31.05.2013 Views

esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...

esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...

esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

50 GIORGIO ROCHAT<br />

cazioni assai vaghe sugli ufficiali di complemento, ossia il numero di quelli<br />

in servizio al l o gennaio dei vari <strong>anni</strong> (da zero a sei, apparentemente senza<br />

alcuna logica) e talvolta la menzione dei relativi corsi. L'unica conclusione<br />

possibile, e non nuova, è lo scarso interesse dell'<strong>esercito</strong> per questa categoria,<br />

probabilmente accentuato dal t<strong>agli</strong>o dato alle Memorie storiche del periodo.<br />

Nulla quindi possiamo aggiungere alle osservazioni fatte per il periodo<br />

1875-1884.<br />

NOTE FINALI<br />

Una conclusione vera è propria non è necessaria, perché queste nostre<br />

note vogliono soltanto arricchire un quadro finora conosciuto nelle grandi<br />

linee e semmai introdurre alcuni interrogativi. Sintetizzando:<br />

l. Abbiamo indicato l'interesse di fonti come le Stanze dei corpi e le Memorie<br />

storiche, la cui utilizzazione sistematica può fornire una straordinaria<br />

massa di dati organizzati sull'<strong>esercito</strong> dell'Italia liberale. Per questo<br />

studio ci siamo limitati a ricerche settoriali e sondaggi, che, senza pretendere<br />

di scoprire novità a tutti i costi, permettono alcune puntualizzazioni<br />

non trascurabili.<br />

2. L'apporto maggiore di queste nostre ricerche ci sembra la documentazione<br />

delle dimensioni del problema dei frequenti trasferimenti dei reggimenti<br />

di fanteria e bers<strong>agli</strong>eri e delle continue rotazioni dei loro batt<strong>agli</strong>oni:<br />

un fenomeno noto a grandi linee, ma finora sottovalutato, malgrado<br />

contrastasse con le tradizioni preunitarie e le scelte di fondo degli<br />

altri eserciti europei. Ne scaturiscono due grossi interrogativi: le sue cause<br />

(peso delle preoccupazioni unitarie?) e le sue conseguenze (spinta alla<br />

separazione tra ufficiali e società civile).<br />

3. Sulla distribuzione territoriale dei reggimenti e batt<strong>agli</strong>oni di fanteria e<br />

bers<strong>agli</strong>eri abbiamo fornito cifre analitiche, da cui risultano le esigenze<br />

diverse (ma non sempre contrastanti) della difesa esterna e interna e di<br />

una presenza militare articolata, nonché (probabilmente) il problema delle<br />

caserme. Da notare la tendenza complessiva ad un assetto più stabile e<br />

ad un incremento delle unità nell'Italia settentrionale.<br />

4. Abbiamo fornito alcuni dati sul reclutamento nazionale della fanteria, più<br />

complesso di quanto risultava, sulla articolazione concreta delle diverse<br />

ferme e sulla forza dei reggimenti nei diversi periodi. Tutti temi da riprendere<br />

su base più ampia.<br />

STRUTTURE DELL'ESERCITO DELL'ITALIA LIBERALE 51<br />

5. Sulle condizioni sanitarie delle truppe i dati rinvenuti sono pochi e generici.<br />

L'alto tasso di morbilità e di mortalità vale comunque a ricordare<br />

l'inadeguatezza delle caserme e la durezza della vita militare, con un indubbio<br />

miglioramento nell'età giolittiana.<br />

6. Su ufficiali e sottufficiali le nostre fonti dicono ben poco. Vengono con­<br />

fermati il carattere di privilegio di classe del volontariato di un anno e<br />

il ruolo marginale degli ufficiali di compleménto. Della spinta oggettiva<br />

alla separazione tra ufficiali (e sottufficiali) e società civile abbiamo già<br />

detto.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!