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60 Sicilia Catania Girgenti Messina Palermo Siracusa Trapani (reggimenti) l l 2 2 + l bers. 9 reggimenti GIORGIO ROCHAT Inoltre l reggimento di artiglieria da campagna. Sardegna Cagliari Sassari Riepilogo Piemonte Liguria Lombardia Veneto Emilia Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzi Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna 2 reggimenti 18 reggimenti 6 lO lO 12 Italia settentrionale 56 8 2 4 8 2 9 4 l 3 9 2 Italia centrale 22 Italia merid. e isole 30 (battaglioni distaccati) Sciacca (AG) Nicosia (EN), Caltanissetta (2 btg) Cefalù (PA), Termini Imerese (PA) Noto (SR) Marsala (TP) Nuoro Maddalena (SS) 108 reggimenti di fanteria e bersaglieri Fonte: nostra elaborazione sulle Stanze dei corpi del 15 febbraio 1908 PATRIZIA -FERRARA « SOCIETÀ CIVILE » E « SOCIETÀ MILITARE » NELLE FONTI DOCUMENTARIE PRESSO L'ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO Un breve quadro di legislazione archivistica, seguita da un excursus sulla tipologia delle fonti militari conservate dall'Archivio Centrale dello Stato ed, infine, un esempio pratico di itinerario di ricerca attraverso i fondi di questo Istituto costituiscono i punti essenziali della relazione che mi appresto a svolgere. La legislazione vigente in materia di archivi 1 stabilisce che la documentazione degli organi centrali amministrativi e giudiziari dello Stato, una volta persa la sua valenza amministrativa (40 anni dopo la chiusura delle pratiche) venga versata, se di rilevanza storica, all'Archivio Centrale dello Stato ai fini della sua conservazione e valorizzazione culturale. Questa documentazione diviene, in tal modo, archivio storico e può essere messa a disposizione del pubblico, nel rispetto delle norme vigenti sulla consultabilità dei documenti. Tale normativa stabilisce che tutti gli atti conservati negli Archivi di Stato siano liberamente consultabili, ad eccezione di quelli a carattere riservato relativi alla politica estera o interna della nazione, che possono essere consultati soltanto dopo 50 anni. Anche i documenti dei processi penali e quelli relativi a situazioni puramente private di persone fanno eccezione, diventando consultabili dopo 70 anni. Sono, però, previste delle deroghe: tramite autorizzazione del Ministero dell'Interno, infatti, è possibile consultare, per motivi di studio, i documenti riservati anche prima della scadenza dei 50 anni. Non tutti gli organi centrali dello Stato versano la loro documentazio- 1 D.P.R. 30.9.1963, n. 1409 « Norme relative all'ordinamento ed al personale de­ gli Archivi dello Stato '' ·

62 PATRIZIA FERRARA ne, ormai priva di utilità amministrativa, all'Archivio Centrale: la legislazione archivistica stabilisce infatti, che il Ministero degli Affari Esteri sia esente da tale obbligo avendo esso stesso un proprio archivio storico 2• Anche le Forze Armate non versano il proprio materiale documentario all'Archivio Centrale dello Stato, ma esso confluisce negli archivi degli Uffici Storici degli Stati Maggiori dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica 3. Per quanto concerne il Ministero della Difesa in qualità di organo am­ ministrativo, invece, lo scarto e il versamento di tutta la documentazione prodotta dal Gabinetto e dalle varie Direzioni Generali, segue la normativa valida per gli altri dicasteri. Un apposito decreto presidenziale del 1965 4 , infatti, ha istituito presso questo ministero un'unica commissione di scarto, valida per tutte le Direzioni Generali e formata dal sovrintendente dell'Archivio Centrale dello Stato e da due funzionari della Difesa; commissione che, alla pari di quelle operanti presso gli altri ministeri, oltre ad essere preposta alle operazioni di scarto per i documenti privi di valore storico, si occupa anche del versamento all'Archivio Centrale, di tutto quel materiale che sia ritenuto valido dal punto di vista storico e culturale. Mi sembra opportuno a questo punto chiarire quali siano le specifiche competenze istituzionali dell'Archivio Centrale dello Stato nell'ambito dell'organizzazione archivistica italiana. Spesso si registra, infatti, in chi non ha eccessiva dimestichezza con l'ambiente degli archivi, una certa confusione sia concettuale, che verbale tra Archivio Centrale dello Stato e Archivio di Stato, tra competenze dell'uno e competenze dell'altro, in realtà ben distinte. Gli Archivi di Stato, infatti, hanno sede in ogni capoluogo di provincia e raccolgono la documentazione dell'amministrazione periferica dello Stato, gli atti notarili di quei notai cessati dal servizio da almeno cent'anni, le liste di estrazione e di leva provenienti dai distretti militari ed, infine, la documentazione prodotta dagli uffici e dalle magistrature degli Stati preunitari. Inoltre, in 40 città, che furono o sono sedi di importanti uffici statali 2 Le norme sull'attività ed il funzionamento dell'Archivio storico diplomatico del Ministero degli Affari Esteri sono stabilite dal D.P.R. 5.1.1967, n. 18 " Ordinamento dell'Amministrazione degli Affari Esteri "· 3 L'Ufficio Storico più antico è quello dello Stato Maggiore dell'Esercito che trae le proprie origini da un " Ufficio Militare ,, istituito a Torino il 16.7.1853, con la finalità di conservare i documenti dell'esercito; segue poi quello della Marina, istituito con R.D. 29.8.1913, n. 1123 ed infine quello dell'Aeronautica costituito 1'1.6.1927, le cui attribuzioni vennero stabilite con D.M. 14.5.1927 relativo all'ordinamento e attribuzioni dello Stato Maggiore della R. Aeronautica. 4 D.P.R. 18.11.1965, n. 1478 « Riorganizzazione degli uffici centrali del Ministero della Difesa ". FONTI DOCUMENTARIE 63 preunitari o postunitari, sono state istituite sezioni di Archivio di Stato, dipendenti dagli archivi dei rispettivi capoluoghi. L'Archivio Centrale dello Stato è invece un istituto unico, si trova a Roma, in quanto capitale politica e sede degli organi governativi, e raccoglie la documentazione postunitaria dello Stato italiano prodotta dalle amministrazioni centrali: Presidenza del Consiglio, Ministeri, Organi Consultivi e Giurisdizionali. Presso di esso si è venuta - a formare, nel tempo, anche un'importante raccolta di carteggi di personalità del mondo politico, culturale e militare, dal periodo risorgimentale ai giorni nostri. Vediamo ora, in concreto, quale tipo di documentazione sul rapporto esercito-città sia reperibile presso l'Archivio Centrale dello Stato 5. Premetto, a questo punto, che chiunque voglia intraprendere studi a carattere militare presso questo Istituto dovrà consultare non soltanto la documentazione prodotta dagli organi prettamente militari quali ad esempio il Ministero della Guerra o i Tribunali Militari, ma anche quella prodotta da organismi amministrativi e politici non specificatamente militari, ad esempio, la Presidenza del Consiglio dei Ministri o la Real Casa, la Corte dei Conti o il Ministero dell'Interno, il Consiglio di Stato e così via. Sono, infatti, moltissime le amministrazioni e gli uffici centrali dello Stato non prettamente militari che, direttamente o indirettamente, si occupano o si sono occupati dell'esercito (numero comunque destinato ad aumentare in periodo bellico e postbellico). Come anche, sono molte le personalità che, direttamente o indirettamente, hanno avuto a che fare con l'esercito e la documentazione privata di queste persone, nei casi in cui sia stata versata all'Archivio Centrale dello Stato, costituisce una fonte, da non trascurare, su fatti e notizie anche militari. Compiendo una ricerca analitica sul rapporto società civile - società militare nei fondi di questo Istituto, ho individuato documentazione talmente 5 Ricognizioni parziali su questo specifico tema sono già state effettuate dall'Archivio Centrale dello Stato in precedenza. Se ne citano due in particolare: la ricerca sulla costruzione del palazzo del Ministero della Guerra a Roma nel 1870, nell'ambito della mostra « I Ministeri di Roma Capitale " (1985), organizzata dall'A.C.S. in collaborazione col Comune di Roma e quella effettuata in occasione della mostra « Dagli eserciti preunitari all'Esercito Italiano " (1984), frutto della collaborazione tra A.C.S., Ministero della Difesa e Museo Centrale del Risorgimento di Roma, nell'ambito della quale si sono messi in particolare evidenza gli aspetti della vita militare non necessariemente legati ad avvenimentf bellici, ma rapportati alla società civile. Entrambe le mostre hanno portato alla pubblicazione di un catalogo, rispettivamente: I Ministeri di _Roma Capitale, collana cataloghi delle mostre

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ne, ormai priva di utilità amministrativa, all'Archivio Centrale: la legislazione<br />

archivistica stabilisce infatti, che il Ministero degli Affari Esteri sia esente<br />

da tale obbligo avendo esso stesso un proprio archivio storico 2• Anche le<br />

Forze Armate non versano il proprio materiale documentario all'Archivio<br />

Centrale dello Stato, ma esso confluisce negli archivi degli Uffici Storici degli<br />

Stati Maggiori dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica 3.<br />

Per quanto concerne il Ministero della Difesa in qualità di organo am­<br />

ministrativo, invece, lo scarto e il versamento di tutta la documentazione<br />

prodotta dal Gabinetto e dalle varie Direzioni Generali, segue la normativa<br />

valida per gli altri dicasteri.<br />

Un apposito decreto presidenziale del 1965 4 , infatti, ha istituito presso<br />

questo ministero un'unica commissione di scarto, valida per tutte le Direzioni<br />

Generali e formata dal sovrintendente dell'Archivio Centrale dello<br />

Stato e da due funzionari della Difesa; commissione che, alla pari di quelle<br />

operanti presso gli altri ministeri, oltre ad essere preposta alle operazioni di<br />

scarto per i documenti privi di valore storico, si occupa anche del versamento<br />

all'Archivio Centrale, di tutto quel materiale che sia ritenuto valido<br />

dal punto di vista storico e culturale.<br />

Mi sembra opportuno a questo punto chiarire quali siano le specifiche<br />

competenze istituzionali dell'Archivio Centrale dello Stato nell'ambito dell'organizzazione<br />

archivistica italiana. Spesso si registra, infatti, in chi non ha<br />

eccessiva dimestichezza con l'ambiente degli archivi, una certa confusione<br />

sia concettuale, che verbale tra Archivio Centrale dello Stato e Archivio di<br />

Stato, tra competenze dell'uno e competenze dell'altro, in realtà ben distinte.<br />

Gli Archivi di Stato, infatti, hanno sede in ogni capoluogo di provincia<br />

e raccolgono la documentazione dell'amministrazione periferica dello Stato,<br />

gli atti notarili di quei notai cessati dal servizio da almeno cent'<strong>anni</strong>, le<br />

liste di estrazione e di leva provenienti dai distretti militari ed, infine, la documentazione<br />

prodotta d<strong>agli</strong> uffici e dalle magistrature degli Stati preunitari.<br />

Inoltre, in 40 <strong>città</strong>, che furono o sono sedi di importanti uffici statali<br />

2 Le norme sull'attività ed il funzionamento dell'Archivio storico diplomatico del<br />

Ministero degli Affari Esteri sono stabilite dal D.P.R. 5.1.1967, n. 18 " Ordinamento dell'Amministrazione<br />

degli Affari Esteri "·<br />

3 L'Ufficio Storico più antico è quello dello Stato Maggiore dell'Esercito che trae<br />

le proprie origini da un " Ufficio Militare ,, istituito a Torino il 16.7.1853, con la finalità<br />

di conservare i documenti dell'<strong>esercito</strong>; segue poi quello della Marina, istituito con R.D.<br />

29.8.1913, n. 1123 ed infine quello dell'Aeronautica costituito 1'1.6.1927, le cui attribuzioni<br />

vennero stabilite con D.M. 14.5.1927 relativo all'ordinamento e attribuzioni dello<br />

Stato Maggiore della R. Aeronautica.<br />

4 D.P.R. 18.11.1965, n. 1478 « Riorganizzazione degli uffici centrali del Ministero<br />

della Difesa ".<br />

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preunitari o postunitari, sono state istituite sezioni di Archivio di Stato, dipendenti<br />

d<strong>agli</strong> archivi dei rispettivi capoluoghi.<br />

L'Archivio Centrale dello Stato è invece un istituto unico, si trova a Roma,<br />

in quanto capitale politica e sede degli organi governativi, e raccoglie<br />

la documentazione postunitaria dello Stato italiano prodotta dalle amministrazioni<br />

centrali: Presidenza del Consiglio, Ministeri, Organi Consultivi e<br />

Giurisdizionali. Presso di esso si è venuta - a formare, nel tempo, anche un'importante<br />

raccolta di carteggi di personalità del mondo politico, culturale e<br />

militare, dal periodo risorgimentale ai giorni nostri.<br />

Vediamo ora, in concreto, quale tipo di documentazione sul rapporto<br />

<strong>esercito</strong>-<strong>città</strong> sia reperibile presso l'Archivio Centrale dello Stato 5.<br />

Premetto, a questo punto, che chiunque voglia intraprendere studi a<br />

carattere militare presso questo Istituto dovrà consultare non soltanto la documentazione<br />

prodotta d<strong>agli</strong> organi prettamente militari quali ad esempio<br />

il Ministero della Guerra o i Tribunali Militari, ma anche quella prodotta da<br />

organismi amministrativi e politici non specificatamente militari, ad esempio,<br />

la Presidenza del Consiglio dei Ministri o la Real Casa, la Corte dei Conti<br />

o il Ministero dell'Interno, il Consiglio di Stato e così via. Sono, infatti, moltissime<br />

le amministrazioni e gli uffici centrali dello Stato non prettamente<br />

militari che, direttamente o indirettamente, si occupano o si sono occupati<br />

dell'<strong>esercito</strong> (numero comunque destinato ad aumentare in periodo bellico<br />

e postbellico).<br />

Come anche, sono molte le personalità che, direttamente o indirettamente,<br />

hanno avuto a che fare con l'<strong>esercito</strong> e la documentazione privata<br />

di queste persone, nei casi in cui sia stata versata all'Archivio Centrale dello<br />

Stato, costituisce una fonte, da non trascurare, su fatti e notizie anche militari.<br />

Compiendo una ricerca analitica sul rapporto società civile - società militare<br />

nei fondi di questo Istituto, ho individuato documentazione talmente<br />

5 Ricognizioni parziali su questo specifico tema sono già state effettuate dall'Archivio<br />

Centrale dello Stato in precedenza. Se ne citano due in particolare: la ricerca sulla<br />

costruzione del palazzo del Ministero della Guerra a Roma nel 1870, nell'ambito della<br />

mostra « I Ministeri di Roma Capitale " (1985), organizzata dall'A.C.S. in collaborazione<br />

col Comune di Roma e quella effettuata in occasione della mostra « D<strong>agli</strong> eserciti preunitari<br />

all'Esercito Italiano " (1984), frutto della collaborazione tra A.C.S., Ministero della Difesa<br />

e Museo Centrale del Risorgimento di Roma, nell'ambito della quale si sono messi<br />

in particolare evidenza gli aspetti della vita militare non necessariemente legati ad avvenimentf<br />

bellici, ma rapportati alla società civile. Entrambe le mostre hanno portato alla<br />

pubblicazione di un catalogo, rispettivamente: I Ministeri di _Roma Capitale, collana cataloghi<br />

delle mostre

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