esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...
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40 GIORGIO ROCHAT<br />
gionale sembra secondaria: il 2 o reggimento, ad es., ebbe meno morti e malati<br />
a Monteleone (malgrado la presenza della malaria) che a Firenze.<br />
Sulle cause di queste malattie le Memorie storiche che abbiamo visto<br />
danno indicazioni affatto generiche. In linea generale nei mesi freddi predominavano<br />
le malattie dell'apparato respiratorio (angine, bronchiti, polmoniti)<br />
e i reumatismi e nei mesi caldi le infezioni intestinali, ossia malattie legate<br />
alle condizioni delle caserme, prive di riscaldamento e povere di igiene.<br />
Sempre presenti le malattie veneree e diffusa la malaria, da Padova alle<br />
Puglie. I ricoveri aumentano fortemente nei mesi successivi all'arrivo della<br />
classe di reclute. Tra le cause di morte (indicate senza regolarità e in termini<br />
generici) sono frequenti polmoniti, tubercolosi, tifo, morbillo. Spiccano situazioni<br />
particolari: nel 1876 un batt<strong>agli</strong>one del 2 o reggimento distaccato<br />
a Venezia per un mese estivo ebbe il 30% di ammalati attribuiti al clima caldo<br />
e pesante e 11 morti per " febbri perniciose " · Nel 1881 un batt<strong>agli</strong>one<br />
dello stesso reggimento in distaccamento stabile a Nicastro (Catanzaro) ebbe<br />
molto a soffrire per la malaria, la " vicinanza di stagni e paludi " e la " cattiva<br />
ubicazione delle caserme inadatte o deficienti di latrine " · L'anno dopo<br />
il reggimento trasferito a Firenze attribuiva l'aumento degli ammalati " ai repentini<br />
e frequenti sbilanci meteorici [ . .. ], alle peculiari condizioni di accasermamento<br />
e al suo [sic] relativo ingombro per la venuta delle reclute, all'essere<br />
le camere in posizione bassa e poco arieggiata, per cui umide " · Sempre<br />
il 2 o reggimento a Lecce nel 1887 spiegava i molti ammalati di luglio<br />
col fatto che le esercitazioni di tiro erano state tenute in località malarica.<br />
Altre annotazioni sono del tutto generiche: i moltissimi morti e ammalati del<br />
52 o reggimento nel 1883, già citati, sono attribuiti sbrigativamente all'" aere<br />
non troppo sano che si respira a Brescia " d'estate. Si ha l'impressione che<br />
l'elevata incidenza delle malattie fosse considerata normale: non è raro che<br />
le condizioni sanitarie siano definite soddisfacenti anche in presenza di una<br />
diecina di morti e di centinaia di ricoveri. L'unica preoccupazione costante<br />
appare il controllo delle malattie infettive, presenti ma limitate. Bisogna certamente<br />
rapportare questi dati e questo atteggiamento alle condizioni sanitarie<br />
del paese. Tuttavia ne viene documentata la durezza della vita al reggimento,<br />
aggravata dalle condizioni precarie di molte caserme (ma anche in<br />
quelle di nuova costruzione l'unico locale riscaldato accessibile ai soldati era<br />
la cantina) e dalla scarsezza di igiene 24.<br />
24 La vita militare del tempo aveva un unico elemento di superiorità su quella di oggi:<br />
il basso livello degli incidenti gravi e mortali. Le cifre non sono sempre dett<strong>agli</strong>ate<br />
come vorremmo; ma quando vengono fornite, non contano più di uno-due incidenti gravi<br />
(fratture e commozioni cerebrali) all'anno per reggimento, mentre i morti per incidente<br />
sono rarissimi.<br />
STRUTTURE DELL'ESERCITO DELL'ITALIA LIBERALE 41<br />
b) il decennio 1899-1908<br />
Quasi trent'<strong>anni</strong> fa, studiando l'<strong>esercito</strong> del periodo giolittiano essen<br />
zialmente sulla base degli atti parlamentari, scrivevamo che " ogni reggimento<br />
era composto, in tempo di pace, da soldati di due diverse regioni, di due<br />
diversi dialetti, ed era stanziato in una terza regione » 25. Queste affermazio<br />
ni vanno ora rettificate, perché dalle nostre ricerche risulta che i reggimenti<br />
di fanteria e bers<strong>agli</strong>eri ricevevano redùte da un numero assai maggiore di<br />
regioni, tra le quali poteva figurare (con un apporto minoritario) anche ella<br />
in cui erano stanziati; e che proprio nel periodo giolittiano la compos1ztone<br />
regionale dei reggimenti divenne ancora più composita e soggetta a rapide<br />
variazioni, che sembrano sfuggire a qualsiasi logica. Rinviamo alla tabella<br />
VII relativa ai distretti di reclutamento del 2 o reggimento; e ricordiamo che<br />
nel nostro campione di dieci reggimenti per il 1908 abbiamo una media di<br />
nove distretti di reclutamento per reggimento (da un minimo di 7 a un mas<br />
simo di 14) e in cinque casi anche distretti delle regioni di stanza dei reggi<br />
menti, che forniscono da un quinto a un quarto delle reclute. Non si tratta<br />
ovviamente di un avvio al reclutamento regionale, perché nel reggimento<br />
di Verona le reclute di Vicenza e Padova o Mantova venivano a costituire<br />
soltanto una componente del reclutamento nazionale dominante.<br />
È possibile stabilire con qualche approssimazione quante fossero le re<br />
clute che ogni anno i distretti inviavano ai reggimenti, non però quale fosse<br />
il servizio effettivamente prestato per la combinazione sempre nuova di esi<br />
genze finanziarie, ferme differenziate, variazioni del contingente. La class<br />
di reclute veniva incorporata tra dicembre e gennaio e congedata due anm<br />
dopo a settembre, con circa 33 mesi di servizio, fino al 1892 e poi ancora<br />
nel 1895 e 1896. Nel l893 e 1894 e poi stabilmente dal l897 al l904 l'incor<br />
porazione fu rinviata a marzo-aprile e il servizio effettivo ridotto a circa 30<br />
mesi per ragioni di bilancio. A partire dal 1905 la chiamata tornò ad essere<br />
in gennaio, poi fu anticipata a novembre, fermo restando il congedo al set <br />
tembre di due <strong>anni</strong> dopo, con un servizio di 33/34 mesi. In questo arco d1<br />
tempo la forza delle singole classi subisce forti oscillazioni: per il 2 o reggi<br />
mento di fanteria è in media di 400 uomini dalla metà degli <strong>anni</strong> '80 al 1897,<br />
cui bisogna togliere qualche diecina di uomini subito riformati o mandati<br />
rivedi bili e aggiungere da 50 a 80 rivedibili incorporati con un anno di ritar<br />
do. Dal 1898 il contingente annuo del 2 o reggimento varia fortemente tra<br />
i 400 ed i 600 uomini; poi dal 1909 al 1913 sale a una media di 800, in un<br />
clima di riarmo e con il passaggio alla ferma di due <strong>anni</strong>.<br />
25 ROCHAT L'<strong>esercito</strong> italiano, cit., pp. 299-300. Vedi anche ROCHAT-MASSOBRIO, Breve<br />
storia, cit., ' pp. 93-94, con un invito all'approfondimento critico del problema.