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esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...

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24 GIORGIO ROCHAT<br />

nel decennio) un batt<strong>agli</strong>one era distaccato a grande distanza, quasi sempre<br />

in Sicilia; ma questi casi si riducono (senza scomparire) con il passare degli<br />

<strong>anni</strong> e il miglioramento della situazione interna 9.<br />

Le indicazioni delle Stanze dei corpi, da cui dipendiamo, non registrano<br />

i distaccamenti inferiori al batt<strong>agli</strong>one. Un campione casuale di nove reggimenti<br />

al l o gennaio 1883 ce ne presenta due con i batt<strong>agli</strong>oni riuniti (Alessandria<br />

e Bologna); uno con i batt<strong>agli</strong>oni riuniti salvo H distaccamento di<br />

una compagnia (Brescia); tre con un batt<strong>agli</strong>one distaccato (da Firenze a Pisa,<br />

da Forlì a Faenza, da Palermo a Caltanissetta); e tre con situazioni più complesse:<br />

il 32 o reggimento in Savona aveva tre compagnie a Oneglia, una a<br />

Ventimiglia, una a Finalborgo e un plotone a S. Remo; il 42 o in Foggia aveva<br />

tre compagnie a Campobasso, due a Lucera, una a S. Severo e un plotone<br />

alle Tremiti; e il 2 o bers<strong>agli</strong>eri in Senigallia aveva un batt<strong>agli</strong>one a Ascoli Piceno,<br />

uria compagnia a Fermo e un batt<strong>agli</strong>one in Sicilia diviso tra Monreale,<br />

Partinico e Carini 10. Per quanto ci risulta, il campione è rappresentativo<br />

della situazione generale, che vedeva una presenza sul territorio assai articolata<br />

e variabile.<br />

A questi distaccamenti fissi vanno aggiunti quelli temporanei. Il caso normale<br />

era l'invio di compagnie e batt<strong>agli</strong>oni a sostituire le unità vicine di altri<br />

reggimenti nei periodi in cui lasciavano la loro sede per campi e manovre.<br />

Il caso eccezionale erano gli interventi a favore delle popolazioni in caso<br />

di calamità naturali o emergenze sanitarie, il concentramento di reparti a Roma<br />

o altrove per parate e celebrazioni e l'invio di truppe per motivi di ordine<br />

pubblico, invero assai raro in questi <strong>anni</strong>. Nulla risulta dalle nostre fonti circa<br />

i movimenti dei reparti all'interno della loro giurisdizione territoriale (e<br />

quindi sugli interventi per ordine pubblico in questo ambito) e la destinac<br />

zione di guardie fisse a carceri, forti e simili, la cui incidenza è attestata da<br />

altre fonti.<br />

La dislocazione dei batt<strong>agli</strong>oni di fanteria e bers<strong>agli</strong>eri sul territorio nazionale<br />

risulta dalla seguente tabella I e, con maggiori dett<strong>agli</strong>, dalla Appendice<br />

I, che riportano le presenze annue medie come indicate dalle Stanze<br />

dei corpi citate per il decennio in esame (quindi senza tener conto dei distaccamenti<br />

inferiori al batt<strong>agli</strong>one). Abbiamo preferito calcolare le presen-<br />

9 Nel decennio considerato un solo reggimento, il 74°, ebbe sempre i suoi batt<strong>agli</strong>oni<br />

riuniti, mentre un altro, il 48°, ebbe un batt<strong>agli</strong>one distaccato per un solo anno.<br />

La maggior parte dei reggimenti ebbe un batt<strong>agli</strong>one distaccato per 6/7 <strong>anni</strong>, alcuni anche<br />

per 9110 <strong>anni</strong>. Particolarmente colpiti dai distaccamenti i bers<strong>agli</strong>eri.<br />

10 Dati tratti dalle Memorie storiche dei reggimenti 2 o , 12 o, 22 o , 32 o , 42 o , 52 o , 62 o,<br />

72 o e . 2 o bers<strong>agli</strong>eri, che costituiscono il nostro campione per l'anno 1883.<br />

STRUTTURE DELL'ESERCITO DELL'ITALIA LIBERALE 25<br />

ze medie su dieci <strong>anni</strong>, anziché limitarci a riprodurre i dati di un solo anno,<br />

per avere una base più stabile, depurata per quanto possibile da esigenze<br />

momentanee.<br />

TABELLA I. Presenza media annua dei batt<strong>agli</strong>oni di fanteria e bers<strong>agli</strong>eri nelle regioni<br />

•<br />

italiane nel decennio 1875-1884.<br />

Piemonte 28,8<br />

Liguria 11,1<br />

Lombardia 26.6<br />

Veneto 27,8<br />

Emilia 32,0<br />

Italia sett. 126,3<br />

Toscana 18,9<br />

Umbria 5,9<br />

Marche 8,8<br />

Lazio 24,2<br />

Italia centr. 57,8<br />

batt<strong>agli</strong>oni<br />

(45,0%)<br />

batt<strong>agli</strong>oni<br />

(20,5%)<br />

Fonte: nostra elaborazione sulle Stanze dei corpi cit.<br />

Abruzzi 9,5 batt<strong>agli</strong>oni<br />

Campania 27,9<br />

Puglie 10,2<br />

Lucania 1,0<br />

Calabria 8,6<br />

Sicilia 35,2<br />

Sardegna 4,3<br />

Italia merid. 96,7 (34,4%)<br />

Presenza media annua nazionale: 280,8<br />

batt<strong>agli</strong>oni<br />

Per calcolare l'effettiva presenza militare sul territorio bisognerebbe tener<br />

conto dei batt<strong>agli</strong>oni alpini, dei reggimenti di cavalleria e artiglieria, delle<br />

unità del genio e dei servizi, che aumentano certamente il peso dell'Italia<br />

settentrionale e delle grandi <strong>città</strong>. La domanda di fondo, cioè le ragioni di<br />

questa distribuzione sul territorio, però non muta. Diciamo subito che una<br />

risposta univoca non è possibile e che lo studio minuto delle variazioni delle<br />

Stanze dei corpi ci ha confermato nella convizione che la dislocazione<br />

delle unità sul territorio con i suoi continui aggiustamenti non nascesse da<br />

un disegno complessivo, ma fosse il risultato empirico della combinazione<br />

di esigenze diverse, che elenchiamo sommariamente senza un ordine di importanza<br />

(e infatti è impossibile determinare il peso percentuale di ognuna<br />

di esse):<br />

a) la difesa contro il nemico esterno, evidenziata dalla concentrazione<br />

di unità nella pianura padana (con una scarsa presenza nelle zone di frontiera,<br />

dovuta alla dottrina d'impiego dell'epoca, la cui revisione era appena iniziata<br />

con la creazione dei batt<strong>agli</strong>oni alpini);<br />

b) la tutela dell'ordine interno, che (come è noto) ricadeva allora sulle<br />

truppe e non sui corpi di polizia come in seguito. Il caso più chiaro è quello

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