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esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...

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BARBARA MAFFIODO - PAOLA NICOLA<br />

spettorato di sanità militare; centri neurologici militari vennero creati, nel<br />

1916, a cura dell'Ufficio sanitario del Ministero della Guerra a Roma, Ancona,<br />

Napoli, Catania, Bologna, Pavia e Milano in zona territoriale, affiancandosi<br />

ai numerosi reparti neuropsichiatrici nati in zona di guerra.<br />

La complessa organizzazione, che nelle intenzioni dei sanitari, avrebbe<br />

dovuto sostenere il soldato dal momento in cui manifestava fenomeni psicotici,<br />

si rivelava però nei fatti un tragico percorso che dall'ospedale di campo<br />

portava all'ospedale militare e da questo, nei casi frequenti in cui il suo stato<br />

di salute era ormai disperato, al manicomio civile. A Collegno, che aveva<br />

visto negli <strong>anni</strong> precedenti alla guerra entrare un numero decisamente esiguo<br />

di militari, nel 1916 e nel l917 si verificò una forte impennata nei rico­<br />

veri 42. Le diagnosi e le osservazioni relative alle condizioni fisiche e mentali<br />

all'atto del ricovero presentavano una uniformità estremamente significativa<br />

dei drammi vissuti al fronte. Deperiti, quando non presentavano evidenti<br />

segni di denutrizione, depressi, disorientati, attoniti, muti o in un grave<br />

stato di confusione mentale e affetti da delirio di persecuzione: così si<br />

presentavano i soldati all'esame degli psichiatri che li ricevevano e che, il<br />

più delle volte, non potevano far altro che annotare la diagnosi di

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