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esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...

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606 ANTONIO SEMA<br />

degli emigranti e il loro odio dopo il rientro a casa. Il parroco ribatteva di<br />

aver fatto il suo dovere raccomandando l'ospitalità verso i militari e minimizzando<br />

le sue prediche, inutili perché " qui l'elemento femminile è morale<br />

assai ».<br />

La versione dei paesani era diversa: all'inizio " i soldati furono i benvenuti,<br />

come ovunque » e ricevettero " frutta, cibi, vino ». Ma poi avevano iniziato<br />

« la persecuzione alle donne », rubavano, giravano, « perfino in chiesa<br />

», muniti di « grossi randelli ». A fatica, emergeva un particolare inedito<br />

che lasciava trapelare l'ombra della sovversione: " principi sovversivi di alcuni<br />

militi, propaganda antireligiosa coi ragazzi ... il sommesso cantare e fischiare<br />

l'inno dei lavoratori ed altre simili delizie », le ruberie, le intimidazioni<br />

e gli ufficiali incapaci di intervenire.<br />

Il motivo sessuale riappariva, mutato di segno: " i militari s'aspettavano<br />

colassù una terra di conquista immorale » ma le virtuose donne di Ragogna<br />

li avevano disillusi e « ognuno sa come diventa furibondo il vizioso quando<br />

non trova lo strumento del piacere carnale '' · Le minacce s'erano fatte truculente:<br />

i militari gridavano frasi come « vogliamo lavarci le mani nel sangue<br />

dei borghesi ,, e addirittura « vogliamo lustrare le gavette col Cristo ''·<br />

Si trattava di accuse molto gravi 39.<br />

Il processo pose in luce motivazioni inedite, convincenti ma estremamente<br />

preoccupanti per un buon andamento del rapporto truppa-<strong>città</strong>. Intanto<br />

veniva ricostruita diversamente la dinamica dell'incidente: era stato<br />

un civile a provocare gli incidenti gridando ai militari: " venite a lusingare<br />

le nostre donne, e dopo tradite, le abbandonate '' · Ma durante la sassaiola<br />

s'erano udite altre grida contro i militari: " mascalzoni che venite a rubarci<br />

il pane; la strada la dovevamo fare noi '' ·<br />

I vari tasselli indiziari cominciavano a combaciare tra loro. I soldati s'erano<br />

comportati correttamente, ma gli emigranti li avevano sempre odiati<br />

« perché lavoravano alla strada e al forte '' · Il parroco mutò la sua versione:<br />

i paesani erano « tutt'altro che antimilitaristi ,, , i soldati erano stati correttissimi,<br />

non c'entrava la gelosia, ma era assolutamente escluso che c'entrasse<br />

in qualche modo anche la questione del lavoro.<br />

Il comandante del distaccamento, invece, sottolineava la " freddezza »<br />

degli emigranti, che vedevano nei soldati '' dei concorrenti in un lavoro nel<br />

quale pensavano di poter essere occupati loro ». La causa degli incidenti non<br />

andava cercata nelle donne ma nel vino " che in quel giorno di sagra del<br />

vino se n'era bevuto a Ragogna! ».<br />

39 Dopo i fatti di S. Pietro di Ragogna. Le gravi accuse raccolte dal " Crociato "•<br />

PDF, 8/9/1908.<br />

STAMPA, TRUPPA, CITTÀ: IL CASO DI UDINE 1895-1915 607<br />

Il Pubblico Ministero, nel processo del 1909, sottolineò prima di tutto<br />

la necessità di tutelare l'ordine turbato dai ceti subalterni, fossero essi soldati<br />

che schernivano « il senso religioso » dei paesani o emigranti in mezzo ai<br />

quali « false teorie economiche facevano ingiustamente vedere nei soldati<br />

degli sfruttatori ». Affermati questi principi basilari, si poteva procedere all'accertamento<br />

dei fatti, disperdendo in mille cause occasionali (anziché strutturali<br />

e sociali) le ragioni degli incidenti. (< La gelosia per le donne » era stata<br />

importante: la versione del parroco non era credibile perché «egli, dopo<br />

l'A ve Maria, si tappa in casa e non può sapere dei dolci idilli al chiaror di<br />

luna ». Il motivo economico reale poteva essere individuato nei furti di frutta<br />

da parte dei soldati che avevano fatto lievitare la tensione tra la truppa<br />

e il paese al punto tale che « non ci voleva che la piccola scintilla perché<br />

gran fiamma secondasse "· Qui emergeva l'importanza del vino come motivo<br />

occasionale, ma qualche colpa ce l'aveva pure l'oste, " che non sa mai<br />

l'ora di chiusura » e che al primo accenno d'incidente " aveva fatto sloggiare<br />

i soldati » mantenendo dentro i borghesi. Inevitabile , a quel punto, l'esplosione:<br />

che diamine, i soldati " sotto lo divisa ... sono sempre uomini "<br />

e reagivano alle ingiustizie sentite con intollerabili soprusi.<br />

Pur chiedendo 5 mesi di reclusione per i soldati, colpevoli di " minacce<br />

a mano armata "• il Pubblico Ministero auspicava il perdono per tutti. Poi,<br />

ottenuto il perdono, « tutti si dipartano da qui: i soldati con il convincimento<br />

che si debbano sempre e dovunque rispettare i costumi, le donne, i sentimenti<br />

delle popolazioni presso le quali s'abbia a dimorare; i borghesi col<br />

pensiero che molto va compatito ai nostri giovani e che non già degli sfruttatori<br />

sono i nostri soldati, la cui divisa vestono in altre regioni del bel paese<br />

forse figliuoli loro; ma figli della grande madre d'Italia che tutti ci accoglie<br />

e affratella sotto l'egida del tricolore " 40.<br />

Si tratta di un sintetico ma razionale decalogo per un corretto rapporto<br />

truppa-<strong>città</strong>.<br />

7) La questione dell 'ordine pubblico<br />

Accanto alla conflittualità locale e regionale, il rapporto truppa-<strong>città</strong> si<br />

modificava anche sulla base delle reazioni alla conflittualità a livello nazionale<br />

in cui fossero state coinvolte le truppe in servizio di ordine pubblico.<br />

Analizzando le trattazioni delle varie forme di questa conflittualità, sembra<br />

emergere un approccio con la forza militare intesa come forza soprattutto<br />

40 La batt<strong>agli</strong>a di Ragogna, PDF, 29/5/1909.

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