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esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...

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290 MARCO MERIGGI<br />

un lato nell'estraneità delle loro radici familiari rispetto all'humus regionale<br />

di volta in volta circostante, dall'altro nella assai tiepida adesione di molte<br />

realtà regionali ad un ideale burocratico e nazionale unitario del cui radicamento<br />

alle periferie essi dovrebbero essere, paradossalmente, i latori più<br />

efficaci 36.<br />

Se riprendiamo in mano le memorie di De Rossi, l' « ufficialità milanese<br />

» ci si presenta tutta non lombarda 37• E, tornando ad un caso in cui ci<br />

siamo imbattuti, analizzandolo da un altro punto di vista; in occasione dei<br />

« fatti del caffè Madera » l'unica strada possibile per l'identificazione degli<br />

ufficiali coinvolti è parsa al generale Ricotti, comandante della divisione territoriale,<br />

quella di chiedere<br />

" ( ... )se dal dialetto usato o dalla pronuncia si potesse dedurne le provincie<br />

da cui provengono ,, 38.<br />

Non saranno, infine, milanesi gli ufficiali che nel '98, <strong>agli</strong> ordini di Bava<br />

Beccaris, cannoneggeranno la <strong>città</strong> ambrosiana provocando la compatta presa<br />

di posizione antimilitarista da parte dei suoi ceti dirigenti. Mentre vale certamente<br />

anche per Milano quella risposta che un ricco negoziaThte genovese,<br />

rievocato da De Rossi, riserva a un ufficiale che gli ha chiesto la figlia in sposa:<br />

« Scià! Vor sposae la mea figgia? Se non guadagna ninte! , 39. Ne sono<br />

di sicuro ben coscienti gli ufficiali che nel 1904 il Circolo Ufficiali in congedo<br />

cerca di indurre a batter cassa <strong>agli</strong> sportelli dell'Unione Militare. Alla seduzione<br />

esercitata dalla metropoli sull'ufficialità in transito non corrisponde<br />

alcuna reciprocità di fascinazione.<br />

Nel luglio 1870 circolava per Milano un manifesto associativo che annunciava<br />

la fondazione di « La Pallade », « una società nazionale di assicurazione<br />

a premio fisso per l'affrancazione dei giovani dal servizio militare ».<br />

Alla società, fiera di rendere « un incalcolabile beneficio ( ... ) al commercio,<br />

all'industria, all'agricoltura della Nazione », e onorata dell'« obbligo di affran-<br />

36 Per un quadro sugli ufficiali dei tre paesi ricordati cfr. rispettivamente S. FòRSTER,<br />

Der doppelte Militarismus. Die deutsche Heresriistungspolitik zwischen Status-quo­<br />

Sicherung und Aggression I890-I9I3, Wiesbaden 1985, in particolare pp. 17-27; ]. CH.<br />

ALLMAYER BECK, Die bewaffnete Macht in Staat und Gesellschaft, in A. WANDRUSZKA-P.<br />

URBANITSCH (Hrsgg.), Die Habsburgermonarchie I848-I9I8. Band V. Die bewaffnete<br />

Macht, Wien 1987, pp. 1-141 (in particolare p. 104); W. SERMAN, Les origines des offi­<br />

ciers français I848-I870, Paris 1979.<br />

37 E. DE ROSSI, La vita, cit., pp. 170-71.<br />

3S ASM, Questura, b. 40, fase. 2a, Ricotti al Questore 20.10.1869:<br />

39 E. DE ROSSI, La vita, cit., p. 253.<br />

L'UFFICIALE A MILANO IN ETÀ LIBERALE 291<br />

care, e completamente liberare dal servizio militare i giovani assicurati, qualunque<br />

possa essere il prezzo d'affidamento decretato dal governo ", avevano<br />

già aderito una novantina di soci promotori, informava un rapporto di<br />

polizia « di buona fama e per lo più provveduti di ricchissimo censo ed assai<br />

conosciuti nel gran ceto commerciale e sociale di questa <strong>città</strong> » 40• Ma si trattava<br />

di una società fantasma. Nel febbraio 1871 venne sciolta, e i suoi registri<br />

sequestrati, dopo che le prime riunioni per-costituirla a norma di legge<br />

eran risultate nulle per mancanza di numero legale. Nell'aprile 1871 il suo<br />

ideatore, tale Guglielmo Finotti, ricercato per truffa da altre prefetture del<br />

Regno, risultava già frettolosamente emigrato in Egitto. Che molti dei soci<br />

pt'Omotori avessero firmato il manifesto associativo e pagato le 15 lire di quota<br />

di adesione solo « per vista di filantropia o per liberarsi delle continue seccature<br />

di qualche raccoglitore di firme » 41 era certamente cosa verosimile.<br />

Ma che qualcuno avesse cercato di dar vita al progetto truffaldino in una<br />

<strong>città</strong> che già in quegli <strong>anni</strong> andava fiera dei suoi valori corposamente produttivi<br />

non era certo un caso. Non era forse « per vista di filantropia » che<br />

molti cittadini « di buona fama » e di « ricchissimo censo » avevan ceduto<br />

alle insistenze del seccatore Finotti?<br />

La dinamica delle « vocazioni » militari nella Lombardia liberale dimostra<br />

del resto che il protagonista della fuga in Egitto aveva scelto con intelligenza<br />

il terreno per la sua truffa.<br />

Le rilevazioni statistiche sul tasso di « militarismo » delle regioni italiane<br />

presentate nel 1897 da Ridolfo Livi, opportunamente articolate, corrette<br />

ed arricchite da alcuni saggi di Del Negro, sono state ancora assai di recente<br />

integrate da una ricerca di Langella 4 2 , e ci consentono di affermare con sicurezza<br />

che, all'interno del quadro italiano, e malgrado la presenza, per alcuni<br />

decenni, a Milano di uno dei pochi istituti di formazione militare del<br />

regno (il collegio di S. Luca), la propensione alla professione delle armi come<br />

carriera nella regione e in <strong>città</strong> fu assai mediocre. E ciò malgrado fosse<br />

« nel Settentrione (più) che nel Mezzogiorno » e « nelle <strong>città</strong> » più che nelle<br />

4o ASM, Questura, b. 109, fase. 13855/70, rapporto della Prefettura di Milano a quella<br />

di Parma, 14.9.1870. Ivi anche una copia del manifesto associativo 5.7.1870.<br />

41 lvi, Rapporto della Prefettura 14.9.1870.<br />

4 2 Cfr. R. LIVI, Saggio di geografia del militarismo in Italia, in « La Riforma sociale<br />

,, IV (1897), pp. 548-577; P. DEL NEGRO, La leva militare in Italia dall 'Unità alla grande<br />

guerra, in ID., Esercito, stato, società. Saggi di storia militare, Bologna 1979, pp.<br />

169-270; ID ., Ufficiali di carriera e ufficiali di complemento nell'<strong>esercito</strong> italiano della<br />

grande guerra: la provenienza regionale, in G. CANINI (a. c. di), Les fronts invisibles.<br />

Nourrir-Fournir-Soigner, Nancy 1984, pp. 263-286; P. LANGELLA, L 'Accademia militare<br />

di Torino nell'età giolittiana, relazione presentata al Convegno internazionale di studi<br />

La professione militare: sociologia e storia. Lucca I0-12 ottobre I986.

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