esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...
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126 RENATO GRISPO<br />
Anche la partecipazione a questo convegno non è che un piccolo esempio<br />
della molteplicità di filoni di ricerca secondo cui ci stiamo muovendo.<br />
La preparazione, infine, di strumenti settoriali di consultazione in grado di<br />
consentire migliori possibilità di studio di argomenti e problemi particolari,<br />
e la collaborazione con altri istituti e centri di ricerca, con le Deputazioni<br />
di storia patria, con le Università, sono testimonianza di quello che ritengo<br />
debba essere considerato un momento di particolare vivacità del nostro settore.<br />
Mentre l'importanza del dialogo con le istituzioni internazionali, con<br />
gli archivi e con le università di altri paesi, ha una sanzione ufficiale nella<br />
presenza italiana al più alto livello negli organismi internazionali multilatera<br />
li e a livello bilaterale.<br />
Ad un'altra osservazione ancora, conduce però questo convegno: una<br />
riflessione sulla persistenza in Italia, come in altri paesi, di strutture separate<br />
per la conservazione degli archivi. È un problema estremamente complesso,<br />
che è stato a lungo dibattuto e su cui le tesi sono naturalmente molto<br />
diverse. Ma io credo che bisogna pur dare atto di una certa validità alle strutture<br />
parallele separate dal grande corpo degli Archivi di Stato, quando esse<br />
fanno della valorizzazione e della promozione culturale del patrimonio conservato<br />
il loro obiettivo primario.<br />
Devo dire per altro che la collaborazione con strutture separate si va<br />
moltiplicando in questi ultimi <strong>anni</strong>; penso <strong>agli</strong> Uffici storici militari, in particolare<br />
all'Ufficio Storico dellQ Stato Maggiore dell'Esercito, che è elemento<br />
fondamentale di questo discorso. Mi riferisco all'Archivio Storico della Camera<br />
dei Deputati, che sta avviando con noi un discorso di valorizzazione<br />
del suo patrimonio storico. Parlo ancora dei rapporti che esistono con l'Archivio<br />
Storico del Ministero degli Affari Esteri. H risultato di tante iniziative,<br />
di tanti progetti comuni, di questo rapporto costa.nte di collaborazione, va<br />
al di là di qualunque polemica sulla pertinenza o meno dei fondi ad una o<br />
all'altra struttura.<br />
D'altra parte il discorso va naturalmente allargato anche <strong>agli</strong> archivi che<br />
non sono dello Stato, <strong>agli</strong> archivi privati, <strong>agli</strong> archivi delle grandi organizzazioni<br />
e dei grandi enti pubblici. Tra la linea del trasferimento integrale <strong>agli</strong><br />
Archivi di Stato, e la conservazione nella loro sede attuale esiste naturalmente<br />
una via di mezzo, che consiste nella creazione di strutture autonome, ma<br />
in grado di gestire questo patrimonio secondo i criteri generali dettati dalla<br />
legge sugli archivi con l'appoggio tecnico degli Archivi di Stato. Ed è la via<br />
che molti oggi preferiscono suggerire in modo tale che il grande interesse<br />
attuale per i beni culturali del nostro Paese, che si riflette anche sulla documentazione<br />
archivistica, corrisponda effettivamente a una possibilità di ri-<br />
INTRODUZIONE ALLE RELAZIONI<br />
lancio dell'ordinamento, della conservazione, della valorizzazione del nostro<br />
patrimonio.<br />
Ho voluto fare questa premessa perché desideravo esprimere la mia soddisfazione<br />
per la nostra presenza qui, non solo con una relazione di base<br />
(quella della dr.ssa Ferrara), ma anche con un numero abbastanza cospicuo<br />
di ascoltatori, e con l'onore che mi è stato fatto di presiedere questa prima<br />
sessione, un onore per l'Amministrazione degli Archivi di Stato, che alla ricerca<br />
storica in tutti i settori dedica oggi tanto impegno e tanta passione.<br />
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