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esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...

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66 PATRIZIA FERRARA<br />

1884-1 894, un'ampia panoramica sugli insegnamenti e sulla cultura militare<br />

attraverso fascicoli personali di allievi e professori, programmi e libri di testo,<br />

documenti attinenti <strong>agli</strong> esami di ammissione e finali, ad ispezioni e sanzioni<br />

disciplinari, presso gli istituti appena citati e presso la Scuola di Guerra.<br />

Questa documentazione è, tra l'altro, utile per comprendere quale interesse<br />

nutrisse il Ministero della Guerra italiano nei confronti di alcune accademie<br />

militari estere, in particolare francesi e americane; interesse documentato,<br />

nel fondo, dalla presenza di programmi degli studi e di relazioni sull'attività<br />

di questi istituti. Per quanto riguarda l'Accademia Americana di W est<br />

Point sono addirittura conservate le piante degli edifici.<br />

Ho parlato di scuole e di istituti militari, vorrei ora portare il discorso<br />

su di un argomento sempre connesso con la cultura militare, ma in un'ottica<br />

decisamente diversa dalla precedente: l'insegnamento di materie militari presso<br />

scuole ed istituti civili. Per questo tipo d'indagine sarà d'ausilio la docu­<br />

entazione di fine '800 del Ministero della Pubblica Istruzione relativa <strong>agli</strong><br />

msegnamenti, nei vari istituti e collegi civili, della scherma, del tiro a segno<br />

e della ginnastica, materie tradizionalmente incluse tra gli insegnamenti di<br />

cultura militare. Vorrei richiamare l'attenzione, in particolare, su di un interessante<br />

fascicolo dell'anno 1896, relativo alle ispezioni compiute da ufficiali<br />

dell'<strong>esercito</strong> sull'istruzione militare impartita nei convitti nazionali; gli<br />

ispettori svolsero delle relazioni assai particolareggiate, corredate da osservazioni<br />

critiche estremamente interessanti, che sono appunto raccolte nel<br />

fascicolo citato, relativo a tutti i convitti nazionali presenti in Italia 7.<br />

Nella documentazione della Pubblica Istruzione troviamo anche materiale<br />

attinente all'istituzione e svolgimento, negli <strong>anni</strong> <strong>trenta</strong>, di corsi di " cultura<br />

militare » presso le varie università italiane.<br />

Anche per quanto riguarda lo studio del rapporto urbanistica-insediamenti<br />

militari, l'Archivio Centrale dello Stato offre diverse fonti: in<br />

7 ?enerlment nelle relazioni vengono espressi giudizi negativi sul tipo di istru-<br />

.<br />

ZIOne mhtare Impartito nelle scuole civili. L'ispettore presso il convitto Umberto I di Tonno<br />

cos1 concludeva, ad esempio: " ( ... ) La mancanza di luoghi adatti e la ristrettezza di<br />

tempo assegnato all'insegnamento degli esercizi militari sono inconvenienti non lievi al<br />

buon rsultat? che i pefi g?oo le atorità superiori; ma il fatto che maggiormente toglie<br />

.<br />

efficacia alle IStZion m1htan pam1 essere la poca importanza che si da a questa parte<br />

d1 ducaz10ne fisica. S1 fa troppa fidanza sul detto " chi studia sa ,,, e pare sott'inteso che<br />

c?I sa ben tradurre il latino di Cicerone ed il greco di Senofonte debba conoscere i prin­<br />

.<br />

Cipi d ella scuola del s_oldat?, la t?oria del fucile, la scuola di tiro, ecc. Ne consegue che<br />

.<br />

non SI fa gran caso se 1 mov1men:1 non sono eseguiti colla dovuta prontezza, simultaneità<br />

e sattezza, ed ance se no esiste abitudine al silenzio ed all'immobilità "· Cfr. A.C.S.,<br />

M1mstero della Pubblica Istruz1one, Dir. Gen. Istruzione Media, Affari Generali ' (1860-1910)<br />

anno 1986, fase. 82 "Affari vari ,, c. 22.<br />

'<br />

FONTI DOCUMENTARIE 67<br />

particolare, le carte del Gabinetto della Presidenza del Consiglio, dal 1876<br />

in poi, divise, tra l'altro, anche per ministero, per provincia e per materia,<br />

tenendo presente che categorie ricorrenti sono per l'appunto l'urbanistica<br />

e le opere pubbliche; o quelle della Direzione Generale Antichità e Belle Arti,<br />

nel caso in cui l'insediamento militare si sia verificato in un edificio reputato<br />

monumento, come ad esempio, antichi monasteri e conventi, o fortificazioni<br />

e castelli medievali; o la cartografia allegata <strong>agli</strong> originali delle leggi<br />

e dei decreti, già citata, consistente nei piani regolatori e servitù militari per<br />

le diverse province; o il materiale del Ministero della Guerra costituito dalla<br />

corrispondenza tra il centro ed i vari comandi territoriali del Genio Militare.<br />

Anche i carteggi di personalità possono essere d'ausilio in questo campo:<br />

nelle carte Crispi, ad esempio, vi sono fascicoli attinenti alla costruzione<br />

dell'ospedale Celio a Roma o <strong>agli</strong> espropri connessi con la costruzione della<br />

Piazza d'Armi, sempre nella capitale.<br />

Una citazione a parte merita una serie del Ministero dei Lavori Pubblici<br />

convenzionalmente chiamata « Roma Capitale >> . Tale fondo illustra, tra l'altro,<br />

come la costruzione di caserme, stalle, uffici dell'amministrazione militare<br />

in genere, abbiano influenzato e caratterizzato le scelte urbanistiche di<br />

una <strong>città</strong> come Roma all'indomani della sua proclamazione a capitale d'Italia.<br />

In particolare, è ampiamente documentata la costruzione dell'edificio<br />

oggi chiamato « Palazzo Esercito ,, , in via XX Settembre, con progetti, piante<br />

e sezioni, relazioni sui progetti e con i carteggi tra le principali personalità<br />

politiche preposte ai compiti relativi al trasferimento del governo a Roma<br />

e quindi al reperimento delle sedi provvisorie e definitive per i ministeri,<br />

che possono contribuire, assieme ai verbali delle commissioni nominate per<br />

svolgere indagini preliminari sulla <strong>città</strong>, allo studio del perché della scelta<br />

di via XX Settembre, quale asse lungo il quale sviluppare la <strong>città</strong> dei<br />

ministeri 8.<br />

Facendo un salto di oltre mezzo secolo rispetto alla documentazione<br />

di Roma Capitale, vorrei approdare <strong>agli</strong> <strong>anni</strong> della dittatura fascista: il rap-<br />

s Particolarmente interessanti risultano a questo fine i carteggi tra il ministro dei<br />

Lavori Pubblici Giuseppe Gadda e il ministro delle Finanze Quintino Sella. Riportiamo,<br />

a titolo d'esempio, Io stralcio di una lettera del settembre 1871 del ministro Gadda a Sella<br />

che premeva affinché cominciassero subito i lavori di costruzione dei ministeri su via<br />

XX Settembre: "(<br />

. .. ) Noi col creare nella zona di Porta Pia un centro così forte di affari<br />

verressimo a provocare ( ... ) la soluzione di quel quesito che molti hanno sollevato sulla<br />

convenienza, cioè, di creare quasi una nuova <strong>città</strong> amministrativa, tanto più se si venisse<br />

ad erigere in quella località anche il Ministero della Guerra. Le altre amministrazioni saranno<br />

a mano a mano costrette col tempo più o meno prossimo, a collocarsi pure in quella<br />

parte della <strong>città</strong>. Non è piccola cosa il creare, spostando tanti interessi, un centro di affari<br />

in una <strong>città</strong> importante come è la capitale del Regno ( . . . ). Gli interessi che andranno a

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