esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...

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31.05.2013 Views

PIERRE CARLES: Io devo prima di tutto ringraziare il dr. Antonelli dell' onore fattomi; sono ben cosciente che questo onore però va non alla mia persona, ma al Centro di Montpellier. Essendo un ex-militare chiedo il permesso di adoperare la " militaris brevitas >> e quindi do subito la parola al primo relatore della giornata, il gen. Pierluigi Bertinaria.

PIERLUIGL BERTINARIA LO STANZIAMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO IN ETÀ LIBERALE, 1869-1910 l. PREMESSA L'analisi dello stanziamento dell'Esercito Italiano nel periodo che va dal 1860 al 1910 consente di ricavare alcune utili indicazioni circa i compiti specifici che l'istituzione militare era chiamata a svolgere nel Regno d'Italia; di conseguenza, dando per scontato che tali compiti si possono riassumere, in sostanza, nella difesa dello stato liberale e nazionale tanto dai suoi nemici interni quanto da quelli esterni, si può affermare che scopo di questa relazione è analizzare in che misura la dislocazione dei reparti dell'Esercito rispondesse a quei compiti e quale priorità venne a questi assegnata. In altre parole, la relazione si propone di individuare i criteri e le scelte che furono alla base della dislocazione delle grandi unità. La relazione, ai fini di una maggiore chiarezza, si articola in due parti, concernenti la prima il periodo 1860-1884/5, la seconda il periodo 1885-1910. Nella prima si mette in risalto la difficoltà di definire una politica di stanziamento omogenea sia per la molteplicità dei compiti che l'Esercito dovette assolvere per far fronte alle minacce che da più parti provenivano verso il nuovo Stato, sia per le riforme alle quali tutto l'apparato militare fu sottoposto nel corso degli anni '70. La seconda parte - che inizia dal momento in cui furono inseriti nell'organico i due nuovi Corpi d'Armata creati nel 1882, anno a partire dal quale l'Esercito assunse un assetto stabile - si occupa molto brevemente del dibattito relativo alla difesa del territorio nazionale e delle soluzioni prospettate al riguardo prima e dopo l'ingresso dell'Italia nella Triplice Alleanza, mentre vengono analizzati in dettaglio i criteri che furono alla base della dislocazione dei vari reparti dell'Esercito negli anni che vanno dal 1885 al 1910, periodo questo sostanzialmente omogeneo, nel corso del quale, dopo le modifiche relative all'ordinamento che portarono l'Esercito a schiera-

PIERLUIGL BERTINARIA<br />

LO STANZIAMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO<br />

IN ETÀ LIBERALE, 1869-1910<br />

l. PREMESSA<br />

L'analisi dello stanziamento dell'Esercito Italiano nel periodo che va dal<br />

1860 al 1910 consente di ricavare alcune utili indicazioni circa i compiti specifici<br />

che l'istituzione militare era chiamata a svolgere nel Regno d'Italia; di<br />

conseguenza, dando per scontato che tali compiti si possono riassumere,<br />

in sostanza, nella difesa dello stato liberale e nazionale tanto dai suoi nemici<br />

interni quanto da quelli esterni, si può affermare che scopo di questa relazione<br />

è analizzare in che misura la dislocazione dei reparti dell'Esercito rispondesse<br />

a quei compiti e quale priorità venne a questi assegnata. In altre<br />

parole, la relazione si propone di individuare i criteri e le scelte che furono<br />

alla base della dislocazione delle grandi unità.<br />

La relazione, ai fini di una maggiore chiarezza, si articola in due parti,<br />

concernenti la prima il periodo 1860-1884/5, la seconda il periodo 1885-1910.<br />

Nella prima si mette in risalto la difficoltà di definire una politica di stanziamento<br />

omogenea sia per la molteplicità dei compiti che l'Esercito dovette<br />

assolvere per far fronte alle minacce che da più parti provenivano verso<br />

il nuovo Stato, sia per le riforme alle quali tutto l'apparato militare fu sottoposto<br />

nel corso degli <strong>anni</strong> '70.<br />

La seconda parte - che inizia dal momento in cui furono inseriti nell'organico<br />

i due nuovi Corpi d'Armata creati nel 1882, anno a partire dal<br />

quale l'Esercito assunse un assetto stabile - si occupa molto brevemente<br />

del dibattito relativo alla difesa del territorio nazionale e delle soluzioni prospettate<br />

al riguardo prima e dopo l'ingresso dell'Italia nella Triplice Alleanza,<br />

mentre vengono analizzati in dett<strong>agli</strong>o i criteri che furono alla base della<br />

dislocazione dei vari reparti dell'Esercito negli <strong>anni</strong> che vanno dal 1885 al<br />

1910, periodo questo sostanzialmente omogeneo, nel corso del quale, dopo<br />

le modifiche relative all'ordinamento che portarono l'Esercito a schiera-

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