esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...
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284 MARCO MERIGGI<br />
mente domiciliate in <strong>città</strong>. Al « Veloce Club » (nel 1881 101 soci e 11 <strong>anni</strong><br />
di vita), specializzato in « velocipedi » e in « esercizi ginnastici e di pattinaggio<br />
a rotelle », i temporanei e « così gli ufficiali dell'<strong>esercito</strong> in attività di servizio<br />
» pagano L. 15 per un trimestre, gli effettivi L. 60 l'anno. Anche il « Circolo<br />
tiratori milanesi », specializzato nel tiro a segno, nella scuola di scherma<br />
e nell'educazione marziale offre alle stesse condizioni possibilità di accesso<br />
ai soci temporanei, ed anzi « a tale classe possono appartenere solo<br />
i militari in attività di servizio » 21 • Si tratta, dunque, di due luoghi di coesione<br />
civile che prevedono esplicitamente, quasi solledtandola con le facilitazioni<br />
tariffarie, la presenza degli uomini in uniforme, e che sembrano però<br />
- non diversamente dal clan dei duellanti - suggerire una sorta di incontro<br />
di confine tra i due mondi in quel campo delle virtù fisiche che gli ufficiali<br />
praticano già, per così dire, in orario di servizio e che si vedono pertanto<br />
riproporre come attività di tempo libero. Ma il « Circolo Tiratori » è in realtà<br />
l'emanazione ricreativa di «un nucleo di cittadini già appartenenti alla Società<br />
dei Carabinieri milanesi, collegata al partito repubblicano, e avente<br />
per scopo, oltre il mutuo soccorso, l'azione per l'unità della patria, la difesa<br />
dai nemici interni ed esterni, e il trionfo delle popolazioni " 22 , a realizzazione<br />
di « un'energica idea di Garibaldi >> , intesa a conciliare '' il trionfo della<br />
fede repubblicana » con « l'istruzione e gli esercizi nelle armi, le passeggiate<br />
militari e lo studio delle scienze militari » 23. Un circolo, in altre parole, nel<br />
quale, a dispetto delle facilitazioni tariffarie, sarà difficile immaginare la presenza<br />
dei quadri di un'istituzione il cui capo supremo è il Re. La vigilanza<br />
degli agenti di questura ne renderebbe infatti la frequentazione sicuramente<br />
rischiosa 24.<br />
Pur non avendoci detto granché - non essendo disponibli gli elenchi<br />
dei soci - sulla consistenza di una eventuale presenza militare al loro interno,<br />
le notizie relative a questi due circoli ci han tuttavia offerto indizi non<br />
irrilevanti da un lato sullo spettro finanziario, dall'altro sull'aspettativa temporale<br />
della socialità di un ufficiale nella Milano liberale. Ci hanno chiarito<br />
21 V. BIGNAMI, Club, società e ritrovi, in AA. VV., Mediolanum, Milano 1881-82, 4<br />
voli. Cfr. vol. I, pp. 97-129, donde le citazioni.<br />
22 ASM, Questura, b. 105, fase. 21. Relazione del Questore al Prefetto, 1.7.1880, sullo<br />
spirito pubblico nel primo semestre dell'anno.<br />
23 Citazioni tratte da La Carabina (mensile della Società Carabinieri italiani, sezione<br />
di Milano), numero del 6.2.1888, in ASM, Questura, b. 114, fase. I.<br />
24 Documentazione relativa alla sorveglianza esercitata d<strong>agli</strong> agenti di P.S. sugli ufficiali<br />
dell'<strong>esercito</strong>, per il timore di una loro " partecipazione a progetti sovversivi con<br />
i cittadini " si trova, ad esempio, con riferimento al l869, in ASM, Questura, b. 105, fase.<br />
'<br />
10 (Rapporti del Questore al Prefetto del 25.3.1869 e del 14.7.1869).<br />
L'UFFICIALE A MILANO IN ETÀ LIBERALE 285<br />
che ha una contrattualità da reddito che non tarderemo a scoprire modesta,<br />
che si sposta frequentemente da una <strong>città</strong> all'altra, e che non è per lo più<br />
originario della <strong>città</strong>.<br />
Se da questi circoli di ricreazione fisica ci spostiamo al Club dell'Unione<br />
- il punto di coagulo più importante della socialità e della politica moderata<br />
cittadina - veniamo viceversa colpiti dalla comparsa di un drappello<br />
certamente circoscritto, ma tuttavia ben percepibile, di ufficiali associati. Ma<br />
l'appartenenza a questo Club costa 200 Lire l'anno (oltre a un « buon ingresso<br />
» di L. 2 50), e solo nel 1928 sarà introdotta tra i soci la categoria degli<br />
" straordinari riservata <strong>agli</strong> ufficiali e funzionari di Stato ». Per il momento<br />
esiste quella dei « soci aggregati », riservata alle sole alte autorità civili e militari<br />
della <strong>città</strong>; per quel che ci interessa, dunque, ai generali comandanti della<br />
divisione territoriale. L'elevato ammontare della quota associativa esclude<br />
in partenza la presenza tra gli « unionisti » di esponenti dell'ufficialità generica<br />
e intermedia.<br />
Sono 24 i militari che - sistematicamente censiti nelle liste sociali con<br />
il grado di generale, che si identifica in realtà con l'esito terminale della carriera,<br />
ma che per una buona metà dei casi non corrisponde all'« attualità societaria<br />
» dei membri - sono entrati a far parte tra il 1860 e il 1914 di un<br />
circolo che in quell'epoca ha avuto, complessivamente, circa 830 soci. Ma<br />
15 di loro sono milanesi o lombardi 25, il che significa che non si tratta di<br />
ufficiali di stanza in <strong>città</strong>, ma semplicemente di figli di famiglia che con l'iscrizione<br />
al circolo ripetono un rito elitario che è stato già, per lo più, proprio<br />
delle rispettive casate. Sono - residenti nel capoluogo ambrosiano solo<br />
per l'anagrafe - rappresentanti « eccellenti » nelle istituzioni pubbliche<br />
dell'alta società locale. Spesso nobili, mantengono con essa un legame di<br />
tipo quasi cetuale; lo stesso di cui il « borghese » generale milanese Ugo Brusati,<br />
interprete di una carriera tutta post-unitaria che lo proietta a fine secolo<br />
25 Le notizie sul Circolo dell'Unione sono ricavate da A. DE NADOso, La Società e<br />
La Società, in AA. VV. Milano 1881, Milano 1881 e da F. ARESE (a c. di), I soci del Circolo<br />
dell 'Unione durante i suoi primi cento <strong>anni</strong> di vita, Milano 1953, pubblicazione che<br />
contiene le liste nominative dei soci di cui qui si fa uso. I 15 militari lombardi cui ci si<br />
riferisce sono: Luigi Ajroldi di Robbiate (socio dal 1913), Eugenio Ajroldi di Robbiate<br />
(1905-1911), Guido Bassi (1888-1929), Francesco Bellotti (dal 1914), Luchino Dal Verme<br />
(1868-1911), Luchino Del Majno (1870-1911), Giuseppe Dezza (1895-1898), Giuseppe Durini<br />
(1889-1912), Luigi Greppi (1904-1913), Gerolamo Majnoni d'Intignano (dal 1913),<br />
Giov<strong>anni</strong> Angelo Medici di Marignano (1899-1921), Giov<strong>anni</strong> Melli (1859-1873), Antonio<br />
Pezzani (1912-1928), Carlo Porro (1880-1912), Ercole Rizzardi (1879-1895). Per i dati biografici<br />
su buona parte di essi cfr., ad nomen, Enciclopedia militare italiana, 6 voli., Milano<br />
1927-1933 e V. SPRETI, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, 7 voli., Milano<br />
1928-1935.