetto Socrate<br />

Allegato 5<br />

84


Centro di progettazione Sirti a Milano per il progetto Socrate<br />

Allegato 6<br />

85


Allegato 7<br />

86


Allegato 8<br />

87


Allegato 9<br />

88


Allegato 10<br />

89


Mappa cablaggio di Milano<br />

Allegato 11<br />

90


Allegato 12<br />

91


Allegato 13<br />

92


Posa del pacco tubi con sellette Allegato 14<br />

Costruzione della cameretta<br />

93


Georadar<br />

Allegato 15<br />

94


Esempio di immagine riflessa<br />

Allegato 16<br />

95


Georadar R.I.S. con 4 antenne Allegato 17<br />

Furgone attrezzato con l’unità di controllo R.I.S.<br />

96


Allegato 18<br />

97


Esecuzione della microtrincea<br />

Allegato 19<br />

98


Allegato 20<br />

99


Allegato 21<br />

100


Testa di perforazione del Directional Drilling<br />

Allegato 22<br />

101


Directional Drilling in area urbana<br />

Allegato 23<br />

102


Directional Drilling a Milano: vista anteriore Allegato 24<br />

Directional Drilling a Milano: vista posteriore<br />

103


MANUTENZIONE<br />

104


Generalità<br />

Il servizio di manutenzione cavi interurbani della società Sirti ha avuto inizio nel 1930 e da allora<br />

la sua organizzazione si è via via adeguata a tutte le nuove esigenze organizzative e tecnologiche che lo<br />

sviluppo delle telecomunicazioni richiedeva.<br />

Tale servizio non si è mai interrotto , neanche durante la seconda guerra mondiale, in cui il personale Sirti,<br />

a ridosso delle truppe alleate che avanzavano verso Cassino, provvedeva a ripristinare il servizio telefonico<br />

pesantemente danneggiato dalle truppe tedesche in ritirata.<br />

Tipologia delle reti in manutenzione: evoluzione costruttiva e tecnologica<br />

A partire dal 1930 la rete interurbana di proprietà della ASST - Azienda di Stato Servizi Telefonici - era<br />

costituita da cavi a coppie simmetriche. A detta rete poi, a partire dai primi anni ’50, si è affiancata la rete<br />

in cavo coassiale di prima generazione.<br />

Le suddette reti erano posate lungo il bordo delle principali arterie stradali ed i cavi erano protetti con<br />

guaina di piombo e juta catramata e, per i cavi a coppie simmetriche, con una ulteriore armatura metallica,<br />

poi abbandonata nella successiva rete coassiale. Solo a metà degli anni ’60 si è iniziato a proteggere le<br />

guaine metalliche dei cavi con rivestimenti in PVC rivelatisi sufficientemente protettivi.<br />

A partire dai primi anni ’70 è iniziata la realizzazione della rete coassiale di nuova generazione, posata lungo<br />

il bordo delle autostrade, le cui novità costruttive e tecnologiche portavano all’eliminazione di gran parte<br />

delle cause di guasto delle precedenti reti e cioè :<br />

- guaina dei cavi in alluminio, praticamente immune dalle corrosioni, protetta da polietilene.<br />

- fune di guardia sulla verticale dei cavi contro le scariche atmosferiche.<br />

- immissione di azoto anidro pressurizzato nei cavi, per tenere le coppie coassiali in perfetto<br />

isolamento e per segnalare in anticipo eventuali danneggiamenti delle guaine metalliche dei cavi.<br />

A partire dai primi anni ’90 è iniziata l’installazione della rete a fibre ottiche, posata principalmente lungo le<br />

autostrade e affiancata alla rete coassiale, le cui caratteristiche tecnologiche e di posa hanno eliminato<br />

ulteriormente le cause di guasto e in particolare :<br />

- guaina protettiva metallica con polietilene.<br />

- posa in canalizzazioni di polietilene.<br />

- fune di guardia, poi abbandonata per l’eliminazione della guaina metallica di protezione.<br />

- robustezza e flessibilità dei cavi.<br />

- assoluta immunità della fibra da eventuali induzioni elettromagnetiche.<br />

La rete suddetta si completava con quella dei cavi sottomarini, costituenti i collegamenti con le isole e con<br />

gli altri paesi del mediterraneo, i cui tratti di approdo dalla terraferma fino alla Centrale Telefonica<br />

terminale erano affidati come installazione alla Sirti.<br />

105


Nel 1975 la SIP, che nel frattempo aveva iniziato a posare lungo le autostrade una sua rete di cavi affiancata<br />

a quella della ASST, dapprima coassiali a diametro ridotto e di più bassa capacità trasmissiva e poi in fibra<br />

ottica, affidava alla Sirti la manutenzione dei suddetti cavi.<br />

Fino a quell’epoca la SIP, proprietaria di una rete interurbana interdistrettuale, provvedeva in proprio alla<br />

manutenzione di tali cavi, mentre la Sirti era chiamata ad intervenire per la riparazione di guasti nei casi di<br />

emergenza più impegnativi, ai quali il personale sociale SIP non poteva far fronte.<br />

A metà degli anni ’90 le reti a lunga distanza ASST e SIP confluirono in un’unica Società – Telecom Italia -<br />

ed erano principalmente costituite da cavi coassiali e a fibre ottiche posati sulle autostrade, ai quali si<br />

affiancava anche una rete a coppie simmetriche utilizzata per i servizi fonia e dati delle Società Autostradali.<br />

Alla fine del secolo scorso la rete in manutenzione affidata alla Sirti superava i 40.000 km.<br />

Problematiche connesse alla manutenzione delle reti in cavo<br />

Tipologia di posa e tecnologia<br />

Fino agli anni ’70 le reti in cavo erano posate lungo la banchina delle principali strade italiane ed erano<br />

quindi soggette a tutte le vicissitudini della sede stradale come :<br />

- ampliamenti e rettifiche della sede.<br />

- lavori di posa di altre strutture ( gas , oleodotti , ecc.).<br />

- ogni altro lavoro conseguente alla notevole”urbanizzazione” che nel tempo aveva interessato la<br />

rete stradale italiana.<br />

- movimenti franosi, anch’essi numerosi specialmente al sud.<br />

Le guaine isolanti dei cavi in piombo non proteggevano gli stessi dai fenomeni di corrosione provocati sia<br />

dalle caratteristiche dei terreni attraversati, sia soprattutto dalle correnti disperse nel terreno dalle linee<br />

elettrificate ferroviarie in corrente continua e chiamate “ correnti vaganti “.<br />

Infiltrazioni di umidità o addirittura ingresso di acqua riducevano l’affidabilità dei cavi, provocando o una<br />

bassa qualità di trasmissione o la vera e propria interruzione del servizio telefonico.<br />

106


Mantenimento del servizio telefonico.<br />

Fino agli anni ’70 gran parte del traffico telefonico a lunga distanza era instradato prima sulla rete a coppie<br />

e poi sulla rete coassiale stradale, con poca possibilità di deviarlo su altre vie .<br />

Ciò imponeva un’organizzazione sempre pronta all’intervento di riparazione per ripristinare al più presto il<br />

servizio, anche in maniera provvisoria e sia di giorno che di notte, alla quale si affiancava un’opera assidua<br />

di prevenzione, vista la fragilità dei cavi rispetto ai fattori ambientali, a lavori di terzi in prossimità dei cavi<br />

stessi, a corrosioni delle guaine metalliche, a movimenti franosi e fulmini.<br />

Con il potenziamento della rete in cavo ed il forte incremento dei circuiti adibiti al servizio di telefonia e<br />

trasmissione dati, anche se detta rete era stata costruita con una maggior robustezza dei cavi stessi per le<br />

innovazioni tecnologiche sopra illustrate e con una sede di posa più sicura lungo autostrade, acquistava<br />

sempre più importanza l’opera di prevenzione per ridurre al minimo i tempi di disservizio, tempi che<br />

venivano ulteriormente compressi dal rapido reperimento (con l’introduzione delle linee cellulari) di una<br />

delle squadre più vicine al punto di guasto e in quel momento impiegata per misure e azioni di<br />

manutenzione preventiva.<br />

Organizzazione della manutenzione e modalità operative<br />

Il servizio di manutenzione della Sirti, a partire dagli anni ’70, si articolava in 21 Centri operativi, dislocati<br />

uniformemente nelle principali città tenendo conto della distribuzione dei cavi.<br />

Nel 2000 la rete in manutenzione raggiungeva una consistenza di oltre 40.000 km di cavi ed ogni Centro<br />

sovrintendeva mediamente a quasi 2000 km di cavi.<br />

I Centri facevano capo ad unità amministrative e logistiche intermedie e ad un apposito servizio<br />

nell’ambito della Direzione Generale, che provvedeva a compiti di coordinamento, studi, risoluzione di<br />

problemi tecnici, formazione del personale, ecc.<br />

Coordinamento centralizzato<br />

I compiti di detto servizio erano:<br />

- interfaccia con il proprietario delle rete ( ASST , SIP e poi Telecom Italia) per stabilire<br />

107


modalità operative, priorità, obiettivi e analisi dei risultati ottenuti.<br />

- coordinamento generale delle risorse sia umane che logistiche come automezzi, attrezzature,<br />

strumenti, scorte di cavi e accessori e loro gestione.<br />

- studi su problemi relativi a corrosioni, interferenze elettromagnetiche, pressurizzazione,<br />

dilatazioni termiche, invecchiamento accessori, nuovi strumenti e attrezzature.<br />

- servizio di addestramento e aggiornamento del personale.<br />

- elaborazione statistica dei dati di guasto e delle misure periodiche.<br />

- aggiornamento della cartografia degli impianti a seguito di variazioni.<br />

Centri di manutenzione<br />

Le principali attività di detti Centri erano:<br />

a) Manutenzione preventiva:<br />

- sorveglianza dei tracciati, che si esplicava attraverso visite periodiche lungo le sedi di posa dei cavi,<br />

atte ad individuare possibili lavori che potevano danneggiare i cavi stessi. Nel caso di presenza di<br />

lavori, detta sorveglianza poteva permanere anche per parecchi giorni sui luoghi dei lavori. A tale<br />

attività si affiancavano i contatti con gli Enti proprietari delle strade (Anas, Comuni, Province, ecc.) e<br />

con gli Enti gestori degli altri servizi interrati (Enel, Italgas, ecc.) per essere informati in anticipo di<br />

eventuali lavori futuri interessanti le sedi di posa.<br />

- revisioni dei tracciati dei cavi, atte a ripristinare la segnaletica per renderla visibile e a controllare i<br />

punti critici di posa come: ponti, viadotti, aree di centraline amplificatrici, ecc.<br />

- misure periodiche per individuare lo stato di conservazione delle guaine isolanti dei cavi e dei<br />

conduttori interni, con conseguente programma degli interventi correttivi necessari.<br />

b) Interventi di riparazione:<br />

b 1) Interventi correttivi<br />

Sono quelli atti a eliminare anomalie riscontrate durante l’attività di manutenzione preventiva, che<br />

di solito si eseguivano con i cavi in servizio o programmando il fuori servizio nei casi indispensabili.<br />

A questi si affiancavano tutti gli interventi mirati alla conservazione delle sedi di posa come:<br />

manufatti di protezione, camerette per canalizzazioni, punti di amplificazione e di rigenerazione dei<br />

segnali, posa esterna su ponti e viadotti, ecc.<br />

108


2) Ripristino di cavi fuori servizio<br />

Sono quelli relativi a danni sui cavi che avevano provocato disservizi improvvisi, di solito<br />

interruzioni dei cavi dovute a lavori di terzi o a fenomeni naturali di vario genere.<br />

Sono gli interventi che più hanno impegnato il personale di manutenzione, specialmente quelli<br />

eseguiti fino agli anni ‘80 per le criticità delle rete già riportate sopra.<br />

Spesso erano interessati da guasti tratti anche lunghi di cavo, in genere dovuti a movimenti franosi,<br />

crolli di ponti per alluvioni, corrosioni diffuse, fulmini che si propagavano per tratti lunghi di cavo,<br />

ecc.<br />

Tali interventi erano eseguiti in qualsiasi ora, anche di notte e nei giorni feriali e festivi, con<br />

personale impiegato a turni di 15 giorni, reperibile e pronto ad intervenire immediatamente (quasi<br />

sempre il personale reperibile rimaneva a casa o nelle ristrette vicinanze per assicurare un<br />

intervento immediato).<br />

Gli interventi si protraevano spesso anche oltre le 12 ore e in qualche caso oltrepassavano le 24<br />

ore.<br />

La sensibilità acquisita dal personale di manutenzione faceva sì che lo stesso si sentisse così<br />

coinvolto dall’importanza del lavoro da eseguire, che spesso lo portava ad accelerare i tempi di<br />

ripristino dei cavi, rinunciando anche a riposare e continuando a operare fino alla risoluzione del<br />

guasto.<br />

Sono da ricordare gli interventi massicci, con concentrazione di Unità provenienti anche da Centri<br />

confinanti, in occasione di eventi eccezionali come quelli dell’alluvione di Firenze, dei terremoti del<br />

Friuli e dell’Irpinia, delle olimpiadi del 1960 a Roma e dei campionati mondiali di calcio “Italia 90”.<br />

E’ da citare anche la passione con cui i tecnici addetti alla riparazione dei guasti inventavano e<br />

applicavano tecniche nuove e personalizzate per poter individuare in tempi sempre più rapidi i<br />

punti esatti di guasto.<br />

I Centri di manutenzione provvedevano anche a fornire squadre specializzate per la giunzione di<br />

cavi sottomarini, in occasione di interventi per guasti a mare su apposite navi attrezzate per le<br />

riparazioni.<br />

Le tecniche di giunzione richiedevano un personale altamente specializzato e appositamente<br />

qualificato presso la British Telecom a Southampton ( qualifica richiesta dalla ASST ).<br />

Presso il Centro operativo di Napoli, da cui partivano di solito le navi per le riparazioni, era dislocato<br />

un apposito settore in cui venivano concentrati strumenti, attrezzature e materiali per la giunzione<br />

dei cavi, tenuti sempre in perfetto stato e pronti ad essere imbarcati.<br />

Tale settore provvedeva anche a tenere addestrato e aggiornato il personale tecnico.<br />

109


La stessa organizzazione provvedeva anche, avvalendosi di natanti leggeri noleggiati sul posto, a<br />

riparare a mare, in corrispondenza degli approdi, guasti ai cavi di norma provocati da mareggiate.<br />

c) lavori vari per la salvaguardia dei cavi<br />

E’ il complesso delle attività di sistemazione di tratti di cavo in nuova posizione interessati da lavori<br />

stradali ( ampliamenti, nuovi svincoli, ecc. ). Alcune di queste sistemazioni sono state di notevole<br />

impegno, come quelle che hanno interessato la realizzazione della terza corsia su alcune tratte<br />

autostradali ( Milano-Napoli, Milano Venezia, ecc. ), oppure quelle per movimenti franosi o per<br />

sostituzione di tratti danneggiati da corrosioni, ecc.<br />

Per tali attività si usufruiva dei reparti studi e progettazione della Società, che provvedevano a<br />

suggerire tutte le novità tecnologiche ( materiali, accessori, modalità di posa e giunzione dei cavi )<br />

provenienti dall’installazione dei nuovi impianti, oltre a studi specifici come quelli per la corrosione<br />

dei cavi.<br />

Quest’ultima attività è da mettere in evidenza in quanto la Sirti, fino agli anni ’80, è stata<br />

protagonista dello studio delle problematiche delle corrosioni sia dei cavi che delle altre strutture<br />

metalliche interrate come oleodotti, acquedotti, ecc., partecipando a Commissioni nazionali e<br />

periferiche che studiavano tali fenomeni.<br />

La Sirti ha provveduto a progettare e a realizzare poi sui cavi gli impianti di Protezione Catodica, sia<br />

attivi con apparati ( alimentatori catodici ) e impianti di terra costruiti con elementi speciali, sia<br />

passivi con collegamenti unidirezionali alle rotaie delle Ferrovie tramite specifiche apparecchiature<br />

( apparati di drenaggio ).<br />

La progettazione era supportata da campagne di misure per individuare i tratti esposti e stabilire<br />

l’ubicazione e la tipologia d’impianto, misure che venivano effettuate con l’ausilio di apparati da<br />

campo e con l’ausilio di un particolare congegno studiato dalla Sirti per misurare la differenza di<br />

potenziale tra cavo e terreno circostante, consistente in un elettrodo di rame immerso in una<br />

soluzione di solfato di rame, il tutto contenuto in un “bottiglione” di ceramica col fondo poroso che<br />

manteneva costante ( 0,7 Volt ) la differenza di potenziale tra elettrodo e terra.<br />

110


Statistiche<br />

Tutta l’attività di manutenzione sia ordinaria (misure e controlli periodici) che straordinaria (riparazione dei<br />

cavi) era costantemente monitorata dal Coordinamento Centrale di manutenzione, mediante<br />

l’elaborazione dei dati relativi alla qualità della rete e con le statistiche sui guasti (modalità dell’intervento,<br />

tempi di riparazione, disservizi,ecc) .<br />

Si riportano di seguito i riepiloghi, riferiti alla fine del secolo, di alcuni dati significativi della rete in<br />

manutenzione e le tipologie d’intervento:<br />

Tipologia dei cavi<br />

a fibre ottiche<br />

n. n.<br />

In<br />

rame<br />

Età media dei cavi 8 20<br />

Guasti per 100km di cavo 2,0 6,0<br />

cosi distribuiti<br />

Danni da lavori di terzi 0,5 0,5<br />

- ampliamenti sedi stradali<br />

- posa di nuove strutture interrate<br />

- nuovi svincoli<br />

- nuovi accessi stradali come<br />

aree di servizio,autorimesse,ecc<br />

- infissione di pali per segnaletica stradale<br />

111


Degrado e difetti costruttivi 0,7 2,8<br />

- difetti d’installazione<br />

- difetti di materiali e accessori<br />

- degrado di materiali e accessori<br />

fenomeni naturali 0,5 2,4<br />

- scariche elettriche e fulmini<br />

- frane,smottamenti e alluvioni<br />

varie e non accertate 0,3 0,3<br />

Dai dati di cui sopra si evince la maggior robustezza dei cavi a fibre ottiche e la loro minore guastabilità.<br />

Curiosità<br />

Tra i danni da terzi sono compresi anche gli interventi per la fuoriuscita di automezzi pesanti dai viadotti<br />

autostradali (5/10 ogni anno).<br />

Tra i guasti vari sono compresi anche 70/80 interventi causati da roditori, specialmente sui cavi a fibre<br />

ottiche, che di norma sono posati interrati e protetti con canalizzazioni di polietilene.<br />

Considerazioni finali<br />

La possibilità data alla Sirti di avere la responsabilità della manutenzione dei cavi interurbani a partire dal<br />

1930 e per tutto il secolo passato e che continua fino ai nostri giorni , ha permesso al personale<br />

interessato a tale servizio ( tecnici e operai operativi, staff di coordinamento, tecnici dei vari servizi di<br />

studio, progettazione e logistici ) di considerare i cavi in manutenzione come propri, con effetti positivi per<br />

l’immediatezza dei tempi di riparazione e la conservazione nel tempo degli impianti.<br />

112


La possibilità poi di usufruire dell’esperienza progettuale e realizzativa di una Società che è stata ed è<br />

protagonista principale nell’ installazione delle reti in cavo a lunga distanza, compresi gli apparati di linea e<br />

centrali telefoniche, ha consentito di ottenere eccellenti risultati nel servizio di manutenzione svolto dalla<br />

Sirti, attestati dagli oltre ottant’ anni continuativi di attività sulle reti in cavo, prima per conto dell’Azienda<br />

di Stato ( ASST ) e, a partire dal 1975, anche per la SIP, diventata poi Telecom Italia.<br />

L’esperienza maturata in Italia ha infine consentito alla Sirti di svolgere con successo per alcuni anni<br />

l’attività di manutenzione delle reti coassiali costruite dalla Sirti stessa in Arabia Saudita e in Libia.<br />

113


LAVORI SIRTI ALL‟ESTERO<br />

114


PREMESSA<br />

I PRINCIPALI LAVORI SIRTI ALL’ESTERO<br />

Questo elaborato prende spunto dalla necessità, ricordata da più parti, di poter disporre di un<br />

documento, che potesse ricordare e riassumere i lavori all’estero più significativi eseguiti da Sirti nella<br />

sua storia quasi centenaria.<br />

Mi sono appassionato e ho deciso di raccogliere quante più informazioni possibili, con lo scopo di<br />

ricordare cronologicamente gli eventi che ci hanno permesso di raccogliere una eccellente reputazione<br />

di capacità ed efficienza da parte delle più importanti Società di telecomunicazioni mondiali, che ci<br />

affidavano i loro apparati e cavi e dai PTT o Gestori, dove abbiamo operato sempre con successo (a mia<br />

memoria non abbiamo mai pagato una penale) . Sirti ha raccolto all’estero i più lusinghieri successi, sia<br />

per le oggettive difficoltà tecniche e logistiche che si presentavano, sia per il fatto di operare in un<br />

mercato assolutamente competitivo dove si combattevano commercialmente, e non solo, società come<br />

Siemens, Alcatel, AT&T, ITT, Ericssson, Collins, Philips, Pirelli, Telettra, NEC e Northern Telecom. Ovvero<br />

il gotha delle TLC del recente passato.<br />

Tengo a ringraziare tutti i colleghi, in servizio e non, che mi hanno permesso di raccogliere tutte le<br />

informazioni, frutto della loro personale esperienza, che mi hanno permesso di redigere questo<br />

documento.<br />

Intendo, soprattutto, dare atto che i lavori all’estero hanno potuto svolgersi positivamente perché<br />

tutta la Società si è mobilitata per far sì che gli operativi che lavoravano in campo potessero disporre di<br />

tutto quello che necessitava: dirigenti,responsabili del personale, specifiche, materiali, logistica,<br />

amministrazione, sdoganamenti, strumenti, macchine operatrici, officina, personale, programmatori,<br />

traduttori ecc.<br />

In questo sono state assolutamente fondamentali le direttive degli Ingg. Bendi e Gelfi e le Direzioni<br />

Centrali: Lavori (Ing. Canonico), Tecnico Commerciale (Ingg. Coen, Sponzilli, Bassi A.,Giardino),<br />

Amministrativa e Legale (Ing. Sordelli, Dott. Abbiati), Personale (Dott. Boccardi e Cappellani), EDP (Dott.<br />

Volorio), Divisione Nord e Sud (Ingg. Bassi I., Longobardi, Magnani, Pelagatti).<br />

Non ultimo vorrei ricordare due persone che, sia pur dall’Italia, sono state sempre vicino a chi di noi<br />

lavorava all’estero dandoci la possibilità di sentire meno il distacco dal Paese e dai relativi affetti : Giulia<br />

Stucchi e Roberta Brambilla.<br />

A. PROGETTO F.I.T.A.O.I. (SOMALIA, ERITREA E ETIOPIA)<br />

Il primo lavoro all’estero di Sirti è datato 1936 ed è stato consequenziale all’occupazione dell’Etiopia da<br />

parte delle truppe italiane.<br />

115


La colonizzazione del paese non poteva ignorare le telecomunicazioni e per questo motivo Face<br />

Standard (di proprietà della americana ITT), Pirelli e Sirti costituirono pariteticamente la F.I.T.A.O.I.<br />

(fabbriche italiane telecomunicazioni africa orientale italiana).<br />

Sirti si dedicò, come suo costume, a realizzare la rete a lunga distanza e l’installazione degli apparati di<br />

centrale TX, mentre Face fornì la commutazione e la relativa rete urbana e Pirelli fornì i cavi a coppie<br />

per le reti e le centrali. Sirti, in particolare, dovette posare i cavi lungo le strade che si stavano nel<br />

frattempo realizzando a cura di imprese italiane, in quanto la viabilità del tempo era scarsissima ed<br />

inadeguata al passaggio delle auto.<br />

Il nostro personale operò fino a quando le vicende belliche lo permisero e, impossibilitati a rientrare a<br />

causa della improvvisa dichiarazione italiana di guerra, che fece immediatamente chiudere il canale di<br />

Suez e bloccare lo stretto di Gibilterra a tutte le navi nemiche, rimase in africa fino al 1941, quando gli<br />

inglesi occuparono l’Etiopia.<br />

I nostri furono internati nei campi di prigionia inglesi e furono dispersi fra India ed Inghilterra.<br />

Rientrarono in patria fra la fine del 1945 e il 1946.<br />

B. PROGETTO ACE HIGH DELLA NATO (EUROPA E TURCHIA)<br />

Finita la guerra Sirti tornò ad essere la società di TLC ed ingegneria più importante d’Italia, in quanto<br />

non solo era leader indiscusso delle installazioni, ma si premurò di investire notevoli fondi in risorse<br />

umane e tecnologia, per poter essere sempre aggiornata sulle nuove apparecchiature di trasmissione,<br />

radio comprese, e sulle tipologie di cavo che le fabbriche di apparati europee e americane avevano<br />

iniziato a sviluppare e produrre. Fu nell’immediato dopoguerra che Sirti sperimentò d’intesa con le<br />

fabbriche e in accordo con ASST i primi collegamenti in ponte radio.<br />

Con Face il ponte radio fra Mili Marina e Reggio Calabria (300 Mhz e 60 canali).<br />

Con Magneti Marelli il Roma - Frosinone e Genova - Albenga, primi ppm a 12 e 24 canali.<br />

Oltre all’installazione e attivazione, Sirti si dedicò agli studi di propagazione, acquistando o costruendo<br />

apparati adatti alle misure dell’attenuazione di tratta sia in visibilità, che per scatter troposferico e<br />

ionosferico.<br />

Questa esperienza non passò inosservata ai committenti militari.<br />

La Nato, infatti, assegnò a Sirti nel 1958 il contratto per la progettazione e l’installazione di parte di un<br />

ponte radio strategico nella gamma degli 800 Mhz, basato sullo scatter troposferico , che andava<br />

dall’estremo nord della Norvegia, al confine con la Russia, all’estremo est della Turchia, di nuovo al<br />

confine con la Russia,attraverso i paesi alleati. Uomini Sirti (in particolare l’Ing. Bendi) fecero parte<br />

dell’ufficio centrale interalleato a Parigi, che progettò, programmò e diresse l’intero lavoro, mentre la<br />

nostra società progettò e realizzò tutto il lavoro in Italia, Grecia e Turchia.<br />

116


C. STAZIONI TERRENE PER COMUNICAZIONI VIA SATELLITE<br />

Nel 1967, in pieno boom delle comunicazioni intercontinentali, Sirti, Italtel e GTE decisero di costituire il<br />

consorzio STS (satellite telecommunications system) per partecipare alle imminenti gare per la<br />

fornitura chiavi in mano di stazioni terrene per le comunicazioni via satellite.<br />

Il consorzio divenne immediatamente operativo e dimostrò di essere il maggior concorrente dei colossi<br />

americani (AT&T) e giapponesi (Mitsubischi e Nec); va precisato che il consorzio operò in campo<br />

esclusivamente con nostro personale, che Sirti si premurò di addestrare adeguatamente e di<br />

mantenere compatto, per evitare inutili dispersioni.<br />

Infatti si aggiudicò in sequenza le stazioni di : Balcarce 1 in argentina nel 1969 per il network Intelsat<br />

(standard A), stazione terrena mobile con antenna di 9,15 m in Uganda per l’arrivo di Papa Paolo VI nel<br />

’69, Tanum (Svezia, standard A) 1971 per Intelsat, Balcarce 2 (Argentina, standard A) 1972, Musqat<br />

(Oman, standard A) 1975 per Intelsat, Dubai 1975 per Intelsat (standard A), Fiji 1976 per Intelsat<br />

(standard A), Italia (1970/85) fornitura e installazione di 11 stazioni terrene per Telespazio al Fucino<br />

(standard A), Lario (standard A) e Palermo per Intelsat, Inmarsat, Eutelsat con antenne di diametro da<br />

32 a 9 m, Ankara (Turchia) 1979, Mogadiscio (Somalia) 1979 per Intelsat, Montevideo (Uruguay) nel<br />

1980 con un’antenna da 11 m standard B per Intelsat, Nairobi (Kenia, standard A) 1981, Tailandia<br />

(domestic satellite system 11 stazioni di cui una su piattaforma petrolifera off-shore) 1982 con antenne<br />

variabili da 9 a 11 m, Sintra (Portogallo) 1982 con due antenne standard A, Funchal (Madeira –<br />

Portogallo, standard A) 1983, Qatar 1983 (standard A), Oman (3 stazioni, di cui una sull’isola di Masira)<br />

per Arabsat 1985, Montevideo (Uruguay) 1984 una standard A per Intelsat.<br />

Vale la pena di sottolineare che, tra le stazioni realizzate per Telespazio in Italia, meritano di essere<br />

ricordate le due antenne (Fucino e Lario) realizzate per la sperimentazione di trasmissioni ad alta<br />

frequenza nella gamma dei 18 e 14 Ghz, rispetto ai tradizionali 6 e 4 Ghz utilizzati dalle standard “A”<br />

per i sistemi rispettivamente di trasmissione e ricezione.<br />

Per le stazioni standard “A” (diametro 32 m) Sirti ha sviluppato l’intero progetto di struttura meccanica<br />

e movimentazione d’antenna, lo studio, l’ingegnerizzazione e l’integrazione dei sistemi di trasmissione<br />

(apparati Italtel) e ricezione (apparati GTE) ed il sistema di alimentazione (sala energia).<br />

Sirti, oltre alle misure e collaudi delle catene tx e rx, effettuava le misure di qualificazione d’antenna<br />

(dopo l’allineamento della superficie d’antenna e del relativo subriflettore tale da consentire un<br />

puntamento sul satellite con la precisione di 3/100 di grado) ; vale a dire g/t, gtx, grx e diagrammi di<br />

irradiazione mediante radiometro ad altissima sensibilità di progettazione Sirti, ovvero dell’ ing. Rossi<br />

della direzione ICT/T della DL (Ing.Gelfi e Canonico in successione), captando le radiazioni<br />

elettromagnetiche provenienti da radiostelle (Cassiopea, Cygnus, ecc.) e/o segnali campione<br />

provenienti dai satelliti di monitoraggio Comsat.<br />

Era pure responsabilità Sirti il collaudo del sistema di energia (gruppi elettrogeni, batterie,puntamento<br />

d’antenna ecc.).<br />

In seguito a cambi di tecnologia epocalli ( arriva la fibra ottica e inizia la posa di sistemi sottomarini in<br />

fibra ottica a 565 Mbit/s e successivamente a 2,5 Gbit/s), i committenti si resero conto che le stazioni<br />

terrene non erano più così necessarie e convenienti per le comunicazioni intercontinentali.<br />

117


Il consorzio, vista la situazione di mercato non più favorevole, decise di sciogliersi nel 1988 e la<br />

struttura commerciale e amministrativa confluì nella neonata Selenia spazio, gruppo Finmeccanica.<br />

Dopo lo scioglimento del raggruppamento, Selenia acquisì due commesse in Tanzania ed Ecuador e<br />

affidò a Sirti l’installazione e collaudo dei diversi sistemi d’antenna in Tanzania nel 1989 (19 m) e due<br />

stazioni in Ecuador (Guayaquil e Galapagos 13 m per Entel) nel 1990.<br />

Gli importi in gioco per Sirti erano dell’ordine dei 3/4 Miliardi £ del tempo per sito.<br />

Il personale, altamente specializzato e addestrato presso i fornitori, era esclusivamente Sirti per tutte le<br />

attività tecnologicamente avanzate ad eccezione della costruzione delle fondazioni, che era<br />

subappaltata a imprese locali. I clienti con cui abbiamo lavorato erano del calibro di Cable & Wireless,<br />

Entel, Telespazio, PTT locali ecc.<br />

Tali lavori sono stati, senz’altro, quelli più avanzati tecnologicamente e hanno dato modo a Sirti ed ai<br />

suoi uomini di mettersi in mostra con i giusti requisiti per poter aspirare a svolgere ruoli molto<br />

importanti, come vedremo in seguito, nel difficile e competitivo mercato mondiale della costruzione di<br />

reti TLC. Responsabili di questi lavori gli Ingg. Bassi e Conforto.<br />

D. CAVO COAX PER COLLEGARE VALENCIA E BARCELLONA, MADRID CON<br />

SIVIGLIA ED ESTEPONA, MADRID CON BURGOS, BILBAO E S.SEBASTIAN<br />

(SPAGNA)<br />

Contratto acquisito da Sirti da parte di CTNE (compagnia telefonica nazionale spagnola, futura<br />

Telefonica) nel 1969.<br />

Il progetto prevedeva la posa di cavi coassiale a 4/8 coppie e corona di bicoppie e coassialini per circa<br />

1.400 km. Sono stati installati sistemi a 12 e 4 Mhz , 28 tratte in ponte radio a 7 Ghz e numerosi sistemi<br />

a 12 canali. Il cavo (armato) andava posato a 12 m dalla mezzeria della strada e ad una profondità di<br />

140 cm e veniva protetto con un bauletto di calcestruzzo di circa 40 cm di diametro.<br />

A seguito di questa acquisizione e valutando le enormi opportunità di crescita del mercato spagnolo,<br />

Sirti decise di costituire una propria società con il nome di Seirt nel marzo 1969, anche per andare<br />

incontro ad una esplicita richiesta del cliente, che voleva che in spagna si costituisse una società che<br />

avesse le stesse competenze e caratteristiche di Sirti Italia. Fino ad allora le installazioni erano eseguite<br />

direttamente da CTNE.<br />

La Seirt, pur con le note traversie, è ancora presente nel mercato locale.Responsabile l’Ing: Colombo.<br />

E. CAVO COAX ATENE, PATRASSO, LEKHAINA (GRECIA)<br />

Contratto acquisito nel 1969 da OTE per installare i primi sistemi ad alta capacità nel Paese. Per alta<br />

capacità ai quei tempi si intendevano i sistemi a 12 Mhz a 2.700 circuiti. Gli apparati di linea e MX erano<br />

Siemens. I cavi, di nostra fornitura, erano formati da 4 coppie coassiali 2,6-9,5 ed erano prodotti dalla<br />

inglese TCL.<br />

118


L’impianto lungo circa 400 km prevedeva, inoltre, la posa di un cavo sottomarino (STC inglese) di 4 km,<br />

per attraversare il canale di Corinto. I lavori terminarono nel ’72. Responsabile l’Ing. Canonico.<br />

F. BACKBONE TELEPHONE PROJECT (ARABIA SAUDITA)<br />

Contratto assegnato dal Ministero delle Comunicazioni saudite a Sirti nel 1973 con un importo di 60 M$<br />

(concorrenti Siemens, Alcatel).<br />

I lavori sono consistiti in: 1.400 km di scavo per posare un cavo coax a 4 tubi per collegare Taif con<br />

Riyadh e Damman, fornitura e installazione di 310 contenitori interrati, costruzione di 18 nuove<br />

centrali, realizzazione di due sistemi Philips a 12 Mhz per telefonia (1.200 circuiti) e un canale tv<br />

ciascuno, realizzazione di 4 tratte in ponte radio Telettra a 4 Ghz (2+1) con capacità di 1.800 circuiti o<br />

un canale tv fra Taif, Mecca e Jeddah per completare il collegamento fra il Mar Rosso e il Golfo Persico.<br />

Il sistema in cavo e’ stato installato prevedendo un successivo up-grading a 60 Mhz.<br />

L’esperienza maturata in Spagna e Grecia si è dimostrata fondamentale per superare le difficoltà<br />

organizzative che un lavoro di tale complessità comportava.<br />

Furono costruiti 3 campi fissi e numerosi campi mobili per assistere, in un territorio quasi<br />

completamente desertico, il nostro personale che per la prima volta si trovava ad operare in un<br />

contesto logisticamente così difficile.<br />

Tanto per fare qualche esempio, la strada che collegava la capitale a Taif e Damman era stata asfaltata<br />

solo pochi anni prima e le comunicazioni telefoniche fra le città saudite erano gestite solo tramite<br />

satellite con pochissimi circuiti, così da comportare file chilometriche a chi si azzardava a recarsi nei<br />

posti telefonici pubblici per telefonare nel paese o, peggio, all’estero.<br />

E’ difficile oggi, nell’era del telefono cellulare e di internet, rendersi conto di come si potessero gestire i<br />

lavori senza la possibilità assoluta di comunicare con le unità produttive sparse lungo 1.500 km del<br />

collegamento.<br />

I tecnologhi del tempo avevano pensato di installare nei campi e foresterie stazioni radio in HF per<br />

comunicare con il quartier generale, ma i risultati furono pessimi, in quanto i collegamenti erano molto<br />

disturbati e soggetti ad attenuazioni pesanti dovuti alla complessa e variegata orografia del territorio e,<br />

nelle poche occasioni in cui ci si riusciva a collegare, risultavano difficilmente intelligibili. Nonostante<br />

queste oggettive difficoltà i lavori proseguirono secondo i rigidi programmi stabiliti e il nostro personale<br />

se la cavò in maniera responsabilmente egregia.<br />

L’obiettivo strategico primario, che il contratto e, soprattutto, il ministro ci aveva assegnato, consisteva<br />

nel collegare Riyadh con Jeddah entro il 13 luglio 1975 sia telefonicamente, che con il canale tv. Il 10<br />

luglio consegnammo l’impianto perfettamente funzionante e certificato dalla Norconsult, che era il<br />

consulente del ministero per il collaudo delle opere.<br />

E’ curioso notare che il paese, che era stato praticamente privo fino ad allora di comunicazioni<br />

interurbane, apprezzò talmente la novità che impegnò e saturò immediatamente tutti i circuiti da noi<br />

costituiti e grazie al fatto che al momento non esistevano tariffe a tempo, gli utenti occuparono le linee<br />

119


per un tempo indefinito, facendo saltare tutti i calcoli di traffico che erano stati fatti su basi statistiche<br />

occidentali e impedendo, pertanto, ad altri utenti di utilizzare le linee stesse.<br />

Durante l’esecuzione dei lavori, fu anche realizzato a Jeddah il training center, dove su replica system si<br />

addestravano i giovani ingegneri sauditi. Chi fu assegnato come docente a Jeddah fu ampiamente<br />

invidiato da tutti gli altri colleghi che, invece delle calde acque del Mar Rosso, se la dovevano vedere<br />

con gli scorpioni del deserto.<br />

In seguito al positivo completamento del progetto nell’inverno del ‘75, fatto che ha avuto come seguito<br />

commerciale l’ottenimento della manutenzione della rete per i successivi 8 anni, e all’eccezionale<br />

andamento del mercato delle TLC nell’area del Golfo, Sirti decise nel maggio 1976 di fondare la<br />

Sartelco (saudi arabian telecommunications company ltd) e di avere come socio (solo finanziario) al<br />

50% la famiglia saudita Bogary. Il Presidente della Sartelco fu l’Ing. Invernizzi fino al ‘93, quando senza<br />

giusta motivazione, a mio giudizio, la casa madre decise di chiuderla ed uscire contestualmente dal<br />

Paese. Responsabili della acquisizione e realizzazione dei progetti durante la sua vita operativa furono,<br />

a più riprese, gli Ingg. Zannerini, Perni e Romano.<br />

G. RETI DI DISTRIBUZIONE E PONTI RADIO IN BRASILE<br />

Nel 1974 Pirelli, che aveva impiantato da tempo una fabbrica di cavi in brasile,si trovò nel mezzo del<br />

boom delle telecomunicazioni del Paese e si propose naturalmente al crescente mondo delle reti TLC.<br />

Ottenne facilmente una serie di commesse da parte dei vari gestori della rete locali (Embratel, Telemig<br />

ecc.) E chiamò Sirti per implementare la parte che non era in grado di realizzare in proprio.<br />

In questo modo Sirti a fine 1974 si trovò proiettata in Brasile con contratti che prevedevano la<br />

realizzazione di ponti radio da S.Paolo a Belo Horizonte, Brasilia e Mato Grosso.<br />

la lunghezza complessiva delle varie tratte raggiungeva i 4.000 km e quindi si può comprendere la<br />

complessità organizzativa che Sirti dovette affrontare.<br />

Il paese, vasto 8,5 Mkmq, è diviso in stati grandi quanto e più dell’Italia; noi operammo nel Minas<br />

Gerais per Telemig e realizzammo tre collegamenti radio, con baricentro Belo Horizonte, e il sistema di<br />

supervisione TIC 100 della Telettra, già sperimentato in precedenza nel backbone in Arabia l’anno<br />

prima.<br />

I lavori proseguirono nello stato di S.Paolo e nel distretto federale di Brasilia per Telebras, dove<br />

installammo apparati MX.<br />

Nel Paranà fu la volta di monocanali radio rurali Italtel, che collegavano le singole fazende, fino a quel<br />

momento isolate telefonicamente dal resto del mondo.<br />

Il grosso del lavoro fu eseguito per Embratel (la ASST brasiliana) che doveva garantire i collegamenti a<br />

lunga distanza interstatali. Furono realizzati quattro collegamenti radio ad alta capacità, in<br />

configurazione 6+2, che toccarono gli stati di S.Paolo,Minas Gerais, Distretto Federale, Goias, Mato<br />

Grosso, Espirito Santo e Baiha (Belo Horizonte-S.Paolo 650 km, Belo Horizonte-Brasilia 800 km, Vitoria-<br />

Salvador 700 km, Goiana-Cuiabà 1.200 km).<br />

120


Quest’ultimo collegamento fu senz’altro il più avventuroso, in quanto si trattava di operare nel<br />

selvaggio Mato Grosso, in aree non servite dalle poche strade asfaltate esistenti. Furono usate roulotte<br />

e jeep e si racconta di “incontri ravvicinati” con serpenti lunghi quanto la larghezza delle strade ,<br />

scimmie e tutti i tipi immaginabili di zanzare. In qualche occasione, va da sé, i nostri esagerarono un<br />

po’ del riportare le loro avventure, ma oggi la leggenda ha preso naturalmente il sopravvento sulla<br />

realtà.<br />

Il nostro personale, si adattò, come al solito, facilmente ed ora, interpellato a proposito, al solo ricordo<br />

di quei tempi , rimpiange assolutamente quelle avventure.<br />

Fra le tante, va ricordata la permanenza a Rondonopolis dove, non esistendo la polizia locale, vigeva<br />

realmente la regola del “far west” per farsi giustizia da soli e non era raro udire spari e il sibilo di<br />

pallottole vaganti che risolvevano i problemi interpersonali locali senza far ricorso ai “lenti” percorsi<br />

legali..<br />

Nel 1981, fu installato il collegamento fra Florianopolis e Porto Alegre (500 km) nel sud del Brasile e fu<br />

l’occasione per visitare luoghi praticamente vergini negli stati di Santa Catarina e Rio Grande do Sul e<br />

dove era possibile visitare la casa di Giuseppe e Anita Garibaldi, che , come è noto, passarono anni in<br />

Sudamerica a lottare per la libertà dell’Uruguay e del Brasile.<br />

Gli apparati MW erano di Italtel e il MX di Telettra. Entrambe avevano appena impiantato due<br />

fabbriche nel paese per cogliere le enormi opportunità che il mercato offriva.<br />

Oltre alle tratte in ponte radio furono acquisiti i raccordi in coax fra il MW e le centrali; a lungo andare<br />

ci accorgemmo che sul posto non era possibile reperire e comprare alcun accessorio di linea o di<br />

centrale.<br />

Come le altre società italiane, nel 1975 decidemmo di costituire a S.Paolo una fabbrica di accessori di<br />

linea, supporteria metallica e portali , piuttosto che importarli dall’estero, visto che le importazioni<br />

erano pesantemente gravate da dazi doganali per proteggere l’industria locale.<br />

In Brasile Sirti operò come società autonoma (Sirtel) e acquisì progressivamente varie commesse per<br />

installare altri MX, raccordi in cavo e ponti radio.<br />

E’importante, soprattutto, segnalare l’acquisizione e l’implementazione (progettazione compresa)<br />

della rete di distribuzione di Belo Horizonte per 75.000 linee e, successivamente, parte della rete<br />

urbana di S.Paolo e Rio.<br />

Per coprire tutte le attività previste dai contratti, Sirti si associò con Pirelli per la fornitura dei cavi in<br />

rame e con SIP per la progettazione delle reti di distribuzione. Va ricordato che a quel tempo non<br />

avevamo un sufficiente know how per progettare le reti urbane.<br />

Sip, per questo scopo, inviò alcuni suoi tecnici coordinati dall’ing. Luchino. Sirti imparò rapidamente e in<br />

pochi mesi fu autonoma al 100 %.<br />

La società locale (Sirtel) sopravvisse per qualche altro anno e poi, vista la crisi economica in cui piombò<br />

il paese, a metà degli anni ’80 fu venduta ad una impresa locale. I nostri responsabili della produzione,<br />

ormai integrati nel paese, decisero di restare, comprarono quote della nostra ex fabbrica e non<br />

tornarono più in Italia. Responsabili gli Ingg. Colombo, Ghisellini e Massera.<br />

121


H. EAST-WEST NGL/CRUDE PIPELINE COMMUNICATION SYSTEM (ARABIA)<br />

Il contratto, pari a 36 MSR, fu assegnato a Sartelco nel settembre 1978 e consisteva nella costruzione di<br />

un sistema a microonde e uno VHF lungo le due pipeline (petrolio e gas) della lunghezza di 1.160 km,<br />

che la Saipem stava costruendo fra i campi petroliferi di Shedgum, vicino a Dhahran, e Yanbu, sul Mar<br />

Rosso.<br />

Operativamene il lavoro consisteva nella fornitura e nell’erezione di 14 torri (self-supporting) da 16 a 81<br />

m e 29 torri (strallate) da 61 a 200 m di altezza. Tali torri consentivano l’installazione di 43 tratte in<br />

ponte radio GTE a 2 Ghz con diversità di spazio, con capacità di 900 o 300 circuiti analogici. Per<br />

connessioni locali (spur links) si usarono sistemi a VHF.<br />

Le condizioni ambientali avverse (temperature torride di giorno, mancanza di strade di accesso per<br />

raggiungere i siti, roccia viva da scavare per le fondazioni) hanno comportato uno sforzo organizzativo<br />

notevole con importanti investimenti in macchine operatrici e logistica.<br />

Per esempio, il personale dedicato all’erezione delle torri poteva operare fino alle 11.00 del mattino e<br />

dalle 16.00 del pomeriggio, a causa del calore che impediva di maneggiare i puntoni e tiranti di ferro<br />

delle torri, con ovvie conseguenze organizzative.<br />

Come fatto curioso, va ricordato che quando installammo la prima torre strallata, a causa della scarsa<br />

esperienza del personale filippino che avevamo assunto per l’occasione, ci accorgemmo che la struttura<br />

metallica, a causa del diverso e non perfetto bilanciamento degli stralli, era stata eretta con un twist<br />

elicoidale. Dopo un attimo di panico, si ragionò con calma e si presero le giuste decisioni e tutto fu<br />

“raddrizzato” in brevissimo tempo.<br />

Non sbagliarono più e potemmo accorgerci col tempo che il personale filippino era potenzialmente<br />

molto valido e, adeguatamente addestrato, era in grado di operare in maniera tecnicamente e<br />

professionalmente molto elevata e affidabile, in modo tale da poter adeguatamente sostituire i nostri<br />

tecnici, che cominciavano ad essere troppo cari in un mercato altamente competitivo..<br />

I numeri più significativi sono stati i seguenti: 285 Kh di manodopera , 12.500 m3 di scavo per le<br />

fondazioni, erezione di 600 t di ferro per torri.<br />

Il progetto fu completato nei termini contrattuali nel dicembre 1980.<br />

I. COAXIAL CABLE PROJECT FOR THE JAMAHIRIYA (LIBIA)<br />

Contratto assegnato dal locale Ministero delle Comunicazioni nel settembre 1979 alle industrie Pirelli,<br />

associate a Sirti e Telettra (concorrenti Siemens, Alcatel e STC).<br />

Lo scopo del progetto era quello di dotare il paese di un sistema avanzato di telecomunicazioni ed in<br />

particolare di collegare la capitale con la Tunisia (Ras Ajder) e l’Egitto (Musaid). Erano vitali anche i<br />

collegamenti con il sud della Libia : Ghadames verso l’Algeria e Ghat e Gatrun verso il Chad e la Nigeria.<br />

122


Il contratto originario era di 524 M$, salito a 702 M$ al termine dei lavori. La quota Sirti, al termine dei<br />

lavori, e’ stata pari a 410 M$.<br />

I lavori sono consistiti in: 7.000 km di scavi per posare 11.000 km di cavo coassiale, 4000 km di cavi a<br />

coppie simmetriche, installazione di 16.700 km.sistema di apparati a 12 e 4 Mhz, installazione di 1.520<br />

contenitori interrati per amplificatori di linea, costruzione di 104 nuove centrali (si è costruito in loco un<br />

impianto di prefabbricazione ad hoc) e realizzazione di 4.000 km di colonnine SOS di emergenza per<br />

automobilisti, lungo le strade percorse dal cavo.<br />

I sistemi a 12 Mhz potevano anche essere equipaggiati per trasportare i segnali televisivi nelle tratte<br />

indicate in contratto. Responsabile l’Ing. Pisano.<br />

L’intera rete era controllata da un sistema di supervisione basato su una rete multicentro divisa in tre<br />

aree di manutenzione: Tripoli, Sebha e Bengasi.<br />

Sono state impiegate oltre 1.500 unità di varia nazionalità per complessive 8,5 Mh di lavoro.<br />

Questi numeri danno la visione della complessità del progetto ed evidenziano lo sforzo tecnico e<br />

organizzativo sostenuto dal nostro personale. Per esempio si può sottolineare l’impegno logistico volto<br />

a supportare le attività produttive in termini di logistica, magazzini e trasporti. A tal fine si rese<br />

necessario costruire tre campi base a Tripoli, Bengasi e Sebha , sedi delle direzioni operative della<br />

Tripolitania, Cirenaica e Fezzan, 6 campi fissi e 12 campi mobili.<br />

Si può valutare la complessità dei lavori di scavo sottolineando le diverse tipologie di terreno incontrate<br />

: paludoso nella zona di Sabrath-Ras Ajder (gli scavatori affondavano nel terreno impregnato d’acqua),<br />

desertico nel Fezzan (si e’ usato parzialmente l’aratro a causa dei “cappellacci rocciosi” presenti sotto la<br />

sabbia), roccia basaltica nella tratta Cirenaica Derna-Tobruk-Musaid (dove si sono dovuti usare 400 t di<br />

esplosivo), terreno duro nel rimanente 60% del tracciato (con avanzamenti giornalieri per ogni cantiere<br />

pari a 1000/1200 m al giorno grazie ad uno schieramento di mezzi e risorse adeguato ai programmi di<br />

lavoro).<br />

Come appendice al lavoro si può ricordare anche l’episodio della rottura di una pipeline da parte di un<br />

nostro operatore, che, fidandosi delle indicazioni dell’assistente del PTT, provocò con lo scavatore il<br />

danneggiamento del tubo, senza per fortuna provocare l’incendio del petrolio. Potete immaginare le<br />

conseguenze di tale danneggiamento, con arrivo della polizia e l’immediata apertura di un’ inchiesta<br />

per appurare se si trattava di sabotaggio o solo di un incidente. Per fortuna fu appurata la buona fede<br />

dell’operatore e l’incidente fu chiuso dal punto di vista “penale”, ma proseguì per oltre 10 anni dal<br />

punto di vista “civile”. La causa di risarcimento per 1,5 M$ ci ha visto vincere in primo grado, ma<br />

soccombere in seconda istanza. Comunque Sirti era assicurata e questo episodio non causò alcuna<br />

perdita per la commessa.<br />

Non va dimenticata la costruzione e l’attrezzaggio di un training center nell’area di Tripoli di 7.000 mc,<br />

dotato di tutti gli ausilii didattici e logistici per effettuare i corsi di addestramento per 60 allievi<br />

contemporaneamente.<br />

Durante la nostra permanenza è stato anche acquisito un lavoro per l’ente petrolifero libico (Agoco),<br />

consistente nella realizzazione del sistema di supervisione e controllo lungo una pipeline di 600 km.<br />

123


Tutto ciò premesso, possiamo asserire che per Sirti la costruzione della rete coassiale libica è stato<br />

indubbiamente il lavoro più importante mai eseguito in termini di importi, difficoltà logistiche,<br />

organizzazione e impegno finanziario.<br />

Come ultima annotazione possiamo dire che, per i noti motivi politici, il governo libico ha bloccato<br />

l’ultima rata di pagamenti, pari per noi a 5 M€, che il GPTC governativo aveva autorizzato a rilasciare, a<br />

seguito dell’emissione positiva del certificato finale dei lavori, al termine del periodo di garanzia.<br />

J. MANUTENZIONE SAIK NETWORK (ARABIA SAUDITA)<br />

Contratto assegnato a Sartelco nel dicembre 1980 per un importo globale (tre anni) di 220 MSR<br />

(concorrente AT&T).<br />

I lavori consistevano nella manutenzione preventiva e correttiva di 310 siti (radio ed energia) della rete<br />

in ponte radio costruita in precedenza da AT&T stessa. Va ricordato che Sartelco aveva costruito nel’79<br />

in subappalto per gli americani 59 torri della rete in soli 6 mesi.<br />

Tale rete era largamente capillare e copriva tutte le province del regno.<br />

La manutenzione era effettuata contrattualmente sul territorio da 300 unità distribuite in 11 centri di<br />

manutenzione e con l’headquarter a Riyadh, dove era centralizzato il TASC (centro di supervisione e<br />

controllo).<br />

Il precedente manutentore (AT&T) ci consegnò le chiavi dei siti solo alla mezzanotte del 1^ dicembre,<br />

data di entrata in vigore del contratto e ci “boicottò” in tutti i modi , per impedirci di acquisire le dovute<br />

informazioni al fine di iniziare correttamente e in sicurezza la manutenzione della rete (si sono portati<br />

via anche le monografie, fra l’altro).<br />

Sartelco, comunque, riuscì in brevissimo tempo a prendere conoscenza e confidenza della rete e dei<br />

suoi apparati e a soddisfare i requisiti di qualità contrattuali.<br />

Va segnalato che il primo guasto fu rilevato nella giornata del 7 dicembre a Khamasin, ai bordi del<br />

deserto del Rub al Khaly, e l’allora giovane ing. Caltagirone si avventurò lungo piste non conosciute per<br />

raggiungere il sito. Dopo un viaggio di 700 km raggiunse il sito, individuò l’inconveniente , sostituì il<br />

pannello e ripristinò la funzionalità del fascio radio. L’ing. Giovani , responsabile del TASC, ma<br />

impossibilitato a contattare Caltagirone a causa delle ovvie difficoltose comunicazioni via radio (radio<br />

HF installate sulle auto di servizio), seppe dell’arrivo di Caltagirone solo al momento dell’ingresso nel<br />

sito, potendo comunicare sulla linea di servizio e solo allora l’intero staff potè tranquillizzarsi sia del suo<br />

arrivo, che della possibilità di riparare il guasto.<br />

In quel momento la Sartelco prese coscienza che avrebbe potuto gestire il contratto in assoluta<br />

sicurezza perché aveva il personale all’altezza della situazione. Tale personale (PM Ing. Rigoli) era di<br />

varia nazionalità: Americani, Inglesi, Pakistani, Filippini, Sirlankini,Yemeniti ecc. oltre ad un forte nucleo<br />

italiano, che comprendeva oltre ai sirtiani anche uomini distaccati da Sip, indispensabili per l’esercizio<br />

della rete.<br />

124


K. YANBU INDUSTRIAL CITY(ARABIA SAUDITA)<br />

Il contratto fu assegnato dalla Royal Commission, istituita dal Re per coordinare la costruzione delle<br />

nuove due aree industriali di Yanbu e Jubayl, a Sartelco per un importo di 64 M$ nell’aprile 1981.<br />

Il progetto prevedeva la costruzione della rete di distribuzione e di tre nuovi central office (centrali di<br />

commutazione) della nuova città industriale di Yanbu.<br />

Per curiosità va ricordato che a Yanbu, antico porto sul Mar Rosso, sbarcò nel 1916 il tenente Thomas<br />

Edward Lawrence, il futuro Lawrence d’Arabia, inviato dal comando inglese per incontrare il principe Al<br />

Faisal e spingerlo alla lotta contro la Turchia, che,al tempo, controllava il paese.<br />

Oltre alla rete, che doveva essere progettata per servire circa 80.000 utenti, furono realizzate 3 centrali<br />

di commutazione elettroniche Ericsson AXE10 con la segnalazione a canale comune ccitt n° 7.<br />

Va sottolineato che furono le prime centrali collaudate al mondo con la nuova tecnologia.<br />

La rete di giunzione era in fibra ottica dedicata (42 km) ed era la prima volta che veniva installata nel<br />

regno. Furono installati 7.170 canali PCM e 24.000 linee telefoniche, su 45.000 installate,furono<br />

attestate e attivate alle centrali di commutazione digitale.<br />

Le risorse utilizzate per l’attivazione delle centrali erano state addestrate in Svezia per 6/10 mesi.<br />

Furono anche installati pabx Ericsson e Mitel e fu riassettata la locale stazione terrena via satellite.<br />

una delle attività contrattuali fu anche la manutenzione per due anni di tutta la rete, per conto della<br />

Saudi Telecom. Il controllo del progetto era stata assegnato dalla Royal Commission agli americani della<br />

Parsons, la più grande al tempo società d’ingegneria al mondo.<br />

Le risorse impegnate per 4 anni furono circa 100, capitanate dagli Ingg. Garavini e Bertone.<br />

L. SAIK EXPANSION (ARABIA)<br />

Nel novembre 1982 fu assegnato a Sartelco da AT&T per un importo di 39 M$ il contratto per<br />

l’ampliamento della esistente rete in ponte radio (SAIK – saudi arabian intra kingdom network); va<br />

rilevato che nel passato avevamo dato notevole prova di efficienza agli americani,costruendo per loro<br />

conto 59 torri in soli 6 mesi e “soffiandogli” la manutenzione della rete nel1980.<br />

Il lavoro consisteva in : fornitura e costruzione di 119 torri per un peso complessivo di 2.100 t, modifica<br />

e rafforzamento di 176 torri esistenti per l’installazione di nuove antenne, fornitura, progettazione e<br />

installazione di un nuovo sistema radio a 6 Ghz a 2.700 canali (Telettra), per sostituire l’esistente 4 Ghz<br />

sulla tratta Riyadh - Damman, progettazione, fornitura e installazione di 8 tratte radio a 11 Ghz<br />

(Telettra) a 480 canali PCM.<br />

In totale furono installate 470 tratte in ponte radio, 566 antenne, 14.000 m di guida d’onda, 85<br />

d.c.converter power units installati e forniti. Infine, furono forniti e installati 26.000 canali MX.<br />

125


Furono impiegate 90 unità Sartelco per 2 anni. Il controllo dei lavori, per conto del Ministry of PTT, fu<br />

assegnato a Italcable, che aveva vinto la gara, in concorrenza con Cable & Wireless, per diventare il<br />

consulente unico del ministero .<br />

I lavori furono eseguiti nei tempi contrattuali. Il responsabile l’Ing. Notizia.<br />

M. COAX EXPANSION (ARABIA)<br />

Il contratto pari a 304 M$ fu assegnato dal Ministry of PTT a Sartelco nel settembre del 1983 e<br />

consisteva nella costruzione di una nuova rete coassiale e in fibra ottica nel regno, collegando Riyadh,<br />

Taif, Makkah, Jeddah, Yanbu, Madinah, Tabuk e Halat Ammar (al confine con la Giordania) per<br />

incrementare la capacità trasmissiva dei sistemi analogici a 60 Mhz, da noi realizzati negli anni<br />

precedenti, con ulteriori sistemi a 60 Mhz e gli innovativi, per quei tempi, sistemi PCM a 140 Mbit/s.<br />

I numeri più significativi furono: 2.200 km di posa del nuovo coassiale, 200 km di fibra ottica , 2.200 km<br />

di sistemi a 60 Mhz, 200 km di sistemi a 140 Mbit/s, 50.000 canali MX.<br />

La tecnologia utilizzata era, come al solito, Philips, al tempo la migliore disponibile al mondo per<br />

affidabilità e prestazioni; i sistemi analogici a 60 Mhz venivano utilizzati per trasmettere 7.200 circuiti<br />

telefonici e 2 canali tv.<br />

Il ministero saudita assegnò il controllo dei lavori all’Italcable e Sartelco si trovò ad operare per la prima<br />

volta con i “cugini” della Stet.<br />

Come era ovvio, Italcable per evitare di poter essere considerata “parziale” si attivò con impegno per<br />

scacciare eventuali ipotesi di collusione fra italiani e, come talvolta succede quando l’arbitro vuol<br />

essere troppo imparziale, ci trovammo controllati in maniera soffocante durante tutte le attività<br />

operative, come mai ci era accaduto in precedenza. Comunque, anche in questa occasione, Sartelco<br />

completò i lavori nei tempi previsti.<br />

Va segnalato che Sirti potè’ “ri-ammortizzare” una parte dell’investimento effettuato per la Libia,<br />

inviando in Arabia parte delle attrezzature logistiche e macchine operatrici, appena utilizzate per il<br />

progetto della Jamahiriyam, fra cui i “leggendari” escavatori Hydromac. Responsabile l’Ing. Rigoli.<br />

N. PONTE RADIO MUSCAT – SALALAH (OMAN)<br />

Contratto acquisito da sirti da Siemens per conto del locale PTT nel 1983. Il lavoro consisteva<br />

nell’istallazione e attivazione di 40 tratte radio a 7 Ghz a 1800/960 circuiti e tv per una estensione di<br />

1.000 km .<br />

Furono, inoltre, fornite e installate 30 torri e ampliata la rete di distribuzione di Muscat, la capitale. I<br />

lavori terminarono nel 1985 e furono impiegate circa 80 unità<br />

Nel 1986 avemmo in manutenzione l’intero impianto.<br />

126


O. Transgabonais (Gabon)<br />

Nel marzo 1984 il ministero delle comunicazioni del Gabon assegnò a sirti la realizzazione della rete TLC<br />

ferroviaria in cavo di rame monocoassiale e a coppie, che collegava Lastourville a Franceville. L’importo<br />

contrattuale era pari a 27 MFrF e la durata era prevista in 32 mesi.<br />

Il lavoro consisteva nella fornitura e posa, lungo il sedime ferroviario, di 150 km di cavo monocoassiale<br />

e 150 km di cavo a 4 quarte (affiancati). Il cavo armato veniva posato al limite dei 4/5 della massicciata<br />

(partendo dal basso) mediante l’uso di un aratro vibrante Dynapac.<br />

L’avanzamento del lavoro era legato alla costruzione della massicciata e alla posa dell’armamento da<br />

parte del costruttore della ferrovia. Noi, infatti, intervenivamo subito dopo la posa dei binari e prima<br />

della gettata del ballast, che ricopriva la sede di posa del cavo.<br />

In contemporanea la CDL (cable de lyon) aveva avuto in appalto l’esecuzione del tratto Booue –<br />

Lastourville e stava avendo seri problemi di avanzamento. Vista l’efficienza del nostro cantiere di posa,<br />

ci assegno 40 km della sua tratta in subappalto.<br />

Il lavoro terminò nel maggio ’87 al termine del positivo collaudo elettrico dei cavi. Responsabile l’Ing.<br />

Kunz.<br />

P. MW LINK PROJECT CAIRO – ASSUAN - ABU SIMBEL (EGITTO)<br />

Nel 1986 Sirti acquisisce dalla Telettra per conto del PTT egiziano un contratto di 22 M$ per la<br />

costruzione di un collegamento in ponte radio dal Cairo ad Abu Simbel lungo il corso del Nilo.<br />

Il progetto prevedeva la realizzazione, chiavi in mano dell’impianto, e quindi la costruzione delle torri,<br />

degli schelter, delle sale energia e l’ installazione e attivazione degli apparati, oltre ad un anno di<br />

manutenzione.<br />

Il sistema in ponte radio era di produzione e fornitura Telettra nella gamma del 7 Ghz nella<br />

configurazione 3+1 con capacità di 1.8oo circuiti telefonici o tv.<br />

Il collegamento prevedeva 9 stazioni terminali e 22 ripetitori. Gli schelter, fuori dai centri abitati, erano<br />

alimentati da energia solare con condizionamento passivo, progettato dalla Sirti, ovvero dalla direzione<br />

specifiche della DL. Va ricordato che, tali infrastrutture si rendevano indispensabili ove ci si trovasse in<br />

zone prive di allacciamenti alla rete elettrica. A tal proposito in tutte le realizzazioni effettuate in zone<br />

desertiche o non urbanizzate erano e saranno sempre installati. La novità consisteva nell’innovativa<br />

soluzione di liquidi opportunamente studiati per permettere il raffreddamento dell’interno del<br />

contenitore, ove alloggiavano gli apparati, tramite il naturale flusso, all’interno di scambiatori di calore,<br />

prodotto dal ciclo termico giorno/notte.<br />

Le torri, di altezza fino a 150 m, furono istallate da subappaltatori locali, supervisionati da nostro<br />

personale. Le fondazioni furono, come al solito, subappaltate a società locali. I lavori e la successiva<br />

manutenzione terminarono nel 1991.PM. il Sig. Mari.<br />

127


Q. RIABILITAZIONE DELLE RETI URBANE SOMALE (SOMALIA)<br />

Nel 1988 il ministero degli affari esteri italiano, nell’ambito della cooperazione internazionale per lo<br />

sviluppo dei paesi del terzo mondo, decise di destinare fondi per la riqualificazione delle reti TLC in<br />

Somalia.<br />

A tal fine fu costituito il consorzio Italcom con Sirti, Italtel, Telettra e Siemens a cui fu affidato il<br />

compito di riabilitare e ampliare le rete di accesso di Mogadiscio, Baidhabo, Kismaayo e Hargheysa.<br />

A Sirti fu assegnato il compito di realizzare e riqualificare la rete fisica per un importo di 7 Mdi £. In<br />

particolare furono installati 2000 pali in vetroresina per la rete aerea, che copriva il 75 % della rete<br />

totale, utilizzando due ditte locali.<br />

Durante i lavori cominciarono ad affiorare seri problemi politici nel paese, che, successivamente,<br />

sfociarono in manifestazioni ostili al governo. Proprio per questo non riuscimmo ad andare a<br />

Hargheisa,nel nord del paese, che era stata conquistata da una fazione avversa al presidente Siad Barre.<br />

La rivolta sfociò ben presto una rivoluzione e il governo venne in pochi giorni travolto dagli eventi.<br />

Sirti, prudentemente, quando la situazione divenne critica a fine ’90, decise di far rientrare in tutta<br />

fretta il proprio personale .<br />

Il lavoro rimase incompiuto e di conseguenza perdemmo il materiale e le attrezzature che avevamo<br />

trasportato nel paese in precedenza. Come è noto, da quel momento la Somalia è rimasta travolta da<br />

quegli eventi e non si è più data un governo capace di governare il Paese.<br />

R. FIBRA OTTICA ARAR – TURAYF (ARABIA SAUDITA)<br />

Nel 1988 il locale ministero PTT assegnò a Sartelco un contratto di 68 MSR per collegare Arar con<br />

Turayf con fibra ottica a 24 fibre.<br />

Il collegamento costeggiava la pipeline che dai campi petroliferi iracheni, passando per l’Arabia,<br />

portava il petrolio in Giordania. L’area costeggiava il confine ed era militarizzata e occorreva, quindi,<br />

anche collegare i campi militari, posti al confine con l’Irak, con cavi a coppie simmetriche e sistemi pcm<br />

a 34 canali.<br />

Furono scavati 500 km di trincea. Le diramazioni erano in corrispondenza di shelter che dovemmo<br />

interrare per proteggerli dalla elevatissima temperatura giornaliera estiva. Nella località di Javidah fu<br />

posata la diramazione in f.o. di 45 km per collegare l’impianto con l’Irak e il terminale della pipeline.<br />

La dorsale fu attrezzata con sistemi pcm NEC a 565 Mbit/s di nostra fornitura, come del resto i cavi e gli<br />

shelter.<br />

Il lavoro terminò nei tempi contrattuali nel 1990, l’anno precedente alla prima guerra del Golfo, che<br />

vide come teatro di guerra proprio quella zona.<br />

128


S. RETE DI TELECONTROLLO DEL GASDOTTO IN ALGERIA<br />

Nel1989 la Nuovo Pignone, che stava costruendo per conto di Saipem le stazioni di pompaggio del<br />

gasdotto che portava sulla costa il gas estratto dall’interno del paese, assegnò a Sirti un contratto per la<br />

installazione di sistemi di controllo nelle loro stazioni, utilizzando il cavo a coppie posato lungo la tratta.<br />

Furono installati sistemi di rilevazioni allarmi che trasmettevano i dati su sistemi pcm a 34 Mbit/s.<br />

In quegli anni l’Algeria era pervasa da rivolte antigovernative fomentate da parte degli integralisti<br />

islamici, che rivendicavano la vittoria alle recenti elezioni del parlamento. La situazione stava<br />

precipitando, soprattutto perché le fazioni antigovernative avevano cominciato ad uccidere<br />

indiscriminativamente gli occidentali.<br />

Fu gioco forza sospendere i lavori e rientrare in Italia nel ’91. Si aprì allora con la Nuovo Pignone un<br />

pesante contenzioso, perché ci accusarono di aver sospeso indebitamente i lavori e non ci vollero<br />

inizialmente riconoscere gli stati di avanzamento realizzati. Il contenzioso è durato vari anni, ma si è per<br />

noi concluso felicemente. Responsabile il Sig. Mari.<br />

T. OVERLAY NETWORK PROJECT (ROMANIA)<br />

Il contratto venne aggiudicato a Sirti nell’ aprile 1993 dal PTT locale a seguito di una serrata<br />

competizione con Siemens, Alcatel e Tomen (giapponesi). Il bando di gara prevedeva l’aggiudicazione di<br />

tre lotti; a noi andarono i primi due, mentre a Tomen venne assegnato il terzo.<br />

L’importo contrattuale era pari a 35 Mdi £ ed i lavori prevedevano la fornitura e la posa in un bitubo di<br />

circa 1.200 km di fibra ottica (Pirelli) per collegare Bucarest con Craiova, Brasov e Timisoara al confine<br />

con l’Ungheria e la fornitura e installazione dei relativi apparati a 140 Mbit/s di produzione Italtel.<br />

Giunti e terminazioni ottiche erano della nostra Optotec.<br />

Va ricordato che il paese era appena uscito dall’orbita sovietica ed era stremato da una diffusa povertà.<br />

Fu facile trovare subappaltatori locali, ma impossibile trovare macchine operatrici.<br />

Il costo della mano d’opera era talmente basso che era più conveniente scavare a mano che con le<br />

macchine operatrici.<br />

Sirti, comunque, per rispettare i tempi inviò, come era consuetudine per lavori particolarmente<br />

impegnativi in termini di difficoltà logistiche e contrattuali, una propria squadra aratro con due D9<br />

Caterpillar e una decina di scavatori per accelerare il lavoro, ma, va detto, che buona parte dello scavo<br />

fu effettuato con pala e piccone da circa 3.000 rumeni utilizzati dalle locali imprese subappaltatrici.<br />

Per curiosità, ricordiamo che quattro cantieri furono costituiti ccn galeotti, che, sorvegliati da poliziotti,<br />

scontavano la pena dei lavori forzati scavando la nostra trincea.<br />

Il lavoro terminò nei tempi contrattuali il 25 novembre 1994. Lo staff italiano era costituito da 18 unità.<br />

Va evidenziato che il p/c finale fu di 1,04, esattamente uguale al preventivo. Responsabile l’Ing.<br />

Vezzoni.<br />

129


U. RETE DI DISTRIBUZIONE DI BEIRUT (LIBANO)<br />

Il contratto fu acquisito da sirti nel 1994 da Siemens, a cui il locale PTT aveva assegnato il compito di<br />

ricostruire ed ampliare la rete di distribuzione della capitale.<br />

A Sirti, che era in consorzio con l’impresa locale Almabani, responsabile dei lavori civili, fu assegnato il<br />

compito di progettare la rete, di fornire gli accessori di linea e il cavo, di realizzare 350.000 linee e di<br />

effettuare il project management dei lavori civili; il tutto doveva concludersi entro 36 mesi. Fu aggiunta,<br />

inoltre, la posa di 300 km di fibra ottica di rete di giunzione, per collegare le centrali di commutazione<br />

che Siemens stava realizzando.<br />

Va ricordato che Beirut era appena uscita da una tremenda guerra civile e la città appariva come una<br />

enorme distesa di macerie. Vennero inviati i nostri migliori progettisti di rete e fu rapidamente<br />

costituito un centro cad di progettazione, che in tempi brevi “sfornò” i progetti necessari allo start up<br />

delle operazioni. Almabani costruiva le canalizzazioni e le nostre squadre, a seguire, provvedevano a<br />

posare cavi in rame e f.o., a giuntare, ad installare gli armadi di linea e alla successiva attestazione dei<br />

cavi appena posati con le relative misure.<br />

A fine lavoro furono realizzate 420.000 linee, di cui 90.000 riabilitate.<br />

Le ultime attività terminarono nel 1998. PM l’Ing. Garavini.<br />

V. RETE INTEGRATA A LUNGA DISTANZA IN F.O. E MW SDH (ALBANIA)<br />

Nel 1995 l’Albanian Telecon ci assegnò un contratto di 30 Mdi , finanziato dal ministero degli affari<br />

esteri italiano, per la realizzazione della rete a lunga distanza in Albania.<br />

Il progetto prevedeva la fornitura e posa in tritubo di 200 km di f.o. (Pirelli) e la fornitura e installazione<br />

di apparati di linea e mux sdh a 155 Mbit/s (Siemens) e ponti radio sdh a 155 Mbit/s (Siemens) nella<br />

configurazione 3+1.<br />

Il personale italiano era ridotto a poche unità perché i lavori civili erano subappaltati ad una ditta<br />

italiana che operava già localmente. Tale ditta ottenne, come da contratto, da noi l’anticipo, iniziò i<br />

lavori con un cantiere e dopo pochissimi km rientrò precipitosamente in Italia.<br />

Era successo che in Albania, in quel periodo, a causa di speculatori disonesti (banche comprese),<br />

venivano distribuiti ai risparmiatori fantomatici interessi dell’ordine del 30 %.<br />

Tutti investivano in titoli e l’economia andò presto fuori controllo. I prezzi ovviamente s’impennarono<br />

e il nostro subappaltatore, che aveva quotato lo scavo a 2.000 £/m, si trovò a dover fare i conti<br />

localmente con costi che superavano del 100 % le sue previsioni.<br />

Dovemmo aprire un contenzioso, che fortunatamente andò a buon fine, ma per continuare i lavori<br />

dovemmo far fronte con le nostre risorse. Inviammo in Albania 3 cantieri, attrezzati con i vecchi e<br />

mitici escavatori Hydromac, che avevano già fatto le campagne di Libia e Arabia, e una ventina di<br />

130


italiani. La manovalanza fu reperita sul posto (100 unità) e così potemmo iniziare e terminare i lavori<br />

civili.<br />

Il Paese non era assolutamente tranquillo, per cui a seguito dei noti disordini succedutisi alle elezioni<br />

politiche, fummo costretti a sospendere i lavori per “causa di forza maggiore” nel ’97.<br />

Li riprendemmo nel ’98 e potemmo iniziare e completare i lavori elettrici.<br />

Nel frattempo ottenemmo direttamente dall’Albanian Telecom per 1 M$ la rete man in f.o. di Tirana e<br />

una serie di collegamenti PCM a 34 Mbit/s per la rete di giunzione.<br />

W. RETE A LUNGA DISTANZA (COLOMBIA)<br />

Nel 1995 Telecom Colombia decise di mettere in gara la costruzione della rete a lunga distanza del<br />

paese attraverso l’appalto in 5 lotti dell’intero lavoro.<br />

Tre lotti furono vinti da Alcatel e due da Sirti. Il nostro importo era pari a 52 M$ e il lavoro consisteva<br />

nella fornitura e posa di un cavo a fibre ottiche in un tritubo, anch’esso di nostra fornitura.<br />

Sirti destinò al controllo del progetto 4 unità, due provenienti dall’Italia e due dalla Seirt. I lavori civili<br />

furono appaltati a ditte locali, che utilizzarono centinaia di manovali per scavare a mano gran parte<br />

della tratta. Infatti, visto il costo della manodopera, era più conveniente lo scavo a mano che il<br />

noleggio delle macchine operatrici.<br />

Il lavoro terminò nei tempi contrattuali nel ’97.<br />

W. RETE DI DISTRIBUZIONE E RETE A LUNGA DISTANZA (CUBA)<br />

Nel 1999 Etecsa (Telecom Cuba) tramite una licitazione privata aggiudicò a Sirti, associata a Cubatel<br />

(51% governo cubano e 49 % Italtel), la realizzazione della rete di distribuzione delle 4 più importanti<br />

città cubane. L’importo era pari a 40 M$, ma doveva essere finanziato dall’appaltatore (ovviamente<br />

Sirti), che sarebbe stato ripagato tramite 5 rate a 30 mesi.<br />

Sirti e Seirt inviarono 7 unità per il management del progetto, che, però, fu subito ridimensionato, in<br />

quanto ci fecero costruire solo la rete di Santiago con 120.000 linee realizzate.<br />

L’importo si ridusse a 15 M$. Nel frattempo con lo stesso criterio finanziario ci fu assegnata la fornitura<br />

e la posa di un cavo in fibra ottica per la lunga distanza;Il collegamento era fra Pinar del Rio e<br />

Guantanamo per 1.200 km. Il cavo sarebbe stato posato con il metodo dell’aria compressa in un tritubo<br />

di nostra produzione. I lavori civili furono eseguiti, come per la rete di distribuzione, dal nostro socio<br />

Cubatel, che utilizzò mediamente un centinaio di unità con l’ausilio di macchine operatrici, compresa<br />

una fresa.<br />

Il lavoro terminò nel 2004, e, va sottolineato, il governo cubano onorò tutti i pagamenti.<br />

131


Y. NUOVE SOCIETA’<br />

Negli anni ’90 Sirti decise strategicamente di costituire nuove società in Europa per poter essere<br />

attivamente presente con la sua capacità nei Paesi occidentali, che in quegli anni avevano liberalizzato i<br />

loro mercati delle TLC.<br />

Nel frattempo, sull’onda della presenza di Telecom Italia in Argentina, costituimmo a Buenos Aires la<br />

Telsys, con un socio locale, che costruì parte della rete a lunga distanza in f.o. del paese e la<br />

riqualificazione e l’ampliamento della rete di distribuzione di Buenos Aires.<br />

In rapida successione furono acquisite società locali in Portogallo, Francia, Inghilterra, Germania e<br />

Polonia, con lo scopo di diventare partner significativi degli operatori locali, in particolare per le reti di<br />

accesso in rame o fibra ottica sia per telefonia, che per le reti tv via cavo. Queste società ebbero<br />

un’ampia autonomia commerciale ed operativa e vissero fino ai primi anni del nuovo secolo, quando,<br />

per decisione strategica, a seguito dell’avvenuto tracollo del mercato TLC in tutto il mondo, fu deciso di<br />

chiudere le società estere e di concentrarci nel mercato interno.<br />

La tipologia dei lavori acquisiti da queste società è stata quanto mai varia e parcellizzata in una miriade<br />

di ordini. Forse quello più significativo fu la progettazione e la realizzazione delle reti tv in cavo in<br />

Inghilterra.<br />

In questi anni vanno anche segnalate le società in Brasile e Cile,ereditate dalla fusione con la AET, e la<br />

società costituita da Sirti in Bolivia. Tutte queste società avevano lo scopo di realizzare le reti a lunga<br />

distanza e di distribuzione nei rispettivi Paesi.<br />

CONCLUSIONI<br />

Questa “elementare” elencazione di attività più significative, che Sirti ha fatto all’estero fino all’inizio<br />

del nuovo secolo, è un omaggio ed un dovuto riconoscimento a chi ha partecipato ai suddetti progetti.<br />

Va sottolineato che tutto il personale (dirigente ed operativo) comandato ha dato sempre il meglio di<br />

se in tutte le situazioni incontrate. La “leggenda” dell’italiano restio ad allontanarsi dai suoi “affetti”,<br />

con i sirtiani non ha trovato conferma, perché una volta sul posto ognuno ha contribuito positivamente<br />

alla realizzazione dei progetti, faticosamente “conquistati” commercialmente. Anche la “leggenda” che<br />

Sirti fosse permeata di scarsa efficienza per aver vissuto per troppi anni in un mercato captive<br />

nazionale, che le aveva tolto la capacità di lottare con la concorrenza, è stata completamente smentita<br />

dai risultati ottenuti in Paesi e contesti assolutamente competitivi. Una Sirti capace, non solo di vincere<br />

la concorrenza di AT&T in Arabia Saudita o di Siemens in Libia, ma anche di performare con assoluta<br />

soddisfazione del Cliente i suoi obblighi contrattuali, merita senz’altro un posto d’onore nella storia<br />

dell’industria italiana nel mondo. Chissà se qualcuno se lo ricorderà…<br />

Questo pamphlet ha lo scopo di non farlo dimenticare a chi avrà la voglia di leggerlo.<br />

Mi scuso per coloro, e sono tanti, che mi sono dimenticato di menzionare, ma, purtroppo, la mia<br />

memoria non è migliorata con gli anni.<br />

Chiunque volesse correggermi o aggiungere, arricchendolo, progetti, anche recenti e non da me vissuti,<br />

a questo documento avrà la mia gratitudine.<br />

Francesco Romano<br />

132


STAZIONI PER COMUNICAZIONI VIA<br />

SATELLITE<br />

133


Stazioni per comunicazioni via satellite<br />

Nel settore delle trasmissioni a lunga distanza di particolare rilievo vanno considerate le<br />

realizzazioni di Stazioni Terrene per comunicazioni via satellite, realizzate per Telespazio<br />

presso le stazioni terrene del FUCINO e del LARIO, poste in posizioni ottimali per la naturale<br />

protezione dalle interferenze elettromagnetiche, essendo interamente circondate da<br />

montagne.<br />

Tali stazioni furono progettate a seguito del lancio della serie di satelliti INTELSAT che,<br />

con tre di essi posizionati rispettivamente sull'oceano Atlantico,sul Pacifico e sull'Indiano,<br />

nel 1969 ottenne la copertura globale della superficie terrestre.<br />

Nel 1967 tre ditte italiane,operanti nel settore dell'elettronica,decisero di riunire le loro<br />

conoscenze tecniche ed esperienze installative per creare il Consorzio STS (Satellite<br />

Telecommunications Systems) avente lo scopo di realizzare,sia in Italia che all'estero,stazioni<br />

di terra per le comunicazioni via Satellite di tipo “Standard” previste per i satelliti della<br />

serie Intelsat.<br />

L'attività consisteva nel progettare,realizzare e porre in opera impianti completi “chiavi<br />

in mano” realizzando nell'ambito delle ditte consorziate la struttura d'antenna, gli apparati,<br />

l'integrazione ed installazione dell'intero sistema fino al collaudo finale col Cliente per<br />

l'inserimento nell'organizzazione INTELSAT.<br />

Le ditte consorziate furono:<br />

GTE Telecomunicazioni Spa<br />

Società Italiana Reti Telefoniche Interurbane (SIRTI)<br />

Società Italiana Telecomunicazioni Siemens Spa<br />

Le due ultime ditte erano controllate dalla STET, facente parte del gruppo IRI.<br />

Il Consorzio così costituito ha realizzato,dal 1969 al 1985, numerose stazioni via satellite sia<br />

in Italia che all'estero; in particolare in Italia ha realizzato per conto Telespazio la stazione<br />

del Fucino2 con diametro parabolico di m. 29,5 (nel 1970) ,la stazione Lario1 con diametro<br />

parabolico di m.32(nel 1976), le due stazioni del progetto SIRIO diametro m. 17 (nel 1977), la<br />

stazione Lario2 diametro m.32 (nel 1984).<br />

I contributi delle singole ditte costituenti il consorzio possono così essere sintetizzati:<br />

GTE: progettazione e costruzione in fabbrica degli apparati relativi alla catena di ricezione<br />

(larghezza di banda 500 Mhz centrata sulla frequenza di 4 Ghz) della quale gli apparati a maggior<br />

tecnologia furono gli amplificatori parametrici a bassissimo rumore(LNA); progettazione e<br />

realizzazione del Feed d'antenna.<br />

SIEMENS: progettazione e realizzazione della catena di trasmissione (500 Mhz di banda centrata<br />

sulla frequenza di 6 Ghz) con particolare evidenza per gli Amplificatori di potenza (HPA) superiori<br />

al KW; progettazione e realizzazione del sistema di Tracking sul satellite che garantiva la precisione<br />

di puntamento del centesimo di grado.<br />

134


SIRTI: progettazione, costruzione ed installazione della struttura meccanica d'antenna con relativi<br />

elementi radianti, comprensiva di Deicing, Servomeccanismo (quest'ultimo progettato e realizzato<br />

dalla Elettronica S.Giorgio) ed impianto di terra; studio ed integrazione dell'intero sistema<br />

Antenna/apparati con interfaccia tra parte rotante e parte fissa; installazione, messa a punto e<br />

collaudo di tutte le apparecchiature; messa a punto e collaudo dei sottosistemi TX e RX; messa a<br />

punto e collaudo del sistema di tracking e del servomeccanismo; misure d'antenna atte alla<br />

qualificazione della stessa per l'inserimento nel sistema Intelsat.<br />

In particolare la SIRTI per la realizzazione della struttura d'antenna sviluppò in un primo tempo<br />

un progetto di base di tipo King-Post (diametro d'antenna m.29.5) al quale apportò sostanziali<br />

modifiche migliorative e che venne utilizzato per la stazione del Fucino realizzata nel 1970.<br />

A seguito Sirti progettò una nuova soluzione d'antenna di tipo “Wheel and Track”, con cesto<br />

parabolico ruotante sull'asse di elevazione su rotaia circolare e Feed a specchi, che venne utilizzata<br />

per la realizzazione dell'antenna Lario (1977).<br />

Un ulteriore sviluppo si ottenne con la progettazione di un nuovo tipo d'antenna standard “A”<br />

(diametro m. 32), adeguata alla generazione dei satelliti Intelsat 5, con migliorate caratteristiche<br />

radioelettriche e capacità di operare in condizioni meteorologiche avverse (vento di intensità<br />

fino a 100 km/h con errore di puntamento inferiore ai due centesimi di grado).<br />

Tale tipo d'antenna fu realizzata, oltre che per commesse estere, per la stazione di Telespazio<br />

Lario2.<br />

In riferimento alle caratteristiche che le antenne dovevano possedere,si evidenzia l'accuratezza<br />

meccanica richiesta per la superfice della parabola (diametro m. 32), costituita da circa 350 pannelli<br />

realizzati con l'ausilio di dime radiali ed allineati in opera con teodolite, e del relativo<br />

sub-riflettore,in quanto il rispetto della forma ed accuratezza di costruzione e messa in opera<br />

erano condizioni essenziali per il risultato delle caratteristiche radioelettriche d'antenna.<br />

A tale proposito le misure radioelettriche finali che certificavano i valori per la qualificazione<br />

e l'accettabilità nel sistema Intelsat (guadagno in trasmissione e ricezione; temperatura di<br />

rumore d'antenna; G/T ; diagrammi di radiazione) furono realizzate rilevando l'intensità di flusso<br />

ricevuto da Radiostelle (Cassiopea, Cygnus etc.) con l'utilizzo di un Radiometro ad altissima<br />

sensibilità progettato e realizzato da SIRTI.<br />

Oltre alle antenne di tipo standard il consorzio realizzò,come in precedenza evidenziato,due<br />

antenne per Telespazio (Fucino e Lario nel 1977)nell'ambito del progetto SIRIO relative alla<br />

gestione del satellite italiano Sirio avente lo scopo di analizzare i fenomeni di propagazione alle<br />

alte frequenze.<br />

n.b.: INTELSAT: International Telecommunications Satellite Organization<br />

.<br />

135


LAVORI PER LE FORZE ARMATE<br />

136


PRINCIPALI IMPIANTI REALIZZATI PER LE FORZE ARMATE<br />

Nel corso degli anni sono stati affidati alla SIRTI da parte delle Forze Armate diversi impianti per<br />

telecomunicazioni: Centrali, Ponti Radio, Allestimento di aeroporti, ecc.<br />

Tra questi ricordiamo per la loro particolare rilevanza, per l‟impegno tecnico richiesto e per le<br />

difficoltà organizzative che la SIRTI ha dovuto superare per la loro realizzazione, i seguenti:<br />

Rete tropo-scatter<br />

Ponte Radio Italia-Germania<br />

Rete tropo-scatter<br />

Questo sistema di telecomunicazione, basato sulla tecnica dello scatter troposferico nella gamma<br />

intorno a 800 MHz, venne ideato e poi realizzato per un preciso scopo militare: si sviluppava lungo<br />

il confine virtuale (si era negli anni ‟50) della “Cortina di Ferro” su cui si affacciavano da un lato le<br />

potenze occidentali (NATO) e dall‟altro le potenze orientali (Patto di Varsavia).<br />

In quei tempi (seconda metà degli anni ‟50), la situazione degli armamenti missilistici era<br />

totalmente a favore della Russia già in possesso dei missili balistici intercontinentali con testate<br />

atomiche, mentre gli USA non avevano ancora a disposizione missili di questo tipo ed erano quindi<br />

esposti ad una possibile azione di attacco missilistico da parte dei Russi.<br />

Lo scopo da raggiungere era di avvistare i missili russi, lanciati dalla base militare presso il lago<br />

Baku, appena possibile quando si fossero alzati sull‟orizzonte. Secondo i calcoli degli specialisti<br />

dell‟astronautica, i missili diretti sulla costa est degli USA potevano essere avvistati, tenuto conto<br />

della convessità della sfera terrestre, 20‟prima di raggiungere il loro obiettivo.<br />

Con tali intendimenti, si studiò la suddetta rete tropo-scatter, di assoluta affidabilità, che fosse<br />

interconnessa ad un sistema di stazioni radar di grande potenza disposte lungo il confine virtuale<br />

della “Cortina di Ferro”, partendo dall‟estremo Nord della Norvegia (base di Bodo) giù attraverso<br />

tutta l‟Europa, per terminare all‟estremo est della Turchia (base di Adana).<br />

Per completezza di informazione, si ricorda che gli Americani tennero in volo costante nelle 24 ore<br />

un terzo delle loro forze aeree da bombardamento (costituite dai bombardieri a lungo raggio B52 e<br />

B56 dotati di armi atomiche) fino a quando gli USA non misero in funzione sul loro territorio le<br />

basi di lancio dotate di missili intercontinentali con testate atomiche (a cavallo tra la fine degli anni<br />

‟60 e l‟inizio degli anni ‟70).<br />

Il progetto della rete tropo-scatter fu elaborato a Parigi da un numeroso staff di ingegneri e tecnici<br />

provenienti dai principali Paesi della Nato: l‟Italia era presente con la SIRTI, la quale creò, a Parigi,<br />

un centro di progettazione e coordinamento che faceva capo all‟ing. Bendi e che aveva come<br />

coordinatori, oltre a numeroso personale straniero, gli ingg. Sponzilli, Carminati, Filippini ed altre<br />

presenze italiane saltuarie.<br />

Alla SIRTI furono affidati tutti i lavori relativi alla installazione del sistema di telecomunicazione,<br />

nonché degli apparati di energia, in Italia e in Grecia,<br />

137


Fu nominato un “liaison-representative” nella persona dell‟ing I. Bassi, il quale doveva partecipare<br />

a riunioni ogni uno/due mesi indetti dal Comando Nato e dal Ministero della Difesa per verificare il<br />

corretto avanzamento dei lavori e valutare eventuali interventi che si fossero resi necessari.<br />

Il lavoro si presentava di notevole impegno sia per le dimensioni delle antenne che per la potenza<br />

dei trasmettitori e dei relativi impianti energia. Si citano, tra le altre, le Stazioni di Tolfa, di Ischia,<br />

del Gargano in Italia; di Cefalonia, di Pendelikon, di Vitsi, di Ziros (Creta), di Komothini e di<br />

Larissa in Grecia. Si doveva, tra l‟altro, collegare il Comando del Sud Europa di Napoli con Parigi.<br />

La SIRTI concluse i lavori, durati un paio d‟anni, in modo puntuale e con piena soddisfazione del<br />

Cliente.<br />

Ponte Radio Italia-Germania<br />

A cavallo degli anni ‟60 – ‟70, fu affidata alla SIRTI, a trattativa diretta, la realizzazione di un<br />

collegamento in Ponte Radio Italia-Germania per conto dell‟USAFE (United States Air Force<br />

Europe), che collegava WilsBaden (sede del comando americano in Europa) con le basi italiane.<br />

La realizzazione dell‟impianto fu preceduta da prove di propagazione tra Cima Gallina (a quota<br />

3.000 metri sopra il Brennero) e la Sugspitze (a quota 3.000 metri in Baviera) in quanto era<br />

necessario scavalcare l‟Austria, Paese non aderente alla NATO.<br />

Tali prove diedero esito positivo, per cui si procedette alla realizzazione di un impianto<br />

provvisorio, data l‟urgenza causata dal persistere delle tensioni tra Ovest ed Est.<br />

Le Stazioni erano a Cima Gallina, Monte Paganella, Monte Corna con ripartizione successiva tra<br />

Monte Venda e Aviano da un lato e Monte Cimone e Camp Derby (Livorno) dall‟altro.<br />

Successivamente fu realizzato l‟impianto definitivo, compresi i fabbricati ed una seggiovia a Cima<br />

Gallina.<br />

138


MARISTEL SpA<br />

SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONE<br />

SU CAVI SOTTOMARINI IN F.O.<br />

139


MARISTEL- Sistemi di telecomunicazione su cavi sottomarini in F.O.<br />

Prefazione<br />

La rete nazionale in F.O. nata con il “Progetto „80” , articolata in una parte terrestre ed una<br />

sottomarina, risultò ben presto insufficiente a coprire la crescente domanda di capacità. Questo<br />

fatto, insieme alla necessità di allineare la qualità e la diffusione dei servizi di telecomunicazione<br />

agli standard europei per il 1992, anno di introduzione del Mercato Unico Europeo, ha fatto sorgere<br />

l‟ulteriore necessità di realizzare in tempi brevi collegamenti su alcune direttrici chiave, come ad<br />

esempio la dorsale tirrenica Genova-Palermo.<br />

L‟indisponibilità, in alcuni casi, di idonee sedi di posa dei cavi ed i tempi richiesti per l‟ottenimento<br />

dei permessi di scavo, spesso lunghi per la presenza di infrastrutture sul tracciato di posa (ponti,<br />

gallerie, cavalcavia, attraversamenti stradali e ferroviari, ecc.), convinsero SIRTI e PIRELLI a<br />

proporre all‟ASST la realizzazione di una rete sottomarina in F.O. in appoggio alla rete terrestre, da<br />

utilizzare sia per le necessità di estensione dei circuiti di cui sopra, sia per avere un miglioramento<br />

della disponibilità e del grado di affidabilità dei collegamenti con la realizzazione di percorsi<br />

alternativi (Rete di recovery).<br />

Per dare un maggiore impulso a questo progetto, e prevedendo anche notevoli sviluppi futuri, fu<br />

deciso di costituire una Società paritetica SIRTI-PIRELLI che sviluppasse la sua attività sia in<br />

campo nazionale che internazionale.<br />

Costituzione e scopo della Società.<br />

Con l‟accordo del 15 aprile 1988 la Pirelli Cavi SpA e la Sirti SpA decisero, infatti, di costituire la<br />

Maristel SpA, come in effetti fu costituita il 19 aprile 1988, avente per oggetto sociale l‟attività di<br />

promuovere, commercializzare e realizzare sistemi di telecomunicazione in cavo sottomarino.<br />

I contratti acquisiti da Maristel sarebbero stati subappaltati a SIRTI e PIRELLI per le rispettive<br />

competenze, che qui di seguito, in linea di massima, si evidenziano:<br />

PIRELLI:<br />

Campagna scandagli fino al giunto terra-mare e fornitura delle relative strisce esecutive,<br />

approdo compreso.<br />

Fornitura dei cavi, dei giunti terra-mare, dei giunti di riparazione marini.<br />

Fornitura degli apparati.<br />

Posa dei cavi sottomarini.<br />

Documentazione tecnica relativa a cavi ed apparati.<br />

140


SIRTI:<br />

Programmazione dei lavori e gestione del contratto per la realizzazione dei collegamenti.<br />

Supporto ad ASST ed agli altri partners (Società Cavi Pirelli e Consorzio Prisma) nella<br />

progettazione della rete.<br />

Studio e misurazione dei tracciati terrestri e fornitura delle relative strisce esecutive.<br />

Scavi e manufatti per le tratte terrestri.<br />

Lavori di ripristino di strade e pavimentazioni manomesse.<br />

Fornitura dei materiali di giunzione e terminazione dei cavi terrestri.<br />

Lavori di posa e giunzione dei cavi previsti sulle tratte terrestri.<br />

Lavori di installazione degli apparati.<br />

Misure di messa a punto degli apparati e dei collegamenti.<br />

Collaudo finale.<br />

Riordini delle stazioni terminali.<br />

Maristel sarà negli anni ‟90 una Società all‟avanguardia nel mondo nel settore dei collegamenti in<br />

cavo ottico sottomarino ed avrà un importante ruolo nello sviluppo delle Telecomunicazioni in<br />

Italia.<br />

Attività di Maristel<br />

Rete nazionale sottomarina a “Festoni”<br />

La proposta fatta all‟ASST di realizzare una rete nazionale sottomarina fu favorevolmente accolta<br />

dal Cliente e pertanto furono progettati collegamenti sottomarini lungo le coste, assolutamente<br />

innovativi per la rete italiana (ed anche internazionale) a lunga distanza, battezzati “Festoni”.<br />

Il progetto prevedeva la posa dei cavi sottomarini a F.O. non amplificati, sottocosta lungo l‟Italia,<br />

ipotizzando punti di approdo terrestri terminali di rigenerazione, posti a una distanza media di circa<br />

km. 150 , limite dovuto alle caratteristiche tecniche trasmissive delle F. O. del tempo.<br />

Era fondamentale rispettare tale importante requisito in quanto si dovevano collegare Centri di<br />

Distretto costieri, con lunghezze medie di 150 km, e quindi studiare soluzioni molto avanzate che<br />

permettessero di realizzare collegamenti senza l‟ausilio di rigeneratori con evidenti vantaggi,<br />

rispetto ai sistemi rigenerati, in termini di affidabilità, di economia realizzativa, facilità di posa e<br />

capacità trasmissiva più elevata di quella di un sistema sottomarino rigenerato (per questi ultimi, la<br />

tecnologia allora disponibile permetteva la trasmissione di flussi a 280 Mb/s e 420Mb/s non<br />

consentendo fra l‟altro di sostituire immediatamente il sistema terrestre operante a 565 Mb/s in caso<br />

di sua avaria).<br />

Ovviamente l‟obiettivo di poter immediatamente reinstradare, in caso di avaria, i collegamenti<br />

terrestri sui sistemi sottomarini, impose che entrambi avessero la stessa capacità.<br />

141


Gli apparati terminali che rispondessero ai requisiti di cui sopra furono studiati e realizzati dal<br />

Consorzio Prisma (Marconi, Telettra ed Ericsson).<br />

La dorsale tirrenica, articolata in 12 “Festoni” fra Genova e Palermo acquisita da Maristel e<br />

subappaltata a SIRTI e PIRELLI secondo le competenze sopra riportate, fu realizzata nell‟arco di<br />

soli tre anni, a partire dal primo contratto firmato il 22.07.1988 relativo alla serie di festoni fra<br />

Napoli e Messina. Il completamento del programma, con la messa in servizio dei festoni sulla costa<br />

ionica, fino a Catanzaro, è avvenuto nel 1992.<br />

In ciascun collegamento il cavo conteneva 6 coppie di f.o. equipaggiabili ciascuna con apparati<br />

terminali a 565 Mbit/s corrispondenti a una capacità di 7.680 circuiti a 64 Kbit/s, per una capacità<br />

massima potenziale di 46.080 circuiti.<br />

Il programma ha comportato la posa di 2.100 km di cavo e la lunghezza massima di tratta raggiunta<br />

nei collegamenti sopra citati è stata di circa 185 Km.<br />

La PIRELLI ha usato, per la posa in mare dei suddetti cavi la nave Giulio Verne di sua proprietà<br />

già impiegata a quei tempi in tutto il mondo per la posa di cavi sottomarini per il trasporto di<br />

energia nelle isole e negli arcipelaghi più importanti (vedi Giappone e Indonesia).<br />

Si desidera sottolineare che la SIRTI ha rivestito un ruolo di primaria importanza nello sviluppo<br />

della rete sottomarina ottica nazionale e, successivamente, di quella internazionale realizzata da<br />

Maristel nel Bacino del Mediterraneo grazie alle sue consolidate competenze di integratore di<br />

sistema ed alle approfondite conoscenze sui portanti ottici e sugli apparati attivi.<br />

Nel caso specifico dei collegamenti a festoni si sono infatti dovute superare oltre le difficoltà insite<br />

nella realizzazione di un collegamento sottomarino, anche quelle relative a lunghezze di tratta<br />

particolarmente sfidanti per la tecnologia del tempo, con l‟impiego di fibre singolo modo a<br />

dispersione traslata, apparati attivi di elevata potenza trasmissiva ed alta sensibilità in ricezione,<br />

adeguatamente ridondati al fine di garantire la richiesta affidabilità di sistema, unitamente<br />

all‟adozione di particolari codici di linea a correzione d‟errore nonché opportune scelte<br />

sistemistiche necessarie a garantire adeguati margini di manutenzione e di esercibilità di sistema.<br />

Con riguardo a quest‟ultimo punto SIRTI ha in particolare individuato una soluzione che limitava<br />

l‟utilizzo del cavo sottomarino da fondo ad un breve tratto terrestre nelle immediate vicinanze del<br />

punto di approdo; nella rimanente parte del tracciato si utilizzava un cavo terrestre del tipo<br />

impiegato per la rete autostradale, opportunamente rinforzato da due nastri di acciaio e da<br />

un‟ulteriore guaina di politene.<br />

In tal modo si è garantito comunque un‟adeguata protezione alla tratta terrestre evitando l‟uso del<br />

cavo sottomarino da fondo che per l‟eccessiva rigidità avrebbe comportato l‟adozione di pezzature<br />

corte e quindi un numero elevato di giunti, con conseguente riduzione dei margini di manutenzione.<br />

142


Analogamente, SIRTI ha adottato sia per il giunto terra-mare che per i giunti di linea il metodo a<br />

fusione sviluppando un processo di ottimizzazione dei parametri di giunzione che ha portato a<br />

risultati in campo con valori medi di perdita per singolo giunto estremamente bassi (intorno a circa<br />

0,043dB).<br />

Altrettanto successo hanno avuto gli studi condotti nel campo dei connettori, con l‟individuazione<br />

di connettori FC-PC con perdite ridotte.<br />

La rete a lunga distanza a “Festoni” è riportata nell‟allegata figura, già presentata in altro capitolo<br />

del presente volume.<br />

Quale ulteriore indicazione dello sviluppo della tecnologia dei cavi sottomarini non rigenerati<br />

citiamo la successiva realizzazione del collegamento Civitavecchia- Isola del Giglio- La<br />

Maddalena- Sassari di circa 400 km.<br />

Collegamenti sottomarini nel e fuori dal Mediterraneo<br />

Maristel, a seguito anche dell‟esperienza maturata nell‟ambito dei sistemi non rigenerati nazionali,<br />

ha assunto progressivamente un ruolo rilevante nello sviluppo delle reti ottiche sottomarine nel<br />

Bacino del Mediterraneo, con prolungamenti anche nel Pacifico e nell‟Atlantico.<br />

Al riguardo, fondamentale è stata la capacità di sviluppare anche collaborazioni con i principali<br />

fornitori di sistemi sottomarini mondiali, quali ad esempio Submarcon, con la Società Pirelli Cavi e<br />

con i costruttori di apparati.<br />

In particolare, per i sistemi punto-punto, Maristel è stata in grado, anche grazie alle capacità<br />

sistemistiche di SIRTI, di sfruttare rapidamente le opportunità offerte dai nuovi apparati di<br />

trasmissione in gerarchia sincrona (622 Mbit/s) e l‟allungamento delle sezioni di rigenerazione<br />

ottenibili con i primi amplificatori ottici e preamplificatori installati nelle stazioni terminali.<br />

Gli ulteriori sviluppi nel campo della tecnologia degli amplificatori ottici sottomarini, la cui<br />

accresciuta affidabilità ha permesso la realizzazione di collegamenti con amplificatori sommersi, ha<br />

dato ulteriore impulso ai sistemi transoceanici in fibra.<br />

Anche in questo caso Maristel, tramite accordi con altri fornitori a livello mondiale, è entrata nella<br />

realizzazione di tale sistemi quali il SEA-ME-WE 3 e il COLUMBUS III.<br />

143


Nella tabella sottostante sono riportati i collegamenti non rigenerati realizzati da Maristel oltre ai<br />

collegamenti con amplificatori ottici sottomarini realizzati in partnership con altri fornitori.<br />

Sistema<br />

CROAZIA-ITALIA<br />

1<br />

Sistemi in cavo sottomarino fabbricati/installati da MARISTEL<br />

Data di<br />

RFS<br />

Lunghezza<br />

del<br />

Sistema<br />

(km)<br />

Punti di Approdo del<br />

Sistema<br />

30/06/1994 148 Umag, Mestre<br />

UGARIT 06/02/1995 250<br />

ITALIA-MALTA 05/07/1995 238<br />

BARCELLONA-<br />

SAVONA<br />

BARI-DURAZZO 31/01/1998 240<br />

Tecnologia di<br />

amplificazione<br />

Capacitàà<br />

iniziale<br />

Non rigenerato 622 Mbps<br />

Pentaskinos (Cipro),<br />

Tartous (Siria) Non rigenerato 622 Mbps<br />

Catania, St. George's<br />

Bay Non rigenerato 565 Mbps<br />

25/03/1997 760 Barcellona, Savona Amplificatori ottici 2x5 Gbps<br />

LEV 01/02/1999 2550<br />

SEA-ME-WE 3<br />

(Italia-tratta fino al<br />

Portogallo)<br />

COLUMBUS III<br />

(Mazara-tratta fino<br />

alla BU di Conil)<br />

30/08/1999 1896<br />

30/09/1999 1949<br />

Bari, Durazzo<br />

(Albania) Non rigenerato 622 Mbps<br />

Mazara, Yeroskipos<br />

(Cipro), Tel Aviv<br />

Da Germania<br />

all'estremo Oriente<br />

attraverso il<br />

Mediterraneo e<br />

l'Oceano Indiano<br />

Mazara, Conil<br />

(Spagna), Lisbona,<br />

Hollywood (Florida)<br />

Amplificatori ottici<br />

20 Gbps<br />

Amplificatori ottici 20 Gbps<br />

Amplificatori ottici 20 Gbps<br />

144


145


LAVORI IN ARABIA SAUDITA<br />

146


LAVORI IN ARABIA SAUDITA<br />

Nei primi anni ‟70 il P.T.T. Saudita, in coincidenza con il crescere della consapevolezza del valore<br />

strategico e commerciale del petrolio, disegnò le linee guida del futuro sviluppo della rete telefonica<br />

della Nazione, al tempo assolutamente inesistente.<br />

Come primo requisito impose la realizzazione del collegamento in cavo coassiale e in ponte radio<br />

tra le principali città: Dammam, Riyadh, Taif, Mecca e Jeddah.<br />

Questo collegamento avrebbe tagliato trasversalmente l‟Arabia da est a ovest e fu naturale, perciò,<br />

che al progetto venisse dato il nome di Backbone Telecommunication Project.<br />

La SIRTI capì immediatamente l‟opportunità che un mercato promettente ed in rapido sviluppo<br />

presentava, e, forte di un‟esperienza all‟estero maturata precedentemente in Spagna e Grecia,<br />

partecipò alla gara.<br />

Il 9.7.1973, corrispondente al 9 Jumadi-Al Tani 1393 arabo, la SIRTI e il Ministero Saudita delle<br />

Comunicazioni (MOPTT) firmarono il contratto per 200 MSR, corrispondenti a 33 M.rdi di lire<br />

italiane del tempo. Il progetto prevedeva la posa di 1.400 km di cavo coassiale a 4 tubi, la<br />

realizzazione di un ponte radio a 6 GHz fra Taif, Mecca e Jeddah, e la costruzione di 5 tralicci e 15<br />

Centrali ripetitrici.<br />

Gli apparati sarebbero stati prodotti dalla Philips per la parte telefonica e televisiva (2 sistemi a 12<br />

MHz 1+1) e dalla Telettra per la parte radio (2+1) e per la supervisione di tutto il progetto.<br />

Era senz‟altro uno dei progetti più consistenti mai emessi da una Amministrazione Pubblica.<br />

La SIRTI rispose pienamente alle richieste del Ministero, che a quel tempo si serviva come<br />

consulente della Norconsult, e consegnò l‟impianto entro i termini contrattuali.<br />

Fu naturale che il Ministero assegnasse alla SIRTI, al termine dei lavori, la manutenzione di tutto<br />

l‟impianto.<br />

Il PTT capì subito che un collegamento basato su 1.200 circuiti telefonici e un canale televisivo era<br />

assolutamente insufficiente per un paese in rapido sviluppo qual‟era l‟Arabia degli anni ‟70, per cui<br />

studiò l‟ampliamento a 60 MHz del sistema da poco collaudato, con 7.200 circuiti telefonici e 2<br />

canali televisivi, in sostituzione di uno dei due sistemi a 12 MHz appena installati.<br />

Nel frattempo la SIRTI, viste le opportunità di mercato e assecondando le leggi locali tendenti alla<br />

saudizzazione delle imprese, costituì nel luglio 1976 una Società con partecipazione azionaria<br />

paritetica con un socio arabo, Società che fu chiamata SARTELCO.<br />

I contratti per l‟ampliamento del Backbone, pari a 23 M$ nel 1976 per il Multiplex e 48 M$ per il<br />

60 MHz nel 1977, furono i primi acquisiti dalla neonata SARTELCO e a questi si aggiunse<br />

successivamente quello relativo al rinnovo della manutenzione dell‟impianto stesso per altri 25 M$.<br />

147


La SARTELCO poteva contare sulla piena assistenza tecnica della SIRTI per lo sviluppo dei<br />

progetti, la loro programmazione e il relativo controllo, nonché su un‟assidua presenza presso i<br />

Clienti e su un‟assistenza tecnica costante nella fase operativa.<br />

La SARTELCO si poneva come obittivo l‟acquisizione di almeno tre clienti stabili: PTT, Royal<br />

Commission per Yanbu e Yubail e Aramco.<br />

Nel 1977 SIRTI e SARTELCO si trovarono a competere con AT&T per l‟aggiudicazione di una<br />

gara riguardante la rete radio di tutto il Paese (SAIK).<br />

La SARTELCO rappresentava gli interessi italiani e tedeschi essendosi associata a Telettra e<br />

Siemens, ma gli americani, nonostante la loro offerta iniziale fosse superiore alla nostra, poterono<br />

ottenere il contratto grazie anche alle influenti pressioni politiche, che appoggiavano le loro<br />

proposte.<br />

L‟AT&T, tuttavia, non poté da sola sostenere l‟onere di realizzare tutto l‟impianto, che consisteva<br />

nella fornitura di quasi 300 siti (torri, shelters e apparati) per circa 300 M$. Ci fu assegnata,<br />

pertanto, l‟erezione di 59 torri che la SARTELCO realizzò in circa 6 mesi di lavoro per un importo<br />

di 15 M$.<br />

In quel periodo la SARTELCO dimostrò ai Clienti di essere una società assolutamente affidabile e<br />

di terminare i lavori rigorosamente entro i termini contrattuali.<br />

Con questo punto di forza, associato inoltre ad una competitiva azione tecnica/commerciale, che le<br />

permetteva di avere dalla sua parte fornitori qualificati (Philips, Ericsson, Telettra ecc.) e una<br />

politica dei costi/prezzi concorrenziali, la SARTELCO acquisì, tra i più rappresentativi, i seguenti<br />

contratti:<br />

Collegamento radio per l‟oleodotto EAST-WEST della ARAMCO per un importo di 24 M$<br />

nel 1978, costituito da 14 torri autoportanti e 29 strallate (pari a 600 ton di ferro). Il<br />

collegamento era a 2 GHz e lungo 1.160 km. Al termine dei lavori fu corrisposto un bonus<br />

di 200 K$ per aver terminato l‟impianto prima del termine contrattuale.<br />

Ponti radio PCM per il PTT (1978-1982), per circa 25 M$, per collegare i siti SAIK con<br />

particolari utenze.<br />

Linea ad alta tensione per ARAMCO tra Abqaiq e Dammam per 4,5M$ (1978).<br />

Rinnovo manutenzione rete in cavo coassiale per 13 M$ (1980).<br />

Operation and maintenance (O&M) della rete in ponte radio (SAIK), gestita fino a quel<br />

momento da AT&T per un importo di circa 65,5 M$ (1980).<br />

Manutenzione dei pannelli indicatori nel nuovo aeroporto di Jeddah.<br />

Rete urbana di Yanbu, con tre centrali di commutazione da installare e attivare, per 63 M$<br />

(1981)<br />

Espansione del SAIK, come subcontrattori di AT&T, per 39 M$ (1982).<br />

Rete in fibra ottica (prima in Arabia) per ARAMCO per collegare i centri di estrazione del<br />

greggio nell‟area del Golfo per 3,5 M$ (1982).<br />

Espansione della rete in cavo pari a 2.250 km di cavo coassiale rete coassiale e 170 km di<br />

F.O. e relative apparecchiature per un importo di 300 M$ (1983).<br />

148


Rinnovo manutenzione rete in cavo coassiale per 16 M$ (1983).<br />

Vari contratti per l‟Ente elettrico saudita (SCECO) per la realizzazione di sistemi PCM su<br />

F.O. posta nella fune di guardia delle linee di A.T. da 132/230/380 KV, per 6 M$ (1984-<br />

1986).<br />

Rinnovo manutenzione rete coassiale per 22 M$ (1986).<br />

Arar-Turaif in fibra ottica con percorso di 450km, per 27 M$ (1987).<br />

Per dare dei dettagli di questi principali progetti, sarebbero necessarie molte pagine. Si ritiene che<br />

tra quelli sopra menzionati meritino essere sottolineati i tre che maggiormente hanno caratterizzato<br />

la nostra presenza in Arabia Saudita:<br />

O&M del SAIK, Yanbu e il coax expansion<br />

O&M SAIK<br />

La manutenzione della rete radio era in mano ad AT&T che aveva realizzato l‟impianto tra il 1978 e<br />

il 1979 e doveva gestire l‟anno di garanzia contrattuale. La rete consisteva in:<br />

280 torri<br />

300 siti radio<br />

10 centri di manutenzione<br />

2 centri di supervisione<br />

70.188 terminali di canale Western Electric<br />

2.061 telai radio Collins<br />

635 shelters<br />

La gara per la manutenzione aveva convinto la SIRTI a supportare la SARTELCO con tutta la sua<br />

organizzazione.<br />

E‟ da evidenziare che il bando di gara prevedeva la “fornitura” di 300 ingegneri e tecnici di provata<br />

esperienza e qualificazione, per la manutenzione integrale della rete.<br />

Si trattava di reclutare nel mondo il personale che la SIRTI non avrebbe potuto inviare dall‟Italia e<br />

prendere ogni misura per non rischiare la propria immagine su impianti e tecnologie non familiari.<br />

Fu prodotto dalla SIRTI uno sforzo notevolissimo, ma il 5.12.80 ci presentammo per il “takingover”<br />

con l‟organico contrattuale e a mezzanotte ci furono consegnate da parte degli Americani le<br />

chiavi delle Centrali e la documentazione d‟impianto, con collaborazione molto scarsa e senza il<br />

benché minimo periodo di sovrapposizione, in quanto loro si sentivano defraudati e speravano<br />

apertamente in un nostro fallimento.<br />

Oltre 40 tra ingegneri e tecnici della SIRTI ai quali si aggiunsero dall‟Italia alcuni tecnici<br />

distaccatisi temporaneamente dalla SIP (molto utile l‟apporto dato da questi ultimi per la loro<br />

esperienza nell‟esercizio) e 280 fra western e terzo mondo si occuparono immediatamente degli<br />

impianti di trasmissione, dei sistemi di sorveglianza e dell‟energia che appariva, data l‟estensione<br />

della rete, uno degli elementi più critici.<br />

149


La SARTELCO portò a termine i tre anni contrattuali garantendo ampiamente i tempi di<br />

disponibilità previsti dal CCIR.<br />

Per realizzare questa “performance” fu necessario implementare un sistema di controllo automatico<br />

della qualità dei circuiti, utilizzando macchine Digital, hardware HP e sviluppando autonomamente<br />

il software di gestione.<br />

Fu questa un‟occasione molto importante per la crescita dei nostri giovani ingegneri, che, inviati<br />

numerosi sull‟impianto acquisirono notevoli esperienze tecniche, che nel contesto di un paese<br />

difficile, servirono ad accelerare il loro processo di maturazione.<br />

YANBU<br />

La realizzazione della rete locale del nuovo insediamento industriale di Yanbu, previsto dai piani<br />

strategici del regno, fu imperniata soprattutto su problematiche tecniche.<br />

Si trattava per noi di installare ed attivare tre centrali digitali di commutazione ERICSSON di<br />

ultima generazione interconnesse (CCITT n°7), prima installazione per servizio pubblico al mondo<br />

con segnalazione a canale comune.<br />

Il progetto prevedeva, inoltre, la completa progettazione delle 4 aree di centrale e cioè:<br />

Reti di distribuzione, reti di edificio, data base di utente e le relative procedure di<br />

trasferimento dell‟utenza delle vecchie centrali alle nuove.<br />

Come è noto , in Italia la SIRTI non opera nella commutazione, per cui fu programmato un<br />

opportuno training presso il fornitore in Svezia per l‟addestramento dei nostri ingegneri e<br />

tecnici.<br />

Nei tempi previsti, i nostri responsabili installarono:<br />

N° 3 centrali AXE completamente digitali per 35.500 linee e 3.000 linee PABX e 200<br />

telefoni pubblici.<br />

La rete dati X25 per collegare tra loro le 3 centrali e il centro di manutenzione per la raccolta<br />

dei dati e le fatturazioni agli utenti.<br />

Sistemi PCM a 34 Mbit per i “trunk” per complessivi 7.170 canali<br />

Una torre autoportante di 85 metri del peso di circa 100 ton.<br />

4 aree di centrale con cavi principali e numerosi cavi secondari (jelly filled) per complessivi<br />

462 km; cavi per interni per 513 km; 46 km di cavo coax e 42 km di F.O.; 24.000<br />

collegamenti agli utenti.<br />

Centro di gestione tecnica per la fatturazione telefonica e telex, servizio abbonati<br />

computerizzato e relativa gestione amministrativa del servizio.<br />

Rete telex per 250 utenti con concentratori TDM interconnessi a 64 kbit/s.<br />

Rete PCM per grandi utenti industriali realizzata con PABX numerici Ericsson interconnessi<br />

alle centrali pubbliche.<br />

Manutenzione e gestione dell‟intera rete fino al 1985.<br />

150


Non fu applicata alcuna penale, anzi furono fatti pubblici complimenti da parte degli Americani<br />

della Parsons che fungevano da consulenti per la Royal Commission.<br />

COAX EXPANSION<br />

Se la manutenzione del SAIK ebbe successo per via della forza di coinvolgimento che la SIRTI<br />

trasmise a tutti i partecipanti e Yanbu ebbe successo per la capacità tecnica messa in mostra dalla<br />

nostra Azienda, il progetto chiamato Coax Expansion ebbe successo per via della perfetta<br />

organizzazione e programmazione dei lavori.<br />

La SIRTI, forte delle esperienze precedenti arabe e libiche, si trovava a far fronte alla realizzazione<br />

di 2.420 km di nuovo tracciato per espandere la rete terrestre.<br />

I tempi contrattuali prevedevano scadenze da 12 a 24 mesi, a seconda delle varie fasi. In questi<br />

tempi andavano anche installati le apparecchiature di linea per 3.380 km.sistema a 60 MHz, 1.450 a<br />

12 MHz, 105 a 18 MHz e 460 a 140 Mbit su F.O. e 50.000 terminali di canale.<br />

A questi andava aggiunta la costruzione di 26 stazioni ripetitrici.<br />

Il rigido controllo degli avanzamenti, l‟uso spinto di un aratro speciale da noi disegnato, la<br />

programmazione di tutte le operazioni e l‟organizzazione logistica e di cantiere permisero di<br />

terminare i lavori nei tempi contrattuali.<br />

Il personale coinvolto raggiunse punte di 1000 unità, comprese quelle della Dong-ah, nostro<br />

subcontrattore per la costruzione delle centrali.<br />

La posa dell‟ARAR-TURAIF, posto al confine iracheno, provocò qualche preoccupazione per il<br />

nostro personale ivi operante per la sua manutenzione contrattuale.<br />

A gennaio 1992, al termine del periodo di garanzia, potemmo dire di aver terminato tutti gli<br />

impegni della SARTELCO dal punto di vista operativo e chiudere un ciclo cominciato 19 anni<br />

prima, che ha visto la nostra Azienda competere con le più grandi società di telecomunicazioni del<br />

mondo.<br />

151


LAVORI IN LIBIA<br />

152


Impianto di Telecomunicazioni in LIBIA<br />

Nel settembre 1979, a seguito di gara internazionale alla quale parteciparono i grossi nomi<br />

dell‟industria francese, tedesca ed inglese del settore delle telecomunicazioni, il Ministero delle<br />

Comunicazioni della Jamahirya Libica affidò ad un gruppo di ditte italiane: Pirelli, Ceat, Telettra e<br />

Sirti, il progetto per la realizzazione della Rete Libica a lunga distanza in cavo coassiale.<br />

Il contratto, del valore iniziale di 524 M.ni di dollari, ma che raggiungerà il valore finale di quasi<br />

690 M.ni di dollari, è il più grosso mai assegnato nel settore della trasmissione telefonica: oltre<br />

11.000 km di cavi da posare su quasi 6.000 km di tracciato. Un progetto “chiavi in mano” che ha<br />

comportato la realizzazione di tutte le opere necessarie: canalizzazioni, fabbricati, fornitura e posa<br />

dei cavi, fornitura ed installazione degli apparati di linea,multiplex ed energia, un centro di<br />

addestramento, nonché l‟istruzione in fabbrica ed in opera del personale libico.<br />

Nell‟Allegato 1 è indicata la ripartizione degli importi contrattuali fra le Società partecipanti alla<br />

realizzazione del progetto, mentre qui di seguito si forniscono i dettagli delle rispettive competenze:<br />

INDUSTRIE PIRELLI E CEAT<br />

Fornitura in fabbrica di circa 4.150 km di cavi coassiali a 12, 8, 4 tubi 2,6/9,5 mm, di 1.700 km di<br />

cavi coassiali a 4 tubi 1,2/4,4 mm e di 1.800 km di cavi a 4 coppie simmetriche.<br />

TELETTRA<br />

Fornitura in fabbrica delle apparecchiature Multiplex e di linea (54.900 canali telefonici, 5.500<br />

canali telegrafici, 1.520 amplificatori di linea a 4 e 12 MHz per un totale di circa 16.700<br />

km.sistema.<br />

SIRTI<br />

Esecuzione di tutti i lavori di scavo (per circa 5.700 km di tracciato), posa e giunzione dei cavi<br />

sopracitati, realizzazione di tutte le opere accessorie quali la costruzione di canalizzazioni nei centri<br />

abitati (circa 200 km di tubazioni e 1.150 camerette), dei fabbricati per le centrali amplificatrici (n°<br />

104 nuovi edifici e modifiche di n° 3 esistenti in Tripoli, Bengasi e Seba) e di un centro di<br />

addestramento (di circa 700 m 3 ), nonché l‟istruzione in fabbrica ed in impianto dei tecnici libici.<br />

Fornitura in opera degli impianti ausiliari di energia, aria condizionata dei fabbricati, strutture<br />

meccaniche di centrale, pressurizzazione dei cavi coassiali e di oltre 1.500 contenitori interrati per<br />

amplificatori di linea.<br />

Come si può rilevare, alla SIRTI toccò la parte più rilevante della commessa, ma certamente anche<br />

la più complessa e difficoltosa.<br />

Per la realizzazione di un progetto così imponente, la SIRTI dovette impegnarsi in un oneroso piano<br />

di investimenti sia per quanto riguarda l‟approvvigionamento delle attrezzature per l‟esecuzione dei<br />

lavori, sia per la creazione delle infrastrutture per alloggiare il personale destinato ad operare in<br />

Libia.<br />

153


Sono stati infatti spesi 60 M.rdi di Lire italiane di cui il 58% per l‟acquisto di automezzi e macchine<br />

operatrici, il 14% per impianti di prefabbricazione degli edifici e dei manufatti, il 25% per la<br />

costruzione dei campi ed il 3% per la strumentazione di misura.<br />

Mentre in Italia si iniziava la produzione dei cavi e delle apparecchiature e si metteva a punto un<br />

piano d‟azione che consentisse la consegna dell‟impianto entro i termini contrattuali di 30 mesi, in<br />

Libia giungevano le prime squadre con le speciali attrezzature per effettuare la survey postcontrattuale<br />

comprendente un‟accurata misurazione dell‟intero tracciato, la definizione della<br />

posizione dei cavi rispetto alle strade, la posizione delle centrali ed il rilievo topografico della<br />

natura del terreno.<br />

Contemporaneamente si dovette provvedere al reperimento delle aree per la costruzione dei campi<br />

base e dei “campi fissi”, dai quali si sarebbe mossa ed articolata l‟intera organizzazione.<br />

La natura del lavoro da svolgere, distribuito su migliaia di chilometri in zone prevalentemente<br />

disabitate se non addirittura desertiche, impose infatti lo studio e la realizzazione di una complessa<br />

organizzazione logistica, articolata su:<br />

N° 3 campi base (Tripoli, Bengasi, Seba)<br />

N° 6 postazioni fisse dislocate lungo il tracciato quali punti di appoggio per le unità<br />

preposte al rifornimento di materiali di installazione, gasolio di trazione, viveri ed acqua ai<br />

vari cantieri.<br />

N° 12 campi mobili, di tipo modulare, realizzati con prefabbricati montati su carrelloni di<br />

circa 14 metri di lunghezza, con funzioni analoghe a quelle sopra indicate.<br />

Nel settembre 1980, iniziarono gli scavi sulla tratta Tripoli-Ras Ajder. Purtroppo i lavori di linea<br />

andarono quasi subito incontro a difficoltà imprevedibili quali le piogge torrenziali e gli allagamenti<br />

che nell‟autunno dello stesso anno interessarono la costa libica ed ostacolarono l‟avanzamento del<br />

antiere.<br />

Definita con il Road Department del Ministero Libico delle Comunicazioni la posizione dei cavi<br />

rispetto alla sede stradale ed ottenuti i permessi per buona parte della dorsale costiera, nel gennaio<br />

1981 partì il secondo cantiere mobile sulla tratta Tripoli-Misurata, cui fecero seguito in luglio i<br />

campi mobili di Bugrin, El Agheila, Bengasi e Tobruk, mentre solo in autunno tutti e sei i cantieri<br />

previsti furono a regime.<br />

Un fatto molto importante, parzialmente rilevato durante i rilievi topografici preliminari, costrinse<br />

la SIRTI a modificare il numero e il tipo di macchine da impiegare per l‟esecuzione degli scavi. La<br />

percentuale di roccia, a sezione piena di scavo, giudicata praticamente inesistente dalle specifiche di<br />

gara (il 2,3%) andava aumentando man mano che procedevano i lavori, fino ad attestarsi su un<br />

valore pari al 25% dell‟intero tracciato. Questa maggiore incidenza di roccia, distribuita peraltro a<br />

profondità variabile sul 40% del tracciato, impose una notevole diversificazione delle tecniche di<br />

scavo nonché un‟accurata analisi dei dati forniti dall‟indagine ripper sulla natura del terreno, in<br />

congruo anticipo sull‟inizio dell‟attività di ciascun cantiere.<br />

154


1.500 km di tracciato furono realizzati utilizzando, conseguentemente alle caratteristiche<br />

preventivamente appurate della roccia stessa, i Dozer D9 e D10, martelloni da 500 kg/cm 2 e nei<br />

casi indispensabili anche esplosivi (oltre 400 ton per circa 400 km di roccia basaltica).<br />

Con tali mezzi si realizzarono avanzamenti medi settimanali di 40 km raggiungendo punte massime<br />

di 70 km nell‟estate del 1982.<br />

A ridosso delle squadre di posa procedevano quelle di giunzione che eseguirono 11.000 giunti,<br />

compresi quelli in cameretta e sui contenitori, interrati con un passo di ripetizione di 4,5 km sui<br />

coassiali 2,6/9,5 mm, di 4 km sul coassialino 1,2/4,4 mm.<br />

La giunzione su tutti i tipi di cavi coassiali è stata effettuata con tecniche particolari che consentono<br />

di utilizzare gli stessi cavi per un eventuale estensione dei sistemi a 60 MHz, estensione per cui<br />

l‟impianto è già predisposto.<br />

Un‟altra attività che ha richiesto un notevole sforzo organizzativo è stata la costruzione delle<br />

centrali. Le specifiche di gara prevedevano 107 centrali di due tipi (100 e 200 m 2 ), di cui solo tre<br />

già esistenti. Dopo una serie di valutazioni tecniche si decise di effettuare la prefabbricazione in<br />

calcestruzzo con un procedimento di alleggerimento ed isolamento termo-acustico, utilizzando delle<br />

strutture contenenti poliuretano espanso. A tal fine fu installata presso il campo di Tajura una<br />

centrale di prefabbricazione, cui andò ad aggiungersi un secondo impianto per la fabbricazione dei<br />

cunicoli, delle protezioni per i contenitori da interrare e della maggior parte delle 1.150 camerette<br />

installate.<br />

Ultimati gli edifici si procedette all‟installazione delle apparecchiature di trasmissione, di<br />

pressurizzazione e di alimentazione.<br />

Il sistema di trasmissione adottato (12 MHz per le direttrici principali e 4 MHz per le derivazioni<br />

secondarie) permette la trasmissione di segnali telefonici (voce, telegrafia e dati), segnali musicali e<br />

segnali televisivi con larghezza di banda di 5,5 MHz.<br />

La quasi totalità delle stazioni della rete sono equipaggiate con almeno 1.200 canali telefonici più<br />

un canale televisivo, mentre vi sono altre stazioni (Tripoli e Bengasi) equipaggiate con 8.000 canali<br />

telefonici e due canali televisivi.<br />

L‟affidabilità del servizio è garantita dall‟impiego di scambi automatici multicanali per un massimo<br />

di 4 sistemi in servizio con uno di riserva. L‟intera rete è controllata da un sistema di supervisione<br />

che permette al personale di manutenzione di intervenire tempestivamente in caso di guasto.<br />

Tale sistema è basato su una rete multicentro divisa in tre aree di manutenzione: Tripoli, Bengasi e<br />

Seba.<br />

In tutte le stazioni l‟alimentazione delle apparecchiature è fornita da un sistema di continuità a<br />

corrente continua costituito da raddrizzatori (con ridondanza al 100%) e batterie a 24 V di capacità<br />

tale da garantire il funzionamento dell‟impianto senza interruzione anche per mancanza rete<br />

primaria superiore alle 24 ore.<br />

155


Alle spalle dell‟organizzazione in Libia, c‟è stato il supporto e l‟attività di progettazione tecnica,<br />

logistica ed amministrativa svolti in Italia, c‟è stata un‟organizzazione di “Quality Assurance” per<br />

il controllo tecnico delle procedure di produzione di tutti i materiali e delle specifiche di<br />

installazione e di prova, c‟è stato, soprattutto, la capacità di tenere alto il buon nome che le imprese<br />

italiane hanno acquisito e difeso in tanti anni di attività all‟estero.<br />

IMPIANTO DI TELECOMUNICAZIONI IN LIBIA<br />

Importi contrattuali<br />

Valori iniziali Valori dopo revisione<br />

(Sett. 1979) contratto (Nov 1983)<br />

M$ %<br />

Industrie Pirelli: fornitura<br />

cavi 116,70 22,30 125,70 18,10<br />

CEAT: fornitura cavi 54,90 10,50 59,20 8,60<br />

Telettra: fornitura<br />

apparecchiature 101,70 19,40 103,10 14,90<br />

SIRTI: fornitura materiali<br />

M$<br />

49,30 9,40 56,50 8,20<br />

SIRTI: lavori di<br />

installazione 201,40 38,40 347,40 50,20<br />

TOTALE 524,00 100,00 691,90 100,00<br />

%<br />

Allegato 1<br />

156

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