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PREFAZIONE<br />
James Joyce, per bocca di uno dei suoi personaggi, sentenziava che “la storia è un incubo dal quale<br />
è difficile svegliarsi” e Vargas Llosa sembra volerci andare ancora più duro: “La storia non è che<br />
una patetica menzogna”.<br />
Ci permettiamo di non essere d‟accordo con questi due illustri letterati, ritenendo che la storia,<br />
quando riguarda un‟Azienda e se per tale Azienda è stata di una certa importanza, non debba<br />
rappresentare il pretesto per dormire sugli allori, ma uno stimolo per continuare a crescere e<br />
superare i successi del passato.<br />
Con la suddetta convinzione, un gruppo di ex Dirigenti Sirti, rispolverando la documentazione in<br />
loro possesso, preparata negli anni del servizio attivo nei reparti di loro competenza, hanno riunito<br />
in questo volume alcuni flash che hanno ritenuto significativi ad illustrare quanto la Sirti ha fatto<br />
negli anni passati in Italia e all‟Estero.<br />
Si tratta proprio di alcuni flash, senza alcuna pretesa di organicità di un libro, che tuttavia potranno,<br />
a nostro giudizio, dare alla generazione attualmente in servizio nella Sirti, che non ha vissuto quegli<br />
anni, un‟idea, anche se parziale, di quanto realizzato dalla Società nel passato.<br />
In omaggio al lavoro da loro svolto, vogliamo citare (in ordine alfabetico) gli ex Dirigenti che<br />
hanno messo assieme questi appunti.<br />
Ignazio Bassi<br />
Francesco Canonico<br />
Umberto Conforto<br />
Giuliano Invernizzi<br />
Mario Malerba<br />
Francesco Radicchi<br />
Francesco Romano<br />
Marco Vivarelli<br />
e ricordare il fondamentale apporto allo sviluppo dell‟attività di ingegneria delle reti di cui al<br />
capitolo “Panoramica delle attività Sirti negli anni „90” dato da Guido Paoli, Renato Jucopilla e dal<br />
loro staff.<br />
Ci sarebbe gradito che queste pagine fossero di stimolo per un aggiornamento sulle nuove<br />
tecnologie, che noi non abbiamo avuto modo di conoscere, sulle quali sta operando attualmente la<br />
Sirti.<br />
Il 90° anniversario della sua fondazione, che ricorre nel mese di novembre 2011, è l‟occasione per<br />
fare alla Società, alla quale ci sentiamo sempre legati, i nostri più fervidi auguri.<br />
Milano, ottobre 2011<br />
1
<strong>Indice</strong><br />
Panoramica delle attività SIRTI negli anni ‟90 pag. 3<br />
Evoluzione delle attività SIRTI pag. 15<br />
Rete ASST a lunga distanza pag. 24<br />
Circuiti per Italia ‟90 pag. 31<br />
Reti in Fibra Ottica pag. 34<br />
Manutenzione della rete pag. 104<br />
Lavori SIRTI all‟estero pag. 114<br />
Stazioni per comunicazioni via satellite pag. 133<br />
Lavori per le Forze Armate pag. 136<br />
Maristel – Impianti sottomarini in f.o. pag. 139<br />
Lavori in Arabia Saudita pag. 146<br />
Lavori in Libia pag. 152<br />
2
PANORAMICA DELLE ATTIVITA‟ SIRTI<br />
NEGLI ANNI „90<br />
3
PANORAMICA DELLE ATTIVITA‟ DELLA SIRTI NEGLI ANNI 90<br />
Struttura attuale e profilo del Gruppo Sirti (Inizio anni 90)<br />
La struttura della Sirti, assai articolata, è in grado di far fronte alle molteplici esigenze che il lavoro<br />
ed i Clienti richiedono.<br />
L‟attuale configurazione del Gruppo comprende diverse Società controllate e collegate sia per le<br />
attività in Italia sia, attraverso la Sirti International, per quelle all‟estero.<br />
In particolare la SIRTI partecipa, per il 50%, al capitale della Società italiana F.O.S. di Battipaglia<br />
(l‟altro 50% è PIRELLI) produttrice, secondo le più moderne tecnologie, di fibra ottica con volumi<br />
stimati per il 1991 superiore a 400.000 Km di fibra e con previsioni al 1995 di circa 1.000.000 di<br />
chilometri.<br />
La SIRTI partecipa anche a numerosi consorzi, unitamente ad altre Società del Gruppo STET o al di<br />
fuori, onde poter far fronte a grossi progetti di realizzazioni, programmate su tempi lunghi con<br />
tecnologie avanzate ed assai diversificate.<br />
I volumi del fatturato SIRTI hanno raggiunto nel 1990 1.171,4 miliardi di lire. L‟organico si è<br />
attestato intorno alle 9.000 unità con una crescita regolare e costante negli ultimi anni<br />
La struttura della SIRTI è, molto sinteticamente, costituita da: una Direzione Generale in Italia, a<br />
Milano, dalla quale dipendono la Divisione Sistemi Avanzati e due Divisioni operative, con sedi a<br />
Milano e Salerno, che coordinano le attività degli Uffici Lavori ( della Divisione Nord e 4 della<br />
Divisione Sud) e dei gruppi operativi dislocati sul territorio.<br />
L‟organizzazione è completata dagli stabilimenti di Milano, Piacenza e Bari per la produzione degli<br />
accessori e per la gestione dei materiali, automezzi e macchine operatrici occorrenti per i lavori.<br />
Molta attenzione viene posta e molte energie impegnate nella proiezione della Società verso i<br />
mercati stranieri, in particolare europei, nei quali intende assumere una posizione stabile con<br />
l‟acquisto di piccole aziende facendo leva sulle proprie capacità ed esperienze progettuali,<br />
sistemistiche, organizzative e operative.<br />
Tale strategia trova le sue radici in alcune considerazioni di fondo che si ritiene opportuno<br />
richiamare:<br />
molte aziende di gestione dei servizi, di produzione di apparati e di impiantistica hanno contribuito<br />
a realizzare la vasta rete italiana delle telecomunicazioni.<br />
E‟ nostra convinzione che un grande paese industriale, in un settore strategicamente rilevante come<br />
quello delle telecomunicazioni, debba mantenere una presenza di impresa di prestigio con la<br />
capacità di competere sui mercati internazionali.<br />
4
La SIRTI per sua antica tradizione ha sempre operato in misura considerevole all‟estero,<br />
realizzando progetti di notevole complessità e mantenendo, nell‟area dell‟impiantistica, i più alti<br />
livelli di innovazione tecnologica.<br />
Il fatto che la SIRTI stia puntando decisamente sui mercati europei è perché l‟Europa costituisce<br />
un‟area di importanza centrale per le iniziative internazionali di SIRTI, in quanto la partecipazione<br />
alla evoluzione delle reti in Europa, con gli aspetti tecnologici e sistemistici connessi, costituisce<br />
un punto di forza per lo sviluppo della presenza sugli altri mercati.<br />
Con tali prospettive la SIRTI ha già consolidato la sua presenza in Spagna e in Portogallo con le<br />
proprie società SEIRT ed HEPIRO ed è in trattativa con piccole aziende in Francia, Inghilterra e<br />
Germania.<br />
L‟obiettivo è quello di costituire consolidate esperienze operative anche in questi paesi, in vista<br />
della progressiva integrazione dei mercati.<br />
Le attività della SIRTI<br />
La SIRTI, in questi ultimi anni, pur continuando a potenziare le sue strutture operative, ha aperto i<br />
propri orizzonti ed allargato i propri confini di intervento allo scopo di adeguarsi alla<br />
trasformazione in corso nel mondo delle comunicazioni.<br />
In sostanza la SIRTI si è sempre più orientata, pur conservando la tradizionale fisionomia di Società<br />
impiantistica, verso un‟attività di ingegneria delle reti e di system integrator e, come tale, le sue<br />
attività fondamentali riguardano la progettazione, la programmazione, la realizzazione, la<br />
manutenzione, nonché la supervisione, il controllo e la gestione intelligente di reti in cavo sia<br />
terrestre che sottomarino (in rame e in fibra ottica), in Ponti Radio e di Stazioni terrene per<br />
comunicazioni via satellite.<br />
Collateralmente, una parte della sua attività è dedicata al trasporto e distribuzione dell‟energia<br />
elettrica, al segnalamento ed alla trazione ferroviaria nonché alla produzione di componenti ed<br />
accessori per reti di telecomunicazioni.<br />
Nell‟ambito delle sopraccennate tipologie di impianti, la SIRTI è in grado di offrire servizi di:<br />
Survey preliminare<br />
Progettazione di sistema<br />
Progettazione esecutiva<br />
Programmazione e pianificazione degli interventi<br />
Direzione ed esecuzione dei lavori<br />
Manutenzione<br />
Per adeguarsi ai nuovi modelli di sviluppo di cui sopra, la SIRTI ha sfruttato le proprie capacità<br />
finanziarie, tecniche ed organizzative finalizzandole all‟ottenimento di risultati di grande prestigio,<br />
concretizzatisi in tempi relativamente brevi.<br />
5
Oggi la forza di progettazione della SIRTI nel campo delle reti, ha raggiunto livelli di rara<br />
specializzazione ed è indirizzata, una volta in possesso delle necessità di traffico previste dai<br />
gestori, nella determinazione delle direttrici da costruire o potenziare, nella scelta dei sistemi<br />
trasmissivi da impiegare e nella protezione e gestione della complessa infrastruttura di<br />
comunicazione che ne deriva.<br />
L‟evoluzione delle telecomunicazioni, con l‟introduzione delle tecniche numeriche e delle fibre<br />
ottiche, ha allargato, inoltre, il campo delle tradizionali reti di trasmissione.<br />
Nuove prospettive si aprono quindi nell‟attività di progettazione per la realizzazione di reti dedicate<br />
per il trasporto in area regionale, metropolitana e locale di comunicazioni integrate –video, voce,<br />
dati- per l‟utenza affari e privata.<br />
Si è accennato alla trasformazione dell‟attività della SIRTI parallelamente alla trasformazione in<br />
atto nel mondo delle comunicazioni.<br />
Per meglio comprendere il senso di tale trasformazione ed intuire quale potrà essere il ruolo della<br />
SIRTI negli anni 90, verrà fatta nel seguito una panoramica su alcune realizzazioni significative del<br />
recente passato, e di iniziative in corso o previste nei prossimi anni.<br />
Principali realizzazioni in Italia e all‟Estero<br />
Per brevità non ci si sofferma su altre realizzazioni, anche di prestigio, che hanno visto la SIRTI<br />
protagonista, in particolare all‟estero, e che comunque si desidera solo richiamare: trattasi delle<br />
stazioni per comunicazione via satellite realizzate in Argentina (1969 e 1972), in Uganda (1969), in<br />
Svezia (1971), in Dubai (1975), in Oman (1975), nelle isole Fiji (1976), in Liberia (1976), in<br />
Turchia (1979), in Somalia (1979), in Angola (1980), in Uruguay (1980 e 1984), in Tailandia (1982<br />
– 1983), in Portogallo (1982-1983), in Qatar (1983), in Tanzania (1990), in Equador (1991) nonché<br />
dell‟installazione di cavi coassiali in Spagna (a partire dal 1968), in Grecia (1968), in Kuwait<br />
(1976), in Giordania (1977-1978), in Gabon (1986-1989).<br />
Numerizzazione della Rete ASST in P.R.<br />
A partire dalla seconda metà degli anni ‟80 ASST iniziò la numerizzazione della propria rete, con<br />
l‟obiettivo di completarla già nei primi anni ‟90.<br />
Nel 1989, per far fronte agli sviluppi del traffico previsto, in concomitanza con lo svolgimento in<br />
Italia sia dei Campionati mondiali di calcio nel ‟90, sia delle manifestazioni colombiane e<br />
dell‟apertura dei mercati nel ‟92, nonché per l‟adeguamento della rete di telecomunicazioni agli<br />
standard europei, ASST accelerò il programma di attivazione di circuiti sulla rete stessa.<br />
Da un‟analisi comparata delle esigenze di traffico e dello stato di realizzazione delle reti in cavo e<br />
in ponte radio a lunga distanza, risultò necessario, per quanto riguarda la rete in P.R. , procedere sia<br />
6
alla completa numerizzazione della rete stessa che al completamento delle arterie già in programma<br />
ma ancora da realizzare.<br />
Questo anche per assicurare, con una diversificazione dei mezzi trasmissivi lungo le stesse<br />
direttrici, una maggiore disponibilità e, di conseguenza, una affidabilità più elevata. Il programma<br />
generale si poteva sintetizzare nei seguenti interventi:<br />
Fornitura in opera di apparecchiature di tecnica numerica nelle gamme 6-7-11 GHz per<br />
quelle radio.<br />
Opere di infrastrutture consistenti nella erezione di tralicci e ristrutturazione di piani antenne<br />
esistenti.<br />
Realizzazione di nuove sale energia.<br />
Realizzazione di raccordi con centrali di trasmissione.<br />
Il piano di numerizzazione, per rispondere ai requisiti ed alle finalità stabilite, doveva essere attuato<br />
su tutto il territorio nazionale con carattere di globalità e contemporaneità.<br />
Le opere di infrastruttura necessarie alla esecuzione del piano suddetto nel loro complesso,<br />
costituivano un sistema a carattere unitario, le cui parti dovevano necessariamente possedere<br />
caratteristiche tecniche e strutturali simili, in modo da assicurare che l‟esercizio dell‟intera rete in<br />
ponte radio numerica si svolgesse con procedimenti, modalità e prestazioni di identico contenuto.<br />
L‟esecuzione delle opere doveva essere affidata ad una Società dotata di particolari capacità<br />
tecniche ed organizzative, esperta nella progettazione ed esecuzione di impianti in Ponte Radio, che<br />
desse seria e fondata garanzia di poter eseguire l‟opera nei tempi stabiliti dalla ASST, riducendo al<br />
minimo pregiudizievoli ritardi ed attuando così i presupposti per un rapido e sostanziale<br />
potenziamento dei circuiti numerici in ponte radio.<br />
La scelta è ricaduta sulla SIRTI che si è avvalsa di altre imprese, leaders nel proprio settore di<br />
competenza, per tutte le altre tipologie di lavoro che non fossero parte della sua specifica attività,<br />
riunite in un raggruppamento di imprese di cui la stessa SIRTI è stata nominata mandataria.<br />
Il contratto è stato stipulato per un importo complessivo netto di 370.000 M.ni di lire di cui la quota<br />
SIRTI è di 132.000 M.ni circa per la realizzazione delle seguenti attività:<br />
Installazione degli apparati radio, multiplex, terminali di linea<br />
Realizzazione delle nuove sale energia<br />
Posa in opera di raccordi in cavo<br />
Realizzazione del 20% dei tralicci<br />
Attività di coordinamento ed ingegneria di sistema<br />
Il ruolo svolto dalla SIRTI nell‟ambito del contratto è stato determinante per il rispetto degli<br />
obiettivi che il contratto stesso si proponeva.<br />
Date per scontate le capacità della Società di svolgere e portare a buon fine le attività operative (il<br />
che è stato possibile anche grazie alla organizzazione capillare di cui dispone), poniamo particolare<br />
enfasi sulle attività di coordinamento e di ingegneria di sistema.<br />
7
a) Attività di coordinamento<br />
Il Project Management SIRTI, con la collaborazione di tutte le strutture della Società, ha<br />
svolto le seguenti principali attività:<br />
Formulazione dei programmi lavori<br />
Rapporti con le Società del Raggruppamento<br />
Analisi dello stato di avanzamento lavori e delle relative contabilità<br />
Controllo dell‟andamento economico del contratto<br />
Gestione del contratto nei confronti ASST<br />
b) Attività di ingegneria di sistema<br />
Le varie strutture del Project Engineering SIRTI hanno sviluppato le seguenti principali<br />
attività:<br />
Studio topografico della rete con:<br />
-rilievo dei nuovi profili di tratta e revisione degli esistenti<br />
-definizione altezza tralicci e loro ubicazione nell‟area della stazione<br />
radio<br />
Realizzazione progetti esecutivi per:<br />
-nuovi tralicci, rinforzo e ristrutturazione tralicci esistenti<br />
-nuove canalizzazioni<br />
-opere civili sale energia<br />
Analisi delle forniture delle apparecchiature e valutazione della congruità delle<br />
medesime<br />
Studio radioelettrico della rete con realizzazione di:<br />
-calcoli di tratta e di interferenze tra apparati FDM e PCM<br />
Piani di installazione delle apparecchiature, antenne, guide d‟onda e cavi ponendo<br />
particolare cura nel:<br />
-minimizzare gli interventi su apparati esistenti<br />
-predisporre le centrali e le strutture per agevolare future espansioni<br />
-realizzare una rete di canali di servizio atta a supportare il traffico dati della rete di<br />
telesorveglianza<br />
-pianificare l‟attivazione dei flussi<br />
In merito all‟andamento dei lavori, si precisa che il contratto prevedeva tre fasi di attivazione, per<br />
complessivi 23 mesi, di cui la prima fase con scadenza maggio ‟90 (ampiamente rispettata) per i<br />
flussi necessari per i Campionati del Mondo di Calcio. Alcuni collegamenti relativi alla seconda e<br />
terza fase subirono ritardi nell‟attivazione per problemi legati alla concessione dei permessi per la<br />
realizzazione dei tralicci.<br />
Progetto rete<br />
Accanto al ruolo importante che la SIRTI rivestirà nell‟ambito del Progetto START, non va<br />
dimenticato per la sua importanza quello, ormai consolidato, che ha acquisito partecipando a stretto<br />
contatto con gli Enti gestori di TLC alla pianificazione e alla gestione dello sviluppo della rete a<br />
lunga distanza: questa attività ha avuto inizio nel 1988 quando la SIRTI fu indicata da ASST e SIP<br />
8
come la Società che poteva fornire l‟adeguato supporto progettuale e operativo per far fronte alle<br />
difficoltà che si prospettavano per la realizzazione, in tempi ristretti, dei circuiti numerici che<br />
avrebbero dovuto assicurare la necessaria qualità dei servizi telefonici, informatici e televisivi<br />
durante le manifestazioni di Italia ‟90.<br />
SIRTI creò in quell‟occasione, una struttura attenta alla evoluzione della rete alla sua<br />
organizzazione territoriale, ulteriormente potenziata nel corso di questi anni, con il compito di<br />
collaborare con i Gestori di TLC per predisporre e programmare i progetti annuali di instradamento<br />
dei flussi numerici e i piani di sviluppo pluriennali della rete e delle sue infrastrutture.<br />
Questa attività è svolta da un qualificato staff di tecnici che si avvale di sistemi computerizzati con<br />
software sviluppato da SIRTI.<br />
Per quanto riguarda l‟attività di pianificazione, si tratta di identificare le modalità di sviluppo della<br />
rete e quantificare gli interventi in un arco di tempo pluriennale sulla base di proiezioni dei<br />
fabbisogni di traffico dei diversi Enti utilizzatori, tenendo conto della evoluzione della rete<br />
numerica in relazione ai nuovi servizi e tecnologie.<br />
Sirti in genere raccoglie le previsioni di traffico stimate su base annuale degli Enti gestori<br />
compilando le matrici dei flussi da instradare annualmente, suddivise per tipo di Ente, di traffico, di<br />
classe di qualità e disponibilità.<br />
Solo per dare un‟idea delle quantità di traffico da instradare sulla rete e quindi del numero di circuiti<br />
da realizzare annualmente, si rimanda al grafico 1, che mostra la consistenza della RTN in circuiti<br />
con proiezione al 1995.<br />
Si nota che nel 1987 (oggi 1991 e quindi solo 4 anni fa) la RTN disponeva di poco più di 200.000<br />
circuiti per la maggior parte analogici, mentre la previsione al 1995 mostra una capacità di rete<br />
prevista in oltre 1.200.000 circuiti quasi tutti numerici.<br />
In presenza di un numero elevato di richieste di traffico da instradare su una rete complessa per il<br />
suo sviluppo e per la sua tipologia di connessione, risulta indispensabile l‟ausilio del computer per<br />
realizzare un progetto di instradamento che fornisca utili indicazioni sul dimensionamento delle<br />
risorse di rete e sull‟utilizzo razionale dei mezzi trasmissivi.<br />
SIRTI ha risolto il problema sviluppando procedure automatiche , che hanno per input la matrice<br />
delle richieste, di cui si è in precedenza accennato, e che lavorano su un data-base che raccoglie<br />
tutte le informazioni sui componenti della rete esistente e di quella programmata (nodi di rete e<br />
distanze relative, portanti, sistemi di linea, apparati di centrale, ecc.).<br />
Con tali procedure di instradamento SIRTI trova per ogni flusso richiesto il miglior percorso<br />
disponibile, sulla base di criteri generali, o imposti volta per volta dal progettista, tali da permettere<br />
di realizzare nella rete una sempre maggiore efficienza di utilizzazione e di cogliere gli obiettivi<br />
richiesti per la qualità e la disponibilità.<br />
La pianificazione si conclude con la definizione della rete di recovery, che consiste nella<br />
individuazione dei flussi a 140 Mb/s in grado di fornire un instradamento alternativo ai flussi di<br />
esercizio in caso di interruzione del portante o di avaria di apparato.<br />
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Il calcolo viene effettuato simulando automaticamente l‟interruzione per avaria di un ramo della<br />
rete per volta, provvedendo poi al reinstradamento su via alternativa dei flussi che percorrono il<br />
ramo interrotto.<br />
I risultati ottenuti sono confrontati con i parametri di costo, di qualità di affidabilità per permettere<br />
all‟operatore una valutazione della bontà della soluzione trovata.<br />
Dall‟analisi dei risultati, SIRTI ricava, oltre ovviamente alle indicazioni relative ai normali<br />
investimenti per gli ampliamenti come conseguenza dell‟incremento del traffico, utili elementi per<br />
la previsione di criticità che possono prodursi nel tempo nella rete e che solo interventi programmati<br />
con adeguato anticipo (tipicamente non meno di due anni per un nuovo portante) sono in grado di<br />
risolvere.<br />
Ci riferiamo in questo caso, per esempio, alla progressiva saturazione di portanti, allo<br />
sbilanciamento nell‟utilizzo degli stessi, ai pericolosi aumenti della concentrazione del traffico<br />
afferente ad un nodo: proprio questi casi SIRTI studia come naturale completamento della<br />
pianificazione, proponendo al Gestore quegli interventi di struttura che prevedono la<br />
diversificazione delle direttrici che congiungono i nodi, una più fitta magliatura tra gli stessi,<br />
soluzioni impiantistiche per la ristrutturazione dei centri nodali, in particolare quelli policentrici, in<br />
grado di offrire l‟adeguata capacità al traffico di esercizio e garantire sempre la possibilità di<br />
recovery.<br />
Accanto all‟attività di pianificazione, SIRTI offre agli Enti Gestori il servizio di progettazione<br />
esecutiva annuale, che permette di definire quali risorse della rete attuale devono essere impegnate<br />
per far fronte alle richieste previste per l‟anno in corso e di verificarne la disponibilità. I risultati<br />
relativi all‟instradamento e multiplazione di ciascun flusso vengono poi trasferiti nell‟archivio<br />
ASST, che è collegato direttamente agli uffici SIRTI di Milano, e su schede operative che vengono<br />
successivamente utilizzate per l‟attivazione del flusso, in quanto, oltre che di funzioni di tipo<br />
progettuale e propositivo, la SIRTI è altresì incaricata di provvedere direttamente all‟approntamento<br />
per l‟attivazione sulla rete dei flussi necessari allo scopo di garantire la disponibilità al traffico dei<br />
flussi stessi in coerenza con la loro programmazione.<br />
Sistema di gestione flussi<br />
L‟attuazione della protezione e della riconfigurazione di una rete a lunga distanza, quale la rete<br />
numerica dell‟ASST, è diventata un‟esigenza primaria, di cui è necessario tener conto nel<br />
pianificare lo sviluppo della rete stessa.<br />
Per quanto possa essere efficiente un‟organizzazione di manutenzione, solo con un sistema efficace<br />
di riconfigurazione di rete si può ottenere l‟obiettivo di minimizzare gli effetti dei guasti sia di<br />
portanti che di apparecchiature.<br />
Le conoscenze approfondite di SIRTI dell‟architettura della rete ASST,acquisite in decenni di<br />
consuetudine di lavoro ed accresciutesi con le acquisizioni dei contratti di “Progetto rete”, assegnati<br />
a SIRTI a partire da 1988, è stato uno degli elementi di successo nell‟acquisizione del contratto che<br />
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ASST ha stipulato con un raggruppamento di imprese di cui SIRTI fa parte assieme a ITALTEL,<br />
MARCONI ed AET.<br />
Questo contratto del valore di 134 M.rdi di lire con quota SIRTI pari a circa il 40% è stato stipulato<br />
nel luglio 1991 e se ne prevede il completamento entro 24 mesi.<br />
Ma già a partire dal 1992 cominceranno ad essere operativi i dispositivi di commutazione dei flussi<br />
ad alta velocità (RED 4-4) per attuare la protezione e la riconfigurazione della rete.<br />
Si tratta di apparati da situare nei nodi della rete trasmissiva, che realizzano la permutazione<br />
elettronica tra i flussi a 140 Mb/s (in futuro a 156 Mb/s) collegati sotto il controllo remoto del<br />
Centro di Gestione o mediante un terminale locale connesso al nodo.<br />
I RED 4-4 si pongono quindi come elementi di flessibilità della rete, permettendo di inserire in<br />
servizio nuovi circuiti, variare la tipologia dei collegamenti, effettuare protezioni di rete a fronte dei<br />
guasti di una tratta.<br />
La SIRTI, che occupa una posizione preminente nella realizzazione del sistema di Gestione di RED<br />
4-4 e nella implementazione dei dispositivi stessi, ha molto contribuito alla realizzazione di questo<br />
progetto per tutto quanto riguarda l‟architettura della rete, individuando i nodi dove più efficace e<br />
utile sarebbe stata la presenza dei RED 4-4, in relazione alle esigenze non solo attuali, ma proiettate<br />
al prossimo triennio, in modo da garantire la funzionalità dei nuovi dispositivi in armonia con il<br />
processo di sviluppo della rete.<br />
Elemento essenziale nella struttura del progetto è stata la definizione della capacità della rete di<br />
recovery.<br />
La SIRTI è riuscita, mediante simulazione su computer, ad ottimizzare le dimensioni,ottenendo il<br />
risultato di una protezione pressoché totale della rete di esercizio con una consistenza della rete di<br />
recovery intorno al 30%.<br />
I percorsi dei flussi di recovery sono stati definiti in vie completamente diverse dai flussi di<br />
esercizio, in accordo con le raccomandazione del CCITT, utilizzando sia la magliatura della rete, sia<br />
la differenziazione geografica e tecnologica dei percorsi.<br />
E‟ fuori dubbio che quando il sistema gestione flussi sarà operante sulla rete, questa potrà contare<br />
su una qualità e disporre di una affidabilità oggi non possibili.<br />
Progetto START<br />
Fra le iniziative intraprese dai Gestori merita un posto di primo piano il progetto START,<br />
finalizzato al potenziamento della rete di telecomunicazioni con interventi ad alto contenuto<br />
tecnologico per i servizi dell‟utenza affari, pubblica e privata, e per i servizi dell‟Amministrazione<br />
P.T.<br />
La concezione di tale progetto nasce dall‟esigenza che i Gestori di telecomunicazioni hanno di<br />
fornire a grandi imprese, enti ed organismi pubblici, classificabili appunto come “Grandi utenti<br />
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affari”, un servizio di telefonia di base, di trasmissione dati, di testi e di immagini, generanti forti<br />
volumi di traffico, di adeguata qualità ed elevate affidabilità e disponibilità.<br />
Questo tipo di utenza, seppure percentualmente minoritaria, (4% circa dell‟intera utenza) svolge da<br />
sola un traffico pari al 40% del totale, posizionandosi altresì nella fascia del traffico più pregiato.<br />
Con l‟impiego di sistemi di tecnologia avanzata ed utilizzando materiali di alta affidabilità, il<br />
progetto prevede la realizzazione di due distinte reti dedicate:<br />
La rete Grandi Utenti Affari, che sarà gestita dalla SIP.<br />
La rete per il Ministero P.T. resasi necessaria sia per la razionalizzazione dei propri<br />
servizi interni che per lo sviluppo già in atto dei servizi telematici verso il pubblico.<br />
E‟ importante osservare che questo progetto costituisce una svolta significativa nello sviluppo della<br />
rete, poiché per la prima volta viene adottato un approccio sistematico di pianificazione in un<br />
contesto globale di rete e servizi.<br />
Senza entrare nei dettagli, le linee guida nello studio posto a base del progetto, sono state le<br />
seguenti:<br />
Costituzione di una rete trasmissiva a lunga distanza ad elevata capacità su portanti in fibra<br />
ottica monomodale operanti in 2^ e 3^ finestra e su Ponti Radio, per la trasmissione di flussi<br />
numerici ad alta velocità. La sua principale caratteristica sarà una forte magliatura che,<br />
attraverso la molteplicità degli instradamenti e l‟apertura dei nodi di trasmissione, consentirà<br />
di disporre delle necessarie vie di recovery.<br />
Adeguamento della rete di giunzione in ambito regionale. Gli interventi previsti sono mirati<br />
al completamento e potenziamento degli attuali mezzi trasmissivi atti a realizzare strutture<br />
magliate che consentano la predisposizione dei collegamenti dedicati su diverse<br />
configurazioni.<br />
Realizzazione di una rete di distribuzione (o di accesso). Questo segmento comprende:<br />
-per la rete Utenza Affari: i collegamenti tra nodo di centrale e Grande Utente.<br />
-per la rete dell‟Amministrazione P.T.: i collegamenti, utilizzando portanti SIP, con gli U.P.<br />
provinciali, principali, secondari e con i Centri operativi postali. Tale rete verrà progettata<br />
con criteri innovativi, allo scopo di assicurare la massima disponibilità, con struttura<br />
prevalentemente ad anello che consente la doppia via completamente diversificata e<br />
dedicata e la minore incidenza dei costi.<br />
-impiego di sistemi di accesso flessibili presso la sede di utente per raccogliere le linee di<br />
fonia, dati e video in modo efficiente ed integrato.<br />
-numerizzazione di tutte le centrali di commutazione interessate per fonia.<br />
-costituzione dei nodi di commutazione a larga banda per trasmissione dati.<br />
L‟impegno finanziario è previsto in linea di massima in 5.000 M.rdi di lire, ripartiti nel triennio<br />
1991-1993, di cui 2.000 M.rdi a carico ASST, 1.000 M.rdi a carico dell‟Amministrazione P.T.,<br />
mentre 2.000 M.rdi costituiscono l‟impegno finanziario per la SIP.<br />
Il progetto START dominerà sicuramente lo scenario delle TLC nel prossimo triennio ed in questa<br />
iniziativa di così ampio respiro la SIRTI ha assunto la posizione di leader sia nella fase di sviluppo<br />
12
che in quella operativa, partecipando con quota di maggioranza relativa al Consorzio Hermes, cui<br />
verrà affidato lo sviluppo e la realizzazione del progetto, ed assumendo la responsabilità del<br />
coordinamento generale dello stesso.<br />
SIRTI affermerà inoltre il proprio ruolo, ormai consolidato, di partecipare a stretto contatto con gli<br />
Enti Gestori all‟analisi ed alla pianificazione delle fasi di sviluppo della rete, valutando i<br />
componenti di rete e le strutture che si rendono necessari per la sua ottimizzazione, individuando i<br />
corretti criteri di instradamento e di circuitazione del traffico e dimensionando le risorse da mettere<br />
a disposizione della rete di recovery in funzione dei prefissati obiettivi di disponibilità.<br />
13
Migliaia<br />
1.400<br />
1.200<br />
1.000<br />
800<br />
600<br />
400<br />
200<br />
-<br />
Cosistenza Circuiti della RNT<br />
Previsioni fino al 1995<br />
1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995<br />
Circ. numerici 10.000 70.000 160.000 275.000 490.000 700.000 890.000 1.040.0 1.170.0<br />
Circ. analogici 220.000 210.000 200.000 190.000 175.000 160.000 120.000 80.000 50.000<br />
Grafico n° 1<br />
14
EVOLUZIONE ATTIVITA‟ SIRTI<br />
15
Si allegano n° 7 Istogrammi nei quali è rappresentata l‟evoluzione di alcune tra le più<br />
importanti attività della SIRTI, per l‟ASST e la SIP, nel periodo: ultimi anni ‟80 e<br />
primi anni ‟90.<br />
Essendo state riportate negli istogrammi di cui sopra le grandezze relative alle attività<br />
rappresentate, si ritiene superfluo ogni commento.<br />
16
Km sistema<br />
25.000<br />
20.000<br />
15.000<br />
10.000<br />
5.000<br />
Linee in Fibra Ottica per ASST<br />
Km sistema installati<br />
-<br />
1989 1990 1991 1992<br />
Km sistema 7.232 7.259 13.980 23.301<br />
Istogramma 1<br />
17
Terminali di linea<br />
4.000<br />
3.500<br />
3.000<br />
2.500<br />
2.000<br />
1.500<br />
1.000<br />
500<br />
Lavori SIP - Linee amplificate<br />
Terminali di linea<br />
-<br />
1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992<br />
Terminali 989 1.494 2.304 3.227 3.393 3.510 2.988<br />
Istogramma 2<br />
18
Terminali<br />
350.000<br />
300.000<br />
250.000<br />
200.000<br />
150.000<br />
100.000<br />
50.000<br />
Lavori SIP - Centrali<br />
Terminali di canale ultimati<br />
-<br />
1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992<br />
Terminali 163.190 189.104 237.967 332.837 343.872 334.748 291.805<br />
Istogramma 3<br />
19
Ricetrasmettitori<br />
1.400<br />
1.200<br />
1.000<br />
800<br />
600<br />
400<br />
200<br />
Tratte Radio per SIP<br />
Ricetrasmettitori installati<br />
-<br />
1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992<br />
RX-TX 520 706 866 1.015 1.338 1.112 860<br />
Istogramma 4<br />
20
Terminali<br />
6.000<br />
5.000<br />
4.000<br />
3.000<br />
2.000<br />
1.000<br />
Ponti Radio per SIP<br />
Terminali di Canale per Radiomobile attivati<br />
-<br />
1989 1990 1991 1992<br />
Terminali - 792 4.904 5.280<br />
Istogramma 5<br />
21
Terminali di canale<br />
3.500<br />
3.000<br />
2.500<br />
2.000<br />
1.500<br />
1.000<br />
500<br />
Lavori SIP - Ponti Radio<br />
Terminali di canale per radiomobile attivati<br />
-<br />
1989 1990 1991 1992<br />
1° Installazione - 520 1.408 1.992<br />
Estensioni - 272 3.496 3.288<br />
Istogramma 6<br />
22
Kpunti<br />
400.000<br />
350.000<br />
300.000<br />
250.000<br />
200.000<br />
150.000<br />
100.000<br />
50.000<br />
Lavori SIP - Reti di Distribuzione<br />
Kpunti realizzati<br />
0<br />
1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992<br />
Serie1 143.369 163.598 211.796 310.531 372.495 342.329 308.054<br />
Istogramma 7<br />
23
RETE A LUNGA DISTANZA ASST<br />
24
RETE A LUNGA DISTANZA ASST<br />
La SIRTI, come già riferito nelle pagine precedenti, ha contribuito in maniera sostanziale e<br />
determinante allo sviluppo della rete a lunga distanza dell‟ASST, sia in fase di progettazione, che di<br />
realizzazione e di manutenzione.<br />
Si tratta della rete in cavo coassiale prima ed in fibra ottica successivamente, nonché della rete in<br />
Ponti Radio e di quella in cavi sottomarini, in cavo coassiale e fibra ottica (Festoni).<br />
In questo capitolo accenneremo alla consistenza della suddetta rete a lunga distanza prima e dopo<br />
approssimativamente gli anni ‟80.<br />
Distinguiamo cronologicamente le realizzazioni prima e dopo gli anni ‟80 perché i primi anni ‟80<br />
hanno rappresentato una specie di spartiacque tra la tecnologia di comunicazione analogica e quella<br />
digitale.<br />
Infatti nel 1984 l‟Azienda di Stato per i Servizi Telefonici (ASST) presentò al Consiglio Superiore<br />
Tecnico per l‟approvazione quello che fu definito il “Progetto 80” e cioè una rete in fibra ottica<br />
estesa su tutto il territorio nazionale.<br />
In quell‟epoca, la rete esistente era in tecnica analogica e si sviluppava:<br />
prevalentemente su percorso autostradale, per circa 15.000 km, per quanto attiene le dorsali<br />
in cavo coassiale<br />
su Ponti Radio per una lunghezza intorno ai 5.000 km<br />
su sistemi in cavo coassiale sottomarino amplificati, realizzati, sia quelli nazionali che<br />
internazionali, dalla SIRTI in collaborazione con la STC di Londra e con PIRELLI.<br />
L‟incalzare della tecnica portava a dover procedere su due fronti: numerizzazione della rete<br />
esistente e creazione di una rete numerica in fibre ottiche estesa su tutto il territorio nazionale<br />
destinata a sostituire quella in cavo coassiale sia terrestre che sottomarina.<br />
In questa seconda prospettiva, e cioè la realizzazione di una rete del tutto nuova in fibra ottica, si<br />
inquadrano il “Progetto „80” per complessivi 6.500 km di cavo e i nuovi impianti sottomarini in<br />
fibra ottica, sia internazionali che domestici (Festoni).<br />
Per completezza, evidenziamo che la rete in cavo coassiale sottomarina è nata alla metà degli anni<br />
‟50 e si è sviluppata fino alla metà degli anni ‟80 per circa 16.500 km, collegando, per la parte<br />
nazionale:<br />
la terraferma con le due isole maggiori Sicilia e Sardegna<br />
Sicilia e Sardegna tra di loro<br />
25
mentre per la parte internazionale:<br />
l‟Italia con la Spagna da Genova<br />
l‟Italia con la Spagna da Pisa<br />
l‟Italia con la Libia dalla Sicilia<br />
l‟Italia con la Tunisia dalla Sicilia<br />
l‟Italia con la Grecia dalla Calabria<br />
l‟Italia con la Grecia dalla Sicilia<br />
come è stato detto in precedenza, tutti questi collegamenti, unitamente a quelli realizzati<br />
dall‟Italcable nel Mediterraneo, sono stati realizzati da SIRTI in collaborazione con STC e<br />
PIRELLI.<br />
Si allegano 4 diagrammi che rappresentano:<br />
Rete in cavo coassiale ASST prima del 1984<br />
Rete in Ponti Radio ASST prima del 1984<br />
“Progetto „80”: Rete in fibra ottica ASST<br />
“Festoni”: Rete sottomarina ASST in fibra ottica<br />
26
CIRCUITI PER ITALIA „90<br />
31
REALIZZAZIONE CIRCUITI PER ASST IN OCCASIONE DEI CAMPIONATI<br />
MONDIALI DI CALCIO “ITALIA „90”<br />
A pagina 4, ed altre, della Sezione “Panoramica delle attività della SIRTI negli anni „90” viene fatto<br />
un cenno a quanto in oggetto.<br />
Per fornire maggiori dettagli su questa che si ritiene una importante realizzazione di SIRTI, si allega<br />
la lettera che l‟ing F. Canonico, a quei tempi responsabile della Direzione Lavori della SIRTI,<br />
scrisse alla Redazione di Sirtinews in data 6.11.2005.<br />
32
Spett Redazione di Sirtinews<br />
leggo sempre con vivo interesse tutte le notizie di Sirtinews, in particolare la rubrica “Ieri e oggi” a<br />
firma Roberto Scalmani, convinto dell‟importanza di ricordare avvenimenti del passato ai quali<br />
poter fare riferimento.<br />
Il percorso storico della citata rubrica è ancora agli inizi e quindi l‟avvenimento cui accennerò nel<br />
seguito è molto distante. Ciò nonostante vorrei lo stesso farne promemoria a codesta Redazione.<br />
Nel 1989 per far fronte agli sviluppi del traffico telefonico e dati previsto per i campionati mondiali<br />
di calcio (Italia 90) nonché per l‟adeguamento della rete di telecomunicazioni agli standard europei,<br />
ASST decise di accelerare il programma di attivazione di circuiti sulla rete stessa, anche perché era<br />
stata richiesta da SIP, che utilizzava la rete a lunga distanza di ASST, di mettere a sua disposizione<br />
oltre 150.000 nuovi circuiti da realizzare in meno di un anno.<br />
Per ragioni di immagine internazionale, erano coinvolti nel progetto i massimi vertici di ASST e<br />
SIP sia a livello di Direzioni Generali che di Direzioni Regionali.<br />
Il lavoro che, nel contesto del momento e per il ristrettissimo tempo a disposizione, appariva di<br />
impervio percorso, fu affidato da ASST a Sirti.<br />
Fu costituita una task force di tecnici delle Divisioni Nord e Sud che operò sotto l‟impareggiabile<br />
coordinamento dell‟ingegner Giovanni Lombardi e, in tempo per l‟inizio dei campionati del mondo<br />
di calcio, l‟ASST poté mettere a disposizione di SIP circa 180.000 nuovi circuiti.<br />
Mi sembra doveroso venga ricordato il fondamentale apporto che alla realizzazione del progetto fu<br />
dato dalla Divisione Nord che, superando difficoltà che sembravano insormontabili, riuscì a<br />
completare in tempi da record, con la posa nel tratto Milano-Genova, la dorsale in fibra ottica<br />
Roma-Milano.<br />
Su questa dorsale fu possibile installare i primi due sistemi digitali a grande capacità su fibra ottica<br />
e instradarvi, come su un‟autostrada telematica, gran parte dei circuiti previsti. Fu questo uno dei<br />
punti di forza del progetto.<br />
L‟avvenimento descritto può, ai non addetti ai lavori e con le tecnologie oggi disponibili, non<br />
apparire una delle grandi imprese realizzate da Sirti, in particolare se si paragona ai grandi lavori<br />
eseguiti in Arabia, Libia e tanti altri che non basterebbero alcune pagine a elencarli. In effetti si<br />
trattò di una grande sfida che Sirti superò nonostante l‟attività non rientrasse propriamente nel<br />
proprio core business.<br />
Io ebbi modo di leggere il rapporto che i responsabili dell‟ASST stilarono per la propria Direzione<br />
Generale al termine dei lavori: la professionalità della nostra Società veniva espressa in termini così<br />
elogiativi che, vi assicuro, c‟era da sentirsi orgogliosi di appartenere alla Sirti.<br />
Vi auguro buon lavoro e invio molti cordiali saluti<br />
Milano 06-11-2005<br />
Francesco Canonico<br />
33
RETI IN FIBRA OTTICA<br />
34
Esecuzione scavo a fondo scarpata con escavatore tipo “Ragno”<br />
46
Infilaggio della matassa di tritubo sulla bobina in ferro<br />
Posa di 3 tritubi sovrapposti<br />
47
Posa del pozzetto in calcestruzzo<br />
48
Giunzione del tritubo con l’impiego di manicotto termorestringente<br />
49
Installazione di cassette in vetroresina zancate su viadotto<br />
50
Posa del tritubo in cassette vetroresina su viadotto<br />
Posa del tritubo in galleria entro cunicolo esistente<br />
51
Aratro SIRTI<br />
Posa contemporanea di cavo e nastro con Aratro SIRTI<br />
53
1<br />
Posa contemporanea di 2 cavi e nastro con Aratro SIRTI<br />
Particolare dell’Aratro SIRTI per 2 cavi e nastro<br />
54
Esecuzione dello scavo con Fresa in sede stradale<br />
Particolare della Fresa<br />
56
Pulizia e approfondimento dello scavo con Catenaria<br />
Posa del tritubo<br />
57
La successione delle varie fasi di lavoro con cantiere compatto<br />
58
Esecuzione del rinterro subito dopo la posa del tritubo<br />
Compattamento del rinterro<br />
59
Stesura del nastro di segnalamento<br />
60
Pulizia della sede stradale dopo il rinterro<br />
Livellamento dell’asfalto<br />
61
- Fig. 8 -<br />
62
- Fig. 9 -<br />
63
- Fig. 10 -<br />
64
- Fig. 11 -<br />
65
Operazione di soffiaggio del cordino di tiro nel tubo<br />
67
Argano di tiro principale<br />
Controllo e registrazione sull’argano della forza di tiro applicata<br />
68
Modello SIRTI di Caterpillar denominato”bicicletta”<br />
Formazione del rotolo a “otto” con la “bicicletta” SIRTI<br />
69
2. Reti di distribuzione in aree urbane<br />
2.1 Premessa<br />
Negli anni ’90 l’utilizzo dei cavi in fibra ottica si diffuse anche alle reti di<br />
distribuzione nelle aree urbane, in un primo momento solo nella rete dorsale di<br />
trasporto e successivamente anche nella rete di accesso fino all’utente finale.<br />
Telecom Italia iniziò ad utilizzare le fibre ottiche nelle reti di trasporto<br />
adottando un’architettura di rete ad “anello” e avviando il piano denominato<br />
“Top 500”, con l’obiettivo cioè di raggiungere con i nuovi servizi gli utenti più<br />
importanti, i cosiddetti utenti “business”.<br />
Successivamente, a metà degli anni ’90, con l’aumentare della domanda di<br />
servizi interattivi a larga banda, Telecom Italia promosse la realizzazione di un<br />
grande piano denominato “Progetto Socrate”, con l’obiettivo di portare detti<br />
servizi anche agli utenti residenziali.<br />
Venne allora costituito un gruppo di lavoro congiunto Telecom Italia-Sirti, con<br />
la finalità di definire l’architettura di rete più idonea e i relativi costi<br />
impiantistici per la fornitura di servizi video interattivi ( Video On Demand e<br />
altri servizi multimediali ) e di servizi tradizionali ( telefonia e dati ).<br />
I risultati emersi dallo studio del gruppo di lavoro portarono a scegliere, come<br />
migliore architettura di rete, la tipologia HFC ( Hybrid Fiber Coaxial ).<br />
In realtà questa tipologia di rete, contrariamente a quanto avvenne sia nei<br />
Paesi anglosassoni che nel Nord Europa e soprattutto negli Stati Uniti, non<br />
ebbe molta fortuna in Italia e questo anche perché, a partire dalla fine degli<br />
anni ’90, si diffuse sempre di più la convinzione che una rete di distribuzione<br />
totalmente in fibra fino all’utente, cioè la rete FTTH ( Fiber To The Home ),<br />
potesse rappresentare la soluzione definitiva a prova di futuro, sia per l’enorme<br />
larghezza di banda propria delle fibra sia per la maggior sicurezza della rete,<br />
data l’assenza di elettronica distribuita in esterno.<br />
70
2.2 Reti ibride fibra/coassiale a larga banda (HFC)<br />
2.2.1 Architettura della rete<br />
L’architettura di rete scelta per la realizzazione del “Progetto Socrate”, ossia la<br />
rete ibrida HFC, era essenzialmente costituita da tre parti (v.Allegati 1 e 2) :<br />
- rete di trasporto in fibra ottica dalla Stazione di Testa (S.T.) al Nodo di<br />
Distribuzione (N.D.) e da questo al Nodo Locale (N.L.) ubicato nella Centrale<br />
da servire<br />
- rete primaria in fibra ottica, dal Nodo Locale ai Nodi Ottici (N.O.) ubicati<br />
sul territorio dell’area di Centrale.<br />
- rete secondaria coassiale, dal Nodo Ottico alla borchia d’utente, costituita da<br />
:<br />
una parte principale con cavi coassiali dal Nodo Ottico agli<br />
amplificatori di distribuzione.<br />
una parte terminale con cavi coassiali dagli amplificatori di<br />
distribuzione fino ai Tap.<br />
una parte di raccordo di utente dai Tap alla borchia.<br />
La stazione di testa era il centro in cui i segnali video analogici e/o digitali<br />
provenienti da differenti sorgenti (radio, propagazione terrestre o via satellite,<br />
sorgenti locali ecc.) venivano processati ed organizzati in un determinato<br />
numero di canali, in modo da essere disponibili per la distribuzione verso i<br />
clienti. I segnali venivano trasmessi attraverso la rete di trasporto dalle Stazioni<br />
di Testa ai Nodi di Distribuzione e diffusi attraverso le reti ottiche di trasporto e<br />
primaria verso più Nodi Locali.<br />
I collegamenti in fibra ottica punto-punto fra il Nodo Locale e i Nodi Ottici<br />
erano realizzati mediante una rete ad anello che garantiva un più alto livello di<br />
affidabilità.<br />
71
Il Nodo Ottico, tramite appositi apparati ubicati in un armadio, convertiva il<br />
segnale da ottico ad elettrico e lo distribuiva verso l’utenza della propria area<br />
tramite la rete in cavo coassiale.<br />
La rete secondaria coassiale (v.Allegato 3) aveva una struttura ad albero<br />
realizzata mediante l’impiego di diramatori di segnale (splitter) ed amplificatori<br />
a più uscite ubicati in contenitori. Detta rete secondaria, comune a più utenti,<br />
era distinta in rete principale e terminale; essa distribuiva il segnale alle varie<br />
Unità Immobiliari (U.I.) tramite i Tap ubicati in cabinet esterni o all’interno<br />
dell’edificio(v.Allegato 4).<br />
2.2.2 Consistenza della rete<br />
Il piano di Telecom Italia per il “Progetto Socrate” prevedeva di raggiungere<br />
nell’arco di 3 anni oltre 6.500.000 Unità Immobiliari distribuite in tutte le<br />
regioni del territorio nazionale (v.Allegato 5).<br />
2.2.3 Progettazione della rete<br />
Data la grande dimensione del piano e gli stretti tempi a disposizione per la sua<br />
realizzazione, Telecom Italia chiese alla SIRTI di destinare un apposito<br />
gruppo di tecnici alla progettazione esecutiva di tutte le reti previste dal piano<br />
nel rispetto dei tempi programmati.<br />
Detta progettazione doveva tener conto di tutte le infrastrutture esistenti e di<br />
tutti i cavi ottici già installati per ridurre al minimo i costi di realizzazione.<br />
Occorreva inoltre effettuare delle survey in campo, sia per la scelta dei tracciati<br />
ottimali in esterno sia per definire i percorsi dei cavi all’interno degli edifici.<br />
72
Per realizzare tutto questo la SIRTI organizzò n°2 Centri di progettazione :<br />
- il primo a Milano, costituito da 30 tecnici , con il compito di progettare tutte<br />
le reti relative alle regioni del Nord Italia e del Centro Italia fino al Lazio<br />
escluso.<br />
- il secondo a Roma, costituito da 20 tecnici, con il compito di progettare tutte<br />
le reti delle restanti regioni.<br />
I tecnici dei due Centri vennero a loro volta suddivisi in due sottogruppi :<br />
- il primo con il compito di effettuare i sopralluoghi necessari a definire i<br />
tracciati esterni, cioè i cosiddetti “walk-out”, e di realizzare poi i relativi<br />
progetti.<br />
- il secondo con il compito di effettuare i sopralluoghi all’interno degli edifici,<br />
cioè i cosiddetti “walk-in”, e di realizzare poi i relativi progetti.<br />
Per la fase di progettazione esecutiva, data la sua complessità derivante<br />
soprattutto dalla parte di rete coassiale, la SIRTI mise a punto un sistema di<br />
progettazione CAD, con software appositamente studiato sulla base delle<br />
esperienze acquisite all’estero nelle reti CATV (v.Allegato 6).<br />
L’impegno profuso dai tecnici dei due Centri fu altissimo e i risultati ottenuti,<br />
come riconosciuto dalla stessa Telecom, furono eccellenti.<br />
73
2.3 Reti di accesso in fibra ottica<br />
2.3.1 Architetture delle reti<br />
Negli ultimi anni ’90, come detto in precedenza, gli Operatori di<br />
telecomunicazioni iniziarono ad estendere l’utilizzo della fibra ottica anche<br />
nelle reti di accesso, adottando vari tipi di architetture:<br />
- FTTCab (Fiber To The Cabinet): sviluppo della rete in fibra ottica fino ad<br />
apparati stradali in sostituzione degli armadi di distribuzione in rame<br />
esistenti, con la ripresa di tutti i clienti afferenti all’armadio stesso.<br />
- FTTB/Curb (Fiber To The Building/Curb): sviluppo della rete in fibra ottica<br />
fino ad apparati posti all’interno o nei pressi degli edifici, con la ripresa dei<br />
clienti presenti negli edifici stessi.<br />
- FTTH ( Fiber ToThe Home): sviluppo della rete in fibra ottica fino alle Unità<br />
Immobiliari (U.I.), cioè in casa dell’utente finale.<br />
La più avanzata di queste tre architetture di rete fu sicuramente la terza, cioè<br />
la rete FTTH, in quanto consentiva la maggior larghezza di banda e<br />
anche la maggior sicurezza per la rete stessa data l’assenza di elettronica<br />
distribuita in esterno; detta rete infatti veniva anche chiamata “rete PON” (<br />
Passive Optical Network).<br />
L’esempio più importante di realizzazione di reti FTTH fu sicuramente quello di<br />
Milano, dove, a partire dal 1999, il Comune avviò un grande progetto<br />
denominato “Cablaggio di Milano”.<br />
2.3.2 Cablaggio di Milano<br />
Già nel 1998 il Comune di Milano intuì per primo la rilevanza strategica delle<br />
tecnologie ICT e dei servizi avanzati connessi e predispose, per i singoli<br />
Operatori TLC interessati a cablare la città, un Regolamento e una Convenzione<br />
per la concessione del suolo, del sottosuolo e delle infrastrutture municipali<br />
esistenti.<br />
Le finalità del progetto erano:<br />
- costituire un quadro di riferimento per gli Operatori TLC.<br />
- dettare le regole per l’uso del suolo e delle infrastrutture pubbliche esistenti.<br />
- disciplinare il procedimento di autorizzazione.<br />
74
- razionalizzare l’utilizzo del suolo e sottosuolo tramite un’azione di<br />
coordinamento e di gestione integrata degli interventi, garantendo il minor<br />
disagio possibile ai cittadini e al traffico veicolare.<br />
- stimolare gli interventi per il cablaggio metropolitano creando un libero<br />
mercato competitivo di reti e servizi di alta qualità.<br />
Gli interventi degli Operatori TLC sulla città iniziarono nel gennaio del 1999 e si<br />
conclusero nel 2006, con una crescita rilevante soprattutto nei primi anni dal<br />
1999 fino al 2002, come evidenziato negli Allegati :<br />
- Allegato 7 : numero degli Operatori TLC firmatari della Convenzione<br />
- Allegato 8 : Km delle infrastrutture installate<br />
- Allegato 9 : Km di fibra ottica installata<br />
- Allegato 10 : numero di vie coinvolte, di edifici e U.I. collegati/collegabili<br />
- Allegato 11 : mappa della città interessata dal cablaggio<br />
2.3.3 Tipologie delle infrastrutture<br />
Il Regolamento predisposto dal Comune di Milano prevedeva che i vari<br />
Operatori TLC concordassero fra di loro un unico progetto integrato per<br />
l’installazione delle proprie infrastrutture, in modo da eseguire un unico scavo<br />
per evitare ripetute rotture del suolo pubblico.<br />
Le tradizionali infrastrutture previste dalle norme tecniche del Regolamento<br />
erano le seguenti :<br />
- su marciapiede i vari pacchi di tritubi dovevano essere installati ad una<br />
profondità di 60 cm tra la superficie superiore dei pacchi stessi ed il piano di<br />
calpestio (v.Allegato 12).<br />
- negli attraversamenti stradali i pacchi di tritubi dovevano essere istallati sul<br />
fondo dello scavo insieme a 6 tubi PVC di proprietà del Comune, il tutto<br />
annegato in un bauletto di calcestruzzo la cui superficie superiore doveva<br />
avere una profondità di 1m dal piano di calpestio (v.Allegato 13)<br />
- nei casi in cui non potevano essere realizzati scavi sui marciapiedi perché<br />
completamente intasati di servizi esistenti, lo scavo veniva<br />
effettuato in carreggiata e veniva costruita una vera e propria canalizzazione<br />
a più fori con tubi di diametro 160mm, entro i quali venivano poi infilati fino<br />
75
a 8 sottotubi di politene, intercalati ogni 70-80m da camerette di ispezione<br />
per la posa e giunzione dei vari cavi in fibra ottica (v.Allegato 14).<br />
Per ovviare alle difficoltà incontrate nella scelta ottimale dei tracciati,data la<br />
mancanza di una mappatura precisa del sottosuolo per l’individuazione dei<br />
servizi esistenti, e per ridurre al minimo il rischio continuo di danneggiamenti<br />
delle reti esistenti di altri servizi pubblici, la SIRTI mise a punto una serie di<br />
nuove soluzioni tecniche con l’impiego di attrezzature e macchine speciali e<br />
anche di nuove tipologie di infrastrutture.<br />
Mappatura del sottosuolo:<br />
Alla base di qualunque soluzione innovativa resta la necessità di conoscere<br />
esattamente la posizione delle varie infrastrutture,manufatti,servizi,reperti<br />
archeologici ed altri ostacoli vari presenti nel sottosuolo, al fine di consentire<br />
una collocazione ottimale delle nuove reti da installare.<br />
Esistevano già sul mercato strumentazioni specifiche atte a realizzare una<br />
preliminare prospezione geofisica del sottosuolo con sistemi tipo G.P.R.<br />
(Ground Probing Radar). Il sistema G.P.R. era basato sull’impiego di un radar ad<br />
impulsi che emetteva un segnale nel campo delle radio frequenze tramite<br />
un’antenna trainata sulla superficie del terreno da investigare.<br />
Detto segnale, propagandosi nel sottosuolo, generava un’onda riflessa tutte le<br />
volte che attraversava la superficie di separazione fra due mezzi con diversa<br />
costante dielettrica. Le varie discontinuità dielettriche presenti nel sottosuolo<br />
riflettevano parte dell’energia elettromagnetica incidente, che ritornava<br />
all’antenna funzionante anche come ricevitore, dopo un tempo dipendente<br />
dalla distanza del riflettore e dalle caratteristiche dielettriche dei materiali<br />
attraversati. I segnali venivano quindi riconvertiti in impulsi a bassa frequenza e<br />
tornavano in una unità di controllo dove venivano amplificati e monitorati,per<br />
poi essere convertiti in segnali digitali e registrati su nastro magnetico (v.<br />
Allegato 15).<br />
Un esempio di registrazione dei segnali riflessi è riportato in Allegato 16.<br />
Sulla base delle esperienze acquisite con il sistema G.P.R., la SIRTI, in<br />
collaborazione con la società IDS di Pisa, mise a punto un nuovo sistema più<br />
avanzato denominato R.I.S. (Radar Introspezione Sottosuolo), che<br />
76
implementava il sistema G.P.R. in quanto consentiva maggiori profondità<br />
d’indagine e maggiore precisione nell’interpretazione dei dati, perché effettuata<br />
in modo totalmente computerizzato e non più affidata all’abilità di lettura<br />
dell’uomo. Il sistema R.I.S. non era più costituito da un’unica antenna ma da<br />
quattro antenne affiancate che consentivano di ottenere una serie di letture su<br />
più canali(v.Allegato 17).<br />
Attualmente la Ricerca e Sviluppo della SIRTI è riuscita a mettere a punto una<br />
versione del R.I.S. ancora più avanzata, che consente in modo automatico di<br />
ottenere delle letture ancor più affidabili e in tempo reale; questo permette di<br />
organizzare dei cantieri di scavo compatti, in quanto le<br />
macchine di scavo vengono posizionate sul tracciato subito dietro<br />
l’apparecchiatura R.I.S.<br />
Trincee a sezione ridotta<br />
Una soluzione alle difficoltà di operare in ambito urbano fu quella di ridurre il<br />
più possibile la sezione di scavo, sia in larghezza che in profondità, in modo da<br />
ottenere un minor ingombro dei cantieri, una maggiore velocità di avanzamento<br />
e quindi un minor disagio per i cittadini e per il traffico veicolare.<br />
La SIRTI allora mise a punto delle nuove macchine operatrici e delle nuove<br />
attrezzature che consentirono di applicare due nuove tecniche di costruzione<br />
delle infrastrutture, e cioè la Microtrincea e la Minitrincea.<br />
In particolare la Microtrincea venne diffusamente impiegata nel progetto del<br />
“Cablaggio di Milano”soprattutto per realizzare il collegamento finale verso gli<br />
utenti, in quanto la velocità di realizzazione dell’infrastruttura consentiva agli<br />
Operatori TLC di rispettare i tempi molto stretti richiesti<br />
dai clienti. Questa tecnica in definitiva consisteva nel realizzare un taglio<br />
nella pavimentazione del marciapiede di soli 2,5 cm di larghezza e di soli 15-<br />
20 cm di profondità tramite l’utilizzo di una piccola fresa;<br />
nel taglio venivano poi installati due monotubi oppure direttamente il cavo a<br />
F.O. con una protezione di sabbia (v. Allegati 18-19).<br />
La Minitrincea è stata più impiegata fuori abitato lungo le strade provinciali e<br />
consisteva anch’essa nell’esecuzione di un taglio nell’asfalto tramite fresa ma di<br />
77
dimensioni maggiori e precisamente di 5 cm di larghezza e di 30 cm di<br />
profondità (v.Allegato 20).<br />
Microtunnelling/Directional Drilling<br />
La soluzione più efficace e sicuramente la più utilizzata, sia nel “Cablaggio di<br />
Milano”ma anche in tanti altri impianti in aree urbane o extraurbane , fu quella<br />
di sostituire gli scavi “a cielo aperto” con perforazioni sotterranee orizzontali a<br />
diverse profondità. La tecnologia impiegata era basata sui sistemi così detti<br />
“Trenchless” o anche “No Dig”, con l’utilizzo di particolari macchine operatrici<br />
denominate “Microtunnelling” o “Directional Drilling”,<br />
ossia macchine in grado di realizzare perforazioni sotterranee installando<br />
contemporaneamente uno o più tubi di vario diametro.<br />
Questa tecnologia venne impiegata soprattutto in aree urbane negli<br />
attraversamenti stradali con traffico particolarmente intenso, ma anche su<br />
marciapiedi, in senso longitudinale rispetto all’asse stradale, nei casi di presenza<br />
di grossi impedimenti all’applicazione delle tecniche tradizionali di scavi a “cielo<br />
aperto”.<br />
Ovviamente detto sistema, per essere affidabile e sicuro, doveva essere<br />
preceduto da un’accurata indagine del sottosuolo lungo il tracciato prescelto, in<br />
modo da rilevare la presenza di tutti i servizi esistenti e di eventuali altri ostacoli<br />
e le caratteristiche geofisiche del terreno.<br />
Le caratteristiche principali di queste macchine sono sostanzialmente due:<br />
- la capacità di realizzare perforazioni di lunghezza maggiore di cento metri in<br />
unica soluzione.<br />
- la possibilità di “guidare” la perforazione durante l’esecuzione.<br />
Le macchine di più grande potenza denominate “Microtunnelling”venivano<br />
impiegate per perforazioni di grosso diametro, con installazione contemporanea<br />
di tubi di ferro e venivano pilotate in modo da rispettare un percorso rettilineo.<br />
Quelle di minore potenza denominate “Directional Drilling” (v.Allegato21)<br />
potevano anche seguire un percorso curvilineo per evitare gli ostacoli<br />
sotterranei ed eseguivano perforazioni di diametro più piccolo ( fino a 200mm ),<br />
con installazione contemporanea di tubi in politene. La successione delle<br />
operazioni di queste macchine è raffigurata schematicamente nell’Allegato 21:<br />
78
- esecuzione della perforazione fra due punti prestabiliti di inizio e fine della<br />
trivellazione.<br />
- infilaggio a ritroso, nel foro precedentemente realizzato, di un tubo in<br />
politene di adatto diametro.<br />
La testa di perforazione della macchina era dotata di un trasmettitore di segnale<br />
che veniva rilevato da un ricevitore in mano a un uomo che seguiva in superficie<br />
l’avanzamento della trivella, in modo da tenere sotto controllo il percorso e la<br />
profondità della perforazione. Durante la trivellazione dalla testa di<br />
perforazione fuoriusciva un getto d’acqua mista a bentonite, allo scopo di<br />
consolidare il terreno sciolto e per agire come lubrificante durante il tiro a<br />
ritroso del tubo in politene (v.Allegato22).<br />
Negli Allegati 23-24 sono riportate alcune macchine Directional Drilling.<br />
79
Architettura reti HFC<br />
Allegato 1<br />
80
Allegato 2<br />
81
Allegato 3<br />
82
Allegato 4<br />
83
Consistenza del progetto Socrate<br />
Allegato 5<br />
84
Centro di progettazione Sirti a Milano per il progetto Socrate<br />
Allegato 6<br />
85
Allegato 7<br />
86
Allegato 8<br />
87
Allegato 9<br />
88
Allegato 10<br />
89
Mappa cablaggio di Milano<br />
Allegato 11<br />
90
Allegato 12<br />
91
Allegato 13<br />
92
Posa del pacco tubi con sellette Allegato 14<br />
Costruzione della cameretta<br />
93
Georadar<br />
Allegato 15<br />
94
Esempio di immagine riflessa<br />
Allegato 16<br />
95
Georadar R.I.S. con 4 antenne Allegato 17<br />
Furgone attrezzato con l’unità di controllo R.I.S.<br />
96
Allegato 18<br />
97
Esecuzione della microtrincea<br />
Allegato 19<br />
98
Allegato 20<br />
99
Allegato 21<br />
100
Testa di perforazione del Directional Drilling<br />
Allegato 22<br />
101
Directional Drilling in area urbana<br />
Allegato 23<br />
102
Directional Drilling a Milano: vista anteriore Allegato 24<br />
Directional Drilling a Milano: vista posteriore<br />
103
MANUTENZIONE<br />
104
Generalità<br />
Il servizio di manutenzione cavi interurbani della società Sirti ha avuto inizio nel 1930 e da allora<br />
la sua organizzazione si è via via adeguata a tutte le nuove esigenze organizzative e tecnologiche che lo<br />
sviluppo delle telecomunicazioni richiedeva.<br />
Tale servizio non si è mai interrotto , neanche durante la seconda guerra mondiale, in cui il personale Sirti,<br />
a ridosso delle truppe alleate che avanzavano verso Cassino, provvedeva a ripristinare il servizio telefonico<br />
pesantemente danneggiato dalle truppe tedesche in ritirata.<br />
Tipologia delle reti in manutenzione: evoluzione costruttiva e tecnologica<br />
A partire dal 1930 la rete interurbana di proprietà della ASST - Azienda di Stato Servizi Telefonici - era<br />
costituita da cavi a coppie simmetriche. A detta rete poi, a partire dai primi anni ’50, si è affiancata la rete<br />
in cavo coassiale di prima generazione.<br />
Le suddette reti erano posate lungo il bordo delle principali arterie stradali ed i cavi erano protetti con<br />
guaina di piombo e juta catramata e, per i cavi a coppie simmetriche, con una ulteriore armatura metallica,<br />
poi abbandonata nella successiva rete coassiale. Solo a metà degli anni ’60 si è iniziato a proteggere le<br />
guaine metalliche dei cavi con rivestimenti in PVC rivelatisi sufficientemente protettivi.<br />
A partire dai primi anni ’70 è iniziata la realizzazione della rete coassiale di nuova generazione, posata lungo<br />
il bordo delle autostrade, le cui novità costruttive e tecnologiche portavano all’eliminazione di gran parte<br />
delle cause di guasto delle precedenti reti e cioè :<br />
- guaina dei cavi in alluminio, praticamente immune dalle corrosioni, protetta da polietilene.<br />
- fune di guardia sulla verticale dei cavi contro le scariche atmosferiche.<br />
- immissione di azoto anidro pressurizzato nei cavi, per tenere le coppie coassiali in perfetto<br />
isolamento e per segnalare in anticipo eventuali danneggiamenti delle guaine metalliche dei cavi.<br />
A partire dai primi anni ’90 è iniziata l’installazione della rete a fibre ottiche, posata principalmente lungo le<br />
autostrade e affiancata alla rete coassiale, le cui caratteristiche tecnologiche e di posa hanno eliminato<br />
ulteriormente le cause di guasto e in particolare :<br />
- guaina protettiva metallica con polietilene.<br />
- posa in canalizzazioni di polietilene.<br />
- fune di guardia, poi abbandonata per l’eliminazione della guaina metallica di protezione.<br />
- robustezza e flessibilità dei cavi.<br />
- assoluta immunità della fibra da eventuali induzioni elettromagnetiche.<br />
La rete suddetta si completava con quella dei cavi sottomarini, costituenti i collegamenti con le isole e con<br />
gli altri paesi del mediterraneo, i cui tratti di approdo dalla terraferma fino alla Centrale Telefonica<br />
terminale erano affidati come installazione alla Sirti.<br />
105
Nel 1975 la SIP, che nel frattempo aveva iniziato a posare lungo le autostrade una sua rete di cavi affiancata<br />
a quella della ASST, dapprima coassiali a diametro ridotto e di più bassa capacità trasmissiva e poi in fibra<br />
ottica, affidava alla Sirti la manutenzione dei suddetti cavi.<br />
Fino a quell’epoca la SIP, proprietaria di una rete interurbana interdistrettuale, provvedeva in proprio alla<br />
manutenzione di tali cavi, mentre la Sirti era chiamata ad intervenire per la riparazione di guasti nei casi di<br />
emergenza più impegnativi, ai quali il personale sociale SIP non poteva far fronte.<br />
A metà degli anni ’90 le reti a lunga distanza ASST e SIP confluirono in un’unica Società – Telecom Italia -<br />
ed erano principalmente costituite da cavi coassiali e a fibre ottiche posati sulle autostrade, ai quali si<br />
affiancava anche una rete a coppie simmetriche utilizzata per i servizi fonia e dati delle Società Autostradali.<br />
Alla fine del secolo scorso la rete in manutenzione affidata alla Sirti superava i 40.000 km.<br />
Problematiche connesse alla manutenzione delle reti in cavo<br />
Tipologia di posa e tecnologia<br />
Fino agli anni ’70 le reti in cavo erano posate lungo la banchina delle principali strade italiane ed erano<br />
quindi soggette a tutte le vicissitudini della sede stradale come :<br />
- ampliamenti e rettifiche della sede.<br />
- lavori di posa di altre strutture ( gas , oleodotti , ecc.).<br />
- ogni altro lavoro conseguente alla notevole”urbanizzazione” che nel tempo aveva interessato la<br />
rete stradale italiana.<br />
- movimenti franosi, anch’essi numerosi specialmente al sud.<br />
Le guaine isolanti dei cavi in piombo non proteggevano gli stessi dai fenomeni di corrosione provocati sia<br />
dalle caratteristiche dei terreni attraversati, sia soprattutto dalle correnti disperse nel terreno dalle linee<br />
elettrificate ferroviarie in corrente continua e chiamate “ correnti vaganti “.<br />
Infiltrazioni di umidità o addirittura ingresso di acqua riducevano l’affidabilità dei cavi, provocando o una<br />
bassa qualità di trasmissione o la vera e propria interruzione del servizio telefonico.<br />
106
Mantenimento del servizio telefonico.<br />
Fino agli anni ’70 gran parte del traffico telefonico a lunga distanza era instradato prima sulla rete a coppie<br />
e poi sulla rete coassiale stradale, con poca possibilità di deviarlo su altre vie .<br />
Ciò imponeva un’organizzazione sempre pronta all’intervento di riparazione per ripristinare al più presto il<br />
servizio, anche in maniera provvisoria e sia di giorno che di notte, alla quale si affiancava un’opera assidua<br />
di prevenzione, vista la fragilità dei cavi rispetto ai fattori ambientali, a lavori di terzi in prossimità dei cavi<br />
stessi, a corrosioni delle guaine metalliche, a movimenti franosi e fulmini.<br />
Con il potenziamento della rete in cavo ed il forte incremento dei circuiti adibiti al servizio di telefonia e<br />
trasmissione dati, anche se detta rete era stata costruita con una maggior robustezza dei cavi stessi per le<br />
innovazioni tecnologiche sopra illustrate e con una sede di posa più sicura lungo autostrade, acquistava<br />
sempre più importanza l’opera di prevenzione per ridurre al minimo i tempi di disservizio, tempi che<br />
venivano ulteriormente compressi dal rapido reperimento (con l’introduzione delle linee cellulari) di una<br />
delle squadre più vicine al punto di guasto e in quel momento impiegata per misure e azioni di<br />
manutenzione preventiva.<br />
Organizzazione della manutenzione e modalità operative<br />
Il servizio di manutenzione della Sirti, a partire dagli anni ’70, si articolava in 21 Centri operativi, dislocati<br />
uniformemente nelle principali città tenendo conto della distribuzione dei cavi.<br />
Nel 2000 la rete in manutenzione raggiungeva una consistenza di oltre 40.000 km di cavi ed ogni Centro<br />
sovrintendeva mediamente a quasi 2000 km di cavi.<br />
I Centri facevano capo ad unità amministrative e logistiche intermedie e ad un apposito servizio<br />
nell’ambito della Direzione Generale, che provvedeva a compiti di coordinamento, studi, risoluzione di<br />
problemi tecnici, formazione del personale, ecc.<br />
Coordinamento centralizzato<br />
I compiti di detto servizio erano:<br />
- interfaccia con il proprietario delle rete ( ASST , SIP e poi Telecom Italia) per stabilire<br />
107
modalità operative, priorità, obiettivi e analisi dei risultati ottenuti.<br />
- coordinamento generale delle risorse sia umane che logistiche come automezzi, attrezzature,<br />
strumenti, scorte di cavi e accessori e loro gestione.<br />
- studi su problemi relativi a corrosioni, interferenze elettromagnetiche, pressurizzazione,<br />
dilatazioni termiche, invecchiamento accessori, nuovi strumenti e attrezzature.<br />
- servizio di addestramento e aggiornamento del personale.<br />
- elaborazione statistica dei dati di guasto e delle misure periodiche.<br />
- aggiornamento della cartografia degli impianti a seguito di variazioni.<br />
Centri di manutenzione<br />
Le principali attività di detti Centri erano:<br />
a) Manutenzione preventiva:<br />
- sorveglianza dei tracciati, che si esplicava attraverso visite periodiche lungo le sedi di posa dei cavi,<br />
atte ad individuare possibili lavori che potevano danneggiare i cavi stessi. Nel caso di presenza di<br />
lavori, detta sorveglianza poteva permanere anche per parecchi giorni sui luoghi dei lavori. A tale<br />
attività si affiancavano i contatti con gli Enti proprietari delle strade (Anas, Comuni, Province, ecc.) e<br />
con gli Enti gestori degli altri servizi interrati (Enel, Italgas, ecc.) per essere informati in anticipo di<br />
eventuali lavori futuri interessanti le sedi di posa.<br />
- revisioni dei tracciati dei cavi, atte a ripristinare la segnaletica per renderla visibile e a controllare i<br />
punti critici di posa come: ponti, viadotti, aree di centraline amplificatrici, ecc.<br />
- misure periodiche per individuare lo stato di conservazione delle guaine isolanti dei cavi e dei<br />
conduttori interni, con conseguente programma degli interventi correttivi necessari.<br />
b) Interventi di riparazione:<br />
b 1) Interventi correttivi<br />
Sono quelli atti a eliminare anomalie riscontrate durante l’attività di manutenzione preventiva, che<br />
di solito si eseguivano con i cavi in servizio o programmando il fuori servizio nei casi indispensabili.<br />
A questi si affiancavano tutti gli interventi mirati alla conservazione delle sedi di posa come:<br />
manufatti di protezione, camerette per canalizzazioni, punti di amplificazione e di rigenerazione dei<br />
segnali, posa esterna su ponti e viadotti, ecc.<br />
108
2) Ripristino di cavi fuori servizio<br />
Sono quelli relativi a danni sui cavi che avevano provocato disservizi improvvisi, di solito<br />
interruzioni dei cavi dovute a lavori di terzi o a fenomeni naturali di vario genere.<br />
Sono gli interventi che più hanno impegnato il personale di manutenzione, specialmente quelli<br />
eseguiti fino agli anni ‘80 per le criticità delle rete già riportate sopra.<br />
Spesso erano interessati da guasti tratti anche lunghi di cavo, in genere dovuti a movimenti franosi,<br />
crolli di ponti per alluvioni, corrosioni diffuse, fulmini che si propagavano per tratti lunghi di cavo,<br />
ecc.<br />
Tali interventi erano eseguiti in qualsiasi ora, anche di notte e nei giorni feriali e festivi, con<br />
personale impiegato a turni di 15 giorni, reperibile e pronto ad intervenire immediatamente (quasi<br />
sempre il personale reperibile rimaneva a casa o nelle ristrette vicinanze per assicurare un<br />
intervento immediato).<br />
Gli interventi si protraevano spesso anche oltre le 12 ore e in qualche caso oltrepassavano le 24<br />
ore.<br />
La sensibilità acquisita dal personale di manutenzione faceva sì che lo stesso si sentisse così<br />
coinvolto dall’importanza del lavoro da eseguire, che spesso lo portava ad accelerare i tempi di<br />
ripristino dei cavi, rinunciando anche a riposare e continuando a operare fino alla risoluzione del<br />
guasto.<br />
Sono da ricordare gli interventi massicci, con concentrazione di Unità provenienti anche da Centri<br />
confinanti, in occasione di eventi eccezionali come quelli dell’alluvione di Firenze, dei terremoti del<br />
Friuli e dell’Irpinia, delle olimpiadi del 1960 a Roma e dei campionati mondiali di calcio “Italia 90”.<br />
E’ da citare anche la passione con cui i tecnici addetti alla riparazione dei guasti inventavano e<br />
applicavano tecniche nuove e personalizzate per poter individuare in tempi sempre più rapidi i<br />
punti esatti di guasto.<br />
I Centri di manutenzione provvedevano anche a fornire squadre specializzate per la giunzione di<br />
cavi sottomarini, in occasione di interventi per guasti a mare su apposite navi attrezzate per le<br />
riparazioni.<br />
Le tecniche di giunzione richiedevano un personale altamente specializzato e appositamente<br />
qualificato presso la British Telecom a Southampton ( qualifica richiesta dalla ASST ).<br />
Presso il Centro operativo di Napoli, da cui partivano di solito le navi per le riparazioni, era dislocato<br />
un apposito settore in cui venivano concentrati strumenti, attrezzature e materiali per la giunzione<br />
dei cavi, tenuti sempre in perfetto stato e pronti ad essere imbarcati.<br />
Tale settore provvedeva anche a tenere addestrato e aggiornato il personale tecnico.<br />
109
La stessa organizzazione provvedeva anche, avvalendosi di natanti leggeri noleggiati sul posto, a<br />
riparare a mare, in corrispondenza degli approdi, guasti ai cavi di norma provocati da mareggiate.<br />
c) lavori vari per la salvaguardia dei cavi<br />
E’ il complesso delle attività di sistemazione di tratti di cavo in nuova posizione interessati da lavori<br />
stradali ( ampliamenti, nuovi svincoli, ecc. ). Alcune di queste sistemazioni sono state di notevole<br />
impegno, come quelle che hanno interessato la realizzazione della terza corsia su alcune tratte<br />
autostradali ( Milano-Napoli, Milano Venezia, ecc. ), oppure quelle per movimenti franosi o per<br />
sostituzione di tratti danneggiati da corrosioni, ecc.<br />
Per tali attività si usufruiva dei reparti studi e progettazione della Società, che provvedevano a<br />
suggerire tutte le novità tecnologiche ( materiali, accessori, modalità di posa e giunzione dei cavi )<br />
provenienti dall’installazione dei nuovi impianti, oltre a studi specifici come quelli per la corrosione<br />
dei cavi.<br />
Quest’ultima attività è da mettere in evidenza in quanto la Sirti, fino agli anni ’80, è stata<br />
protagonista dello studio delle problematiche delle corrosioni sia dei cavi che delle altre strutture<br />
metalliche interrate come oleodotti, acquedotti, ecc., partecipando a Commissioni nazionali e<br />
periferiche che studiavano tali fenomeni.<br />
La Sirti ha provveduto a progettare e a realizzare poi sui cavi gli impianti di Protezione Catodica, sia<br />
attivi con apparati ( alimentatori catodici ) e impianti di terra costruiti con elementi speciali, sia<br />
passivi con collegamenti unidirezionali alle rotaie delle Ferrovie tramite specifiche apparecchiature<br />
( apparati di drenaggio ).<br />
La progettazione era supportata da campagne di misure per individuare i tratti esposti e stabilire<br />
l’ubicazione e la tipologia d’impianto, misure che venivano effettuate con l’ausilio di apparati da<br />
campo e con l’ausilio di un particolare congegno studiato dalla Sirti per misurare la differenza di<br />
potenziale tra cavo e terreno circostante, consistente in un elettrodo di rame immerso in una<br />
soluzione di solfato di rame, il tutto contenuto in un “bottiglione” di ceramica col fondo poroso che<br />
manteneva costante ( 0,7 Volt ) la differenza di potenziale tra elettrodo e terra.<br />
110
Statistiche<br />
Tutta l’attività di manutenzione sia ordinaria (misure e controlli periodici) che straordinaria (riparazione dei<br />
cavi) era costantemente monitorata dal Coordinamento Centrale di manutenzione, mediante<br />
l’elaborazione dei dati relativi alla qualità della rete e con le statistiche sui guasti (modalità dell’intervento,<br />
tempi di riparazione, disservizi,ecc) .<br />
Si riportano di seguito i riepiloghi, riferiti alla fine del secolo, di alcuni dati significativi della rete in<br />
manutenzione e le tipologie d’intervento:<br />
Tipologia dei cavi<br />
a fibre ottiche<br />
n. n.<br />
In<br />
rame<br />
Età media dei cavi 8 20<br />
Guasti per 100km di cavo 2,0 6,0<br />
cosi distribuiti<br />
Danni da lavori di terzi 0,5 0,5<br />
- ampliamenti sedi stradali<br />
- posa di nuove strutture interrate<br />
- nuovi svincoli<br />
- nuovi accessi stradali come<br />
aree di servizio,autorimesse,ecc<br />
- infissione di pali per segnaletica stradale<br />
111
Degrado e difetti costruttivi 0,7 2,8<br />
- difetti d’installazione<br />
- difetti di materiali e accessori<br />
- degrado di materiali e accessori<br />
fenomeni naturali 0,5 2,4<br />
- scariche elettriche e fulmini<br />
- frane,smottamenti e alluvioni<br />
varie e non accertate 0,3 0,3<br />
Dai dati di cui sopra si evince la maggior robustezza dei cavi a fibre ottiche e la loro minore guastabilità.<br />
Curiosità<br />
Tra i danni da terzi sono compresi anche gli interventi per la fuoriuscita di automezzi pesanti dai viadotti<br />
autostradali (5/10 ogni anno).<br />
Tra i guasti vari sono compresi anche 70/80 interventi causati da roditori, specialmente sui cavi a fibre<br />
ottiche, che di norma sono posati interrati e protetti con canalizzazioni di polietilene.<br />
Considerazioni finali<br />
La possibilità data alla Sirti di avere la responsabilità della manutenzione dei cavi interurbani a partire dal<br />
1930 e per tutto il secolo passato e che continua fino ai nostri giorni , ha permesso al personale<br />
interessato a tale servizio ( tecnici e operai operativi, staff di coordinamento, tecnici dei vari servizi di<br />
studio, progettazione e logistici ) di considerare i cavi in manutenzione come propri, con effetti positivi per<br />
l’immediatezza dei tempi di riparazione e la conservazione nel tempo degli impianti.<br />
112
La possibilità poi di usufruire dell’esperienza progettuale e realizzativa di una Società che è stata ed è<br />
protagonista principale nell’ installazione delle reti in cavo a lunga distanza, compresi gli apparati di linea e<br />
centrali telefoniche, ha consentito di ottenere eccellenti risultati nel servizio di manutenzione svolto dalla<br />
Sirti, attestati dagli oltre ottant’ anni continuativi di attività sulle reti in cavo, prima per conto dell’Azienda<br />
di Stato ( ASST ) e, a partire dal 1975, anche per la SIP, diventata poi Telecom Italia.<br />
L’esperienza maturata in Italia ha infine consentito alla Sirti di svolgere con successo per alcuni anni<br />
l’attività di manutenzione delle reti coassiali costruite dalla Sirti stessa in Arabia Saudita e in Libia.<br />
113
LAVORI SIRTI ALL‟ESTERO<br />
114
PREMESSA<br />
I PRINCIPALI LAVORI SIRTI ALL’ESTERO<br />
Questo elaborato prende spunto dalla necessità, ricordata da più parti, di poter disporre di un<br />
documento, che potesse ricordare e riassumere i lavori all’estero più significativi eseguiti da Sirti nella<br />
sua storia quasi centenaria.<br />
Mi sono appassionato e ho deciso di raccogliere quante più informazioni possibili, con lo scopo di<br />
ricordare cronologicamente gli eventi che ci hanno permesso di raccogliere una eccellente reputazione<br />
di capacità ed efficienza da parte delle più importanti Società di telecomunicazioni mondiali, che ci<br />
affidavano i loro apparati e cavi e dai PTT o Gestori, dove abbiamo operato sempre con successo (a mia<br />
memoria non abbiamo mai pagato una penale) . Sirti ha raccolto all’estero i più lusinghieri successi, sia<br />
per le oggettive difficoltà tecniche e logistiche che si presentavano, sia per il fatto di operare in un<br />
mercato assolutamente competitivo dove si combattevano commercialmente, e non solo, società come<br />
Siemens, Alcatel, AT&T, ITT, Ericssson, Collins, Philips, Pirelli, Telettra, NEC e Northern Telecom. Ovvero<br />
il gotha delle TLC del recente passato.<br />
Tengo a ringraziare tutti i colleghi, in servizio e non, che mi hanno permesso di raccogliere tutte le<br />
informazioni, frutto della loro personale esperienza, che mi hanno permesso di redigere questo<br />
documento.<br />
Intendo, soprattutto, dare atto che i lavori all’estero hanno potuto svolgersi positivamente perché<br />
tutta la Società si è mobilitata per far sì che gli operativi che lavoravano in campo potessero disporre di<br />
tutto quello che necessitava: dirigenti,responsabili del personale, specifiche, materiali, logistica,<br />
amministrazione, sdoganamenti, strumenti, macchine operatrici, officina, personale, programmatori,<br />
traduttori ecc.<br />
In questo sono state assolutamente fondamentali le direttive degli Ingg. Bendi e Gelfi e le Direzioni<br />
Centrali: Lavori (Ing. Canonico), Tecnico Commerciale (Ingg. Coen, Sponzilli, Bassi A.,Giardino),<br />
Amministrativa e Legale (Ing. Sordelli, Dott. Abbiati), Personale (Dott. Boccardi e Cappellani), EDP (Dott.<br />
Volorio), Divisione Nord e Sud (Ingg. Bassi I., Longobardi, Magnani, Pelagatti).<br />
Non ultimo vorrei ricordare due persone che, sia pur dall’Italia, sono state sempre vicino a chi di noi<br />
lavorava all’estero dandoci la possibilità di sentire meno il distacco dal Paese e dai relativi affetti : Giulia<br />
Stucchi e Roberta Brambilla.<br />
A. PROGETTO F.I.T.A.O.I. (SOMALIA, ERITREA E ETIOPIA)<br />
Il primo lavoro all’estero di Sirti è datato 1936 ed è stato consequenziale all’occupazione dell’Etiopia da<br />
parte delle truppe italiane.<br />
115
La colonizzazione del paese non poteva ignorare le telecomunicazioni e per questo motivo Face<br />
Standard (di proprietà della americana ITT), Pirelli e Sirti costituirono pariteticamente la F.I.T.A.O.I.<br />
(fabbriche italiane telecomunicazioni africa orientale italiana).<br />
Sirti si dedicò, come suo costume, a realizzare la rete a lunga distanza e l’installazione degli apparati di<br />
centrale TX, mentre Face fornì la commutazione e la relativa rete urbana e Pirelli fornì i cavi a coppie<br />
per le reti e le centrali. Sirti, in particolare, dovette posare i cavi lungo le strade che si stavano nel<br />
frattempo realizzando a cura di imprese italiane, in quanto la viabilità del tempo era scarsissima ed<br />
inadeguata al passaggio delle auto.<br />
Il nostro personale operò fino a quando le vicende belliche lo permisero e, impossibilitati a rientrare a<br />
causa della improvvisa dichiarazione italiana di guerra, che fece immediatamente chiudere il canale di<br />
Suez e bloccare lo stretto di Gibilterra a tutte le navi nemiche, rimase in africa fino al 1941, quando gli<br />
inglesi occuparono l’Etiopia.<br />
I nostri furono internati nei campi di prigionia inglesi e furono dispersi fra India ed Inghilterra.<br />
Rientrarono in patria fra la fine del 1945 e il 1946.<br />
B. PROGETTO ACE HIGH DELLA NATO (EUROPA E TURCHIA)<br />
Finita la guerra Sirti tornò ad essere la società di TLC ed ingegneria più importante d’Italia, in quanto<br />
non solo era leader indiscusso delle installazioni, ma si premurò di investire notevoli fondi in risorse<br />
umane e tecnologia, per poter essere sempre aggiornata sulle nuove apparecchiature di trasmissione,<br />
radio comprese, e sulle tipologie di cavo che le fabbriche di apparati europee e americane avevano<br />
iniziato a sviluppare e produrre. Fu nell’immediato dopoguerra che Sirti sperimentò d’intesa con le<br />
fabbriche e in accordo con ASST i primi collegamenti in ponte radio.<br />
Con Face il ponte radio fra Mili Marina e Reggio Calabria (300 Mhz e 60 canali).<br />
Con Magneti Marelli il Roma - Frosinone e Genova - Albenga, primi ppm a 12 e 24 canali.<br />
Oltre all’installazione e attivazione, Sirti si dedicò agli studi di propagazione, acquistando o costruendo<br />
apparati adatti alle misure dell’attenuazione di tratta sia in visibilità, che per scatter troposferico e<br />
ionosferico.<br />
Questa esperienza non passò inosservata ai committenti militari.<br />
La Nato, infatti, assegnò a Sirti nel 1958 il contratto per la progettazione e l’installazione di parte di un<br />
ponte radio strategico nella gamma degli 800 Mhz, basato sullo scatter troposferico , che andava<br />
dall’estremo nord della Norvegia, al confine con la Russia, all’estremo est della Turchia, di nuovo al<br />
confine con la Russia,attraverso i paesi alleati. Uomini Sirti (in particolare l’Ing. Bendi) fecero parte<br />
dell’ufficio centrale interalleato a Parigi, che progettò, programmò e diresse l’intero lavoro, mentre la<br />
nostra società progettò e realizzò tutto il lavoro in Italia, Grecia e Turchia.<br />
116
C. STAZIONI TERRENE PER COMUNICAZIONI VIA SATELLITE<br />
Nel 1967, in pieno boom delle comunicazioni intercontinentali, Sirti, Italtel e GTE decisero di costituire il<br />
consorzio STS (satellite telecommunications system) per partecipare alle imminenti gare per la<br />
fornitura chiavi in mano di stazioni terrene per le comunicazioni via satellite.<br />
Il consorzio divenne immediatamente operativo e dimostrò di essere il maggior concorrente dei colossi<br />
americani (AT&T) e giapponesi (Mitsubischi e Nec); va precisato che il consorzio operò in campo<br />
esclusivamente con nostro personale, che Sirti si premurò di addestrare adeguatamente e di<br />
mantenere compatto, per evitare inutili dispersioni.<br />
Infatti si aggiudicò in sequenza le stazioni di : Balcarce 1 in argentina nel 1969 per il network Intelsat<br />
(standard A), stazione terrena mobile con antenna di 9,15 m in Uganda per l’arrivo di Papa Paolo VI nel<br />
’69, Tanum (Svezia, standard A) 1971 per Intelsat, Balcarce 2 (Argentina, standard A) 1972, Musqat<br />
(Oman, standard A) 1975 per Intelsat, Dubai 1975 per Intelsat (standard A), Fiji 1976 per Intelsat<br />
(standard A), Italia (1970/85) fornitura e installazione di 11 stazioni terrene per Telespazio al Fucino<br />
(standard A), Lario (standard A) e Palermo per Intelsat, Inmarsat, Eutelsat con antenne di diametro da<br />
32 a 9 m, Ankara (Turchia) 1979, Mogadiscio (Somalia) 1979 per Intelsat, Montevideo (Uruguay) nel<br />
1980 con un’antenna da 11 m standard B per Intelsat, Nairobi (Kenia, standard A) 1981, Tailandia<br />
(domestic satellite system 11 stazioni di cui una su piattaforma petrolifera off-shore) 1982 con antenne<br />
variabili da 9 a 11 m, Sintra (Portogallo) 1982 con due antenne standard A, Funchal (Madeira –<br />
Portogallo, standard A) 1983, Qatar 1983 (standard A), Oman (3 stazioni, di cui una sull’isola di Masira)<br />
per Arabsat 1985, Montevideo (Uruguay) 1984 una standard A per Intelsat.<br />
Vale la pena di sottolineare che, tra le stazioni realizzate per Telespazio in Italia, meritano di essere<br />
ricordate le due antenne (Fucino e Lario) realizzate per la sperimentazione di trasmissioni ad alta<br />
frequenza nella gamma dei 18 e 14 Ghz, rispetto ai tradizionali 6 e 4 Ghz utilizzati dalle standard “A”<br />
per i sistemi rispettivamente di trasmissione e ricezione.<br />
Per le stazioni standard “A” (diametro 32 m) Sirti ha sviluppato l’intero progetto di struttura meccanica<br />
e movimentazione d’antenna, lo studio, l’ingegnerizzazione e l’integrazione dei sistemi di trasmissione<br />
(apparati Italtel) e ricezione (apparati GTE) ed il sistema di alimentazione (sala energia).<br />
Sirti, oltre alle misure e collaudi delle catene tx e rx, effettuava le misure di qualificazione d’antenna<br />
(dopo l’allineamento della superficie d’antenna e del relativo subriflettore tale da consentire un<br />
puntamento sul satellite con la precisione di 3/100 di grado) ; vale a dire g/t, gtx, grx e diagrammi di<br />
irradiazione mediante radiometro ad altissima sensibilità di progettazione Sirti, ovvero dell’ ing. Rossi<br />
della direzione ICT/T della DL (Ing.Gelfi e Canonico in successione), captando le radiazioni<br />
elettromagnetiche provenienti da radiostelle (Cassiopea, Cygnus, ecc.) e/o segnali campione<br />
provenienti dai satelliti di monitoraggio Comsat.<br />
Era pure responsabilità Sirti il collaudo del sistema di energia (gruppi elettrogeni, batterie,puntamento<br />
d’antenna ecc.).<br />
In seguito a cambi di tecnologia epocalli ( arriva la fibra ottica e inizia la posa di sistemi sottomarini in<br />
fibra ottica a 565 Mbit/s e successivamente a 2,5 Gbit/s), i committenti si resero conto che le stazioni<br />
terrene non erano più così necessarie e convenienti per le comunicazioni intercontinentali.<br />
117
Il consorzio, vista la situazione di mercato non più favorevole, decise di sciogliersi nel 1988 e la<br />
struttura commerciale e amministrativa confluì nella neonata Selenia spazio, gruppo Finmeccanica.<br />
Dopo lo scioglimento del raggruppamento, Selenia acquisì due commesse in Tanzania ed Ecuador e<br />
affidò a Sirti l’installazione e collaudo dei diversi sistemi d’antenna in Tanzania nel 1989 (19 m) e due<br />
stazioni in Ecuador (Guayaquil e Galapagos 13 m per Entel) nel 1990.<br />
Gli importi in gioco per Sirti erano dell’ordine dei 3/4 Miliardi £ del tempo per sito.<br />
Il personale, altamente specializzato e addestrato presso i fornitori, era esclusivamente Sirti per tutte le<br />
attività tecnologicamente avanzate ad eccezione della costruzione delle fondazioni, che era<br />
subappaltata a imprese locali. I clienti con cui abbiamo lavorato erano del calibro di Cable & Wireless,<br />
Entel, Telespazio, PTT locali ecc.<br />
Tali lavori sono stati, senz’altro, quelli più avanzati tecnologicamente e hanno dato modo a Sirti ed ai<br />
suoi uomini di mettersi in mostra con i giusti requisiti per poter aspirare a svolgere ruoli molto<br />
importanti, come vedremo in seguito, nel difficile e competitivo mercato mondiale della costruzione di<br />
reti TLC. Responsabili di questi lavori gli Ingg. Bassi e Conforto.<br />
D. CAVO COAX PER COLLEGARE VALENCIA E BARCELLONA, MADRID CON<br />
SIVIGLIA ED ESTEPONA, MADRID CON BURGOS, BILBAO E S.SEBASTIAN<br />
(SPAGNA)<br />
Contratto acquisito da Sirti da parte di CTNE (compagnia telefonica nazionale spagnola, futura<br />
Telefonica) nel 1969.<br />
Il progetto prevedeva la posa di cavi coassiale a 4/8 coppie e corona di bicoppie e coassialini per circa<br />
1.400 km. Sono stati installati sistemi a 12 e 4 Mhz , 28 tratte in ponte radio a 7 Ghz e numerosi sistemi<br />
a 12 canali. Il cavo (armato) andava posato a 12 m dalla mezzeria della strada e ad una profondità di<br />
140 cm e veniva protetto con un bauletto di calcestruzzo di circa 40 cm di diametro.<br />
A seguito di questa acquisizione e valutando le enormi opportunità di crescita del mercato spagnolo,<br />
Sirti decise di costituire una propria società con il nome di Seirt nel marzo 1969, anche per andare<br />
incontro ad una esplicita richiesta del cliente, che voleva che in spagna si costituisse una società che<br />
avesse le stesse competenze e caratteristiche di Sirti Italia. Fino ad allora le installazioni erano eseguite<br />
direttamente da CTNE.<br />
La Seirt, pur con le note traversie, è ancora presente nel mercato locale.Responsabile l’Ing: Colombo.<br />
E. CAVO COAX ATENE, PATRASSO, LEKHAINA (GRECIA)<br />
Contratto acquisito nel 1969 da OTE per installare i primi sistemi ad alta capacità nel Paese. Per alta<br />
capacità ai quei tempi si intendevano i sistemi a 12 Mhz a 2.700 circuiti. Gli apparati di linea e MX erano<br />
Siemens. I cavi, di nostra fornitura, erano formati da 4 coppie coassiali 2,6-9,5 ed erano prodotti dalla<br />
inglese TCL.<br />
118
L’impianto lungo circa 400 km prevedeva, inoltre, la posa di un cavo sottomarino (STC inglese) di 4 km,<br />
per attraversare il canale di Corinto. I lavori terminarono nel ’72. Responsabile l’Ing. Canonico.<br />
F. BACKBONE TELEPHONE PROJECT (ARABIA SAUDITA)<br />
Contratto assegnato dal Ministero delle Comunicazioni saudite a Sirti nel 1973 con un importo di 60 M$<br />
(concorrenti Siemens, Alcatel).<br />
I lavori sono consistiti in: 1.400 km di scavo per posare un cavo coax a 4 tubi per collegare Taif con<br />
Riyadh e Damman, fornitura e installazione di 310 contenitori interrati, costruzione di 18 nuove<br />
centrali, realizzazione di due sistemi Philips a 12 Mhz per telefonia (1.200 circuiti) e un canale tv<br />
ciascuno, realizzazione di 4 tratte in ponte radio Telettra a 4 Ghz (2+1) con capacità di 1.800 circuiti o<br />
un canale tv fra Taif, Mecca e Jeddah per completare il collegamento fra il Mar Rosso e il Golfo Persico.<br />
Il sistema in cavo e’ stato installato prevedendo un successivo up-grading a 60 Mhz.<br />
L’esperienza maturata in Spagna e Grecia si è dimostrata fondamentale per superare le difficoltà<br />
organizzative che un lavoro di tale complessità comportava.<br />
Furono costruiti 3 campi fissi e numerosi campi mobili per assistere, in un territorio quasi<br />
completamente desertico, il nostro personale che per la prima volta si trovava ad operare in un<br />
contesto logisticamente così difficile.<br />
Tanto per fare qualche esempio, la strada che collegava la capitale a Taif e Damman era stata asfaltata<br />
solo pochi anni prima e le comunicazioni telefoniche fra le città saudite erano gestite solo tramite<br />
satellite con pochissimi circuiti, così da comportare file chilometriche a chi si azzardava a recarsi nei<br />
posti telefonici pubblici per telefonare nel paese o, peggio, all’estero.<br />
E’ difficile oggi, nell’era del telefono cellulare e di internet, rendersi conto di come si potessero gestire i<br />
lavori senza la possibilità assoluta di comunicare con le unità produttive sparse lungo 1.500 km del<br />
collegamento.<br />
I tecnologhi del tempo avevano pensato di installare nei campi e foresterie stazioni radio in HF per<br />
comunicare con il quartier generale, ma i risultati furono pessimi, in quanto i collegamenti erano molto<br />
disturbati e soggetti ad attenuazioni pesanti dovuti alla complessa e variegata orografia del territorio e,<br />
nelle poche occasioni in cui ci si riusciva a collegare, risultavano difficilmente intelligibili. Nonostante<br />
queste oggettive difficoltà i lavori proseguirono secondo i rigidi programmi stabiliti e il nostro personale<br />
se la cavò in maniera responsabilmente egregia.<br />
L’obiettivo strategico primario, che il contratto e, soprattutto, il ministro ci aveva assegnato, consisteva<br />
nel collegare Riyadh con Jeddah entro il 13 luglio 1975 sia telefonicamente, che con il canale tv. Il 10<br />
luglio consegnammo l’impianto perfettamente funzionante e certificato dalla Norconsult, che era il<br />
consulente del ministero per il collaudo delle opere.<br />
E’ curioso notare che il paese, che era stato praticamente privo fino ad allora di comunicazioni<br />
interurbane, apprezzò talmente la novità che impegnò e saturò immediatamente tutti i circuiti da noi<br />
costituiti e grazie al fatto che al momento non esistevano tariffe a tempo, gli utenti occuparono le linee<br />
119
per un tempo indefinito, facendo saltare tutti i calcoli di traffico che erano stati fatti su basi statistiche<br />
occidentali e impedendo, pertanto, ad altri utenti di utilizzare le linee stesse.<br />
Durante l’esecuzione dei lavori, fu anche realizzato a Jeddah il training center, dove su replica system si<br />
addestravano i giovani ingegneri sauditi. Chi fu assegnato come docente a Jeddah fu ampiamente<br />
invidiato da tutti gli altri colleghi che, invece delle calde acque del Mar Rosso, se la dovevano vedere<br />
con gli scorpioni del deserto.<br />
In seguito al positivo completamento del progetto nell’inverno del ‘75, fatto che ha avuto come seguito<br />
commerciale l’ottenimento della manutenzione della rete per i successivi 8 anni, e all’eccezionale<br />
andamento del mercato delle TLC nell’area del Golfo, Sirti decise nel maggio 1976 di fondare la<br />
Sartelco (saudi arabian telecommunications company ltd) e di avere come socio (solo finanziario) al<br />
50% la famiglia saudita Bogary. Il Presidente della Sartelco fu l’Ing. Invernizzi fino al ‘93, quando senza<br />
giusta motivazione, a mio giudizio, la casa madre decise di chiuderla ed uscire contestualmente dal<br />
Paese. Responsabili della acquisizione e realizzazione dei progetti durante la sua vita operativa furono,<br />
a più riprese, gli Ingg. Zannerini, Perni e Romano.<br />
G. RETI DI DISTRIBUZIONE E PONTI RADIO IN BRASILE<br />
Nel 1974 Pirelli, che aveva impiantato da tempo una fabbrica di cavi in brasile,si trovò nel mezzo del<br />
boom delle telecomunicazioni del Paese e si propose naturalmente al crescente mondo delle reti TLC.<br />
Ottenne facilmente una serie di commesse da parte dei vari gestori della rete locali (Embratel, Telemig<br />
ecc.) E chiamò Sirti per implementare la parte che non era in grado di realizzare in proprio.<br />
In questo modo Sirti a fine 1974 si trovò proiettata in Brasile con contratti che prevedevano la<br />
realizzazione di ponti radio da S.Paolo a Belo Horizonte, Brasilia e Mato Grosso.<br />
la lunghezza complessiva delle varie tratte raggiungeva i 4.000 km e quindi si può comprendere la<br />
complessità organizzativa che Sirti dovette affrontare.<br />
Il paese, vasto 8,5 Mkmq, è diviso in stati grandi quanto e più dell’Italia; noi operammo nel Minas<br />
Gerais per Telemig e realizzammo tre collegamenti radio, con baricentro Belo Horizonte, e il sistema di<br />
supervisione TIC 100 della Telettra, già sperimentato in precedenza nel backbone in Arabia l’anno<br />
prima.<br />
I lavori proseguirono nello stato di S.Paolo e nel distretto federale di Brasilia per Telebras, dove<br />
installammo apparati MX.<br />
Nel Paranà fu la volta di monocanali radio rurali Italtel, che collegavano le singole fazende, fino a quel<br />
momento isolate telefonicamente dal resto del mondo.<br />
Il grosso del lavoro fu eseguito per Embratel (la ASST brasiliana) che doveva garantire i collegamenti a<br />
lunga distanza interstatali. Furono realizzati quattro collegamenti radio ad alta capacità, in<br />
configurazione 6+2, che toccarono gli stati di S.Paolo,Minas Gerais, Distretto Federale, Goias, Mato<br />
Grosso, Espirito Santo e Baiha (Belo Horizonte-S.Paolo 650 km, Belo Horizonte-Brasilia 800 km, Vitoria-<br />
Salvador 700 km, Goiana-Cuiabà 1.200 km).<br />
120
Quest’ultimo collegamento fu senz’altro il più avventuroso, in quanto si trattava di operare nel<br />
selvaggio Mato Grosso, in aree non servite dalle poche strade asfaltate esistenti. Furono usate roulotte<br />
e jeep e si racconta di “incontri ravvicinati” con serpenti lunghi quanto la larghezza delle strade ,<br />
scimmie e tutti i tipi immaginabili di zanzare. In qualche occasione, va da sé, i nostri esagerarono un<br />
po’ del riportare le loro avventure, ma oggi la leggenda ha preso naturalmente il sopravvento sulla<br />
realtà.<br />
Il nostro personale, si adattò, come al solito, facilmente ed ora, interpellato a proposito, al solo ricordo<br />
di quei tempi , rimpiange assolutamente quelle avventure.<br />
Fra le tante, va ricordata la permanenza a Rondonopolis dove, non esistendo la polizia locale, vigeva<br />
realmente la regola del “far west” per farsi giustizia da soli e non era raro udire spari e il sibilo di<br />
pallottole vaganti che risolvevano i problemi interpersonali locali senza far ricorso ai “lenti” percorsi<br />
legali..<br />
Nel 1981, fu installato il collegamento fra Florianopolis e Porto Alegre (500 km) nel sud del Brasile e fu<br />
l’occasione per visitare luoghi praticamente vergini negli stati di Santa Catarina e Rio Grande do Sul e<br />
dove era possibile visitare la casa di Giuseppe e Anita Garibaldi, che , come è noto, passarono anni in<br />
Sudamerica a lottare per la libertà dell’Uruguay e del Brasile.<br />
Gli apparati MW erano di Italtel e il MX di Telettra. Entrambe avevano appena impiantato due<br />
fabbriche nel paese per cogliere le enormi opportunità che il mercato offriva.<br />
Oltre alle tratte in ponte radio furono acquisiti i raccordi in coax fra il MW e le centrali; a lungo andare<br />
ci accorgemmo che sul posto non era possibile reperire e comprare alcun accessorio di linea o di<br />
centrale.<br />
Come le altre società italiane, nel 1975 decidemmo di costituire a S.Paolo una fabbrica di accessori di<br />
linea, supporteria metallica e portali , piuttosto che importarli dall’estero, visto che le importazioni<br />
erano pesantemente gravate da dazi doganali per proteggere l’industria locale.<br />
In Brasile Sirti operò come società autonoma (Sirtel) e acquisì progressivamente varie commesse per<br />
installare altri MX, raccordi in cavo e ponti radio.<br />
E’importante, soprattutto, segnalare l’acquisizione e l’implementazione (progettazione compresa)<br />
della rete di distribuzione di Belo Horizonte per 75.000 linee e, successivamente, parte della rete<br />
urbana di S.Paolo e Rio.<br />
Per coprire tutte le attività previste dai contratti, Sirti si associò con Pirelli per la fornitura dei cavi in<br />
rame e con SIP per la progettazione delle reti di distribuzione. Va ricordato che a quel tempo non<br />
avevamo un sufficiente know how per progettare le reti urbane.<br />
Sip, per questo scopo, inviò alcuni suoi tecnici coordinati dall’ing. Luchino. Sirti imparò rapidamente e in<br />
pochi mesi fu autonoma al 100 %.<br />
La società locale (Sirtel) sopravvisse per qualche altro anno e poi, vista la crisi economica in cui piombò<br />
il paese, a metà degli anni ’80 fu venduta ad una impresa locale. I nostri responsabili della produzione,<br />
ormai integrati nel paese, decisero di restare, comprarono quote della nostra ex fabbrica e non<br />
tornarono più in Italia. Responsabili gli Ingg. Colombo, Ghisellini e Massera.<br />
121
H. EAST-WEST NGL/CRUDE PIPELINE COMMUNICATION SYSTEM (ARABIA)<br />
Il contratto, pari a 36 MSR, fu assegnato a Sartelco nel settembre 1978 e consisteva nella costruzione di<br />
un sistema a microonde e uno VHF lungo le due pipeline (petrolio e gas) della lunghezza di 1.160 km,<br />
che la Saipem stava costruendo fra i campi petroliferi di Shedgum, vicino a Dhahran, e Yanbu, sul Mar<br />
Rosso.<br />
Operativamene il lavoro consisteva nella fornitura e nell’erezione di 14 torri (self-supporting) da 16 a 81<br />
m e 29 torri (strallate) da 61 a 200 m di altezza. Tali torri consentivano l’installazione di 43 tratte in<br />
ponte radio GTE a 2 Ghz con diversità di spazio, con capacità di 900 o 300 circuiti analogici. Per<br />
connessioni locali (spur links) si usarono sistemi a VHF.<br />
Le condizioni ambientali avverse (temperature torride di giorno, mancanza di strade di accesso per<br />
raggiungere i siti, roccia viva da scavare per le fondazioni) hanno comportato uno sforzo organizzativo<br />
notevole con importanti investimenti in macchine operatrici e logistica.<br />
Per esempio, il personale dedicato all’erezione delle torri poteva operare fino alle 11.00 del mattino e<br />
dalle 16.00 del pomeriggio, a causa del calore che impediva di maneggiare i puntoni e tiranti di ferro<br />
delle torri, con ovvie conseguenze organizzative.<br />
Come fatto curioso, va ricordato che quando installammo la prima torre strallata, a causa della scarsa<br />
esperienza del personale filippino che avevamo assunto per l’occasione, ci accorgemmo che la struttura<br />
metallica, a causa del diverso e non perfetto bilanciamento degli stralli, era stata eretta con un twist<br />
elicoidale. Dopo un attimo di panico, si ragionò con calma e si presero le giuste decisioni e tutto fu<br />
“raddrizzato” in brevissimo tempo.<br />
Non sbagliarono più e potemmo accorgerci col tempo che il personale filippino era potenzialmente<br />
molto valido e, adeguatamente addestrato, era in grado di operare in maniera tecnicamente e<br />
professionalmente molto elevata e affidabile, in modo tale da poter adeguatamente sostituire i nostri<br />
tecnici, che cominciavano ad essere troppo cari in un mercato altamente competitivo..<br />
I numeri più significativi sono stati i seguenti: 285 Kh di manodopera , 12.500 m3 di scavo per le<br />
fondazioni, erezione di 600 t di ferro per torri.<br />
Il progetto fu completato nei termini contrattuali nel dicembre 1980.<br />
I. COAXIAL CABLE PROJECT FOR THE JAMAHIRIYA (LIBIA)<br />
Contratto assegnato dal locale Ministero delle Comunicazioni nel settembre 1979 alle industrie Pirelli,<br />
associate a Sirti e Telettra (concorrenti Siemens, Alcatel e STC).<br />
Lo scopo del progetto era quello di dotare il paese di un sistema avanzato di telecomunicazioni ed in<br />
particolare di collegare la capitale con la Tunisia (Ras Ajder) e l’Egitto (Musaid). Erano vitali anche i<br />
collegamenti con il sud della Libia : Ghadames verso l’Algeria e Ghat e Gatrun verso il Chad e la Nigeria.<br />
122
Il contratto originario era di 524 M$, salito a 702 M$ al termine dei lavori. La quota Sirti, al termine dei<br />
lavori, e’ stata pari a 410 M$.<br />
I lavori sono consistiti in: 7.000 km di scavi per posare 11.000 km di cavo coassiale, 4000 km di cavi a<br />
coppie simmetriche, installazione di 16.700 km.sistema di apparati a 12 e 4 Mhz, installazione di 1.520<br />
contenitori interrati per amplificatori di linea, costruzione di 104 nuove centrali (si è costruito in loco un<br />
impianto di prefabbricazione ad hoc) e realizzazione di 4.000 km di colonnine SOS di emergenza per<br />
automobilisti, lungo le strade percorse dal cavo.<br />
I sistemi a 12 Mhz potevano anche essere equipaggiati per trasportare i segnali televisivi nelle tratte<br />
indicate in contratto. Responsabile l’Ing. Pisano.<br />
L’intera rete era controllata da un sistema di supervisione basato su una rete multicentro divisa in tre<br />
aree di manutenzione: Tripoli, Sebha e Bengasi.<br />
Sono state impiegate oltre 1.500 unità di varia nazionalità per complessive 8,5 Mh di lavoro.<br />
Questi numeri danno la visione della complessità del progetto ed evidenziano lo sforzo tecnico e<br />
organizzativo sostenuto dal nostro personale. Per esempio si può sottolineare l’impegno logistico volto<br />
a supportare le attività produttive in termini di logistica, magazzini e trasporti. A tal fine si rese<br />
necessario costruire tre campi base a Tripoli, Bengasi e Sebha , sedi delle direzioni operative della<br />
Tripolitania, Cirenaica e Fezzan, 6 campi fissi e 12 campi mobili.<br />
Si può valutare la complessità dei lavori di scavo sottolineando le diverse tipologie di terreno incontrate<br />
: paludoso nella zona di Sabrath-Ras Ajder (gli scavatori affondavano nel terreno impregnato d’acqua),<br />
desertico nel Fezzan (si e’ usato parzialmente l’aratro a causa dei “cappellacci rocciosi” presenti sotto la<br />
sabbia), roccia basaltica nella tratta Cirenaica Derna-Tobruk-Musaid (dove si sono dovuti usare 400 t di<br />
esplosivo), terreno duro nel rimanente 60% del tracciato (con avanzamenti giornalieri per ogni cantiere<br />
pari a 1000/1200 m al giorno grazie ad uno schieramento di mezzi e risorse adeguato ai programmi di<br />
lavoro).<br />
Come appendice al lavoro si può ricordare anche l’episodio della rottura di una pipeline da parte di un<br />
nostro operatore, che, fidandosi delle indicazioni dell’assistente del PTT, provocò con lo scavatore il<br />
danneggiamento del tubo, senza per fortuna provocare l’incendio del petrolio. Potete immaginare le<br />
conseguenze di tale danneggiamento, con arrivo della polizia e l’immediata apertura di un’ inchiesta<br />
per appurare se si trattava di sabotaggio o solo di un incidente. Per fortuna fu appurata la buona fede<br />
dell’operatore e l’incidente fu chiuso dal punto di vista “penale”, ma proseguì per oltre 10 anni dal<br />
punto di vista “civile”. La causa di risarcimento per 1,5 M$ ci ha visto vincere in primo grado, ma<br />
soccombere in seconda istanza. Comunque Sirti era assicurata e questo episodio non causò alcuna<br />
perdita per la commessa.<br />
Non va dimenticata la costruzione e l’attrezzaggio di un training center nell’area di Tripoli di 7.000 mc,<br />
dotato di tutti gli ausilii didattici e logistici per effettuare i corsi di addestramento per 60 allievi<br />
contemporaneamente.<br />
Durante la nostra permanenza è stato anche acquisito un lavoro per l’ente petrolifero libico (Agoco),<br />
consistente nella realizzazione del sistema di supervisione e controllo lungo una pipeline di 600 km.<br />
123
Tutto ciò premesso, possiamo asserire che per Sirti la costruzione della rete coassiale libica è stato<br />
indubbiamente il lavoro più importante mai eseguito in termini di importi, difficoltà logistiche,<br />
organizzazione e impegno finanziario.<br />
Come ultima annotazione possiamo dire che, per i noti motivi politici, il governo libico ha bloccato<br />
l’ultima rata di pagamenti, pari per noi a 5 M€, che il GPTC governativo aveva autorizzato a rilasciare, a<br />
seguito dell’emissione positiva del certificato finale dei lavori, al termine del periodo di garanzia.<br />
J. MANUTENZIONE SAIK NETWORK (ARABIA SAUDITA)<br />
Contratto assegnato a Sartelco nel dicembre 1980 per un importo globale (tre anni) di 220 MSR<br />
(concorrente AT&T).<br />
I lavori consistevano nella manutenzione preventiva e correttiva di 310 siti (radio ed energia) della rete<br />
in ponte radio costruita in precedenza da AT&T stessa. Va ricordato che Sartelco aveva costruito nel’79<br />
in subappalto per gli americani 59 torri della rete in soli 6 mesi.<br />
Tale rete era largamente capillare e copriva tutte le province del regno.<br />
La manutenzione era effettuata contrattualmente sul territorio da 300 unità distribuite in 11 centri di<br />
manutenzione e con l’headquarter a Riyadh, dove era centralizzato il TASC (centro di supervisione e<br />
controllo).<br />
Il precedente manutentore (AT&T) ci consegnò le chiavi dei siti solo alla mezzanotte del 1^ dicembre,<br />
data di entrata in vigore del contratto e ci “boicottò” in tutti i modi , per impedirci di acquisire le dovute<br />
informazioni al fine di iniziare correttamente e in sicurezza la manutenzione della rete (si sono portati<br />
via anche le monografie, fra l’altro).<br />
Sartelco, comunque, riuscì in brevissimo tempo a prendere conoscenza e confidenza della rete e dei<br />
suoi apparati e a soddisfare i requisiti di qualità contrattuali.<br />
Va segnalato che il primo guasto fu rilevato nella giornata del 7 dicembre a Khamasin, ai bordi del<br />
deserto del Rub al Khaly, e l’allora giovane ing. Caltagirone si avventurò lungo piste non conosciute per<br />
raggiungere il sito. Dopo un viaggio di 700 km raggiunse il sito, individuò l’inconveniente , sostituì il<br />
pannello e ripristinò la funzionalità del fascio radio. L’ing. Giovani , responsabile del TASC, ma<br />
impossibilitato a contattare Caltagirone a causa delle ovvie difficoltose comunicazioni via radio (radio<br />
HF installate sulle auto di servizio), seppe dell’arrivo di Caltagirone solo al momento dell’ingresso nel<br />
sito, potendo comunicare sulla linea di servizio e solo allora l’intero staff potè tranquillizzarsi sia del suo<br />
arrivo, che della possibilità di riparare il guasto.<br />
In quel momento la Sartelco prese coscienza che avrebbe potuto gestire il contratto in assoluta<br />
sicurezza perché aveva il personale all’altezza della situazione. Tale personale (PM Ing. Rigoli) era di<br />
varia nazionalità: Americani, Inglesi, Pakistani, Filippini, Sirlankini,Yemeniti ecc. oltre ad un forte nucleo<br />
italiano, che comprendeva oltre ai sirtiani anche uomini distaccati da Sip, indispensabili per l’esercizio<br />
della rete.<br />
124
K. YANBU INDUSTRIAL CITY(ARABIA SAUDITA)<br />
Il contratto fu assegnato dalla Royal Commission, istituita dal Re per coordinare la costruzione delle<br />
nuove due aree industriali di Yanbu e Jubayl, a Sartelco per un importo di 64 M$ nell’aprile 1981.<br />
Il progetto prevedeva la costruzione della rete di distribuzione e di tre nuovi central office (centrali di<br />
commutazione) della nuova città industriale di Yanbu.<br />
Per curiosità va ricordato che a Yanbu, antico porto sul Mar Rosso, sbarcò nel 1916 il tenente Thomas<br />
Edward Lawrence, il futuro Lawrence d’Arabia, inviato dal comando inglese per incontrare il principe Al<br />
Faisal e spingerlo alla lotta contro la Turchia, che,al tempo, controllava il paese.<br />
Oltre alla rete, che doveva essere progettata per servire circa 80.000 utenti, furono realizzate 3 centrali<br />
di commutazione elettroniche Ericsson AXE10 con la segnalazione a canale comune ccitt n° 7.<br />
Va sottolineato che furono le prime centrali collaudate al mondo con la nuova tecnologia.<br />
La rete di giunzione era in fibra ottica dedicata (42 km) ed era la prima volta che veniva installata nel<br />
regno. Furono installati 7.170 canali PCM e 24.000 linee telefoniche, su 45.000 installate,furono<br />
attestate e attivate alle centrali di commutazione digitale.<br />
Le risorse utilizzate per l’attivazione delle centrali erano state addestrate in Svezia per 6/10 mesi.<br />
Furono anche installati pabx Ericsson e Mitel e fu riassettata la locale stazione terrena via satellite.<br />
una delle attività contrattuali fu anche la manutenzione per due anni di tutta la rete, per conto della<br />
Saudi Telecom. Il controllo del progetto era stata assegnato dalla Royal Commission agli americani della<br />
Parsons, la più grande al tempo società d’ingegneria al mondo.<br />
Le risorse impegnate per 4 anni furono circa 100, capitanate dagli Ingg. Garavini e Bertone.<br />
L. SAIK EXPANSION (ARABIA)<br />
Nel novembre 1982 fu assegnato a Sartelco da AT&T per un importo di 39 M$ il contratto per<br />
l’ampliamento della esistente rete in ponte radio (SAIK – saudi arabian intra kingdom network); va<br />
rilevato che nel passato avevamo dato notevole prova di efficienza agli americani,costruendo per loro<br />
conto 59 torri in soli 6 mesi e “soffiandogli” la manutenzione della rete nel1980.<br />
Il lavoro consisteva in : fornitura e costruzione di 119 torri per un peso complessivo di 2.100 t, modifica<br />
e rafforzamento di 176 torri esistenti per l’installazione di nuove antenne, fornitura, progettazione e<br />
installazione di un nuovo sistema radio a 6 Ghz a 2.700 canali (Telettra), per sostituire l’esistente 4 Ghz<br />
sulla tratta Riyadh - Damman, progettazione, fornitura e installazione di 8 tratte radio a 11 Ghz<br />
(Telettra) a 480 canali PCM.<br />
In totale furono installate 470 tratte in ponte radio, 566 antenne, 14.000 m di guida d’onda, 85<br />
d.c.converter power units installati e forniti. Infine, furono forniti e installati 26.000 canali MX.<br />
125
Furono impiegate 90 unità Sartelco per 2 anni. Il controllo dei lavori, per conto del Ministry of PTT, fu<br />
assegnato a Italcable, che aveva vinto la gara, in concorrenza con Cable & Wireless, per diventare il<br />
consulente unico del ministero .<br />
I lavori furono eseguiti nei tempi contrattuali. Il responsabile l’Ing. Notizia.<br />
M. COAX EXPANSION (ARABIA)<br />
Il contratto pari a 304 M$ fu assegnato dal Ministry of PTT a Sartelco nel settembre del 1983 e<br />
consisteva nella costruzione di una nuova rete coassiale e in fibra ottica nel regno, collegando Riyadh,<br />
Taif, Makkah, Jeddah, Yanbu, Madinah, Tabuk e Halat Ammar (al confine con la Giordania) per<br />
incrementare la capacità trasmissiva dei sistemi analogici a 60 Mhz, da noi realizzati negli anni<br />
precedenti, con ulteriori sistemi a 60 Mhz e gli innovativi, per quei tempi, sistemi PCM a 140 Mbit/s.<br />
I numeri più significativi furono: 2.200 km di posa del nuovo coassiale, 200 km di fibra ottica , 2.200 km<br />
di sistemi a 60 Mhz, 200 km di sistemi a 140 Mbit/s, 50.000 canali MX.<br />
La tecnologia utilizzata era, come al solito, Philips, al tempo la migliore disponibile al mondo per<br />
affidabilità e prestazioni; i sistemi analogici a 60 Mhz venivano utilizzati per trasmettere 7.200 circuiti<br />
telefonici e 2 canali tv.<br />
Il ministero saudita assegnò il controllo dei lavori all’Italcable e Sartelco si trovò ad operare per la prima<br />
volta con i “cugini” della Stet.<br />
Come era ovvio, Italcable per evitare di poter essere considerata “parziale” si attivò con impegno per<br />
scacciare eventuali ipotesi di collusione fra italiani e, come talvolta succede quando l’arbitro vuol<br />
essere troppo imparziale, ci trovammo controllati in maniera soffocante durante tutte le attività<br />
operative, come mai ci era accaduto in precedenza. Comunque, anche in questa occasione, Sartelco<br />
completò i lavori nei tempi previsti.<br />
Va segnalato che Sirti potè’ “ri-ammortizzare” una parte dell’investimento effettuato per la Libia,<br />
inviando in Arabia parte delle attrezzature logistiche e macchine operatrici, appena utilizzate per il<br />
progetto della Jamahiriyam, fra cui i “leggendari” escavatori Hydromac. Responsabile l’Ing. Rigoli.<br />
N. PONTE RADIO MUSCAT – SALALAH (OMAN)<br />
Contratto acquisito da sirti da Siemens per conto del locale PTT nel 1983. Il lavoro consisteva<br />
nell’istallazione e attivazione di 40 tratte radio a 7 Ghz a 1800/960 circuiti e tv per una estensione di<br />
1.000 km .<br />
Furono, inoltre, fornite e installate 30 torri e ampliata la rete di distribuzione di Muscat, la capitale. I<br />
lavori terminarono nel 1985 e furono impiegate circa 80 unità<br />
Nel 1986 avemmo in manutenzione l’intero impianto.<br />
126
O. Transgabonais (Gabon)<br />
Nel marzo 1984 il ministero delle comunicazioni del Gabon assegnò a sirti la realizzazione della rete TLC<br />
ferroviaria in cavo di rame monocoassiale e a coppie, che collegava Lastourville a Franceville. L’importo<br />
contrattuale era pari a 27 MFrF e la durata era prevista in 32 mesi.<br />
Il lavoro consisteva nella fornitura e posa, lungo il sedime ferroviario, di 150 km di cavo monocoassiale<br />
e 150 km di cavo a 4 quarte (affiancati). Il cavo armato veniva posato al limite dei 4/5 della massicciata<br />
(partendo dal basso) mediante l’uso di un aratro vibrante Dynapac.<br />
L’avanzamento del lavoro era legato alla costruzione della massicciata e alla posa dell’armamento da<br />
parte del costruttore della ferrovia. Noi, infatti, intervenivamo subito dopo la posa dei binari e prima<br />
della gettata del ballast, che ricopriva la sede di posa del cavo.<br />
In contemporanea la CDL (cable de lyon) aveva avuto in appalto l’esecuzione del tratto Booue –<br />
Lastourville e stava avendo seri problemi di avanzamento. Vista l’efficienza del nostro cantiere di posa,<br />
ci assegno 40 km della sua tratta in subappalto.<br />
Il lavoro terminò nel maggio ’87 al termine del positivo collaudo elettrico dei cavi. Responsabile l’Ing.<br />
Kunz.<br />
P. MW LINK PROJECT CAIRO – ASSUAN - ABU SIMBEL (EGITTO)<br />
Nel 1986 Sirti acquisisce dalla Telettra per conto del PTT egiziano un contratto di 22 M$ per la<br />
costruzione di un collegamento in ponte radio dal Cairo ad Abu Simbel lungo il corso del Nilo.<br />
Il progetto prevedeva la realizzazione, chiavi in mano dell’impianto, e quindi la costruzione delle torri,<br />
degli schelter, delle sale energia e l’ installazione e attivazione degli apparati, oltre ad un anno di<br />
manutenzione.<br />
Il sistema in ponte radio era di produzione e fornitura Telettra nella gamma del 7 Ghz nella<br />
configurazione 3+1 con capacità di 1.8oo circuiti telefonici o tv.<br />
Il collegamento prevedeva 9 stazioni terminali e 22 ripetitori. Gli schelter, fuori dai centri abitati, erano<br />
alimentati da energia solare con condizionamento passivo, progettato dalla Sirti, ovvero dalla direzione<br />
specifiche della DL. Va ricordato che, tali infrastrutture si rendevano indispensabili ove ci si trovasse in<br />
zone prive di allacciamenti alla rete elettrica. A tal proposito in tutte le realizzazioni effettuate in zone<br />
desertiche o non urbanizzate erano e saranno sempre installati. La novità consisteva nell’innovativa<br />
soluzione di liquidi opportunamente studiati per permettere il raffreddamento dell’interno del<br />
contenitore, ove alloggiavano gli apparati, tramite il naturale flusso, all’interno di scambiatori di calore,<br />
prodotto dal ciclo termico giorno/notte.<br />
Le torri, di altezza fino a 150 m, furono istallate da subappaltatori locali, supervisionati da nostro<br />
personale. Le fondazioni furono, come al solito, subappaltate a società locali. I lavori e la successiva<br />
manutenzione terminarono nel 1991.PM. il Sig. Mari.<br />
127
Q. RIABILITAZIONE DELLE RETI URBANE SOMALE (SOMALIA)<br />
Nel 1988 il ministero degli affari esteri italiano, nell’ambito della cooperazione internazionale per lo<br />
sviluppo dei paesi del terzo mondo, decise di destinare fondi per la riqualificazione delle reti TLC in<br />
Somalia.<br />
A tal fine fu costituito il consorzio Italcom con Sirti, Italtel, Telettra e Siemens a cui fu affidato il<br />
compito di riabilitare e ampliare le rete di accesso di Mogadiscio, Baidhabo, Kismaayo e Hargheysa.<br />
A Sirti fu assegnato il compito di realizzare e riqualificare la rete fisica per un importo di 7 Mdi £. In<br />
particolare furono installati 2000 pali in vetroresina per la rete aerea, che copriva il 75 % della rete<br />
totale, utilizzando due ditte locali.<br />
Durante i lavori cominciarono ad affiorare seri problemi politici nel paese, che, successivamente,<br />
sfociarono in manifestazioni ostili al governo. Proprio per questo non riuscimmo ad andare a<br />
Hargheisa,nel nord del paese, che era stata conquistata da una fazione avversa al presidente Siad Barre.<br />
La rivolta sfociò ben presto una rivoluzione e il governo venne in pochi giorni travolto dagli eventi.<br />
Sirti, prudentemente, quando la situazione divenne critica a fine ’90, decise di far rientrare in tutta<br />
fretta il proprio personale .<br />
Il lavoro rimase incompiuto e di conseguenza perdemmo il materiale e le attrezzature che avevamo<br />
trasportato nel paese in precedenza. Come è noto, da quel momento la Somalia è rimasta travolta da<br />
quegli eventi e non si è più data un governo capace di governare il Paese.<br />
R. FIBRA OTTICA ARAR – TURAYF (ARABIA SAUDITA)<br />
Nel 1988 il locale ministero PTT assegnò a Sartelco un contratto di 68 MSR per collegare Arar con<br />
Turayf con fibra ottica a 24 fibre.<br />
Il collegamento costeggiava la pipeline che dai campi petroliferi iracheni, passando per l’Arabia,<br />
portava il petrolio in Giordania. L’area costeggiava il confine ed era militarizzata e occorreva, quindi,<br />
anche collegare i campi militari, posti al confine con l’Irak, con cavi a coppie simmetriche e sistemi pcm<br />
a 34 canali.<br />
Furono scavati 500 km di trincea. Le diramazioni erano in corrispondenza di shelter che dovemmo<br />
interrare per proteggerli dalla elevatissima temperatura giornaliera estiva. Nella località di Javidah fu<br />
posata la diramazione in f.o. di 45 km per collegare l’impianto con l’Irak e il terminale della pipeline.<br />
La dorsale fu attrezzata con sistemi pcm NEC a 565 Mbit/s di nostra fornitura, come del resto i cavi e gli<br />
shelter.<br />
Il lavoro terminò nei tempi contrattuali nel 1990, l’anno precedente alla prima guerra del Golfo, che<br />
vide come teatro di guerra proprio quella zona.<br />
128
S. RETE DI TELECONTROLLO DEL GASDOTTO IN ALGERIA<br />
Nel1989 la Nuovo Pignone, che stava costruendo per conto di Saipem le stazioni di pompaggio del<br />
gasdotto che portava sulla costa il gas estratto dall’interno del paese, assegnò a Sirti un contratto per la<br />
installazione di sistemi di controllo nelle loro stazioni, utilizzando il cavo a coppie posato lungo la tratta.<br />
Furono installati sistemi di rilevazioni allarmi che trasmettevano i dati su sistemi pcm a 34 Mbit/s.<br />
In quegli anni l’Algeria era pervasa da rivolte antigovernative fomentate da parte degli integralisti<br />
islamici, che rivendicavano la vittoria alle recenti elezioni del parlamento. La situazione stava<br />
precipitando, soprattutto perché le fazioni antigovernative avevano cominciato ad uccidere<br />
indiscriminativamente gli occidentali.<br />
Fu gioco forza sospendere i lavori e rientrare in Italia nel ’91. Si aprì allora con la Nuovo Pignone un<br />
pesante contenzioso, perché ci accusarono di aver sospeso indebitamente i lavori e non ci vollero<br />
inizialmente riconoscere gli stati di avanzamento realizzati. Il contenzioso è durato vari anni, ma si è per<br />
noi concluso felicemente. Responsabile il Sig. Mari.<br />
T. OVERLAY NETWORK PROJECT (ROMANIA)<br />
Il contratto venne aggiudicato a Sirti nell’ aprile 1993 dal PTT locale a seguito di una serrata<br />
competizione con Siemens, Alcatel e Tomen (giapponesi). Il bando di gara prevedeva l’aggiudicazione di<br />
tre lotti; a noi andarono i primi due, mentre a Tomen venne assegnato il terzo.<br />
L’importo contrattuale era pari a 35 Mdi £ ed i lavori prevedevano la fornitura e la posa in un bitubo di<br />
circa 1.200 km di fibra ottica (Pirelli) per collegare Bucarest con Craiova, Brasov e Timisoara al confine<br />
con l’Ungheria e la fornitura e installazione dei relativi apparati a 140 Mbit/s di produzione Italtel.<br />
Giunti e terminazioni ottiche erano della nostra Optotec.<br />
Va ricordato che il paese era appena uscito dall’orbita sovietica ed era stremato da una diffusa povertà.<br />
Fu facile trovare subappaltatori locali, ma impossibile trovare macchine operatrici.<br />
Il costo della mano d’opera era talmente basso che era più conveniente scavare a mano che con le<br />
macchine operatrici.<br />
Sirti, comunque, per rispettare i tempi inviò, come era consuetudine per lavori particolarmente<br />
impegnativi in termini di difficoltà logistiche e contrattuali, una propria squadra aratro con due D9<br />
Caterpillar e una decina di scavatori per accelerare il lavoro, ma, va detto, che buona parte dello scavo<br />
fu effettuato con pala e piccone da circa 3.000 rumeni utilizzati dalle locali imprese subappaltatrici.<br />
Per curiosità, ricordiamo che quattro cantieri furono costituiti ccn galeotti, che, sorvegliati da poliziotti,<br />
scontavano la pena dei lavori forzati scavando la nostra trincea.<br />
Il lavoro terminò nei tempi contrattuali il 25 novembre 1994. Lo staff italiano era costituito da 18 unità.<br />
Va evidenziato che il p/c finale fu di 1,04, esattamente uguale al preventivo. Responsabile l’Ing.<br />
Vezzoni.<br />
129
U. RETE DI DISTRIBUZIONE DI BEIRUT (LIBANO)<br />
Il contratto fu acquisito da sirti nel 1994 da Siemens, a cui il locale PTT aveva assegnato il compito di<br />
ricostruire ed ampliare la rete di distribuzione della capitale.<br />
A Sirti, che era in consorzio con l’impresa locale Almabani, responsabile dei lavori civili, fu assegnato il<br />
compito di progettare la rete, di fornire gli accessori di linea e il cavo, di realizzare 350.000 linee e di<br />
effettuare il project management dei lavori civili; il tutto doveva concludersi entro 36 mesi. Fu aggiunta,<br />
inoltre, la posa di 300 km di fibra ottica di rete di giunzione, per collegare le centrali di commutazione<br />
che Siemens stava realizzando.<br />
Va ricordato che Beirut era appena uscita da una tremenda guerra civile e la città appariva come una<br />
enorme distesa di macerie. Vennero inviati i nostri migliori progettisti di rete e fu rapidamente<br />
costituito un centro cad di progettazione, che in tempi brevi “sfornò” i progetti necessari allo start up<br />
delle operazioni. Almabani costruiva le canalizzazioni e le nostre squadre, a seguire, provvedevano a<br />
posare cavi in rame e f.o., a giuntare, ad installare gli armadi di linea e alla successiva attestazione dei<br />
cavi appena posati con le relative misure.<br />
A fine lavoro furono realizzate 420.000 linee, di cui 90.000 riabilitate.<br />
Le ultime attività terminarono nel 1998. PM l’Ing. Garavini.<br />
V. RETE INTEGRATA A LUNGA DISTANZA IN F.O. E MW SDH (ALBANIA)<br />
Nel 1995 l’Albanian Telecon ci assegnò un contratto di 30 Mdi , finanziato dal ministero degli affari<br />
esteri italiano, per la realizzazione della rete a lunga distanza in Albania.<br />
Il progetto prevedeva la fornitura e posa in tritubo di 200 km di f.o. (Pirelli) e la fornitura e installazione<br />
di apparati di linea e mux sdh a 155 Mbit/s (Siemens) e ponti radio sdh a 155 Mbit/s (Siemens) nella<br />
configurazione 3+1.<br />
Il personale italiano era ridotto a poche unità perché i lavori civili erano subappaltati ad una ditta<br />
italiana che operava già localmente. Tale ditta ottenne, come da contratto, da noi l’anticipo, iniziò i<br />
lavori con un cantiere e dopo pochissimi km rientrò precipitosamente in Italia.<br />
Era successo che in Albania, in quel periodo, a causa di speculatori disonesti (banche comprese),<br />
venivano distribuiti ai risparmiatori fantomatici interessi dell’ordine del 30 %.<br />
Tutti investivano in titoli e l’economia andò presto fuori controllo. I prezzi ovviamente s’impennarono<br />
e il nostro subappaltatore, che aveva quotato lo scavo a 2.000 £/m, si trovò a dover fare i conti<br />
localmente con costi che superavano del 100 % le sue previsioni.<br />
Dovemmo aprire un contenzioso, che fortunatamente andò a buon fine, ma per continuare i lavori<br />
dovemmo far fronte con le nostre risorse. Inviammo in Albania 3 cantieri, attrezzati con i vecchi e<br />
mitici escavatori Hydromac, che avevano già fatto le campagne di Libia e Arabia, e una ventina di<br />
130
italiani. La manovalanza fu reperita sul posto (100 unità) e così potemmo iniziare e terminare i lavori<br />
civili.<br />
Il Paese non era assolutamente tranquillo, per cui a seguito dei noti disordini succedutisi alle elezioni<br />
politiche, fummo costretti a sospendere i lavori per “causa di forza maggiore” nel ’97.<br />
Li riprendemmo nel ’98 e potemmo iniziare e completare i lavori elettrici.<br />
Nel frattempo ottenemmo direttamente dall’Albanian Telecom per 1 M$ la rete man in f.o. di Tirana e<br />
una serie di collegamenti PCM a 34 Mbit/s per la rete di giunzione.<br />
W. RETE A LUNGA DISTANZA (COLOMBIA)<br />
Nel 1995 Telecom Colombia decise di mettere in gara la costruzione della rete a lunga distanza del<br />
paese attraverso l’appalto in 5 lotti dell’intero lavoro.<br />
Tre lotti furono vinti da Alcatel e due da Sirti. Il nostro importo era pari a 52 M$ e il lavoro consisteva<br />
nella fornitura e posa di un cavo a fibre ottiche in un tritubo, anch’esso di nostra fornitura.<br />
Sirti destinò al controllo del progetto 4 unità, due provenienti dall’Italia e due dalla Seirt. I lavori civili<br />
furono appaltati a ditte locali, che utilizzarono centinaia di manovali per scavare a mano gran parte<br />
della tratta. Infatti, visto il costo della manodopera, era più conveniente lo scavo a mano che il<br />
noleggio delle macchine operatrici.<br />
Il lavoro terminò nei tempi contrattuali nel ’97.<br />
W. RETE DI DISTRIBUZIONE E RETE A LUNGA DISTANZA (CUBA)<br />
Nel 1999 Etecsa (Telecom Cuba) tramite una licitazione privata aggiudicò a Sirti, associata a Cubatel<br />
(51% governo cubano e 49 % Italtel), la realizzazione della rete di distribuzione delle 4 più importanti<br />
città cubane. L’importo era pari a 40 M$, ma doveva essere finanziato dall’appaltatore (ovviamente<br />
Sirti), che sarebbe stato ripagato tramite 5 rate a 30 mesi.<br />
Sirti e Seirt inviarono 7 unità per il management del progetto, che, però, fu subito ridimensionato, in<br />
quanto ci fecero costruire solo la rete di Santiago con 120.000 linee realizzate.<br />
L’importo si ridusse a 15 M$. Nel frattempo con lo stesso criterio finanziario ci fu assegnata la fornitura<br />
e la posa di un cavo in fibra ottica per la lunga distanza;Il collegamento era fra Pinar del Rio e<br />
Guantanamo per 1.200 km. Il cavo sarebbe stato posato con il metodo dell’aria compressa in un tritubo<br />
di nostra produzione. I lavori civili furono eseguiti, come per la rete di distribuzione, dal nostro socio<br />
Cubatel, che utilizzò mediamente un centinaio di unità con l’ausilio di macchine operatrici, compresa<br />
una fresa.<br />
Il lavoro terminò nel 2004, e, va sottolineato, il governo cubano onorò tutti i pagamenti.<br />
131
Y. NUOVE SOCIETA’<br />
Negli anni ’90 Sirti decise strategicamente di costituire nuove società in Europa per poter essere<br />
attivamente presente con la sua capacità nei Paesi occidentali, che in quegli anni avevano liberalizzato i<br />
loro mercati delle TLC.<br />
Nel frattempo, sull’onda della presenza di Telecom Italia in Argentina, costituimmo a Buenos Aires la<br />
Telsys, con un socio locale, che costruì parte della rete a lunga distanza in f.o. del paese e la<br />
riqualificazione e l’ampliamento della rete di distribuzione di Buenos Aires.<br />
In rapida successione furono acquisite società locali in Portogallo, Francia, Inghilterra, Germania e<br />
Polonia, con lo scopo di diventare partner significativi degli operatori locali, in particolare per le reti di<br />
accesso in rame o fibra ottica sia per telefonia, che per le reti tv via cavo. Queste società ebbero<br />
un’ampia autonomia commerciale ed operativa e vissero fino ai primi anni del nuovo secolo, quando,<br />
per decisione strategica, a seguito dell’avvenuto tracollo del mercato TLC in tutto il mondo, fu deciso di<br />
chiudere le società estere e di concentrarci nel mercato interno.<br />
La tipologia dei lavori acquisiti da queste società è stata quanto mai varia e parcellizzata in una miriade<br />
di ordini. Forse quello più significativo fu la progettazione e la realizzazione delle reti tv in cavo in<br />
Inghilterra.<br />
In questi anni vanno anche segnalate le società in Brasile e Cile,ereditate dalla fusione con la AET, e la<br />
società costituita da Sirti in Bolivia. Tutte queste società avevano lo scopo di realizzare le reti a lunga<br />
distanza e di distribuzione nei rispettivi Paesi.<br />
CONCLUSIONI<br />
Questa “elementare” elencazione di attività più significative, che Sirti ha fatto all’estero fino all’inizio<br />
del nuovo secolo, è un omaggio ed un dovuto riconoscimento a chi ha partecipato ai suddetti progetti.<br />
Va sottolineato che tutto il personale (dirigente ed operativo) comandato ha dato sempre il meglio di<br />
se in tutte le situazioni incontrate. La “leggenda” dell’italiano restio ad allontanarsi dai suoi “affetti”,<br />
con i sirtiani non ha trovato conferma, perché una volta sul posto ognuno ha contribuito positivamente<br />
alla realizzazione dei progetti, faticosamente “conquistati” commercialmente. Anche la “leggenda” che<br />
Sirti fosse permeata di scarsa efficienza per aver vissuto per troppi anni in un mercato captive<br />
nazionale, che le aveva tolto la capacità di lottare con la concorrenza, è stata completamente smentita<br />
dai risultati ottenuti in Paesi e contesti assolutamente competitivi. Una Sirti capace, non solo di vincere<br />
la concorrenza di AT&T in Arabia Saudita o di Siemens in Libia, ma anche di performare con assoluta<br />
soddisfazione del Cliente i suoi obblighi contrattuali, merita senz’altro un posto d’onore nella storia<br />
dell’industria italiana nel mondo. Chissà se qualcuno se lo ricorderà…<br />
Questo pamphlet ha lo scopo di non farlo dimenticare a chi avrà la voglia di leggerlo.<br />
Mi scuso per coloro, e sono tanti, che mi sono dimenticato di menzionare, ma, purtroppo, la mia<br />
memoria non è migliorata con gli anni.<br />
Chiunque volesse correggermi o aggiungere, arricchendolo, progetti, anche recenti e non da me vissuti,<br />
a questo documento avrà la mia gratitudine.<br />
Francesco Romano<br />
132
STAZIONI PER COMUNICAZIONI VIA<br />
SATELLITE<br />
133
Stazioni per comunicazioni via satellite<br />
Nel settore delle trasmissioni a lunga distanza di particolare rilievo vanno considerate le<br />
realizzazioni di Stazioni Terrene per comunicazioni via satellite, realizzate per Telespazio<br />
presso le stazioni terrene del FUCINO e del LARIO, poste in posizioni ottimali per la naturale<br />
protezione dalle interferenze elettromagnetiche, essendo interamente circondate da<br />
montagne.<br />
Tali stazioni furono progettate a seguito del lancio della serie di satelliti INTELSAT che,<br />
con tre di essi posizionati rispettivamente sull'oceano Atlantico,sul Pacifico e sull'Indiano,<br />
nel 1969 ottenne la copertura globale della superficie terrestre.<br />
Nel 1967 tre ditte italiane,operanti nel settore dell'elettronica,decisero di riunire le loro<br />
conoscenze tecniche ed esperienze installative per creare il Consorzio STS (Satellite<br />
Telecommunications Systems) avente lo scopo di realizzare,sia in Italia che all'estero,stazioni<br />
di terra per le comunicazioni via Satellite di tipo “Standard” previste per i satelliti della<br />
serie Intelsat.<br />
L'attività consisteva nel progettare,realizzare e porre in opera impianti completi “chiavi<br />
in mano” realizzando nell'ambito delle ditte consorziate la struttura d'antenna, gli apparati,<br />
l'integrazione ed installazione dell'intero sistema fino al collaudo finale col Cliente per<br />
l'inserimento nell'organizzazione INTELSAT.<br />
Le ditte consorziate furono:<br />
GTE Telecomunicazioni Spa<br />
Società Italiana Reti Telefoniche Interurbane (SIRTI)<br />
Società Italiana Telecomunicazioni Siemens Spa<br />
Le due ultime ditte erano controllate dalla STET, facente parte del gruppo IRI.<br />
Il Consorzio così costituito ha realizzato,dal 1969 al 1985, numerose stazioni via satellite sia<br />
in Italia che all'estero; in particolare in Italia ha realizzato per conto Telespazio la stazione<br />
del Fucino2 con diametro parabolico di m. 29,5 (nel 1970) ,la stazione Lario1 con diametro<br />
parabolico di m.32(nel 1976), le due stazioni del progetto SIRIO diametro m. 17 (nel 1977), la<br />
stazione Lario2 diametro m.32 (nel 1984).<br />
I contributi delle singole ditte costituenti il consorzio possono così essere sintetizzati:<br />
GTE: progettazione e costruzione in fabbrica degli apparati relativi alla catena di ricezione<br />
(larghezza di banda 500 Mhz centrata sulla frequenza di 4 Ghz) della quale gli apparati a maggior<br />
tecnologia furono gli amplificatori parametrici a bassissimo rumore(LNA); progettazione e<br />
realizzazione del Feed d'antenna.<br />
SIEMENS: progettazione e realizzazione della catena di trasmissione (500 Mhz di banda centrata<br />
sulla frequenza di 6 Ghz) con particolare evidenza per gli Amplificatori di potenza (HPA) superiori<br />
al KW; progettazione e realizzazione del sistema di Tracking sul satellite che garantiva la precisione<br />
di puntamento del centesimo di grado.<br />
134
SIRTI: progettazione, costruzione ed installazione della struttura meccanica d'antenna con relativi<br />
elementi radianti, comprensiva di Deicing, Servomeccanismo (quest'ultimo progettato e realizzato<br />
dalla Elettronica S.Giorgio) ed impianto di terra; studio ed integrazione dell'intero sistema<br />
Antenna/apparati con interfaccia tra parte rotante e parte fissa; installazione, messa a punto e<br />
collaudo di tutte le apparecchiature; messa a punto e collaudo dei sottosistemi TX e RX; messa a<br />
punto e collaudo del sistema di tracking e del servomeccanismo; misure d'antenna atte alla<br />
qualificazione della stessa per l'inserimento nel sistema Intelsat.<br />
In particolare la SIRTI per la realizzazione della struttura d'antenna sviluppò in un primo tempo<br />
un progetto di base di tipo King-Post (diametro d'antenna m.29.5) al quale apportò sostanziali<br />
modifiche migliorative e che venne utilizzato per la stazione del Fucino realizzata nel 1970.<br />
A seguito Sirti progettò una nuova soluzione d'antenna di tipo “Wheel and Track”, con cesto<br />
parabolico ruotante sull'asse di elevazione su rotaia circolare e Feed a specchi, che venne utilizzata<br />
per la realizzazione dell'antenna Lario (1977).<br />
Un ulteriore sviluppo si ottenne con la progettazione di un nuovo tipo d'antenna standard “A”<br />
(diametro m. 32), adeguata alla generazione dei satelliti Intelsat 5, con migliorate caratteristiche<br />
radioelettriche e capacità di operare in condizioni meteorologiche avverse (vento di intensità<br />
fino a 100 km/h con errore di puntamento inferiore ai due centesimi di grado).<br />
Tale tipo d'antenna fu realizzata, oltre che per commesse estere, per la stazione di Telespazio<br />
Lario2.<br />
In riferimento alle caratteristiche che le antenne dovevano possedere,si evidenzia l'accuratezza<br />
meccanica richiesta per la superfice della parabola (diametro m. 32), costituita da circa 350 pannelli<br />
realizzati con l'ausilio di dime radiali ed allineati in opera con teodolite, e del relativo<br />
sub-riflettore,in quanto il rispetto della forma ed accuratezza di costruzione e messa in opera<br />
erano condizioni essenziali per il risultato delle caratteristiche radioelettriche d'antenna.<br />
A tale proposito le misure radioelettriche finali che certificavano i valori per la qualificazione<br />
e l'accettabilità nel sistema Intelsat (guadagno in trasmissione e ricezione; temperatura di<br />
rumore d'antenna; G/T ; diagrammi di radiazione) furono realizzate rilevando l'intensità di flusso<br />
ricevuto da Radiostelle (Cassiopea, Cygnus etc.) con l'utilizzo di un Radiometro ad altissima<br />
sensibilità progettato e realizzato da SIRTI.<br />
Oltre alle antenne di tipo standard il consorzio realizzò,come in precedenza evidenziato,due<br />
antenne per Telespazio (Fucino e Lario nel 1977)nell'ambito del progetto SIRIO relative alla<br />
gestione del satellite italiano Sirio avente lo scopo di analizzare i fenomeni di propagazione alle<br />
alte frequenze.<br />
n.b.: INTELSAT: International Telecommunications Satellite Organization<br />
.<br />
135
LAVORI PER LE FORZE ARMATE<br />
136
PRINCIPALI IMPIANTI REALIZZATI PER LE FORZE ARMATE<br />
Nel corso degli anni sono stati affidati alla SIRTI da parte delle Forze Armate diversi impianti per<br />
telecomunicazioni: Centrali, Ponti Radio, Allestimento di aeroporti, ecc.<br />
Tra questi ricordiamo per la loro particolare rilevanza, per l‟impegno tecnico richiesto e per le<br />
difficoltà organizzative che la SIRTI ha dovuto superare per la loro realizzazione, i seguenti:<br />
Rete tropo-scatter<br />
Ponte Radio Italia-Germania<br />
Rete tropo-scatter<br />
Questo sistema di telecomunicazione, basato sulla tecnica dello scatter troposferico nella gamma<br />
intorno a 800 MHz, venne ideato e poi realizzato per un preciso scopo militare: si sviluppava lungo<br />
il confine virtuale (si era negli anni ‟50) della “Cortina di Ferro” su cui si affacciavano da un lato le<br />
potenze occidentali (NATO) e dall‟altro le potenze orientali (Patto di Varsavia).<br />
In quei tempi (seconda metà degli anni ‟50), la situazione degli armamenti missilistici era<br />
totalmente a favore della Russia già in possesso dei missili balistici intercontinentali con testate<br />
atomiche, mentre gli USA non avevano ancora a disposizione missili di questo tipo ed erano quindi<br />
esposti ad una possibile azione di attacco missilistico da parte dei Russi.<br />
Lo scopo da raggiungere era di avvistare i missili russi, lanciati dalla base militare presso il lago<br />
Baku, appena possibile quando si fossero alzati sull‟orizzonte. Secondo i calcoli degli specialisti<br />
dell‟astronautica, i missili diretti sulla costa est degli USA potevano essere avvistati, tenuto conto<br />
della convessità della sfera terrestre, 20‟prima di raggiungere il loro obiettivo.<br />
Con tali intendimenti, si studiò la suddetta rete tropo-scatter, di assoluta affidabilità, che fosse<br />
interconnessa ad un sistema di stazioni radar di grande potenza disposte lungo il confine virtuale<br />
della “Cortina di Ferro”, partendo dall‟estremo Nord della Norvegia (base di Bodo) giù attraverso<br />
tutta l‟Europa, per terminare all‟estremo est della Turchia (base di Adana).<br />
Per completezza di informazione, si ricorda che gli Americani tennero in volo costante nelle 24 ore<br />
un terzo delle loro forze aeree da bombardamento (costituite dai bombardieri a lungo raggio B52 e<br />
B56 dotati di armi atomiche) fino a quando gli USA non misero in funzione sul loro territorio le<br />
basi di lancio dotate di missili intercontinentali con testate atomiche (a cavallo tra la fine degli anni<br />
‟60 e l‟inizio degli anni ‟70).<br />
Il progetto della rete tropo-scatter fu elaborato a Parigi da un numeroso staff di ingegneri e tecnici<br />
provenienti dai principali Paesi della Nato: l‟Italia era presente con la SIRTI, la quale creò, a Parigi,<br />
un centro di progettazione e coordinamento che faceva capo all‟ing. Bendi e che aveva come<br />
coordinatori, oltre a numeroso personale straniero, gli ingg. Sponzilli, Carminati, Filippini ed altre<br />
presenze italiane saltuarie.<br />
Alla SIRTI furono affidati tutti i lavori relativi alla installazione del sistema di telecomunicazione,<br />
nonché degli apparati di energia, in Italia e in Grecia,<br />
137
Fu nominato un “liaison-representative” nella persona dell‟ing I. Bassi, il quale doveva partecipare<br />
a riunioni ogni uno/due mesi indetti dal Comando Nato e dal Ministero della Difesa per verificare il<br />
corretto avanzamento dei lavori e valutare eventuali interventi che si fossero resi necessari.<br />
Il lavoro si presentava di notevole impegno sia per le dimensioni delle antenne che per la potenza<br />
dei trasmettitori e dei relativi impianti energia. Si citano, tra le altre, le Stazioni di Tolfa, di Ischia,<br />
del Gargano in Italia; di Cefalonia, di Pendelikon, di Vitsi, di Ziros (Creta), di Komothini e di<br />
Larissa in Grecia. Si doveva, tra l‟altro, collegare il Comando del Sud Europa di Napoli con Parigi.<br />
La SIRTI concluse i lavori, durati un paio d‟anni, in modo puntuale e con piena soddisfazione del<br />
Cliente.<br />
Ponte Radio Italia-Germania<br />
A cavallo degli anni ‟60 – ‟70, fu affidata alla SIRTI, a trattativa diretta, la realizzazione di un<br />
collegamento in Ponte Radio Italia-Germania per conto dell‟USAFE (United States Air Force<br />
Europe), che collegava WilsBaden (sede del comando americano in Europa) con le basi italiane.<br />
La realizzazione dell‟impianto fu preceduta da prove di propagazione tra Cima Gallina (a quota<br />
3.000 metri sopra il Brennero) e la Sugspitze (a quota 3.000 metri in Baviera) in quanto era<br />
necessario scavalcare l‟Austria, Paese non aderente alla NATO.<br />
Tali prove diedero esito positivo, per cui si procedette alla realizzazione di un impianto<br />
provvisorio, data l‟urgenza causata dal persistere delle tensioni tra Ovest ed Est.<br />
Le Stazioni erano a Cima Gallina, Monte Paganella, Monte Corna con ripartizione successiva tra<br />
Monte Venda e Aviano da un lato e Monte Cimone e Camp Derby (Livorno) dall‟altro.<br />
Successivamente fu realizzato l‟impianto definitivo, compresi i fabbricati ed una seggiovia a Cima<br />
Gallina.<br />
138
MARISTEL SpA<br />
SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONE<br />
SU CAVI SOTTOMARINI IN F.O.<br />
139
MARISTEL- Sistemi di telecomunicazione su cavi sottomarini in F.O.<br />
Prefazione<br />
La rete nazionale in F.O. nata con il “Progetto „80” , articolata in una parte terrestre ed una<br />
sottomarina, risultò ben presto insufficiente a coprire la crescente domanda di capacità. Questo<br />
fatto, insieme alla necessità di allineare la qualità e la diffusione dei servizi di telecomunicazione<br />
agli standard europei per il 1992, anno di introduzione del Mercato Unico Europeo, ha fatto sorgere<br />
l‟ulteriore necessità di realizzare in tempi brevi collegamenti su alcune direttrici chiave, come ad<br />
esempio la dorsale tirrenica Genova-Palermo.<br />
L‟indisponibilità, in alcuni casi, di idonee sedi di posa dei cavi ed i tempi richiesti per l‟ottenimento<br />
dei permessi di scavo, spesso lunghi per la presenza di infrastrutture sul tracciato di posa (ponti,<br />
gallerie, cavalcavia, attraversamenti stradali e ferroviari, ecc.), convinsero SIRTI e PIRELLI a<br />
proporre all‟ASST la realizzazione di una rete sottomarina in F.O. in appoggio alla rete terrestre, da<br />
utilizzare sia per le necessità di estensione dei circuiti di cui sopra, sia per avere un miglioramento<br />
della disponibilità e del grado di affidabilità dei collegamenti con la realizzazione di percorsi<br />
alternativi (Rete di recovery).<br />
Per dare un maggiore impulso a questo progetto, e prevedendo anche notevoli sviluppi futuri, fu<br />
deciso di costituire una Società paritetica SIRTI-PIRELLI che sviluppasse la sua attività sia in<br />
campo nazionale che internazionale.<br />
Costituzione e scopo della Società.<br />
Con l‟accordo del 15 aprile 1988 la Pirelli Cavi SpA e la Sirti SpA decisero, infatti, di costituire la<br />
Maristel SpA, come in effetti fu costituita il 19 aprile 1988, avente per oggetto sociale l‟attività di<br />
promuovere, commercializzare e realizzare sistemi di telecomunicazione in cavo sottomarino.<br />
I contratti acquisiti da Maristel sarebbero stati subappaltati a SIRTI e PIRELLI per le rispettive<br />
competenze, che qui di seguito, in linea di massima, si evidenziano:<br />
PIRELLI:<br />
Campagna scandagli fino al giunto terra-mare e fornitura delle relative strisce esecutive,<br />
approdo compreso.<br />
Fornitura dei cavi, dei giunti terra-mare, dei giunti di riparazione marini.<br />
Fornitura degli apparati.<br />
Posa dei cavi sottomarini.<br />
Documentazione tecnica relativa a cavi ed apparati.<br />
140
SIRTI:<br />
Programmazione dei lavori e gestione del contratto per la realizzazione dei collegamenti.<br />
Supporto ad ASST ed agli altri partners (Società Cavi Pirelli e Consorzio Prisma) nella<br />
progettazione della rete.<br />
Studio e misurazione dei tracciati terrestri e fornitura delle relative strisce esecutive.<br />
Scavi e manufatti per le tratte terrestri.<br />
Lavori di ripristino di strade e pavimentazioni manomesse.<br />
Fornitura dei materiali di giunzione e terminazione dei cavi terrestri.<br />
Lavori di posa e giunzione dei cavi previsti sulle tratte terrestri.<br />
Lavori di installazione degli apparati.<br />
Misure di messa a punto degli apparati e dei collegamenti.<br />
Collaudo finale.<br />
Riordini delle stazioni terminali.<br />
Maristel sarà negli anni ‟90 una Società all‟avanguardia nel mondo nel settore dei collegamenti in<br />
cavo ottico sottomarino ed avrà un importante ruolo nello sviluppo delle Telecomunicazioni in<br />
Italia.<br />
Attività di Maristel<br />
Rete nazionale sottomarina a “Festoni”<br />
La proposta fatta all‟ASST di realizzare una rete nazionale sottomarina fu favorevolmente accolta<br />
dal Cliente e pertanto furono progettati collegamenti sottomarini lungo le coste, assolutamente<br />
innovativi per la rete italiana (ed anche internazionale) a lunga distanza, battezzati “Festoni”.<br />
Il progetto prevedeva la posa dei cavi sottomarini a F.O. non amplificati, sottocosta lungo l‟Italia,<br />
ipotizzando punti di approdo terrestri terminali di rigenerazione, posti a una distanza media di circa<br />
km. 150 , limite dovuto alle caratteristiche tecniche trasmissive delle F. O. del tempo.<br />
Era fondamentale rispettare tale importante requisito in quanto si dovevano collegare Centri di<br />
Distretto costieri, con lunghezze medie di 150 km, e quindi studiare soluzioni molto avanzate che<br />
permettessero di realizzare collegamenti senza l‟ausilio di rigeneratori con evidenti vantaggi,<br />
rispetto ai sistemi rigenerati, in termini di affidabilità, di economia realizzativa, facilità di posa e<br />
capacità trasmissiva più elevata di quella di un sistema sottomarino rigenerato (per questi ultimi, la<br />
tecnologia allora disponibile permetteva la trasmissione di flussi a 280 Mb/s e 420Mb/s non<br />
consentendo fra l‟altro di sostituire immediatamente il sistema terrestre operante a 565 Mb/s in caso<br />
di sua avaria).<br />
Ovviamente l‟obiettivo di poter immediatamente reinstradare, in caso di avaria, i collegamenti<br />
terrestri sui sistemi sottomarini, impose che entrambi avessero la stessa capacità.<br />
141
Gli apparati terminali che rispondessero ai requisiti di cui sopra furono studiati e realizzati dal<br />
Consorzio Prisma (Marconi, Telettra ed Ericsson).<br />
La dorsale tirrenica, articolata in 12 “Festoni” fra Genova e Palermo acquisita da Maristel e<br />
subappaltata a SIRTI e PIRELLI secondo le competenze sopra riportate, fu realizzata nell‟arco di<br />
soli tre anni, a partire dal primo contratto firmato il 22.07.1988 relativo alla serie di festoni fra<br />
Napoli e Messina. Il completamento del programma, con la messa in servizio dei festoni sulla costa<br />
ionica, fino a Catanzaro, è avvenuto nel 1992.<br />
In ciascun collegamento il cavo conteneva 6 coppie di f.o. equipaggiabili ciascuna con apparati<br />
terminali a 565 Mbit/s corrispondenti a una capacità di 7.680 circuiti a 64 Kbit/s, per una capacità<br />
massima potenziale di 46.080 circuiti.<br />
Il programma ha comportato la posa di 2.100 km di cavo e la lunghezza massima di tratta raggiunta<br />
nei collegamenti sopra citati è stata di circa 185 Km.<br />
La PIRELLI ha usato, per la posa in mare dei suddetti cavi la nave Giulio Verne di sua proprietà<br />
già impiegata a quei tempi in tutto il mondo per la posa di cavi sottomarini per il trasporto di<br />
energia nelle isole e negli arcipelaghi più importanti (vedi Giappone e Indonesia).<br />
Si desidera sottolineare che la SIRTI ha rivestito un ruolo di primaria importanza nello sviluppo<br />
della rete sottomarina ottica nazionale e, successivamente, di quella internazionale realizzata da<br />
Maristel nel Bacino del Mediterraneo grazie alle sue consolidate competenze di integratore di<br />
sistema ed alle approfondite conoscenze sui portanti ottici e sugli apparati attivi.<br />
Nel caso specifico dei collegamenti a festoni si sono infatti dovute superare oltre le difficoltà insite<br />
nella realizzazione di un collegamento sottomarino, anche quelle relative a lunghezze di tratta<br />
particolarmente sfidanti per la tecnologia del tempo, con l‟impiego di fibre singolo modo a<br />
dispersione traslata, apparati attivi di elevata potenza trasmissiva ed alta sensibilità in ricezione,<br />
adeguatamente ridondati al fine di garantire la richiesta affidabilità di sistema, unitamente<br />
all‟adozione di particolari codici di linea a correzione d‟errore nonché opportune scelte<br />
sistemistiche necessarie a garantire adeguati margini di manutenzione e di esercibilità di sistema.<br />
Con riguardo a quest‟ultimo punto SIRTI ha in particolare individuato una soluzione che limitava<br />
l‟utilizzo del cavo sottomarino da fondo ad un breve tratto terrestre nelle immediate vicinanze del<br />
punto di approdo; nella rimanente parte del tracciato si utilizzava un cavo terrestre del tipo<br />
impiegato per la rete autostradale, opportunamente rinforzato da due nastri di acciaio e da<br />
un‟ulteriore guaina di politene.<br />
In tal modo si è garantito comunque un‟adeguata protezione alla tratta terrestre evitando l‟uso del<br />
cavo sottomarino da fondo che per l‟eccessiva rigidità avrebbe comportato l‟adozione di pezzature<br />
corte e quindi un numero elevato di giunti, con conseguente riduzione dei margini di manutenzione.<br />
142
Analogamente, SIRTI ha adottato sia per il giunto terra-mare che per i giunti di linea il metodo a<br />
fusione sviluppando un processo di ottimizzazione dei parametri di giunzione che ha portato a<br />
risultati in campo con valori medi di perdita per singolo giunto estremamente bassi (intorno a circa<br />
0,043dB).<br />
Altrettanto successo hanno avuto gli studi condotti nel campo dei connettori, con l‟individuazione<br />
di connettori FC-PC con perdite ridotte.<br />
La rete a lunga distanza a “Festoni” è riportata nell‟allegata figura, già presentata in altro capitolo<br />
del presente volume.<br />
Quale ulteriore indicazione dello sviluppo della tecnologia dei cavi sottomarini non rigenerati<br />
citiamo la successiva realizzazione del collegamento Civitavecchia- Isola del Giglio- La<br />
Maddalena- Sassari di circa 400 km.<br />
Collegamenti sottomarini nel e fuori dal Mediterraneo<br />
Maristel, a seguito anche dell‟esperienza maturata nell‟ambito dei sistemi non rigenerati nazionali,<br />
ha assunto progressivamente un ruolo rilevante nello sviluppo delle reti ottiche sottomarine nel<br />
Bacino del Mediterraneo, con prolungamenti anche nel Pacifico e nell‟Atlantico.<br />
Al riguardo, fondamentale è stata la capacità di sviluppare anche collaborazioni con i principali<br />
fornitori di sistemi sottomarini mondiali, quali ad esempio Submarcon, con la Società Pirelli Cavi e<br />
con i costruttori di apparati.<br />
In particolare, per i sistemi punto-punto, Maristel è stata in grado, anche grazie alle capacità<br />
sistemistiche di SIRTI, di sfruttare rapidamente le opportunità offerte dai nuovi apparati di<br />
trasmissione in gerarchia sincrona (622 Mbit/s) e l‟allungamento delle sezioni di rigenerazione<br />
ottenibili con i primi amplificatori ottici e preamplificatori installati nelle stazioni terminali.<br />
Gli ulteriori sviluppi nel campo della tecnologia degli amplificatori ottici sottomarini, la cui<br />
accresciuta affidabilità ha permesso la realizzazione di collegamenti con amplificatori sommersi, ha<br />
dato ulteriore impulso ai sistemi transoceanici in fibra.<br />
Anche in questo caso Maristel, tramite accordi con altri fornitori a livello mondiale, è entrata nella<br />
realizzazione di tale sistemi quali il SEA-ME-WE 3 e il COLUMBUS III.<br />
143
Nella tabella sottostante sono riportati i collegamenti non rigenerati realizzati da Maristel oltre ai<br />
collegamenti con amplificatori ottici sottomarini realizzati in partnership con altri fornitori.<br />
Sistema<br />
CROAZIA-ITALIA<br />
1<br />
Sistemi in cavo sottomarino fabbricati/installati da MARISTEL<br />
Data di<br />
RFS<br />
Lunghezza<br />
del<br />
Sistema<br />
(km)<br />
Punti di Approdo del<br />
Sistema<br />
30/06/1994 148 Umag, Mestre<br />
UGARIT 06/02/1995 250<br />
ITALIA-MALTA 05/07/1995 238<br />
BARCELLONA-<br />
SAVONA<br />
BARI-DURAZZO 31/01/1998 240<br />
Tecnologia di<br />
amplificazione<br />
Capacitàà<br />
iniziale<br />
Non rigenerato 622 Mbps<br />
Pentaskinos (Cipro),<br />
Tartous (Siria) Non rigenerato 622 Mbps<br />
Catania, St. George's<br />
Bay Non rigenerato 565 Mbps<br />
25/03/1997 760 Barcellona, Savona Amplificatori ottici 2x5 Gbps<br />
LEV 01/02/1999 2550<br />
SEA-ME-WE 3<br />
(Italia-tratta fino al<br />
Portogallo)<br />
COLUMBUS III<br />
(Mazara-tratta fino<br />
alla BU di Conil)<br />
30/08/1999 1896<br />
30/09/1999 1949<br />
Bari, Durazzo<br />
(Albania) Non rigenerato 622 Mbps<br />
Mazara, Yeroskipos<br />
(Cipro), Tel Aviv<br />
Da Germania<br />
all'estremo Oriente<br />
attraverso il<br />
Mediterraneo e<br />
l'Oceano Indiano<br />
Mazara, Conil<br />
(Spagna), Lisbona,<br />
Hollywood (Florida)<br />
Amplificatori ottici<br />
20 Gbps<br />
Amplificatori ottici 20 Gbps<br />
Amplificatori ottici 20 Gbps<br />
144
145
LAVORI IN ARABIA SAUDITA<br />
146
LAVORI IN ARABIA SAUDITA<br />
Nei primi anni ‟70 il P.T.T. Saudita, in coincidenza con il crescere della consapevolezza del valore<br />
strategico e commerciale del petrolio, disegnò le linee guida del futuro sviluppo della rete telefonica<br />
della Nazione, al tempo assolutamente inesistente.<br />
Come primo requisito impose la realizzazione del collegamento in cavo coassiale e in ponte radio<br />
tra le principali città: Dammam, Riyadh, Taif, Mecca e Jeddah.<br />
Questo collegamento avrebbe tagliato trasversalmente l‟Arabia da est a ovest e fu naturale, perciò,<br />
che al progetto venisse dato il nome di Backbone Telecommunication Project.<br />
La SIRTI capì immediatamente l‟opportunità che un mercato promettente ed in rapido sviluppo<br />
presentava, e, forte di un‟esperienza all‟estero maturata precedentemente in Spagna e Grecia,<br />
partecipò alla gara.<br />
Il 9.7.1973, corrispondente al 9 Jumadi-Al Tani 1393 arabo, la SIRTI e il Ministero Saudita delle<br />
Comunicazioni (MOPTT) firmarono il contratto per 200 MSR, corrispondenti a 33 M.rdi di lire<br />
italiane del tempo. Il progetto prevedeva la posa di 1.400 km di cavo coassiale a 4 tubi, la<br />
realizzazione di un ponte radio a 6 GHz fra Taif, Mecca e Jeddah, e la costruzione di 5 tralicci e 15<br />
Centrali ripetitrici.<br />
Gli apparati sarebbero stati prodotti dalla Philips per la parte telefonica e televisiva (2 sistemi a 12<br />
MHz 1+1) e dalla Telettra per la parte radio (2+1) e per la supervisione di tutto il progetto.<br />
Era senz‟altro uno dei progetti più consistenti mai emessi da una Amministrazione Pubblica.<br />
La SIRTI rispose pienamente alle richieste del Ministero, che a quel tempo si serviva come<br />
consulente della Norconsult, e consegnò l‟impianto entro i termini contrattuali.<br />
Fu naturale che il Ministero assegnasse alla SIRTI, al termine dei lavori, la manutenzione di tutto<br />
l‟impianto.<br />
Il PTT capì subito che un collegamento basato su 1.200 circuiti telefonici e un canale televisivo era<br />
assolutamente insufficiente per un paese in rapido sviluppo qual‟era l‟Arabia degli anni ‟70, per cui<br />
studiò l‟ampliamento a 60 MHz del sistema da poco collaudato, con 7.200 circuiti telefonici e 2<br />
canali televisivi, in sostituzione di uno dei due sistemi a 12 MHz appena installati.<br />
Nel frattempo la SIRTI, viste le opportunità di mercato e assecondando le leggi locali tendenti alla<br />
saudizzazione delle imprese, costituì nel luglio 1976 una Società con partecipazione azionaria<br />
paritetica con un socio arabo, Società che fu chiamata SARTELCO.<br />
I contratti per l‟ampliamento del Backbone, pari a 23 M$ nel 1976 per il Multiplex e 48 M$ per il<br />
60 MHz nel 1977, furono i primi acquisiti dalla neonata SARTELCO e a questi si aggiunse<br />
successivamente quello relativo al rinnovo della manutenzione dell‟impianto stesso per altri 25 M$.<br />
147
La SARTELCO poteva contare sulla piena assistenza tecnica della SIRTI per lo sviluppo dei<br />
progetti, la loro programmazione e il relativo controllo, nonché su un‟assidua presenza presso i<br />
Clienti e su un‟assistenza tecnica costante nella fase operativa.<br />
La SARTELCO si poneva come obittivo l‟acquisizione di almeno tre clienti stabili: PTT, Royal<br />
Commission per Yanbu e Yubail e Aramco.<br />
Nel 1977 SIRTI e SARTELCO si trovarono a competere con AT&T per l‟aggiudicazione di una<br />
gara riguardante la rete radio di tutto il Paese (SAIK).<br />
La SARTELCO rappresentava gli interessi italiani e tedeschi essendosi associata a Telettra e<br />
Siemens, ma gli americani, nonostante la loro offerta iniziale fosse superiore alla nostra, poterono<br />
ottenere il contratto grazie anche alle influenti pressioni politiche, che appoggiavano le loro<br />
proposte.<br />
L‟AT&T, tuttavia, non poté da sola sostenere l‟onere di realizzare tutto l‟impianto, che consisteva<br />
nella fornitura di quasi 300 siti (torri, shelters e apparati) per circa 300 M$. Ci fu assegnata,<br />
pertanto, l‟erezione di 59 torri che la SARTELCO realizzò in circa 6 mesi di lavoro per un importo<br />
di 15 M$.<br />
In quel periodo la SARTELCO dimostrò ai Clienti di essere una società assolutamente affidabile e<br />
di terminare i lavori rigorosamente entro i termini contrattuali.<br />
Con questo punto di forza, associato inoltre ad una competitiva azione tecnica/commerciale, che le<br />
permetteva di avere dalla sua parte fornitori qualificati (Philips, Ericsson, Telettra ecc.) e una<br />
politica dei costi/prezzi concorrenziali, la SARTELCO acquisì, tra i più rappresentativi, i seguenti<br />
contratti:<br />
Collegamento radio per l‟oleodotto EAST-WEST della ARAMCO per un importo di 24 M$<br />
nel 1978, costituito da 14 torri autoportanti e 29 strallate (pari a 600 ton di ferro). Il<br />
collegamento era a 2 GHz e lungo 1.160 km. Al termine dei lavori fu corrisposto un bonus<br />
di 200 K$ per aver terminato l‟impianto prima del termine contrattuale.<br />
Ponti radio PCM per il PTT (1978-1982), per circa 25 M$, per collegare i siti SAIK con<br />
particolari utenze.<br />
Linea ad alta tensione per ARAMCO tra Abqaiq e Dammam per 4,5M$ (1978).<br />
Rinnovo manutenzione rete in cavo coassiale per 13 M$ (1980).<br />
Operation and maintenance (O&M) della rete in ponte radio (SAIK), gestita fino a quel<br />
momento da AT&T per un importo di circa 65,5 M$ (1980).<br />
Manutenzione dei pannelli indicatori nel nuovo aeroporto di Jeddah.<br />
Rete urbana di Yanbu, con tre centrali di commutazione da installare e attivare, per 63 M$<br />
(1981)<br />
Espansione del SAIK, come subcontrattori di AT&T, per 39 M$ (1982).<br />
Rete in fibra ottica (prima in Arabia) per ARAMCO per collegare i centri di estrazione del<br />
greggio nell‟area del Golfo per 3,5 M$ (1982).<br />
Espansione della rete in cavo pari a 2.250 km di cavo coassiale rete coassiale e 170 km di<br />
F.O. e relative apparecchiature per un importo di 300 M$ (1983).<br />
148
Rinnovo manutenzione rete in cavo coassiale per 16 M$ (1983).<br />
Vari contratti per l‟Ente elettrico saudita (SCECO) per la realizzazione di sistemi PCM su<br />
F.O. posta nella fune di guardia delle linee di A.T. da 132/230/380 KV, per 6 M$ (1984-<br />
1986).<br />
Rinnovo manutenzione rete coassiale per 22 M$ (1986).<br />
Arar-Turaif in fibra ottica con percorso di 450km, per 27 M$ (1987).<br />
Per dare dei dettagli di questi principali progetti, sarebbero necessarie molte pagine. Si ritiene che<br />
tra quelli sopra menzionati meritino essere sottolineati i tre che maggiormente hanno caratterizzato<br />
la nostra presenza in Arabia Saudita:<br />
O&M del SAIK, Yanbu e il coax expansion<br />
O&M SAIK<br />
La manutenzione della rete radio era in mano ad AT&T che aveva realizzato l‟impianto tra il 1978 e<br />
il 1979 e doveva gestire l‟anno di garanzia contrattuale. La rete consisteva in:<br />
280 torri<br />
300 siti radio<br />
10 centri di manutenzione<br />
2 centri di supervisione<br />
70.188 terminali di canale Western Electric<br />
2.061 telai radio Collins<br />
635 shelters<br />
La gara per la manutenzione aveva convinto la SIRTI a supportare la SARTELCO con tutta la sua<br />
organizzazione.<br />
E‟ da evidenziare che il bando di gara prevedeva la “fornitura” di 300 ingegneri e tecnici di provata<br />
esperienza e qualificazione, per la manutenzione integrale della rete.<br />
Si trattava di reclutare nel mondo il personale che la SIRTI non avrebbe potuto inviare dall‟Italia e<br />
prendere ogni misura per non rischiare la propria immagine su impianti e tecnologie non familiari.<br />
Fu prodotto dalla SIRTI uno sforzo notevolissimo, ma il 5.12.80 ci presentammo per il “takingover”<br />
con l‟organico contrattuale e a mezzanotte ci furono consegnate da parte degli Americani le<br />
chiavi delle Centrali e la documentazione d‟impianto, con collaborazione molto scarsa e senza il<br />
benché minimo periodo di sovrapposizione, in quanto loro si sentivano defraudati e speravano<br />
apertamente in un nostro fallimento.<br />
Oltre 40 tra ingegneri e tecnici della SIRTI ai quali si aggiunsero dall‟Italia alcuni tecnici<br />
distaccatisi temporaneamente dalla SIP (molto utile l‟apporto dato da questi ultimi per la loro<br />
esperienza nell‟esercizio) e 280 fra western e terzo mondo si occuparono immediatamente degli<br />
impianti di trasmissione, dei sistemi di sorveglianza e dell‟energia che appariva, data l‟estensione<br />
della rete, uno degli elementi più critici.<br />
149
La SARTELCO portò a termine i tre anni contrattuali garantendo ampiamente i tempi di<br />
disponibilità previsti dal CCIR.<br />
Per realizzare questa “performance” fu necessario implementare un sistema di controllo automatico<br />
della qualità dei circuiti, utilizzando macchine Digital, hardware HP e sviluppando autonomamente<br />
il software di gestione.<br />
Fu questa un‟occasione molto importante per la crescita dei nostri giovani ingegneri, che, inviati<br />
numerosi sull‟impianto acquisirono notevoli esperienze tecniche, che nel contesto di un paese<br />
difficile, servirono ad accelerare il loro processo di maturazione.<br />
YANBU<br />
La realizzazione della rete locale del nuovo insediamento industriale di Yanbu, previsto dai piani<br />
strategici del regno, fu imperniata soprattutto su problematiche tecniche.<br />
Si trattava per noi di installare ed attivare tre centrali digitali di commutazione ERICSSON di<br />
ultima generazione interconnesse (CCITT n°7), prima installazione per servizio pubblico al mondo<br />
con segnalazione a canale comune.<br />
Il progetto prevedeva, inoltre, la completa progettazione delle 4 aree di centrale e cioè:<br />
Reti di distribuzione, reti di edificio, data base di utente e le relative procedure di<br />
trasferimento dell‟utenza delle vecchie centrali alle nuove.<br />
Come è noto , in Italia la SIRTI non opera nella commutazione, per cui fu programmato un<br />
opportuno training presso il fornitore in Svezia per l‟addestramento dei nostri ingegneri e<br />
tecnici.<br />
Nei tempi previsti, i nostri responsabili installarono:<br />
N° 3 centrali AXE completamente digitali per 35.500 linee e 3.000 linee PABX e 200<br />
telefoni pubblici.<br />
La rete dati X25 per collegare tra loro le 3 centrali e il centro di manutenzione per la raccolta<br />
dei dati e le fatturazioni agli utenti.<br />
Sistemi PCM a 34 Mbit per i “trunk” per complessivi 7.170 canali<br />
Una torre autoportante di 85 metri del peso di circa 100 ton.<br />
4 aree di centrale con cavi principali e numerosi cavi secondari (jelly filled) per complessivi<br />
462 km; cavi per interni per 513 km; 46 km di cavo coax e 42 km di F.O.; 24.000<br />
collegamenti agli utenti.<br />
Centro di gestione tecnica per la fatturazione telefonica e telex, servizio abbonati<br />
computerizzato e relativa gestione amministrativa del servizio.<br />
Rete telex per 250 utenti con concentratori TDM interconnessi a 64 kbit/s.<br />
Rete PCM per grandi utenti industriali realizzata con PABX numerici Ericsson interconnessi<br />
alle centrali pubbliche.<br />
Manutenzione e gestione dell‟intera rete fino al 1985.<br />
150
Non fu applicata alcuna penale, anzi furono fatti pubblici complimenti da parte degli Americani<br />
della Parsons che fungevano da consulenti per la Royal Commission.<br />
COAX EXPANSION<br />
Se la manutenzione del SAIK ebbe successo per via della forza di coinvolgimento che la SIRTI<br />
trasmise a tutti i partecipanti e Yanbu ebbe successo per la capacità tecnica messa in mostra dalla<br />
nostra Azienda, il progetto chiamato Coax Expansion ebbe successo per via della perfetta<br />
organizzazione e programmazione dei lavori.<br />
La SIRTI, forte delle esperienze precedenti arabe e libiche, si trovava a far fronte alla realizzazione<br />
di 2.420 km di nuovo tracciato per espandere la rete terrestre.<br />
I tempi contrattuali prevedevano scadenze da 12 a 24 mesi, a seconda delle varie fasi. In questi<br />
tempi andavano anche installati le apparecchiature di linea per 3.380 km.sistema a 60 MHz, 1.450 a<br />
12 MHz, 105 a 18 MHz e 460 a 140 Mbit su F.O. e 50.000 terminali di canale.<br />
A questi andava aggiunta la costruzione di 26 stazioni ripetitrici.<br />
Il rigido controllo degli avanzamenti, l‟uso spinto di un aratro speciale da noi disegnato, la<br />
programmazione di tutte le operazioni e l‟organizzazione logistica e di cantiere permisero di<br />
terminare i lavori nei tempi contrattuali.<br />
Il personale coinvolto raggiunse punte di 1000 unità, comprese quelle della Dong-ah, nostro<br />
subcontrattore per la costruzione delle centrali.<br />
La posa dell‟ARAR-TURAIF, posto al confine iracheno, provocò qualche preoccupazione per il<br />
nostro personale ivi operante per la sua manutenzione contrattuale.<br />
A gennaio 1992, al termine del periodo di garanzia, potemmo dire di aver terminato tutti gli<br />
impegni della SARTELCO dal punto di vista operativo e chiudere un ciclo cominciato 19 anni<br />
prima, che ha visto la nostra Azienda competere con le più grandi società di telecomunicazioni del<br />
mondo.<br />
151
LAVORI IN LIBIA<br />
152
Impianto di Telecomunicazioni in LIBIA<br />
Nel settembre 1979, a seguito di gara internazionale alla quale parteciparono i grossi nomi<br />
dell‟industria francese, tedesca ed inglese del settore delle telecomunicazioni, il Ministero delle<br />
Comunicazioni della Jamahirya Libica affidò ad un gruppo di ditte italiane: Pirelli, Ceat, Telettra e<br />
Sirti, il progetto per la realizzazione della Rete Libica a lunga distanza in cavo coassiale.<br />
Il contratto, del valore iniziale di 524 M.ni di dollari, ma che raggiungerà il valore finale di quasi<br />
690 M.ni di dollari, è il più grosso mai assegnato nel settore della trasmissione telefonica: oltre<br />
11.000 km di cavi da posare su quasi 6.000 km di tracciato. Un progetto “chiavi in mano” che ha<br />
comportato la realizzazione di tutte le opere necessarie: canalizzazioni, fabbricati, fornitura e posa<br />
dei cavi, fornitura ed installazione degli apparati di linea,multiplex ed energia, un centro di<br />
addestramento, nonché l‟istruzione in fabbrica ed in opera del personale libico.<br />
Nell‟Allegato 1 è indicata la ripartizione degli importi contrattuali fra le Società partecipanti alla<br />
realizzazione del progetto, mentre qui di seguito si forniscono i dettagli delle rispettive competenze:<br />
INDUSTRIE PIRELLI E CEAT<br />
Fornitura in fabbrica di circa 4.150 km di cavi coassiali a 12, 8, 4 tubi 2,6/9,5 mm, di 1.700 km di<br />
cavi coassiali a 4 tubi 1,2/4,4 mm e di 1.800 km di cavi a 4 coppie simmetriche.<br />
TELETTRA<br />
Fornitura in fabbrica delle apparecchiature Multiplex e di linea (54.900 canali telefonici, 5.500<br />
canali telegrafici, 1.520 amplificatori di linea a 4 e 12 MHz per un totale di circa 16.700<br />
km.sistema.<br />
SIRTI<br />
Esecuzione di tutti i lavori di scavo (per circa 5.700 km di tracciato), posa e giunzione dei cavi<br />
sopracitati, realizzazione di tutte le opere accessorie quali la costruzione di canalizzazioni nei centri<br />
abitati (circa 200 km di tubazioni e 1.150 camerette), dei fabbricati per le centrali amplificatrici (n°<br />
104 nuovi edifici e modifiche di n° 3 esistenti in Tripoli, Bengasi e Seba) e di un centro di<br />
addestramento (di circa 700 m 3 ), nonché l‟istruzione in fabbrica ed in impianto dei tecnici libici.<br />
Fornitura in opera degli impianti ausiliari di energia, aria condizionata dei fabbricati, strutture<br />
meccaniche di centrale, pressurizzazione dei cavi coassiali e di oltre 1.500 contenitori interrati per<br />
amplificatori di linea.<br />
Come si può rilevare, alla SIRTI toccò la parte più rilevante della commessa, ma certamente anche<br />
la più complessa e difficoltosa.<br />
Per la realizzazione di un progetto così imponente, la SIRTI dovette impegnarsi in un oneroso piano<br />
di investimenti sia per quanto riguarda l‟approvvigionamento delle attrezzature per l‟esecuzione dei<br />
lavori, sia per la creazione delle infrastrutture per alloggiare il personale destinato ad operare in<br />
Libia.<br />
153
Sono stati infatti spesi 60 M.rdi di Lire italiane di cui il 58% per l‟acquisto di automezzi e macchine<br />
operatrici, il 14% per impianti di prefabbricazione degli edifici e dei manufatti, il 25% per la<br />
costruzione dei campi ed il 3% per la strumentazione di misura.<br />
Mentre in Italia si iniziava la produzione dei cavi e delle apparecchiature e si metteva a punto un<br />
piano d‟azione che consentisse la consegna dell‟impianto entro i termini contrattuali di 30 mesi, in<br />
Libia giungevano le prime squadre con le speciali attrezzature per effettuare la survey postcontrattuale<br />
comprendente un‟accurata misurazione dell‟intero tracciato, la definizione della<br />
posizione dei cavi rispetto alle strade, la posizione delle centrali ed il rilievo topografico della<br />
natura del terreno.<br />
Contemporaneamente si dovette provvedere al reperimento delle aree per la costruzione dei campi<br />
base e dei “campi fissi”, dai quali si sarebbe mossa ed articolata l‟intera organizzazione.<br />
La natura del lavoro da svolgere, distribuito su migliaia di chilometri in zone prevalentemente<br />
disabitate se non addirittura desertiche, impose infatti lo studio e la realizzazione di una complessa<br />
organizzazione logistica, articolata su:<br />
N° 3 campi base (Tripoli, Bengasi, Seba)<br />
N° 6 postazioni fisse dislocate lungo il tracciato quali punti di appoggio per le unità<br />
preposte al rifornimento di materiali di installazione, gasolio di trazione, viveri ed acqua ai<br />
vari cantieri.<br />
N° 12 campi mobili, di tipo modulare, realizzati con prefabbricati montati su carrelloni di<br />
circa 14 metri di lunghezza, con funzioni analoghe a quelle sopra indicate.<br />
Nel settembre 1980, iniziarono gli scavi sulla tratta Tripoli-Ras Ajder. Purtroppo i lavori di linea<br />
andarono quasi subito incontro a difficoltà imprevedibili quali le piogge torrenziali e gli allagamenti<br />
che nell‟autunno dello stesso anno interessarono la costa libica ed ostacolarono l‟avanzamento del<br />
antiere.<br />
Definita con il Road Department del Ministero Libico delle Comunicazioni la posizione dei cavi<br />
rispetto alla sede stradale ed ottenuti i permessi per buona parte della dorsale costiera, nel gennaio<br />
1981 partì il secondo cantiere mobile sulla tratta Tripoli-Misurata, cui fecero seguito in luglio i<br />
campi mobili di Bugrin, El Agheila, Bengasi e Tobruk, mentre solo in autunno tutti e sei i cantieri<br />
previsti furono a regime.<br />
Un fatto molto importante, parzialmente rilevato durante i rilievi topografici preliminari, costrinse<br />
la SIRTI a modificare il numero e il tipo di macchine da impiegare per l‟esecuzione degli scavi. La<br />
percentuale di roccia, a sezione piena di scavo, giudicata praticamente inesistente dalle specifiche di<br />
gara (il 2,3%) andava aumentando man mano che procedevano i lavori, fino ad attestarsi su un<br />
valore pari al 25% dell‟intero tracciato. Questa maggiore incidenza di roccia, distribuita peraltro a<br />
profondità variabile sul 40% del tracciato, impose una notevole diversificazione delle tecniche di<br />
scavo nonché un‟accurata analisi dei dati forniti dall‟indagine ripper sulla natura del terreno, in<br />
congruo anticipo sull‟inizio dell‟attività di ciascun cantiere.<br />
154
1.500 km di tracciato furono realizzati utilizzando, conseguentemente alle caratteristiche<br />
preventivamente appurate della roccia stessa, i Dozer D9 e D10, martelloni da 500 kg/cm 2 e nei<br />
casi indispensabili anche esplosivi (oltre 400 ton per circa 400 km di roccia basaltica).<br />
Con tali mezzi si realizzarono avanzamenti medi settimanali di 40 km raggiungendo punte massime<br />
di 70 km nell‟estate del 1982.<br />
A ridosso delle squadre di posa procedevano quelle di giunzione che eseguirono 11.000 giunti,<br />
compresi quelli in cameretta e sui contenitori, interrati con un passo di ripetizione di 4,5 km sui<br />
coassiali 2,6/9,5 mm, di 4 km sul coassialino 1,2/4,4 mm.<br />
La giunzione su tutti i tipi di cavi coassiali è stata effettuata con tecniche particolari che consentono<br />
di utilizzare gli stessi cavi per un eventuale estensione dei sistemi a 60 MHz, estensione per cui<br />
l‟impianto è già predisposto.<br />
Un‟altra attività che ha richiesto un notevole sforzo organizzativo è stata la costruzione delle<br />
centrali. Le specifiche di gara prevedevano 107 centrali di due tipi (100 e 200 m 2 ), di cui solo tre<br />
già esistenti. Dopo una serie di valutazioni tecniche si decise di effettuare la prefabbricazione in<br />
calcestruzzo con un procedimento di alleggerimento ed isolamento termo-acustico, utilizzando delle<br />
strutture contenenti poliuretano espanso. A tal fine fu installata presso il campo di Tajura una<br />
centrale di prefabbricazione, cui andò ad aggiungersi un secondo impianto per la fabbricazione dei<br />
cunicoli, delle protezioni per i contenitori da interrare e della maggior parte delle 1.150 camerette<br />
installate.<br />
Ultimati gli edifici si procedette all‟installazione delle apparecchiature di trasmissione, di<br />
pressurizzazione e di alimentazione.<br />
Il sistema di trasmissione adottato (12 MHz per le direttrici principali e 4 MHz per le derivazioni<br />
secondarie) permette la trasmissione di segnali telefonici (voce, telegrafia e dati), segnali musicali e<br />
segnali televisivi con larghezza di banda di 5,5 MHz.<br />
La quasi totalità delle stazioni della rete sono equipaggiate con almeno 1.200 canali telefonici più<br />
un canale televisivo, mentre vi sono altre stazioni (Tripoli e Bengasi) equipaggiate con 8.000 canali<br />
telefonici e due canali televisivi.<br />
L‟affidabilità del servizio è garantita dall‟impiego di scambi automatici multicanali per un massimo<br />
di 4 sistemi in servizio con uno di riserva. L‟intera rete è controllata da un sistema di supervisione<br />
che permette al personale di manutenzione di intervenire tempestivamente in caso di guasto.<br />
Tale sistema è basato su una rete multicentro divisa in tre aree di manutenzione: Tripoli, Bengasi e<br />
Seba.<br />
In tutte le stazioni l‟alimentazione delle apparecchiature è fornita da un sistema di continuità a<br />
corrente continua costituito da raddrizzatori (con ridondanza al 100%) e batterie a 24 V di capacità<br />
tale da garantire il funzionamento dell‟impianto senza interruzione anche per mancanza rete<br />
primaria superiore alle 24 ore.<br />
155
Alle spalle dell‟organizzazione in Libia, c‟è stato il supporto e l‟attività di progettazione tecnica,<br />
logistica ed amministrativa svolti in Italia, c‟è stata un‟organizzazione di “Quality Assurance” per<br />
il controllo tecnico delle procedure di produzione di tutti i materiali e delle specifiche di<br />
installazione e di prova, c‟è stato, soprattutto, la capacità di tenere alto il buon nome che le imprese<br />
italiane hanno acquisito e difeso in tanti anni di attività all‟estero.<br />
IMPIANTO DI TELECOMUNICAZIONI IN LIBIA<br />
Importi contrattuali<br />
Valori iniziali Valori dopo revisione<br />
(Sett. 1979) contratto (Nov 1983)<br />
M$ %<br />
Industrie Pirelli: fornitura<br />
cavi 116,70 22,30 125,70 18,10<br />
CEAT: fornitura cavi 54,90 10,50 59,20 8,60<br />
Telettra: fornitura<br />
apparecchiature 101,70 19,40 103,10 14,90<br />
SIRTI: fornitura materiali<br />
M$<br />
49,30 9,40 56,50 8,20<br />
SIRTI: lavori di<br />
installazione 201,40 38,40 347,40 50,20<br />
TOTALE 524,00 100,00 691,90 100,00<br />
%<br />
Allegato 1<br />
156